Recensioni di PandaNemoMinerva

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia La Ruota degli Angeli - 10/02/24, ore 22:52
Capitolo 22: Apriti cielo (e manda un po' di sole) - Parte 2
Il capitolo si apre con un po' di allegria e spensieratezza, con Ricciardi che si diverte nel suo solito modo sottile scegliendo lo scugnizzo che sa farà arrabbiare un po' il buon Maione.
Trovo molto azzeccato il paragonarlo ad una diga che calma e protegge, impedisce al commissario di smarrirsi nella voce di Annina e nel terrore per sé e per Bruno.
Bruno, a cui non può impedirsi di dedicare un pensiero preoccupato passando dalle parti di casa sua, chiedendosi se sarà al sicuro e se qualcuno dei suoi soliti conoscenti lo aiuterebbe.
Certo che andare dalla vedova, addirittura volerla convocare, subito dopo il funerale non è agire con calma ed evitando di pestare i piedi sbagliati.
Capisco che sente di non aver nulla da perdere e che il caso è importante più di tutto ma così Falco gli si materializza davanti che nemmeno Harry Potter!
Esce da dentro una tomba, da dietro un albero per rinchiuderli tutti e buttar via le chiavi.
Però, magari, in preda alla vulnerabilità e dell'emozione del momento, la vedova non riuscirà a tacere qualche dettaglio importante e cruciale su quell'infante non menzionato e/o sulle abitudini del fu marito.
Lei o qualche altro presente.
Sicuramente non si aspetta la loro presenza in un momento così doloroso ed intimo - specialmente se è più o meno è a conoscenza di certe protezioni occulte di cui la sua famiglia è oggetto - ed anche la scusa delle condoglianze non regge, non passa come gesto cortese.
E' un grandissimo, rischiosissimo azzardo e spero che i nostri non debbano pagarlo caro.
Di sicuro sono sorvegliati da uno o più agenti, una volta segnalata la loro presenza, il loro passo falso, quanto ci vorrebbe per catturarli? Un paio d'ore giusto perché non esistono sms o cellulari...


Maione che commenta l'inutile spesa ostentativa è molto credibile, anche perché andava davvero così. Propaganda, facciata, e nulla di concreto.
Ci vuole un bel coraggio a dirlo proprio dentro quelle sale, dove anche i muri hanno le orecchie.
Accendo anche io due ceri. Uno per loro che finalmente hanno avuto un po' di sole parafrasando il titolo; e l'altro è per te e per le ricerche che fai per creare una storia credibile ed accurata.
Grazie.


Il Munaciello non è più una figura evanescente e folkloristica ma una persona in carne ed ossa, un ex soldato rimasto ferito e fattosi monaco.
Adesso devono solo trovarlo, capire cosa volesse da quei bambini, e perché hanno rubato proprio quelle medaglie.
Stress post traumatico? Turbe psichiche? Vendetta per qualcosa accaduto in battaglia e tenuto segreto o di cui è stato vittima?
Sto immaginando tutto e niente.
Però so che, se voglio capirci qualcosa, devo farmi una paginetta di riassunto per non perdermi cose per strada.


Al prossimo capitolo
Panda.
(Recensione modificata il 10/02/2024 - 11:03 pm)
Recensione alla storia Esser felici (dura il tempo di un ballo) - 10/02/24, ore 22:10
Capitolo 1: Esser felici (dura il tempo di un ballo)
Dovrei leggere l'ultimo capitolo de "La ruota degli angeli" ma ho così paura succeda qualcosa di brutto ai nostri amati protagonisti, nonché coppia impossibile, da essermi buttata a pesce su questa storia piena di quell'amore con un pizzico di angst che tanto adoro.
Sei sempre più brava a scrivere di loro, c'è poco da fare. Li rendi realistici, profondi, ben calati nel loro tempo - preferisco loro agli originali di De Giovanni, la tua scrittura alla sua.

Modo ubriaco è ormai un canone, direi. Forse perché l'alcool abbatte le inibizioni e le paure (e fa incappare in situazioni rischiose)
Anche le bonarie prese in giro per l'educazione nobile di Ricciardi sono un piacevolissimo canone. Però non ce lo vedo Ricciardi ballare, per lo meno non a suo agio, ecco.
E' bello leggerli così allegri e spensierati che, come una coppia socialmente accettata, si divertono in un maldestro ballo improvvisato.
Non importa se possono farlo solo di notte, con le finestre serrate, rubando la musica ad un ignaro musicista di strada.

Non saranno riusciti a far l'amore ma la storia è comunque sensuale, erotica.
Forse la vera intimità (più intima del sesso)in una relazione è quella, poter toccare semplicemente l'altra persona quando ci va, passare delle ore seduti o sdraiati vicini condividendo un momento.
E' doloroso come, seppur allegri ed ubriachi, siano lo stesso consci di tutti i motivi per cui non possono far l'amore: le giustificazioni a Nelide, il pericolo d'esser visti o sentiti, non potersi godere come si deve il momento prendendosi tutto il tempo necessario.
Sarebbe meglio farlo, anche solo una volta, o non farlo per impedire alla realtà di sciupare le fantasie?

E' doloroso come Bruno s'incolpi di aver sciupato la, forse, l'unica occasione a loro disposizione; mentre è struggente il modo in cui Ricciardi (di solito il più fragile) lo tiene e se ne prende cura dipingendo una rosea bugia con un vestire la notte
E' doloroso non abbiano nient'altro, solo bugie e momenti rubati.

Grazie per questa storia.
Panda
Recensione alla storia La Ruota degli Angeli - 08/02/24, ore 22:41
Capitolo 21: Apriti cielo (e manda un po' di sole) - Parte 1
Dunque. 4 giorni dall'omicidio, 12 ore di sonno e 3 pasti manco degni di questo nome.
Falco, mi scusi? Stia pure comodo che Ricciardi ci finisce da solo all'ospedale o al camposanto con questi ritmi e 'sto stile di vita.
Ci credo che il poveretto sente il cervello arrancare e faticare, con gli indizi e le intuizioni in fuga da una parte e dall'altra.
Io non riesco a mettere assieme gli indizi nemmeno dopo una buona dormita ed un buon pasto ma va beh. Io e i gialli siamo su pianeti opposti.
Un capitolo riassuntivo, però, serve sempre per radunare le idee o tirare il fiato.

Annina ha scosso il commissario per più di un motivo. Erano collegati, lui
e la bambina, non è un incontro casuale ad un angolo della strada.
Ora, a causa della sua macabra morte, Ricciardi rischia di finire rinchiuso ed infamato da una orrenda accusa.

Sto pensando alla vedova Gigliolo. Al neonato morto di cui ha taciuto.
Ho sviluppato due nuove ipotesi anche se, mi rendo conto, campate per aria.
1) il neonato era magari deforme, o con qualche problema di sviluppo cognitivo, ed è stato fatto passare per morto quando invece è stato fatto crescere da altre persone in cambio di danaro, magari nascosto dalle mura di un monastero dove ha poi preso i voti - ammesso sia un monaco vero e non un travestimento per passare inosservato e respingere domande inopportune.
Annina è troppo giovane ma potrebbe essere il misterioso uomo colossale e zoppo.
Sto pensando a patologie come il gigantismo o la acromegalia - il wrestler André the Giant ne soffriva ed era alto più di due metri oltre che dotato di un fisico massiccio.
Forse una persona di quella stazza potrebbe riuscire ad uccidere con una mano sola un uomo anziano o di mezz'età come Gigliolo ed una bambina.
2) la donna conosceva i "gusti" del marito ed ha fatto uccidere il bambino per proteggerlo da un padre simile non potendo divorziare o allontanarsi.
O forse è stato solo un tragico avvenimento casuale, troppo doloroso da raccontare sebbene a distanza di tempo, una specie di falso indizio.

So che la tua versione di Livia non è quella della seconda stagione, però mi sembra comunque rischioso un suo coinvolgimento.
Alla fine lei ha fatto quel che poteva avvisando il commissario di stare attento.
Falco potrebbe trovare qualcosa anche su di lei, farla allontanare da Napoli o altro.
Inoltre, Livia sarà pure amica di Edda, eppure non penso abbia un peso politico importante per fermare la OVRA ed i suoi intrighi.
Per liberare Bruno è servita comunque l'intercessione di Falco...
Falco, poi, è ossessionato da Livia ma super fedele al Partito quindi non acconsentirebbe a chiudere un occhio nemmeno se lo chiedesse lei.
Però ce lo vedo ad allontanare Ricciardi per tentare di arrivare più vicino a Livia, prendendo due piccioni con una fava.
Liberandosi di una persona in più modi scomoda farebbe un favore al Partito, diventerebbe la spalla di una donna fragile e ferita magari fingendo di attivarsi per aiutare, il confidente, un pilastro importante.

Il pensiero di accasarsi per togliersi un po' dal mirino non è campato per aria, anche se non servirebbe a fermare la lunga mano della polizia segreta.
Anche se avere una moglie o dei figli significherebbe essere ancor più ricattabile, doversi preoccupare dell'incolumità di più persone che sarebbero tirate dentro.
Oltre alla domanda non da poco: chi sposare?
L'innocente ed ingenua Enrica?
La consapevole ma innamorata Livia?
Sono proprio curiosa di sapere se nel finale, ammesso che i nostri siano ancora vivi ed incolumi, verrà trattato anche questo.
Visto che, non importa quanto si amino e quanto condividano, Modo e Ricciardi non possono stare assieme se non di nascosto, rischiando, in costante allerta.


Aspetto il prossimo capitolo con impazienza
Un saluto e buon fine settimana
Panda
Recensione alla storia Un corpo e mezzo - 06/02/24, ore 23:38
Capitolo 1: Un corpo e mezzo
Già il titolo è tutto un programma, la storia è deliziosa.
Ho letto rapita, riga dopo riga, adorando il primo incontro di Modo e Ricciardi, gli elementi comici.
Ricciardi fa tenerezza in modo viscerale.
Non vuole vedere un fantasma maciullato e sentire le ultime parole od i pensieri (e chi lo vorrebbe?) in più c'è la tensione del primo giorno di lavoro. Primo giorno che non comincia proprio benissimo: conosce l'antipatia che provano i suoi nuovi colleghi per puro pregiudizio, Garzo lo molla in corridoio come un appendiabiti, Modo non lesina battutine.
Mi è piaciuto che sia proprio Maione a tendergli una mano d'aiuto facendogli un bigliettino, capendo lo spaesamento di quel giovane ispettore in una città sconosciuta persino ai suoi stessi abitanti.
Ricciardi e Modo si annusano come cani sconosciuti, prendono le misure, incerti se si ritrovano davanti ad un nemico o ad un amico.
Modo inizia ad essere il personaggio indomito e senza peli sulla lingua che tanto amiamo.
Però è impagabile vederlo trasecolare alla notizia che i morti sono due e non uno.
Ancor più impagabile però è immaginare l'arrogante e borioso Garzo steso a pelle d'orso sul pavimento e poi riportato indietro a braccia, tremebondo; Modo che irridente gli allunga i sali proprio a spregio.
Ben gli sta, vista la cortesia mostrata poco prima.
Il finale è bellissimo, con il primo boccio dell'importanza che avrà in futuro per loro l'usare uno dei nomi propri di Ricciardi.
Altre cose che ho amato del capitolo, la tua ricerca dei dettagli ed il fatto che la storiella sia raccontata durante una cena a casa di Maione.
Un piccolo momento normale e divertente, quello di cui Ricciardi è affamato e lo divide con i suoi amici (qualcosa di più nel caso di Modo)

Mi piacciono troppo queste tue versioni dei personaggi, scrivi benissimo anche le storielle più leggere e divertenti.
Non ho parole per dirti quanto questa one shot mi sia piaciuta, è stato bello leggere di loro senza tutta la tensione e la preoccupazione assillante per la loro fine. E' una delle poche coppie per cui spero di leggere il classico lieto fine con loro due anziani, insieme, ed ancora innamorati.
Saluti
Panda
Recensione alla storia La Ruota degli Angeli - 04/02/24, ore 22:20
Capitolo 20: Ci vuole coraggio (anche per aver paura) - Parte 3
Scusa, sono rimasta indietro coi capitoli.

È rivoltante come Ricciardi tema di essere un uomo degenere solo perché parla con Cristiano, il modo in cui misura i propri gesti per evitare possibili fraintendimenti.
Rivoltante perché la propaganda dell'epoca, i giudizi sbagliati e l mancanza di scrupoli della polizia segreta rendevano impossibile vivere in modo sereno, anche un gesto innocuo poteva essere usato per condannare e buttare infamie.
E quanto potere aveva la propaganda omfoba di fare sentire a disagio anche persone consapevoli di non far nulla di male.
Trovo molto credibile che Ricciardi sia sulle spine per tutto l'incontro col bambino, che si senta gli occhi di Falco o chi per lui addosso.

Ritrovare Cristiano, dopo che si è parlato delle analogie e delle differenze col drammatico caso di Tetté, è stato molto bello.
Comica la parte in cui ruba, almeno ci prova, il portafoglio di Ricciardi.
Grazie a lui sappiamo di più sulla piccola Annina, che sotto casa del commissario c'era perché gli voleva parlare. Nessun tentativo di colpevolizzare Ricciardi ma un tentativo di trovare aiuto.
Viene logico pensare che il Munaciello l'abbia rintracciata ed uccisa per farla tacere.
Forse Ricciardi sarebbe stato l'unico adulto che l'avrebbe ascoltata ed aiutata, vista come una vittima e non uno strumento. Così come ha fatto per Cristiano e Tetté, ascoltandoli e non vedendo il piccolo morto come una delle tante vittime senza nome.

Il Munaciello e Don Nicola sono forse due entità separate? O una sola persona che soffre di personalità multiple?
Travestimenti vari?
Ormai mi aspetto di tutto.
Forse la pista per trovarlo è setacciare i cunicoli sotterranei oppure aspettare la domenica per sorvegliare l'arrivo di quell'uomo grasso, se arriverà, per capire chi è e magari seguirlo.
Ormai è chiaro che le suore della Annunziata, per lo meno qualcuna, sono implicate in quel via vai di bambini e che Ricciardi non potrà più sperare di trovare aperto quel portone.
Sempre, ovviamente, non mettendosi in pericolo ed ancor più nelle grinfie della polizia segreta.
Ricciardi pensa a Livia, di nuovo, come chiave ma non penso sia una soluzione.
È un affare molto più grosso del far liberare Modo ed in più anche lei è tra gli artigli di Falco che, nella serie tv, se la rigira attorno al dito come un anello rinfocolando abilmente la gelosia verso Ricciardi ed Enrica.
Garzo non gli darebbe il permesso nemmeno sotto tortura.
Le uniche ipotesi che mi vengono in mente sono 1) far infiltrate Cristiano che a quanto pare ha libero accesso ed uscita all'edificio.
Però sarebbe molto rischioso e non ce li vedo Ricciardi e Maione fare una mossa del genere.
Forse potrebbe metterli in contatto con altri bambini coinvolti?
2) tentare di beccare la suora collaborativa della prima visita, colei che ha indicato il Munaciello. Sembra tenerci ai bambini che accudiscono.
Però bisogna sempre trovare il modo di eludere suor Filippa e non mi sembra possibile.

Sono davvero curiosa di leggere il capitolo di domani. Non sono affatto sicura di aver colto i due indizi fondamentali di cui parli.
Anzi, ne sono certa.
Forse le fontanelle? Boh.

Buon inizio settimana
Panda.