Era sera, stavo tornando a casa da lavoro quando...
seguitemi pure su wattpad sono Rebecca_Prati

"Oltre al luogo, anche i miei abiti erano cambiati: avvolta in una camicia da notte bianca ottocentesca, mi ritrovai gravida, con il sangue che lentamente percorreva le mie gambe fino a giungere a terra e bagnarmi i piedi nudi."

L'horror non è il mio genere. Però mi è stato detto che questo genere di scrittura mi riesce piuttosto bene.
Quindi, perché non tentare?
Una raccolta di piccole storie dell'orrore.
Cruente o psicologiche, a voi la scelta.
A guidarvi in un viaggio un po' cupo e tenebroso ci penso io.

Due ragazze decidono di fare una seduta spiritica con la tavola Ouija... Mai fatta scelta più sbagliata

Era come il paese dei balocchi,
una volta entrati ve ne pentirete amaramente.

Richard Hornigold, scienziato controverso e non apprezzato da tutti, si imbarca sulla Plymouth, la prima di quattro navi da guerra dirette in Giappone, che la storia conoscerà come le Navi Nere.
Né Richard, né l'equipaggio della Plymouth hanno idea di ciò che li attende. Ciò che accade è inspiegabile e, insieme, terribile.

Dal settimo capitolo:
"Riaprii gli occhi solo per trovarmi di fronte a mia sorella, senza averla nemmeno sfiorata. E lei pareva essere tornata in sé.
“Stai bene?” le chiesi preoccupato.
Lei annuì con la testa, spiegandomi che ora dovevamo chiedere allo spirito di andare dove era venuto. Ci sedemmo nuovamente, pronti per concludere quell’esperienza, e facemmo la nostra ultima domanda.
“Kokkuri-san, Kokkuri-san, puoi tornare da dove sei venuta?”
La moneta non si muoveva. Era un buon segno? Reiko non sembrava convinta.
“Dovrebbe rispondere sì, e poi spostare la moneta sul torij” replicò confusa, quando la moneta si mosse.
La risposta non era quella che aspettavamo.
NO."

Martina non legge molto, né è mai stata una grande appassionata di libri. Tuttavia una sera, annoiata, decide di dare alla lettura una seconda possibilità.
Solo non sceglierà il libro giusto.

"L'uomo nero non esiste, capito?". "Davvero?"."Ma certo!" esclama mamma, accarezzandomi delicatamente i capelli "E'...

Da: wadeil_pr@gmail.com
A: raven11@gmail.com
Titolo: Fallo
Fammi vedere quelle pagine.
Ora.

Un bambino fin troppo curioso si caccia in un brutto guaio in cui ci rimette anche la pelle

Vi è mai capitato di perdere l'autobus?
Sicuramente.
E vi è mai capitato di dover tornare a casa a piedi?
Probabile.
E se fosse notte?
Non lo augurerei a nessuno.
Perchè?Bhe..leggete cosa accade alla protagonista di questa storia.
Dal testo:
"Sembra tutto immobile,protagonista di un inverosimile mondo parallelo.
E,per un momento,pensai che se avessi compiuto un gesto troppo brusco o emesso un rumore troppo sordo,il suolo avrebbe cominciato a vibrare,e il quartiere si sarebbe frantumato davanti ai miei occhi."

Qualsiasi cosa l’uomo sia in grado di pensare può essere realizzata, messa in atto nelle sue più cupe e tetre sfumature, concretizzandosi a discapito dell’incredulità, nell’ illusoria convinzione che al male vi sia un limite, un solco invalicabile, capace di invogliare alla retrocessione anche il più convinto sostenitore della bontà diabolica.
(...)
/ Lui / ama .
Ama questo susseguirsi di note aspre e pungenti, che sanno di sale, che bruciano similmente alle cocenti lacrime, riverse sulle gote arrossate e pulsanti.
/Lui / e / lei /.
(...)
Sempre / lui /.
Solo / lui /.
Il male.

Jillian, tesoro, non fare rumore quando dormo, diceva sempre mia madre, ed io con la mia infinita bontà l’avevo accontentata in tutti i modi possibili.
Ora, le ragazze, una volta portate nello scantinato, le legavo ed imbavagliavo. (Le loro urla non l’avrebbero disturbata.)

Breve soliloquio di mezzanotte sulla suddetta morte. Questo è ciò che pensa la parte buia di me sull'argomento, l'Altra Parte. E' un po' macabro, però il pensiero vuole uscire da me, vuole essere esternato. Non mi aspetto di ricevere degli assensi, mi basta solo espellerlo dalla sottoscritta.