Recensioni per
La Dea Bianca
di Manto

Questa storia ha ottenuto 35 recensioni.
Positive : 35
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/12/18, ore 20:23
Cap. 2:

Recensione premio del contest "Flash contest: in meno di 500 parole [Drabble & Flashfic] indetto da Aledic e giudicato da missredlights sul forum di EFP

Questa storia mi prende sempre di più, ritrovandomi immersa nella vita di questa Regina per la seconda volta, non per volontà ma per scelta. Il fatto che riabbia dei figli mi fa sospirare di sollievo, ma non per il fatto che abbia perso un marito e un figlio. Non immagino nemmeno cosa voglia dire perdere un figlio né lo voglio sapere.
Particolarmente apprezzata la parte dei figli e del loro legame con i genitori, per poi sfociare in quella guerra degli dei (che sia stata per colpa di Eres che butta la mela d'oro che dovrà andare alla più bella?)
Non mi resta che continuare a leggere e vedere come finirà questa storia.
PS: per quanto Agamennone possa amare Clitemnestra, il fatto che abbia sterminato la sua precedente famiglia non me lo fa amare.
A presto
missredlights

Recensore Master
07/12/18, ore 19:54

Recensione premio del contest "Flash contest: in meno di 500 parole [Drabble & Flashfic] indetto da Aledic e giudicato da missredlights sul forum di EFP

Devo dire che ho scelto veramente bene. Da sempre sono appassionata di Mitologia Greca, Latina e Romana, e trovare questa storia, divorarla letteralmente come fosse qualcosa di prelibato non è da poco. non riuscivo a staccare gli occhi dallo schermo, davvero.
Ero accanto a Clitemnestra quando osservava gli uomini, ero con lei in ogni momento, quando guardava la sorella andare via o quando Tantalo la prese con sé, continuando ancora per le vie di Pisa, fra l'amore e una vita sbocciata e la morte arrivata per colpa di un re assetato di potere.
Corro a leggere immediatamente il capitolo successivo!
A presto
missredlights

Recensore Master
12/08/18, ore 22:01

Ciao! 

Scusami il ritardo, sono finalmente passata per lo Scambio: volevo assaporare questa storia, rileggerla e /poi/ recensire, per essere sicura di non dire stupidaggini e farti capire quanto mi sia immensamente piaciuta.
Per essere un primo capitolo, ha tutto quello che si può desiderare: una protagonista delineata e ben caratterizzata, un incipt coinvolgente, un ritmo che rimane serrato e non fa staccare gli occhi dalla pagina.
É difficile trovare bei lavori che riguardino la Mitologia Greca e soprattutto figure come quella di Clitemnestra che, se non completamente ignorate, sono spesso viste sotto una luce negativa. Questa luce negativa tu l’hai resa come quella della Luna, che tanto spesso accomuni alla donna: è insondabile, mette in soggezione e, a volte, fa ben più paura della luce del sole, che invece è associato ad Elena. Per usare le tue parole è “inquietante”, ma non per questo meno bella.
La sorella dell'Elena di Troia che tutti ricordiamo è una donna tradizionalmente forte e controversa, e tu lo dimostri sin dalle prime righe di narrazione. La descrizione inziale, cadenzata dalla ripetizione del nome di Clitemnestra, è evocativa e davvero molto bella.

Stilisticamente mi è piaciuto da impazzire, dal dialogo con l’ancella alle descrizioni della relazione con Tantalo. Ci sono tantissime figure ed espressioni che sono quasi poetiche, ma mai "troppo", e rendono perfettamente sia lo stato d'animo dei personaggi che il contesto più generale, riconducendo sempre ad una narrazione epica, come ci si aspetta dalla storia di una regina (e, ancor più importante, una grande donna della tradizione).
Forse lo stile è tra le cose che mi sono piaciute di più, insieme alla gestione dei colpi di scena (i passi che Clitemnestra inizialmente crede di conoscere ma poi si rivelano essere di Agamennone, ad esempio, sono una scena straziante e bellissima) e alla precisa, realistica caratterizzazione della protagonista.
Sono palesi i sentimenti che prova per Tantalo, e tutto è descritto in maniera dolce, mentre la scena della guerra è quasi diametralmente opposta e fa salire l'ansia, soprattutto quando descrivi il respiro, la sensazione di svenire ma la necessità di andare avanti.
Anche la descrizione di Elena è molto evocativa, seppur attraverso gli occhi della sorella, e hai gestito bene la loro differenza: nessuna ne è uscita "sminuita", cosa non semplice da gestire con due personaggi femminili così importanti.
Agamennone...Agamennone potevo vedermelo davanti, temibile e con una descrizione fisica cupa che poi combacia perfettamente con i suoi modi crudeli e con scena in cui porta il corpo di Tantalo avvolto nel mantello (il dettaglio del blu, che Clitemnestra riconosce "come i suoi occhi", è un'altra cosa che fa venire le lacrime e contribuisce a rendere ancor più profondo il senso di empatia nei confronti della protagonista). Certo, puoi essere "gradevole" d'aspetto quanto vuoi e famoso quanto vuoi, ma già dalla "tenebra" descritta nei suoi tratti fisici è palese che Agamennone porta guerra e disperazione; povera Clitemnestra. 

Ultimo, ma non meno importante: le note storiografiche. GRAZIE. Dimostrano non solo una grande precisione e interesse nei confronti del lettore, ma anche una storia che ha alla base tanto studio: è una cosa che apprezzo soprattutto quando, come in questo caso, le informazioni sono ben distribuite e non rallentano la lettura.
Pur sapendo la fine della vicenda, sono estremamente curiosa di vedere come la svilupperai e, soprattutto, come proseguirai con l'evoluzione dei rapporti fra personaggi.
In sostanza: sì, mi è piaciuta tantissimo. Ti confesso che mi hai incuriosita talmente tanto che ho già dato uno sguardo veloce anche al capitolo successivo (lettori curiosi e dove trovarli). Ma penso di dover prima di tutto complimentarmi per lo stile, capace di incatenare il lettore (anche pigro e svogliato come la sottoscritta) alla pagina.
Quindi: complimenti davvero per tutto, dalla caratterizzazione alla perfetta attinenza storica. Mi hai catturata dalla prima all’ultima virgola e stai pur certa che continuerò a leggere e a recensire :)


(Recensione modificata il 12/08/2018 - 10:05 pm)

Recensore Master
13/06/18, ore 10:29

Come immaginavo, mi hai devastato; è un mito che ho letto più e più volte, nelle versioni sentimentali come in quelle fredde o tragiche, ma forse nessuna è bella come la tua. Anche ora, ho immaginato il famoso quadro che ritrae la regina con l'ascia insanguinata sul tappeto rosso, m a come de lo sguardo di Clitemnestra non fosse più solamente svuotato dalla vendetta, ma avesse ancora un'anima, in fondo, un'anima ferita che cerca la consolazione nella morte che la colpirà per mano dei suoi figli. Hai scritto proprio un capolavoro, bravissima! Alla prossima allora, che magari riesco a finire qualcosa anch'io^^
Tuo già affezionato lettore,
mystery_koopa

Recensore Master
13/06/18, ore 10:10
Cap. 2:

Ifigenia. La seconda figlia, lo stesso destino. Ed è ovvio che il rancore e l'odio abbiano invaso ogni frammento del corpo di Clitemnestra: ormai la tragedia si è impossessata di Micene, e ciò che accadrà prima, durante e dopo quei dieci anni è conosciuto da tutti. Non c'è alcuna speranza per questa regina, sul baratro della follia, e nemmeno per i suoi figli, soprattutto Oreste ed Elettra, i prediletti del sanguinario padre. Il prossimo capitolo sarà angst allo stato puro, ma io sono pronto per andarmelo a leggere... a presto^^

Recensore Master
13/06/18, ore 09:46

Ciao ^_^
In un modo o nell'altro dovevo farmi perdonare, e diciamo che lo st facendo molto volentieri... la saga degli Atroci è forse la tragedia greca che mi piace di più, in cui forse rivedo maggiormente gli istinti e i pensieri umani, e l'enigmatica ma letale figura di Clitemnestra ne è il centro; ho sempre pensato che non fosse stato solo l'amore per il potere e per l'amante Egisto (?) a farle odiare così profondamente Agamennone, e infatti...
Quando ho letto il nome Tantalo ho pensato "Ma chi è, quello del supplizio?" E invece, mi hai rivelato anche una parte più nascosta del mito, su cui aleggia lo spettro vendicativo della Luna. Del resto, dopo un anno intero passato a studiare cultura greca con una professoressa femminista, tutte le varie nozioni di condizione femminile e di ambientazione (il megaron, ecc...) mi sono risultate chiarissime e ben delineate, grazie anche alla tua prosa elegante e raffinata e al carico emozionale che riesce a trasmettere. Ora vado avanti, probabilmente ora ci sarà la parte che conosco un po' di più^^

Recensore Master
20/05/18, ore 12:09

Buongiorno!
Ho letto questa storia dietro suggerimento di una tua amica, che mi ha parlato davvero tanto bene del tuo modo di scrivere, e gliene sono veramente molto grato perché, altrimenti, non avrei probabilmente mai avuto la possibilità di imbattermi in un racconto tanto profondo e scritto così splendidamente. Ammetto, infatti, che pur essendo appassionato di tutto ciò che concerne l’antichità - compresa, dunque, la mitologia, in particolar modo quella del mondo classico - non bazzico mai molto nella sezione del sito ad essa dedicata. Fortunatamente, però, sono stato indirizzato fin qui e ho potuto deliziarmi con questa perla.
Mi voglio innanzitutto complimentare per il tuo stile narrativo: anche se scrivi in prosa sembra veramente di essere alle prese con un poema, perché il susseguirsi di immagini e sensazioni, unito al magistrale utilizzo delle parole, che non sono mai fuori posto, restituisce davvero la sensazione di star leggendo una poesia. È una capacità davvero rara quella di saper trasmettere attraverso la scrittura in prosa la leggerezza e la leggiadria della poesia, ma tu la possiedi e la sai utilizzare davvero al meglio.
Un altro complimento che non posso non rivolgerti è legato alla tua grande conoscenza dei miti greci, nonché alla tua capacità di alleggerirli e renderli attuali fino al punto da farli diventare fruibili anche a chi, solitamente, non è propenso a leggerli: credo, infatti, che chiunque potrebbe leggere questo tuo racconto e restarne veramente affascinato. Da quello che hai scritto nella storia, oltre che dalle note a margine, si capisce che padroneggi molto bene la materia, al punto da saperla rielaborare tanto perfettamente, trasformando in una storia unitaria quelli che, solitamente, vengono narrati come vari episodi; anche le parti inventate da te per colmare quelle lacune che ogni tanto compaiono nei miti greci - penso, in particolar modo, ai presagi che annunciano l’imminenza della guerra di Troia, che ricordano parecchio i coloriti passi che si leggono nel Libro dei Prodigi di Giulio Ossequente, che immagino tu conosca - sono contestualizzate davvero così bene che non sorge alcun dubbio sul fatto che anche gli antichi possano aver letto il mito in quella maniera.
Ma penso che ciò che più di ogni altra cosa mi abbia colpito - e che dovrebbe positivamente colpire chiunque - sia stata la tua grande capacità di saper restituire gli eroi del mito - spesso freddi, cinici, privi di qualsiasi sentimento, semplici strumenti nelle mani degli dèi - ad una profonda umanità, donando loro sentimenti di amore, di paura, di gioia e di tristezza: Clitemnestra non è più solo la donna che attende di uccidere il marito perché questo è ciò che un antico fato ha stabilito debba accadere, Agamennone non è solamente il re vittorioso e privo di qualsiasi paura che non si piega mai di fronte ai propri doveri e non rinuncia mai alle proprie conquiste, Ifigenia non è la giovane donna priva di paura che offre senza battere ciglio la gola al coltello del sacerdote… al contrario, Clitemnestra è una donna normale, posta però di fronte alle continue atrocità che la vita le ha riservato, fino al punto da non poter ambire ad altro che a cercare una soddisfazione, la quale non potrà che essere sanguinaria; Agamennone, è vero, rimane un guerriero baldanzoso e privo di paura, ma sa anche provare amore, e trema di fronte alla prospettiva di dover sacrificare la prima figlia; e Ifigenia grida, si divincola, non accetta il fato, ma fino all’ultimo rimane saldamente attaccata alla vita, quella vita che, proprio come a sua madre, le è stata negata. Insomma, i protagonisti della tua storia sono sì quelli del mito, ma sono anche perfetti esseri umani, molto più vicini a noi che agli dèi, e questo non è che un pregio aggiuntivo per la tua storia: rendere tanto attuali racconti probabilmente risalenti, nella loro prima elaborazione, ad almeno tre millenni e mezzo fa, non è cosa che si possa fare tutti i giorni, ma tu ci sei riuscita con grazia e infinita bravura.
In definitiva, non posso che farti veramente tantissimi complimenti - e te li meriti tutti, dal primo all’ultimo - per questo magnifico racconto; l’ho letto con calma - non penso si possa fare diversamente, nel trovarsi davanti a qualcosa di simile - e penso proprio che non potrò mancare di leggere anche altre delle storie che hai scritto e pubblicato dedicate alla mitologia antica, perché, se sono state tutte realizzate con la stessa ispirazione che hai messo in questa - e sono certo che sia davvero così - allora veramente meritano di essere lette. Ringrazio Alessia per avermi fatto conoscere questo racconto meraviglioso - perché, lo ripeto ancora una volta, se non fosse stato per lei con ogni probabilità non lo avrei mai trovato - e te per averlo scritto… a volte ci sono davvero delle perle nascoste molto vicino ma non si riesce a rendersene conto.
Mi scuso se mi sono dilungato un po’ troppo con la recensione, solitamente cerco di essere un po’ più conciso per non rischiare di diventare noioso, ma in questo caso, sul serio, non ho potuto esimermi dal scrivere un po’ di più rispetto al solito, spero che mi perdonerai!
Ancora una volta grazie e complimenti per questo racconto!
Un saluto e a presto!
Alessandro

Nuovo recensore
22/04/18, ore 17:50

Eccomi: non potevo non commentare l'ultimo capitolo della bellissima storia che mi hai dedicato. Con un altro nome, con un altro stile, ma eccomi. La commozione è sempre la stessa. E ho portato anche la scure, come mi avevi detto.

Sapevo già come sarebbe finita, sapevo già. E' uno dei primi miti che ho imparato, e di cui poi ho letto nelle tragedie. Eppure, mi ha fatto lo stesso effetto di quando lo scoprii, insieme a tutta la sua sanguinosa barbarie.
Hai delle parole che feriscono più di mille sferze; e penso tu ne sia consapevole. Se non lo sei: c'è concitata poesia nel loro scorrere e, anche nell'apice del dolore - Non voglio morire -, è perfetto, e proprio perché è perfetto, così simile al vero, è uno strazio per il cuore. Siamo lì, con gli occhi di Clitemnestra, con il suo corpo che spasima rancoroso, con il suo animo distrutto. 
Noi siamo Clitemnestra, leonesse indomite.
Clitemnestra che, anche senza Egisto - anche lui però fa la sua porca figura, scusa il francesismo; la definizione della sua risata è forse una delle frasi che più mi è piaciuta -, sarebbe riuscita a placare la sua sete di Furia. Se penso a come evolverà poi la vicenda, mi vengono i brividi. Chissà se Oreste non abbia esitato, prima di vibrare il colpo. Chissà se Elettra non abbia mai pensato al dolore folle di madre.
Interrogativi che ancora non hanno risposta e probabilmente mai la avranno.

Concludo facendoti tutti i complimenti e onori che meriti, questo è un vero capolavoro. 
Sapere poi che è anche dedicato a me, mi gonfia il cuore di orgoglio.
Grazie, non riuscirò mai a dirtelo abbastanza. E' già nelle preferite da un po', ma la ho anche stampata e conservata.
Chissà che un giorno non ti cerchi con la pretesa di un autografo!

Bravissima.
Un bacio, la leoncina, sempre più commossa.
(Recensione modificata il 22/04/2018 - 09:09 pm)

Recensore Master
08/12/17, ore 23:11

Recensione 3/4 per essersi classificata I nel "Fairy Tail Contest - Raccontami una storia" indetto da E.Comper sul forum

Wow.
Che dire ... sono semplicemente senza parole.
Una storia magnifica e struggente, una protagonista dall'animo in pena, in grado di colpire con immediatezza il cuore dei lettori ... e, per finire, il tuo stile. Non ti sei smentita affatto, anzi ... hai saputo creare un racconto ricco di pathos e introspezione, così elettrizzante da tenere il lettore incollato allo schermo senza poter fare a meno di chiedersi come andrà a finire.
Inoltre, come se tutto questo non bastasse, la magnifica reinterpretazione del mito mi ha lasciata senza parole. Le tue conoscenze in materia di cultura ellenica sono visibili, sia nell'accuratezza con cui hai ricreato il mito sia in alcune minuzie non da poco, come l'utilizzo dei termini "atta" e "wanax", solitamente noti solo a chi è abbastanza pratico di tale cultura.
Hai dimostrato una grande cura e un amore sconfinato verso un mondo che è stato per secoli il fulcro della cultura occidentale, un mondo bellissimo, pieno di meraviglie da scoprire. Eroi e dei, miti e leggende ... in questo caso il racconto di una donna e una madre, una regina privata del proprio onore e delle proprie figlie, ma ancora forte e disposta a tutto pur di ottenere la propria vendetta.
Complimenti ... hai saputo emozionarmi come non mi accadeva da tempo!

Teoth

Recensore Master
08/12/17, ore 21:55
Cap. 2:

Recensione 2/4 per essersi classificata I nel "Fairy Tail Contest - Raccontami una storia" indetto da E.Comper sul forum


Ebbene, eccomi al secondo capitolo di questa magnifica mini-long.
Proprio come detto in precedenza, Clitemnestra è senza ombra di dubbio uno dei personaggi della mitologia ellenica più particolari e controversi.
E qui, più che in molti altri racconti, questa controversia interiore è portata al limite estremo.
Il dolore e l'odio presenti nell'animo della nostra bella protagonista sono descritti con una precisione tale da lasciare senza fiato, travolgendo il lettore con la loro forza e permettendogli d'immedesimarsi perfettamente con le emozioni di lei. Hai descritto perfettamente la situazione in cui si trova, il senso d'impotenza, dovuto alla sua posizione di donna e schiava, e l'odio, successivamente moderato solo dall'amore verso i propri figli.
Non ha scordato ciò che Agamennone le ha fatto, ma per il loro amore vuole comunque vederlo tornare sano e salvo dalla guerra.
La cosa che, però, colpisce maggiormente, almeno per chi conosce il mito, è la cosapevolezza che la promessa di lui, quella di proteggere Ifigenia a costo della morte, non verrà mai mantenuta.
Perchè sarà proprio lui, alla fine, a sacrificarla per la guerra.
E sarà questa la goccia che condurrà il re alla morte.
Passo oltre!

Teoth
(Recensione modificata il 08/12/2017 - 10:02 pm)

Recensore Master
08/12/17, ore 21:06

Recensione 1/4 per essersi classificata I nel "Fairy Tail Contest - Raccontami una storia" indetto da E.Comper sul forum

Eccomi qui, infine, con la consegna delle recensioni premio.
Guarda, non so proprio da dove iniziare.
Cercherò quindi di andare per punti.
Iniziamo con lo stile.
Che dire?
Perfetto, mi ha letteralmente conquistata, socì suggestivo, ricco di descrizioni ma anche di dialoghi equilibrati e ben costruiti, con un'introspezione talmente forte da proiettare il lettore direttamente nell'ambientazione da te ideata.
Come se questo non bastasse, vi si aggiunge una conoscenza di base della cultura ellenica non da poco, come traspare da tanti ma non banali dettagli presenti all'interno del testo. 
Tuttavia, la cosa che mi ha conquistata più di ogni altra è stata la decisione di trattare un personaggio poco conosciuto e decisamente controverso come Clitemnestra, imbarcandosi nell'impresa non da poco di riuscire a rendere la sua psicologia complessa e il suo carattere tutt'altro che angelico. Si tratta senza ombra di dubbio di uno dei personaggi più complicati della mitologia la classica, e per questo doppiamente interessante, oltre che difficile da trattare. Tuttavia, almeno per ora, confesso che la tua reinterpretazione della gemella di Elena di Troia mi ha decisamente incuriosita, al punto che non posso che chiudere qui la recensione e correre a leggere il seguito!

Teoth

Recensore Veterano
12/08/17, ore 11:08

Siamo giunti all'epilogo di questa storia ed i miei occhi hanno lacrimato per tutto la durata di questo ultimo capitolo, soprattutto nella prima parte.
Io non so bene che dire se non che spero continuerai a regalare queste perle, hai un che di poetico che raggiunge in pieno il cuore di chi legge.
Grazie per aver partecipato al mio contest e spero di ritrovarti ancora in futuro, continuerò a seguirti.
Emy 
 

Recensore Veterano
12/08/17, ore 10:57
Cap. 2:

La Fiera Clitemnestra, donna che viene abbattuta dal dolore ma dal quale si rialza più forte di prima, come una vera leonessa.
Bellissimi i momenti descritti della sua vita con Agamennone, non amato ma padre dei suoi figli e figura per cui comunque con il tempo riesce a provare una sorta di affetto.
E un'altra guerra è alle porte, quella di Troia, e quale sarà ora la sua Sorte?
Emoziante è poetico, come in un poema epico.
Bravissima!
Emy

Recensore Veterano
12/08/17, ore 10:43

Ho optato per questa storia per le restanti recensioni premio ed il motivo è molto semplice: hai scelto di parlare di una figura mitologica la cui storia mi ha sempre coinvolto in modo particolare.
La trovo molto umana con tutti quei sentimenti che la guidano, proprio come una qualsiasi altra persona del mondo mortale e non divino.
In questo primo capitolo l'abbiamo vista come la sorella meno visibile, messa in ombra da Elena, eppure riesce a conquistare il cuore di Tantalo.
E poi ci sono la Sorte, la guerra ed Agamennone a segnare il suo destino.
Come ogni volta, in tutto ciò che scrivi, ci metti sentimento in ogni parola è ciò porta ad entrare nella storia e a viverla insieme ai suoi personaggi.
Bravissima!!
Emy
 

Recensore Master
10/04/17, ore 15:35

Ciao!
Finalmente, dopo una vita e mezza, riesco a recensire l'ultimo capitolo di questa tua bellissima storia. Perdona davvero il mio ritardo, ma la sorte in queste settimane cospira contro di me, falcidiando uno per uno tutti i mezzi a mia disposizione per collegarmi ad internet!
Ma veniamo a noi.
Sai che non so proprio cosa scrivere? Questa storia mi è piaciuta così tanto, quest'ultimo capitolo mi ha emozionata a tal punto che faccio fatica a trovare le parole adatte per esprimere tutto il mio entusiasmo e la sconfinata ammirazione nei tuoi confronti.
Sapevo ahimé molto bene come la storia si sarebbe evoluta, ma è stato comunque difficile affrontare quest'epilogo. E non aiuta il fatto che, appena prima dell'incubo, tu abbia descritto una scena di sovrumana dolcezza, con Clitemnestra circondata dalle figlie al cospetto della Dea. La parole di Ifigenia sono un colpo al cuore, e racchiudono la vera essenza di tutta la mistica della Dea: “La sua luce non ferisce come quella del mezzogiorno, ma rischiara con discrezione, guidando e aiutando chi è in procinto di perdersi nelle tenebre. Sembra... sembra la mano di una madre.”
Non mi soffermo sulla parte principale del capitolo, perché anche in questo caso sono rimasta scossa profondamente: hai saputo descrivere così bene lo strazio di madre, che ho dovuto fermarmi un attimo per riprendermi, prima di continuare nella lettura. Eppure in qualche modo Clitemnestra sopravvive a tutto il dolore che le rovina addossa, anche se il prezzo da pagare è naturalmente altissimo: “Fui libera di andare in frantumi, come una volta avevo desiderato; libera di non essere, di smettere di cercare una cura... libera di essere completamente tenebra, senza limiti né freni, senza rimorsi.
In un solo istante, gli artigli di Thanatos [3] si strinsero intorno al mio cuore, tramutandolo in acciaio.
Un cuore duro, freddo... un cuore d’uomo.” Questo brano mi ha letteralmente messo i brividi, in poche righe sei riuscita a racchiudere l'essenza di un'anima distrutta, annichilita dalla perdita più inconcepibile per una madre. E Clitemnestra subisce questo innominabile oltraggio non una volta sola, ma ben due! Ed in entrambi i casi, sono le mani di un unico uomo a sporcarsi del sangue di fanciulli innocenti.
La crudeltà sconsiderata di Agamennone (e poco importa che abbia pianto per la figlia, che senza ombra di dubbio la amasse – non abbastanza, aggiungo io – lui aveva giurato di proteggerla, lo aveva giurato al cospetto degli dèi!) non determinerà solo il destino della Regina di Micene, ma anche quello del suo Re.
Ilio verrà sconfitta, ma sarà in patria che l'Atreide troverà la morte, e a farsene strumento sarà, oltre la moglie, anche il sangue del suo sangue, nella persona di un giovane uomo dagli occhi di brace che non conosce altro comandamento che quello della vendetta.
Cos'altro posso aggungere? Con “La Dea Bianca” ti sei davvero superata, il tuo linguaggio ha raggiunto vette di lirismo e bellezza nelle quali raramente mi è capitato di imbattermi. Ripeto, leggere questa storia è stata una vera e proprio esperienza mistica, la cui intensità mi ha lasciata prostrata ed estasiata allo stesso tempo.
Brava, brava, BRAVISSIMA!
Complimenti ancora cara, e a prestissimo!
Un bacio :*

padme

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