Ero seduta sul divano,i piedi sul tavolino,gli occhi puntati al pc,televisione accesa e cellulare a portata di mano,insomma una delle mie solite giornate.
Ogni tanto sbloccavo il telefono,nella speranza che qualcuno mi scrivesse un messaggio o mi chiamasse.
Mi alzai,per andare in cucina,aprii il frigo e osservai.
Era quasi vuoto,mia madre e mio padre erano sempre impegnati con il lavoro,si erano di nuovo scordati di fare la spesa,avrei dovuto di nuovo ordinare una pizza.
Quasi come se Dio avesse voluto farmi una grazia,il mio telefono squillò.

“non sopporto più questa situazione,l’anno prossimo cambio classe.”
INVIATO ALLE ORE 21.45.
“sophie,non dire cazzate per favore,ci sono io con te.”
RICEVUTO ALLE ORE 22.00.
“vedrò che fare,ci vediamo domani alla fermata,notte.”
INVIATO ALLE 22.02.
-l’utente si è disconnesso.-

Rimasi per circa dieci minuti a fissare le gocce che cadevano sul pavimento fin quando non mi accorsi che si era fatto tardi e dovevo prepararmi per andare a scuola.
Nascosi le lamette,asciugai il pavimento e tornai nella mia stanza.
Il mio corpo era fragile,ero pallida e debole. Anche i miei capelli non ne potevano più di me,avevano perso colore,erano neri,come il carbone,spenti.
Non so per quale assurdo motivo i miei occhi erano ancora del loro normale colore. Ogni volta che osservavo il loro riflesso mi ricordavo di mia madre. Erano azzurri,come il mare,proprio come i suoi.

Chiesi,mentre la sua bocca era ad un millimetro dal mio orecchio.
“tu vieni con me.”
“non mi conosci nemmeno.”
“io ti stavo aspettando da tempo.”
Disse appoggiando le sue labbra sulla mia guancia.
Sospirai.

“Hole e Malik.”
Mi guardai intorno fin quando una mano non si poggiò sulla mia spalla,mi girai.
“sono io.”
Disse un ragazzo moro,sorridendomi e porgendomi la mano.
Feci un respiro di sollievo,era un bellissimo ragazzo.
Ci sistemammo in un punto della palestra,uno di fronte all’altro.
“comunque,sono Zayn.”
Disse sottovoce,prima che il professore richiamò tutti i presenti.

“sta attenta la prossima volta!”
Mi disse in modo severo,ma chi si credeva di essere.
“anche tu.”
Dissi,sorridendo maliziosamente.
Il ragazzo mi guardò silenzioso,mi sentivo il suo sguardo addosso.
Ad un certo punto mi afferrò per il polso,mi ritrovai davanti a lui.
“che cosa vuoi? Lasciami.”
Dissi,cercando di liberarmi dalla sua presa.
“io sto sempre attento quando cammino,bellezza.”
“sisi,ho visto.”
“mi stai prendendo per il culo?”
Disse,alzando un sopracciglio,mentre uno dei suoi ricci marroni caddero sulla sua guancia.

-due cappuccin...-
-scusami potresti far andare prima me? Ho lezione tra dieci minuti.-
Mi disse un ragazzo moro,si intravedevano solo gli occhi verdi e dei riccioli spuntare dal cappello,era coperto da una sciarpa fin sopra il naso.
-certo fa pure...- mi abbassai per allacciarmi le scarpe,il ragazzo andó via,presi i cappuccini e il telefono e tornai da Zoe.

-è stata una fortuna ritrovarti.-
-certo che io ancora non riesco a capire...-
-cosa?-
-come puoi tu esserti innamorato di me? insomma,guardami,sono piena di difetti.-
-sono i tuoi difetti a renderti perfetta.-

-ti prego,ritorna sul marciapiede.- dico tremando,non volevo di certo assistere ad un suicidio.
il ragazzo si dondola ancora un po',guardando il mare sotto i suoi piedi,avevo davvero paura.
dopo qualche secondo si gira e ritorna sul marciapiede;faccio un respiro di sollievo,mettendomi la mano sulla fronte.

Harry e Louis,Eleanor,Taylor e il management,ho detto tutto no?

"caro diario,oggi ci sono le prove,rivedrò Lou finalmente,mentre è stato in vacanza con la Calder sono stato malissimo…"
ONE SHOT LARRY.