Recensioni per
La vita quotidiana di Aldo Gorini
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 51 recensioni.
Positive : 51
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/02/20, ore 15:57

Caro Yo,
Leggendo questo racconto mi é venuta piú volte in mente questa cosa: parli di morti, come se fossero vivi e racconti le loro storie, le loro vite, come per ricordarli e non farli morire due volte. La moglie del Gorini per lui non é morta, é diversamente in vita. Dubito che dopo tanti anni assieme ad una persona di cui si é innamorati, non si possa parlare con lei fino alla fine dei propri giorni. Lui vive di questo. Suonare per lei per tenerne vivo il ricordo e pensare che la sua amata non lo abbia mai lasciato. Immagino che si incontreranno presto, alla Rupe, e questo rende la tua storia molto romantica e piena di sentimenti belli, buoni e sinceri!
Le vicende degli altri sono viceversa tristi, ma hanno un non so che che di risvolto positivo. Ancora non riesco a coglierlo appieno, ma spero che nel prossimo capitolo troverò la risposta che cerco!
Alla prox!
Ssjd

Recensore Master
12/02/20, ore 14:02

Ciao.
Mi ha molto commosso questo capitolo. Potrebbe non sembrare alle apparenze, ma anche io sono una persona sensibile...
La tristezza per la perdita della persona amata é sicuramente proporzionale all'amore che si prova per lei, ma allo stesso tempo, questo amore non si può misurare, né in termini di tempo che gli si é dedicato, né in termini di passione.
Certo vivere nei ricordi e nel cuore di chi resta equivale a non morire mai, ma il tuo protagonista ha avuto molto di piú: la certezza che lei fosse sempre al suo fianco. Non fisicamente, certo, ma spiritualmente e questo é stato per lui di grande conforto. Suonare era la vita di entrambi, continuare a farlo dopo la morte dell'amata era farla rivivere di un nuovo spirito.
Davvero tutto molto romantico.
Vado al prox!
Ssjd

Recensore Master
11/02/20, ore 20:54

Rieccomi.
Ah, i sogni, croce e delizia di tutti.
C'é chi insegue il sogno di una vita di diventare musicista, scontrandosi con chi lo voleva militare in carriera. Chi voleva vivere di fama da attore e invece é finito a morire carico di sventure e chi sognava di vivere e basta, forse di sposare la donna amata da sempre ed essere felice, senza grandi pretese.
Ma cosa sarebbe una vita senza sogni? Perché non pensare un giorno di poterli realizzare o semplicemente vivere per risciurci?
Considerando che la speranza é l'ultima a morire, direi che forse vale la pena per tutti almeno di tentare!
I due sventurati non hanno avuto la fortuna di credere di poter ricominciare o continuare a vivere.
O forse questo era solo il loro destino.
In effetti questi personaggi sono morti, ma le loro storie li fanno rivivere di nuovo!
Al prox!
Ssjd

Recensore Master
11/02/20, ore 16:29

Eccomi.
Mette sempre una certa tristezza affrontare una lettura che inizia parlando di morti e cimiteri, ma non so perché, in questo caso, mi sento tranquillo, se non addirittura felice.
A partire dal piccolo cimitero sul lago, fino ad arrivare al decesso del povero signor Gorini, nulla sembra davvero triste come dovrebbe essere. Sarà che un piccolo cimitero su una collinetta su un placido lago, penso che potrei trasferirmi a viverci o a fare da custode io stesso. Oppure sarà che l'amore tra queste due persone, tra questo uomo e questa donna, davvero d'altri tempi, appare come un qualcosa che vale davvero la pena salvare. É giusto, quindi, che il caro vedovo sia morto, se questa é l'unica via per ricongiungersi alla sua amata.
Ora sì che il loro amore sarà eterno.
Vado al prox!
Ssjd
PS: avevo letto di questa procedura di pseudoimbalsamazione. Mi sembra ci sia una sorta di museo in Italia in cui sono conservati questi corpi di morti pietrificati da questo liquido o trattamento che li rendeva imputrefacibili... 😳

Recensore Master
23/10/19, ore 21:27

Ciao, yonoi!
Nell'ultima settimana ho potuto riprendere in mano questa storia, ci tenevo davvero a finire la lettura perché ricordo la grande impressione che mi lasciò il primo capitolo.

Riconfermo tutte le belle parole: è stupefacente come riesci a dar vita a un luogo altrimenti inanimato, letteralmente un'isola dei morti.
Ed ecco quindi la natura diventare spettatrice delle vicende al pari del lettore.
In realtà sono molte le storie del cimitero, seppur quella di Aldo rappresenti un po' il perno centrale attorno al quale ruotano le altre. E così, poco per volta si vengono a conoscere Ruhe e il Suicida per la vergogna, la cui vita passata li tormenta ancora.
Entrambi hanno sofferto molto, le cicatrici gli lacerano ancora l'anima, ma loro sono lì adesso, in un mondo totalmente scisso da quello dei vivi. Ed è proprio in questa terra fuori dal tempo che i due riescono a trovare un supporto, un appoggio l'uno nell'altro, dopo un sofferto approccio iniziale.
I loro personaggi li vedo come una contrapposizione a quelli di Aldo e la moglie: mentre i primi rappresentano i taboo, la violenza e la vergogna, i secondi si prestano più a figure auree, con vite normali, dal vissuto relativamente sereno e pacifico.
È stato molto interessante leggere di queste storie così distanti fra loro e il finale è di una dolcezza unica, in grado di portare una vera atmosfera di felicità a tutta l'isola.
Inoltre, è proprio il finale in cui ho sperato dal primo capitolo, perché romanticamente esalta il valore dell'amore fedele e duraturo.
Come sempre complimenti per la delicatezza e l'eleganza dello stile.
A presto~♥

Recensore Master
27/03/19, ore 18:38

4° posto al contest "La guerra del Raiting" indetto da missredlights sul forum di EFP


La vita quotidiana di Aldo Gorini – Yonoi - 38,8/40



Grammatica e stile di scrittura: 9.8/10
Lo stile è scorrevole, lineare e conciso. Non utilizzi parole troppo ricercate o troppo auliche, ma le sai utilizzare nel loro pieno significato e soprattutto al momento giusto e nel modo giusto. La punteggiatura è utilizzata in modo corretto, mentre per la grammatica non ho nulla da dire se non due errori trovati nel testo che ti riporto qui di seguito:

barbagli (barbaglii);
Fuhrer (Führer).

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Partiamo dal presupposto che il tipo di amore di Aldo nei confronti di Emily e viceversa è stupendo e già solo per questo fatto ti meriti il massimo, ma anche il fatto che tu abbia raccontato anche dell'amore per la musica di Aldo e di Emily, del loro incontro, di tutti i personaggi della Rupe che hanno una loro storia e del motivo per la quale si trovano lì, della tristezza che provano alla morte di Aldo o per il fatto che i vivi li vadano a trovare solo una volta l'anno e proprio nei giorni dei morti. Ogni personaggio non solo ha una propria storia, strutturata a regola d'arte, ma anche un proprio carattere, ben distinguibile da tutti gli altri. Da come li hai caratterizzati, non c'è mai stato un momento in cui abbia avuto dei dubbi sulle parole o sui gesti di ognuno di loro. I miei complimenti!

Ambientazione/metodi di approccio/situazione: 10/10
Punteggio pieno meritatissimo. Il fatto che tu abbia ambientato la storia in un cimitero, spiegandone le dinamiche e anche del perché ci troviamo in quel luogo, di come hai fatto incontrare tutti personaggi presenti nella storia grazie alla musica di Aldo, di come, in questo modo, si siano creati legami è stato qualcosa di bello, di unico visto che non ho mai letto niente del genere. Anche l'amicizia creatasi fra il Suicida per la vergogna e il soldato Ruhe è stato qualcosa che è nato col tempo, dalla costanza di non lasciare nessuno da solo. Cosa apprezzatissima, inoltre, è stato come sei stata in grado di far aderire epoche e luoghi diversi fra loro, amalgamandoli in modo tale da incastrarsi perfettamente fra loro.

Gradimento personale: 5/5
Ho apprezzato questa storia dall'inizio alla fine fine, sia per le tematiche della quale hai trattato, sia per come le hai trattate. Di una delicatezza estrema, visto che ci sono degli argomenti della quale bisogna avere molto tatto. Sei stata talmente brava che non ho potuto far altro che immedesimarmi nella storia e apprezzarne ogni più piccola parola.

Titolo e impaginazione: 4/5
Sull'impaginazione non ho nulla da dire se non farti i miei più sinceri complimenti. Tutto perfetto, dalla spaziatura, al font per finire anche sulla grandezza del carattere. Punteggio pieno in questo punto. Peccato non possa dire lo stesso del titolo. Non che mi sia piaciuto, ma per quello che hai scritto nella storia, non avrei solo messo “La vita quotidiana di Aldo Gorini”, perché la storia non è incentrata solo su di lui ma anche su altri personaggi della quale racconti la storia. Capisco che Aldo sia il motore di tutto, ma in questo caso il titolo mi sembra uno sminuire gli altri personaggi del cimitero.

Recensore Veterano
18/09/18, ore 17:59

Grazie per aver partecipato al contest Buona la prima!. Complimenti per il secondo posto. E scusa ancora per il disguido.




Titolo: 15/15
Dapprincipio ho pensato che fosse “noioso". Sbagliavo alla grande. Nient’altro da dire. Meriti punteggio pieno.

Presentazione in 200 parole: 4/5
Presentazione adatta alla storia, accendi la curiosità del lettore e nomini alcuni personaggi che sono tra i più “importanti” di tutto il racconto. Qualche errore (probabilmente dovuto alla distrazione) rendono la lettura della presentazione leggermente difficoltosa, nel senso che per capire il concetto devi rileggere la parte in questione.

Attinenza al tema: 5/5
Anche qui meriti punteggio pieno.
C’è poco da dire, il personaggio viene raccontato nella sua quotidianità, senza però scendere nel banale. Racconti la “vita quotidiana di Aldo” da quando era soltanto in bambino che s’innamora della musica fino a quando non arriva la sua ora e raggiunge, finalmente la sua amata Emily.

Stile: 9.5/10
Fluido e scorrevole. Lettura lineare dal principio alla fine qualche leggero intoppo qua e là ma nulla di irrisolvibile con una buona rilettura.

Trama: 10/10
Anche in questo caso meriti il punteggio pieno.
Hai costruito una trama ben strutturata che intreccia la vita del Gorini con quella di tutti i defunti della Rupe.
Hai saputo intrecciare epoche, storie personali e personaggi diversi senza perdere il filo del racconto e sfociare nella banalità trattando argomenti “forti" senza inserire dettagli “scabrosi" ma rendendo comunque chiaro cosa fosse successo.
Cosa non facile. Brava.

Originalità: 5/5
Ancora punteggio pieno. Non potevo evitare di farlo.
È vero, racconti la vita quotidiana di un uomo che rimasto vedovo trascorre le sue giornate libere a prendersi cura della tomba della sua amata: detta così l’originale lo si vede da lontano, tu sei andata oltre, quella che è diventata a tutti gli effetti un ossessione ha portato altre anime ad aprirsi e liberare il dolore che gli attanagliava l’anima. Punto di “forza", il tutto raccontato dagli alberi disseminati per la Rupe.

Caratterizzazione dei personaggi: 4,5/5
Ogni personaggio è arrivato nella narrazione al momento giusto. Aldo suonava il violoncello per la suo amata sposa e per lei soltanto, ma nel farlo allietava anche le anime più tormentate. Ho letto, percepito i dolore e la solitudine che il Gorini viveva dopo la dipartita della sua amata Emily: come ho avvertito il senso di vergogna e odio verso sé stesso del suicida, un pizzico della stessa vergogna è presente anche nel piccolo “Husky".
Il soldato per quanto giovane ed emotivamente distrutto è stato in grado di “sciogliere" il cuore del suicida e fargli buttare fuori tutto il dolore e la rabbia che covava da molto tempo.

Gradimento personale: 8,5/10
Oook, ora ti parla la lettrice. Sia ben chiaro che la tua storia mi è piaciuta, e tanto anche. Quindi il punteggio non deriva da quello.
Ho apprezzato il modo in cui sei stata in grado di intrecciare le “vite" di tutti lì alla Rupe, come fosse stato un unico discorso, però hai usato un carattere troppo piccolo, infatti più volte ho avuto difficoltà nel continuare la lettura perché perdevo il segno e dovevo ricominciare il periodo… c’ho messo un secolo a finirla! Altro punto negativo la lunghezza di ogni capitolo che probabilmente era l’esigenza del contest quando l’hai scritta: risulta un po’ pesante.
TTitolo: 15/15
Dapprincipio ho pensato che fosse “noioso". Sbagliavo alla grande. Nient’altro da dire. Meriti punteggio pieno.

Presentazione in 200 parole: 4/5
Presentazione adatta alla storia, accendi la curiosità del lettore e nomini alcuni personaggi che sono tra i più “importanti” di tutto il racconto. Qualche errore (probabilmente dovuto alla distrazione) rendono la lettura della presentazione leggermente difficoltosa, nel senso che per capire il concetto devi rileggere la parte in questione.

Attinenza al tema: 5/5
Anche qui meriti punteggio pieno.
C’è poco da dire, il personaggio viene raccontato nella sua quotidianità, senza però scendere nel banale. Racconti la “vita quotidiana di Aldo” da quando era soltanto in bambino che s’innamora della musica fino a quando non arriva la sua ora e raggiunge, finalmente la sua amata Emily.

Stile: 9.5/10
Fluido e scorrevole. Lettura lineare dal principio alla fine qualche leggero intoppo qua e là ma nulla di irrisolvibile con una buona rilettura.

Trama: 10/10
Anche in questo caso meriti il punteggio pieno.
Hai costruito una trama ben strutturata che intreccia la vita del Gorini con quella di tutti i defunti della Rupe.
Hai saputo intrecciare epoche, storie personali e personaggi diversi senza perdere il filo del racconto e sfociare nella banalità trattando argomenti “forti" senza inserire dettagli “scabrosi" ma rendendo comunque chiaro cosa fosse successo.
Cosa non facile. Brava.

Originalità: 5/5
Ancora punteggio pieno. Non potevo evitare di farlo.
È vero, racconti la vita quotidiana di un uomo che rimasto vedovo trascorre le sue giornate libere a prendersi cura della tomba della sua amata: detta così l’originale lo si vede da lontano, tu sei andata oltre, quella che è diventata a tutti gli effetti un ossessione ha portato altre anime ad aprirsi e liberare il dolore che gli attanagliava l’anima. Punto di “forza", il tutto raccontato dagli alberi disseminati per la Rupe.

Caratterizzazione dei personaggi: 4,5/5
Ogni personaggio è arrivato nella narrazione al momento giusto. Aldo suonava il violoncello per la suo amata sposa e per lei soltanto, ma nel farlo allietava anche le anime più tormentate. Ho letto, percepito i dolore e la solitudine che il Gorini viveva dopo la dipartita della sua amata Emily: come ho avvertito il senso di vergogna e odio verso sé stesso del suicida, un pizzico della stessa vergogna è presente anche nel piccolo “Husky".
Il soldato per quanto giovane ed emotivamente distrutto è stato in grado di “sciogliere" il cuore del suicida e fargli buttare fuori tutto il dolore e la rabbia che covava da molto tempo.

Gradimento personale: 8,5/10
Oook, ora ti parla la lettrice. Sia ben chiaro che la tua storia mi è piaciuta, e tanto anche. Quindi il punteggio non deriva da quello.
Ho apprezzato il modo in cui sei stata in grado di intrecciare le “vite" di tutti lì alla Rupe, come fosse stato un unico discorso, però hai usato un carattere troppo piccolo, infatti più volte ho avuto difficoltà nel continuare la lettura perché perdevo il segno e dovevo ricominciare il periodo… c’ho messo un secolo a finirla! Altro punto negativo la lunghezza di ogni capitolo che probabilmente era l’esigenza del contest quando l’hai


Titolo: 15/15
Dapprincipio ho pensato che fosse “noioso". Sbagliavo alla grande. Nient’altro da dire. Meriti punteggio pieno.

Presentazione in 200 parole: 4/5
Presentazione adatta alla storia, accendi la curiosità del lettore e nomini alcuni personaggi che sono tra i più “importanti” di tutto il racconto. Qualche errore (probabilmente dovuto alla distrazione) rendono la lettura della presentazione leggermente difficoltosa, nel senso che per capire il concetto devi rileggere la parte in questione.

Attinenza al tema: 5/5
Anche qui meriti punteggio pieno.
C’è poco da dire, il personaggio viene raccontato nella sua quotidianità, senza però scendere nel banale. Racconti la “vita quotidiana di Aldo” da quando era soltanto in bambino che s’innamora della musica fino a quando non arriva la sua ora e raggiunge, finalmente la sua amata Emily.

Stile: 9.5/10
Fluido e scorrevole. Lettura lineare dal principio alla fine qualche leggero intoppo qua e là ma nulla di irrisolvibile con una buona rilettura.

Trama: 10/10
Anche in questo caso meriti il punteggio pieno.
Hai costruito una trama ben strutturata che intreccia la vita del Gorini con quella di tutti i defunti della Rupe.
Hai saputo intrecciare epoche, storie personali e personaggi diversi senza perdere il filo del racconto e sfociare nella banalità trattando argomenti “forti" senza inserire dettagli “scabrosi" ma rendendo comunque chiaro cosa fosse successo.
Cosa non facile. Brava.

Originalità: 5/5
Ancora punteggio pieno. Non potevo evitare di farlo.
È vero, racconti la vita quotidiana di un uomo che rimasto vedovo trascorre le sue giornate libere a prendersi cura della tomba della sua amata: detta così l’originale lo si vede da lontano, tu sei andata oltre, quella che è diventata a tutti gli effetti un ossessione ha portato altre anime ad aprirsi e liberare il dolore che gli attanagliava l’anima. Punto di “forza", il tutto raccontato dagli alberi disseminati per la Rupe.

Caratterizzazione dei personaggi: 4,5/5
Ogni personaggio è arrivato nella narrazione al momento giusto. Aldo suonava il violoncello per la suo amata sposa e per lei soltanto, ma nel farlo allietava anche le anime più tormentate. Ho letto, percepito i dolore e la solitudine che il Gorini viveva dopo la dipartita della sua amata Emily: come ho avvertito il senso di vergogna e odio verso sé stesso del suicida, un pizzico della stessa vergogna è presente anche nel piccolo “Husky".
Il soldato per quanto giovane ed emotivamente distrutto è stato in grado di “sciogliere" il cuore del suicida e fargli buttare fuori tutto il dolore e la rabbia che covava da molto tempo.

Gradimento personale: 8,5/10
Oook, ora ti parla la lettrice. Sia ben chiaro che la tua storia mi è piaciuta, e tanto anche. Quindi il punteggio non deriva da quello.
Ho apprezzato il modo in cui sei stata in grado di intrecciare le “vite" di tutti lì alla Rupe, come fosse stato un unico discorso, però hai usato un carattere troppo piccolo, infatti più volte ho avuto difficoltà nel continuare la lettura perché perdevo il segno e dovevo ricominciare il periodo… c’ho messo un secolo a finirla! Altro punto negativo la lunghezza di ogni capitolo che probabilmente era l’esigenza del contest quando l’hai scritta: risulta un po’ pesante.
Tot: 61,5/70
(Recensione modificata il 19/09/2018 - 01:33 am)
(Recensione modificata il 19/09/2018 - 01:43 am)

Recensore Master
29/06/18, ore 22:33

Eccomi arrivato alla fine, yonoi.
Ho tantissime cose da dire come nessuna, sei riuscito a rendere questo finale come una sorta di pace dove la scoperta degli eventi di tutti gli abitanti della Rupe. E l'hai detto anche tu: c'erano solo gli impiegati del comune e un cane randagio, ma non si era mai visto un funerale più bello, nonostante la definitiva chiusura di quel luogo per la buona pace del custode. Il Suicida, invece... come avevo provato pena per Ruhe, per lui mi viene spontaneo il disprezzo, per un secondo ammetto di aver pensato "ha fatto anche bene a suicidarsi": e invece no, è quello ciò che conduce le persone alla rovina. Non serve la comprensione, e non è nemmeno giusta da dare ad azioni del genere, quello che serve è il perdono, nonostante sia estremamente difficile. É giusto che sconti no le proprie colpe, ma non concedere nulla equivale a gettare le loro vite nella morte; Ruhe, vittima di qualcosa di simile ma non comparabile per mezzi e fini (a proposito, ma come ha fatto a capire il significato della parola computer?), è proprio l'unico che ha capito ciò che serve, nonostante il sangue che gli sgorga da tutti i suoi punti dolenti.
E niente, ribadisco che questa è la migliore storia che abbia mai letto, aspetto la prossima e... Ancora, ancora grazie per questo racconto. Spero davvero che tu riesca a farcela per il mio contest, sappi che ci tengo davvero (mi bastano 501 parole, ciò che conta è il fatto che tu ci sia ♡).
E, infine, il canon di Pachelbel, la mia canzone classica preferita (sono "pianista") che mi stringe il cuore ogni volta che la sento... hai ragione, per questa storia non è altro che perfetta.

A presto, mystery_koopa
(Recensione modificata il 29/06/2018 - 10:37 pm)

Recensore Master
29/06/18, ore 12:45

Ciao, yonoi
Oggi mi sentivo un po' in vena di tristezza e malinconia e così sono passato, ma... non così tanto! Oddio, avevo ben capito che Linder fosse solamente uno str***o, ma non fino a questo punto. Io, davvero... mi hai colpito, affondato completamente, ora mi sento come pervaso (non so come mi è venuta questa) dal dramma e... beh, non so bene cosa dire; è bellissimo il legame interiore che si sta creando tra questi due tragici personaggi, è qualcosa che va oltre la morgte, come questa storia che pare eterna. Nell'ultimo capitolo ci resta solo da scoprire qualcosa in più sul Suicida, e assistere al ricongiungimento dei due innamorati...
A proposito, Aldo mi è parso un tantino ossessionato, ma giusto un po'... va bene non voler mandare Emiliy in Danimarca, va bene il mausoleo, ma vendere tutto per stabilirsi lì è un un po' troppo direi... aveva ragione il suocero, un'altra compagnia gli avrebbe fatto bene di sicuro, anche se forse sposarsi sarebbe stato eccessivo, sapendo il legame che intercorreva tra i due. Confermo, per questa storia il Nobel per la letteratura sarebbe riduttivo, è magnifica nella sua commistione di dura realtà e vivido surreale. Bravissimo, Davvero. A presto^^
mystery_koopa

Recensore Master
25/06/18, ore 10:12

Ciao yonoi.
Penso di doverti delle spiegazione sul fatto che passo ogni mezzo secolo... ecco, ogni volta che leggo un capitolo di questa storia mi commuovo una volta più dell'altra e non sempre ho voglia di piangere così^^
La morte di Emily è stata una scena toccante, estremamente vivida e reale, e per Aldo dev'essere stato come il momento in cui, dentro di lui, si è aperto un vuoto incolmabile, che l'ha reso una persona diversa: non in peggio, ma probabilmente più "di là che di qua", come testimoniano le lunghe ore trascorse alla Rupe per continuare a condividere ciò che ha sempre amato.
Ruhe e il Suicida, invece, stanno iniziando ad approfondire la propria conoscenza, sperando di riuscire a capire ognuno i turbamenti che hanno portato l'altro all'estremo gesto; eppure, pare che la loro solitudine voglia continuare a perseguitarli anche dopo la vita terrena.
Un capitolo bellissimo ed emozionante, penso che sia inutile complimentarmi ancora con te per questa storia meravigliosa!
Alla prossima carissimo,
mystery_koopa

Recensore Master
20/06/18, ore 22:11

Mamma mia che bella storia mi hai raccontato in soli 5 capitoli. Splendida! Scritta in maniera magistrale, non vorrei sembrarti ridondante, ma un racconto ben scritto (secondo me) fa diventare bellissima anche una trama semplice. Ovviamente non è il tuo caso, dove maestria e originalità si fondono alla perfezione.
La fine della vita di Aldo Gorini è la fine che ci auguriamo tutti! Magari dopo la morte ci fosse il nostro grande amore ad attenderci, che sia un marito, una moglie, una mamma o un figlio (purtroppo). L'immagine di Emily che "risorge" per suonare il violino mi ha fatto venire le lacrime agli occhi, è stata una visione dolcissima, bellissima, ricca di amore e di affetto. Potente in maniera delicata. Davvero commovente! E infine, saperli insieme a suonare di nuovo, mi ha trasmesso una sensazione di sollievo, di pace interiore. Nonostante la tua storia parli di morte, come ti ho già scritto, non mi ha angosciato neanche per un attimo, tutt'altro, questo perché i tuoi personaggi hanno trovato la pace proprio grazie all'aldilà. La famosa pace eterna.
La stessa pace che sembri abbiano trovato il Suicida e Ruhe, sebbene con maggiori sofferenze. Così scopro che in fondo le voci sull'attore non erano del tutto infondate, ma ha trovato un valido contrappasso ai suoi peccati mortali (in tutti i sensi!): l'attore ha trovato una specie di figlio da proteggere, e dal canto suo Ruhe ha trovato un genitore che non ha mai avuto a causa della guerra.
E' curioso come abbia letto questa storia proprio durante i mondiali - stasera poi proprio mentre stavo guardando la partita in TV - ai quali la nostra nazionale non si è qualificata, mentre nel tuo racconto addirittura lo vince. 2006? 1982? Quale anno?
Ho solo un'altra curiosità che ho dimenticato di chiederti nella recensione precedente: ho notato che anche qui, come ne "La Signora della montagna", compare il fiore calicantus, è il tuo preferito o è un caso? Sono un'impicciona, lo so ^^
Adesso ho davvero finito. Complimenti e complimenti ancora, questa mini long finisce diritta tra le mie preferite ^^
Nina

Recensore Master
19/06/18, ore 20:06

Eccomi di nuovo Yonoi.
Il penultimo capitolo di questa splendida long mi ha messo tanta tristezza, e amarezza. Nonostante tutti gli indizi, non avevo capito che pezzo di m***a fosse Linder. Ok, non che lo avessi giudicato un santo, ma neanche così bestia. Povero Rospetto, come se non fosse bastata la guerra a rendergli la vita un inferno e a rubargli l'adolescenza. Il soprannome che gli ha affibbiato Santifaller mi ha fatto tornare alla mente il romanzo di Rosso Malpelo, quando questo prese sotto la sua protezione il povero Ranocchio.
Mi è piaciuto l'approccio del Suicida per la vergogna nei confronti di Ruhe: con pudore ma allo stesso tempo fermo, proprio come un fratello.
Che dire invece della storia di Aldo Gorini, semplicemente una favola, un amore così puro, vero e potente da superare la morte, da andare oltre la perdita corporea. LA scena di lui che suona sulla tomba dell'amata mi ha fatto tornare alla mente un ricordo: quando ero piccola e andavo al cimitero con i miei, c'era la tomba di un bambino piena di sciarpe della sua squadra del cuore e ogni fine settimana la madre sedeva sulla sua lapide e accendeva una radiolina per fargli ascoltare la radiocronaca della partita che la sua squadra stava disputando il quel momento. Ecco, oggi mi rendo conto che come il Gorini, probabilmente anche quella donna continuasse a parlare con suo figlio in modi a noi sconosciuti.
Complimenti, davvero, non ho più parole per esprimerti i miei apprezzamenti.
Nina

Recensore Master
17/06/18, ore 00:52

Ciao yonoi!
La storia della morte di Emily mi ha messo davvero tanta tristezza, povero Aldo, abbandonato dal suo grande amore. Però la certezza di un amore eterno, che durerà per sempre è riescito a donarmi una sorta di speranza.
E' strano, ma questa storia per adesso mi ha trasmesso proprio speranza, perché se davvero dopo la morte si potesse continuare "a vivere" sarebbe fantastico. Stare insieme a tutte le persone care, o fare nuove conoscenze come il giovane soldato e l'attore di cinematografo.
Certo, fare il trapasso e restare con le stesse fisime di quando si era in vita, quindi non trovare la famosa pace eterna, non deve essere bello.
E' chiaro che l'attore sia stato accusato di pedofilia e lui, per la vergogna, ha preferito il suicidio, tuttavia adesso prova vergogna per essersi ammazzato. Un povero disgraziato insomma! Speriamo che Ruhe riesca a fargli trovare un equilibrio...

Complimenti, hai una bravura rara nello scrivere, le tue metafore sono semplicemente fantastiche, semplici perché chiare (quella dell'acquario e del reparto d'ospedale mi ha colpito particolarmente), ma mai banali!
Alla prossima,
Nina ^^

P.S. Ti ho lasciato una recensione anche al capitolo precedente, mi sa che non l'hai notata ;)

Recensore Master
14/06/18, ore 17:23

Buonasera Yonoi, tutto bene?
Libera dal lavoro, ho pensato di passare a leggere il secondo capitolo di questa splendida storia che si divide in due parti.
Nella prima parte i cipressi ci narrano la storia di Aldo, dall'infanzia all'età adulta. Leggendo l'emozione che egli provava a tenere uno strumento musicale fra le mani o anche solo a sentire una nota, mi è tornato in mente la prima volta che scrissi una storia. Avevo la stessa età di Ruhe e mi sentii come frastornata... una sensazione stranissima che a volte mi prende ancora ora (ed è liberatoria).
Poi conosciamo la storia di due sfortunati, ai quali la vita è stata strappata via e per questo sono simili, sebbene con storie differenti. L'attore è stato ucciso dall'infamia, dalle accuse (probabilmente infondate) che non ha retto per la vergogna; il giovane soldato Ruhe invece aveva visto abbastanza della cattiveria umana già a 16 anni.
Di nuovo complimenti Yonoi, per lo stile, il lessico e l'originalità dei tuoi scritti.
A presto,
Nina

Recensore Master
12/06/18, ore 23:44

Ciao Yonoi!
Sono rimasta completamente rapita dalle tue parole, dalle immagini così delicate da te descritte, ma dotate di una tale potenza evocativa capace di trasportarmi nel cimitero monumentale. È tutto così romantico, sei riuscito a trasformare la morte in qualcosa di meno tragico di quello che comunemente si crede. Certo, penso che a volte serva davvero a dare sollievo alle persone malate, ma non solo. Ci sono persone che come Aldo Gorini smettono di vivere e sopravvivono dopo la morte di un caro, in attesa che giunga la propria ora.
Inutile ribadirti i miei complimenti, il tuo è un dono che sai usare in modo splendido. Di nuovo la voce narrante è tra le più originali: i cipressi! Una storia meravigliosa che concluderò in pochissimi giorni, in attesa di Lei ;)
Nina

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