Momoko-chaaaaannn!!!
Oh, che bello vedere l'aggiornamento di questa storia....finalmente...sono commossa.
Il capitolo si apre nuovamente con questo ambiente cupo, malsano, decisamente opprimente, in cui Dean si sveglia. E, di nuovo, quel telefono che continua a squillare, che lo chiama con insistenza.
Scopriamo che, dall'altra parte, la voce, finora senza nome, assume le sembianze di Sam. Dean finalmente ricorda tutto ed elabora i suoi ricordi, permettendoci di scoprire che lui non appartiene a questo mondo. Al mondo di Boston intendo, in cui Charlie è una sua amica, in cui il padre e il fratello sono morti in un incidente, in cui la madre gestisce una pasticceria e sembra aver trovato nuovamente la felicità accanto ad un altro uomo. E in cui Castiel "non è il mio Castiel". Un mondo parallelo, nel quale Dean è stato mandato per ritrovare la grazia perduta di Castiel. Cosa è successo all'angelo nel mondo da cui proviene Dean? C'è una correlazione tra il corpo di Castiel, mortalmente ferito, visto all'inizio del capitolo precedente, sempre nella stessa stanza, oppure si tratta di due cose distinte? E ancora, dov'è la grazia dell'angelo? E se il Castiel di questo mondo non è il Castiel di Dean, che significato hanno le cicatrici sulle scapole, proprio lì, dove stanno le ali, segno inequivocabile dell'essere una creatura angelica?
E' interessante notare una certa antitesi, sebbene non del tutto rispettata, tra questo mondo e il mondo di origine di Dean. Chi è morto, non lo è affatto invece nel mondo di Boston, e viceversa. Forse è solo una coincidenza e io mi sto facendo troppi film mentali. Molto probabile.
Come un miasma velenoso, Amara cattura nuovamente mente e corpo di Dean nel suo mondo onirico/non onirico. L'uomo è sopraffatto dalla sola presenza di lei, non riesce a reagire, a ribattere, e può solo subire. Subire le parole di Amara che tagliano come coltelli, la potenza del suo fascino e della sua persona che sembrano risucchiargli l'energia vitale, l'intensità del suo sguardo che lo immobilizza, impedendogli qualsiasi via di fuga. Amara ha un comportamento prepotente, possessivo e morboso nei confronti di Dean. Lo vuole, tutto per sé. Eppure non esita a punire l'oggetto del suo desiderio per non averle obbedito, per non aver fatto "il bravo", per aver fatto sesso con Castiel. Amara sembra quasi non capire, o non accettare, sicuramente non concepire, il fatto che Dean non acconsenta a trascorrere l'eternità con lei, preferendo invece qualcuno che "almeno le avesse ancora, le ali".
Nel mondo di Amara vediamo la presenza di un'altra persona, mai vista finora. Un uomo dal volto stanco, che si gira verso Dean, incrociando i suoi occhi. Chi è quell'uomo? E perchè è lì? E' anche lui vittima del mondo onirico/non onirico di Amara, o è molto di più? Appartiene a quel mondo, come è sembrato? E se sì, lo ha portato la donna, oppure è in grado di andare e venire a piacimento?
Il risveglio di Dean è stato traumatico, per il protagonista e anche per il lettore. Posso comprendere che la situazione, in cui ora si trova Dean, lo abbia portato ad essere un po' sbrigativo con Castiel. Ammetto però che mi è si è stretto il cuore nel vedere il tentativo del moro di intrattenere Dean, e il silenzio con il quale lo ha lasciato andare.
E ora come evolveranno le cose? Dean cercherà aiuto nella Charlie di questo mondo, come suggerito dal fratello? O il senso di colpa, che il cacciatore si porta dietro per la morte della ragazza nel suo mondo, gli impedirà di farlo? Una cosa è certa. Questa Charlie, esattamente come quella del mondo di origine, è determinata a non mollare la presa e a voler "salvare" Dean a tutti i costi. E' proprio vero: certe cose non cambiano.
Al prossimo aggiornamento!
Sara (Recensione modificata il 03/08/2016 - 06:35 pm) (Recensione modificata il 03/08/2016 - 06:36 pm) |