Recensioni per
La carogna
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 70 recensioni.
Positive : 70
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
17/04/18, ore 16:20
Cap. 1:

La cosa che più colpisce di questa storia è la maestria con la quale descrivi la crudezza del disturbo. La tua padronanza del lessico, dello stile, fanno pensare ad un autore di talento, davvero. L'accuratezza con cui descrivi la situazione dimostra l'assoluta volontà di trattare l'argomento con consapevolezza e rispetto e quel che ne risulta è un autentico pugno nello stomaco. Non si riesce a provare simpatia per i protagonisti, se non per i medici che fanno quello che devono. Sai chi è il personaggio che mi dà più ai nervi? La madre... davvero... è quell'esempio di donna che non ho mai tollerato con la sua arrendevolezza :P
Per il resto... il caneeeee ;____;
Tutto questo per dire: complimenti davvero, sei uno scrittore pressoché perfetto e meriteresti di pubblicare, ho intravisto altro di tuo che mi ispira parecchio e con un po' di pazienza avrai ancora mie notizie. Un bacione e in bocca al lupo per il contest ^*^

Recensore Master
11/04/18, ore 14:38
Cap. 1:

Buon pomeriggio carissimo!
Ogni volta che leggo un tuo scritto, rimango sempre molto colpita dal tuo stile narrativo, che non ha nulla da invidiare a quello di scrittori affermati. Il tuo modo di descrivere le scene, le situazioni, è ricco ma mai troppo pesante. In questa storia, mi piace anche l'ambientazione italiana.
Riguardo alla trama, hai scelto di descrivere una realtà molto cruda, ma purtroppo all'ordine del giorno. Un malato che rifiuta di curarsi, seguito da un genitore troppo in là con gli anni, e una sorella che crede di fare del bene mentre in realtà combina solo casini.
Trovo ben delineato sia il personaggio del dottore che quello di Matteo. Entrambi hanno un carattere forte, senza dubbio.
Credo che dovrai sopportare le mie recensioni svalvolate anche per questa tua storia, mio caro!
Al prossimo capitolo!

Recensore Master
11/04/18, ore 14:17
Cap. 1:

Il signor Vanelli è uno di quei matti che di certo non riescono a farsi amare, neppure con tutta la pietà cristiana e la compassione umana di cui posso disporre al momento.

L'idea romantica della dolce follia, del simpatico soggetto eccentrico e sopra le righe non trova spazio qui, questa è la realtà, quella dura, brutale, fatta di disagio, angoscia, sporcizia, esasperazione che quotidianamente migliaia di pazienti e le loro famiglie si trovano a vivere.

Non voglio mettermi a fare pipponi storico-moralistici sul vuoto normativo seguito alla chiusura dei manicomi (che sottolineo col lapis rosso dieci volte: erano un abominio di inciviltà!), ma è un dato di fatto che i malati coi loro congiunti sono stati lasciati soli, tra rimpalli di responsabilità, menefreghismo, rassegnazione delle istituzioni e degli organi preposti.

Come ti avevo già anticipato una delle cose che mi è piaciuta di più fin da subito è l'interazione tra le varie figure mediche; al di là delle opinioni e delle scuole differneti si percepisce tutta la loro frustrazione e impotenza nel trovarsi in situazioni in cui hanno le mani legate.

Attendo il seguito e preparo un encomio al Dotto Boschi, perché se lo merita :3

Recensore Master
11/04/18, ore 13:45
Cap. 1:

...'stardo! Il cane no!! U.U
L'incipit della storia è molto ben congegnato, soprattutto nella visione della follia di Matteo, che non presenta affatto nessun segno di stupidità. E' fuori come un citofono, ma non è affatto scemo e si gira come vuole la povera vecchia e la sorella. Sa sfruttare le manie e le debolezze di entrambe, perchè, come sottolinea il dott. Boschi (altresì detto, "il mito"), il matto non esce da una famiglia di sani.
Io avrei acceso la musica incriminata, per vedere la reazione effettiva di Matteo: in fondo, è bravo ad inventare scuse giustificanti! :)
Il dott. Boschi mi piace molto, perchè chiama le cose con il loro nome e non si fa intaccare nè dal buonismo inutile nè dalla pietà, che, in un caso come questo, sono assolutamente deleteri. Almeno, così la penso io.
Sono contenta di avere letto, curiosa di sapere il seguito e terrorizzata dall'immagine così realistica e fastidiosa di un caso psichiatrico. A presto! ^^

Recensore Master
11/04/18, ore 12:42
Cap. 1:

Ciao^^
Eccomi finalmente qua.
La psicologia è un ambito che ha sempre esercitato un certo fascino su di me, anche se non mi sono mai spinta ad approfondirne gli aspetti medici.
La figura del "pazzo" è sempre qualcosa che suscita quella strana sensazione mista tra interesse morboso e timore, ma quello che mi è piaciuto di questa storia è che Matteo non appare come la "bestia da circo" che si attira addosso gli scherzi dei bambini e si intrattiene affabilmente con tutti, né un "genio incompreso" dotato di una sensibilità fuori dal comune (come a volte accade: hai notato che negli ultimi tempi c'è un feticismo per questo tipo di personaggi "disturbati"?): Matteo è uno schizofrenico, potenzialmente pericoloso, e come tale necessita di essere curato.
È evidente che hai una certa dimestichezza di certi argomenti, oppure ti sei documentato bene.
Una storia cruda e realistica, che lascia davvero poco spazio alle illusioni romantiche.
Bravissimo come sempre, alla prossima!^^

Recensore Master
11/04/18, ore 11:43
Cap. 1:

Ciao carissimo, hai ragione a dire che si tratta di una storia particolare.
Intanto ti segnalo le poche sviste, ormai ho questo incarico, giusto? ^^ E poi ti spiego.

Penso che si scriva équipe anche in italiano.

***Nel frattempo i pompieri stavano allungando un’autoscala verso una finestra del terzo piano dalla uscivano oggetti di ogni genere.*** - hai dimenticato "quale"
e

***“Sì, gli hanno detto che per faranno il possibile.”*** - per questa volta.

The Guy l'ho già sentito, si tratta di un film o c'entra con la band musicale (che conosco solo per quella versione melodiosa di Sound of silence)?

***adesso mi curo con le vitamine, me le metto sulla testa e mi entrano direttamente nel cervello.***
ecco, e il mio la settimana scorsa mi ha chiesto "se una persona viene punta sulla testa da una zanzara, può avere danni cerebrali?", e gli avevo risposto che dà fastidio alla pelle ma non può entrare nel cervello. XD

----

Ma a parte citazioni e cose varie, stavolta come faccio a commentare? Devi sapere che conosco molto bene una persona/famiglia che si ritrova in questa situazione con il figlio maggiore schizofrenico che non prende le medicine e la madre ha sempre avuto paura che lo ricoverassero, ma ciò che lo riguarda te lo posso scrivere in privato.

Il cantante dei Disturbed comunque ispira idee perverse anche a me, quando lo vedo sogno di afferrarlo per quei piercing a gancio con la catenella che porta al mento, e trascinarlo come un cagnolino, una cosa degna di una via di mezzo tra Violence Jack di Go Nagai e Black Jack di Osamu Tezuka (che sono due dei manga che più mi commuovono). Così ora pure tu, oltre a varie giudici, mi manderai da uno bravo. ^^

Recensore Junior
11/04/18, ore 11:16
Cap. 1:

Buondì!

Se c'è una cosa che non sopporto, che odio, detesto e mettici tutti gli aggettivi possibili ed immaginabili è la romanticizzazione della pazzia fino a farla sembrare una cosa bella e, in certi casi, anche affascinante.
La realtà è ben diversa ed è quella che descrivi in questa tua storia, fatta di complici e carnefici involontari che assecondano il malato rendendolo letteralmente ingestibile quando solo il pugno di ferro e le medicine possono fare davvero la differenza. Ahimè, ho assistito a scenari simili anche se non ai livelli di Matteo...la complicità e la negazione molte volte era la medesime del racconto ed ho avuto i brividi leggendo questa storia.
Povero dottore, l'unico realmente sano di mente in quella marmaglia tossica, ostacolato sia dalla Famiglia Vanelli che dall'intero sistema sanitario.
Povero il cane, povera l'anziana madre e, soprattutto, qualcuno ricoveri la sorella che, tra un dispiacere e l'altro, nemmeno si avvicina al fratello malato, dando pessimi consigli e lasciando che la madre subisca violenza senza nemmeno rammaricarsene.
Terribilmente verosimile.

A presto!

~ Paws

Recensore Master
11/04/18, ore 10:05
Cap. 1:

Carissimo!!!
Di nuovo un racconto appassionante e coinvolgente... che dire? Lavorando in ospedale ne so qualcosa di familiari ingestibili e pazienti problematici... più dei primi che dei secondi, per fortuna, ma ti posso assicurare che si tratta di un grosso carico... leggendo della sorella di Matteo Vanelli alcune sinistre figure, già aggirantesi per il mio reparto, mi sono disgraziatamente ritornate davanti ai bulbi oculari: compliance a zero e pretese più minacce di denunce a tutto spiano (ma qualcuno spiegherà poi a sta' gente che le denunce vanno anche comprovare?). Brutti ricordi a parte (e lo confermo: preferirei lavorare in camera mortuaria che in psichiatria...) la tua storia è, come sempre, appassionante e avvincente. Mi domando anch'io come il povero dr. Boschi ne uscirà fuori...
Davvero complimenti, resto in attesa del seguito e ti devo sempre quella famosa recensione conclusiva sui Templari.

Recensore Veterano
11/04/18, ore 08:59
Cap. 1:

Ciao, Old :)
Allora, credo che questo, per il momento, sia il capitolo più bello che tu abbia scritto da quando io ti seguo. Almeno, secondo me. Innanzitutto, l'argomento che hai scelto è più che attuale, visto che, spesso e volentieri, se ne sente parlare in TV: l'eterna battaglia tra chi ritiene di dover curare con le medicine e chi si ostina a demonizzarle, senza rendersi conto che, alla fine, chi ci rimette è solo il paziente, che non fa altro che cadere in un baratro ancora più profondo. Hai descritto benissimo il disagio di Mattia, ma soprattutto la nociva premura di sua madre che, poveretta, crede di fare il bene del figlio, ma lo sta distruggendo. Aspetto il seguito :)
Rosa
P.S. So che è una casualità, ma mi hai strappato un sorriso quando hai accennato alla vestaglia di Hello Kitty e alla paziente che si chiama come me xD

Recensore Master
11/04/18, ore 08:35
Cap. 1:

Uh che bello, una storia ambientata in un manicomio! Beh, non è proprio così, ma ci va molto vicino. Adoro le storie del genere, che narrano la follia umana e ti fanno venire i brividi all'idea di trovarti davanti un individuo del genere. Questa storia non sarà un horror, ma sono sicuro che regalerà un bel pò di brividi.

Dunque, l'inizio crea un bel quadro di disperazione. Il povero dottore cerca in tutti i modi di fare il suo mestiere e curare quello psicopatico di Matteo, ma i suoi sforzi vengono vanificati dall'idiozia della sorella (ecco, un altro soggetto da ricoverare) e dall'inettitudine della madre (lei invece mi fa solo tanta tristezza). Tutto lascia pensare che la situazione non potrà che peggiorare. E se è così, saranno cazzi amari per il folle Matteo e il buon dottor Boschi.

Al prossimo capitolo!

PS: Ti segnalo un piccolo errore che ho riscontrato. La madre di Matteo viene indicata ora come "signora Campi", ora come "signora Conti".

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