Recensioni di Isidar Mithrim

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Il biscotto della pace - 06/09/19, ore 14:58
Capitolo 1: Il biscotto della pace
Ciao Carme!

Questa storia è veramente piacevole, ha una bella leggerezza ed intrattiene bene :)

Mi sono piaciute le dinamiche tra i cugini, mi è piaciuto molto come Teddy sia considerato parte integrante della 'cuginanza' a tutti gli effetti, mi è piaciuta tanto l'idea alla base di provocare la prima magia accidentale in Al e il riferimento alla vicenda di Neville che mi sta tanto a cuore (A proposito, credo che la Row abbia spiegato che di solito la prima magia compaia entro i sette anni su Pottermore...)

Anche le varie idee per stimolare Al mi sono piaciute, in particolare quella del taglio dei capelli, che mi ha ricordato quando Harry si fece ricrescere i capelli in una notte (in effetti, ero finita con l'aspettarmi che nonna Molly non riuscisse a risolvere la cosa e che alla fine Al si sarebbe svegliato con i capelli di nuovo normali!)

Carino anche il momento finale, con Al che generosamente porta i biscotti a Teddy e Vic e divide il suo con James (anche se forse mi sarebbe sembrato più realistico che non lo facesse :P)

Ho anche molto apprezzato i riferimenti a Gazza e ad Arabella (ho perfino scritto su di loro in passato, per farti capire quanto possa aver apprezzato la cosa!) e l'idea di citare delle fonti per le definizioni e simili, e interessanti anche le teorie!

Anche stilisticamente sei stata molto brava, gestendo bene i dialoghi (cosa mai facile quando ci sono tante 'bocche' interpellate!) e dando scorrevolezza e fluidità al testo. Ammetto però che ci sono alcuni dettagli che ho trovato un pochino stridenti, tipo l'uso di ella/egli (credo di avertelo già detto in passato, quindi perdonami la ripetizione, ma a maggior ragione in questo tipo di storia lo trovo un po' 'appesantente' ^^) o di sicumera (qui anche per ignoranza mia: non credo mi sia mai capitato di leggerlo in un romanzo, o almeno non lo ricordo, ed ero convinta fosse un termine più dialettale), oppure la scelta di chiamare Teddy 'ragazzino' più di una volta anche se è lui la voce narrante (e nonostante la casa sia piena di ragazzini ^^'). Soprattutto nella frase iniziale, con quell'articolo indeterminativo a precederlo, l'ho trovato un po' stonato, quasi fuorviante (nel senso che mi sono immaginata un ragazzino sconosciuto che chiamava Teddy XD).

Comunque al di là di questi piccoli dettagli l'ho trovata assolutamente piacevole, fresa e originale! :)

In bocca al lupo per il contest! :*
Recensione alla storia Una consueta giornata da Malandrine - 02/05/19, ore 14:31
Capitolo 1: Una consueta giornata da Malandrine
Ciao Carme!

Pur non essendo una grande amante degli OC, ho trovato questa storia una lettura molto piacevole e dinamica, capace di intrattenere bene il lettore e di tenerlo sulle spine finché non viene rivelato lo scherzo (sei stata bravissima gestire questo aspetto rivelando a mano a mano piccoli aspetti, ma senza mai svelare il succo del piano).

L'idea dello scherzo è sicuramente piacevole ed è bello che sia uno scherzo 'alla Fred e George': è divertente, ma tutto sommato non umiliante (poi dipende dalla capacità delle vittime di stare allo scherzo...)
Carina anche l'idea di fondo che lo scherzo volesse far capire ai professori che gli studenti vorrebbero più sorrisi e leggerezza da parte loro (anche se fatico a immaginare un Neville non sorridente con i suoi alunni!): non ho capito se fosse proprio l'idea di base delle ragazze o se fosse la 'scusa' che hanno trovato dopo per giustificarsi davanti ai professori, ma in ogni caso ho apprezzato questo spunto.
Trovo però che la storia risultai in qualche modo più lunga del dovuto: inizialmente avevo creduto che si sarebbe conclusa con lo scherzo e mi ha sorpreso scoprire che continuasse; in sé questa scelta non avrebbe niente di male, però alla fine è come se il climax, il punto più alto della storia fosse a metà; la cosa poteva anche funzionare, ed ha un senso se consideriamo che lo scherzo aveva una 'morale' da far emergere (appunto, quella del 'vorremmo professori più sorridenti'); nonostante ciò, mi resta un po' l'impressione 'a pelle' che alla seconda parte manchi una vera conclusione che dia respiro ai vari scontri verbali con i professori e alle punizioni, anche se in parte la 'morale' della scherzo porta i suoi frutti, nel senso che s'intuisce che ci sarà un miglioramento del modo di porsi dei professori. Però, non so, mi resta un po' un'impressione di incompiutezza...


Per quanto riguarda le caratterizzazioni dei personaggi, gli OC hanno tutti un loro spessore e la loro identità è molto coerente nel corso della storia, tanto che a un certo punto diventa piuttosto facile intuire chi stia parlando anche senza bisogno delle 'etichette' associate.

Devo confessare però che il lavoro sull'IC dei personaggi noti (Neville, Minerva ed Ernie) a mio avviso non è all'altezza di quello sugli OC: i personaggi sono tendenzialmente riconoscibili, ma non li ho 'sentiti' propriamente loro, o almeno non lungo tutto l'arco della loro comparsa nella storia. In particolare ho trovato che Ernie avesse a momenti dei tratti quasi 'Pitoniani', quando invece è fondamentalmente un buono di cuore, per quanto pomposo.


Da un punto di vista stilistico, la tua storia è ricca di dialoghi, una caratteristica che personalmente adoro, soprattutto per questo tipo di storie. Sei stata bravissima a raccontare la storia tramite i dialoghi, invece che ricorrere a una narrazione più statica e piatta, e l'hai fatto scrivendo dialoghi a mio avviso naturali e spontanei: ti sei destreggiata molto bene sia nel gestire tanti personaggi che parlano tra loro, sia nel far emergere le personalità di questi personaggi tramite le loro parole e azioni, e non limitandoti a dire che 'sono fatti così'; insomma, ci quasi sempre 'mostrato', e quasi mai 'detto', e anche le poche volte che ci hai detto, tra l'altro, lo hai fatto tramite gli occhi di Lily in modo assolutamente naturale, nel senso che lei anticipa come una certa compagna reagirà/agirà/penserà in modo assolutamente non forzato. Si capisce che non la stai "sfruttando" tu da autrice per dirci come sono gli altri personaggi, ma che è normale che Lily immagini come si comporteranno le sue amiche.

Un appunto che ti devo però muovere sullo stile è il fatto che il punto di vista (pov) adottato nella storia sia ballerino, un (non)scelta che salvo rare eccezione è tendenzialmente considerata un errore, a meno che il passaggio di punto di vista non sia evidenziato in modo chiaro, ad esempio con un cambio di capoverso/paragrafo, o un asterisco. Qui invece passiamo da una sorta di narrazione onnisciente (quando tutte le ragazzi piano piano si svegliano), al pov di Lily (che fa alcune considerazioni introspettive), al pov di Minerva; poi c'è una pausa, quindi ci potrebbe stare un cambio di pov, ma comunque non è chiaro se la prospettiva sia quella di Alice o di un narratore onnisciente (e comunque è chiaro che la pausa è messa per ragioni temporali, e non di pov); poi c'è di nuovo una pausa (che sembra essere lì principalmente per ragioni di 'cambio di location') e di nuovo un cambio di pov, che però è un mix tra Lily e Gabriella, infatti leggiamo pensieri di entrambe; nell'ultima parte, infine, è difficile riconoscere un vero e proprio pov, nel senso che potrebbe essere un narratore onnisciente che si limita a definire i fatti e le espressioni (senza entrare nei pensieri), o potrebbe essere ognuna delle ragazze (anche se l'istinto fa pensare che la prospettiva sia di nuovo quella di Lily, in quanto protagonista effettiva della storia).

Aggiungo anche un altro piccolo appunto sullo stile che so che anche Rosmary ti ha fatto per l'altro contest: lungi da me voler contraddire il tuo professore, ma a mio avviso l'uso di 'ella' stona molto con lo stile giustamente quotidiano della tua storia! Lo vedrei bene magari in una storia con uno stile più altisonante e aristocratico, ma qui sinceramente 'disturba' la lettura, nel senso che ti fa uscire dall'immersione nella storia.


Il titolo non è il massimo dell'originalità e forse non mi avrebbe accattivato troppo incontrandolo per caso su EFP, ma è piuttosto azzeccato per la storia ^^

Concludo dicendo che ho apprezzato il tuo coraggio nel proporre per il contest una storia non sui Malandrini originali, ma su dei personaggi quasi tutti di tua invenzione (in pratica solo Lily è canon, nonostante anche a me piace pensare che Alice lo sia e anche io l'ho sfruttata in qualche storia ^^).
E complimenti anche per aver scritto una storia ad hoc, invece di ricorrere a un'edita come abbiamo fatto noi altre partecipanti ;) è bello leggere un parere su storie già scritte, ma in fondo bisognerebbe sempre sforzarsi di usare un contest come fonte d'ispirazione, proprio come hai fatto tu!

Alla prossima! :D
Isidar/cloe
(Recensione modificata il 02/05/2019 - 02:43 pm)
(Recensione modificata il 02/05/2019 - 02:43 pm)
(Recensione modificata il 02/05/2019 - 02:43 pm)
Recensione alla storia Accompagnati dalla luna - 02/05/19, ore 12:47
Capitolo 1: Accompagnati dalla luna
Ciao inzaghina!
Eccomi in gran ritardo a commentare la storia del contest ^^

Anche questa volta sono capitata su un Missing Moment dell'epoca dei Malandrini, e già questo è un gran punto a tuo favore! :)
Anche questa volta hai ripercorso alcuni dei momenti salienti della loro amicizia – ed è bello pensare che siano salienti non solo per Remus, che è il diretto interessato della vicenda, ma per tutti e quattro – toccando argomenti piuttosto classici del fandom, ma trovo che tu sia riuscita a dare a questa storia un tocco in più, trasportandoci meglio nell'altalena di emozioni di Remus e dei personaggi di contorno, grazie all'alternanza tra presente e flash back.

Ho letto che avevi ideato la storia per un contest sull'amicizia e credo che da quel punto di vista tu sia stata molto brava a valorizzare il tema, si percepisce che è il cuore della storia, cioè che le dà senso e attorno a cui ruota l'intera vicenda (anche se in apparenza il cuore della storia potrebbe 'banalmente' sembrare la licantropia di Remus).

Per gusto assolutamente personale non sono una grande fan delle 'ammucchiate' di personaggi fanon/OC in delle one shot – credo che richiedano storie ben più lunghe per avere una reale credibilità – e questo mi aveva fatto storcere un po' il naso, soprattutto perché sono quasi tutti 'accoppiati', e in particolare quando si parla di Remus penso sempre che bisogna andarci molto, molto con le pinze nell'immaginare amori (o comunque relazioni) precedenti a Tonks, ma anche nell'immaginare che così tante persone sappiano del suo segreto. Ammetto che alcuni dettagli mi avevano dato un po' l'impressione di essere buttati lì senza contesto, tipo definire Sirius battitore di Grifondoro in modo gratuito (nel senso che non aveva alcuna utilità ai fini della trama).
Nelle note ho letto però che tutte queste aggiunte fanno parte di un tuo universo più vasto, e in quest'ottica capisco perfettamente il desiderio di inserire quelli che sono i tuoi headcanon (anche io spesso richiamo dettagli di una mia storia in un'altra!), quindi sono riuscita a rivalutare la presenza di queste comparse all'apparenza un po' improvvise, grazie alla consapevolezza che improvvise non sono ^^

Credo che tu sia stata piuttosto brava a mantenere IC i personaggi (prima di leggere le note avevo dubbi su Remus felicemente fidanzato, ma sapendo che hai un background per quella relazione non posso che sospendere il giudizio) e a dare ai dialoghi e alla storia in generale una bella freschezza e genuinità, con uno stile per lo più scorrevole, fluido e perfettamente adeguato ai toni della storia.
Mi permetto però tre piccole osservazioni sullo stile (si parla solo dettagli, eh!) che secondo me lo renderebbero ancora più 'pulito' e naturale (spero si capisca cosa intendo!):
- comprendo la difficoltà – soprattutto quando si fanno dialogare tanti personaggi insieme – di riferirsi a un personaggio senza ripeterne mille volte il nome proprio, ma io trovo un po' artificioso il ricorrere a espressioni come 'il Cacciatore dei Grifondoro', 'il moro' (tra l'altro lo sono sia Sirius che James ^^'), 'il biondo' e similari. Alcune funzionano bene, come 'l'infermiera' per Madama Chips (anche perché di fatto accorcia il nome), e analogamente funzionerebbe chiamare ogni tanto 'professoressa' e ogni tanto 'McGranitt' la vicepreside, ma stonerebbe un po' chiamarla 'vicepreside', ad esempio XD [Sicuramente è un errore che capita fare anche a me, eh, però ultimamente mi sono 'sensibilizzata' in materia leggendo qualche tutorial e lo noto particolarmente!]
- ogni tanto trovo che ci siano delle virgole di troppo che appesantiscono un po' la lettura; non sono di troppo nel senso che sono sintatticamente sbagliate, ma potrebbero essere omesse (magari cambiando di poco la frase) e alleggerire il testo, dargli un ritmo più fluido. Ti faccio degli esempi: "commentò Sirius, con sufficienza." (qui la toglierei, mentre trovo che tu faccia bene a inserirla quando dopo la virgola c'è una vera e propria subordinata, tipo se ci fosse stato scritto 'guardandolo con sufficienza'); "commentò, comprensivo, James." (qui scriverei 'commentò James, comprensivo' o addirittura 'commentò James comprensivo'). Sono dettagli ma trovo che rendano il testo un pochino faticoso ^^' (in quei frangenti, non in generale!)
- rimanendo sul tema virgole, ogni tanto ho l'impressione che a volte dovrebbero essere sostituite da un segno di punteggiatura più 'duro', tipo punto e virgola/due punti/punto fermo (sospetto che ci sia un nome preciso per questo tipo di interruzione ma non ho idea di quale sia XD); ovviamente ci sta che ci si prenda delle licenze stilistiche, ma secondo me in questo contesto, in cui usi uno stile 'normale' (passami il termine, non è assolutamente dispregiativo, anche io suddivido mentalmente le mie storie tra quelle con stile 'normale' e 'particolare'), sono un po' eccessive. Ti cito la frase che più mi era saltata all'occhio a riguardo: "Era il suo primo sabato in assoluto a Hogwarts e Remus si preparava all’incombente plenilunio, Madama Chips gli aveva detto di presentarsi da lei prima di cena, l’infermiera lo avrebbe accompagnato nel luogo sicuro, che Silente aveva individuato per la sua trasformazione." A parte l'ultima virgola (che tra l'altro secondo me andrebbe proprio tolta ^^'), tutte le virgole di questo periodo separano quelle che in realtà sono tutte frasi che possono esistere da sole, non sono una subordinata dell'altra, quindi trovo che sarebbe più opportuno una pausa più marcata.

Sono solita scrivere tanto nelle recensioni ma è insolito che entri così tanto nei dettagli. Questa volta mi sono permessa di farlo per due ragioni: uno, per quanto siano piccole cose mi sono comunque saltate all'occhio sia in questa storia che in 'Figlia della speranza' (devo ancora finire di leggerla ma prima o poi commenterò anche quella!); due, proprio perché sono solo dettagli, se ti ritroverai in questi suggerimenti (ovviamente è del tutto lecito che tu non sia d'accordo!) in futuro ti basteranno davvero piccoli accorgimenti per evitarli ^^

Concludo con due note di merito sul titolo e sull'impaginazione: mi sono piaciuti molto entrambi! I titoli non sono il mio forte quindi ammiro sempre chi riesce a trovarne di decenti, invece l'impaginazione/grafica è una cosa su cui sono abbastanza fissata e trovo che basti veramente poco per dare una marcia in più alla storia!

Alla prossima,
Isidar/cloe
Recensione alla storia Undici solitudini - 30/04/19, ore 15:28
Capitolo 3: Presenza di spirito
Ciao jess!

Eccomi infine a commentare anche la tua storia!

Ho apprezzato molto la scelta del personaggio, che trovo abbia un suo perché sia in quanto fantasma (una tipologia di personaggi che apre a molte considerazioni sulla vita e sulla morte), sia in quanto adolescente: mi è capitato di scrivere o riflettere su altri personaggi 'fantasma' nei termini di cui sopra, ma non ho mai usato Mirtilla in quella chiave di lettura, e invece il fatto che muoia da adolescente rende il tutto ancora più interessante.

Nel complesso la tua storia mi è piaciuta molto: per le riflessioni che ha suscitato; per la "godibilità" generale (ho sorriso in più di un momento); per il resto fluido e coinvolgente; per l'attenzione ai dettagli potteriani (come nel paragone con l'Erumpent); per alcune frasi davvero accattivanti, come l'ultima (anzi, come le ultime due), come "anche nel castello delle fiabe si può perdere la libertà d'essere felici", come "scambiando gocce d'acqua per lanci di pietre".

Ammetto però che la caratterizzazione di Mirtilla non mi ha convinta in toto.
Cerco di spiegarmi, partendo invece dalle cose che mi sono piaciute di più: il flusso di pensieri della prima parte, relativamente disordinato (com'è naturale che sia!); quei piccoli commenti autoironici che sembrano quasi freddure (sono una persona spiritosa è geniale!); il ricordo di quando da bambina sognava di essere una principessa in un castello.
Altri pensieri, invece, mi sembrano come troppo 'avanzati' per lei, forse perché io tendo a immaginarla abbastanza 'bloccata' al momento della sua morte, quindi bloccata con una mente d'adolescente (e forse non la più brillante in circolazione, diciamocelo) che a distanza di cinquant'anni sappiamo lamentarsi ancora di quando venne presa in giro per gli occhiali, e che quindi sembra 'bloccata' in quel setting di pensiero del 'tutti mi odiano/mi prendono in giro', motivo per cui è deliziata quando qualcuno si interessa a lei – fosse anche per chiederle come è morta – o quando qualcuno la tratta come un'amica/ha bisogno di lei, vedi Malfoy al sesto anno (e di contro, si offende all'istante quando non viene considerata, vedi Ron che le chiede qual è il problema se qualcuno le scaglia addosso un oggetto).
Per queste ragioni, ho avuto la percezione che certe considerazioni di Mirtilla su se stessa siano al di là delle sue effettive capacità: parlo di considerazioni come "Io sono la donna prigioniera di una vita infelice, prigioniera di un marito geloso, la donna che muore in mezzo ad una strada."; parlo della sua consapevolezza di essersi creata muri da sola (consapevolezza che io invece non riesco davvero a percepire in lei, per quanto sia d'accordo con te che Mirtilla non possa essere solo ciò che vede Harry); parlo delle considerazioni finali sulla Morte liberatoria, in contrapposizione alla "vita" che invece si ritrova.
Non so, forse queste ultime considerazione in particolare le avrei forse apprezzate di più magari in terza persona, come fatte da un narratore onnisciente (mentre condivido assolutamente la scelta di usare la prima persona per il resto della storia!)

Per quanto riguarda il prompt, credo tu l'abbia sviluppato bene e mi ha intrigato molto l'idea di associare la condizione di fantasma a una prigionia (totalmente d'accordo in merito!), anche se i miei dubbi sull'ultima parte in realtà si ripercuotono un po' anche su questo aspetto (nel senso che tra tutti i fantasmi lei mi sembra quella meno propensa a "internalizzare" la sua situazione, ecco).

Infine, il titolo è veramente carino e l'ho trovato geniale, anche se a mio avviso rispecchia molto bene la prima parte della storia, più leggera, e meno bene la seconda parte. Cioè, sapendo il titolo e il personaggio, mi aspettavo una storia con toni diversi, molto più vicini appunto a quelli della prima parte. Confesso che mi sono trovata a pesare che questo titolo sarebbe stato perfetto per l'altra storia su Mirtilla, in realtà ^^'
Mi è piaciuto comunque come tu abbia ripreso il gioco di parole con 'persona spiritosa'!

Ok, credo di aver detto tutto, spero di essermi spiegata decentemente, per qualsiasi dubbio/spiegazione sono qui! :) Tanto lo so che tra noi due va a finire sempre in chiacchiere XD

Isidar
(Recensione modificata il 30/04/2019 - 03:28 pm)
Recensione alla storia A un centimetro dal cuore - 30/04/19, ore 12:53
Capitolo 21: Profumo di rose
Ciao Elric!

Ho trovato questa storia senz'altro ben scritta e piuttosto coerente con il prompt scelto (a proposito, ti suggerirei di inserirlo a inizio o fine storia ^^'). Risulta evocativa e a tratti è anche capace di emozionare, però mi resta un po' l'impressione che il suo fondamento sia troppo flebile, visto che appare basarsi sul fatto che "Con un singolo sguardo lei capì che lui era tutto quello che non avrebbe mai avuto, ma che aveva sempre desiderato", però in realtà non si riesce mai a carpire davvero cosa in lui Lily potesse aver mai desiderato (anche considerando che fisicamente Regulus non è attraente quanto un Sirius, per dire), né in cosa siano simili (mi viene da pensare alla difficoltà del rapporto con i rispettivi fratello/sorella, ma non mi sembra emerga mai dal testo).

Confesso che mi è anche un pochino sfuggito il senso del profumo di rosa finale, cosa che purtroppo ha finito per ripercuotersi un po' sulla godibili del titolo, di per sé piuttosto carino per quanto non estremamente originale.

Mi sono piaciuti molto invece l'inesistenza di Lily nel dirgli che lui è 'diverso da questo', e ho trovato particolarmente ficcanti queste due frasi "Lily poi tornava da James. Regulus dai suoi incubi."
Molto apprezzabile anche la scelta di non raccontare esplicitamente del loro scontro, ma di lasciarlo intuire con quel 'alle scale piace cambiare'!

Alla prossima!
Isidar/cloe