Recensioni per
Il giustiziere dei poveri
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 51 recensioni.
Positive : 51
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
03/11/19, ore 11:07
Cap. 1:

Ciao, carissimo!^^

Per me è difficilissimo dire questo, anche perchè è brutto iniziare una recensione così, ma non so se sarò capace di continuare questa storia. Non è colpa tua, come al solito sei uno scrittore eccellente, i personaggi sono perfetti già dal primo capitolo, hai descritto meravigliosamente tutta la situazione.

Il problema, per me, è che è troppo pesante. All'inizio hai specificato di non leggere se non piace il genere, infatti non voglio polemizzare in alcun modo, anche perchè la storia è a rating rosso. Ripeto, è perfetta, solo che dà uno spaccato di realtà molto difficile da accettare. Vivendo in una grande città, vedo molte di queste cose.

Spero tanto che capirai e che non la prenderai come un'offesa. Forse ritornerò a leggerla, prima o poi, e lo farò con molto piacere.

(Comunque devo assolutamente farti i complimenti per quanto sei specifico nel descrivere le cose.)

Alla prossima!^^

Recensore Master
02/11/19, ore 20:26
Cap. 2:

Carissimo, io (su quel sito che grazie al cielo hanno chiuso) avevo viste le foto degli sfracellamenti da "impatto col treno" di cui parla Gianfranco. Non mi ci far pensare! Specie se penso che mi capita di leggerle mentre sto sul treno. ^^"

Ciò che più mi preme dirti: la storia di Rocca mi ha davvero commossa, per la sua umiltà. Ma per fortuna in questo capitolo ce n'è per tutti i gusti. Che soddisfazione quando il tuo Luca inizia a rispondere in modo scazzato e schietto!
E che soddisfazione!! ancora più grande, quando Tudose si procura la fine che merita!

Dopo aver letto certe storie, reali o di fantasia poco cambia, è impossibile restare indifferenti ai veri problemi della gente, quindi grazie a te per la capacità di scriverne in modo da aprire la mente di chi ti legge.

Comincio a provare empatia un po' per tutti.
(Recensione modificata il 02/11/2019 - 11:42 pm)

Recensore Master
28/10/19, ore 15:47
Cap. 5:

Carissimo il finale tragico un po' me l'aspettavo; non finisco mai bene le storie degli anti eroi.
La sorpresa è stata trovare invece quella sottintesa connivenza da parte del poliziotto, che condivide con l'assistente sociale la consapevolezza di essere impotente davanti ai criminali, che tanto "li arrestano e il giorno dopo sono già fuori."
Quante se ne leggono di storie così!
Le cariatidi del salotto televisivo poi sono altrettante icone dell'odierna classe dirigente impastata di ipocrisia, con le fette di salame sugli occhi.
Il problema è che stanno tutti lì ad invocare una società più giusta, più equa, più tollerante e, quando qualcuno arriva a forzare gli ingranaggi di un sistema incartato, loro prendono subito le distanze puntando il dito inorriditi.
Dobbiamo convenire con le conclusioni di "Birra" alias Moretti alla fine, se il nostro Giustiziere fosse stato più furbo e astuto avrebbe avuto una carriera molto più lunga! 

Recensore Master
27/10/19, ore 14:49
Cap. 5:

Ciao carissimo^^
Ci sarebbero tante cose da dire su questa storia, perché tanti erano i pensieri che mi aleggiavano per la testa mentre leggevo. Un finale amaro, cinico, ma terribilmente reale: la vicenda si chiude e lo fa nell'unica maniera possibile. C'è disillusione, che in ultima analisi non è che crudo realismo: il nostro eroe (o anti-eroe?) ha fallito nei suoi intenti e ha capito di essersi rovinato la vita e la reputazione perseguendo qualcosa che non lo avrebbe portato da nessuna parte. Solo, privo di mezzi "leciti" per contrastare l'ingiustizia, è rimasto schiacciato dallo stesso sistema che si era ripromesso di combattere, e se qualcuno (vedi il Birra) si è schierato dalla sua parte, altri (vedi i fricchettoni del talk show) sono già pronti a banchettare sul suo caso come avvoltoi intorno a una carcassa. Dopo la sconfitta, si becca anche l'onta e l'umiliazione. E risiamo al punto di partenza...
Fa quasi male a ripensarci, perché noi in questa realtà ci siamo dentro fino al collo.
Complimenti per aver portato alla luce queste tematiche e per averle trattate senza buonismi o false illusioni: forse "il mondo" non è ancora pronto per una storia simile, ma sono convinta che saprebbe scuotere un bel po' di coscienze addormentate.
Alla prossima^^

Recensore Junior
27/10/19, ore 10:37
Cap. 4:

"These are desperate times, Mrs. Lovett. And desperate measures are called for..."
Ho avuto in testa questa citazione per tutto il capitolo. Gandolfi precipita nel baratro, accantonata ormai l'ansia resta soltanto una lucida follia che lo spinge a commettere un altro omicidio - uno di quelli splatter, stavolta.
Ma bene!! Proprio bene...
Io capisco tutto, il contratto sociale viene tradito dallo Stato e l'ingiustizia regna sovrana sui cittadini di serie A e quelli di serie B e tutto quello che vuoi, ma Gandolfi è irrimediabilmente pazzo. Come lo è Sweeney Todd, al secolo il brav'uomo Benjamin Barker, con la differenza che lui il male e l'ingiustizia le ha assaporate di persona, se ne è nutrito per anni e anni, mentre Gandolfi le ha soltanto viste sfilare sotto gli occhi. È vittima di un'empatia malata e distruttiva, niente di tangibile può giustificare l'efferatezza dei suoi crimini.
Nonostante tutto, io non riesco a pensare 'Ha fatto bene'. Ma bene di che? Ha accoltellato una persona in un vicolo buio, è un mostro malato di mente!
Ce ne vuole per affondare la lama ancora e ancora, c'è bisogno di una spaventosa dose di follia repressa.
Quando in un crimine manca la componente 'passionale', quando e perpetrato 'per conto terzi', il killer mi fa ancora più paura.
Ti dirò, sono seriamente preoccupata anche per il suo compagno, spero che non faccia una brutta fine pure lui!!
E le colleghe? Gandolfi è ormai una bomba innescata, può bastare davvero un niente... che ansia!!
Lui crede di agire per il meglio, supremo giudice chiamato dalla vita a riequilibrare ciò che è giusto e sbagliato, mentre in realtà è un pazzo a piede libero.
La storia è davvero bella, scritta meravigliosamente come sempre, corro a leggere l'ultimo capitolo!!

Elly
(Recensione modificata il 27/10/2019 - 10:39 am)
(Recensione modificata il 27/10/2019 - 10:43 am)

Recensore Master
26/10/19, ore 19:02
Cap. 5:

Ave Of, quotando J. Morrison this is the end, my beautiful Friend..Luca ha terminato la sua metamorfosi e ci lascia dopo avere giustiziato la feccia della società... feccia che rimane a prescindere dalle vuote e televisive parole.. graffiante la conclusione dei poliziotti che ben condensa tutta la vicenda. Narrazione superba e potente come da prassi.. a la prochaine Jq

Recensore Junior
26/10/19, ore 12:52
Cap. 3:

Hai descritto l'ansia di Gandolfi in modo magistrale, quel malessere diffuso che deriva dall'avere la coscienza sporca e che tutti noi, credo, abbiamo provato almeno una volta nella vita per le più disparate ragioni. Io, per dire, a dodici anni rubai un campioncino di rossetto in una profumeria, la classica bravata con le amiche. Ecco, dopo stavo esattamente come Luca in questo capitolo!!
E sul finale il nostro 'eroe' decide di fare il grande salto, dall'omissione di soccorso si passa all'omicidio premeditato.
Il Giustiziere in rapida ascesa, sento che finirà davvero molto male... o magari no, con te la sorpresa è sempre dietro l'angolo :)
Bellissimo capitolo, non ti smentisci mai :)

Elly
(Recensione modificata il 26/10/2019 - 12:52 pm)

Recensore Master
26/10/19, ore 12:00
Cap. 5:

Triste l'epilogo di questa storia, non perchè Luca ci abbia lasciati, ma perchè la merda che lui avrebbe voluto spazzare via è, invece, rimasta tutta. Ci navighiamo e naufraghiamo.
Mi ha colpito molto la chiamata in causa diretta di Gandolfi/Gandhi, che riflette sugli ideali di giustizia per poi declinarli nella pratica dei fatti di ogni giorno. Nessuno riesce a recarsi oltre le belle parole e quasi tutte contengono accezioni come confronto, dialogo, Legge.
Beh, sono armi a doppio taglio: si dice che il sabato è fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato. La Legge non può essere come uno stivale di legno, cioè a me entra e a te no, peccato. Deve calzare sulla persona, avere l'elasticità oggettiva per cui è stata creata, non osare creare essa stessa delle discriminazioni. Perchè, alla fine, Luca salta sui binari e non saltiamo con lui, in quanto non siamo tutelati e quello stivaletto rigido ci sta stretto e basta, ci fa male.
E, poi, dialogo: discorso a due (in senso alternato), come ci insegna l'etimologia greca. Ove "due" è fondamentale. Se solo una delle due parti si mette in gioco e l'altra se ne sbatte non ci siamo più. Gandolfi l'ha capita, a parlare da soli ci si sente umiliati, se non addirittura si viene scambiati per matti. E salta. Perchè sa già che verrebbe considerato un povero svitato, appunto, un giustiziere dei poveri e quindi sottrae se stesso alla gogna che ne sarebbe derivata. Si auto elimina perchè ha iniziato a far parte dell'altra sponda, forse.
Infine, confronto: cum+frontem, cove il complemento di relazione è fondamentale. In un rapporto non esiste niente di scontato, di dovuto, non c'è poverinismo smielato e diabetico che tenga. Devi giocarti le palle, però le tue e non quelle degli altri. Non puoi pretendere o credere di essere il noto buon samaritano senza aver compreso che il samaritano ha usato i propri denari e non quelli altrui.
Mi sento graffiata da questa vicenda, perchè mette in luce senza eufemismi una realtà che viene tenuta segreta da chi ne trae vantaggio, da chi ci vuole imbelli o imbecilli per continuare a tenerci in pugno.
Quindi grazie per l'analisi tanto cruda, anzi, spero che tu vorrai scrivere altre storie di questo genere.
A presto! :)

Recensore Master
26/10/19, ore 11:24
Cap. 5:

Minchia, un colpo di scena dietro l'altro. Una degna conclusione di questa storia bella ma amara.

Mi aspettavo che prima o poi la polizia sarebbe venuta da Luca. Quello che non avevo immaginato era che uno degli agenti si comportasse in quel modo. Loro hanno a che fare tutti i giorni con la feccia della società, e sanno come stanno davvero le cose (a differenza di quei coglioni del salottino televisivo). E giustamente, Moretti cerca di aiutare Luca dandogli un consiglio sensato. Quella non è roba per lui, è parecchio pericolosa, e farebbe meglio a starne fuori. Purtroppo, Luca non lo sta a sentire, e va incontro al suo triste destino. Mi è dispiaciuto un sacco per lui, sai. Sì, è vero che uccidere è sbagliato, ma è anche vero che quando è troppo è troppo. Spero almeno che nell'aldila' trattino bene il giustiziere dei poveri.

Alla prossima, carissimo!

Recensore Master
22/10/19, ore 11:06
Cap. 4:

Ciao^^
Ecco cosa succede quando la tolleranza di una persona viene messa così duramente alla prova: la metamorfosi di Luca (che sarà anche "di sinistra", ma non ha i prosciutti sugli occhi: anzi, il suo ragionamento è pure coerente con l'essenza originaria della sinistra, che dovrebbe avere a cuore il benessere di tutti gli strati bassi della società e non soltanto di quei pochi parassiti che campano sul groppone degli altri. Ma vallo a spiegare a certi tromboni odierni...) giunge a pieno compimento.
E così l'esasperazione giunge al parossismo, e dai metodi "legali" si passa a quelli drastici: ma del resto, cosa può fare un privato cittadino di fronte a un'ingiustizia proveniente "dall'alto" (che non è una divinità cattiva e vendicativa ma un apparato statale che dir marcio è un eufemismo) che colpisce un'intera comunità (non parlo di "popolo" a ragion veduta)? È una domanda retorica che non trova risposta, e a cui Luca cerca di porre rimedio coi mezzi che ha. Le motivazioni sono giustissime, la realizzazione forse un po' meno (ma non per questo lo biasimo, francamente)... adesso non ci resta che vedere fino a dove si spingerà.
Finisco qui lo sproloquio facendoti come sempre i complimenti per questa storia, così spiazzante proprio perché "vera".
Alla prossima!^^

Recensore Master
21/10/19, ore 12:14
Cap. 4:

Il nostro Assistente sociale ha imboccato la spirale discendente dei serial-killer, che, quando acquistano dimistichezza con le uccisioni, lo fanno diventare una specie di abitudine.
Quello che preoccupa in Luca è che si sta assuefacendo molto rapidamente, gli scrupoli morali sono stati messi a tacere in fretta, ma questo ha delle conseguenze, lo rende sempre più audace e feroce nel suo "modus operandi" e, temo, anche imprudente.
Le sue colleghe hanno notato un cambiamento nel suo umore, tanto che gli consigliano di prendersi delle ferie, ma il nostro ha "del lavoro" da fare e non credo si fermerà tanto presto.
La badante dell'Est è stata tolta di mezzo? A chi toccherà adesso? °-°
 

Recensore Master
19/10/19, ore 15:50
Cap. 4:

Ave of, la tua introduzione alla storia in questo capitolo trova la sua raison d'etre..Luca il mite diventa un paladino ante litteram che varca il confine del non ritorno .. lo capiamo e ha ben ragione, da una parte, che pare non rimanere altro..ah le badanti avide..non è purtroppo un episodio inventato. Scrittura sempre coinvolgente che avvince il lettore a la prochaine J Q

Recensore Master
19/10/19, ore 11:33
Cap. 4:

"Per Tudose, che alla fine era morto per i fatti suoi, aveva rischiato l’infarto. Per Caputo, al quale aveva senza mezzi termini somministrato un farmaco letale, aveva a malapena alzato un sopracciglio".
Ecco, questa è la sequenza chiave che sancisce, per me, la metamorfosi di Luca. Terribile da leggere, ma così umana. Il motivo è quanto hai scritto prima con perfezione estrema. Lo Stato rompe il contratto sociale con i suoi cives, di conseguenza, inevitabilmente, il passaggio alla barbarie avviene quasi senza stupore.
Il contrario di quanto si vedeva nelle leggi dell'antica Roma, dalle quali le Costituzioni di tutto il mondo traggono spunto... senza capirci un tubo. Si parla tanto di democrazia, ma siamo messi peggio di quando essa veniva definita imperfetta. Siamo prede dell'inciviltà altrui, come se la nostra non bastasse.
L'altro aspetto che mi fa imbestialire è la burocrazia: se uno ha effettivamente necessità di un appoggio, come la signora Fabbri per il padre, che senso ha carteggiare, protocollare, timbrare e blaterare? Inutile anche cambiare le chiavi della serratura, tanto il poveretto è rimbambito e la badante è in grado di circuirlo. Assurdo!
Mi è capitata una situazione del genere con mio nonno, ma la badante era italiana (per fortuna, almeno denunciabile!) e gli rubava i soldi dal portafoglio per giocarseli alle macchinette (quelle permesse dallo Stato). Peccato che mio nonno non fosse affatto scemo: ha segnato la banconota e l'hanno beccata in pieno. Da soli, ovviamente. Lei, la signora impeccabile, aveva "amici" in polizia. Da vomitare, guarda.
Sto personalizzando, lo so... XD
Così, Luca commette il secondo omicidio. Passa dalle più pulite pasticche all'efferato coltello. Chissà se è davvero passato inosservato. Il cervello dice che merita di andare in galera, il cuore di dargli una medaglia.
Questa storia ti spezza a metà, ma è il suo scopo e tu sei bravissimo a scrivere queste parole, con questo stile quasi asettico ma tanto bruciante.
Un bacio! :)

Recensore Master
19/10/19, ore 10:34
Cap. 4:

La storia sta prendendo un tono sempre più politicamente scorretto, cosa che non posso che apprezzare. Il tutto illustrato dalle riflessioni di Luca, mite assistente sociale trasformatosi in giustiziere (Charles Bronson approverebbe). In teoria lo stato dovrebbe tutelare i cittadini. Ma che succede se fa l'esatto contrario, e protegge i delinquenti che dovrebbe togliere di mezzo? Succede che la gente si esaspera. E a mali estremi, estremi rimedi. Questo ragionamento può però essere molto pericoloso, se portato agli estremi. Luca non mi sembra il tipo, ma non si sa mai.

Oggi si è occupato di un caso di cui purtroppo si sente parlare spesso. Una badante di bell'aspetto che circuisce un vecchio rincoglionito. Luca prende la situazione in mano, e con un coltello toglie di mezzo la...chiamiamola meretrice. Ora c'è solo da sperare che non lo fermi una pattuglia.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
15/10/19, ore 04:16
Cap. 3:

Rieccomi^^
/inizio rant/ Gente come la Silvia (l'articolo è d'obbligo) la strangolerei. Ma la verità è che non ce l'ho con loro in particolare, bensì con chi gli inculca certe cose: per esperienza posso dire che il 90% di questi radical chic non fanno altro che ripetere frasi fatte come un mantra, per darsi un tono e un'aura di rispettabilità, senza neanche comprenderne a fondo il significato. Utili idioti che servono solo a foraggiare un sistema già marcio. /fine rant/
Per fortuna la morte del parassita è stata archiviata come accidentale (e penso che anche la Polizia abbia tirato un sospiro di sollievo) e nessuno sospetta di Luca, che comunque non aveva alcuna colpa. Di sicuro, ansia a parte, questo evento è stato cruciale per fargli scattare la lampadina in testa e portarlo a questa drastica risoluzione... che forse non sarà "giusta" dal punto di vista dell'esecuzione, ma non si può dire guidata da intenzioni disoneste (ma come si suol dire, in certi casi il fine giustifica i mezzi, e in quest'ottica il meccanismo che l'ha fatta scattare risulta più che comprensibile).
Vedremo come andrà...
Intanto complimenti e alla prossima^^
(Recensione modificata il 15/10/2019 - 04:18 am)