Ciao!
Anche se è scontato, aspettavo con ansia questo primo capitolo ed è andato anche oltre le mie aspettative (che già erano altissime, comunque): sembrava davvero di essere davanti allo schermo a guardare un episodio, solo che, in più, potevo leggere i pensieri di Beth. Quindi, davvero davvero complimenti! Ripeto quello che ho detto per Daryl nel prologo: riesci sempre ad adattare lo stile al personaggio e a rimanere ferma nel suo punto di vista.
Da qui in poi mi sa che mi ripeterò spesso, però, be', spero non ti dia fastidio XD. Anche perché articolare quando mi piace una storia è sempre un'impresa e finora questa la sto amando.
La prima scena ha un sapore familiare: il gruppo riunito in una fattoria, come appunto era quella in cui vivevano Beth e la sua famiglia, con così tante persone in giro che per stare in pace le alternative sono il bagno o la casetta sull'albero. Ogni personaggio, anche qui, ha il suo spazio, e, che dica una battuta o dialoghi sul serio, si riconosce anche senza leggerne il nome. Mi è piaciuto il particolare di Beth che copre la cicatrice al polso con la collanina: è un marchio che si sarebbe portata addosso per sempre e che cercava di nascondere come meglio poteva, perciò trovo molto IC il fatto che il suo primo pensiero sia coprirla. E poi il cappellino a coprire l'altra ferita, quella che non si è causata volontariamente, ma indirettamente. Ho trovato molto accurati i dolori/fastidi che provava Beth durante il capitolo, proprio a causa di quella ferita: ha commesso un errore e ancora ne paga il prezzo, come dicevi la volta scorsa.
Daryl si vede nella maggior parte dei casi un po' sulle sue, anche nelle scene corali, perciò ce lo vedo ad occupare la casetta sull'albero, così come trovo molto "da Beth" il fatto di andarlo a trovare.
(Parentesi, Vento focoso e passionale sotto le magnolie è un titolo geniale. Mi ha fstta ridere solo leggerlo.)
Mi è piaciuto molto il dialogo tra Beth e Tyreese. Penso che avrebbero potuto inserire una scena del genere, sempre se lei fosse sopravvissuta: da una parte, Tyreese che rifiuta di farsi cambiare da quel mondo, e arriva anche a perdonare Carol; dall'altra, Beth, che ha dovuto cambiare in pochissimo tempo per una questione di sopravvivenza. È un momento introspettivo davvero bello, a mio parere. Ed è ancora più bello il fatto che in qualche modo si contrapponga a quello che le dice Daryl: se le ha salvato la pelle, ben venga la persona che è diventata.
Un altro dei tanti tocchi da maestro è stata la scena dell'incubo: rende il cambiamento di Beth meno brusco. Da una parte, la sua è una necessità, perché sa che la sé di prima non sopravvivrebbe a lungo; dall'altra, se ne rende conto, e vede i suoi cari (suo padre in particolare) rimproverarle quello che ha fatto, ma resiste ancora e si fa forza, come si vede nella scena della chiesa. È una scena straziante, dal suo punto di vista: prima, la madre e Shawn che si trasformano in zombie di nuovo, poi il cavallo che va abbattuto e l'impatto che ha avuto su di lei bambina, il ricordo di Maggie che si allontana da lei, e infine la ferita ancora aperta della morte di Hershel, con in più quella domanda: perché l'hai fatto?
Quando Maggie e Beth parlano, prima di vedere il vagante appeso, mi ha ricordato la scena a cui ti riferivi l'altra volta, con Maggie e Daryl nel fienile: solo che stavolta Maggie ha potuto dire direttamente alla sorella che la ritiene una persona tenace e forte. Anche se Beth non ci crede (altra cosa che è davvero da lei, secondo me).
Daryl e Beth come li descrivi mi fanno partire la ship alla massima potenza XD. Non c'è nemmeno bisogno che parlino (anche perché lui parla poco XD): basta semplicemente che siano nello stesso posto, ad ascoltarsi respirare, e già c'è un'atmosfera familiare e tesa allo stesso tempo. C'è lo stesso mix di spontaneità e imbarazzo del telefilm (da parte di Beth in particolare). Che poi, vorrei vedere chi riuscirebbe a colpire il vagante al primo tentativo con Daryl di fianco XD.
I ricordi che hai scritto nel diario sono proprio "da lei": la vita di una normale adolescente, ma con quei dettagli che la rendono proprio Beth. Mi è piaciuto anche il fatto che alla fine il diario venga seppellito, come metafora dell'addio alla vecchia Beth.
Ho trovato tenerissimo il fatto che Beth si mettesse a cantare la sua ninna nanna e che solo allora Daryl si addormenti. Anche perché Emily Kinney ha davvero una bella voce e anche se quello che canta è un genere più calmo rispetto a quello che ascolto di solito, mi sono piaciute quelle parti nel telefilm. E le canzoni sono una delle cose che rendono Beth, Beth. Non smettere di cantare è il suo non perdere del tutto la speranza.
Anche la descrizione dei vaganti nella chiesa l'ho trovata molto ben fatta: Beth e Maggie in particolare permettono di soffermarsi sul fatto che non sia semplice uccidere i vaganti, perché fino alla seconda stagione erano abituate a vederli ancora come persone e non come mostri e basta. Poi, The Walking Dead è stato il primo del genere che mi ha fatto riflettere sul fatto che, mostro o no, deve fare impressione uguale ritrovarsi davanti ad un vagante sbudellato o peggio doverlo uccidere. Anche se è una necessità.
E qui arriva il momento in cui non so come riassumere tutto il papiro di cui sopra, se non con: complimenti. Ogni volta che leggo qualcosa di tuo è sempre una garanzia e anche di più. Non vedo l'ora che arrivi il prossimo capitolo per poter continuare la storia di Beth. In caso mi dimenticassi di entrare su EFP per tempo, Buon Natale in anticipo! :)
P.S: anch'io ricordo che i Greene siano irlandesi! Mi pare che lo dica Hershel a Glenn quando gli regala l'orologio, ma non ne sono sicurissima. |