Se ne stava poggiata alla parete di vetro, Violet. L’espressione nascosta dalla maschera, ma le labbra, ben visibili, sembravano costantemente protese, quasi come se fosse sempre sul punto di donare un bacio.
Il suo cavaliere – perché era già suo senza che ancora lo sapesse – si era fatto più vicino, un passo talmente silenzioso da apparire inudibile e aveva teso una mano.
Violet scostò lo sguardo dalla neve e rimase dapprima sorpresa. Era un uomo che tendeva la mano nella sua direzione, tuttavia – ovviamente – non avrebbe potuto vederne buona parte del viso, poiché anche lui, come tutti in quel luogo, indossava una maschera.
«Non posso.» con un delicato gesto della mano tentò di rifiutare quell’invito. Era la prima volta che udiva la sua voce da quando era arrivata lì e si sorprese di quanto apparisse più simile ad un sussurro.
Storia partecipante alla challenge "Midnight in the garden of Good and Evil" indetta dalla pagina facebook "Boys Love - Fanfic & Fanart's World".

Pensi mai a me? A quando eravamo giovani e felici e con il mondo ai nostri piedi? Pensi mai a quello che sarebbe dovuto essere? A dove saremmo noi se in quella notte fatale -
“Non trascorre giorno senza che ci pensi,” la raggiunge, lontana e vicina, la voce di lui.
[Kitolaf. Pre-serie]

Violet trova una lettera nella giacca del Conte Olaf indirizzata a Kit Snicket.
Una lettera mai spedita e che non potrà mai essere consegnata al destinatario.
ATTENZIONE: contiene spoiler de "La fine", ultimo libro della saga.

Violet Baudelaire, da brava sorella maggiore e geniale inventrice, cerca una soluzione al problema del fratellino.
[Breve introspezione di 372 parole | NO Incest!]
{Ha partecipato al contest “Flashfics around the world” di Hermit_ sul Forum di EFP}

In occasione del suo undicesimo compleanno, suo padre gli aveva regalato un orologio costoso, a carica manuale, dalla cassa rettangolare e il cinturino di pelle color ambra. Sulla prima pagina della garanzia c'era scritto a caratteri sottili ed eleganti resistente all'acqua, eppure quelle rare volte che i Baudelaire erano andati a fare il bagno a Spiaggia Salmastra, Klaus aveva sempre fatto attenzione a toglierselo prima di tuffarsi.
Non era mancanza di fiducia, ma istinto di protezione.
Verso Violet provava la stessa cosa. Sapeva che era straordinariamente brillante e piena di espedienti, eppure non poteva fare a meno che avvertire, in mezzo al petto, un profondo desiderio di metterla in salvo.
Da qualsiasi cosa. Spifferi gelidi, formiche rosse, malvagi tutori che cercavano di ucciderla...
Ma come avrebbe potuto proteggerla una volta accaduto l'irreparabile? Una volta che avesse pronunciato il fatale e insincero "sì, lo voglio"?
[Prima classificata al contest Sibling memories - Di sorelle e fratelli di Angyefp]

Ambientata durante il quinto libro della saga, L'Atroce Accademia. One shot introspettiva sui pensieri di Duncan Pantano durante la messinscena che architetta con la sorella Isadora per permettere ai Baudelaire di studiare per l'esame del Vicepreside Nero. Dato che la sua personalità è stata praticamente abbozzata nel libro, ho pensato di inventare alcuni dettagli sul suo carattere e sulla sua famiglia che non ci sono stati rivelati nei libri. Se ci sono errori o parti che contrastano con eventi canonici, vi prego di farmelo sapere.

è una ragazza,il suo nome inizia con L,introversa,generosa,un giorno spunta una tizia di un'altra nazione,e da quì spuntano nuovi elementi,di spicco diciamo,ma non erano degni di esistere,L è sensitiva,e nella sua mente sente voci che non conosce,ci sono momenti in cui crede di diventare matta,e così questi individui cominciano a perseguitarla,la voce si sparge,i tizi chiamano altre persone parlandole di lei,L non sa l'incubo che rovinerà per sempre la sua vita,quando esce di casa sente ridacchiare,viene stolkinata,in casa non può fare il minimo rumore,perchè inizia l'inferno,dopo anni si rende conto che ci sono dei colpevoli,e allora cominciano le crisi,urla,si taglia le braccia,aggredisce la madre,la picchia,ma allo stesso tempo è l'unica persona che le da la forza di andare avanti,ma soffre quando la picchia,e capisce che lo scopo di queste persone è quello di distruggere lei,i suoi ideali,tutto va avanti con una perfezione unica,coincidenze,a questo punto L pensa che le abbiano fatto un rito satanico,ma L non crede in questo,e prega,comincia a ricordare qualche frase del vangelo,

{Violet/Olaf}
" Che succede, Violet? " si limitò a mormorare Klaus per la terza volta, mentre sedevano insieme al Conte in cucina, per consumare la cena.
Lo sguardo del Conte, famelico, possessivo, trafisse Violet.
La Baudelaire, sotto il tavolo, sentì il piede di Olaf sfiorarle la caviglia nuda e sottile in una lenta e lasciva carezza.
"Niente."