Recensioni per
Le spine della corona
di Kanako91

Questa storia ha ottenuto 42 recensioni.
Positive : 42
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
25/09/20, ore 12:39

Ciao Kan!

L’arrivo della tua nuova AU mi ha dato la spinta giusta per recuperare le tue storie su Thranduil che da tanto tempo avrei voluto leggere, ma che, per un motivo o per l’altro, non ero mai riuscita a cominciare.
Sto cercando di ritornare alla normalità (per quanto possibile, in un periodo come questo!), e vorrei che nella normalità rientrasse anche la mia attività su efp, come lettrice, commentatrice e, se ci riuscirò, come autrice. Tutto questo per dire che recensire questa tua meravigliosa storia mi sembra il modo migliore per rientrare in pista.

Come ti avevo accennato altrove, la storia mi è piaciuta dall’inizio alla fine, e quando dico inizio parlo proprio dell’inizio-inizio e cioè da quella bellissima immagine che fa da cornice al titolo di ogni capitolo. Un Thranduil dal volto per metà in ombra, che fa pensare all’esistenza di un “lato oscuro”, di una parte di lui che non mostra a nessuno, profondamente segnata da quelle spine che stai per raccontarci. Insomma, un’intestazione che dice tutto, oltre che un disegno ricco di fascino.

Ma ora basta con le premesse e partiamo col primo capitolo, il primo dei cinque momenti cruciali e dolorosi della vita di Thranduil che compongono la storia: la morte del padre nella tragica battaglia di Dagorlad. O meglio, ciò che accade in seguito alla morte del padre, quando la responsabilità di un popolo (che non era neppure il suo) cade sulle spalle di Thranduil in uno dei momenti peggiori possibili: durante una guerra che sembra volgere al peggio. Thranduil è solo, la madre si mette da parte, la moglie è lontana. Eppure riesce a tenere per sé il proprio dolore e ad anteporre alla sua sofferenza ciò che deve fare… e lo fa molto bene! La sua vita alla corte del Lindon non gli avrà permesso di conoscere a fondo il suo futuro popolo, ma gli ha dato le capacità per trattare alla pari con Gil Galad, e proporre una strategia che risulterà vincente. Ah, quanto mi piace vedere come riesci a integrare fatti “realmente accaduti” con idee tue, che arricchiscono la storia e la completano!

La seconda spina, invece, è nascosta in un batuffolo di dolcezza. Che bello immaginarsi un periodo di pace, con Thranduil e Arodel che partecipano al matrimonio di Elrond e Celebrían, e che prendono la decisione di avere un figlio. Eppure, anche tra tutta questa gioia, la paura e la consapevolezza che tutto questo non potrà durare non li abbandonano mai.
Forse la vita di un Uomo può essere così breve da poterla vivere tutta quanta tra una guerra e l’altra, ma la vita di un Elfo sarà un eterno succedersi di periodi di guerra e di pace, in cui nessuno potrà mai considerarsi per sempre in salvo. Qui, tu riesci a rendere molto bene questo concetto; la tua Arodel, con la sua saggezza e la sua dote di quasi-preveggenza, lo esprime con forza: “Non ci sarà un’altra occasione. Ed è questo a spezzarmi il cuore”. Sigh. Anche il mio cuore si spezza.

Ma mai quanto va in frantumi con la terza spina, che mi ha colta impreparata e ha colpito durissimo. “Colpa” tua che mi distrai con l’arrivo di Tauriel, questa coraggiosa e testarda piccina, sopravvissuta alla devastazione del suo villaggio (mi è piaciuta l’idea che il nome glie l’abbia dato Thranduil, la rende ancora di più una specie di figlia adottiva), e con un Legolas bambino, che tenta di comportarsi come i grandi ma che desidera, più di ogni altra cosa, una compagna di giochi. Anche nel momento, tutto tenerezza, dell’incontro tra i due piccoli, però, si insinua la paura. C’è infatti Arodel, lì accanto, che si consuma e sbiadisce e non riesce a farsi bastare le rassicurazioni del marito.
E infine, in una delle scene più strazianti che abbia mai letto – perché la vedi arrivare da quando lei descrive il suo sogno, ma speri con tutto il cuore di sbagliarti! – ecco che arriva la morte di Arodel. E proprio mentre Thranduil la sta implorando di restare al suo fianco! E i particolari!… ah, Kan… i particolari! Sono quelli che ti si piantano nel cuore come artigli. Cosa non fa quel taglietto sul labbro inferiore.

Ok, passo alla quarta spina, prima di sciogliermi in lacrime. Questo è il momento in cui Thranduil non può più continuare a sperare che il male che dilaga nel suo territorio sia il frutto di fenomeni isolati, ma capisce che dietro c’è molto di più. E quindi prende la decisione di lasciare i boschi per mettersi al riparo tra i monti in un nuovo Menegroth. Mi ha fatto una grande tenerezza pensare a Legolas e Tauriel che da piccoli ascoltavano le storie sullo splendore del Doriath, e che poi da ragazzi, di fronte al pericolo imminente, vivono la cosa come un’avventura, con l’ingenuità di chi ancora non ha dovuto affrontare una vera e propria guerra (sebbene entrambi abbiano già avuto la loro dose di sofferenza).

E infine, la quinta spina. Il capitolo, a mio parere, migliore. Perché l’interazione tra personaggi di tale calibro è uno spettacolo a cui tutti vorrebbero assistere! E quindi grazie per aver esaudito questo desiderio, Kan.
Ma andiamo con ordine. Quanto mi è piaciuto l’arrivo di Mithrandir nel Reame Boscoso e l’incontro con Thranduil. Grandioso quel: “Di certo si stava mettendo d’impegno nel somigliare a un vecchio decrepito”!!! Thranduil non si fa ingannare dalla messa in scena dello stregone… e forse Gandalf si era dimenticato (oppure non sapeva) che il sovrano che aveva di fronte aveva vissuto nel Doriath quando ancora vi regnava Melian, e che quindi aveva già avuto a che fare con spiriti di una certa levatura… insomma, mi è piaciuto questo incontro che sembra uno scambio tra pari e che termina, infatti, con entrambe le parti che riconoscono di aver bisogno l’una dell’altra.
E poi il tutto diventa ancora più corposo con i due incontri del Bianco Consiglio, e qui mi sa che deraglio dai binari di razionalità che sto cercando di tenere e mi lancio in sconclusionati balbettii di giubilo, perché, mio Eru, ecco Galadriel! … e Círdan! … e persino Glorfindel!!
L’elezione di Curunír a capo del Consiglio mi è piaciuta un casino. Mi ha dato l’idea di qualcosa di premeditato, di un Curunír messo alla prova a sua insaputa. Galadriel fa da provocatrice, Gandalf passa la palla a Saruman che gioca d’attesa, e gli altri danno allo stregone bianco abbastanza corda per impiccarsi. Thranduil non fa parte della macchinazione, ma di certo intuisce che c’è dietro qualcosa. (Oddìo, poi forse ho frainteso tutto… te l’ho detto che in questo capitolo la razionalità mi ha abbandonato!)
E nel secondo incontro, la frustrazione di Thranduil è palpabile. Sembra che nessuno voglia intervenire, tutti propendono per l’attesa, e per di più, non riesce a spiegarsi come sia possibile che Lórien continui ad essere un posto sicuro e incontaminato pur essendo a un tiro di schioppo da Dol Guldur, mentre il suo regno, su al nord, fatica a resistere (chissà cos’avrebbe pensato se avesse saputo dell’esistenza di Nenya).
E infine, la chiusura triste e malinconica, presso la statua di Arodel, lo sconforto di Thranduil per non essere in grado di far nulla per fermare la corruzione della sua foresta, e forse nemmeno per tenere al sicuro il suo popolo.
Meraviglioso. Dall’inizio alla fine, come dicevo.

E a proposito di fine, chiudo sulle tue note finali. Ti auguri di avere reso giustizia a Thranduil? ECCOME! Ne hai fatto un personaggio complesso e profondo, sfruttando al meglio ciò che Tolkien ha scritto e andando a pescare dai film ciò che poteva essere utile. Ti chiedi se la raccolta sia stata all’altezza delle aspettative? Beh, qui non c’è che una risposta: come sempre, Kan, come sempre.

Purtroppo arrivo in ritardo di qualche anno per ringraziarti di aver postato questa storia, ma visto che i complimenti non hanno data di scadenza, ti dico: bravissima Kan! Con queste Spine mi hai fatto conoscere la tua versione di Thranduil e adesso non vedo l’ora di leggere il resto.

A prestissimo!
Los

Recensore Master
16/01/16, ore 12:06

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa storia merita di essere annoverata tra le Scelte del sito poiché riesce a integrarsi in maniera assolutamente efficace nell'universo tolkieniano, approfondendo con dovizia di particolari i lati che sono stati lasciati in ombra nell'opera originale.

Viene inoltre usato uno stile che non cerca pedantemente di ricalcare quello di Tolkien, al contrario, è uno stile autonomo, con una propria personalità. È chiaro, sintetico, ma allo stesso tempo è quanto più lontano possa esserci dal banale.

Restando in argomento stile, anche i dialoghi sono freschi, piacevolissimi da leggere, e al contempo non ricadono una sola volta in cliché o formule già viste, ed oltre a possedere questa loro individualità trovo che di volta in volta sappiano adattarsi con naturalezza sulle labbra di chi li pronuncia, contribuendo a infiorettare ulteriormente la già notevolmente approfondita caratterizzazione dei personaggi.

La storia consiste in cinque capitoli di indagine sul personaggio di Thranduil, cui viene dedicato pochissimo spazio nell'opera omnia tolkieniana. L'autrice ha quindi usato una buona dose di fantasia, accuratamente cercando nello stesso tempo di snodare la sua storia tra fatti noti, citati nelle appendici del SdA e in molti altri documenti esterni. Ho detto questo per sottolineare il minuzioso lavoro di ricerca che l'autrice ha compiuto e la sua profonda conoscenza per tutto ciò che riguarda il cosmo di Arda. È lodevole dunque il suo lavoro di approfondimento di molti fatti che sono stati semplicemente citati nella cronologia degli annali in calce al Signore degli Anelli, e che qui in questa storia sono diventati veri e propri capitoli. È lodevole il suo lavoro di integrazione del personaggio di Thranduil in questi avvenimenti, laddove Tolkien sembra essersi quasi dimenticato della sua presenza.

I passaggi emotivi sono resi con discrezione, non in modo plateale e teatrale ma calando invece un velo di immobilità e silenzio laddove lo scrittore ingenuo avrebbe messo pianti, risi e urla. Spesso le reazioni dei personaggi agli eventi più gravi non sono visibili, ma sono straordinariamente percepibili, e questo raffinato lavoro di omissione rende se possibile il non-detto assai più straziante e a volte addirittura più significante delle parole. Trovo che per creare un effetto simile si debba essere veramente abili a giocare con le parole, a impostarle nella maniera giusta, a scegliere in modo opportuno i bianchi e i neri, i momenti di tumulto e i momenti di calma apparente.

La malinconia e il senso di minaccia incombente che serpeggiano per tutti i capitoli di questo racconto sono due elementi che contribuiscono in modo decisivo a creare un dejavù: un'atmosfera tutta quanta tolkieniana di pace stagnante, un'atmosfera da "occhio del ciclone", e in particolar modo un'atmosfera squisitamente elfica, fatta di presentimenti, memorie obliate e nostalgia.

Sicuramente non avrò riportato tutti i punti di forza di questa bellissima storia, ma ammetto che alcuni di essi sono inesprimibili a parole, e l'unico modo per coglierli è immergersi nella lettura e apprezzarne l'intricato ricamo sotterraneo.

Recensore Master
16/01/16, ore 11:51

Di nuovo, quella frase di Arodel che ritorna come un ritornello nella mente di Thranduil. Ho adorato come ne hai fatto una costante. La pace non dura mai abbastanza, amore mio.
Mi piace il contrasto tra il turbine di pensieri che si avvicendano dentro la sua mente, e ciò che veramente esteriorizza a parole. Di nuovo, mi viene da pensare a quanto è differente questo Thranduil, rispetto al giovane Elfo che parlava prima di pensare, nel primo capitolo di “Dialoghi sulla guerra”. E lo ripeto, forse per la decima volta ormai, quanto sia lodevole il fatto che tu sia riuscita a rendere così bene la differenza tra il prima e il dopo. E non sono un prima e dopo da niente, sono un Prima e un Dopo separati da due Ere. C'è un abisso in mezzo, ma un abisso di cui si coglie la presenza senza alcuno sforzo.
Mi è piaciuta molto la lieve ostilità tra Thranduil e Galadriel, e il fatto che Thranduil invidi la pace di Lothlórien. Anche se, mi sembra abbastanza ovvio perché, Thranduil caro, non puoi rendere Boscoverde una seconda Lothlórien. Intercorre solo un po' di distanza tra te e Dama Galadriel. Galadriel che ha visto la Luce, Galadriel che (come lo ricordi anche tu) ha vissuto accanto a Melian. Anzi mi chiedo, in effetti, quali poteri possa effettivamente possedere Thranduil, non avendo per così dire “nobili” ascendenze (come Elrond), e non essendo un Calaquendi (come Galadriel). C'è da ricordare però che nel tuo headcanon la madre di Thranduil era una compagna di Melian, quindi chissà, è da lì che Thranduil può aver ereditato qualche potere magico.
Però, pensandoci, forse mi sto scervellando per niente. Avevo dimenticato Nenya. Ecco un'altra cosa che Galadriel ha e che Thranduil non ha, un anello magico. Ed è forse a questo a cui si riferisce, quando si interroga sul segreto che tiene al sicuro Lothlórien. È commovente quanto Thranduil desideri ottenere lo stesso potere, non per sé, ma per suo figlio e per la sua gente. Ed è ancora più commovente il fatto che, per quanto si possa considerare Thranduil il meno saggio tra i saggi, egli alla fine giunga alle conclusioni più sagge. Indubbiamente non manca una sua buona dose di pessimismo, e l'ultimo dialogo con Arodel – con l'ombra di Arodel – non fa che ricordarci quanto effettivamente sia Arodel che Thranduil (e mettiamoci dentro anche Oropher) fossero pessimisti, ma che dopotutto non fossero sempre nel torto ad esserlo.
Mi è piaciuto (e dispiaciuto) vedere quanto Thranduil sia frustrato e deluso in questo capitolo di chiusura. Thranduil viene ascoltato, ma all'atto pratico le sue parole vengono ignorate. Questo perché i troppo saggi, troppo potenti, troppo vecchi e preveggenti Stregoni, Elrond e Galadriel si sentono forse più padroni della situazione, e per questo si permettono di far passare un altro po' di tempo, ancora un altro po' di tempo... mentre Thranduil sente l'urgenza di un problema che in quel momento interessa soprattutto lui. Ed è tristissima quella parte in cui si rivolge alla statua di Arodel, e realizza di essere solo. E dire che i buoni propositi c'erano, aveva dato la sua dose di fiducia a Gandalf (Ed io ho bisogno di voi), ma poi tutto si è concluso in un nulla di fatto.
Ed eccola, l'impotenza dei saggi. Sembra quasi un ossimoro, ma è una contraddizione purtroppo reale, che tu hai reso in modo perfettamente credibile. Infatti ha per davvero ragione Gandalf: quando i Saggi si dimostrano irresoluti, l’aiuto più venire dalle mani dei deboli. Non che Thranduil sia un debole, ma non è neppure un Maia, eppure con una buona dose di praticità sembra avere più chiara la soluzione di tutto il Bianco Consiglio riunito.
Le ultime due cosette, poi concludo.
I dialoghi sono più meravigliosi del solito in questo capitolo, soprattutto sono meravigliose le ultime due battute di Gandalf ed Elrond. So che sto usando sempre gli stessi termini ma fatico a trovare le parole... sono... ecco, non potevi rapire la Philippa Boyens e spacciarti per lei e scriverla tu la sceneggiatura dello Hobbit?
Per carità, ha fatto un ottimo lavoro con il SdA, ma nello Hobbit... *ehm ehm*... tralasciamo.
E poi quando mi viene praticamente a dire: "mi sono addormentata sulla tastiera e al mio risveglio sul documento c'era scritto Orlando: non posso più tornare... / Lee: Dove andrai? Aragornjjjjjjjjjjjjj ho pensato in effetti che Aragorn non c'entrasse niente, ma poi ho fatto vedere la sceneggiatura a Peter ed ha esclamato: hei! Ma è un'idea meravigliosa!"

-_-"

Sempre dare retta alle prime impressioni, Philippa. Sempre. Ma non voglio dilungarmi ancora sulla questione Hobbit. Ricordiamoci solo delle poche cose buone che hanno fatto, e Thranduil è una di queste. E la statua di sua moglie a vegliare sull'ingresso di Bosco Atro è un'altra di queste. Il modo in cui hanno fatto i cancelli della foresta, e il modo stesso in cui hanno reso Bosco Atro, pure (anche se nella scena estesa della Compagnia che attraversa Bosco Atro la tirano davvero un po' troppo per le lunghe...). Insomma, quello che volevo dire è che ti ringrazio per aver inserito anche il particolare della statua di Arodel, benché lo scultore invece che metterle un velo (stile madre di Aragorn) poteva ritrarla con i capelli raccolti in una treccia intorno alla testa, come ogni volta che si metteva a riordinare la sua libreria :')
Niente, tirando le somme, questo capitolo è stato illuminante, pacifico e tumultuoso, leggero e solenne allo stesso tempo. E ho apprezzato tantissimo che tu abbia inserito personaggi come Glorfindel e soprattutto l'amato C
írdan, senza limitarti alla cerchia tradizionale Saruman - Gandalf - Galadriel - Elrond (a parte che per me Círdan ne sa più di tutti loro messi assieme XD). È stato un piacere leggere lo scambio di battute tra tutti questi personaggi riuniti, in particolare voglio ricordare quel primo dialogo tra Elrond e Thranduil, in cui Thranduil si scusa per non aver presenziato alla nascita di Arwen e di Elladan e Elrohir. Mi commuove il fatto che lui si senta in dovere di scusarsi, pur essendo la sua assenza assolutamente giustificata (come ricorda Elrond).

Insomma Kan, che altro dire. Mi vengono le lacrime agli occhi pensando che questo è il capitolo di chiusura, la lapide sulla tomba di Arodel, ma è indubbio il fatto che tu abbia chiuso in bellezza. In quel tipo di bellezza tipicamente tolkieniana, pregna di malinconia.
Mi dispiace, ma una seconda segnalazione per le scelte non te la toglie proprio nessuno.


Silvar

Recensore Master
16/01/16, ore 11:51

Ok, io non dovrei essere qui a recensirti, dovrei auto-esiliarmi perennemente nel Rhun, perché sono sparita nel vuoto cosmico e ora zompo fuori come se nulla fosse. Ma lasciare questa storia a metà è un crimine, così come lo è lasciare non-recensite tutte le altre tue storie. Tra l'altro vorrei tentare (e dico tentare) di lasciarti una segnalazione per le scelte nel prossimo capitolo, visto che sarebbe la seconda, chissà, magari hai qualche possibilità che l'amministrazione si ricordi che una volta, tanto tempo fa nel Beleriand, esisteva anche questa misteriosa opzione...
Ho letto poco e nulla in questa vastissima sezione, ma la tua storia è senza dubbio degna - più che degna - di stare su un gradino più alto.
Ma per ora, dedichiamoci al quarto capitolo. Ultimamente sono tornata in fissa con il nostro Elvenking (specifico, perché quella di Tolkien ovviamente non mi era mai passata), e qual è la prima cosa che vado a prendere per sfogare i feelings? Ovviamente il tuo Thranduil. Il modo migliore per curare la thranduilite acuta è assecondarla, lo sanno tutti.
Mi sono riletta tutte le tue vecchie storie (vecchie, si fa per dire) e in particolare la mia bibbia, che ormai sai qual è. Ed è con immensa gioia che ho scoperto che hai creato altro materiale su Arodel e Thranduil. Il mio povero cuore ne ha risentito parecchio, ma ne è valsa la pena eccome. Di nuovo Natale, insomma (no, ma che dico... a Natale non ho ricevuto regali così... da infarto).
Ma veniamo alla storia, ho tergiversato anche troppo.

Dunque qui vediamo il momento in cui Thranduil decide di realizzare la sua Fortezza sotterranea. Mi hai stupito, sai? Ho sempre dato per scontato che la costruzione della Fortezza di Thranduil e il suo spostamento a Nord coincidessero, e invece tu hai separato le due cose. Come anche il fatto che Amon Lanc fosse la capitale del regno di Oropher, ecco un'altra cosa che ignoravo. Io immaginavo che anche il precedente regno di Oropher fosse un reticolato sotterraneo di caverne, e invece i resti della fortezza di Dol Guldur sono i resti del vecchio reame boscoso. Non si finisce mai di imparare!

Abbiamo lasciato Legolas che era un adorabile principino (ahimè, il terzo capitolo. L'ho riletto e il contrasto con la luce e la spensieratezza che si colgono in “Dialoghi sulla guerra” è qualcosa di terribile. Approfondendo la sua gioventù, sei riuscita a rendere la morte di Arodel, se possibile, ancora più devastante), qui immagino che Legolas non abbia tanti anni alle spalle, e che abbia soltanto da poco cominciato a mettere il naso fuori di casa. Perciò è più che comprensibile l'attacco di mammismo di Thranduil. Una cosa che mi tocca il cuore è il fatto che Thranduil si preoccupi allo stesso modo anche di Tauriel, e anche questo è comprensibile, dato che l'ha vista crescere (in realtà Galion aveva appiccicato da qualche parte l'insegna luminosa “Asilo nido da Thranduil & Co.”, e nessuno se n'era accorto...)
Facendo un passetto indietro, mi piace moltissimo l'incipit iniziale, è di un particolare... sapore elfico. Thranduil che porge la bacca al merlo, l'oscurità che scivola sulla sua pelle, densa e fumosa (questa è un'espressione veramente bellissima). In effetti a volte tendiamo a dimenticarci che Thranduil, oltre ad essere un re e un comandante, dovrebbe possedere anche una certa affinità con la natura che lo circonda (analogamente a Legolas). Poi è comprensibile che Legolas abbia questa caratteristica più sviluppata, perché è praticamente un Silvano, nato e cresciuto nella Terra di Mezzo (e nemmeno nella sua zona più radiosa o nella sua Era più luminosa), e con i Sindar ha poco altro da spartire a parte il lignaggio.

Sto rileggendo questo capitolo subito dopo aver letto per la prima volta “Dialoghi sulla guerra”, e fa davvero una strana impressione vedere ora Thranduil nelle vesti di un Re, e metterlo affianco con un Thranduil che ancora cercava conforto nell'abbraccio dei genitori. Thranduil figlio e Thranduil padre. Ma, neanche a dirlo, tu riesci senza sforzo a porre un discrimine.
Da brivido anche la rievocazione delle parole di Arodel, che continuamente rintoccano nella testa di Thranduil. Inoltre, scorgendo il capitolo precedente, mi rendo conto di quante volte tu abbia effettivamente ripetuto quella frase. La pace non dura mai abbastanza, amore mio. È un vero e proprio leit motiv, è come se fosse il testamento di Arodel, ma io ci vedo anche qualcosa di ambiguo in quelle parole, nella loro costante ripetizione. A volte ho come l'impressione che lo spirito di Arodel non sia in pace, ma più probabilmente è semplicemente lo spirito di Thranduil, a non essere in pace. E quelle parole, benché siano un ricordo della saggezza di Arodel, sono anche un ricordo inquieto, in un certo senso. Hanno un retrogusto di minaccia e tormento. 

Per concludere, mi piace la descrizione di Tauriel sporca e in disordine. E a proposito dei suoi vestiti simili alla corteccia... perlomeno di questo particolare si è ricordato, il nostro caro vecchio PJ. Infatti se non ricordo male è proprio così che Tolkien descrive l'abbigliamento dei Silvani di Bosco Atro. Tauriel in questo capitolo è un'elfina saltellante, ed è così che mi piace. Giovane e spensierata, senza drammi nanici di mezzo, senza pretendere di essere un personaggio saggio. Mi si scioglie il cuore a pensare a Thranduil che racconta a tutti e due favole su Menegroth, e ancor di più a fare il confronto con i tuoi racconti nei quali Menegroth era reale, era la sua casa, e non apparteneva ancora alle leggende.
Bene, dopo questo sproloquio, vado finalmente a recensire l'ultimo (ahimè) capitolo di questa storia ♥

Silvar

Recensore Junior
18/08/15, ore 16:48

Premetto che ho iniziato a leggere mentre ero sprofondata nel letto dopo aver portato a spasso i pelosotti e aver pranzato - quindi diciamo che ero ben concentrata sulla realtà che mi circondava, soprattutto perché si trattava di uno dei primi giorni di vacanza in UK.
Man mano che procedevo con la lettura invece mi sono persa completamente e per tutta la durata di questa raccolta (TROPPO CORTA!) di oneshot sono tornata ad Arda, al Reame Boscoso, ho ritrovato Thranduil…
Non ho neanche le parole per descrivere l’emozione di leggere qualcosa di così ben scritto che faccia da “filler”per un personaggio del quale in realtà sappiamo poco ma che qui viene descritto con tutte le emozioni e sfaccettature che nella versione cinematografica sono state un po’ sacrificate o adattate secondo il gusto di PJ.
E la morte di Arodel…
Che pugno nello stomaco.
E’ terribile perché fin dall’inizio si sa che andrà a finire male, chi conosceva la storia già prima di aver visto DOS o BOTFA sa che dopo il padre anche la moglie di Thranduil è morta ma per quanto io stra-ami la scelta di casting ho sempre avuto la sensazione che nei film la rappresentazione di Thranduil sia un po’… meh.

[Ok, non vorrei partire con un rant inutile, ma IMHO si poteva togliere minutaggio alla Kiliel e utilizzarlo per dare più spessore a Thranduil… ecco!!]

Per quanto mi riguarda in questa raccolta l’ho proprio visto come me lo sono sempre immaginato, una sfumatura di PTSD nell’Elvenking l’ho sempre percepita e non l’ho mai attribuita a chissà quale forza esterna intervenuta per strappargli la consorte… non è che solo se tua moglie muore uccisa malamente dagli orchi a Gundabad tu diventi “super-brooding e tormentato” [cit], pure il trauma di vederla morire tra le tue braccia senza avere alcuna possibilità di salvarla ti lascia addosso qualche ripercussione psicologica!
Snifff.
Posso andare a consolarlo?!
“Annog nin daf pladan tele gîn?”

Recensore Junior
03/03/15, ore 13:15

Ciao Kan, devo farti i mie complimenti per questa tua storia a capitoli, li ho letti tutti d'un fiato e mi è piaciuta molto la caratterizzazione che hai dato a tutti i personaggi... l'unica cosa che ahimè non mi è piaciuta molto è come la moglie di Thranduil sia morta. Io non credo che una moglie innamorata come lei e sopratutto una madre abbandonerebbe la propria famiglia per paura, sopratutto con un figlio così piccolo... come non mi è piaciuto molto il fatto che Thranduil non si sia accorto dello spegnersi della sua compagna, in alcuni attimi l'ho trovato un pochino distaccato, un po' freddo... ma questo ovviamente senza togliere nulla a te resta solo un mio pensiero.
Mi è piaciuta molto la parte di Tauriel... non sono una sua grande fan ma il tuo modo di rappresentarla mi ha soddisfatta, davvero tenera povera bimba... mi ha fatto una tenerezza infinita.
E che dire degli altri personaggi? Beh perfetti, mi è piaciuto davvero tutto di come li hai rappresentati, ma questo te l'ho già detto prima, scusa il mio "ripetermi" XD
Ancora complimenti, ciao ;)
(Recensione modificata il 03/03/2015 - 02:06 pm)

Recensore Master

Quando la recensionite acuta prende, bisogna assecondarla, a maggior ragione per quanto mi riguarda, che mi prende di rado. Ma leggendo le tue storie è davvero difficile trattenersi.

"Ho un figlio della tua età (...) è tutto solo"


Thranduil caro. Io una soluzione ce l'avrei, invece di raccattare la prima mary sue che ti capita a tiro... PROCREA!
No sul serio, Thranduil datti una mossa. Sforna eredi. Fa' qualcosa! È troppo comodo adottare, su su.
A parte gli scherzi (però giuro questa è stata la mia reale reazione), mi piace molto il particolare di Tauriel che parla con voce roca (ma è anche molto plausibile visto che c'è stato un incendio), me la sono immaginata molto bene.
È appurato che Thranduil ci sa fare con i bambini. E io non mi stancherò mai di vederlo alle prese con dei bambini. È distaccato ma trasuda amore e dolcezza da tutti i pori... Con quale faccia tosta Tauriel lo accusa di non saper amare poi, si è dimenticata - per dirne una - di come Thranduil l'ha accolta a corte? Ingrata.
Certo che Legolas e Tauriel fanno proprio una bella coppia... di ingrati. Ok, non chiedermi perché ho questo leitmotiv di Legolas figlio ingrato, ma dovrebbe provenire dall'ultima scena dell'ultimo film dello Hobbit ( Legolas, tua madre ti amava! - sì sì, ciao pa' ), quindi non è nulla di canon.
Comunque non fraintendermi. Fai bene a parlare di Tauriel, perché fare finta che non esista non è che serva a debellarla (sto cominciando a parlare di Tauriel come di una brutta malattia, è preoccupante?). Ormai, per grazia o per disgrazia, si è inserita nell'immaginario, quindi non ci resta che... salvare il salvabile. E cercare di darle più spessore è un ottimo modo per iniziare. Insomma, anche se dalle mie parole non si capisce, la scena di Thranduil che raccatta su (brutalmente detto) Tauriel è qualcosa di bellissimo e commovente. Quasi sei riuscita a farmi provare simpatia e solidarietà nei suoi confronti - quasi.
Ho apprezzato anche lo sforzo che ci metti per provare ad inquadrare una Tauriel bambina, non l'hai tratteggiata con i soliti "clichè bambineschi" ma le hai dato un suo personalissimo profilo.
Brava.
Un'altra scena che ho amato tantissimo, anzi piuttosto un particolare, è quando Thranduil presenta Tauriel a Legolas in tono serenissimo, ma nello stesso identico momento guarda Arodel, e attraverso gli occhi si dicono qualcosa di terribile. È di una raffinatezza e di un doloroso devastante al contempo.

Passiamo a parlare del punto clou? Il mio povero cuore.
Il fatto è che questa morte assolutamente silenziosa è una delle cose più tristi che abbia mai letto. È tutto silenzioso e inspiegabile, non si capisce effettivamente quale sia la causa della morte di Arodel, e Thranduil stesso non la capisce assieme al lettore ( bellissima quella sequenza di pensieri: Come era successo? Quando, in quell'anno dell'arrivo di Tauriel, Arodel aveva smesso di vivere? )
Una morte così priva di colpevole, così trasparente, e allo stesso tempo così inevitabile (anzi, proprio perché non ha colpevole è inevitabile!) è assoluta, è insensata, e per questo terribile, molto più terribile di una brutale uccisione davanti agli occhi di Thranduil. Ok, è vero che l'erba del vicino è sempre più verde, e che non siamo mai soddisfatti di quello che scriviamo, ma leggendo questo capitolo mi sono trovata di fronte a una tragicità assoluta, che io non sono riuscita - credo - a rendere così bene. In una prima battuta volevo fare Thranduil che, lì per lì, nemmeno reagiva alla morte di Filigod, rimaneva impassibile, e poi si sfogava tempo dopo, da solo, con Legolas. E invece ho optato per Thranduil che perde il controllo, ma così, me ne rendo conto, è meno triste. E forse anche meno "da Thranduil". Ma qui non si sta parlando di me.
Tu hai scritto qualche cosa di perfetto, e soprattutto è una ghigliottinata la reazione di Thranduil. Non c'è una reazione visibile, ma proprio perché non c'è possiamo solo immaginare quale tempesta, quale scompenso emotivo si stia scatenando dentro Thranduil, per farlo restare così inerme. O al contrario quale vuoto si sia formato dentro Thranduil, per farlo restare così privo di vita.
E con quel semplice gesto di chiamare la servitù, con quella stoccata finale mi hai distrutto. Molto più di quel Ora era solo. È proprio vero che è il non detto che ci fa venire i brividi, più del palesato (o magari è così solo per me).
Non so, è qualcosa di straziante. E irrimediabilmente realistico e assolutamente credibile, tutto quanto, e questo ti fa davvero onore.
E sempre parlando di non-detto (perché io ci vedo un sacco di non-detto nel modo in cui descrivi Arodel e Thranduil, ed è meraviglioso), quel Ma ho bisogno- è distruttivo. Ha bisogno di Arodel, e certo che ha bisogno di Arodel. E infatti non farà niente di quanto promesso a un Arodel già morta (quanto mi fa male dire queste cose, ma è così), perché senza di lei non ne è capace. E davvero, nel tuo caso, lei è il suo equilibrio. Se io li ho fatti pendere dalla stessa parte, anche se non sono riuscita a farlo bene intendere, tu li metti in accordo, certo, ma Arodel riveste abbastanza chiaramente il ruolo di "contrappeso":

Insegnerai a Legolas a essere gentile e magnanimo, come io non sono

La morte di Arodel pare come un presagio, perché muore proprio quando Eryn Galen inizia a decadere (sperando di aver capito bene la collocazione temporale). È come se intrattenesse una specie di legame non spiegato con la foresta. È morta prima dello sopraggiungere dei tempi oscuri. Non è che non è riuscita a superare l'inverno, ma è morta sulla soglia dell'inverno. Come al solito mi sono espressa in modo impacciatissimo, ma spero di aver reso almeno un po' cosa mi è frullato per la testa leggendo queste righe.

Un'ultima cosa, poi mi dileguo: hai reso in modo molto credibile le interazioni tra i due bambini. Sono adorabili. (Peccato che poi da grandi diventeranno quelli che diventeranno...)
E ultimissima cosa, all'inizio: quanto ho amato l'immagine del dolore della foresta ! E qui tornerei a lodare il tuo stile, perché in un semplice ma azzeccatissimo accostamento di parole mi trasmetti tutto il dolore di Thranduil in modo assolutamente inequivocabile. Il dolore della foresta. È una scelta pregevolissima, davvero. Thranduil, la foresta, Arodel, sono un tutt'uno, o almeno lo erano, finché Arodel non muore, e la foresta non si ammala.

Concludo davvero, davverissimo, dico solo che noi stiamo qui a piangere sul cadavere della moglie di Thranduil, e a rigirarla in tutte le salse possibili immaginabili, quando molto probabilmente nella testa del caro vecchio Professore era ad ubriacarsi e a fare baldoria assieme a Thranduil mentre i nani si rodevano il fegato nelle segrete.
Quasi quasi mi verrebbe però da ringraziare PJ per questo mare di feelings... Che puntualmente lui andrà a disintegrare in un sol colpo quando nell'extended ci sbatterà in faccia una moglie di Thranduil brutta copia di Tauriel (ho questo presentimento...)

A presto mia cara!
(Non posso credere di aver esaurito le cose, qualsiasi cosa su Arodel e Thranduil... Aiut).
Comunque, ci si risente al prossimo capitolo!

Silvar

Recensore Master
18/02/15, ore 10:24

Allora.
Ogni volta che quello afferra Arodel per la vita da qualche parte una lettrice muore. Me compresa. Sul serio, un pochinino devi sentirti in colpa. Ho appena iniziato a ri-leggere e mi è già venuto il fiatone. Adoro quello che scrivi e come lo scrivi, ma ormai sarai stufa di sentirti dire le stesse cose.

Quando quei due si scambiano effusioni, sia pure un bacetto innocente sulla clavicola o un semplice abbraccio, l'aria si fa più calda qui intorno. E sarei a lezione e la gente mi guarda strano perché vengo tramortita dai cosiddetti feelings e devo pur manifestarli in qualche modo. Se fossi da sola mi metterei a ridere come una scema, ma qui non posso far altro che... Com'è che si dice adesso? Screaming internally, o qualcosa del genere.
Ok questa recensione sta uscendo più stupida del solito, cerco di ricompormi, perché ciò che sto leggendo è tutt'altro che stupido. È qualcosa di caldo e bellissimo, mi trasmette un po' la stessa sensazione di essere davanti a un camino scoppiettante con una cioccolata calda in mano mentre fuori nevica.

Metafore a parte, ahimè, sono arrivata alla fine troppo in fretta. Questo capitolo è troppo, dannatamente troppo corto. Finisce quando vorresti che iniziasse. Ma è anche vero che io non mi stancherei mai, mai di leggere di Arodel e Thranduil. E temo che non ne sarò mai abbastanza sazia, qualsiasi cosa tu scriva.
Thranduil che "pianifica" la nascita di un erede assieme ad Arodel (ovviamente assieme a lei) è qualcosa di meraviglioso e insolito, ma comunque tanto, tanto dolce.
E a questo proposito, mi sovvengono sempre domande stupide che spesso mi faccio quando penso, in generale, a Thranduil e a sua moglie. Stupide perché Tolkien non ci avrà pensato nemmeno di striscio. Chissà se gli elfi avranno metodi anticoncezionali? (Ho paura che la risposta sia: astinenza. Ma per 5000 anni o più? Dai! È crudele!) o chissà se è contemplato il sesso prematrimoniale oppure devono categoricamente aspettare il matrimonio? (Poveracci, pensiamo a Aragorn e Arwen...) 
Va bene la smetto di tediarti con queste domande stupide, anche perché nel profondo del cuore sappiamo che la risposta è una sola, essendo Tolkien cattolicissimo ed essendo gli elfi (quelli importanti) degli esseri quasi santificati (gli unici che fanno dei pensieri sconci sono gli orchi... O comunque i cattivi).
Va bene, tutta questa trafila di pensieri deliranti per dirti che... Chissà cosa intende Thranduil con: "è ora di fare un erede!" Perché nella logica tolkieniana temo che una simile richiesta potrebbe benissimo corrispondere a: "cara, dopo 5000 fottutissimi anni, e ora che mio padre è caput, direi che possiamo fare sesso!"

In conclusione, questo capitolo è stato molto breve e molto intenso. Il pretesto del matrimonio di Elrond con la misteriosissima Celebrian (ma esisterà davvero quella donna?) è azzeccatissimo. E l'inizio è spettacolare:
Sto cercando di distogliere l’attenzione dallo sposo. Non che sia troppo difficile, se lo hai visto

Hahahahaha!
Suvvia Thrandy abbassa la cresta che Elrond è un figo.
Bene, non so più che altro dire se non... Voglio ancora Arodel e Thranduil T__T ci faccio la figura della bambina piccola che non si stanca mai dei dolcetti, lo so, ma è veramente così! Mi hai drogata con quei due.
Ok, non so dove ho trovato il tempo di scriverti questa recensione, ma ti assicuro che la voglia c'era. Anche se non si direbbe, dallo sproloquio che ne è uscito.
Non mi resa che darci appuntamento alla prossima one-shot, sperando di riuscire a scrivere un commento più serio e composto.
A presto!

Silvar

Recensore Master
15/02/15, ore 10:26

Cucu! Ciao carissima =) guarda un pò chi è finalmente riuscita a passare per terminare la tua raccolta?
E buongiorno anche a lei oh sommo signore Thranduil xD grazie della pazienza.
Dunque mia cara, trovo che questo capitolo sia decisamente il migliore, sia in quanto a lunghezza, che come linguaggio e caratterizzazione dei personaggi.
Il lessico che hai usato è davvero notevole e in alcuni passaggi incredibilmente simile a quello delle opere del professore. E' aulico e colto ma non 'sfrontato' se capisci quello che voglio dire. Non è quello di una persona che cerca di mettersi in mostra dicendo 'Guardate quante parolone so, come sono brava a scrivere', quanto piuttosto quello di una fantastica scrittrice che ama quello che scrive (e ciò di cui scrive!) dalla prima all'ultima parola.
Inoltre il tema di questo capitolo non era per nulla facile! Se avessi dovuto io averci a che fare con tutti questi Elfi e Stregoni credo che sarei impazzita ç__ç. Diciamo che mi trovo moooolto più a mio agio con quei 'sempliciotti' degli Hobbit xD o con quei testardi dei Nani. Invece tu ci hai regalato una superba descrizione del Consiglio caratterizzando con pochi colpi in maniera perfetta ognuno dei partecipanti.
Glorfindel *-*!! Quando ho letto il suo nome avevo gli occhi a cuoricino! Quell'Elfo emana figaggine da ogni poro anche se non abbiamo mai avuto il piacere di vederlo al cinema sgrunt!
E che dire di Curunir? Non ha quasi detto una parola eppure si è avvertita chiaramente la sua aura orgogliosa caparbia e superba. E che meraviglia la similitudine di Galadriel con un lupo bianco! E' davvero così..
Il nostro povero Thranduil mi ha fatto una tenerezza infinita, sappi che l'ho davvero rivalutato nella tua storia, e mi ci sono perfino affezionata. E' diverso da tutte le versioni che ho potuto trovare finora, complimenti.
Ah quando poi si capisce che la statua all'inizio del sentiero rappresenta Arodel che dire... mi sono sciolta! I miei poveri feels!!
E' giunta l'ora di salutarsi mi sa, perciò ti rinnovo la mia ammirazione e ti ringrazio per questo meraviglioso ritratto che hai voluto regalarci: è davvero bello leggere le 'opere' di persone che amano ciò di cui trattano ^^!
Alla prossima mia cara :*
E buona domenica!

Benni

Recensore Master
10/02/15, ore 15:02

Finalmente arrivo anch'io! Non mi stancherò mai di leggere del tuo Thranduil, adoro come lo tratteggi. Parlando in termini ficcinari, che non si addicono affatto ai tuoi scritti, vorrei dire che il tuo Thranduil è meravigliosamente IC, ma il problema è che io lo definisco IC tenendo fede al Thranduil del film, mentre tu giustamente ti basi di più sul Thranduil del libro (e ovviamente Lee Pace come prestavolto, che non si può buttare via). Quindi, insomma, mi sembra di farti un po' un torto dicendoti che è IC e avendo quasi esclusivamente in mente il Thranduil Jacksoniano, perché tu avrai lavorato un sacco sul Thranduil del libro, e ci avrai costruito sopra un lavoro ancora migliore.
Tralasciando le mie pare mentali, ricominciamo dall'inizio. Come al solito mentre ti recensisco sto rileggendo e man mano mi faccio venire in mente le mille cose che dovevo dirti, e che ho dimenticato.
Bellissimo il modo discreto con cui Thranduil manifesta il suo dolore. Le mani posate sul tavolo, il capo chino e i capelli che formano una tenda... e poi il fatto che non pianga. L'hai descritto a meraviglia, e l'hai fatto reagire benissimo. E' proprio da lui, me lo sono immaginato senza alcuno sforzo. Non solo perché è perfettamente IC, ma anche perché con il tuo solito modo di scrivere così chiaro ed eloquente (che adoro, lo ripeto ma non mi stancherò mai di ripeterlo) non faccio assolutamente fatica a capire in che posizione è Thranduil. Sembra una banalità ma non lo è. Io a volte impiego ore a cercare le parole giuste per esprimere ciò che vedo nella mia testa. A questo proposito mi ritorna in mente quella magnifica espressione che hai usato in Racconti diseducativi per descrivere lo sguardo sfuggevole di Arodel: "Sollevò lo sguardo su Arodel e vide i suoi occhi fuori fuoco"
(A proposito, scusami se te lo dico qua, ma ovviamente mi sono dimenticata di dirtelo nella recensione giusta).
Fuori fuoco, espressione bellissima e chiarissima, e per nulla convenzionale. Non so se ho reso l'idea del cosa in particolare mi piace del tuo stile: la sintesi, la chiarezza, eppure l'essere assolutamente non convenzionale.
Ma torniamo a questa storia, e magari mettiamo da parte i miei cavilli tecnici.
Molto, molto interessante anche questa cosa che Thranduil abbia vissuto lontano dal padre, nel Lindon. Sapevo che Thranduil aveva vissuto nel Lindon, ma nella mia testolina aveva sempre seguito suo padre, e quindi quando Oropher ha deciso di trasferirsi ad Est, Thranduil suo successore l'ha seguito, come ha sempre fatto anche tempo addietro nel Nargothrond e a Menegroth. E invece trovo molto originale questa tua idea che Thranduil si sia un po' staccato da suo padre, che abbia deciso di rimanere nel Lindon mentre suo padre governava su Bosco Atro. (A parte che il Lindon mi ha sempre affascinato, e non vedo l'ora di ambientarci una OS...).
Un'altra cosa molto carina e originale è il fatto che la madre di Thranduil sia ancora viva, ma guarda mi basta il fatto che ne hai parlato, che le hai dato un nome! (come al solito, ti farò la mia domanda scema da curiosona: ha un qualche significato Himeleth?). Io ad esempio ci sono passata completamente sopra, l'ho messa da parte assieme a quell'enorme schiera di madri fantasma-recluse-caput (?) dei vari pg tolkieniani.
E' destino. Lee Pace non ha per niente fortuna con le madri. Ok Lee Pace non c'entra assolutamente nulla, mi rimetto in carreggiata.
Un'altra cosa che mi è piaciuta tantissimo, è come hai liquidato Himeleth. Perché tutti noi, me compresa, pensiamo subito che se non ci sono, sono morte? Perché non pensiamo mai a Valinor? E il fatto che la madre di Thranduil non sia morta, ma abbia semplicemente deciso di attraversare il mare come se tentasse di seguire il marito, e anche, forse, per lasciare spazio vitale al figlio, questa idea è semplicemente perfetta. Si addice benissimo al personaggio di Thranduil, ai suoi sentimenti nostalgici. Ottima, ottima idea. E neanche immediata, e sicuramente non scontata.
Un'altra cosa che mi piace è il fatto che Thranduil non abbia confidenza con i Silvani. Questo significa anche che l'amore che nurtrirà per la sua gente non è affatto un sentimento scontato, perché Bosco Atro non è la sua casa, perché i Silvani non sono il suo popolo, quindi non può amarli per familiarità. Il suo è un amore costruito con il tempo, e razionale, anche. Insomma non si può dire che Thranduil non sia un uomo (un elfo) che non sappia prendersi le sue responsabilità, quando si vede tutto di un colpo gravare la corona sul capo!
Leggendo che hai appioppato a Himeleth i capelli argentati, e ripensando all'ultimo film dello Hobbit, mi viene in mente che io ho sempre dato per scontato, non so perché, che Thranduil avesse i capelli biondi. Ma col cavolo. Sono argentati, quasi bianchi. Era la luce della Sala del Trono che li falsava. Thrandy, su, esci un po' all'aperto che il sole ti fa bene, tesoro, non lo vedi che stai sbiadendo?
Mi piacciono anche le dispute e le rivalità tra gli elfi (quelli importanti, con la E maiuscola) sul tavolo di guerra, perché gli Elfi ci danno sempre un po' l'impressione di essere superiori ai battibecchi e ai litigi, di sapere sempre cosa fare e come farlo, e un po' è così, ma per lo più non lo è. In realtà sono molto più simili agli uomini di quanto non si pensi, anche se d'accordo, in linea di massima più razionali, ma anche loro hanno la loro buona dose di sentimenti cattivi. Mi piace anche come Thranduil venga un po' trattato con sufficienza, venga un po' guardato dall'alto al basso, e come lui invece riesca a farsi valere.
Certo che Gil-Galad è un vero stronzetto.

«Quando incontrerai Arodel, dille che sto bene e che quando la guerra sarà finita, andrò a prenderla io stesso».
Posso sciogliemi di nuovo? Posssssso?
Non so, è che vedere come Thranduil dedica pensieri e premure alla moglie, senza porsi in superiorità rispetto a lei, mi fa... sciogliere, appunto. Andrò a prenderla io stesso. Ooooooooh.
Mi sono talmente affezionata a questa coppia che anche il solo nominarla mi fa attaccare il naso allo schermo.
Niente, Thranduil è un personaggio fantastico, non c'è altro da dire. Così scorbutico, ma così attaccato alle persone che ama... anche se non lo dà a vedere. Mi fa una tenerezza che non ti dico. E tu riesci a far risaltare in modo meraviglioso questo lato di lui, che è poi il lato più importante.
Poi mi piace anche vedere Thranduil che si lascia ancora un po' coccolare e consigliare dalla madre. E mi piace pensare di immedesimarmi in lei, immaginare i suoi pensieri quando pensa a Thranduil bambino, e poi al Thranduil che qui ha di fronte, che è diventato un Re e il capo di un esercito, e di un popolo.
E poi è comunque toccante il loro addio, anche perché nessuno di loro due ha ben chiaro quando si rivedranno. Anche se in realtà non si rivedranno dopo tanto, ma per quanto ne può sapere Himeleth, Thranduil potrebbe anche morire il giorno dopo.
In breve, non so se si è capito, ma ho apprezzato parecchio questo spazio che hai dedicato alla madre.
Per concludere, che come al solito mi sono lasciata prendere la mano e ti ho scritto un papiro, anche il finale mi è piaciuto molto. A una prima lettura questa cosa della follia di Oropher (o forse è meglio dire del suo troppo odio) non mi faceva impazzire. Ma dato che è un particolare del canone e non è stata una tua scelta, non posso che dirti che l'hai resa molto bene nel suo contesto. E per quanto possa essere minimo, mi piace anche il particolare di Oropher che beve acqua (eretico! Come hanno fatto i Silvani ad accettare un re che beve acqua?).
E a questo punto mi sorge un quesito fondamentale: chi ha insegnato a Thranduil a bere vino?
Ok, dato che questa recensione sta prendendo una brutta piega, la chiudo qua (forse è meglio). Sperando che tu sia arrivata fin qua e che non ti sia addormentata prima XD
A presto allora :)

Silvar

Recensore Junior
08/02/15, ore 15:16

Ciao, Kan, eccomi di ritorno dal regno di Thranduil e, per prima cosa, non posso che ringraziarti per aver pubblicato questo bellissimo racconto, ottimamente scritto e più che plausibile in termini di trama e di caratterizzazione dei personaggi.
In particolare ho apprezzato moltissimo la rappresentazione di Thranduil, che sembra una fusione del Thranduil cordiale de Lo Hobbit e del sire elfico molto più “duro” e profondamente toccato dalla tragedie vissute a cui Tolkien accenna nelle altre sue opere. Mi è piaciuto come hai saputo descrivere la sua “cultura mista”, nata dalla vita trascorsa lontano dal padre alla corte di Gil-Galad e importantissima in quanto motore che lo porterà a superare il suo risentimento nei confronti dei Noldor per il bene del suo popolo. Ecco, è così il Thranduil che io immagino, gentile e protettivo nei confronti di coloro che ama e sempre proteso a fare tutto ciò che occorre per garantire il bene della sua gente, eppure consapevole del proprio rango e, se pur capace di scendere a patti per un obiettivo superiore, difficilmente disposto a chinare il capo. Un sire elfico forte, capace, valoroso, dotato di spirito di sacrificio ma anche della giusta dose di fierezza.
L'immagine del Thranduil marito e padre è toccante. Il suo profondo affetto per il figlio e per Tauriel (accetto di scrivere il suo nome solo perché tu l’hai sfruttata molto bene, allontanandola dalla Tauriel “discutibile” del film! XD) sono resi ottimamente in pochi ed esaustivi passaggi, e l’amore per la moglie altrettanto. La moglie … ecco, forse questo è l’unico elemento su cui le nostre visioni non coincidono. Della moglie di Thranduil non si sa nulla, per cui ogni caratterizzazione è lecita a meno che non stravolga la visione di Tolkien in termini di rapporti di coppia, eppure io ho sempre immaginato accanto al sire di Bosco Atro una dama indubbiamente gentile ed amorevole, bella e virtuosa, ma non così … arrendevole. Ho sempre creduto che Thranduil abbia perduto la sposa perché gli è stata strappata e non perché ella è stata sopraffatta dall’incedere della minaccia di Sauron. In poche parole la morte di Arodel nel suo letto nuziale mi ha sorpresa, senza ovviamente nulla voler togliere a questa tua scelta. Semplicemente non è così che la immagino, ma non posso non complimentarmi per come, nell’ambito appunto di questa tua scelta, tu sia riuscita a costruire un personaggio complesso e molto ben caratterizzato.
La raffigurazione di Galadriel nelle vesti di una fiera che si muove lenta intorno alla preda pronta ad affondare gli artigli è da applauso e ho trovato perfetto il velato accenno a Nenya, attraverso cui ella difende Lothlorien e di cui forse Thranduil sospetta qualcosa. Forse il re non sa di Nenya, ma di certo sa che una magia che egli non possiede aleggia sul bosco di Galadriel proteggendolo dal male. Spesso si tende a dimenticare, infatti, che non solo Thranduil si trova in prima linea nello scontro conto Sauron, ma che è da sempre costretto a contare solo sulle proprie forze per difendere i silvani. Nessun anello del potere lo aiuta.
L’ultimo capitolo è, a mio parere, il migliore, sia perché porta alla luce questo fatto imprescindibile sia perché svela in modo inequivocabile il “fallimento” del Bianco Consiglio nel prevenire il ritorno di Sauron a causa della corruzione di Saruman, che frena chi vorrebbe agire perché desideroso di sostituirsi all’Oscuro Signore impadronendosi dell’Unico prima di lui. Thranduil membro del Bianco Consiglio? Non vi è alcun accenno in merito a ciò, ma ho sempre trovato “sbagliato” che egli non ne facesse parte vista la sua importanza e ti ringrazio per averlo inserito. Naturale che egli voglia fare qualcosa e che si renda conto di aver, in un certo senso, perduto tempo nel tentativo di cercare in esso un aiuto. Egli è solo e ha da tempo capito che “la pace non durerà mai abbastanza” … bellissima frase che percorre l’intera storia come fosse scolpita nella pietra. Scolpita nella pietra come la sposa perduta: ho semplicemente adorato la scena che hai saputo costruire intorno alla statua di donna che accoglie i visitatori all’ingresso del sentiero elfico.
In conclusione immagino che tu abbia capito che questa fiction mi è molto piaciuta! Di nuovo complimenti per la scrittura, la trama, le atmosfere e le caratterizzazioni. Alla prossima!

Recensore Master
01/02/15, ore 12:03

Buona domenica cara, eccomi qui!
Finalmente riesco a tornare a far visita al caro Thranduil, l'Elfo dalla pazienza infinita xD. Grazie per avermi aspettato oh potente Signore :'D
Capitolo breve ma che definirei cruciale: finalmente veniamo a conoscenza del momento e della modalità con cui il nostro Elfo ha deciso di 'ritirarsi dal mondo'. Lo trovo quasi un momento solenne sai? Il male si è risvegliato, non si può più negarlo, e mai come ora le parole della saggia Arodel suonano vere...
Mi è piaciuta molto la preoccupazione che il Re ha verso suo figlio, ormai divenuto grande amico di Tauriel, e pronto con lei a sfidare il male senza pensarci due volte. E attraverso i pensieri di Thranduil vediamo già delinearsi il carattere della silvana: curiosa, un filo sprezzante, desiderosa di conoscenza e di giustizia.
Per ora non sembra aver preso male la notizia di doversi nascondere, ma sappiamo bene come ben presto quella prigione sotterranea non le basterà più.
Si parte per bosco Atro dunque (yeppi....)!
Alla prossima, sempre bravissima =)

Benni

Recensore Master

Ebbene sì, ce l'ho fatta a leggere anche questo ;)
Mi sto veramente affezionando a questa storia, che mi sta dando modo di rivalutare completamente un personaggio del quale non ci tenevo a sapere granchè.
Devo dirti che, sebbene io non abbia mai accettato la creazione da parte di Peter Jackson del personaggio di Tauriel, ho apprezzato moltissimo il suo inserimento nella tua storia.
Della serie, visto che c'è teniamola xD, e tu hai trovato un'ottima maniera per renderla parte delle vicende. Mi ha quasi fatto un pò tenerezza. Non che io la odi, mettiamo le cose in chiaro. Odio lo stupido inutile triangolo di cui fa parte: lo Hobbit è bellissimo così com'è, non c'era bisogno di strane e complicate storie d'amore. E il tema dell'amicizia tra le diverse razze era già trattato pienamente con Bilbo, perciò perchè... bah lasciamo perdere o non finisco più, e comunque dubito che a te interessi ^^"
Arodel!! Mannaggia sapevo che prima o poi sarebbe dovuto succedere ma è stato comunque un vero colpo al cuore çç...
Che cosa è successo a questa fiera e bellissima donna? Quando ha iniziato ad appassire e a deperire così, senza che io mi sia accorta di nulla? E cosa succedere adesso a Thranduil senza quella flebile ma costante presenza di luce, che lo teneva al sicuro dalle tenebre sempre in agguato?
"Mi impegnerò ad avere una parte in quello che succederà"
Che sorriso amaro mi è spuntato sulle labbra nel leggere queste parole, e ben sapendo quello che succederà...
Davvero straziante questo finale çç!
Ora vado o non combino più nulla, ma non preoccuparti che tornerò a finire quanto ho iniziato lol (ahahahha che frase solenne)

Un bacio, buon week end!

Benni

Recensore Master
17/01/15, ore 11:13

Rieccomi ^^!
I week end stanno diventando la mia ancora di salvezza ^^"
Che bello questi momenti agrodolci tra i nostri due Elfi... mi fanno davvero tanta tenerezza... insicuri, timorosi, scottati e segnati da tutto ciò che hanno dovuto affrontare in passato, e che ha lasciato su di loro un marchio indelebile.. qualcosa che non se ne andrà mai, che è impossibile da cancellare e dimenticare.
Ma allo stesso tempo c'è la promessa di una nuova vita, il tentare di ricostruire da capo.. la dolce allusione fatta da Thranduil mi ha davvero sciolta, e fatta arrossire ahahahah
Dall'altra parte invece il matrimonio di Elrond: e quanto la invidio Celebrian...
Sei sempre delicata, poetica, suggestiva e realistica mia cara =) è un vero piacere leggerti.
Se riesco, visto che qui ho fatto in fretta, passo al prossimo xD
Un bacione!

Benni

Recensore Master
10/01/15, ore 11:37

Eccomi qui finalmente *-*!
non so quanto riuscirò a fare stamattina (e oggi pomeriggio devo rimettermi a studiare) ma piano piano riuscirò a leggerla e commentarla tutta =)
Mi scuso ancora una volta per la mia conoscenza un pò lacunosa delle varie vicende ^^" (devo davvero riprenderlo in mano quel dannato libro... anzi sai che ti dico? non lo farò! così posso godermi interamente il tuo punto di vista senza farmi influenzare da nulla lol)
Il tuo stile è sempre impeccabile e, come ho avuto modo di scoprire di recente, anche particolarmente eclettico xD
Non mi sono distratta nè stancata un secondo durante la lettura: avevo gli occhi incollati allo schermo.
La tua versione di Thranduil la amo già *-*: mi viene il sospetto che la sto amando solo perchè sei tu a scrivere ahaahahh!
No dai non è vero u.u: è un personaggio davvero complesso, e mi fa effetto vederlo in questa situazione così diversa da tutto ciò a cui sono abituata.
Mi sta aiutando a conoscerlo da capo e a vederlo sotto un'altra luce, e sono davvero felice di questa opportunità.
Non mi sono fatta un'idea precisa di Oropher ma spero di avere modo di scoprire qualcosa di più nel corso dei prossimi capitoli, magari se hai inserito qualche flashback.
Sono oltremodo curiosa di vedere il personaggio di Arodel: mi è piaciuta parecchio nella tua ultima OS.
E mi ha fatto una gran tenerezza sua madre! Avremo modo di vedere ancora anche lei? Non mi resta che proseguire ^^!
Una curiosità: i loro nomi li hai inventati tu, o erano già presenti nelle opere di Tolkien?
Un bacione e complimenti!

Benni

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