Mi scuso immensamente per il ritardo.
*si inginocchia*
Io amo questa storia, ma ultimamente la scuola mi sta ammazzando, non faccio altro che studiare, infatti continuo a ritardare negli aggiornamenti delle mie raccolte su Vegeta e Gohan… E, ovviamente, non sono riuscita a recensire D:
Scusa, scusa, SCUSA! D:
Spero di farmi perdonare con questo papiro, giuro che appena riesco (magari oggi, chissà…) passo a recensire anche “Di nuovo insieme”. Promesso! *sorride*
Comunque, passiamo a questa storia, che è meglio.
Partiamo dal capitolo 108, che se non erro non avevo recensito *va a controllare* No, ok, non l’avevo recensito.
Non so davvero trovare parole adatte a complimentarmi per la tua bravura nel descrivere la scena immediatamente successiva alla morte di Goku. Sei riuscita a trasmettere la drammaticità della morte di Goku, sottolineando l’immobilità di tutto il pianeta semi distrutto e di Vegeta stesso. Vegeta, che è un mostro senza più coscienza, che nemmeno riconosce la persona alla quale ha appena tolto la vita.
È tragicamente ironico che abbia ucciso proprio colui che gli ha insegnato cosa voglia dire vivere, ma vivere davvero, non tirare avanti in attesa di compiere la propria vendetta come aveva fatto per tutti gli anni al servizio di Freezer. Goku, aiutato da suo figlio, gli ha insegnato cosa voglia dire amare una persona, avere una famiglia, vivere, appunto, e cosa ha ricevuto in cambio? La morte. Una morte violenta e crudele.
Avevo davvero sperato che Vegeta non lo uccidesse, che rinsavisse all’ultimo minuto… Invece no.
Davvero complimenti per le descrizioni, mi hai stampato in mente l’immagine del braccio di Vegeta immerso nel torace di Goku… Da brividi.
Ora, il “sogno” di Vegeta.
Mi piace molto vedere il principe confrontarsi con se stesso, per non parlare poi dell’apparizione di Goku. Vegeta mi ha fatto tenerezza nella sua confusione, nel suo ostinarsi a non vedere. E quando realizza… Boh, angoscia pura. Per lui, ma anche per chi legge, perché, ancora una volta, dimostri una maestria incredibile nello scrivere.
Hai reso palpabile la profonda disperazione di Vegeta, che, lottando contro le lacrime, cerca disperatamente di svegliare un morto. Una sia vittima.
Sei riuscita a mantenere anche un perfetto IC, perché inizialmente Vegeta, probabilmente a causa dello shock, sembra quasi pregare Kakaroth di svegliarsi, ma mano a mano sembra quasi “rinsavire” e le suppliche diventano ordini con tanti di insulti – “Hai capito stupida terza classe? Devi svegliarti! Hai capito? Mi hai capito razza di idiota?” – e se prima era totalmente sopraffatto dal dolore, adesso sembra reagire, trasformandolo in rabbia, come al solito.
Ancora una volta, Vegeta fa tenerezza nel suo ostinarsi a vedere un taglietto superficiale, nel suo ostinarsi a chiudere gli occhi di fronte alla realtà. E anche questo aspetto è perfettamente IC, perché – almeno secondo la mia visione del personaggio – Vegeta chiude spesso gli occhi su quello che non gli piace, si convince del contrario e si comporta come se fosse tutto il contrario. Per esempio, si continua a definire “Principe dei Saiyan”, urlando al mondo il potere di una razza ormai estinta, senza più nessuno a parte pochissimi componenti, senza più una vera importanza.
Ma sto andando fuori tema, come al solito.
Dopo la realizzazione di quale sia la triste realtà, la rabbia lascia nuovamente posto alla disperazione, nonostante nelle parole di Vegeta ci sia ancora il suo solito modo di fare e le preghiere siano sempre pronunciate sotto forma di ordini.
Le confessioni, le scuse… Mi si è stretto il cuore, giuro. La sua paura di quello che avrebbe provato Gohan, la nausea che lo assale al pensiero che anche lui lo avrebbe odiato come tutti gli altri… Questi pensieri sono semplicemente la dimostrazione di quanto Vegeta sia cambiato, di quanto sia lontano dal Saiyan giunto sulla Terra tempo prima. E questa consapevolezza rende ancora più tragico il fatto che, nonostante ora sia una persona diversa, Vegeta si sia appena macchiato le mani con altro sangue. Con il sangue dell’unica persona alla quale non avrebbe mai e poi mai voluto fare del male, in nessuna circostanza.
La disperazione di Vegeta, le sue lacrime, i pugni contro il terreno, il parallelo con la sua partenza dovuto alla divisa… Boh, sei andata vicino a farmi piangere. E la cosa è grave, perché io non piango praticamente MAI. Mi vengono gli occhi lucidi vedendo morire Vegeta e mi sono venuti leggendo questa fanfiction. Non è cosa da poco, davvero. Significa che sei riuscita a trasmettermi esattamente la disperazione, la drammaticità di questo momento. Significa che la morte di Kakaroth – personaggio che nemmeno mi sta gran ché simpatico, lo ammetto – mi sia risultata vicina, che io abbia sofferto insieme a Vegeta. E questo può succedere solo quando un’autrice ci sa fare davvero.
E poi, dopo tutta quell’angoscia, il ritorno di Goku, la lieve fiamma di speranza che si accende nel rivederlo, unita però alla paura che sia tutta un’illusione.
Ok, non mi aspettavo abbracci e baci con lacrime di gioia, davvero. Ma nemmeno di scoppiare a ridere come una scema! Ahahahah! Ma sei tremenda! Vegeta ha ripetuto “tu” una cinquantina di volte, di tutto mi aspettavo che dicesse, da “Tu sei un cretino a farmi disperare così, bastardo” a “Tu sei davvero Kakaroth, sei tornato?”, ma non:
“Tu sei consapevole di essere completamente nudo e di essere in presenza di estranei oltre che mia, non è vero?”
Sono. Scoppiata. A. Ridere. Come. Una. Scema.
E ti devo, ancora una volta, fare i miei complimenti, perché un colpo di mano così ad effetto, che faccia passare il lettore dal trattenere lacrime di tristezza a piangere dal ridere, non è assolutamente da tutti. Bravissima.
Che bello vederli di nuovo insieme.
Ho sproloquiato tantissimo per quanto riguarda le scene drammatiche, la disperazione… E adesso che me li ritrovo insieme, a bisticciare come al solito, con Vegeta sul punto di piangere, io… Boh. Non ho parole. Semplicemente verrebbe da piangere anche a me – e io NON SONO UNA PERSONA EMOTIVA, PORCA MISERIA, PER NIENTE. - questa volta per la gioia dovuta alla consapevolezza che si siano ritrovati, finalmente.
Non posso però fare a meno di ammirare Goku. Non tutti avrebbero un cuore così grande da perdonare la persona che li ha uccisi brutalmente. E poco conta che Vegeta non fosse in sé, perché se io esternamente capisco perfettamente che non sia colpa sua, sono certa che se mi trovassi al posto di Goku non sarei così comprensiva. Non c’entra che siano innamorati, perché quante donne lasciano il fidanzato dopo che le hanno tradite, anche se magari annebbiati dall’alcool? E qui si tratta di qualcosa di ben peggiore. Non tutti avrebbero il cuore di perdonare una cosa del genere. Perché, ovviamente, Goku non finge ha davvero perdonato. E merita ammirazione.
UN APPLAUSO PER RE YAMMER. Se lo merita.
Ok, io sono una pazza seriamente convinta che Cell shippi Vegeta/Gohan e ora tu mi hai convinta che Re Yammer adori Goku e Vegeta. Insomma, è solo grazie a lui se ora sono di nuovo insieme! Lo ammetto, il metodo per far tornare Kakaroth in vita è un po’ fantasioso, ma neanche così tanto inverosimile, visto che comunque Re Yammer può fare un po’ quello che gli pare, compreso permettere ai morti di soggiornare sulla Terra per ventiquattr’ore. Dunque, cosa impedisce che possa far tornare in vita la gente?
Ovviamente, Vegeta è molto dolce e amorevole: “Si dia meno arie e svuoti il sacco. Subito, se non le dispiace” Cordiale come sempre.
E vogliamo parlare di questa parte?
“Che razza di modi! E’ questo il ringraziamento per averti restituito il tuo ragazzo, principe Vegeta?”.
Era arrossito. Vegeta era arrossito come un peperone, e a nulla era valso ogni suo tentativo di mascherarlo. Sarebbe stato comunque fin troppo evidente.
“Come sarebbe a dire che lei mi ha… Come diavolo ha fatto?”.
“Diciamo che ti dovevo un favore, ragazzo. Diciamo che eravamo tutti a dovertelo”
A parte il fatto che vedere dei meriti riconosciuti a Vegeta per me sia sempre fonte di gioia, viste le figure meschine che fa sempre nel manga, sentire qualcun altro riferirsi a Kakaroth come “il ragazzo di Vegeta” e immaginare quest’ultimo arrossire come un peperone… Boh, mi fa sorridere e mi rende impossibile pensare che lo scorso capitolo la situazione fosse così drammatica.
“Ce l’hai fatta, ragazzo. Per quanto possa sembrarti strano, hai fatto tutto quello che era in tuo potere ed anche di più per salvare chi ami, e questo è il risultato. Tu vivi in Goku perché hai imparato cosa sia il dolore. E per quanto questo possa sembrare uno squallido doppio senso, non lo è. Ora, però, cerca di non fargli fare più idiozie, va bene? E tu Goku, tieni buono il tuo fidanzato! Non ho nessuna intenzione di vederlo di nuovo in quello stato bestiale!”.
Tutto sa di pace ritrovata. Sentire Re Yammer confermare che sia andato tutto bene e raccomandarsi con entrambi contribuisce ad accrescere il senso gioia e speranza che pervade gli animi dopo quella terribile tempesta.
Vederli bisticciare ancora, con Goku che fa il pervertito e Vegeta che fa il timidone…
“Che ne dite di lasciare a più tardi i battibecchi da innamorati?”.
Ok, in effetti ha ragione, non era il momento :’)
Devo ammettere che per un attimo quando non hanno trovato nessuno al Palazzo del Supremo mi sono preoccupata (ormai mi aspetto di tutto da te ahahah) e invece va tutto bene.
Il ricongiungimento con Gohan… Non so, si sentiva l’amore di Goku, la gioia del bambino… Descritto magnificamente, come al solito.
E vogliamo parlare dell’improvviso scatto che ha portato Gohan a chiedersi dove fosse Vegeta e tutti i presenti a voltarsi verso di lui?
Il principe dei saiyan, dal canto suo, non aveva fatto altro se non ostentare indifferenza. Nonostante gli occhi dei guerrieri fossero puntati all’unisono su di lui, aveva continuato a mantenere la sua posizione rigida, impassibile, fingendo che nulla di quanto accaduto fosse di sua competenza.
Ma quell’atteggiamento così altezzosamente infantile era durato il tempo di un battito di ciglia. Perché nessuno, neanche il prode principe Vegeta era in grado di resistere all’amore di un figlio.
“Papà!” – Gohan si era precipitato sul bordo del letto, compiendo un salto da scimmietta e atterrando esattamente in braccio a Vegeta, che per riflesso aveva spalancato le braccia un po’ per accoglierlo un po’ per essere stato colto di sorpresa. Per un attimo, aveva temuto di perdere l’equilibrio e di fare la figura di quello che non sapeva neppure stare dritto, ma alla fine era riuscito a stabilizzarsi, cominciando a far finta – perché sì, stava facendo finta – di volersi scrollare il ragazzino di dosso.
“Papà! Pensavo di non essere riuscito a salvarti! Pensavo di non rivederti mai più! Invece sei qui! Siete tutti e due qui! Ed io… Io sono così felice che quasi non ci credo!”.
“Tsk! Credi pure in quello che ti pare, ma LEVATI IMMEDIATAMENTE DI DOSSO. Siamo intesi?”.
Ovviamente, né Gohan aveva obbedito all’ordine impartitogli, né Vegeta aveva fatto qualcosa per costringerlo a farlo. Era inutile, proprio non riusciva ad avere delle normali espressioni di affetto in pubblico. Doveva per forza comportarsi come un essere senza cuore, questo anche quando aveva dimostrato di avere un cuore molto più grande di quanto avessero mai potuto credere. E questo, lo si poteva capire da un particolare non del tutto irrilevante: non aveva chiesto a Gohan di smettere di chiamarlo papà.
Chiedo scusa se cito un pezzo così lungo, ma è troppo perfetto per non inserirlo tutto.
Hai una capacità di descrivere le azioni dei personaggi, e in particolare di Vegeta, che rasenta la perfezione. La scena era talmente realistica che non ho fatto assolutamente fatica a immaginare che potesse accadere realmente e in poche parole hai dimostrato di conoscere alla perfezione il personaggio che tratti. La prova è l’ultima frase: Vegeta non è affettuoso, non lo è in questa storia e non lo è nel manga durante la saga di Majin-Bu. Ma non per questo non ama suo figlio, che sia biologico o no. Non lo direbbe mai ad alta voce, per capirlo bisogna prestare attenzione a quei gesti, piccoli o grandi, che fanno un po’ da spie. In questo caso, la spia è il non aver sottolineato di non essere suo padre, il che indica un’accettazione di quel ruolo.
Capitolo 110. La fine.
Comincio con i miei complimenti per le scene in cui tornano in vita i deceduti, descritte magnificamente come sempre, con un’attenzione per ogni minimo particolare.
Ho apprezzato particolarmente la parte su Crilin e Marion, oltre che il ritorno di Chichi. Nonostante sia risultata un personaggio odioso per gran parte della storia, in fondo dimostra di essere una madre amorevole e di capire anche il ruolo di Vegeta, sia nella vita di Goku che in quella di Gohan. Mi è rimasta impressa la scena in cui chiedeva di poter salutare suo figlio, pensando che l’avrebbero lasciata a morire sulla Terra mentre gli altri partivano. Tutti commettiamo degli errori, ma l’importante è la redenzione finale.
La scoperta del fatto che Gohan sapesse tutto… Oh mamma. Insomma, immaginare Vegeta che spiega la sua relazione con Goku… E la reazione di Kakaroth! Hai proprio ragione, non è solo il principe ad assorbire gli atteggiamenti del partner… Ma penso che se mi ritrovassi Goku impegnato a urlare ai quattro venti “Io sono il Principe dei Terrestri, ti distruggerò, Vegeta!” mi preoccuperei un tantino!
Oh, comunque, tutto è finalmente tornato alla normalità…
La parte del barbecue è magnifica. Il lieto fine…
Confesso, mi ero dimenticata di questa promessa, ma come l’ho letto mi è tornato tutto in mente e sono contenta che Vegeta alla fine abbia mantenuto la parola data!
Vedere Goku che tiene i musi è un po’ strano, ma vederli bisticciare… Sono così adorabili!
Paragas. Accidenti a lui, IO LO VOLEVO MORTO.
Lo avrebbe fatto a pezzi e avrebbe pasteggiato con il suo cadavere ancora caldo.
Questo è lo spirito, Kakaroth! Così si fa! Ma… Non ti starai davvero facendo influenzare un po’ troppo dal tuo ragazzo? Ahahah
Ma va be’, comunque mi consolo con la felicità della famigliola nuovamente unita.
Goku è malizioso, eh? Prende in giro il figlio e Vegeta ricopre il ruolo del salvatore, chiudendo il discorso imbarazzante. Anche mio padre ha quel ruolo nelle discussioni di quel tipo ahahah
Ho apprezzato molto come finalmente tutti i guerrieri Z inizino ad apprezzare Vegeta… Era l’ora! No, ok, trattengo le mie grida da fan xD Però, in effetti, questa volta chi ha sconfitto il nemico è lui e si merita un p’' di amicizia!
E la proposta di matrimonio?
Magnifica! Questa volta tocca a Goku fare il timidone, ma Vegeta – strano ma vero – decide di non farlo cuocere troppo e gli risparmia l’imbarazzo… Ma come siamo diventati generosi!
Ora, mi pare di averti già detto in un’altra recensione che non sono più così appassionata di Goku/Vegeta, avendo cambiato OTP… Però, questa storia merita un posto tra le preferite.
Ho visto crescere questa coppia, il loro rapporto passa da semplice amicizia ad amore, affronta mille ostacoli, passa attraverso mille sciagure, finché Goku e Vegeta non riescono finalmente a ricongiungersi. Bisognerebbe avere un cuore di pietra per non sciogliersi di fronte a questa ritrovata felicità. Io, che alla fine nonostante la mia stronzaggine acuta un cuore ce l’ho, mi sono quasi commossa.
Ho vissuto questa storia con i personaggi, ho sofferto e gioito con loro, quindi, se ora ti chiedo DISPERATAMENTE di non lasciare un finale così aperto è perché una storia così bella, ben scritta, avvincente, magnifica, meriterebbe di essere protratta all’infinito.
Ora, so che questo non si può fare, ovvio, ma… Ma mi piacerebbe leggere qualcos’altro legato a “When you least expect it”, perché questa fanfiction, tra tutte quelle che ho letto finora – e ne ho lette moltissime – è quella che mi ha trasmesso più di tutte.
Niente, è un vero peccato sapere che sia finita. Davvero un peccato.
Sicuramente, quando avrò bisogno di una lettura che mi sappia coinvolgere ed emozionare, riaprirò questa fanfiction e ricomincerò a leggerla.
Concludo scusandomi per il papiro – sono più di duemila parole ._. – e facendoti i miei complimenti per essere stata in grado non solo di portare avanti una storia per più di cento capitoli senza mai annoiare o essere banale, ma soprattutto per essere riuscita ad emozionarmi così tanto.
Veramente bellissima! |