Recensioni per
Il Tredicesimo Re
di Nirvana_04

Questa storia ha ottenuto 412 recensioni.
Positive : 412
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/03/18, ore 11:50

E così finalmente Vasia è tornata a casa, la sua amata città!
Innanzitutto ti faccio i complimenti per come hai saputo in un crescendo descrivere Velenia, costruendone il fascino e l'atmosfera pian piano, tanto che quando te la ritrovi davanti sembra già di conoscerla. Le tue descrizioni sono sempre suggestive!

E in più Vasia torna a Velenia con un'ottima e interessante compagnia: il saggio Haren, l'impacciato Liov e l'impetuosa Adela.
Quest'ultima mi intriga sempre più, è una donna d'azione e di battaglia, ma sebbene anche Haren lo sia, ha sicuramente una grande dote di saggezza e diplomazia (della serie: mica è arrivato dov'è ora per nulla! XD), e sa risponderle in modo da incrinare le sue certezze.
Liov mi piace molto anche lui, ma trovo che sia ancora un po' misterioso e non molto definito. Non che sia un difetto, intendiamoci! E' anche bello che un personaggio venga fuori un poco alla volta. E forse quella che comincia a fargli riscorprire se stesso è proprio Vasia.

Complimenti per questo capitolo!
Alla prossima
Eilan

ps: non so se e quando andrò avanti con BTM... penso di sì, ma non so quando. Sto passando un momento un po' particolare. Ma prima o poi la continuerò! ;)

Nuovo recensore
12/03/18, ore 21:34

Ciao!
Eccomi qui per lo Scambio Libero del Giardino.

Anche questo capitolo mi è piaciuto molto e, ti dirò, mi ha sorpreso per alcune cose.
Innanzitutto, non mi aspettavo che la storia ripartisse cinque anni dopo: se nel Prologo la tensione era palpabile a causa della guerra, questo primo capitolo potrebbe essere definito come una quiete prima della nuova tempesta.
Poi ancora, il lettore ha avuto modo di osservare il mondo con gli occhi di Vasia un personaggio che, sono sicura, avrà molto da offrire con l'avanzare della storia.
Ed ultimo, ma non meno importante: Vasia è figlia di Thereg, colui che, nel Prologo, ha avuto un ruolo importantissimo.
Non appena ho iniziato a leggere di lei, mi è sembrata fin da subito un personaggio interessante e a tratti misterioso, motivo per il quale, una scoperta del genere già nel primo capitolo, mi ha sorpreso molto (in positivo).
Credo - e correggimi se sbaglio - che far conoscere al lettore fin da subito le origini di Vasia comprenda una parte importante della storia stessa.
Il momento che più ho apprezzato di questo personaggio è stato quando ha lasciato cadere le briciole di pane per gli uccellini: mi ha dato l'idea di una grande sensibilità celata in una corazza che mette in mostra ogni giorno per poter vivere e andare avanti.
Questa sensibilità, poi, non la palesa agli altri, perché in quel momento si trova sola e nessuno la può vedere.
Magari è un accorgimento stupido, però pensarla in questo modo mi ha fatto addolcire.

Ancora una volta, tantissimi complimenti per lo stile: molto pulito e coinvolgente, mi ha catturata dalla prima all'ultima parola.
Di questo capitolo ho apprezzato soprattutto le descrizioni che hai fatto dell'ambiente esterno: mi sembrava di camminare per le strade, di essere abitante del posto.
Le donne intente a svolgere le loro mansioni e gli uomini che, essendo a lavorare, non si vedono per le strade... una bellissima immagine di quotidianità che mi ha fatto pensare a come, molto probabilmente, in un futuro non molto lontano potrebbe anche non esserci più.
Fra tutte, però, la descrizione che più mi ha colpito (per non dire "folgorato") è stata quella del rientro dei dodici Mataj: il tutto è stato descritto talmente bene che ho riletto solo quel pezzo almeno quattro o cinque volte, proprio perché era talmente bello e solenne che per un attimo non volevo andare avanti talmente mi ha impressionata.

Come sempre, è stato un piacere leggerti e ti rinnovo i miei complimenti anche per questo capitolo.
Alla prossima,

Jill ~

Recensore Junior
03/03/18, ore 12:29

Allora, sono attrattissima da Haren XD XD. Non so quanti anni abbia, se sia vecchio o giovane (sicuramente non è un ragazzino) però ha fascino. Più che altro sembra un uomo tutto d'un pezzo. Rifiuta il vino, gli agi, le "mollezze" del nuovo re ed è ligio al dovere. E' preoccupato per la guerra che li attende e non comprende il comportamente del nuovo re (e sinceramente neanch'io: se davvero i mostri odiano l'acqua, allora perchè richiedere una flotta di 300 navi? Secondo me c'è sotto qualcosa...)... Sembra rigido e severo, però con Vasia cambia leggermente e addirittura si scopre che suo padre gli aveva salvato la vita! Mmmm la questione si fa interessante...
Il re ha qualcosa che non va e perchè non fa mai vedere il suo volto? E' tradizione o è solo lui che si rifiuta? Ho taaante domande XD 
Dareg mi piace molto e sono sempre più convinta non sia un ubriacone. La sua è una chiara sfida al sistema, un sistema che prevede solamente la guerra, la fatica e la morte. Inoltre è ovviamente contrario alle ingiustizie come l'uomo (ok il suo nome è troppo per me XD) che beve tranquillamente vino mentre lui viene punito. Penso che l'attuale condizione di Dareg sia stata accentuata in seguito alla morte del padre e ora lui non vuole avere niente a che fare con quel mondo inutilmente violento. Per ora mi sembra che il suo comportamente rispetti una filosofia ben precisa e non sia solamente un sentimento irrazionale, ma si vedrà... Anche la scelta di non difendersi, il rifiuto totale della violenza, ne è una prova...
Vasia credo sia sottovalutata. Sembra debole e sensibile, forse troppo piagnucolona per la spietata Serinut, ma sono convinta nel momento del bisogno tirerà fuori aspetti del suo carattere sbalorditivi. Sono completamente fiduciosa. Tutti i personaggi mi piacciono (soprattutto Dareg per ora, lo devo ammettere) e l'atmosfera di "calma" prima della tempesta è molto stimolante... Attendo di scoprire cosa succederà dopo, soprattutto se Dareg riuscirà a riprendersi al meglio...



 

Recensore Junior
03/03/18, ore 11:51

Questo mondo inizia a prendere forma... La descrizione delle strade, della città, dei lavori della gente, del palazzo è veramente coinvolgente e suggestiva e si comincia a capire la politica di questa isola (da quello che ho capito si trovano su un'isola che una volta ogni cinque anni si ricongiunge con la terraferma). La legge del più forte vige sulla vita di tutti e non c'è tempo per oziare o dedicarsi a qualcosa che non sia la guerra. Il tredicesimo re (che devo supporre sia riuscito a sconfiggere Bizar?) richiama i dodici Mataj (oddio non ricordo se si scrive così XD, perdonami ma ci metterò mooolto tempo per ricordare tutti questi nomi esotici) ed inizia immagino a pianificare la difesa per quando il lembo di terra emergerà nuovamente (no, non ricordo neppure questo nome ^_^'). Diciamo che questo clima d'attesa appare quasi come una condanna a morte, perchè sembra scontato che molti moriranno. 
E poi c'è Vasia, che sembra una ragazza normale e un'ottima scelta di punto di vista per narrare la storia. Ho adorato la sua scarpinata fino in cima al monte, assomiglia troppo a me quando cerco di correre in salita e mi devo fermare ogni 5 secondi per mancanza di fiato XD Ovviamente aspetto per sapere qualcosa di più di lei, ma già mi piace, ha qualcosa di incredibilmente dolce e tosto allo stesso tempo (la scena in cui lascia cadere le briciole di pane per gli uccellini è qualcosa che fa sciogliere). 
Il fratello (di cui tanto per cambiare ho rimosso il nome) devo ancora inquadrarlo bene. Devo capire il motivo vero che lo spinge a non allenarsi. Da quello che anche racconta Vasia sembra che sia un ragazzo che ce l'ha con il regime e la politica di Venasta, ma non capisco ancora la causa di tutto questo spirito di ribellione: è semplice ardore giovanile o cela una ragione più profonda e magari filosofica (magari incolpa il governo per la morte di suo padre o qualcosa del genere)? In ogni caso è un personaggio interessante, anche perchè da quello che ho capito ha proibito a Vasia di frequentare l'arena e di allenarsi... Quindi anche le donne possono allenarsi ma non sono obbligate come gli uomini?
Poi ho un'altra domanda: quanti anni ha Vasia? E' ovvio sia giovane, ma non saprei quanti anni darle...
La storia mi intriga molto, adesso voglio scoprire molto di più... Complimenti ancora per la bellissima scrittura!

Recensore Junior
03/03/18, ore 11:13
Cap. 1:

Eccomi! Un po' in ritardo, ma è stata una settimana impegnativa XD, però avevo promesso quindi sono venuta qui appena ho potuto.
Allora, da dove inizio? E' davvero un Signor Prologo e svolge perfettamente la sua funzione (devo dirlo: molto meglio di tanti libri che ho letto XD) di incuriosire e spingere ad andare avanti con la lettura. Adesso mi sto già chiedendo come sia organizzato questo mondo fantasy, quali pericoli (oltre al Bizar... L'ho scritto bene ^_^' ?) si celino, chi sarà alla fine a salire al trono. Tutti quei termini strani e non spiegati sono davvero affascinanti, trasmettono davvero bene la distanza di questo mondo dal nostro. Poi questo regno che sembra così glorioso all'interno del palazzo, ma così spietato e povero al di fuori. Inoltre l'atmosfera che si crea è tetra e minacciosa, anche abbastanza angosciante sulla fine, ma rende tutto più realistico. Sembra di vedere la morte che sta bussando alle porte del dodicesimo re e lui che la sente arrivare. Devo ammettere di aver provato un brivido e non succede spesso, quindi complimenti XD
Ma la cosa che apprezzo di più è la tua scrittura. Scivola magnifcamente e non si dilunga in descrizioni (che io ritengo appesantiscano la narrazione), trovando un equilibrio perfetto con dialoghi (ok, per ora erano ancora solo monologhi in punto di morte però il senso è lo stesso XD) e parti narrative. 
Quindi ora sono curiosa e non vedo l'ora di conoscere i nuovi personaggi, oltre ovviamente a qualcosa di più su questo mondo... Ottimo lavoro!



 

Recensore Master

Ciao cara, bellissimo capitolo anche questo...
Non posso non amarlo quando c'è il mio ombroso Haren nella sua veste più saggia, filosofica e intelligente... anche perché accanto al re non può che fare una bella figura. Dovrebbe decisamente prendere il suo posto! Va bene che Velenia è terra di crudezze, ma questo re proprio non mi convince. Non mi convince come possa essere salito al trono.

Nel frattempo Miva e Tristall iniziano un'altra parte del loro cammino...
E gli altri?

Capitolo di passaggio, ma ben scritto per introdurre i prossimi avvenimenti. E un gran lavoro introspettivo sui pensieri più reconditi di Haren.
Brava!
Un abbraccio
Eilan

Recensore Veterano
11/02/18, ore 01:28

Ciao! Il capitolo è un susseguirsi di emozioni. Velter, spazientito dalla situazione di stallo, è uscito dalle mura per tentare una sortita a sorpresa contro i Felica e i Racahar, è arrabbiato a causa dell'assedio sempre più lungo ed estenuante, odia quelle creature con tutto il suo animo e tutto questo lo rende sfacciato di fronte al nemico e alla morte, durante questo attacco viene mostrato sì la sua abilità di guerriero ma allo stesso tempo anche l'uomo corroso da anni di battaglie, di morte (e forse è per questo che sembra imperturbabile di fronte ad essa), di sangue, di atrocità. E tutto questo continua a ripetersi all'infinito: guerra con i mostri, perdita di compagni, sangue e crudeltà ovunque, poi l'acqua che ritorna a proteggerli per altri cinque, e poi si ricomincia. Penso che Velter uomo sia esausto (come tutti gli uomini che riescono a sopravvivere più a lungo) ma allo stesso tempo il Velter guerriero (il carattere che le città cercano di forgiare fin dai bambini forgiano) continua a lottare, non può fare altro perchè è la sua stessa sopravvivenza. Lui non crede in niente (come si vede nei ricordi di Dareg) perchè appigliarsi a qualcosa vuol dire avere speranza e lui non può permettersi di averne, nemmeno un briciolo, perchè vorrebbe dire sognare un mondo, una società in cui non si riconosce come individuo. Per lui è inconcepibile una vita priva di guerra e morte, e giudicare le sue azioni diventa difficile, hanno perso dei compagni ma non li piangono, anzi, si mettono a bere, non rendendosi conto che quella non è altro che una vittoria di Pirro. Ha senso quello che ho detto o sono riflessioni deliranti?
Anche questa "battaglia" l'hanno portata a casa, grazie all'aiuto di Dareg e della cavalleria di Aertha, adesso si deve capire quanto durerà ancora l'assedio. Dareg fa un riferimento interessante al fuoco nei corpi dei Racahar, ora non penso che sia letterale, ma di nuovo si trova l'idea dell'acqua che spegne il fuoco (o forse non vuol dire niente e io mi faccio i filmini mentali). Bene, mi sembra di aver detto tutto. Alla prossima!

Florence

 

Recensore Master
05/02/18, ore 23:31
Cap. 1:

Ciao carissima :3

Eccomi qui per lo Scambio indetto gruppo Facebook Il Giardino di EFP.

Questa sarebbe la trentesima recensione ? O cavolo ... trenta è un numero importante, sia per me recensore sia per te scrittrice, quindi ... da un lato mi sento carica di responsabilità, mentre dall'altra sono felice, anzi strafelice di averla finalmente letta.

In questo capitolo vengono mostrate un po' di cosette. Fai trapelare alcuni dettagli, ma non troppi s'intende ( giusto per lasciare un alone di mistero ), che aiutano a comprendere la situazione del regno di Venasta. Un regno forte, ma in decadenza, un re vecchio e morente, senza alcune erede ... un re folle e lucido al tempo stesso. Egli raccoglie a se i Mataj ( a quanto ho capito il termine si riferisce ai dodici pretendenti al trono ) invitandoli in un missione apparentemente suicidia, spronandoli pure a uccidersi a vicenda, perché solo il più forte sarà degno di salire sul trono del regno. Recuperare la testa di Bizar ? Uhm ... cosa mai sarà questo Bizar e come saranno i 12 aspiranti sovrani ? Il destino li attende ... ma sarà bagnato dall'onore o dal sangue ?
Non mi resta che scoprirlo :)

Al dì la degli scambi andrò comunque avanti nella lettura. Come al solito sei stata bravissima. Mi piaciuto soprattutto il modo in cui hai fatto parlare il Re. Egli nomina Meg, il Dio della morte, Mataj, Bizar ... insomma usa termine propri del suo mondo e questo rende l'insieme ( lui e tutti i personaggi attorno ) più concreto e reale. Questo mondo ha delle regole, non si poggia su una fettina di burro per intenderci. Ciò invoglia maggiormente il lettore ad andare avanti ! Quindi ancora una volta complimenti ( .... ho messo mi piace al tuo profilo :3 ).

Un saluto e al prossimo capitolo

Elgas

Recensore Veterano
05/02/18, ore 01:09

Ciao! Rieccomi qui. L'apertura di questo capitolo è di forte impatto, la processione di felichi, una scena in cui domina il silenzio e soprattutto la ripetezione di gesti e movimenti, la loro entrata nella rocca, e poi la rottura improvvisa dello schema: un ragazzo che aiuta un bambino a rialzarsi, e infine il grido che rompe il silenzio. Devo dire che tutto è in perfetto equilibrio.
Poi si ritorna all'assedio di Aertha che pian piano sta diventando una lenta agonia per i guerrieri all'interno della città, basta una piccola scintilla e potrebbe scatenarsi un inferno , soprattutto a causa della surreale calma e testardaggine degli abitanti e di Kora (che vedrei bene come insegnante di yoga), però da una parte sono da ammirare: neanche la minaccia della morte li sposta dalla scelta di non combattere i loro antichi alleati, e questo fa loro onore, onore che purtroppo non trova molto spazio nella guerra in corso. E Velter decide di fare di testa propria e si immerge in quell'oscurità che circonda la città, oscurità pronta a travolgere ogni cosa se le difese della città verranno abbatute. Sarà una mossa suicida o porterà fuori dalla fase di stallo in cui si trovano? 
Dareg si lascia attraversare da alcuni ricordi d'infanzia, facendoci conoscere in parte i suoi genitori. Se Velter li considera come due grandi guerrieri, Dareg riesce a svelare il loro lato privato: una madre premurosa verso il figlio e un padre sì guerriero ma consapevole che quella guerra non deve essere considerata come il perno a cui attorno costruire la vita, ma una parte, ahimè, di essa. Dareg si è nuovo buttato a capofitto nella mischia, seguendo Velter, e avviandosi verso i Racahar, spero vivamente che la sua vista sia migliore di tutti quelli che lo circondano. Si è arrivati al capitolo finale di Aertha oppure la città riuscirà a sopravvivere anche a questa guerra? Capitolo bello come al solito, alla prossima!

Florence

Recensore Master

Credo che Dareg, alla fine, stia imparando a reggere le redini della sua vita.
Ha compreso che per far ciò, si debba pagare un po' di persona. La guerra non ti lascia scampo: sa essere maestra di vita in questo. 
Non si può piangere troppo a lungo la morte di un soldato, di un amico: Madon si è sacrificato e si deve accettare come necessaria la sua perdita, per la buona riuscita della battaglia, affinché i suoi compagni potessero proseguire.
Joel è stato molto chiaro, con il suo discorso: soprattutto, io credo che sia stato in grado, più di ogni altro, di toccare certe corde del cuore di Dareg. Sento affini questi due personaggi, e credo che il rapporto tra di loro possa divenire molto solido.
Dareg sta maturando moltissimo, come uomo e come condottiero.
Aspetto con ansia il momento in cui potrà ricongiungersi all'amatissima sorella.
Complimenti come sempre per questa bellissima e complessa storia.
Un bacio
Lou

Nuovo recensore
16/01/18, ore 15:42
Cap. 1:

Ciao!

Eccomi di nuovo qui per lo scambio a catena del Giardino e, come consigliato da te, ho letto il Prologo di questa storia.
Che dire... biglietto di sola andata tra gli autori preferiti.
Già ero tentata di farlo quando lessi il prologo dell'altra tua storia ("Leggiadre note di un canto selvaggio"), però ho preferito aspettare per avere "conferma" e niente, ora ne sono davvero sicura (e non solo: ho aggiunto anche questa storia alle seguite).

Posso dire, in tutta sincerità, che non mi sarei mai aspettata un inizio del genere e che ciò mi ha sorpreso in positivo.
Sai bene quale sia la mia opinione riguardo il tuo stile di scrittura e, ancora una volta, vorrei rinnovare i miei complimenti: già solo dal Prologo sono entrata in un mondo incredibile, crudo, freddo e spietato.
Hai descritto e narrato delle situazioni così "vere", nonostante il mondo fantastico nel quale ci troviamo.
Per questo ho scritto che il Prologo mi ha piacevolmente sorpreso (nonostante i temi trattati che sono molto forti).
Il Dodicesimo Re in fin di vita è il primo esempio: ogni frase, ogni parola e ogni descrizione dedicata a lui mi ha fatto venire i brividi.
Hai descritto la presenza costante della Morte (che in questo caso, correggimi se sbaglio, è rappresentata dal Dio Meg) con una cura e una veridicità incredibili: dal suo corpo ormai esausto adagiato sul letto, dal rivolo di sangue che gli esce dalla bocca nel momento in cui impartisce il suo ultimo ordine ai dodici Mataj, dalle bende che non riescono a tamponare la ferita che gli squarcia il petto.
Ho sentito come la sensazione di essere lì, in un mondo che ancora conoscevo, mentre ascoltavo le parole del Re.

Incredibile il modo in cui hai descritto i combattimenti: ti giuro che, mentre leggevo, avevo un'ansia assurda perché quasi sentivo che sarebbe accaduto qualcosa.
Anche in questo caso, la cura con la quale è stato descritto il tutto mi ha lasciato senza parole.
Una cosa che ho apprezzato molto è stata la capacità di assegnare ad ogni personaggio un ruolo e un nome ben definito: siamo solo al Prologo ma già ci si può fare un'idea della gerarchia che fa parte di questo mondo.
Inoltre, sono ruoli e nomi che si scopriranno poco per volta e sono più che convinta che ognuno di loro avrà un ruolo importante all'interno di questa storia.

Che dire, sono contenta di aver iniziato a leggere anche quest'altra tua storia: si vede che ci tieni tantissimo e lo si può notare praticamente da tutto, dalla prima all'ultima parola e dalla cura che traspare nel testo.
Ancora tantissimi complimenti per questo Prologo, spero di riuscire a recensire tutti gli altri capitoli, in futuro.
Alla prossima,

Jill ~

Recensore Junior
15/01/18, ore 22:56

Capitolo davvero emozionante! Commovente la scena in cui Dareg avvolge la manino mozza del bambino nella stoffa e la dà all'acqua. Davvero, è stato un capitolo avvincente. Anche la seconda parte, riallacciandoci a Vasia e Haren, è fantastica e intrigante per via dell'arrivo di Liov. Posso chiederti una cosa? Come fai a scegliere i nomi per i tuoi personaggi? Sono tutti molto originali. Ho trovato un piccolo errore di battitura, credo: «Sana molto meglio di quell’intruglio puzzolente che usano i curatori». Credo sia "sarà" o forse sono io che non ho capito. Comunque, congratulazioni per questo capitolo, la tua scrittura rimane come sempre accurata ma mai pesante.
A presto! <3

Recensore Master
13/01/18, ore 14:30

Ciao, sono qui per lo scambio "L'ABC delle recensioni" del giardino di Efp. Dunque, quando ho visto che c'era il tuo nome nell'elenco e che non era ancora stato prenotato da nessuno, ne ho approfittato per continuare subito la lettura della seconda parte del capitolo, dato che la mia lettura precedente era molto recente.

Inizio subito con lo specificare una cosa a cui tengo e che forse non è ancora passata del tutto. Questo genere di storie non fa parte delle mie solite letture, cioè se fossi "in giro" per Efp a cercare storie da leggere probabilmente non l'aprirei mai. Però il fatto che la stia leggendo grazie agli scambi non significa che non mi stia piacendo. Anzi, pur non essendo la mia tipologia di storia preferita, ci sono diverse cose che trovo interessanti. Su tutto colui che ritengo il protagonista assoluto della storia ovvero Dareg e che è un personaggio davvero interessante. Questo tenevo a specificarlo, perché al decimo capitolo credo di non averlo ancora detto.

Per quanto riguarda la trama del capitolo in sé, confermo l'impressione avuta nella prima parte. Hai fatto bene a spezzarlo perché altrimenti sarebbe stata una parte davvero molto corposa e forse difficilmente sostenibile. Bellissima tutta la parte dedicata a Dareg, che mi sta piacendo sempre di più. Ritengo le mie impressioni precedenti sul personaggio tutto sommato corrette, Dareg non ha ancora piena coscienza di sé e delle proprie potenzialità. Qui lo si capisce benissimo per come reagisce ai complimenti, è stato stupefacente quando ha abbattuto quella bestia in quel modo. E credo anche che sia sufficientemente realista da saperlo perfettamente anche da solo. Eppure qui a fronte di un complimento schietto e onesto, esista quasi ad accettarlo e indugia nel dare una risposta. In un primo momento ci sono rimasta, la modestia non mi è mai sembrata certamente una delle sue qualità. Poi mi sono ricorda chi era e in quali condizioni era fino a qualche capitolo fa, e allora mi son detta che forse ha bisogno di un po' di azione sul campo. Di convincersi da solo che è vero. Più in generale ho apprezzato molto del dialogo iniziale, anche la parte in cui Dareg viene a sapere delle voci che circolano sul suo conto, l'esser definito uno spettro, un essere magico... Quella scena alleggerisce il peso di quello che sta succedendo, della battaglia che ormai è iniziata, ma allo stesso tempo aiuta anche a capire come il portamento di Dareg e la maniera che ha di relazionarsi con gli altri, venga vista dagli altri uomini. Per questa ragione lo trovo ancora più affascinante di prima. Qui, tra l'altro, ha citato Vasia ed è una cosa che non fa molto spesso, se non sbaglio è la seconda volta che la nomina a voce. Mettendola subito nella lista delle persone che salverebbe, il che la dice lunga su quanto sia ancora solito il loro rapporto nonostante la distanza. E a proposito di Vasia, la si ritrova con piacere nella seconda parte. Ancora alle prese col Mei-eg che dice e non dice e che non svela del tutto cos'ha in mente per lei. Di certo è impressionante come l'idea del fronte abbia già in parte cambiato il suo modo di comportarsi. Ora non è più una serva timida che china e abbassa la testa ed evita di parlare. In questo somiglia a Dareg, hanno le stesse potenzialità nascoste.

Il capitolo si conclude con un cliffhanger che lascia un alone di mistero. Chi è il tizio che è uscito dal Veto? Ora non vorrei che fosse sfuggito qualcosa a me. Presumo che non mi resti che aspettare e leggere il proseguo.
Koa

Recensore Master
13/01/18, ore 12:41
Cap. 1:

Premessa: il genere fantasy è un fandom molto terra di confine perché, mi pare di capire, comprende sia incursioni in universi creati da altri, sia storie originali.

I primi hanno il vantaggio indubbio di innestarsi su una fan-base solida, che, anche quando non è solidissima, o addirittura semi abbandonata o di nicchia, di sicuro è sempre molto maggiore rispetto a quanto può aspettarsi una storia originale.
Il che di solito vuol dire che è più probabile che si verrà letti ed è anche più probabile che si verrà letti con un occhio indulgente perché l'ambientazione ed i personaggi hanno già conquistato il lettore molto tempo prima di aver saputo che esisteva quella storia derivativa specifica.

Non ho idea se Angusa, i Mataj, il perion siano "cose tue" o se sono cose che un altro lettore riconoscerebbe subito - nel dubbio la sto approcciando come un originale.

Sia che lo sia, sia che non lo sia è comunque un buon inizio: mi piace quando la narrazione parte in media res senza grossi spiegoni - si viene catturati e, man mano, che si digeriscono le varie informazioni si tenta di triangolare. Però un po' di spiegazione qua e là ci deve essere, se poi si tratta di una orginale è tassativo.

Ovviamente, se per me è un orginale, è impossibile che io possa disquisire di OOC / IC e voli pindarici rispetto da una trama originale, per cui mi concentrerò su "come" hai scritto dandoti la mia opinione con sincerità e, almeno nelle intenzioni, con cortesia.

"Il Re stava morendo" è un bell'incipit, non c'è che dire.

"Steso sul grande letto a baldacchino, il suo corpo possente affondava nel morbido materasso come una pesante carcassa, i fasci di muscoli che inflaccidivano tra i cuscini cremisi, i quali avvolgevano le sue membra e sorreggevano il volto cereo"
Dopo un incipit di una sola frase, lapidaria, qui però esageri, ci serve davvero la pesante carcassa? E il materasso morbido? Se è possente, tanto da affondare, non indebolire l'immagine!
Io penso spesso che "più è meno" e l'avrei rimaneggiata un pochino lasciando solo il corpo che affonda nel materasso - se non sono una lettrice che tira via immagino da me, da quella curvatura, che è un gran corpo, forte, di un guerrireo che ancora combatte, non un corpo che ha vissuto tutto fino in fondo ed ora è ridotto ad un accrocco di vecchi ossicini leggeri e non vede l'ora di chiudere la partita ;P
E capisco che c'è qualcosa che non va: non sta morendo in modo naturale.
Idem per il fiato, immagino che sia il suo rumore che invade la stanza - io semplificherei.

"Abbastanza da poter dare l’ultimo ordine." La toglierei, lo hai già detto prima, e poi concludi la frase precedente con "ancora un po'"... è chiaro che Angusa sta tenendo l'anima per i denti per dare un ultimo ordine in cui crede. Il momento è sufficientemente drammatico: non lo "sporcare".

La parte che segue fila invece molto bene! Mi piace molto questo pezzetto, tra l'altro: "non ne ricevevano gli infanti costretti a crescere tra la filatura delle lame e il fango delle arene dei Mattatoi, non ne possedevano le donne la cui bellezza si perdeva tra la polvere e la fatica della loro vita". Ha un tono epico che al genere fantasy si addice parecchio.

"Un corno risuonò nella piana." questo è il punto massimo, ma proprio massimo, in cui avrei chiuso il capitolo o avrei dato inizio ad un dialogo che spiegasse qualcosa a qualcuno che molto non sa. A questo punto della narrazione hai accumulando davvero un po' troppe cose.

C'è un Re, si chiama Angusa, qualcuno lo ha ferito gravemente e sta morendo.
Il regno non è un posto facile, diciamo che non scorre latte e miele per le valli, ma probabilmente procurasi cibo richiede fatica, c'è poco per tutti e tutti devono saper accettare un destino austero che ti regala poco e che non è indulgente sui tuoi errori.
Il re vuole un successore che sappia guidare il regno dopo la sua morte senza fare troppe cretinate, ma non c'è nessuno con cui abbia un vero legame mentore/pupillo. E' perché sta morendo troppo giovane? Oppure è perché è uno stronzo? La gente che lo circonda non lo soddisfa? E' perché ha parametri molto alti? O perché chi lo circonda non va assolutamente bene?
Per cui vuole la testa di qualcuno che si capisce che gli sta sui cabasisi in modo estremo, che dietro c'è una storia tra questi due, e che però non è un bischero che vai lì e lo ammazzi in quattro e quattro otto. Anche perché si è rintanato in un posto ancora peggiore, dove nessuno va in gita scolastica...
Non c'è un erede quindi? O se ci fosse non sarebbe importante perché il futuro Re non dipende da leggi di successione, ma va designato? E da chi? Dal Re uscente? Or questo pone una domanda: nelle vecchie monarchie era importante avere un successore per il doppio motivo di evitare lotte di potere dopo la morte del Re e poi per poterlo educare correttamente perché fosse pronto una volta che fosse giunto il suo momento. Per cui parte dei doveri del Re era assicurarsi che esistesse un successore e che ci fosse il tempo di stargli appresso - che poi ci riuscissero non è detto. Questo tuo Re ha preso sul serio il suo compito di garantire un passaggio di consegne indolore? Non parrebbe... Davvero non ha "educato" nessuno? Ma la richiesta del Re è per il bene del Paese o è solo desiderio di vendetta?
Poi c'è una battaglia, ma chi sia 'sta gente non si è capito proprio.
I Mataj potrebbero essere un Consiglio? dei Nobili di una cerchia ristretta? Dei guerrieri? Dei rappresentati di varie Gilde? Che però combattono tutti ed indossano una maschera.

Hai fatto molto bene a mettere quella spiegazione su cosa fosse il Bizar, io onestamente avevo pensato a qualche animale in via di estinzione che in certi fantasy ci si incaponisce a voler sterminare in via definitiva; invece è... un titolo onorifico? una indicazione di provenienza geografica? una etnia? Sono questi contro cui stanno combattendo? Certo è che di Bizar ce ne è più di uno, ma quella che vuole il Re è una in particolare, una con un passato.

Non si capisce molto la questione delle maschere dei Mataj e chi questi siano. E non si comprende chi sta combattendo e perché.

Ora se è una fanfiction il prolema è mio: dovrei leggerne una decina immagino e poi avrei chiaro il contesto anche senza conoscere l'opera originale. Ma se è un originale o se vuoi che si palatabile anche per un non adepto il prologo "teaser" ha da essere breve. E stuzzicante.
E, se mi permetti, secondo me ti manca "lo straniero", o "la recluta" qualcuno insomma che segue qualcun altro e che è alieno come il lettore capitato per caso oppure ti serve qualcuno a cui si vuol bene e a cui si ritiene giusto far notare i dettagli che ad un inesperto sarebbero sfuggiti - come il discorso sul Bizar, per intenderci.

Oppure chiudi, perché la massa delle informazioni nuova non sia critica: mi dai il tempo di elaborare, magari rileggere, fare ipotesi, ma in modo piacevole. Altrimenti mi hai stesa, troppa roba, per lo più incomprensibile, perché mai dovrei proseguire? La lettura per diletto non è come quella "scolastica" o "lavorativa": non c'è un obbligo. Per questo motivo io devo essere sedotta dalle tue abilità narrative, invogliata ed intrattenuta ;P

Altrimenti, arrivata qui mi sento stremata e, te lo dico in tutta sincerità, non andrei avanti a leggere ;P

Che dire? Scrivi davvero bene, a parte qualche cosa qua e là che magari una beta-amica ti avrebbe segnalato ed avrebbe discusso con piacere con te. Il mondo è complesso e sicuramente interessante: mi è chiaro che hai in mente una geografia, una storia e degli intrecci pregressi. Però spingerei un pochino con il freno, almeno nel prologo / primo capitolo.

Valuta che io vengo a altri fandom, più rose-fiori-unicorni e con una base storica conosciuta e consultabile per cui sono abituata "bene" in quanto ad orientamento nel tempo nello spazio ;P

(Recensione modificata il 13/01/2018 - 01:06 pm)

Recensore Veterano
13/01/18, ore 12:33

Oh, ce l’ho fatta. No, a dir la verità tutto quello che dovevo fare è tipo saltato/si sono rimescolate le carte per colpa di uno sciopero dei mezzi (ma si può? Vabbeh, lasciamostareh), quindi sto ancora nei casini fino al collo, ma dal momento che sono passate ere geologiche è pure ora che io riprenda a darti fastidio, anche perché non resistevo più e dovevo assolutamente continuare.

Iniziamo subito a bomba con un incipit molto suggestivo: sei stata davvero brava a descrivere l’aspettativa che pervade i soldati nel momento in cui la pietra emerge dalle acque, ho quasi percepito il silenzio attraversare il manipolo come una specie di scarica elettrica. L’immagine di questo sentiero roccioso che risale dal mare mi fa pensare tanto alla strada che collega la terra a Mont Saint Michel in Normandia (da quando l’ho visitato ho una specie di fissazione, infatti l’ho pure buttato nei Racconti, mea culpa), non c’entra un cà, me ne rendo conto, però è il fotogramma che ho in mente. Come al solito te la cavi molto bene anche nel chiarire i ruoli o in generale con il linguaggio tecnico di guerra, si vede che ti sei informata – e comunque sono tutti dettagli che adoro perché boh, sono una secchiona.

Tutta questa situazione di silenzio da parte dei nemici mi ha messo addosso non poca ansia: quando dall’altra parte è tutto fermo non posso non aspettarmi un’imboscata di quelle brutte. Poi non so perché continuo a immaginare questi fantomatici “nemici” a metà tra gli Estranei del Trono di Spade e gli orchi stronzi di Sauron. La mia testa fa collegamenti.

«È vero che Velenia non verrà?» domandò uno. «Gli Spettri non ci aiuteranno?»

Ecco, questo potrebbe essere un problema. Se non ricordo male era stato proprio il Re a impedire ad Haren di andare in soccorso dell’esercito, e questa scelta continua ad apparirmi completamente insensata, a meno che quel figlio di ‘ndrocchia (il Re, non Haren, che amo con tutto il mio cuor) non abbia chissà quale piano per la testa. Continuo a sospettare che tutte le sue scelte palesemente sbagliate non siano dettate dall’incompetenza nel regnare, anche perché per arrivare al trono tanto scemo non devi essere. Boh, io mi aspetto il disastro da un momento all’altro. Non uccidermi Dareg, grazie. Che continua a dimostrarti la solita testa di cazzo (lo adoro) a cui fa schifo la vita, visto che si rivolge ai suoi superiori come se fossero degli amici (non tanto) da taverna.

«Probabilmente gli sembra inutile sprecare gli uomini migliori in territori che è certo di non poter a lungo mantenere sotto il suo controllo.»

Ok, qui abbiamo una specie di giustificazione al perché il Re faccia così tanto lo stronzo (ma continua a non contarmela giusta). Chiaramente tratta i soldati come delle pedine da muovere a proprio piacimento sulla scacchiera. Qualcuno dovrebbe insegnare ai sovrani che la guerra non è una partita a Risiko, ma pare che non importi mai a nessuno.
Andando avanti, come da programma, Dareg subisce le angherie dei suoi superiori, ma diciamo che continua a cercarsele: quando fa così mi ritrovo sempre in bilico tra il dirgli di tacere e non fare il deficiente e l’incitarlo a fare di peggio, anche se probabilmente sarebbe un suicidio. Insomma, alla fine la sua irriverenza è un tratto distintivo del suo personaggio, anche se a lungo andare qualcuno potrebbe calciarlo in mezzo alla mischia giusto per chiudergli la bocca.

«Mi chiedo quanto vicino alla morte tu debba trovarti prima di capirlo.»
«Ancora un altro po’, temo. Mio signore»


Qualcuno me lo regali per il prossimo Natale. E più vado avanti più Miva mi piace, nel suo insistere a voler difendere quello scemo. Stai continuando a lanciarmi briciole di ship che io accolgo con molto piacere v.v Approvo anche il suo modo di incazzarsi nei confronti di Dareg, in fondo continua a dimostrare di non avere un briciolo di spirito di squadra, cosa che, diciamo, servirebbe dal momento che il compito dei soldati è quello di frenare l’imminente avanzata. Anche lei dimostra di aver subito qualcosa che l’ha fatta diventare così, non dico spietata, ma dedita alla battaglia e al patriottismo. Mi chiedo cosa, ovviamente.
Ti segnalo un piccolo errore di battitura: mentre uscva dalla tenda  usciva

«Sei un idiota»

Joel, la voce del popolo.
Sul finale mi hai colta di sorpresa, nel senso che da un momento all’altro e senza nessuna preparazione psicologica accade il panico. Mannaggiattè. E mannaggia a Dareg che è riuscito a farsi sfasciare per un motivo così stupido esattamente prima dell’attacco, io non ho più parole (solo colorite bestemmie). La sua testardaggine però non gli impedisce di combattere, e come ti avevo già accennato al primo capitolo, se non ricordo male, adoro il modo in cui descrivi le scene d’azione. Il capitolo è diviso in due parte e si tronca di netto sul più bello, questo presuppone che nel prossimo ci sarà parecchio sangue *Trix si sfrega le manine*
Bene, è tutto molto fico v.v Mi sembra di essermi sbrodolata tantissimo in una recensione delirante, quindi la chiudo qui che altrimenti finisco domani.

Alla prossima!

Trix