Klaine; Blaine/Sebastian friendship; Kurt/Puck friendship; Kurt/Elliot friendship.
Vampire!Kurt; Vampireshunter!Blaine
Dal testo:
-Blaine inarcò un sopracciglio con aria scettica. “Il fatto che non ci odiamo fa automaticamente di noi due amici?” Chiese, sia perché gli interessava sinceramente la risposta, sia perché stuzzicarlo lo divertiva.
“Assolutamente no.” Ribatté pacatamente il Vampiro, senza scomporsi. “Ma fa di noi due cordiali nemici. E devi ammettere che c’è qualcosa di profondamente ironico nella nostra incapacità di essere naturali persino nella nostra soprannaturalità.”
Blaine non poté trattenere il sorriso che gli curvò le labbra. “Sì.” Annuì. “Effettivamente c’è.”
Kurt gli lanciò un’occhiata di sbieco, mordicchiandosi delicatamente il labbro inferiore. “Allora … Cordiali nemici?”
Blaine apprezzò il fatto che non avesse scelto di stringergli la mano per sigillare quel loro nuovo status, perché non credeva che sarebbe stato in grado di farlo senza che un brivido gli corresse lungo tutta la spina dorsale; si limitò a voltare il capo e inclinarlo leggermente sulla propria spalla in un quieto cenno d’assenso. “Cordiali nemici.” Assicurò, con un piccolo sorriso.

SEQUEL DI SIDEWAYS
Kurt e Blaine non sono mai stati più felici o più innamorati, ma mentre le cose cominciano a cambiare i dubbi cominciano ad insinuarsi, e i due non sono più certi come una volta di potercela fare insieme, o da soli.
TRADUZIONE DI MANU00

Un tweet mandato per sbaglio. La chance di una telefonata. O cosa succede quando la star televisiva Blaine Anderson tweetta per errore il suo numero di telefono.
- TRADUZIONE -

Levi/Eren | Coffee Shop AU
Eren Jaeger lavora come barista nel caffé di sua madre, ed è uno specialista di Latte Art. E poi c'è Levi, che non è esattamente il cliente tipico perchè è brusco e rozzo (il che in realtà, secondo Eren, non è poi così diverso dal cliente tipico), ma che soprattutto non fa altro che confondere il tenero cuoricino di Eren.

Cado a terra, perché lui non è lì a sorreggermi. Non mi sceglierà più, e la colpa è solo mia. E fa male come un milione di aghi. Come in un incubo. Buio. Oscurità. Le tenebre mi avvolgono. “Ed è finita ora? Posso riaprire gli occhi?”

''Hai ancora tanti tramonti da vedere.''
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Kurt non vuole più vivere, ormai è deciso a mettere fine alla sua esistenza.
O forse no?
E' possibile che uno sconosciuto possa fornirgli una ragione per restare?

Darren pensa agli occhi di Chris, mentre canta. Pensa a quello che ha perso e a quello che rivuole con sé. E non si sorprende quando si rende conto, mentre canta l'ultima nota, che le due cose coincidono.
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[song-fic]

PWP Historical AU
Kurt è un rinomato pittore nell'Europa barocca a cui viene chiesto di dipingere un quadro particolare per la collezione privata della famiglia dei Savoia in occasione della costruzione della Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Il nome del dipinto è "ragazzo che si da piacere" e gli viene imposto come modello uno giovane spagnolo, mai visto prima, di origini irlandesi. Tale Blaine Anderson.
Come può un artista come Kurt non lasciarsi ammaliare dagli occhi assurdi di Blaine? E come può non desiderare di possedere quella bellezza, farla sua, assorbirne ogni minima parte?

Prima di morire, il padre di Kurt stipula un contratto con Blaine Anderson, figlio del defunto Brock Anderson delle Banche e Azioni Anderson – un matrimonio tra lui e suo figlio Kurt, alla maggiore età. Kurt arriva in un mondo che è così sconosciuto ma più accogliente di quello con la sua matrigna e i figli, come marito di Blaine.
Traduzione a cura di Klauge84

Klaine; Pirate!Blaine
(12.261 parole, mi sento in dovere di avvertirvi; il rating sarebbe giallo ocra)
Dal testo:
-“Che diavolo ci fai sulla mia nave?!” Esclamò Blaine, squadrandolo da capo a piedi con aria sempre più confusa.
Kurt cercò di riacquisire un minimo di contegno, si schiarì la voce e strinse l’elsa della spada così che la lama fosse più dritta. “Temo che mi abbiate sottratto qualcosa a cui tengo molto. Sono qui per riprendermelo.”
Blaine inarcò un sopracciglio e mise su un’aria scettica. “Non so se lo sai, dolcezza, ma è così che funzionano i furti. Io ti rubo qualcosa di prezioso, lo rivendo, ci guadagno, fine della storia. Come vedi, il punto in cui la refurtiva ti viene resa non c’è.” Si guardò un attimo attorno. “E non c’è nemmeno il punto in cui tu passi come un uragano nella mia cabina per cercare qualcosa che chiaramente non potrei nascondere nel mio comodino.”

Ma proprio mentre stanno per girare la maniglia, qualcun'altro la apre.
Sollevano lo sguardo e all'improvviso devono aggrapparsi l'una all'altra per non svenire e cadere di faccia sul pavimento.
Perché Chris e Darren sono lì, davanti a loro, e stanno sorridendo, con quei due sorrisi sfacciati che illuminano il mondo.

Buon compleanno, Chris.
''Tra le sue braccia vi era avvolta una creatura dagli occhi color infinito e la pelle candida. Tim cercava invano di trattenere le lacrime, mentre il fagotto, che sembrava tenere davvero parecchio a presentarsi come un tipetto difficile, di quelli che non mollano facilmente la presa, stringeva debolmente le sue piccole dita intorno al suo pollice ed emetteva quella che aveva tutta l'aria di essere una bella risata.''

Darren è pronto a fare questo passo. Se lo sente dentro.
Gli basta incrociare gli occhi azzurri di Chris per esserne certo.
Il suo sorriso a illuminargli le giornate, la sua voce e le sue parole a rendere tutto chiaro.
E Chris.. Chris semplicemente lo sa.
Sa che Darren è l'uomo della sua vita. A un livello tale da essere impossibile da definire a parole, ma lo sente.
Quindi non resta che chiedere.

"In un mondo dove le città sono personficate, la Città di Parigi non si vede da secoli, allontanata dagli orrori della guerra e da tutto il peggio che l'umanità le ha sempre offerto di sé.
Enjolras sogna di incontrare Parigi, e di condurre la Città verso un domani migliore.
Quello che non sa é che adesso Parigi é un cinico ubriacone che si fa chiamare Grantaire."
| traduzione dell'omonima storia su ao3 di barricadeuse e piuma_rosaEbianca |

Kurt si è da poco diplomato, e si trasferisce a New York, anche dopo l'insuccesso alla NYADA, pronto a ricominciare, senza etichette, e senza omofobia. Ma si sente solo, il suo appartamento è troppo grande, così come il suo letto. Decide di trovarsi un lavoro in una delle più grandi case di moda, e quando due occhi color miele entrano nella sua vita senza avvertire, sarà difficile per il ragazzo non innamorarsene.