Ciao!
Sono contenta che tu abbia continuato questa fan fiction, perché è molto vicina all’idea che mi sono fatta dei personaggi e per quanto personale sia, inizialmente l’ho trovata molto romantica e piena di dettagli che sicuramente non tutti noteranno – forse neppure tu che l’hai scritta, ma ha un qualcosa di melanconico, molto vicino alle tragedie di un tempo; forse, però, mi riferisco più che altro al pairing in sé per sé e sono felice di leggere altre storie su di loro, dopo che mi avete riempito il cervello di convinzioni che poi si sono sviluppate tutte per un proprio conto.
La parte iniziale l’ho trovata molto bella, così dannatamente silente nella notte senza luna. Le stelle, poi, me le immagino proprio dinanzi a me e se l’idea ti è venuta nei giorni di vacanza estiva è più che naturale che tu sia riuscita a scriverla con tanta passione, se vogliamo. È insita di qualcosa di misterioso, forse nasconde più di un semplice messaggio apparente che ancora mi sfugge tra le righe, ma non voglio spoilerarmi ciò che accadrà d’ora in avanti: l’unica cosa che so è come finiranno questi due, perciò per quanto riguarda questa long credo che la seguirò con curiosità latente, aspettandomi anche dell’ironia di sfondo – perché oltre alla semplicità dei personaggi caotici e criptici (sì, lo so, è un ossimoro, lol), vi sono anche dei momenti di puro smarrimento ironico tra di loro e non vedo l’ora di saperne di più anche su questo fronte.
Mi dispiace, però, che siano partiti subito in questo modo concentrico (passami il termine), perché essenzialmente Komyo lo vedo più ritroso nel concedersi, indi per cui non me lo figuro così incline al sesso dopo la morte di Godai che, volente o nolente, è stata scaturita proprio dalle mani dello stesso. Qui si parla di una long e mi sarebbe piaciuto veder penare un po’ Ukoku, a dirla tutta, ma spero e credo che in futuro i periodi di stallo ci saranno in egual modo di quelli passionali.
La citazione di Komyo, tra l’altro, mi fa ben intendere che tutto non può ridursi solo alla semplice parola sesso e nonostante tutto credo che sia dannatamente romantica una frase del genere, perché dimostra come il biondo sappia rimbeccare il moro e il suo modo di fare che non è propriamente dei migliori.
Credo che lo scopo ultimo di questo viaggio sia la crescita interiore di Ukoku, cosa che per certi versi mi ricorda ancora una volta l’idea che ho di base, perciò te ne do atto…
Ho notato l’introduzione del così detto trattino nella narrazione, sono davvero contenta di vederlo (mi emoziono con poco, lo ammetto), il che significa che a breve avrai il potere della punteggiatura in mano (?) dal momento che la usi in maniera corretta e fluida: complimenti anche per questa innovazione stilistica che rende la lettura più scorrevole, è un piacere immettere il lettore nelle spiegazioni interne alla trama originaria, perché in molti, probabilmente, non conosceranno tutti i dettagli del luogo cui è ambientata. È fantastico notare come sei stata curata nel dettaglio, davvero.
Povero Ukoku, però, bistrattato da tutti, sempre e comunque, per la sua fama di monaco eretico… c’è da dire, però, che in fin dei conti se l’è cercata, lol ~
Che dire del modo in cui Komyo difende Ukoku di fronte al nuovo arrivato (se così si può dire, perché dopo tutto sono loro ad essere arrivati nella sua città)? Mi ha fatto sorridere e per certi versi capisco l’impellenza di Ukoku nel rimarcare la beneamata frase tanto esplicativa con la quale ha fatto in modo che questo venisse accettato nelle sacre mura del tempio.
Un piccolo appunto che mi ha vagamente fatto corrucciare le sopracciglia sta nella spiegazione inerente al rapporto dei due, perché da che io sappia certe interazioni intercorrevano tra maestro e novizio, o quantomeno tra maestro e allievo; Ukoku è un monaco Sanzo, proprio come Komyo, quindi magari il riferimento all’approccio intimo dei due sotto quest’ottica è un po’ forzato – si può dire che è più verosimile, pur lontano dalla realtà dei personaggi, fortunatamente, che le voci di corridoio al Kinzanji potessero essere corrette: un rapporto simile sarebbe potuto essere reale tra un Koryu e un Komyo (nonostante, ripeto, fortunatamente è stato ben diverso grazie all’amore paterno del secondo nei confronti di Koryu). Magari mi sbaglio, ma da che io sappia, tra pari la situazione era vagamente diversa *disse, pronta a sentire delucidazioni in merito per accrescere il sapere su questa cosa che tanto l’affascina tra le mura monacali*
La curiosità di Ukoku non ha limiti e considerando chi la suscitata in lui, per certi versi c’era d’aspettarsi una reazione come quella. Mi dispiace solo un po’ per lo stacco temporale che ha reso la cosa a sé stante, ma dopo tutto è plausibile, perché se avessi dovuto narrare ogni secondo del loro viaggio, questa storia sarebbe diventata chilometrica e la mia recensione infinita (LOL).
Interessante come Ukoku si trovi in collimante condivisione con le idee dell’asceta, ma c’è da dire che senz’altro ci sarà dell’altro sotto a questa superficie plastica; probabilmente il suo viaggio sarà qualcosa di maggiore, di superiore, e penso che anche lo stesso monaco Sanzo sappia bene quanto le parole che gli sono state riferite dall’altro siano vere – peccato che non sia il momento giusto per ammetterlo.
Attendo il prossimo capitolo con ansia, sono proprio curiosa di sapere cos’accadrà in futuro :3
E dopo questo papiro ti saluto, alla prossima,
xoxo |