Carissima, provo a mettermi in pari che la prossima settimana sarà stracolma di impegni!
Inizio con dirti che questo capitolo mi è piaciuto molto e che sono contenta tu abbia deciso all'ultimo di dedicare un momento al padre.
Non so come sia il rapporto tra loro e onestamente non credo sia così idilliaco come l'hai descritto, ma è una questione talmente tanto personale e riservata della vita di Mika che ho apprezzato molto tu abbia voluto dare una versione neutra, senza raccontare/inventare eventuali conflitti di cui non si sa nulla. Come al solito la tua delicatezza ti contraddistingue!
Non so se era voluto, ma il modo di raccontare che hai avuto all'inizio mi è sembrato molto azzeccato: hai giocato col lettore senza far capire subito di chi stessi parlano, dando piccoli indizi per permettere si farsi un'idea! Leggendo mi hai trasportato in un ristorante elegante e frequentato: ho sentito i rumori, visto il menù, sentito il tipico odore delle tovaglie e sgranocchiato grissini in attesa del primo!
Bravissima!
Bello l'ironico scambio di battute, tipico di un rapporto genitoriale che è maturato nel tempo, consolidandosi nonostante le differenze caratteriali.
Ma nell'aria si intuiva che stava per succedere qualcosa di importante.
E infatti, con semplicità e chiarezza, Mike dice quanto di più bello possa dire un genitore a un figlio: nonostante Mika abbia fatto scelte non sempre condivise dal genitore, il padre è riuscito a mettersi da parte per lasciarlo fare, arrivando a constatare come il figlio abbia avuto ragione a voler percorrere quella strada, che l'ha condotto alla felicità.
Un ragionamento simile è tipico di tutti i genitori, ma non tutti riescono a esternarlo mettendo definitivamente fine a vecchie questioni ormai dimenticate, ma irrisolte.
Bellissimo come hai ripercorso l'infanzia e l'adolescenza di Mika con gli occhi di un padre esternamente severo, ma internamente profondamente dispiaciuto per quanto i figli abbiano dovuto subire "a causa" sua.
Siamo abituate ad avere solo la versione di Mika, tutto quello che si sa sui suoi problemi di infanzia viene dalle sue labbra e dalla sua interpretazione, visione ed elaborazione dei fatti...ma così come non è stato semplice per lui attraversare quei momenti bui, per i genitori sarà stato ancora più difficile e doloroso saperlo così in difficoltà e non sapere come fare per aiutarlo.
Mika è stato forte e bravo a non mollare, ma senza la guida salda dei suoi genitori, da solo avrebbe fatto ben poco.
Sicuramente però essere padre di Mika ha implicato tanta fatica, tanta introspezione e riflessione, per riuscire a essere una guida salda e sicura, autorevole ma protettiva e amorevole, modulando il comportamento a seconda delle esigenze del figlio e dei periodi della sua vita.
Questo vale per tutti i figli, ma forse per Mika il processo si è un po' accentuato e lo sforzo è stato maggiore...abituate ad avere solo il punto di vista del cantate, un veloce e delicato momento di riflessione dalla parte del padre ha aggiunto realismo.
La riflessione che poi hai fatto sulla paura di Mike di non ritrovare più il Mika fanciullo e giocherellone mi ha commossa.
Non o perchè, ma dai testi delle canzoni e e dal suo continuo glissare sul padre, credo che Mika pensi che che il padre non apprezzi questo suo modo apparentemente ironico e leggero di prendere la vita...immagino che in suo presenza si sia sempre un po' contenuto, cercando di essere più serio di quanto spontaneamente sarebbe stato.
Sapere invece che il padre ha avuto paura di aver perso quel lato del carattere del figlio, che Mika pensava non apprezzasse immagino abbia profondamente commosso il ragazzo, risolvendo definitivamente la questione tra i due.
Grazie a questa confessione, Mika si sente apprezzato dal padre sia per la forza che, quando serve, sa esternare, sia per la fragilità e la fanciullezza che non ha paura di mostrare..e che rappresentano proprio due suoi grandi punti di forza, che lo diversificano da molte altre persone e che lo rendono l'artista (e la persona) profondo e gioioso..amato e apprezzato proprio per questa dicotomia tanto strana quanto perfettamente riuscita ed equilibrata.
Nel leggere queste righe mi hai davvero commossa e credo che tu ti sia avvicinata molto a quanto pensano realmente Mika e Mike.
Bellissima poi la riflessione di Mika sulla sua famiglia di artisti e il ringraziamento che sente di dover e poter fare al padre per avergli insegnato a vivere senza aver paura di esprimersi, permettendogli così di essere libero.
Molto realistico in una coppia padre/figlio che sta facendo un discorso importante, come improvvisamente ci si ritrovi a scherzare parlando d'altro, semplicemente perché internamente si sente che non c'è altro da dire e si segue l'istinto, che suggerisce di andare oltre e tornare a fare i discorsi tipici di un padre e un figlio al ristorante.
In generale, posso dirti che leggendo quanto hai scritto in questo capitolo ho ritrovato tutte le sfaccettature che si trovano nel testo di No Place in Heaven.
E veniamo ad Andy...spero con tutto il cuore che il rapporto tra Mike e il compagno di Mika sia così idilliaco...o almeno formalmente corretto e gioviale.
Purtroppo non ne sono del tutto convinta, ma come ti ho detto subito, apprezzo molto che tu abbia deciso in un certo senso di sorvolare sulla questione, rappresentando, da sempre nella tua stria, un padre che accetta l'omosessualità del figlio e che quindi, a fronte di anni di relazione, si trova a scherzare col compagno in modo naturale, gioviale e amichevole, considerandolo parte integrante della vita di Mika e, quindi, indirettamente un po' anche della sua e di quella della sua famiglia.
Anche a fronte di quanto hai scritto nel 101, nei prossimi capitoli mi piacerebbe molto vedere anche il punto di vista della mamma di Mika..magari quando questo le parlerà della sua decisione di dichiarare il suo orientamento sessuale. Immagino che prima di fare quel passo abbia chiesto consiglio alla mamma, che i due abbiano parlato a lungo e che Mika le abbia chiesto cosa abbia provato e pensato lei quando lui, anni prima, le ha rivelato di essere gay.
Analogamente, mi piacerebbe che il dialogo appena avuto col padre, Mika lo raccontasse a Andy e che ci fosse un momento in cui entrambi riflettono insieme sulle loro famiglie, le loro storie, la loro infanzia, le difficoltà che nella vita hanno incontrato e come sono riusciti a superarle.
A fronte della decisione di coming out di Mika, sarebbe anche bello che i due si dicessero come hanno scoperto di essere gay e come hanno reagito, anche se forse un discorso di questo tipo rischia di entrare un po' troppo nel personale se non è condotto con delicatezza...ma tu sei la regina della delicatezza quindi non mi preoccuperei! ;-)
Scappo facendoti ancora tantissimi complimenti per questa perla, stilisticamente impeccabile e perfetta!!!
Un abbraccio carico delle emozioni che con questo capitolo mi hai fatto provare!
Lady Françoise |