Non sapeva dire cosa l'avesse colpita di lei, forse una parola o il modo in cui piegava di lato la testa quando sorrideva. Rimase tra i suoi pensieri tornando quando meno se lo aspettava.
Si incontrarono per caso ad una gita, e si ritrovarono per caso anche in seguito, come a chiedersi cos'è a questo punto che può avere davvero senso.

Va bene così. ✦ oneshot.
«Sorrido alla vista di parole futili, parole vuote scritte per colmare la noia di un afoso pomeriggio d'estate.»
─────
Tutti i diritti riservati. ©

Era un pomeriggio, lo ricordo come se fosse ieri, ero nella mia stanza con il mio migliore amico, a fumare una sigaretta, pensando al solito che a lungo andare sarei morta grazie a quella fumante trappola mortale.
“Sono diversa, non capisci, non sono uguale come tutti, la mia mente mi sembra che si stacchi ogni giorno di più dalle persone comuni”
Avevo le mani tremanti, l’aria ormai era diventata una cappa e le pareti mi sembravano più strette del solito.
“Davvero lo pensi?” disse lui, si mise a ridere, si rigirava la sigaretta tra le mani, come se fosse un gioco, un passatempo, un divertimento.
“Si, ne sono sicura”
“Dovresti capire la differenza tra l’essere diversi e il pensiero che la diversità sia essere diversi e non uguali.”
Quel giorno non capii di che stesse parlando, mi sembrava solo che fosse distratto da chissà che e avesse buttato delle parole a caso.
Calò il silenzio e la discussione fu abbandonata immersa in quella cappa di fumo.

Il titolo dice già tutto; i pensieri di una ragazza sulla perdita della ragazza che ama.

Non è una storia.
E' un momento.
Un attimo.
Un attimo che si legge in 2 minuti.
Quindi, se aspettavate un' altra mia storia, vi prego di non leggere.

"Guidami."
Due cuori. Una notte: 100 parole per viverla.