Recensioni per
Undici solitudini
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 62 recensioni.
Positive : 62
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/04/20, ore 19:58

ciao cara, eccomi per lo scambio a catena.
ti chiedo scusa se c'era un ordine preciso da rispettare, giuro che ai prossimi scambi torno indietro e leggo anche le altro shott... ma appena ho visto il nome di Barty Crouch Jr non ho capito più nulla (lo amo infinitamente come personaggio, mi affascina a e nnostante ttta la sua follia e crudeltà.. mi ispira tenerezza e questo anche prima che quel bel faccino di David Tennant lo interpretasse lol)
sono stra felice di aver letto questo grido di aiuto di Barty, questa analisi profonda della sua giovane esistenza (mi piace il contesto in cui l'hai ambientata, quel marchio nero effettivamente ancora fresco), non faccio fatica a credere che nutra davvro quell'affetto verso la madre e viceversa, che soffra per l'indifferenza del padre
questo pezzo mi ha fatto venire i brividi per quanto è IC (cioè lo è tutta la shot, ma questo in modo particolare)

* Non lo vedono, loro, che la mia leg­gerezza è tutta soff­ocata nel sangue.
Non lo vedono che la mia vera famiglia è fatta di mantelli scuri e in­chiostro sulla pelle.
Non vedono che qualcuno, fuori da queste mura di silenz­io, ha saputo vedere oltre il nome sporco che mi hanno cucito addosso, oltre l’i­pocrisia di chi vorr­ebbe salvare il mondo intero, ma non si accorge nemmeno il proprio figlio che an­nega.
Non vedono il mio smarrimento, quan­do la guerra finisce e i miei fratelli si tolgono la maschera e tornano a sedere accanto a chi aveva­no giurato di uccide­re. *

è l'essenza di Barty, c'è tutto, il sentirsi parte di qualcosa (anche se è la più oscura in assoluto) e l'odio per quei codardi che, dopo la sconfitta del Signore Oscuro lo hanno abbandonato impunemente

il finale è da lacrimuccia, inclusa la 'velata' minaccia al futuro del padre (io sarà #teamBartyJr tutta la vita per il Sr mi dispiace poco poco )

complimenti per lo stile, i momenti che hai separato con cura e l'introspezione pazzesca

a presto e grazie per questo piccolo gioiellino <3

Lu

Ciao cara ^^
Sono tornata sulla tua raccolta, visto che il primo capitolo mi era piaciuto così tanto. Appena ho visto che avevi scritto una storia su Piton l’ho voluta leggera subito. Lui mi piace tantissimo come personaggio, sebbene non rientri nella mia “top” di personaggi preferiti, ma comunque siamo lì. E devo dirlo, per non essere nelle tue corde te la sei cavata benissimo, non se al posto sarei riuscita a fare un buon lavoro. E che dire. Quando si parla di Piton è sempre difficile, perché è un personaggio che ha fatto delle cose terribili ma che dall’altro lato è difficile non empatizzare. Qui in particolare Severus è ancora un bambino, è al suo primo anno ad Hogwarts, quindi fa tenerezza vederlo così sperduto, sempre un po’ maltratto (non solo da James & co), basta pensare a quello che succede nella prima parte, durante la colazione. Ovviamente James, Sirius e compagnia bella qui sono ancora il gruppo di ragazzini scemi e si divertono a fare i prepotenti. Insomma, sono proprio pestiferi, anche per tutto il discorso della boccetta d’inchiostro rovesciato. Ma uno sclero di Lily ci sta tutto, io al posto suo avrei fatto pure peggio. Ad ogni modo, vedere lei e Severus così amici è sempre un colpo al cuore. Perché sì, okay, io sono di parte perché li shippo, ma pure come coppia di amici sono qualcosa di bellissimo e invece nel canone sappiamo com’è andata a finire. Mi piace come li hai delineati, sono inseparabili, lui più riservato, lei pronta a cantarne quattro a chiunque li infastidisce (anche se comunque pure Severus quattro cose le dice, non se ne sta zitto).
Poi ovviamente ho amato il fatto che Severus si senta così un pesce for d’acqua ad Hogwarts. Dovrebbe essere felice e contento di trovarsi lì, invece è come se fosse un pesce fuor d’acqua, quello strambo, ecco.
Lily invece sta vivendo tutto molto meglio, non sapeva di essere una maga fino a qualche mese prima ed invece adesso eccola lì, sono due modi diversi di vivere la faccenda che comunque la dicono lunga riguardo il loro carattere. Poi vabbé, bellissimo che inizialmente Severus ODI Pozioni perché la ritiene sostanzialmente una materia scema/inutile.
Lumacorno è troppo IC, io lo adoro. Si sa che non si fa problemi ad avere preferenze, o a sbagliare i nomi degli alunni di cui non gli frega una mazza (lol). In questo caso James era un po’ il favorito, mentre Piton e Lily rientravano tra quelli bellamente ignorati. E invece, sorpresa delle sorprese, James fallisce miseramente nel preparare la pozione, ed invece Lily e Severus riescono. E Lumacorno è contento, ma James no, anzi, non perde l’occasione per cercare di insultare/mortificare Piton. Insomma, quest’ultimo cambia idea in fretta sul corso di Pozioni e capisce che non è poi così male come può sembrare, anzi, probabilmente c’è portato (così tanto che ci diventerà un insegnante, nonostante MIRI AD ALTRO). In particolare mi sono piaciute le caratterizzazioni. I ragazzini sono tutti IC, anche Piton è lui, con quelle caratteristiche che possiamo riconoscere anche nella sua controparte più adulta, ma ovviamente meno evidenti, anche perché qui i “soprusi” di James, Sirius e gli altri erano appena agli inizi. E a proposito di Sirius, lui è il mio personaggio preferito, ma qui quanto mi è venuta voglia di dargli un calcio lì dove non batte il sole lol
Che comunque, rileggendo l’introduzione a inizio capitolo, quella su Piton appunto che si interroga che senso abbia sta materia, se tanto hai la bacchetta, effettivamente ha un suo senso, però anche il fatto di essere un pozionista ha il suo fascino (per me ogni materia ad Hogwarts è a suo modo affascinante).
Insomma, questa one shot potrebbe tranquillamente essere un missing moment della storia originale, io ce lo vedrei bene uno spaccato del genere. Anche questa volta non sono stata delusa, è incredibile come risulti tutto così realistico e che possa allacciarsi perfettamente al canone.
Alla prossima :*

No

Recensore Master
24/04/20, ore 19:39

Grazie per aver scritto questa storia deliziosa. L'ho amata tantissimo. Il rapporto tra Barty e la madre è sempre qualcosa di commovente e l'hai reso in modo tenero, malinconico e triste.
C'è tutto il rimpianto del figlio che non riesce mai ad uscire dall'ombra del padre ed è bello il gesto di lei che lo pettina e gli fa la stessa scriminatura del padre tra i capelli. Ho adorato. Il pettine che sa della colonia del padre.
Piccole immagini estremamente poetiche.

Non so perché questa storia non ti abbia soddisfatto del tutto, ma sappi che l'ho adorata e ringrazio Rosmary per avermela segnalata su Facebook perché altrimenti non l'avrei mai letta. E ringrazio te per averla scritta. Grazie. Grazie. Grazie.
Un abbraccio. *manda cuori*
Sev

Recensore Master
23/04/20, ore 16:00

Ciao, sono qui per lo scambio a catena del Giardino.
Ho scelto di recensire questa raccolta perché mi ha attirato la lista dei protagonisti da te scelti che, a parte Piton, mi sono sembrati decisamente inusuali.
Quindi ho cominciato con questa di Petunia e l’ho letta super volentieri, è scritta molto bene e, ti dirò, la sua irritazione è diventata anche un po’ la mia, ha saputo coinvolgermi.
Penso che Petunia sia un personaggio un po’ bistrattato, anche dalla Rowling stessa che non si sofferma particolarmente ad indagare sui personaggi di contorno, ok, non è né la zia né la sorella dell’anno, ma la sua vita è sempre stata segnata dall’essere l’eterna seconda, quella che non vale niente, nonostante fosse la figlia primogenita. Come ripeti nella tua storia Lily è tutto: bella, simpatica, magica! Agli occhi di Petunia tutto le è facile, i suoi genitori la adorano anche se non segue le regole, perché è speciale. Come se tutto questo non bastasse, ha trovato l’amore in un ragazzo perfino più strambo di lei. Ogni volta che li denigra, in realtà, si percepisce l’invidia per la loro libertà e per la passione che li lega. Un’invidia talmente forte che la porta quasi ad odiare la sorella che le ruba tutto, persino il momento di annunciare il suo matrimonio. La gabbia di regole che si costruisce, del marito che si sceglie, sembrano l’ennesimo atto di volersi differenziare da quella matta. Ma tutto, alla fine, si riporta ad una cosa sola: il dispiacere di avere perso il legame con quella sorella che amava perché, al suo amore, Lily ha preferito nuovi amici e un nuovo mondo, mondo che l’ha brutalmente esclusa.
Sullo stile niente da segnalare, si legge tutto molto bene. Grammatica senza errori, ho riscontrato solo un paio di refusi (tipo alcuni spazi saltati e un punto al posto di una virgola – te li segnalo giusto se hai voglia di dare un’occhiata e sistemarli). L’unica cosa che non ho amato particolarmente è l’uso della virgola prima della e, usato troppe volte mi risulta un po’ ridondante.
Comunque sia ti faccio i miei complimenti, questa shot rientra fra le migliori scritte che abbia mai letto.
Ti auguro buona giornata
Cida

Recensore Master
22/04/20, ore 22:45

Ciao!
Appena ho visto questa raccolta sono rimasta incuriosita e ho deciso di passare di qui per lo Scambio a catena.
Tutti i personaggi citati sono abbastanza conosciuti, ma purtroppo se ne parla troppo poco, Petunia in primis.
Anche se sono figlia unica, conosco abbastanza bene questo tipo di dinamiche. Il racconto scorre senza nemmeno accorgersene, facendo davvero toccare con mano la sofferenza di Petunia. Giuro, mi sono emozionata! E' facile vedere la storia dal punto di vista di Lily, la sua gioia per il matrimonio nonostante la guerra in corso, la sua voglia di affrontare tutto con il sorriso. Petunia nei libri viene invece mostrata come una pessima persona, con cui è impossibile empatizzare, quando in realtà ci sono motivazioni più profonde per il suo comportamento, che tu hai saputo spiegare benissimo. Non deve essere per niente facile passare tutta la gioventù a sentirsi trattare come la sorella di serie B, e vedersi rovinare involontariamente anche il suo unico momento speciale dev'essere stato proprio un brutto colpo per lei!
La solitudine è stata davvero una delle colonne portanti della sua vita...
Davvero un ottimo lavoro!
Alla prossima!
Barby

Recensore Master
15/04/20, ore 12:44

Valutazione del contest Citazioni in cerca d'autore (Oscar edition)! – II edizione

Grammatica: 9.8/10

Perfetta, solo una piccola svista:
“ma non si accorge nemmeno il proprio figlio che annega”: -0.20; “del proprio” anziché “il proprio”.

Stile e lessico: 10/10
Non so se le tue remore fossero relative alla forma o al contenuto della storia, fatto è che a mio parere sono del tutto infondate.
Nel caso specifico di questo racconto, preferisco fare un unico discorso per stile e lessico, perché sono entrambi coinvolti in questo tortuoso flusso di coscienza cui hai dato vita. Tortuoso, non credo esista definizione migliore, dato che ben nascosta da un’apparente linearità è in agguato una mente – quella del protagonista – che via via diviene sempre più sconnessa, più tronca, e ho apprezzato molto che questa caduta nel baratro andasse di pari passo con una sintassi sempre più frammentata, con l’eco della madre che si spegne, sino a precipitare in una conclusione che sembra essere fine del racconto in sé e della vita del tuo complesso protagonista.
Narrare in prima persona è sempre una lama a doppio taglio (nel tuo caso, che fai spesso uso della terza, lo è anche di più a causa della poca abitudine a usarla), ma trovo che nel caso specifico non solo sia stata gestita benissimo, ma fosse anche l’unica scelta possibile per regalare al testo questo alone di smarrimento, confusione e frustrazione: queste riflessioni che faticano ad arrivare a un punto, questo dialogo con la madre e con se stesso, queste ripetizioni a oltranza, questa sintassi che man mano si spezza. Anche il tempo presente, con alcuni tocchi di passato, è la scelta più coerente a un flusso di coscienza: siamo nella mente e nelle emozioni di Barty, intervallate solo dalla voce della madre che, per quanto ne sappiamo, potrebbe essere stata “creata” da Barty stesso nel disperato tentativo di avere un interlocutore – qualcuno da cui tornare.
Andando più nel dettaglio della struttura stilistica, trovo che abbia saputo suddividere abilmente la narrazione in momenti: il ritmo del racconto non tradisce mai la frammentarietà alla base di questi pensieri incasellati l’uno sull’altro.
Ancora sulle parole della madre, l’escamotage di isolarle in un capoverso e marcarle con il corsivo ha fatto sì che si percepisse senza dubbio alcuno l’estraneità di quelle espressioni rispetto al protagonista: non c’è modo di fraintendere, è chiaro che siano da attribuire a un’altra voce (e, ribadisco, se sia una voce reale o frutto della mente di Barty, ai fini dell’impatto e del significato ha davvero poca importanza – anzi trovo che ogni lettore possa interpretare secondo la propria sensibilità quei momenti). Ultimo ma non ultimo su questo punto, collaborano a scandire i tempi del racconto, avvertendo con la loro sparizione di essere giunti al punto di non ritorno: il personaggio è andato in pezzi e le parole si accorciano.
In questa cornice stilistica, il ricorso a un registro linguistico adatto al parlato – sia pure mai banale né colloquiale – e alle ripetizioni è appropriato e collabora alla coerenza formale del testo, rafforzando ancora di più l’impressione di essere nella mente di questo spietato Mangiamorte.
Non ho trovato neanche una virgola che non andasse, bravissima davvero. 10/10!

Titolo: 5/5
Orfano di padre vivo è forse tra i titoli più impattanti che abbia avuto l’occasione di leggere frequentando il sito. È una sentenza nuda e cruda – e detta così sa davvero di amara ironia, considerando la professione di Crouch senior –, che non ammette repliche e indirizza il racconto su tinte cupe e soprattutto conflittuali (ciò grazie al ricorso al forte ossimoro). Al di là di questo, è poi un titolo in grado di sintetizzare la condizione del tuo protagonista, lo stato d’animo che anima il suo flusso di coscienza tutto orientato a scaraventare colpe e rancori su quel padre che lo ha dichiarato “orfano”. In più, è anche un’espressione, inserita com’è nel contesto potteriano, che credo possa rimandare immediatamente a Barty, personaggio caratterizzato soprattutto dal rapporto conflittuale con il padre.
Anche qui, non ho nessun appunto da farti, è un titolo davvero fantastico. 5/5.

Utilizzo del prompt: 10/10
Hai scelto il prompt Le origini, se non sono la casa in cui tornare, sono il mostro da cui fuggire. Non potevi saperlo, ma quando ho scritto questo prompt l’ho associato a Sirius e a Barty, immaginerai quindi quanto sia stata contenta di vederlo sviluppato su uno dei due. E direi che lo hai sviluppato benissimo. Il prompt è chiaramente il filo conduttore dell’intero racconto, che narra di ombre, di non detti, di indifferenza: narra di origini che dovrebbero essere la casa in cui tornare (“Torna a casa, Barty”), ma che più passa il tempo e più si tramutano nel mostro da cui fuggire – un mostro che, tra l’altro, tra le tue pagine è reale e tangibile: Barty senior, che con la scelta di ingabbiare il figlio in casa si tramuta di fatto nel mostro da cui il protagonista deve fuggire, in quelle origini da lasciarsi alle spalle.
Ma “mostro” è anche Barty junior, che addossa la colpa delle proprie scelte ai natali avuti e a quel padre che non lo ha mai compreso. In tal modo, hai portato il prompt a un secondo piano di significato: le origini sono il mostro da cui fuggire perché generano il mostro – in sostanza, siamo di fronte a un personaggio che deve fuggire se stesso e che, lo sappiamo, non lo farà e proprio per questo condannerà la sua anima al nulla eterno.
Concludendo, il racconto è ispirato al prompt e quest’ultimo è stato sviluppato su più livelli di significato, portando di fatto il lettore a immergersi in esso. 10/10!

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 10/10
Malgrado la tua storia abbia una focalizzazione interna centrata sul solo personaggio protagonista, sei riuscita abilmente a tratteggiare anche due caratterizzazioni-pilastro, che a loro volta hanno contribuito a rendere completa l’introspezione di Barty.
Iniziando dal padre, da Barty senior, il racconto ne restituisce un’immagine spietata, che non solo è in grado di replicare l’alone di freddo distacco proprio del personaggio, ma è in grado anche di mostrare al lettore “il padre” percepito dal figlio. Ed ecco allora questa maschera di indifferenza che dapprima spadroneggia, poi incombe, infine “genera” un mostro che lo annienterà. I pensieri del tuo protagonista, frammentati ma feroci, mostrano il divario tra genitore e figlio, la loro lontananza e tutta l’incapacità di capire del secondo. Splendida, a riguardo, l’immagine che ritrae Barty junior sofferente per la caduta di Voldemort nella totale ignoranza del padre.
Arrivando alla madre, in quel ritornello ossessivo che martella Barty c’è tutto l’amore che la condurrà al sacrificio finale, quello che restituirà la libertà al figlio e incatenerà i suoi polsi. È una figura che, malgrado abbia voce, resta sullo sfondo, come un’ombra che pur essendoci non riesce a oltrepassare la soglia e divenire corporea – e che in tal modo non riesce, neanche col suo amore ostinato (ma al pari incapace di capire sino in fondo), a salvare il figlio dalla perdizione.
Arrivando finalmente al protagonista, ho trovato Barty perfetto. Non è un personaggio semplice, soprattutto perché noi ne conosciamo la versione già “corrotta” dalla causa di Voldemort, già troppo al di là per immaginare che abbia avuto una coscienza, un tempo. Eppure, nelle tue/sue (!) parole che ripercorrono questa discesa agli Inferi è possibile ritrovare tutti gli elementi che lo caratterizzano in quanto personaggio: un ambiente familiare che lo fa perennemente sentire non all’altezza, un padre pretenzioso e distante, un’alternativa caratterizzata da una malia venefica (Voldemort). È un’introspezione così attenta che rende difficile non entrare in empatia col protagonista, non capire cosa lo muova, e soprattutto non cogliere il buio instillato in lui da una sofferenza latente, che si è nutrita nel corso degli anni sino a diventare rabbia, a sua volta evoluta tragicamente in crudeltà.
Bravissima, 10/10.

Totale: 44.8/45

Recensore Master
15/04/20, ore 10:46

Ciao cara!
Passo finalmente a lasciarti il mio parere! Ho assegnato alla tua storia sia l’oscar per il miglior personaggio singolo sia l’oscar per la miglior flashfic, e penso che questo dica tutto xD
Penso infatti che tu sia stata bravissima nel presentare il punto di vista e i drammi interiori di Barty Crouch Junior: ne hai mostrato il tormentato rapporto con i genitori, una madre che lo ama tanto che finirà per sacrificarsi per lui e un padre che lontano che non lo vede davvero. Tra le righe s’intuisce anche la relazione ambivalente che lo lega a quest’ultimo: la somiglianza che lo rende tanto simile a Barty Crouch è vissuta una condanna sin dalla nascita, eppure dietro il desiderio di Barty Crouch Jr di essere diverso vedo anche il tentativo disperato di farsi notare da suo padre, tanto impegnato a combattere il male da non accorgersi nemmeno che esso sta corrompendo il suo stesso figlio.
L’introspezione che gli hai regalato è secondo me superba, e te lo dico da persona che non ha mai amato questo personaggio, tutt’altro. Noi sappiamo che Barty Crouch Jr è davvero un mostro, un Mangiamorte senza scrupoli, eppure nella tua flashfic non si può che provare un poco di pietà per lui, a dispetto di tutto il male che farà: nella tua flashfic è Barty Crouch il “cattivo”, l’ipocrita, e la sua colpa più grande, quella che causerà i danni più grandi, è la dura indifferenza nei confronti di suo figlio.
Lo stile mi è sembrato adattissimo per raccontare i pensieri di Barty, più raffinato del registro comune ma mai pesante, si legge che è una meraviglia! Complimenti ancora per il secondo posto e per gli Oscar vinti!
Alla prossima, un bacio

Recensore Master
03/04/20, ore 20:38

Ciao **
Parto subito dicendoti che io ho AMATO questa storia, non hai idea del quanto. Ho amato la tua narrazione, non saprei ben spiegarlo, è che tutto così curato, a partire dall’introspezione, che mi ha conquistata, era come aver visto un film T_T
Ho amato come hai caratterizzato i personaggi, a partire proprio da Petunia. Anche se generalmente è uno di quei personaggi detestati dal fandom, io non sono mai riuscita ad odiarla, perché in parte empatizzo molto con lei (però non ho il suo caratteraccio lol). In questa storia non solo l’ho compresa, ma mi ha anche fatto una tenerezza disarmante. Lo sappiamo tutti che Petunia ha sempre vissuto all’ombra della sorella e che sia sempre stato gelosa dei suoi poteri e della sua “specialità”. Ecco, qui questo concetto è sviscerato benissimo, Petunia è perfettamente IC in questo. Mi è piaciuto un sacco anche come hai descritto il suo rapporto con Vernon, per lei perfetto (e il concetto di perfezione secondo i suoi canoni ritorna spesso) e assolutamente normale, soprattutto, dove tutto va come dovrebbe andare. Ce l’ho proprio rivista mentre tenta di preparare la serata perfetta in vista del suo fidanzamento ufficiale, dai vestiti al cibo, all’argenteria addirittura. Insomma, sembrava proprio che tutto stesse andando perfettamente, fin quando non arrivano James e Lily. E ovviamente ho amato anche come hai descritto il loro rapporto, in netto contrasto con quello di Petunia e Vernon. Loro sono più “passionali”, sono un po’ i ribelli della situazione, quelli che non seguono regole precise, vivono la vita così come viene. E questo fa storcete il naso a Petunia, alla quale non solo non piace minimamente James, ma prova un certo ribrezzo nel pensare a come la sorella si comporti in un certo modo, che se ne stia con James e il suo ciuffo spettinato (adorabile). Petunia è più rigidità (una rigidità auto imposta tra l’altro), Lily è più spontanea. Poi sono anche di caratteri diversi, diciamo che sono diametralmente opposte, nei modi di comportarsi e approcciarsi. Lily e James arrivano annunciando che vorranno sposarsi. È bello il concetto che loro vogliano vivere la vita così, senza pensare. Perché in fondo sono nel bel mezzo della guerra, a che servirebbe? È bello, triste ed anche malinconico. Ovviamente tale notizia toglie un po’ l’attenzione alla coppia principale. E qui Petunia ha tutta la mia solidarietà (che poi certo, Lily non l’ha mica fatto di proposito, poveretta). Diciamo che se mi metto nei suoi panni posso capire: già è sempre stata un po’ in secondo piano, il fatto che sia accaduto lo stesso in quello che doveva essere il suo momento, l’ha fatta sbottare. E ammetto che è stato anche divertente quando ha iniziato a fare mille domanda a James e Lily su come avrebbero portato avanti quel matrimonio, perché proprio non si capacità che sua sorella – così giovane – possa sposarsi (proprio James, non le va giù). Sarà che anche io ho una sorella minore, quindi in certi atteggiamenti mi ci rivedo, non lo so xD
Ovviamente la cosa non poteva che finire con un litigio. E Petunia tenta di sbollire la rabbia con una passeggiata in notturna, che poi solitari non è perché becca proprio James e Lily. Guarda, loro insieme mi piacciono tantissimo, sebbene non siano la mia otp (la mia otp è composta da Lily e da quell’altro, sai no, quello serpeverde con i capelli neri), cioè, amo tantissimo. Amo come caratterizzi James, basta. È troppo tenero, troppo divertente, è quel classico ragazzo che vorrei prendere a pugni e poi baciare (che razza di cosa ho appena detto non lo so). Per me è canon che lui abbia chiesto a Lily di sposarlo così, basta, canon, canon, CANON. E mi piacciono. Loro non hanno certezze, non sanno neanche se sopravvivranno. Ciò si contrappone perfettamente alla vita “perfetta” e programmata che Petunia ha pensato per sé.
Il finale poi è veramente dolce-amaro. Le due sorelle erano molto unite, e come molto spesso capita la maggiore era un po’ l’idolo della più piccola. Ma poi Lily ha scoperto la magia, quindi Petunia si è sentita allontanata, come se sua sorella non avesse più bisogno di lei. Ad un certo punto si rende conto di averla perse, che sono diventate due estranee. È veramente triste, perché magari le cose potevano andare in modo diverso, ma purtroppo così non è stato. Un’altra cosa che mi è rimasta impressa è quando Petunia pensa che di certo sua sorella non è così sciocca da morire in una guerra, piuttosto scapperebbe.
Eh… questo rende tutto ancora più amaro maledizione. Guarda, è stata una lettura bellissima, forse complice anche il fatto che c’è per protagonista un personaggio che alla fine non è che venga molto considerato (in HP ci sono tantissimi personaggi secondari che meriterebbero più attenzione). E niente, tanti complimenti, me la metto subito tra le preferite T_T

<3

Nao

Recensore Master
01/04/20, ore 18:22

Eccomi qui per lo scambio a catena.
Ormai mi è chiaro che quando si tratta di scrivere del mondo di Harry Potter...beh, tu sei praticamente un genio, riesci a delineare perfettamente la psicologia di ogni personaggi, come se fossi entrata direttamente nelle loro teste e avessi prelevato i loro pensieri per metterli su carta.
Petunia è sempre stato uno di quei personaggi molto trascurati nell'ambito delle fan fiction, e spesso relegata ad un ruolo abbastanza monodimensionale nonostante il rapporto con la sorella e Piton, che ho sempre trovato molto interessante.
Un rapporto che tu hai saputo descrivere al meglio in questa one shot, presentando una relazione complessa in cui odio e amore si scontrano di continuo a causa di una gelosia impossibile da controllare, e di cui Petunia era affetta fin dal giorno in cui la sua lettera per Hogwarts venne rifiutata.
Il tutto offre una visione unica di alcuni eventi della saga, cosa che ho apprezzato non poco.
Complimenti, brava!

Recensore Master
21/03/20, ore 23:13

Ciao! Se non sbaglio avevo già recensito un'altra tua storia :) Questa raccolta, lasciamelo dire, per me è una vera e propria perla. Ho finito ieri di leggerla quindi ti lascerò un commento generale su tutti i capitoli che hai pubblicato finora. Penso di averti già detto che sono innamorata del tuo stile perché riesci a creare dei capolavori di introspezione. Ogni parola è misurata, calibrata, poetica. Ci sono delle frasi che mi sono rimaste impresse e che ho ripetuto più e più volte nella mia testa per riassaporarle, cosa che faccio abitualmente con le citazioni che mi colpiscono di più nei libri. Anche i capitoli più narrativi mi piacciono perché riesci a creare dei contesti interessanti anche intorno a dei personaggi secondari come Petunia e Myrtle, a rendere la loro caratterizzazione in maniera credibile e a descrivere un sacco di dettagli, originali ma fedeli al canon, che mi rimandando all'atmosfera di Hogwarts e dei sette libri. Insomma, i capitoli su Petunia e Severus potrebbero benissimo essere dei missing moments della saga. Tra l'altro i personaggi di James e Lily erano veramente adorabili ed è stato un piacere leggere di loro <3 Il mio capitolo preferito è probabilmente quello su Helena Corvonero e qui ho parecchio da dire. È la primissima volta che leggo una fanfiction su Harry Potter che tratta il tema del libertinaggio sessuale e della discrimazione che ne consegue, hai fatto bene a scegliere il personaggio di Helena in quanto donna vissuta nel Medioevo (anche se purtroppo le sue riflessioni sono ancora attuali nella società di oggi) e il lessico formale ma scorrevole che hai usato rende molto bene il flusso di pensieri di una donna dell'epoca; leggevo come se sentissi letteralmente la voce di Helena nella testa. Ci sono due cose che ho apprezzato particolarmente. La prima è la descrizione di Helena come di una donna con una sua vita, degli amici e una personalità molto profonda e complessa, di cui questo "libertinaggio" sessuale è solo una componente come tante. Eppure questa donna così complessa e sfaccettata viene ridotta, agli occhi degli altri, a una puttana. Questo mi fa pensare a chi ancora oggi, utilizzando il termine "troia" per insultare qualcuno, riduce l'essenza di quella persona solo e unicamente alla sua (spesso presunta) attività sessuale. Non importa che quella persona sia la figlia, la madre, l'amica, l'insegnante, l'amore di qualcuno, che quella persona abbia una sua intelligenza, delle passioni, dei valori, degli scopi nella vita. Perché tutto si riduce a questo: il sesso è l'unica cosa che ti definisce e, se lo fai un una certa maniera, non vali più niente, non sei più niente se non una "troia che la dà a tutti". Tutto il resto dell'essere umano che sei viene spazzato via e non ha importanza, neanche se tu dovessi essere la prossima candidata al premio Nobel o scoprire la cura per il cancro. Allo stesso modo ho apprezzato che tu abbia descritto proprio Helena Corvonero come una donna amante del sesso; hai sfatato l'eterno stereotipo secondo il quale intelligenza e " libertinaggio" (lo chiamo così perché non so che altro termine usare) non possano andare a braccetto. Basta guardare tutte quelle fanfiction/storie/libri in cui c'è il tipico personaggio della ragazza che si fa "tutta la scuola" e di conseguenza è cattiva, stupida e superficiale. Per finire, io non penso che il punto focale della storia sia la frase "Le colpe del mondo scorrono tutte nelle nostre vene di donna" ma ciò che ne segue. "Io me le porto in grembo con la fierezza d’una regina, queste colpe celebrate nella voluttà del momento. Me le porto sul capo come un diadema di stelle." Non so esprimere quanto sia bello per me leggere di un personaggio femminile che sì, riflette sulle discriminazioni che inevitabilmente subisce a causa del suo sesso, ma al tempo stesso reagisce senza farsene VERAMENTE una colpa. Perché queste presunte colpe lei porta in grembo con fierezza per affermare la sua libertà, la sua autodeterminazione. Perché possono chiamarla puttana, possono dirle quello che vogliono, ma lei rifiuta di permettere agli altri di farla sentire sbagliata e di rinunciare a quello che è il bene più prezioso di qualsiasi essere umano, la libertà. Penso che questa sia davvero una delle frasi più belle e più toccanti che abbia mai letto in vita mia perché raccolgono a pieno l'essenza della forza e del coraggio di cui non solo le donne ma tutti noi abbiamo bisogno. Ed è eccezionale che tu sia riuscita a trasmettermi tutto questo con una fanfiction che nella sua semplicità racchiude davvero tanto Perdonami se sono partita con questa filippica un po' femminista e decisamente chilometrica ma dovevo assolutamente farti sapere cosa ne pensavo. Ti faccio ancora i miei complimenti, leggerò con piacere i prossimi capitoli che pubblicherai!

Recensore Veterano
21/03/20, ore 11:32

Ciao :)
Sono passata qui, perchè mi è caduto l'occhio su questa tua raccolta e in particolare sul fatto che l'ultima parte che hai pubblicato sia dedicata a Barty *.*
Devo dire che ho molto apprezzato la caratterizzazione che ne hai dato, perchè in effetti, se suo padre avesse lasciato prima l'ufficio e gli avesse dedicato un po' più di tempo, probabilmente Barty non avrebbe preso quella strada.
Personalmente non riesco proprio a vederlo come un cattivo ragazzo, ma solo come una vittima degli eventi (dopotutto era così giovane, così spaventato durante il processo, da farmi pensare che forse inizialmente non fosse poi così convinto, ma vedesse i Mangiamorte come un semplice surrogato di famiglia)..
Credo che questo traspara bene dal tuo scritto, perciò ti faccio i miei complimenti.
A presto.
Baci,
Fiamma
 

Recensore Junior
24/01/20, ore 14:24

5- Presenza di spirito - blackjessamine

Stile 5 su 5:
Durante la lettura ho notato dei giochi di parole che hanno reso il racconto breve davvero molto interessante. La punteggiatura è inserita in maniera magistrale e così anche il lessico utilizzato. Infatti, il testo è suggestivo e ricco di metafore, che ben imprimono nella mente determinate immagini che aiutano a definire l'introspezione e la caratterizzazione del personaggio di Mirtilla.


Trama e Originalità 8 su 10:
Dopo i suoi pensieri sulla solitudine, Mirtilla racconta l'origine del suo nome e come quest'ultimo le abbia creato delle aspettative, ma che puntualmente sono state infrante. Hogwarts è stata sia la sua salvezza, ma anche la sua fine.
Molto particolare questo racconto e perciò, dal punto di vista dell'originalità, nulla da dire. Per la trama, invece, è una flashfic e dunque non posso aspettarmi chissà che grandi sviluppi eppure devo tenere conto di questa poca dinamicità all'interno del testo. È evidente che il tutto è stato strutturato per approfondire l'introspezione e la caratterizzazione del personaggio, ma tra i parametri è indicato quello della “Trama” e, almeno secondo me, è stata poco scandita. Hai preferito con questa flash di puntare su altro.


Caratterizzazione e Introspezione dei personaggi 8.5 su 10:
Se nella prima parte del racconto l'introspezione e la caratterizzazione di Mirtilla mi ha convinta, nella seconda parte un po' meno. Mi spiego meglio. La Mirtilla dei libri e dei film di Harry Potter è sempre stato un fantasma lamentoso, triste e suscettibile. Rinfaccia la sua morte a chicchessia, motivo per il quale non è molto amata in giro e gli studenti di Hogwarts cercano sempre di evitarla. I pensieri che hai mostrato di lei sono fin troppo articolati per una personalità come la sua ma, d'altra parte, sei riuscita in alcuni momenti della storia a centrarla come personaggio e questo mi ha permesso comunque di apprezzarla.


Utilizzo del pacchetto 10 su 10:
Hai scelto di utilizzare il pacchetto Jack o' Lantern e, direi, che è stato perfettamente sviluppato come pack. Mirtilla è un fantasma e con questa flash ci hai reso partecipe del suo animi motus.


Gradimento personale 9 su 10:
La trama ha poco svolgimento e a tratti non mi ha convinta la protagonista ma: uno stile accattivante, un richiamo a Myrtle Wilson di “Il Grande Gatsby” e un'introspezione e una caratterizzazione che in parte funziona per il personaggio di Mirtilla; mi hanno reso gradevolissima la lettura!

Totale 40.5 su 45

Recensore Junior
02/01/20, ore 18:12

Oh, povera Petunia.

Già una casalinga disperata prima ancora di avere una casa sua, già così attenta a fare tutto come si conviene, a essere la brava bambina che ogni primogenita sente di dover essere - e a sentirsi tradita quando questo non le porta l'amore che cerca.

Sono una sorella maggiore anch'io e ho sentito in modo molto acuto il senso di protezione - ma anche la soddisfazione di essere ammirata dalla sorella più piccola.
Quando sei bambina, è una cosa incredibile essere il punto di riferimento di qualcuno. E per questo è particolarmente doloroso perdere quel ruolo, figuriamoci in modo così incomprensibile come deve essere stato per Petunia.

È difficile qui in realtà simpatizzare con James e Lily, paradossalmente così perfettini nel loro essere disastrosamente giovani e innamorati, quasi stucchevoli nel loro sfacciato piccioneggiare.

No, almeno per questa volta. Team Petunia :')

È molto umana, e azzeccata. Brava.

Recensore Master
28/12/19, ore 16:54

Eccomi finalmente qui per lo scambio a catena, Greta. Ormai faccio fatica a trovare qualcosa di tuo che non ho ancora letto e non voglio sfruttare la scambio per recensire i capitoli della tua long, ma mi ero persa questa assoluta perla e dovevo per forza rimediare.
Innanzitutto mi hai fatto venire voglia di leggere “L’encomio di Elena” che avevo già sentito nominare e immagino possa essere una lettura decisamente interessante, visto il momento storico in cui viviamo - che troppo spesso non si discosta da un passato e dei luoghi comuni che pensiamo ingenuamente di aver superato.
Ho particolarmente apprezzato l’introduzione che elencava le varie caratteristiche di madama corvonero, oltre che la sua evoluzione durante lo svolgimento della sua vita.
Trovo che questo pezzo descriva benissimo la sensazione di solitudine che una donna nei panni di Corinna si ritrova a provare anche oggi, quando sceglie di portare avanti una gravidanza senza un compagno al suo fianco. Ho empatizzato molto con lei quando si poneva domande riguardo all’eventuale perdono della figlia nei suoi confronti e trovo che la frase subito prima: “le colpe del mondo scorrono tutte nelle nostre vene di donna” riassuma benissimo il pensiero che hai voluto condividere con noi scrivendo questa storia.
Mi hai emozionato e la aggiungo subito alle preferite.
Un abbraccio,
Francy

Recensore Master

Carissima Greta, ci ho messo un pochino a scovare questa meraviglia nascosta, ma scegliendo di puntare su questa tua raccolta che mi aveva già riservato due splendide sorprese (Priscilla e Mirtilla), sono stata super contenta di leggere ancora qualcosa scritto da te sul giovane Severus. Ho adorato molto il modo in cui lo hai caratterizzato e il fatto che tu ti sia soffermata sui suoi primi giorni di scuola. Considerata la sua infanzia e la sua situazione famigliare, certamente deve essersi trovato nel duplice stato d'animo di gioia ed entusiasmo per trovarsi in un ambiente nuovo, ma allo stesso tempo anche profonda solitudine nel farsi già i primi nemici. Qui hai dato il giusto spazio a tutto: l'amicizia con Lily, i primi scontri con i Malandrini, e anche le prese in giro da parte dei suoi compagni di casa. Come sempre, mi piace il modo in cui descrivi la quotidianità dei personaggi nel contesto di Hogwarts, rendendolo concreto e reale. Di ogni personaggio hai un tuo background preciso (come nel caso di Penelope) e gli dai vita integrandolo pertettamente con quanto si sa nel Canon. La cosa che più ho amato però è stata il rapporto di Severus con Pozioni: curioso come all'inizio la ritenesse una disciplina banale e inferiore, mentre alla fine vi scopre un modo per calmare la sua mente e anche per distinguersi dagli altri. Alla faccia di James!! (perdonami ma dovevo dirlo! Ahaha). Ancora più curioso è che tu abbia sottolineato il fatto che il giovane Piton volesse fare duelli e usare la bacchetta, mentre poi da professore esalterà pozioni proprio perchè non è uno sciocco sventolio di bacchette. Una storia che mi è piaciuta tantissimo. Spero che scriverai altro su Severus da giovane, perchè lo fai meravigliosamente. A presto!