È l'ultimo anno del liceo. Jean vuole disperatamente invitare Mikasa al ballo di fine anno, e Marco è la sua ultima speranza di imparare a ballare decentemente.
Ma forse ciò che Jean crede di desiderare e ciò che desidera realmente sono due cose completamente diverse.
Le mani di Jean si strinsero sui suoi fianchi; Marco lo sentì affondare il volto nell'incavo tra spalla e collo con ferocia. Jean faceva tutto con ferocia, pensò all'improvviso, senza una ragione apparente. Non lo aveva mai visto davvero tranquillo, in dieci anni.
- Non voglio che tu te ne vada. - sussurrò piano.

La prima volta che aveva incontrato Grell Sutcliffe, questi non gli era piaciuto. Nemmeno la seconda volta – né la terza – a dire il vero. Non era ancora certo di come fosse arrivato a riuscire a tollerarlo, in effetti. Era troppo appariscente con quella sua corta chioma scarlatta, quelle sue scarpe dal tacco decisamente troppo alto per essere maschile, e quella sua risata squillante; troppo vivace e allegro, con quell’enorme cartella piena di disegni e schizzi sempre appresso, e la macchina fotografica sempre al collo. Grell era un artista, come amava definirsi, e quel suo modo di essere, così fiammeggiante, istintivo, colorato, andava a cozzare contro il proprio universo, fatto di grigi schemi rigidi, e di regole fisse.
[Grelliam per S. Valentino]

[Rin/Ai][Romantico, Fluff] [640 parole]
E poi più nulla, solo la pioggia e il suo respiro, le sue labbra che ora sono appoggiate sulla sua spalla, e allora lo sente, il suo nome, sussurrato come piace a lui, mangiucchiato tra sbadigli e borbottii incomprensibili. Ai quasi ride quando capisce che Rin non è sveglio, non del tutto almeno, e che sta pensando a lui. Sta pensando a lui.

L'odore del senpai è per Ai la debolezza più grande.
[Scritta per la Notte Bianca #3 - RinAi, «Perché mi hai baciato?»]

« Sebastian, smettila con questa tua farsa, una volta ogni tanto. »
« Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta. »
Due PWP slegate e senza pretese sulla coppia SebastianxCiel.

Na'imah è una concubina, Raja' il capo delle guardie.
Il primo sta crescendo e diventando un uomo, perdendo valore, il secondo non cessa di meravigliarsi di questi cambiamenti.
{Arabian!AU, ReiGisa}

Ciel rimase fermo per un tempo indefinito a fissare il soffitto, così come più di un’ora prima. Alzò una mano tremante e sfiorò l’occhio marchiato, sollevando di poco i capelli.
Era tranquillo, forse tranquillo come lo si è prima dell’arrivo della tempesta. Ma intanto lo era, anche se non riusciva a capire perché.
Sospirando si chiese se davvero non si fosse immaginato tutto e Sebastian fosse soltanto un’ombra che aveva strisciato accanto a lui per tutto quel tempo, creando nella sua testa l’immagine di quella notte di follia.
[Sebastian x Ciel]
[yaoi]

(Ovvero: Cinque volte in cui Nitori sorride a Rin e una in cui avviene il contrario.)

Harry Potter.
Figlio dei Potter e persona totalmente insopportabile!
I nostri genitori erano amici di vecchia data e così ero costretto a sorbirmelo ad ogni loro visita. E questo succedeva spesso, troppo spesso per i miei gusti.

TRA SOGNO E REALTà, QUANDO IL PESO DI PAROLE MAI DETTE GRAVA SUL PETTO COME UN MACIGNO.
"Rivoli d'acqua gelida si insinuavano tra le pieghe della pelle diafana, raggiungendo impietosamente ogni menomo anfratto e strappando alle labbra socchiuse sospiri densi, pesanti, quasi dolorosi. Le giovani membra, avvolte in quell'abbraccio di puro ghiaccio fuso, si contraevano spasmodicamente alla ricerca di calore e le dita sottili, serrate sulle braccia come per punizione, artigliavano la carne nel disperato tentativo di non scattare verso il rubinetto per regolare la temperatura. Near avrebbe tanto voluto fare un bagno caldo e porre fine a quello strazio autoinflitto, tuttavia sapeva benissimo che non c'era altro modo di risolvere il problema che lo tormentava già da troppe notti... "
AVVERTIMENTO: VERSO LA FINE, I PERSONAGGI POTREBBERO RISULTARE UN PO' OOC

-Tu vuoi essere meglio di me. Credi di esserlo, Mihael?-
Bisbiglia il tuo nome in modo impossibile, assaporandone le sillabe, gustandone ogni lettera. Una vittoria sottile e infima, ad aggiungersi a tutte le altre che ha conquistato.
La pistola scivola fuori dalla tua tasca troppo in fretta, inevitabilmente contro la sua tempia. Ti conosce troppo bene. Irritante Near, e i suoi giudizi onnisapienti.
-Non lo credo. Io lo sono.- sbotti, uno spettro del tuo ghigno arrogante in volto.
-Sbagliato.- mormora, quasi apatico. -Come puoi pretendere un puzzle perfetto senza unirne i tasselli?-
(Mello/Near. Sì, ancora.)

C'era una domanda che Near avrebbe voluto da sempre fare a Mello: perchè? Perchè aveva deciso di sacrificare la propria vita per risolvere il caso Kira, salvando, di conseguenza, quella del suo odiato rivale?
Una domanda a cui Near non avrebbe mai ottenuto risposta, o almeno questo era ciò che lui credeva, finchè nella sua vita non comparve una porta gialla e tutto ciò che vi era nascosto dietro.
[Mello x Near]