Recensioni per
Drowning Man
di _Atlas_

Questa storia ha ottenuto 25 recensioni.
Positive : 25
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/11/19, ore 22:18

Ciao, sono una tremenda bagarospa e arrivo con *conta* due mesi buoni di ritardo da queste parti :')
Vorrei innanzitutto dirti che questo capitolo mi ha uccisa. Tony respira felice, finalmente, e io lentamente muoio, ecco. Il punto è che, lo ammetto, non mi ero aspettata che decidessi di concludere la raccolta qui, nel preciso momento o quasi in cui Morgan entra nella vita di Tony e, di fatto, lo riporta alla vita ricordandogli che, per lei, per Pepper, per chi è rimasto, vale la pena viverla. L'amore sconfinato che ha per la figlia si percepisce vivido in ogni riga in cui posa lo sguardo su di lei, nel semplice accenno al fatto che nelle sue ore di insonnia si limiti a cullarla e sia così in grado di ritrovare la pace.
Procedo di palo in frasca e torno all'inizio: alla cenere, a quel ricordo che Tony non riesce ancora a lavarsi via di dosso e che non lo abbandonerà mai del tutto. Trovo straziante il collegamento implicito tra quel primo figlio "acquisito" e scomparso tra le sue dita e la figlia nuova che adesso culla tra le braccia. Peter e Morgan sono stati entrambi, a modo loro e in tempi diversi, il fattore curativo di Tony, quella scintilla di affetto e speranza per il futuro che gli hanno permesso di guarire parte delle proprie ferite.
Io piango (o meglio pinago), perché tutto ciò è bellissimo e fa male allo stesso tempo: ci ricorda che Tony ha intrapreso quel viaggio con la paura di perdere Morgan e con la speranza di riavere Peter, sapendo che in ogni caso avrebbe potuto non fare ritorno, ma che per loro due ne sarebbe comunque valsa la pena.
Pinago e ti dico che questa raccolta mi è entrata nel cuore, che una parte di me non avrebbe mai voluto vederla conclusa, ma che questo è esattamente il tipo di conclusione che, tra le lacrime, mi dà un po' di respiro. È una bolla di serenità nel buio, non un lieto fine e non una sconfitta: un semplice, luminoso spaccato di vita con le sue spigolosità e imperfezioni, dolceamaro nel suo non essere un assoluto di felicità o tristezza.
Quindi, ti dico bravissima e anche grazie per aver scritto tutto questo (e per molto altro, ma lo sai *lunanera*), anche se mi hai scardinato a forza il cuore :') 
Sperando di rileggerti presto, prestissimo,

-Light- (con allegato abbraccio hulkoso)

Recensore Master
18/10/19, ore 11:40

Rieccomi bimba, e almeno questa raccolta riesco a finirla wiiii!
A seconda di come va il pomeriggio potrei riuscire a cominciare perlomeno quella su Morgan ^^, non vedo l'ora (ho visto che è completa anche quella).

Aaaaawn, per prima cosa ti ringrazio di aver concluso la raccolta senza troppi drammi, ma con un capitolo meravigliosamente fluffangosto (più fluff che angstoso). Potrebbe essere un semplice e bellissimo quadretto famigliare, ma ahimè in sottofondo si percepisce comunque tutto il dramma che quest'uomo ha appena passato. E in realtà come cosa ci sta, perchè le ferite guariscono, ma mai del tutto. Grazie al cielo ora Tony ha tutto di ciò che gli serve per tenere a bada i suoi demoni (parola non usata a caso, visto che è anche il titolo della tua serie :P. Ogni volta che la leggo penso alla canzone degli Imagine Dragons.)
E niente, abbiamo cominciato con un uomo che era in procinto di affogare e lo lasciamo, tremante per motivi diversi, a prendersi cura di un meraviglioso scricciolo (mamma mia, quanto è piccola Morgan in questo capitolo, fa venire voglia di mangiarsela). Le paure rimangono ma sono di un genere assai diverso.
La frase finale, circa la paura di sentir svanire il corpo di Morgan sotto il suo tocco, chiaro rimando a quello che è successo con Peter, mi ha fatto stringere tantissimo il cuore, è la testimonianza più tangibile di come purtroppo non tutte le cose siano andate a posto, e che la pace è solo a metà: ci sarà sempre quel tremendo buco a ricordare a Tony che in parte ha fallito, e a spingerlo a tornare in gioco anni dopo <3

Probabilmente ci sarebbero mille altre cose da dire, ma quelle più importanti credo di averle scritte :)
Poi ci sarà modo di andare avanti a sproloquiare su Morgan e su Tony papà in altri lidi ^^

Per adesso ti saluto, ti rinnovo i complimenti per questo splendido lavoro e ti abbraccio forte! Spero di riuscire a tornare magari oggi pomeriggio <3
with love,

Bennina

Recensore Master
18/10/19, ore 11:27

Piccolo OT che non c'entra nulla: non mi ero accorta che la raccolta fosse completa O.O me idiota
Vabbè!

Rieccomiii.
Sigh, me lo ricordo ancora il momento post-trailer e tutto l'hype che si era trascinato dietro... mamma mia! Ero sicura che quello spezzone riguardante Tony avrebbe generato tante bellissime storie, e la tua è una di quelle. Il titolo mi ha colpita moltissimo, non avevo idea di quello che poi hai spiegato nelle note: grazie per il piccolo momento di cultura xD.
Quando ho visto il trailer ho provato a immedesimarmi in quest'uomo che ha appena perso tutto e vive con la consapevolezza che presto perderà anche la vita (rimanere senza ossigeno e saperlo credo sia una delle cose che potrebbero generarmi più ansia in assoluto nella vita) e giuro che faccio fatica a immaginare quello che può aver pensato. Tu ci sei riuscita benissimo, indirizzando, giustamente i suoi pensieri, verso le persone più care (mi hanno fatto stringere tantissimo il cuore le riflessioni su Peter e Peps).
E niente, non ce la faccio ad andare oltre, troppo angst çç e troppa ansia.

Ti faccio nuovamente tanti complimenti e passo senza indugi alla conclusione ^^
Mille affettuosissimi baci,

Bennina

Recensore Master
18/10/19, ore 11:20

E rieccomi ^^
è pazzesco ma se continuo così potrei seriamente finire di mettermi in pari con questa raccolta entro oggi ^^, muahahahah

AAaaaawn, che bello, speravo davvero che avresti parlato di Peter in un capitolo. Dire prova Parker pienamente superata, anche se forse in alcuni momenti lo avrei fatto balbettare di meno (è vero che è sempre visibilmente emozionato quando si trova con Tony, ma lo immagino più disinvolto a questo punto delle vicende). A parte ciò ho adorato tutta la situazione che hai creato: dalla collaborazione con le Stark Ind. che per me è assolutamente canon, non vedo perchè non debba essere avvenuta u.u, all'espediente dell'hamburger, che porta poi a fare riflessioni ben più serie a entrambi i personaggi, per quanto Tony provi comunque sempre a sdrammatizzare e a mantenere il livello di conversazione sul leggero. Poi ho amato l'affetto che traspare da ogni suo gesto e il non voler lasciare andare via Peter, cercando ogni minima scusa per poter passare ancora un po' di tempo con lui.
MA LOL, povero Happy! Ci mancava solo la dieta, ahahahahahah. Tra parentesi mi hai fatto venire una gran fame... se nel posto dove voglio andare a pranzo ci dovesse essere l'hamburger mi sa che lo prenderò!

Un bacione e provo a passare anche dagli ultimi due 

Benni

Recensore Master
18/10/19, ore 11:05
Cap. 5:

Oddio, anche questo mi è piaciuto da matti.

A volte leggo lasciandomi trasportare, non sono tantissime quelle volte in cui, invece, vado lenta appositamente per assaporare ogni parola e visualizzarla.
Qui mi è capitato e non hai idea di quanto mi sia immedesimata in questi due, soprattutto in Pepper: forse perchè è una situazione quotidiana che non faccio affatto fatica a immaginare, avendola anche vissuta, seppure per motivi diversi. Perciò mi sono immaginata tantissimo lui, preda di cose troppo grandi per sè e per Pepper, sdriaiato sul letto, con le gambe verso il petto, e Pepper, che comprende come materialmente lei non possa fare granchè per lenire quel dolore e quelle angoscie, e quindi si limiti a sdriaiarsi accanto a lui, stringendolo da dietro, aderendo perfettamente al suo corpo e premendosi stretta, semplicemente per fargli capire che lei c'è, è lì, e pur non potendo fare nulla non lo lascerà più solo.
Boh, è un'immagine semplicissima, ma comunque di una potenza assurda, e mi è piaciuta da morire.
E' così che dovrebbe essere fra una coppia: affrontare il dolore in due, portare i pesi insieme e insieme crescere. Bellissimo <3
Per stemperare un attimo tutto questo angst rivolgiamo un pensiero al povero Happy :°D che si trova a fare l'ingrato ruolo di babysitter a Peter, lolololol

Un bacione, se riesco passo al prossimo <3

Benni

Recensore Master
18/10/19, ore 10:56
Cap. 4:

Rieccomi tesoro ^^

Wow, non mi aspettavo un capitolo su Rhodey (e oltre al fatto che sono felicissima che tu lo abbia inserito, sono anche felice di ritrovarmi di già al post-Siberia. Skippiamo il dolore, per quanto possibile).
Per prima cosa vorrei rassicurarti e dirti che per adesso questo è il capitolo che mi è piaciuto di più e che la resa di James secondo me è perfetta: tutto nel suo modo di parlare, nelle parole dette a Tony, mi ricordava lui: è perfetto.
Mi sono chiesta spesso, dopo aver visto Civil War, cosa debba aver provato nel perdere l'uso delle gambe (pur essendo fortunato ad essere amico di un genio miliardario patito della tecnologia) e sono d'accordissimo con le sue riflessioni: tutto nella vita serve, anche il dolore. Lui non è stato a piangersi addosso, si è dato da fare e ha cercato di tirare fuori il meglio da quella situazione (mi ha ricordato un po' gli atleti con handicap e quel ragazzo nuotatore al quale hanno sparato #allegriaportamivia) e ora può continuare a mostrarsi utile, trasmettendo a Tony ciò che ha imparato. Grazie al cielo è uno dei pochi in grado di farsi ascoltare da Iron Man.
Aaaaw, mi è piaciuto un sacco l'accenno a Peter e mi ha fatto pensare tantissimo all'inizio di Homecoming, quando Tony riaccompagna Peter a casa.
E niente, ribadisco che ogni parola di questo capitolo è perfetta e al posto giusto <3

Al prossimo, un bacione!

Benni

Recensore Master
18/10/19, ore 10:46
Cap. 3:

Wiiii, ce la faccio a tornare già stamattina, viva me ^^

Snort, la tristudine. Immaginavo che saremmo arrivati al momento del without Pepper, e dopotutto sia il titolo della raccolta che quello del capitolo non lasciavano certamente presagire cose allegre (anche se comunque io mi tengo la speranza che possa esserci qualche capitolo più fluffoso più avanti ^^, dopotutto poi Pepper torna U.U).
La sensazione che si evince da questo capitolo e dai pensieri di Tony è proprio quella di un uomo che sta affogando, e lo sta facendo perchè è da solo. Ed è da solo perchè quel dannato uomo se lo è scelto, si è costruito questa gabbia, di cui parli benissimo, interamente con le sue mani, a forza di sensi di colpa, paranoie e manie di persecuzione/autolesionismo. Ti giuro che faccio fatica a vederlo così, e riesco a sopportarlo solo sapendo che le cose miglioreranno. Anche se prima c'è una guerra civile da affrontare. ARGH, NON DOVEVO PENSARCI.
Comprendo appieno la scelta di Tony di voler lasciare Malibù e i suoi ricordi, però, che cavolo... New York non è esattamente la soluzione più adatta çç.
Dall'altro lato però è rincuorante pensare che Tony non voglia scappare dai suoi demoni ma affrontarli :)

Bravissima come sempre, tesoro.
Ora se riesco passo al prossimo!
Mille baci,

Benni

Recensore Master
17/10/19, ore 17:22

Wiiii, avevo indovinato, si trattava di Banner :P
ahahahaha, ok, non dovrei ridere visto l'angst che permea la storia, ma giuro che ripensare a quella scena è più forte di me.

Anyway, splendido secondo capitolo, ho amato la maniera in cui lo hai correlato col primo, per introdurre la questione di Ultron, che si sperava essere la situazione ai problemi e invece è diventato parte integrante di essi. DAMN.
Hai personalizzato alla grande la scena del film aggiungendo dei dialoghi e degli elementi molto interessanti (tra cui le citazioni alla sopracitata scena :P perdona il gioco di parole).
L'ossessione di Tony mi fa stringere il cuore, e, come prima, vorrei tanto correre ad abbracciarlo e a dirgli che ha ragione, che capisco benissimo le sue paure e le sue motivazioni, ma che agendo in questo modo rischia solo di peggiorare la situazione (ok, purtroppo non rischia: peggiora di fatto la situazione).
Ahimè, il buon senso di Bruce, che parla anche per me, questa volta non è servito: come sappiamo il dottore si farà presto coinvolgere.

E con questa purtroppo devo chiudere per oggi (e mi è arrivata un sacco di roba da fare che mi terrà occupata minimo domani mattina -.-, ma vediamo magari riesco a tornare per comunque un paio di commenti. O forse nel pomeriggio).

Ti mando un abbraccio gigante!
love ya,

Bennina

Recensore Master
17/10/19, ore 17:12

Sciao tesorissimo!
Quando a recuperare un pezzettino di questa raccolta, e se riesco vado avanti domani, ma non prometto nulla perchè potrebbe essere una giornata tranquilla, così come una da pazzi ç___ç

In ogni caso, partiamo con questo: aaaaaaawn, questi due sono dei piccoli rotolini di angst <3 mi hanno fatto venire voglia di correre ad abbracciarli per tutta la durata della fic. Fa una tenerezza immane vedere Tony così vulnerabile, spaventato, consapevole delle sue debolezze e delle sue paure. E Pepper, è dolcissima, quasi materna, è esattamente ciò di cui lui ha bisogno in quel momento.
Credevo seriamente che non sarebbe mai riuscito a convincere Tony a parlare con qualcuno che non fosse lei, e invece ^^... oddio, non lo ha esattamente convinto ma almeno ha promesso di pensarci.
E mi è venuto in mente solo ora! La persona a cui Tony alla fine sceglie di rivolgersi sarà mica Bruce xDD? Sarebbe assolutamente canon, ma mi fa troppo ridere ripensare ai titoli di coda di Iron Man 3.

Se sono brava nei 10 minuti che mi restano posso provare a recensire un altro capitolo (: vediamo

Nel frattempo ti faccio come sempre tanti complimenti e ti mando un bacione!

Benni

Recensore Junior
07/10/19, ore 21:20

Procrastino una recensione da così tanto che mi sento quasi in imbarazzo ad avventurarmi da queste parti dopo tutto questo tempo, ma diciamo che l'ultimo periodo è stato abbastanza "full" ed il tempo per le recensioni si è ridotto drasticamente ^^'
In ogni caso, non credo tu potessi concludere meglio di così questa raccolta: non è un lieto fine, non è un limbo, non è un punto fermo... è una transizione, un'accettazione degli orrori del passato -una convivenza molte volte sofferta con essi, che continuano a generare incubi cosparsi di cenere- ed allo stesso tempo rappresenta un nuovo inizio.
L'istantanea di Tony sveglio (sono arrivata al punto che mi preoccupo di più quando dorme), che concede a Pepper qualche ora di risposo, cullando Morgan nella penombra della stanza è una delle scene più belle che abbia mai letto in vita mia *O*
Questo finale mi lascia una traccia di positività indelebile, una quiete nell'animo che non mi aspettavo di trovare, ma nella quale ho adorato immergermi.
Grazie per aver scritto tutto ciò,
_T <3

Recensore Master
16/06/19, ore 22:59

Io bho, mi perdo pezzi, storie e neuroni per strada, perché avevo dato per scontato di essere già passata di qui E INVECE. Ma rimedio subito :')

Nel leggere il titolo sono subito saltata sulla sedia tipo invasata gridando "Muse!" e già questa non è una premessa rassicurante :') Cooomunque, io con l'alienazione e l'isolamento ci vado a braccetto, quindi vedere Tony in queste condizioni precarie un po' mi ammazza il cuore e un po' mi itnriga assai, ma soprattutto mi dà modo di realizzare il fatto che Tony, sulla Benatar, ci rimane appunto UN MESE.
Certo, Tony non è estraneo a situazioni di prigionia... ma "almeno" in Afghanistan aveva modi per occupare mente e mani, oltre a una paura piuttosto radicata di poter morire da un momento all'altro per mano dei suoi rapitori o per una scheggia nel cuore e, soprattutto, vedeva una via d'uscita, per quanto lontana.
Qui l'unica compagnia sono un'aliena che porta sulle spalle un'eredità insanguinata e non voluta, e i propri pensieri concentrici e rassegnati. Non ci sono missili o armatura da costruire, non c'è via di fuga, non c'è la guida di qualcun altro: solo lo spazio infinito, la consapevolezza della propria sconfitta e lunghe ore di apatia da ammazzare con giochi ripetitivi e sonni inquieti, oltre alla condanna di non avere un'alba o un tramonto da aspettare.
Nel focalizzare questi eventi più nel dettaglio, non mi sorprendo affatto delle condizioni a dir poco instabili e pietose di Tony quando rimette piede sulla Terra, non solo dal punto di vista fisico (e sai di quale scena parlo <3). Se una permanenza del genere nello spazio sarebbe stata enormemente deleteria in uno stato fisico e mentale normale, affrontarla con i fardelli di Tony dev'essere stato devastante, e credo che l'unico pensiero che l'ha mantenuto in vita sia stata la speranza di poter rivedere Pepper, altrimenti credo davvero che la follia avrebbe preso il sopravvento.

Insomma, ti ringrazio per la sofferenza per avermi permesso di riflettere meglio su una parte di Endgame sulla quale è stata posta relativamente poca attenzione, ma che aiuta molto a capire il successivo sviluppo di Tony, incluso il suo desiderio di ritirarsi lontano da tutti e da tutto, proseguendo così il proprio isolamento in modo volontario.

Bravissima come sempre: non deludi mai e sono curiosissima di leggere l'ultimo capitolo di questa raccolta che mi è entrata nel cuore <3
Un bacione gigantesco e alla prossima,

-Light-

Recensore Junior
04/06/19, ore 20:08

Tony alla deriva nello spazio è una lettura straziante e sofferta, con i suoi rimpianti, i suoi sensi di colpa, i non detti e la psiche che naufraga inesorabile fino alla soglia della pazia.
Il parallelismo all'effetto "space dementia" è perfetto nella sua drammaticità, molto azzeccato e cucito addosso al personaggio in modo sublime.
Ti faccio i miei complimenti,
Alla prossima,
_T :*

Recensore Master
25/04/19, ore 14:39

Carissima,
vedi come impiego bene il tempo in queste ultime (lunghissime) due ore d'attesa prima del film?
Allora, sai già che ho adorato il capitolo, ma non saprei come trasporre in parole quanto, esattamente. Ci provo, tanto lo so che verrà un papiro :') 
Allora, parto col dire, probabilmente per la milionesima volta, che io adoro come gestisci Tony nei dialoghi. Quelle che gli attribuisci sono frasi che potrebbero essere uscite direttamente dai film, e gli calzano a pennello in tutto il loro atteggiamento disincantato, ironia e quel velo di arroganza che è un marchio di fabbrica Stark. E il modo in cui si pone con Peter è anch'esso perfetto: siamo prima di Infinity War/Endgame, qui, non ha rischiato di perderlo, non c'è quella vena di spiccata iperprotettività e paternità che viene naturale conferirgli in seguito a quegli eventi, ma c'è quella sorta di distacco-non distacco che gli riesce così bene con le persone che ama (e che non è però molto in grado di mantenere, quel broccolo). Quindi sì, vuole vedere e avere le foto, ma lo dice come se non gliene importasse nulla, e vorrebbe passare un po' più di tempo con quel ragazzino che gli illumina la giornata, ma ha bisogno di un pretesto, anche il più piccolo, per mettere in atto quel proposito, a costo di attirarsi le ire di zia May.

E quale pretesto migliore di un cheeseburger?
Ammetto che appena ho letto qualla parola, mi è partito prepotente l'Aghanistan, e quando ne ho trovato conferma ho stappato lo champagne, perché dove c'è Afghanistan c'è casa. Ho adorato il modo in cui metti a confronto le due differenti esperienze di Peter e Tony, da un lato la relativa normalità di un'appendicite, dall'altra tre mesi di prigionia. E Tony che dissimula, che sminuisce, che fa finta di niente e parla del rapimento come se fosse una trasferta, è così tremendamente lui. Solo che non aveva preventivato una domanda simile da parte di Peter, forse perché è una delle pochissime persone al mondo ancora in grado di prenderlo alla sprovvista, e la risposta che gli dà è sincera, seppur vaga: lui è fatto così, non può dire agli altri come si sente, non può esporsi, non può far vedere di essere vulnerabile come chiunque altro perché lui è Iron Man e ancora non ha capito che farsi vedere come Tony non è una debolezza.
In tutto questo, ho trovato molto appropriato che evitasse comunque di parlare della Siberia, ma è indicativo che Peter abbia colto quanto il suo mentore sia rimasto scosso dallo scontro di Lipsia; dopotutto, Capitan America e Iron Man sono pubblicamente alleati e uniti, ed è comprensibile che un simile scisma all'interno del gruppo non sia passato inosservato anche a livello personale.

Le rassicurazioni che Peter dà a Tony mi hanno fatta sorridere, forse perché è esattamente ciò che lui voleva sentirsi dire, anche se, di nuovo, non si aspettava di essere così emotivo in una situazione simile. Che broccolo, ribadisco.
La battuta finale su Happy è stata la ciliegina sulla torta e un modo perfetto e leggero per chiudere quello che, dopo una lenta e difficoltosa salita, è finalmente un momento positivo per Tony.
Bravissima, probabilmente questo è appena diventato il mio capitolo preferito <3
Chiudo qui, prima che riesumi il piccone, e ti mando un abbraccio hulkosissimo <3
Alla prossima,

​-Light-

P.S. In realtà ti avevo recensita ieri, ma per qualche oscuro motivo non mi ha postato la recensione. Per fortuna l'avevo salvata in word :')

Recensore Junior
23/04/19, ore 16:39

Questa parentesi di "ordinaria amministrazione" tra Tony e Peter mi è piaciuta da matti, a partire dalla gestione perfettamente IC, fino al delinearsi del dialogo e dei vari riferimenti!
Citare la foto presente nei trailer è stato un colpo basso, ma il contesto in cui l'hai inserità è semplicemente adorabile, facendo interagire la finta indifferenza di Tony per il ragazzino e la spiccata sensibilità e loquacità di Peter.
I miei complimenti, baci,
_T :*

Recensore Master
09/04/19, ore 08:59

Buongiorno cara Atlas!

Volevo ripassare a breve e mi sorprendo con me stessa per tanta celerità dimostrata da me medesima. Ho apprezzato anche questa seconda shot: è contenuta, ma c’è un excursus psicologico su Tony davvero notevole e anche uno splendido dipinto del rapporto con Bruce. La questione Ultron si inserisce perfettamente in quel timore per il portale, i Chitauri (grazie, Loki ♥) e Thanos che causerà un diverso assetto tra gli Avengers, svilupperà un senso di colpa atroce in Tony (e solo in Tony, come precisi nelle note: forse Banner ha imparato a gestire anche quello, oltre la rabbia?) e porrà le basi per la necessità del Civil War e della relativa frattura tra gli Avengers (non è l’unica, ma ritengo sia importante): qui tu crei un missing moments ancora più profondo, mostrato con cura e dovizia ma senza entrare in spiegoni che sarebbero parsi come potenzialmente “noiosi” (metto tra virgolette perché non starei qui a recensirti, se sospettassi che tu possa essere noiosa, beninteso ^^) dicevo, hai mostrato con cura e dovizia lo stress e il panico cui è sottoposto Tony.

E diamine se è lui: l’ironia tagliente e la ripresa di certe battute del canone (cosa che adoro fare e ritrovare nelle storie) sono perfette per nascondere anche a un amico con cui si condivide l’idea di un progetta il reale stato d’animo e la paura che attanaglia l’uomo di ferro, che svicola perfettamente millantando uno stato di salute discreto e sorvolando sui pensieri ossessivi e sull’insonnia. La grande tragedia è che, come dice l’antico adagio, la strada verso l’inferno è costellata di buone intenzioni e così Ultron, da macchina senziente e amica, si ribella al suo creatore creando i presupposti del Sokovia, scatenando i prodromi della frattura insanabile e causando la lunga serie di sfighe che ti ho già menzionato.

Qui spicca la solitudine di Tony: se Pepper ha la chiave per intuire parte del suo malessere, ma non gli strumenti per farlo fino in fondo perché, semplicemente, un modo non c’è, Bruce Banner sembra più preoccupato per come sta Tony che sul mondo intero: mi sembra una scelta non solo volta a mettere una pezza a Iron Man 3, ma anche un aspetto decisamente IC; non scordiamoci che nel primo Avengers Banner si era rifugiato in India. Il mondo non ama Hulk, non abbastanza, almeno, e il gigante verde sembra più intenzionato a intervenire se richiesto e se necessario, anziché tentare, inutilmente, di dormire sonni tranquilli. Un altro capitolo decisamente affascinante, mia cara. Un caro saluto e tanti vivi complimenti!
Shilyss

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