Recensioni per
L'Anticristo
di Vegeta_Sutcliffe
Ciao :) allora, comincio dicendo che trovo questa fiction sempre più interessante! Per quanto riguarda il capitolo, concordo pienamente con te quando dici che il sesso non è tutto, ma solo una parte dell'amore. E' principalmente quella parte, secondo me, che ci mostra ciò che siamo realmente, ovvero animali. Dietro tutto quell'intelletto sentiamo il bisogno di seguire i nostri istinti, ma credo anche che più si ama una persona, più quell'istinto cresce. Quindi volevo chiederti... secondo te, al di fuori dei personaggi immaginari di Bulma e Vegeta, nella vita reale può l'amore (intendo quello vero, profondo) derivare da qualcosa di così istintivo come il sesso? E' una domanda che mi assilla da un po' e spero di ricevere una delle tue meravigliose perle di sagezza ;) sei grande! |
Non so' se sia la reazione giusta (e probabilmente mi odierai), ma ho riso come una deficiente senza riuscire a fermarmi per più di 20 minuti! U.u |
Amore mio grandissimooooo! |
Forse tutto dipende da che prospettiva guardi le cose, da quale sia la tua scala di valori e quale la tua educazione (da intendere come modo di vivere la vita al quale siamo stati abituati). Ciò che per i sayan è la regola, la normalità, per i terrestri è una barbarie. Anzi, per essere corretti, è una barbarie se commessa da altri e un'azione che necessita di una contestualizzazione e di una giustificazione se commessa da loro stessi. Insomma, il fine giustifica i mezzi oppure un gesto ha lo stesso peso indipendentemente da quale siano i motivi che ci spingono a compierlo? Non è questa ipocrisia? Non sono forse più coerenti i sayan ad associare una stessa linea d'azione alla loro linea di pensiero? E poi abbiamo visto cosa succede quando un personaggio viene completamente snaturato: Vegeta si fa crescere i baffi e d'un tratto va in giro vestito come un tamarro di periferia. Ehm... Anche no, grazie! E' questo il vero male! :) |
Hei :) Qui tu stai, praticamente, associando Goku e Vegeta alla volontà di potenza e, allo stesso tempo, stai riportando i termini "buono" e "cattivo" al loro significato originario: buono= colui capace di imporre la propria supremazia attraverso la forza; cattivo= colui che, debole, teme il forte e perciò lo condanna. Quindi sayan buoni, terrestri cattivi. |
Premesso che adoro il modo in cui introduci ogni capitolo attraverso Nietzsche-uno dei miei autori preferiti-, devo dire che finalmente mi sento capita xD |
Ciao! Ho molto apprezzato l'interpretazione che hai dato ai gesti di Goku durante il Cell-game, perchè li condivido pienamente. |
Bene bene! La decadenza del popolo terrestre, senza più valori, né orgoglio di appartenenza, né volontà incrollabile di difendere il proprio pianeta ed i propri simili, mi piace molto come tema. Sono un'inguaribile catastrofista! Concordo con te: il Vegeta del GT è qualcosa di vergognoso, praticamente è come guardare un altro anime. D'accordo: Vegeta è cambiato negli anni ma la sua natura resta sayan e non ce lo vedo proprio a smettere di essere il gran bastardo (strafigo!) che è! Bellissimo il finale, bellissimo tutto! Brava come sempre! |
La so' io la soluzione! |
Penso che dovremmo tutti convertirci al 'Vegetatesimo' |
Beh, anche questa volta ci hai visto giusto... |
Beh, certamente "razionale" è l'aggettivo che meglio descrive Bulma... A meno che non stiamo parlando del suo rapporto con Vegeta, dove la razionalità è sempre passata in secondo piano (come del resto è giusto che sia)! E certamente questo episodio e quello che lo dimostra maggiormente. Al di là del fatto che lei non provi soddisfazione alcuna nel trovarsi di fronte ad un nuovo nemico e che non cerchi in ogni modo di mettere alla prova le proprie capacità, Bulma è la sola a rimanere con i piedi per terra, senza farsi deviare da pensieri di onnipotenza, ed è la sola a capire realmente la gravità della situazione. |
Amore mio grandissimoooo! Ancora una volta ci hai preso in pieno! |
Ciao cara, vediamo se nonostante l'ora riesco a scrivere qualcosa di sensato! |
La meraviglia di questo capitolo è indescrivibile, credimi. Questa volta decido di citare non un passo della storia ma piuttosto una parte delle tue note: "Abbiamo un ottica così difettosa, come dice Nietzsche, che l’innocenza ci sembra una virtù". Definiamo innocente chi è ignaro del peccato, chi non conosce il male. Ma esiste davvero qualcuno nel mondo che lo sia? Anche un bambino, per quanto la visione del suo mondo lo permetta, ha un'idea di ciò che rappresenta "il male". Non è innocenza la sua, bensì il semplice fatto che non è ancora stato contaminato e provato da ciò che di più brutto e oscuro c'è nel mondo e perciò conserva una purezza d'animo e di spirito che, inevitabilmente, perderà crescendo. |