-Lo amo…- la voce del ragazzo uscì debole, ma lei la sentì lo stesso.
-Cosa?- continuava ad accarezzargli i capelli morbidi.
-L’odore di cloro che ti resta sulla pelle. Credo sia questo che mi rilassa…mi piace, mi è sempre piaciuto e mi ci perdo. Non smettere mai di nuotare…mai…-
Lei rise ma senza gioia -E perché?-
-Non smettere mai per me! Fallo per me…-

La ragazza guardò fissa l’orizzonte, si fissò sul punto in cui il cielo sembrava toccare l’oceano -Sai? Ho sempre voluto pensare che lui sia lì, in quel punto di incontro tra cielo e mare, un luogo bellissimo se ci pensi ma inesistente! Per me lui è lì e si gode il sole, l’aria fresca e ci osserva costantemente, con i suoi occhi azzurri…-

Steve rimase immobile per un attimo, soppesando quelle parole. Lo teneva stretto al suo petto, sentiva il suo respiro irregolare e caldo contro la sua pelle. Era piacevole.
“Non sei più solo! Ci sono io con te….non ti lascerò mai più!” Steve non gli chiese il perché o di cosa avesse paura…no! Lo rassicurò e basta. “Anche io ho paura…molte volte. Ma io ci sono per te e tu ci sei per me. Non siamo più soli”.

Sono i tuoi occhi a mettermi rabbia, sono lucidi, così, così...pieni di amore?
Io non ho mai ricevuto amore, io non ho mai dato amore.
Loro vogliono così....
Loro mi vogliono così...
Io devo essere così!
Da quando ti ho incontrato però non sono più me stesso.

"Milena aveva un unico, solo, piccolo debole: Carter Baizen!
Erano cresciuti assieme anche se lui aveva un anno di più. Nonostante il loro rapporto fosse fatto di amore ed odio….loro si proteggevano sempre…senza mai giudicarsi. Si accettavano così come erano….arrivando ad innamorarsi senza mai dirselo chiaramente."

"Marlene era la persona che odiava di più ma era anche quella che più amava….quella per cui avrebbe ucciso o per cui sarebbe morto. La odiava perché era innamorato di lei….dalla prima volta che l’aveva avuta. Un gioco. Doveva essere un semplice gioco e lui ci si era infilato dentro incastrandosi senza via di uscita. Ma la odiava perché lei riusciva a piegare il suo ego….lo faceva in un attimo, con semplicità. Bastava una parola o uno sguardo e lui si sentiva sottomesso…in suo potere. La odiava perché pur amandola e pur sapendo di essere amato da lei…non l’avrebbe mai potuta avere al cento per cento…perché lei odiava essere considerata una proprietà. Voleva essere autonoma. E un po’ anche lui aveva questo bisogno."

"Solo che, sempre dall’alto dei suoi 36 anni…Shawn si rese conto di una cosa…che quella “bimba”, come la chiamava lui, aveva un debole per uno di loro.
-E naturalmente...il più imbecille, no?- Paul se la rideva sotto i baffi dopo aver saputo dal clown quello che sospettava.
-Non è imbecille! E’ serio…troppo! E forse un po’ tonto…-
-Mettigliela in camera!-
-Paul?!-
-No! Davvero! È l’unico modo per fargli capire qualcosa!..."

"Gli aveva appena detto di essere innamorata di Brian…eppure sapeva che dovevano rifare l’amore. Era un bisogno innato, sviscerale….la loro pelle lo urlava quel bisogno! In fin dei conti anche lui amava un’altra persona. Da sempre innamorato di Johnny….da sempre l’amante delle piccole occasioni....."

Era il 23 Novembre.
Data al Forum di Milano….Italia.
La voce di Iv Moody stava intonando il ritornello di “Far from home”.
Ancora una canzone e i 5 Finger Death Punch avrebbero finito il loro show….poi sarebbe toccato a loro: gli Avenged Sevenfold.
Brian era a lato del palco, nascosto alla vista del pubblico. Come aveva fatto ogni fottuta sera di quella fottuta tourné.

Le gemelle Di Benedetto si stavano rendendo conto di quali fossero i loro lati “negativi”, ovvero quelli che le rendevano diverse….e che potevano mandare a monte il loro piano prima di attuarlo.
Si erano sempre viste uguali.
Sempre! invece quell'analisi attenta….le poneva davanti alla realtà.
-No! Michelle…..io…io non me la sento! Se ne accorgeranno!-
-No! Dobbiamo solo fare le cose per bene!- la ragazza prese le mani della sorella -Ci faremo già trovare in camera….al buio….abbiamo le voci identiche…quelle si! Quante volte ci hanno confuso per la voce?!-
Valary si guardò ancora allo specchio. Era davvero convinta di volerlo fare? Voleva davvero fare quella stupidata con Michelle?

«Posso uccidere Claus?»
Fu una domanda inattesa per il clown. Certo Brian non era un ragazzo dolce e tranquillo….era molto irruento e aggressivo…ma non pensava di certo che quella mente giovane stesse meditando un omicidio!
«Perché vuoi saperlo?»
«Per precauzione…»
«Brian…mi raccomando…»
«Credimi Claus…è solo per sapere fin dove poso spingermi…»

-Perché...perché te ne sei andato James?- strappò dell’erba dal prato nervosamente -Abbiamo tutti bisogno di un motivo per restare…no?...io non ti bastavo più?- eccole le lacrime.
Calde e invadenti sulle guance mal rasate del giovane.

«Ancora un attimo…» la strinse ancora di più a se. E pur di stare così con lei ancora per un po’ accettò la palla di pelo che sentì avvicinarsi rumorosamente con le sue fusa. Una cosa lo lasciò perplesso…la palla di pelo si era accoccolato vicino a lui, dalla sua parte….e ora pretendeva coccole strusciando la testolina contro la sua mano.
Maira rise.
«Lo vedi? Hai conquistato anche lui….e se per lui sei ok…allora vuol dire che sei veramente quello giusto!»

«Posso dirti una cosa?» era tremendamente seria.
«Certo?»
«Ti odio!»
Jimmy rise. Non poté trattenersi. La trovava buffa. Anzi….adorabile! ma dirglielo sarebbe stato come condannarsi a morte.

Lo so! Ti sembrerà strano che sia io a scriverti.
Ma ne sento un bisogno disperato! A Dicembre saranno quattro anni che te ne sei andato.
Già quattro anni.
Credimi…non è stato per niente facile!
Ho passato questi ultimi anni a chiedermi se tutto quello che sentivo e leggevo su di me fosse vero. Ed è ancora così.