Recensioni per
Il Tredicesimo Re
di Nirvana_04
E così finalmente Vasia è tornata a casa, la sua amata città! |
Ciao! |
Allora, sono attrattissima da Haren XD XD. Non so quanti anni abbia, se sia vecchio o giovane (sicuramente non è un ragazzino) però ha fascino. Più che altro sembra un uomo tutto d'un pezzo. Rifiuta il vino, gli agi, le "mollezze" del nuovo re ed è ligio al dovere. E' preoccupato per la guerra che li attende e non comprende il comportamente del nuovo re (e sinceramente neanch'io: se davvero i mostri odiano l'acqua, allora perchè richiedere una flotta di 300 navi? Secondo me c'è sotto qualcosa...)... Sembra rigido e severo, però con Vasia cambia leggermente e addirittura si scopre che suo padre gli aveva salvato la vita! Mmmm la questione si fa interessante... |
Questo mondo inizia a prendere forma... La descrizione delle strade, della città, dei lavori della gente, del palazzo è veramente coinvolgente e suggestiva e si comincia a capire la politica di questa isola (da quello che ho capito si trovano su un'isola che una volta ogni cinque anni si ricongiunge con la terraferma). La legge del più forte vige sulla vita di tutti e non c'è tempo per oziare o dedicarsi a qualcosa che non sia la guerra. Il tredicesimo re (che devo supporre sia riuscito a sconfiggere Bizar?) richiama i dodici Mataj (oddio non ricordo se si scrive così XD, perdonami ma ci metterò mooolto tempo per ricordare tutti questi nomi esotici) ed inizia immagino a pianificare la difesa per quando il lembo di terra emergerà nuovamente (no, non ricordo neppure questo nome ^_^'). Diciamo che questo clima d'attesa appare quasi come una condanna a morte, perchè sembra scontato che molti moriranno. |
Eccomi! Un po' in ritardo, ma è stata una settimana impegnativa XD, però avevo promesso quindi sono venuta qui appena ho potuto. |
Ciao cara, bellissimo capitolo anche questo... |
Ciao! Il capitolo è un susseguirsi di emozioni. Velter, spazientito dalla situazione di stallo, è uscito dalle mura per tentare una sortita a sorpresa contro i Felica e i Racahar, è arrabbiato a causa dell'assedio sempre più lungo ed estenuante, odia quelle creature con tutto il suo animo e tutto questo lo rende sfacciato di fronte al nemico e alla morte, durante questo attacco viene mostrato sì la sua abilità di guerriero ma allo stesso tempo anche l'uomo corroso da anni di battaglie, di morte (e forse è per questo che sembra imperturbabile di fronte ad essa), di sangue, di atrocità. E tutto questo continua a ripetersi all'infinito: guerra con i mostri, perdita di compagni, sangue e crudeltà ovunque, poi l'acqua che ritorna a proteggerli per altri cinque, e poi si ricomincia. Penso che Velter uomo sia esausto (come tutti gli uomini che riescono a sopravvivere più a lungo) ma allo stesso tempo il Velter guerriero (il carattere che le città cercano di forgiare fin dai bambini forgiano) continua a lottare, non può fare altro perchè è la sua stessa sopravvivenza. Lui non crede in niente (come si vede nei ricordi di Dareg) perchè appigliarsi a qualcosa vuol dire avere speranza e lui non può permettersi di averne, nemmeno un briciolo, perchè vorrebbe dire sognare un mondo, una società in cui non si riconosce come individuo. Per lui è inconcepibile una vita priva di guerra e morte, e giudicare le sue azioni diventa difficile, hanno perso dei compagni ma non li piangono, anzi, si mettono a bere, non rendendosi conto che quella non è altro che una vittoria di Pirro. Ha senso quello che ho detto o sono riflessioni deliranti? |
Ciao carissima :3 |
Ciao! Rieccomi qui. L'apertura di questo capitolo è di forte impatto, la processione di felichi, una scena in cui domina il silenzio e soprattutto la ripetezione di gesti e movimenti, la loro entrata nella rocca, e poi la rottura improvvisa dello schema: un ragazzo che aiuta un bambino a rialzarsi, e infine il grido che rompe il silenzio. Devo dire che tutto è in perfetto equilibrio. |
Credo che Dareg, alla fine, stia imparando a reggere le redini della sua vita. |
Ciao! |
Capitolo davvero emozionante! Commovente la scena in cui Dareg avvolge la manino mozza del bambino nella stoffa e la dà all'acqua. Davvero, è stato un capitolo avvincente. Anche la seconda parte, riallacciandoci a Vasia e Haren, è fantastica e intrigante per via dell'arrivo di Liov. Posso chiederti una cosa? Come fai a scegliere i nomi per i tuoi personaggi? Sono tutti molto originali. Ho trovato un piccolo errore di battitura, credo: «Sana molto meglio di quell’intruglio puzzolente che usano i curatori». Credo sia "sarà" o forse sono io che non ho capito. Comunque, congratulazioni per questo capitolo, la tua scrittura rimane come sempre accurata ma mai pesante. |
Ciao, sono qui per lo scambio "L'ABC delle recensioni" del giardino di Efp. Dunque, quando ho visto che c'era il tuo nome nell'elenco e che non era ancora stato prenotato da nessuno, ne ho approfittato per continuare subito la lettura della seconda parte del capitolo, dato che la mia lettura precedente era molto recente. |
Premessa: il genere fantasy è un fandom molto terra di confine perché, mi pare di capire, comprende sia incursioni in universi creati da altri, sia storie originali. |
Oh, ce l’ho fatta. No, a dir la verità tutto quello che dovevo fare è tipo saltato/si sono rimescolate le carte per colpa di uno sciopero dei mezzi (ma si può? Vabbeh, lasciamostareh), quindi sto ancora nei casini fino al collo, ma dal momento che sono passate ere geologiche è pure ora che io riprenda a darti fastidio, anche perché non resistevo più e dovevo assolutamente continuare. |