Recensioni per
Undici solitudini
di blackjessamine
ciao cara, eccomi per lo scambio a catena. |
Ciao cara ^^ |
Grazie per aver scritto questa storia deliziosa. L'ho amata tantissimo. Il rapporto tra Barty e la madre è sempre qualcosa di commovente e l'hai reso in modo tenero, malinconico e triste. |
Ciao, sono qui per lo scambio a catena del Giardino. |
Ciao! |
Valutazione del contest Citazioni in cerca d'autore (Oscar edition)! – II edizione |
Ciao cara! |
Ciao ** |
Eccomi qui per lo scambio a catena. |
Ciao! Se non sbaglio avevo già recensito un'altra tua storia :) Questa raccolta, lasciamelo dire, per me è una vera e propria perla. Ho finito ieri di leggerla quindi ti lascerò un commento generale su tutti i capitoli che hai pubblicato finora. Penso di averti già detto che sono innamorata del tuo stile perché riesci a creare dei capolavori di introspezione. Ogni parola è misurata, calibrata, poetica. Ci sono delle frasi che mi sono rimaste impresse e che ho ripetuto più e più volte nella mia testa per riassaporarle, cosa che faccio abitualmente con le citazioni che mi colpiscono di più nei libri. Anche i capitoli più narrativi mi piacciono perché riesci a creare dei contesti interessanti anche intorno a dei personaggi secondari come Petunia e Myrtle, a rendere la loro caratterizzazione in maniera credibile e a descrivere un sacco di dettagli, originali ma fedeli al canon, che mi rimandando all'atmosfera di Hogwarts e dei sette libri. Insomma, i capitoli su Petunia e Severus potrebbero benissimo essere dei missing moments della saga. Tra l'altro i personaggi di James e Lily erano veramente adorabili ed è stato un piacere leggere di loro <3 Il mio capitolo preferito è probabilmente quello su Helena Corvonero e qui ho parecchio da dire. È la primissima volta che leggo una fanfiction su Harry Potter che tratta il tema del libertinaggio sessuale e della discrimazione che ne consegue, hai fatto bene a scegliere il personaggio di Helena in quanto donna vissuta nel Medioevo (anche se purtroppo le sue riflessioni sono ancora attuali nella società di oggi) e il lessico formale ma scorrevole che hai usato rende molto bene il flusso di pensieri di una donna dell'epoca; leggevo come se sentissi letteralmente la voce di Helena nella testa. Ci sono due cose che ho apprezzato particolarmente. La prima è la descrizione di Helena come di una donna con una sua vita, degli amici e una personalità molto profonda e complessa, di cui questo "libertinaggio" sessuale è solo una componente come tante. Eppure questa donna così complessa e sfaccettata viene ridotta, agli occhi degli altri, a una puttana. Questo mi fa pensare a chi ancora oggi, utilizzando il termine "troia" per insultare qualcuno, riduce l'essenza di quella persona solo e unicamente alla sua (spesso presunta) attività sessuale. Non importa che quella persona sia la figlia, la madre, l'amica, l'insegnante, l'amore di qualcuno, che quella persona abbia una sua intelligenza, delle passioni, dei valori, degli scopi nella vita. Perché tutto si riduce a questo: il sesso è l'unica cosa che ti definisce e, se lo fai un una certa maniera, non vali più niente, non sei più niente se non una "troia che la dà a tutti". Tutto il resto dell'essere umano che sei viene spazzato via e non ha importanza, neanche se tu dovessi essere la prossima candidata al premio Nobel o scoprire la cura per il cancro. Allo stesso modo ho apprezzato che tu abbia descritto proprio Helena Corvonero come una donna amante del sesso; hai sfatato l'eterno stereotipo secondo il quale intelligenza e " libertinaggio" (lo chiamo così perché non so che altro termine usare) non possano andare a braccetto. Basta guardare tutte quelle fanfiction/storie/libri in cui c'è il tipico personaggio della ragazza che si fa "tutta la scuola" e di conseguenza è cattiva, stupida e superficiale. Per finire, io non penso che il punto focale della storia sia la frase "Le colpe del mondo scorrono tutte nelle nostre vene di donna" ma ciò che ne segue. "Io me le porto in grembo con la fierezza d’una regina, queste colpe celebrate nella voluttà del momento. Me le porto sul capo come un diadema di stelle." Non so esprimere quanto sia bello per me leggere di un personaggio femminile che sì, riflette sulle discriminazioni che inevitabilmente subisce a causa del suo sesso, ma al tempo stesso reagisce senza farsene VERAMENTE una colpa. Perché queste presunte colpe lei porta in grembo con fierezza per affermare la sua libertà, la sua autodeterminazione. Perché possono chiamarla puttana, possono dirle quello che vogliono, ma lei rifiuta di permettere agli altri di farla sentire sbagliata e di rinunciare a quello che è il bene più prezioso di qualsiasi essere umano, la libertà. Penso che questa sia davvero una delle frasi più belle e più toccanti che abbia mai letto in vita mia perché raccolgono a pieno l'essenza della forza e del coraggio di cui non solo le donne ma tutti noi abbiamo bisogno. Ed è eccezionale che tu sia riuscita a trasmettermi tutto questo con una fanfiction che nella sua semplicità racchiude davvero tanto Perdonami se sono partita con questa filippica un po' femminista e decisamente chilometrica ma dovevo assolutamente farti sapere cosa ne pensavo. Ti faccio ancora i miei complimenti, leggerò con piacere i prossimi capitoli che pubblicherai! |
Ciao :) |
5- Presenza di spirito - blackjessamine |
Oh, povera Petunia. |
Eccomi finalmente qui per lo scambio a catena, Greta. Ormai faccio fatica a trovare qualcosa di tuo che non ho ancora letto e non voglio sfruttare la scambio per recensire i capitoli della tua long, ma mi ero persa questa assoluta perla e dovevo per forza rimediare. |
Carissima Greta, ci ho messo un pochino a scovare questa meraviglia nascosta, ma scegliendo di puntare su questa tua raccolta che mi aveva già riservato due splendide sorprese (Priscilla e Mirtilla), sono stata super contenta di leggere ancora qualcosa scritto da te sul giovane Severus. Ho adorato molto il modo in cui lo hai caratterizzato e il fatto che tu ti sia soffermata sui suoi primi giorni di scuola. Considerata la sua infanzia e la sua situazione famigliare, certamente deve essersi trovato nel duplice stato d'animo di gioia ed entusiasmo per trovarsi in un ambiente nuovo, ma allo stesso tempo anche profonda solitudine nel farsi già i primi nemici. Qui hai dato il giusto spazio a tutto: l'amicizia con Lily, i primi scontri con i Malandrini, e anche le prese in giro da parte dei suoi compagni di casa. Come sempre, mi piace il modo in cui descrivi la quotidianità dei personaggi nel contesto di Hogwarts, rendendolo concreto e reale. Di ogni personaggio hai un tuo background preciso (come nel caso di Penelope) e gli dai vita integrandolo pertettamente con quanto si sa nel Canon. La cosa che più ho amato però è stata il rapporto di Severus con Pozioni: curioso come all'inizio la ritenesse una disciplina banale e inferiore, mentre alla fine vi scopre un modo per calmare la sua mente e anche per distinguersi dagli altri. Alla faccia di James!! (perdonami ma dovevo dirlo! Ahaha). Ancora più curioso è che tu abbia sottolineato il fatto che il giovane Piton volesse fare duelli e usare la bacchetta, mentre poi da professore esalterà pozioni proprio perchè non è uno sciocco sventolio di bacchette. Una storia che mi è piaciuta tantissimo. Spero che scriverai altro su Severus da giovane, perchè lo fai meravigliosamente. A presto! |