Recensioni per
Io&Sherlock
di hikaru83

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/07/19, ore 17:38
Cap. 4:

Uuuhhh! Quanto ti ho insultato su questa! <3 Che bei ricordi! <3
AHAHAHAHAH Comunque non ti ho insultato mai come ti sto insultando con l'ultima, quindi direi che ti è andata bene. LOL
E il padre di John è un vero "$&$&£)&£)"$. Per essere gentili. u.u

Recensore Master
20/04/19, ore 22:15
Cap. 3:

Cicci, mammamia, questo capitolo è un'agonia.
I ricordi di John qui sono davvero strazianti.
Sono così arrabbiata con quell'uomo che dovrebbe comportarsi da padre almeno adesso, dopo tutto quello che ha fatto in passato, e che invece continua a rifiutare quel figlio meraviglioso, che in fondo ha sempre voluto solo un pizzico d'amore e di approvazione.
Sherlock qui è davvero insostituibile, so per certo che John non avrebbe raccontato a nessun altro quegli orrori.
Ma di Sherlock si fida, lo ama e sa di essere amato a sua volta. Holmes l'ha salvato, si sono salvati a vicenda, dal primo giorno, un migliaio di volte, questa non è da meno.
Sherlock lo salva dal suo passato, dal baratro dei ricordi, dalla solitudine.
Questa cosa è dolcissima e meravigliosamente IC.
Mi è piaciuta la parentesi degli zii di John, il loro modo di rapportarsi con lui è con Sherlock.
Fungono un po' da Mrs Hudson in questa situazione.
Rappresentano l'umanità semplice e gioviale, il senso di "casa", la dolcezza verso loro due come coppia.
E ho amato anche l'ultima scena, non serve spiegare il perché, giusto? ;)
E quindi non mi resta che passare al capitolo conclusivo.
Ancora tanti complimenti, questa storia è bellissima.
A prestissimo!
Baci
S.

Recensore Master
12/04/19, ore 22:49
Cap. 2:

Ciao tesoro!
Con un vergognoso ritardo, torno a mettermi in paro con questa storia che ADORO e che ho messo tra lenpreferite ancor prima di sapere che l'avevi scritta tu!
Quanto amo il rapporto che delinei tra John è Sherlock!
Sono entrambi di una dolcezza incredibile...e non lo trovo per niente OOC, perché secondo me nel post quarta stagione i personaggi hanno subito un'evoluzione non indifferente, soprattutto Sherlock, quindi ci sta, che sia diverso, più umano e in contatto con le proprie emozioni.
John è John, e me lo fai amare ancora di più!
Ho apprezzato tanto il pezzo sulle cicatrici, anch'io ne ho fatto cenno in una storia che non ho ancora pubblicato, penso sia un argomento che vada quantomeno accennato.
La trovo una metafora perfetta del loro conoscersi a fondo, intimamente, soprattutto per quanto riguarda le loro ferite emotive e le loro debolezze.
Mi è piaciuto tanto anche il momento del tesoro sepolto, e il fatto che John si sia aperto così tanto con il compagno. L'ultimo pezzo è straziante, ma l'ho amato anche per questo.
Grazie per aver creato tutto ciò! È bellissimo!
Al prossimo capitolo
Baci
MissAdler

Recensore Veterano
21/03/19, ore 17:01
Cap. 4:

Ragazza, finalmente finisco di recensire questa magnifica storia. Cosa hai creato? Come? È davvero una meraviglia, credo di aver espresso il mio apprezzamento nelle recensioni agli altri capitoli, ma voglio ripetermi, ancora. Amo il rapporto tra John e Sherlock. È IL rapporto, esattamente come dovrebbe essere una storia d'amore. Amo il tuo John, ma più di tutti amo il tuo Sherlock. È un partner fantastico, maturo e di supporto e ad essere completamente onesti è così che me lo immagino. Sì l'immagine di Sherlock bambinone fa ridere, ma secondo me Sherlock è molto di più e per il suo John riuscirebbe a trasformarsi in qualcosa di più, nella roccia di cui ha bisogno. Hanno un rapporto perfetto, nelle loro imperfezioni sono riusciti a ricreare qualcosa di splendido. È una storia carica di sofferenza, ma non mi è mai pesata, il conforto di Sherlock si è sempre fatto sentire. Quindi che dirti tesoro, ti sei superata e io ci tenevo a recensirtela tutta, pur con i miei tempi. A presto!

Recensore Master
06/01/19, ore 21:01
Cap. 1:

Ciao! Mi piace tantissimo l'idea di scavare un po' nella vita di John, personaggio su cui in effetti sappiamo ben poco, fatta eccezione per il suo rapporto con Sherlock.
Trovo verosimile che voglia far conoscere il suo compagno alla sua famiglia, sebbene sia conscio delle difficoltà che avrebbe incontrato. Ho trovato anche piuttosto realistica la caratterizzazione dei componenti, di cui ho adorato Harriet.
Adoro la dolcezza di Sherlock che, sì, risulta appena ooc, ma ci sta, perché John ne ha bisogno e quindi apprezzo questa scelta.
Bell'inizio, brava!
Per ora concludo qui.
Bacetti ^^
MissAdler

Recensore Veterano
20/12/18, ore 02:41
Cap. 3:

Eccomi qui, non sono sparita! Riprendo a recensire dopo un po'. Non so da dove iniziare. Cominciamo seguendo l'ordine della storia: ma quanto è dolce Sherlock? Amo il tuo Sherlock, davvero. È dolce, tenero, innamorato, di supporto. È un vero sostegno per John. Di solito è quest'ultimo il mio personaggio preferito, ma il tuo Sherlock è un personaggio talmente bello, maturo, profondo che è impossibile resistergli. Continuo dicendoti che questo capitolo mi ha fatto piangere. Ragazza ma tu sei pazza? Ti sembra il caso di sbriciolarmi il cuore così? No davvero, questa storia è intrisa di sofferenza, ma la presenza costante di Sherlock non la fa pesare per niente. Lui c'è e oltre a sostenere John sostiene um po' anche noi. Ama così tanto John che praticamente c'è sufficiente amore per tutti, per evitare di far soffrire troppo anche noi. Poi voglio farti i complimenti per la profondità della tua storia. Purtroppo spesso anche delle belle storie hanno punti forzati, buchi di trama, errori logici. La tua no, scorre liscia come l'olio, le reazioni sono credibili, veritiere, i sentimenti e pensieri condivisibili. Niente buonismo o moralismo, John esprime tutta una gamma di emozioni umane, ingenuità, fiducia, delusione, speranza. Il punto in cui spiega perché stia dicendo quelle cose a Sherlock lo trovo meraviglioso nella sua semplicità perché è esattamente così. È quasi un ragionamento logico da fare.
Mi piace molto come è impostata la storia, il raccontare e le confessioni di John. Fondamentalmente leggendo questa storia il sentimento più forte che riecheggia è l'amore, quello tra Sherlock e John, vero, puro, immutato, totalizzante. Ci si sente avvolgere da questo amore.
Che altro aggiungere? Amo Sherlock geloso e adoro che John lo stuzzichi!
Concludo quindi con la parte finale del capitolo. Beh c'è da dire che sai come farti perdonare!! Mi sciolgo davanti a questi due, sono semplicemente la perfezione! Al prossimo capitolo!!

Recensore Master
28/11/18, ore 14:57
Cap. 4:

Ciao!
Finalmente riesco a recensire la tua storia. Salto direttamente al capitolo finale cercando di raggruppare tutto ciò che mi è venuto in mente leggendo anche gli scorsi capitoli.
Io già l'avevo letta tutta quando è stata caricata sul gruppo in occasione dell'evento, ma ho approfittato della pubblicazione su efp per ridare una lettura... cosa che ho fatto più che volentieri, ammetto :)
Mi spiace arrivare così tardi ma condivido con te la mancanza di tempo, prima proprio non ce l'ho fatta.
Ma bando alle ciance!
La primissima cosa che mi viene da dirti è che, come ti avevo già anticipato, ho adorato Harry. E' un personaggio riuscitissimo: negli spazi limitati delle sue comparsate è riuscita a dare la propria originale impronta.
E mi è piaciuto perché noi ne sappiamo praticamente nulla: le hai dato vita dal niente, eppure è estremamente reale. Nell'ironia che usa per schermarsi, nell'affetto che in realtà prova per John, nella sua dolcezza che emerge a tratti, quando sa di essere al sicuro e di poterla mostrare senza problemi.
Brava, brava davvero.
Ampliando invece lo sguardo sulla totalità della storia, è bellissimo il contesto che hai creato intorno a loro: non solo potevo visualizzare nella mia mente ogni paesaggio e ogni particolare della scena, ma la più piccola minuzia diventava occasione per scoprire qualcosa in più del passato di John.
Un passato duro, difficile, una ferita che poteva essere curata solo dall'amore di Sherlock: assoluto e stoico, come lui. Il modo in cui Sherlock ama John, un modo silenzioso, discreto, ma costante e puro, è ciò che nel vero senso della parola salva Watson.
E boh, io piango solo a pensarci.
Purtroppo tendo sempre più all'amaro, e con le storie dolci spesso faccio fatica, ma questa mi è piaciuta immensamente. Davvero.
E un grande merito, per questo, va anche ai personaggi originali da te introdotti: Harry a parte (personaggio esistente, ma poco conosciuto), lo zio Larry e la zia sono spettacolari. Sono intermediari fondamentali per la riconciliazione finale.
Non sapevo se aspettarmela, sinceramente. E devo dire che non sarei rimasta delusa in nessuno dei due casi, anche se ovviamente sono solo felice per loro se tutto si è sistemato nel migliore dei modi.
Posso solo immaginare la gioia profonda di John nel vedere il padre in Baker St: non tanto per la sua apparizione in sé, ma per la possibilità conseguente di potersi finalmente sentire redento.
Il perdono di sé... forse ciò che più tormenta John nella nostra serie preferita, è ciò cui tu riesci a dare una chance. E non dimentichiamolo, se non ci fosse Sherlock nulla di tutto questo sarebbe possibile.
Si salvano a vicenda, sempre.
Non posso che farti ancora tanti complimenti, e un grande grazie.
Un abbraccio
Izu

Recensore Veterano
06/11/18, ore 05:21
Cap. 2:

La storia continua a piacermi un sacco, ha un sapore dolceamaro, da una parte è un pugno nello stomaco, ma dall'altra la presenza di Sherlock rende tutto più sopportabile. Stai trattando temi importanti e lo stai facendo con una delicatezza incredibile. Non trovo Sherlock eccessivamente dolce, lo trovo perfetto, è lì a supportare la persona che ama e nella serie non vediamo altro che Sherlock che si sacrifica e fa di tutto per il suo John. Quindi sì, per me si comporterebbe esattamente così. Adoro il rapporto che hai costruito tra i due, si amano, si supportano, si sostengono. È un rapporto maturo, sano, perfetto. È proprio così che me li immagino, due uomini forti pronti a proteggere l'altro, a sostenerlo nel momento del bisogno. Mi piace il fatto che non hai caratterizzato nessuno dei due come debole o bisognoso di attenzioni, sono semplicemente due umani, con le loro défaillances, i loro momenti di debolezza e non c'è nessuna vergogna nell'appoggiarsi all'altro. Davvero, sto insistendo molto su questo punto perché non trovo per nulla semplice tratteggiare questo genere di rapporto. Per il resto la storia è forte, ma non disturbante, sebbene tratti di argomenti dolorosi la continua presenza di Sherlock rende anche più facile a noi lettori l'ascoltare la storia di John (e io di solito non sono proprio la persona adatta nel leggere queste storie, invece questa volta sto apprezzando veramente tutto). Ho adorato il personaggio di zio Larry, spero lo rivedremo, magari con la moglie. Al prossimo capitolo!!

Recensore Veterano
05/11/18, ore 08:51
Cap. 1:

Eccomi qua. Resto sempre ammirata dal modo in cui scrivi. Sei tanto tanto brava! È una storia post s4 e mi piace molto come elabori il tutto, da una parte andiamo avanti con la storia, dall'altra ripercorriamo gli eventi passati. In questa storia John e Sherlock stanno già insieme, scelta che personalmente ho apprezzato, si capisce che la narrazione parlerà d'altro, ma credo che la loro coppia resterà centrale. Chissà se ci dirai come si sono messi insieme in un flashback o se la storia andrà solo avanti spiegandoci cosa avverrà d'ora in poi. Un'altra cosa che mi è piaciuta tanto sono i personaggi, li trovo molto maturi, non hanno comportamenti paradossali o esagerati e li rappresenti in modo davvero molto interessante. Tesoro tu mi preoccupi, prevedo sofferenza!! Come mimimo mi devi dare Sherlock tenero e dolce, altrimenti gna faccio! Dimmi che non hai maltrattato troppo il mio amato John! Comunque la storia mi sembra molto molto interessante, non vedo l'ora di andare avanti. Vedi di comportarti bene. Per il momento ti ringrazio tanto di aver partecipato al nostro evento, ma mi riservo di rimangiarmi tutto se hai combinato qualcosa di brutto ai miei bambini!! A presto cara, un abbraccio!!
(Recensione modificata il 05/11/2018 - 08:53 am)
(Recensione modificata il 05/11/2018 - 08:55 am)

Recensore Master
01/11/18, ore 16:53
Cap. 4:

Con questo capitolo hai raccolto tutti i fili della narrazione che avevo lasciato liberi durante il procedere della storia: il rapporto tra Sh e John, la splendida figura di zio Larry, il passato di John, Harriett ed i suoi problemi e, soprattutto, il personaggio variegato ed impegnativo del padre.
Per quanto riguarda la coppia Holmes/Watson, non potevi scrivere di loro due in modo più esauriente e dolcissimo. Come ho già osservato precedentemente, il loro amore, definitivo ed impenetrabile agli elementi di disturbo esterni, diventa per noi lettori, proprio per la sua completezza, un osservatorio privilegiato da cui goderci le bellezze naturali di Dover che ci descrivi con dovizia di particolari e, soprattutto, venire a conoscenza di ciò che ha segnato la vita di John.
A proposito di quest’ultimo elemento, bene hai fatto ad introdurre un personaggio così luminoso e positivo come Larry, portatore di equilibrio e di pace. In questo capitolo, poi, gli affianchi quel “tornado affettivo” che è zia Sophie, assolutamente libera da qualsiasi pregiudizio e freno nei confronti di ciò che possa esulare dai canoni del sentire comune di una società borghese. mi riferisco alla sua ciclonica accoglienza nei confronti di Sh, che appare effettivamente e positivamente travolto da cotanta ondata di affetto.
Per quanto riguarda John ed il rapporto tormentoso ed irrisolto con il suo passato, l’amore di Sh gli permette di guardare il suo dolore con occhi diversi e fiduciosi in un futuro che egli sente come meraviglioso.
Di questo passato fa parte anche la sorella, donna sfortunata ed in balìa dei suoi dèmoni, che si sente schiacciata dalla dipendenza nei confonti dell’alcol e dal senso di colpa che la società le ha causato per i suoi orientamenti sessuali. Lei è un po’ un’immagine speculare rispetto a John, solo che quest’ultimo ha trovato la sua libertà ed una ragione di vita in Sh ed in quello di grande che li lega.
Ma il nodo più impegnativo da sciogliere, a livello narrativo, è stato, per te, ne sono sicura, la figura controversa del padre, che esprime un mostruoso e cieco attaccamento alle regole ma anche un’affettuosità insolita. La sua apertura verso John tu la rendi concreta in quella “Victoria Cross” che ritorna tra le sue mani, vero simbolo di un’unità familiare difficoltosa e travagliata.
Mi è piaciuto molto come sei riuscita a non banalizzare un personaggio come mister Watson, senza farlo cadere nello sdolcinato o, al contrario, insistendo sulla sua durezza patologica. Infatti ce l’hai rappresentato come una vera vittima della guerra, che gli ha inferto ferite psicologiche forse più gravi di quelle fisiche.
Hai trattato il tema dei difficili rapporti tra lui e la famiglia e, poi, hai concluso con un “Happy ending” che riporta il sereno.
Una bella storia, all’insegna della Johnlock più tenera e dei buoni sentimenti. Brava.

Recensore Master
01/11/18, ore 15:39
Cap. 3:

Leggo tutto d’un fiato questo bellissimo capitolo, e mi soffermo su alcuni punti in particolare, in cui fai parlare il cuore di John e quello di Sh. Da questo punto di vista, il clima è rassicurante perché loro due, ormai, sono una coppia consolidata e noi siamo lontani dall’atmosfera malinconica della S4. In particolare, riferendomi al contesto che sta vivendo Watson, trovo particolarmente consolatorio e protettivo il suo potersi rifugiare tra le braccia di uno Sh che, ormai, ha perso tutte le asprezze dei primi tempi, e vive appieno il suo legame con il compagno, ormai certo di poter riporre tutta la sua fiducia e la sua voglia di amare e di essere amato in un Jonh che lo accoglie con la sua splendida umanità.
" ...Tu mi salvi ogni giorno...": in questa frase in particolare hai racchiuso, secondo me, il significato più profondo della Johnlock che, comunque, appartiene a tutti gli amori più profondi. É un sentirsi vivi e protetti, un’energia vitale che i nostri due si scambiano reciprocamente, fondendosi davvero l'uno con l'altro.
E le parole con cui tu esprimi questo sono adeguate e scelte con cognizione di causa, per esprimere tutto ciò: non ci sono banalità, facili romanticherie.
Infatti, il dire "ti amo" può sembrare scontato, ma il rivolgere all'altro affermazioni come, appunto, quella che ho riportato, ma non è l'unica, arricchisce il testo di una suggestione davvero coinvolgente.
E le frasi più espressive, in questo senso, mi sembra di aver notato che le fai pronunciare a Sh connotando così il suo personaggio di un'umanità nuova, aperta ai sentimenti più grandi ed in grado di esprimere un'energia emotiva prima insospettabile. Anche John parla d'amore, ma lo fa in maniera più fisica, più concreta, ed è giusto che sia così perché tutto rientra nelle connotazioni IC dei personaggi: lui è immediato, intelligente sì ma non con tutte le complicazioni razionali che derivano a Sh dalla sua straordinaria testa.
Infatti voglio sottolineare così come tu faccia agire e parlare i protagonisti non facendoli uscire dall'IC ma, come ho già osservato precedentemente, sviluppandone certe potenzialità.

Evidente il contrasto, in questo capitolo, tra la bellezza del paesaggio che li circonda e la crudezza delle esperienze che hanno segnato il passato di John, stretto tra la violenza e la stupidità dei coetanei e la durezza che il padre ha nei suoi confronti.
E, a proposito di quest'ultimo elemento, fai raccontare a John un episodio davvero straziante che, purtroppo, per quello che emerge dalle cronache o per realtà terribili apprese qui e là, ha il carisma della verosimiglianza, visto che le violenze domestiche sono molto più numerose di quello che se ne possa conoscere effettivamente.

È ancora una volta la figura di zio Larry ad ammorbidire l'asprezza della situazione.
Un angelo salvatore che accudisce il nipote, non solo, cerca anche di riportare un equilibrio nei rapporti tra padre e figlio. Infatti, come hai raccontato, Larry, poi, non evita i contatti con il papà di John, ma s’impegna perchè qualcosa di umanamente accettabile esca da quell’uomo distrutto dalla guerra.
Eccoli dunque, a fare “cose da uomini”, affinchè la condivisione di esperienze positive potesse fare da tramite per un rapporto paterno e filiale più accettabile.
Il racconto di quei ricordi così tristi da rivivere fluisce ormai senza più pudori tra John e Sh, e rinsalda ancora di più la fusione delle loro anime.
Estremamente suggestivo, ed indimenticabile per chi legge, quel loro immergersi nella natura, con tutta quella dissertazione sulle stelle ed i loro sguardi che s'intrecciano rivolti al cielo. A proposito della descrizione dell’ambiente intorno a loro, hai saputo davvero farcelo vedere come se fossimo anche noi presenti, un po’ indiscreti, per la verità.
Nella marea di ricordi fai emergere, in modo struggente, il loro rivelarsi l'uno all'altro, dopo i colpi della vita. Così descrivi, in un'ondata di tenerezza che travolge anche chi legge, il crollo liberatorio di tutta quella montagna di "non detto" e di "non fatto" che soffocava il vero significato della loro esclusiva amicizia.
"...Tu mi ami?...Da una vita, John..."; splendide parole, scarne ma che rappresentano l'infinito in cui un grande amore può spaziare.
Ci hai regalato un bellissimo capitolo, questo, uno dei più intensi che abbia mai letto che possa esprimere profondamente il significato della Johnlock.

Recensore Master
29/10/18, ore 16:06
Cap. 2:

Arrivo con piacere a questo secondo capitolo e comincio con un appunto riguardante ciò che hai scritto nelle “Note finali”: ti preoccupi di aver caratterizzato Sh attribuendogli troppa dolcezza, temi di aver stravolto troppo la sua natura sfuggente e poco, anzi, per nulla, incline alle relazioni.
Sinceramente, e di strada nel fandom, come lettura e recensione, ne ho percorsa tanta, io credo proprio che lui, nella situazione serena di loro due insieme come coppia consolidata, lo possa essere davvero colmo di attenzioni per John e costantemente vigile affinché nulla possa turbarlo o procurargli qualche problema.
Quindi, la connotazione con cui tu ci presenti Sh, potrebbe davvero essere parte attiva di un percorso IC in quanto considero questo tuo punto di vista credibile come sviluppo delle potenzialità insite nell'Holmes del Mofftiss.
Infatti, dalla prima, mitica Stagione BBC alla terribile quarta, abbiamo visto l'evoluzione caratteriale del personaggio, da una scostante arroganza, evidentemente frutto della paura di scoprirsi di fronte ai sentimenti, ad una nuova umanità, accogliente e pensosa, che bene risponderebbe al profilo che stai tratteggiando tu nella storia, di uno Sh innamorato, premuroso e capace di stabilire una profonda ed invidiabile empatia con il suo compagno.
Protagonisti del capitolo sono, soprattutto, i ricordi di John che tu rendi vivi e concreti grazie a quella vecchia scatola ritrovata al "Dubris Pharos" e nella comparsa di quel personaggio, così positivo e ben costruito, che è zio Larry.
Tra il far tornare alla luce il contenitore e l'incontro con il
soldato, ormai invalido, fluisce il racconto che John fa a Sh su quanto ha segnato le sue scelte di vita e minato la sicurezza in se stesso.
Fai emergere netta ed inquietante la figura del padre che, comunque, scopriamo essere lui stesso una vittima dei terribili ingranaggi della guerra. È un perdente, mister Watson, prigioniero dei suoi ricordi, chiuso nell'aridità lasciatagli da terribili esperienze. E, come in mille altre storie di violenza quotidiana, dentro alle mura domestiche, la rabbia e la frustrazione si sfogano sul figlio, frutto di una cecità affettiva allucinante.
Scorrono, così, le immagini dell’attesa delle notizie dal fronte, della momentanea, grande gioia del ritrovamento, dell’amara, terribile scoperta che, colui che è tornato, non è il padre affettuoso che attraverso “risate…giochi…corse in spiaggia…regali…feste…musica” manifestava il suo affetto e la sua voglia di vivere.
Hai concretizzato nella consegna al figlio della “Victoria Cross”, l’ultimo atto di una paternità solare, trainante, ed impulso ad una crescita serena e libera da frustrazioni. Purtroppo racconti, con credibilità e verosimiglianza, la discesa agli inferi di un uomo, che ha lasciato sotto un mucchio di cadaveri la sua vera identità di padre affettuoso e di marito premuroso.
Sullo sfondo poni la presenza rassicurante di Sh, che sta accanto al suo compagno in un crescendo di gesti tenerissimi e mai invadenti, di sguardi, di parole misurate che arricchiscono magnificamente la caratterizzazione che hai ideato per lui.
E Sh è “casa”, protettivo e perfettamente empatico con John. Il ritratto che ne vai, via via, delineando mi piace e lo trovo non OOC ma, come ho già osservato, in linea con le potenzialità affettive e sentimentali dello Sh BBC.
Un complimento per la sensibilità con cui hai trattato lo “sfondo” del ritorno a Dover di John, che ci fa percepire davvero l’importanza del passato, soprattutto se lo si desidera condividere con la persona che si ama.
Ovviamente, accanto ad un bellissimo Sh, poni un John dalle mille cicatrici, che ne hanno scolpito il carattere, dall’umanità accogliente e generosa.
Sono d’accordo con te nell’avergli ricostruito questo passato familiare così difficile perché, il più delle volte, chi ha sofferto, meglio comprende ciò che la vita gli presenta. John è riuscito a fare delle sue cadute una base per poter ripartire, il padre no. Ma la sua vera forza, ora, è nella presenza di Sh accanto a lui e per lui (“…Tutto bene, John?.. sento la sua mano appoggiarsi alla mia…stringendomi una spalla…la presenza calma di Sherlock dietro di me…ecc…”).
Quindi ritorno alla tua preoccupazione, cui ho accennato all’inizio di questa recensione: non avere dubbi, perché lo Sh che hai posto accanto a John è un meraviglioso regalo anche per chi legge.
Mi accingo a proseguire la lettura di questa tua bella storia, sicura di rimanere in un mondo di grandi sentimenti e dolcissime emozioni.

Recensore Junior
29/10/18, ore 13:15
Cap. 4:

È una storia stupenda ed è scritta molto bene!!! Ho sofferto insieme a John fino alla fine,avrei voluto uccidere il padre!!! Per fortuna c'era sempre Sherlock pronto a consolare e a far sentire tutto il suo amore, comunque dopo tanta sofferenza il finale mi ha dato tanta gioia, complimenti ❤️

Recensore Master
28/10/18, ore 16:49
Cap. 1:

Meglio tardi che mai…Così arrivo anch’io a questa tua ff che mi aspettava da tempo nella lunga lista delle “storie da recensire”.
Il capitolo si apre con un, per me, graditissimo ricordo del primo, fatale incontro tra Sh e John al Bart’s, in cui si è capito benissimo che gli sguardi ed i gesti rivelavano che stava succedendo davvero qualcosa.
Tu inizi con la fatidica domanda che ha posto Watson subito di fronte alle eccezionali capacità deduttive del tizio che gli stava davanti e che aveva immediatamente occupato un posto nel suo cuore.
Dal punto di vista tecnico usi, per raccontare, il POV di John così ci possiamo mettere in gioco quasi come fossimo lì con loro, ad assistere a quello che è diventato l’inizio di una delle più intense ed originali storie d’amore raccontate in una Serie televisiva. Infatti è fuori di dubbio che la Johnlock affond le sue radici e le sue ragioni d’essere proprio in quel laboratorio asettico ed in quell’intreccio di sguardi che escludevano i presenti, Molly e Stamford.
Il capitolo prosegue, sempre narrato, con toni pacati e devoti, da John che ci racconta di Sh, di quello che l’ha colpito di lui, di ciò che lo rendeva e rende diverso dagli altri. Sono cose che noi già conosciamo da molto tempo ma, il rileggerle nella forma colloquiale ed affettuosa in cui tu le presenti, mi è piaciuto molto, perché mi sembrava di conoscere Holmes ancora più profondamente di quanto lo conoscevo prima.
Un Holmes privo di emozioni, dall’intelligenza brillante che ha una mente razionale ed è un ottimo osservatore; la sua incredibile capacità, di notare e trarre deduzioni da dettagli apparentemente banali, colpisce la “normale” intelligenza di John che resta affascinato subito anche per questo aspetto di chi gli sta di fronte. Inoltre Sh si manifesta come anaffettivo, più per proteggersi dal mondo esterno che per reale aridità. E questo lo scopriamo nella parte in cui ci troviamo al 221b; è terminato il racconto del passato e capiamo che la tua storia si colloca in un tempo identificabile al post S4, e John e Sh sono ormai una coppia che, evidentemente, ha superato l’abisso di paure, di malintesi, di “non detto” e di “non fatto” che, per anni, li ha tenuti separati e in preda alla spasmodica ricerca di un qualcosa che è sempre stato davanti ai loro occhi e presente al loro cuore ma nascosto da una maschera ingannatrice di un’amicizia solo un po’ particolare.
E che loro due, ora, si siano dichiarati il loro amore lo riveli intanto grazie ad una tenera, dolcissima immagine di quelle due mani che si cercano e si stringono, complementari nella loro diversità, ma necessarie l’una all’altra per esprimere vicinanza, sostegno, costante presenza, esserci senza riserve (“…intrecciando la sua grande mano con la mia…”).
Il bacio che Sh deposita, quasi reverente, sulle loro mani intrecciate è anche la manifestazione che le emozioni ora sono diventate una parte importante ed imprescindibile della sua vita grazie a John.
Compare anche Rosie e la sua presenza ci conferma la collocazione temporale della tua storia in un periodo, grazie di esistere come Autore, in cui Mary non c’è più, visto che la piccola sta con il padre.
Deduco questo, almeno fino ad ora e mi piace l’assenza di quel personaggio, certamente importante ai fini degli sviluppi delle vicende ma a me molto indigesto.
("...i suoi due zii preferiti..."): ad arricchire il clima disteso e il senso di equilibrio sentimentale, hai aggiunto, se non interpreto male, un tocco di Mystrade che non guasta mai.
La rassicurante sensazione di benessere sentimentale continua ed è confermata anche dalla descrizione del viaggio in treno, in cui il ritratto di Sh che fai, ci presenta un consulting dolcissimo nei confronti di John, che lo ricambia con altrettanta attenzione e, sicuramente, innamorato.
Nella scena non manca qualche nota ironica, riguardo alle attività della coppia presente nello scompartimento, e questo ha dato ancora più efficacia e piacevolezza al momento che hai raccontato.
Uno Sh così è un sogno per chi è irrimediabilmente sherlocked come me.
E confermi il suo affascinante carisma anche nell'entrare a casa Watson e nel suo porsi in maniera rispettosa ed elegante nei confronti della madre di John
Qui hai inserito un efficace contrasto tra lui ed Harriett, sciatta e sconfitta dalla vita, ed il risultato rende ancora più efficace la rappresentazione della scelta di John di rendere partecipe Sh di tutto ciò che lo riguarda per dimostrargli la verità del suo amore ed il desiderio di sentirlo veramente parte di sè.
Uno dei punti di forza del capitolo è come hai gestito l’incontro con il padre, figura scostante ed autoritaria, verso la quale è facile sentirsi arrabbiati. Ma, efficacemente hai concentrato tutta la forza della Johnlock in quegli sguardi, in quel lieve sorriso, soprattutto in quella mano sulla schiena attraverso cui Sh infonde energia al suo John. Rappresenti il signor Watson come una condizione inevitabile di disagio che spinge ancora più intensamente John tra le braccia del suo Sh, a confermare la forza del suo sentimento.
E la conclusione arriva travolgente e completa.
"...le mie bianche scogliere fatte di polvere e di stelle...": a volte mi piace riportare una frase che mi abbia lasciato qualcosa di particolare; quella che annoto, non è certo l'unica nel tuo testo perché sai scrivere bene e, di esempi di espressioni suggestive, ce ne sono molte, ma questa mi ha lasciato un sapore di bei ricordi.
Si preannuncia, questa, proprio una bella storia.

Recensore Master
24/10/18, ore 09:42
Cap. 4:

Ciao, ti lascio una recensione molto veloce a quest'ultimo capitolo che ho letto ieri sera e ovviamente appena avevo visto il link. Beh, in buona parte confermo quanto avevo detto nel terzo capitolo, il padre di John non si meritava un perdono tanto veloce da parte di John e una simile redenzione mi sembra forse un pelo affrettata. Al tempo stesso però ho apprezzato tantissimo ciò che si intuisce tra le righe, ovvero che l'impegno di Sherlock è stato piuttosto grande. Il punto di vista di John in un certo senso ci limita, non ci dà la possibilità di sapere cos'ha effettivamente fatto Sherlock e cosa ha detto al padre di John per fargli capire che stava sbagliando, ma si intuiscono la portata e l'insistenza. Si capisce anche, da ciò che viene detto e soprattutto dall'apparente noncuranza di Sherlock, quanto in realtà sia stato grande il suo impegno. Mi è piaciuto molto il fatto che Sherlock abbia finto di non saperne nulla, come se non fosse stato lui il responsabile di tutto. Mi è piaciuto perché lui è esattamente così, uno da grandi gesti dai quali quasi se ne tira fuori, non vuole essere riconosciuto per i propri meriti e forse nemmeno ringraziato. La sua immensa generosità e il suo amore per John sono talmente grandi che sa che gli basta soltanto che John abbia ricevuto ciò che meritava, il suo riconoscimento non conta nemmeno. E questo mi è piaciuto molto. Credo inoltre che abbia calato tutte le sue carte, facendo capire al padre di Sherlock quanto in realtà suo figlio fosse amato e quanto meritasse di ottenere quell'appoggio paterno che gli era sempre mancato. A quel punto questi deve aver ceduto in un qualche modo o capito, anche se non del tutto. Mi rifiuto di credere che sia cambiato completamente.

L'idea della festa a sorpresa aumenta un po' anche lo sbigottimento da parte di John, oltre che il nostro. Ci sono rimasta un attimo quando ho visto che c'erano anche tutti e due genitori di John e sua sorella Harry. In un certo senso non me lo aspettavo (o meglio non credevo che ci sarebbe stato anche il padre). Allo stesso tempo però il non aver concluso la storia con la loro partenza da Dover, faceva un po' capire che la storia non aveva ancora subito la sua evoluzione completa. Che non tutto era chiarito. Tu hai scelto di farlo in questa maniera, senza lasciare pendenze o strascichi di angst troppo pesanti e questo è in linea anche con una certa leggerezza che aveva la storia. Che contrastava col peso di certe rivelazioni. Diciamo che finisce con un sospiro di sollievo e con un amen.

Sono contenta di averla letta, ora aspetto quella che farai per Halloween.
Koa

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