Hey! Come va? Perciò, andando subito al punto, di solito non recensisco mai senza prima aver recuperato quella precedente, e in realtà pensavo di far così anche sta volta, ma come già sai, le condizioni dell’assenza per il primo capitolo è abbastanza particolare, per cui vorrei evitare di perdere ulteriore tempo per colpa della sfortuna che ho per quanto riguarda i portatili, insomma, non sarebbe neanche giusto nei tuoi confronti. Ammetto di essere quasi caduta dal letto nel vedere l’aggiornamento, tanto presa com’ero da una delle mille discussioni che i miei compagni di classe stanno portando avanti in questi giorni, ma sono stata davvero felice di notare che avevi mantenuto la parola. Ovviamente, subito cellulare alla mano e chiamata alla mia cara A b y s s per avvertirla, tuttavia non saprei dirti quando potrà recensire anche lei, so che sta studiando come una matta per un’importante interrogazione di greco (capiscimi, in quanto amica ho il dovere di fare da tramite durante la sua momentanea assenza).
Prima di iniziare con la vera e propria recensione, vorrei dirti un paio di cose: la prima è che il tutto sarà strutturato in un modo forse non molto pratico, ma che per come stanno andando adesso le cose mi sembra il più pratico. Vorrei iniziare parlando un po’ dei personaggi che sono stati presenti in questo capitolo, cercando di non essere ripetitiva rispetto a quello che avevo scritto in precedenza, e poi del vero e proprio capitolo. Vediamo come va! La seconda cosa, ho notato un paio di sviste, dovute sicuramente al fatto che con tutti questi personaggi non è poi così difficile confonderli tra di loro, ma che potrebbero portare un po’ di confusione per un lettore un po’ meno attento, per cui credo sia giusto segnalarti ciò a cui io ho fatto caso:
• “«Oh, ti prego» la implorò Numero Sette, mentre abbandonava a sé stessa la valigia e avanzava verso il camino «Speravo ci fossimo lasciati alle spalle quel soprannome sei anni fa»” a meno che non dovessi aver capito male la scena, credo che qui a parlare sia stato Caesar, ovvero Numero Tre.
• “Gideon lanciò un'occhiata alla pagina aperta del suo fascicolo e scoppiò a ridere «Numero Nove è un comico depresso con la psicocinesi, cosa vuoi che faccia? Ci stende con un monologo auto ironico? Ci conquista con il potere della risata?»
Kasumi gli scoccò un'occhiataccia «Non sottovalutiamo nessuno. Se possiede la psicocinesi, gli basterebbe toccarci per sapere più di quanto possiamo permetterci che sappia. E vorrei ricordarti che non c'è per niente da scherzare con Numero Tre»” anche se ne hai dato la giusta definizione, psicocinesi dovrebbe essere il nome del potere di Hillevi, mentre questa di Alexis è la psicometria.
• “Gideon aggrottò la fronte in un broncio infantile, ma non rispose «Pare che Numero Tre si sia stabilita nel mondo musicale da cinque anni e che da allora non ha più fatto manifestazioni pubbliche del suo potere.” ecco, qui non so proprio di chi tu parlassi, complice il fatto che non sappiamo tutte le carriere che abbiano intrapreso i ragazzi dell’Umbrella Academy. Numero Tre è un maschio e, da quello che ci hai detto, era in missione. Per cui mi verrebbe da pensare che stessi parlando di Numero Due, ma anche lui è un maschio, in compenso ha intrapreso la carriera del turnista, oppure di Numero Quattro, visto che ne parlavano fino a poco prima e ancora non sappiamo nulla della sua carriera. Quindi non lo so? Spero tu possa aiutarmi a risolvere questo dubbio.
Detto questo, direi che è il momento di passare alla parte più interessante della recensione, iniziando proprio dai vari personaggi e provando a seguire l’ordine di apparizione, nella speranza di non dimenticarmi nulla per strada e di essere il più chiara possibile:
• Esmeralda Cleremont: Sono stata entusiasta di vederti iniziare il capitolo con un flashback dedicato a lei. Mi aveva incuriosita parecchio già dal capitolo precedente, alcune cose che aveva detto, unite al suo potere, mi avevano fatta scattare sull’attenti, totalmente attirata e già con una piccola passione nei suoi confronti, perciò conoscerla un pochino meglio è stato un piacere e, devo dire, non ha affatto deluso le mie aspettative, che ammetto fossero abbastanza alte nei suoi confronti. Dal suo confronto con Octavius, innanzitutto, emerge sicuramente un carattere forte e combattivo. Ci vuole coraggio ad affrontare un genitore in quel modo, soprattutto quando sei una ragazza e quello con cui ti trovi a scontrarti è un uomo come lui, non ha soltanto provato a parlargli in modo docile e persuasivo, non è stata lei quella a tentare un approccio diplomatico, invece sembra aver preferito sfidarlo apertamente, con un’aria leggermente saccente e davvero tanta sicurezza, quella che solo una quattordicenne può avere. In particolare, mi verrebbe da ragionare sul fatto che il padre abbia tenuto a precisare il fatto che è probabilmente la più matura tra i giovani Cleremont, chiedendomi se sia effettivamente così, senza contare il fatto che lo scopo fosse semplicemente quello di tranquillizzarla, convincerla che ne valesse davvero la pena di dargli ascolto. Non fraintendermi, avevi già fatto capire dallo scorso capitolo che fosse, evidentemente, una delle più “rigide” sotto alcuni punti di vista, nel momento in cui Artemis immagina lo sguardo di disapprovazione che le avrebbe rivolto sapendo che fosse uscita, d’altra parte ci hai anche fatto capire quanto lo stesso Rigel si facesse sopraffare dalle emozioni, quindi potrebbe essere una cosa coerente con la situazione che hai costruito fino a questo momento, ma per quanto riguarda la gestione delle emozioni, per adesso, Esme non mi sembra poi così diversa dal fratello, per cui non sarebbe poi così tanto una sorpresa se il suo fosse stato solamente un mezzuccio fin dal principio. Poi, su questa fanciulla ci hai donato anche una visione un po’ più approfondita dei suoi poteri. Anche in questo caso, le loro capacità crescono con loro e Octavius aveva la necessità di scoprirle volta per volta, per cui ho apprezzato molto il fatto che per un certo tempo abbia preferito non approfittare delle capacità rigenerative della ragazza per fare un passo più lungo della gamba, anche se posso capire la sua frustrazione, il sentirsi esclusa dal gruppo formato dai suoi fratelli, voler vivere anche lei quelle avventure, mettersi alla prova e vincere in prima linea, senza dover attendere che loro facciano tutto il resto. Una delle cose che mi interessano particolarmente è come possa cambiare il punto di vista su queste missioni semplicemente chiedendo a ognuno di loro, perché so bene che invece il mio Tony avrebbe fatto cambio con lei più che volentieri, ma su questo forse è meglio tornare un’altra volta. Nel corso del capitolo hai anche nominato il fatto che, ormai adulta, è andata a rifugiarsi nella sala dedicata all’addestramento, sfogandosi su i manichini, il che sembra proseguire sulla linea precedente, credo che sia molto probabile che dal momento che i suoi poteri non avrebbero potuto aiutarla nel corpo a corpo sia stato accostato all’addestramento per aumentare le sue capacità generative uno più mirato per permetterle di difendersi bene in un corpo a corpo. Sono convinta che ci sia altro di cui potrei aver voglia di parlare, ma adesso mi sembra il caso di proseguire, credo di aver detto tutti i punti salienti della mia piccola analisi, però posso riassumere volentieri dicendo che non vedo l’ora di rivederla.
• Elijah Stone: Passiamo allo Zar, che purtroppo non abbiamo avuto occasione di conoscere nello scorso capitolo. In un primo momento, mi ha ricordato il mio professore di storia e filosofia, anche se ogni singola cosa fa capire fin dal primo istante che si tratta di tutt’altro tipo di persona, quando arrivi in un ritardo non indifferente e pretendi di far subito secondo i tuoi comodi senza degnare gli altri di una spiegazione, per me ti sei praticamente scritto in fronte il nome del mio prof. Va bene, piccoli deliri a parte, mi ritrovo in una zona grigia nei suoi confronti. Da ciò che hai detto fino ad ora, risulta evidente si tratti di un personaggio piuttosto complesso e ben costruito, ma nonostante io sia curiosa di conoscere meglio il suo passato, cosa lo abbia portato a questo ruolo all’interno dell’Ordine, ma nonostante tutto non riesco ad essere interessata a lui quanto lo sono, al contrario, con i suoi compagni, ma sono convinta che riuscirai a smuovere la situazione, perché ha tutto il potenziale di avere una grandiosa storia da raccontare. Insomma, ci hai accennato ad alcune legende che lo riguardano, ma ciò che ci è stato detto è stato tramite lo sguardo ammirato e un po’ intimorito di Nasheeta, per cui ancora non ci è dato sapere quanto siano effettivamente veritiere. Nonostante all’inizio, dal modo in cui si rivolge ai suoi compagni, sembra dimostrarsi abbastanza distante, una buona controparte per il carattere glaciale di Octavius, che invece guidava l’Umbrella Academy, sono stata felice di notare come abbia coinvolto anche il resto della sua squadra nel discorso, dimostrando anche una buona dose di sarcasmo. Diciamo, perciò, che non sono ancora in grado di inquadrarlo alla perfezione, e ammetto che mi dia un sacco di fastidio non riuscire a farmi una vera e propria idea in base a ciò che è stato visto, ma dubito fortemente che sarà un despota, ma piuttosto si dimostrerà un vero e proprio leader, di quelli che nel piano ci sono pienamente, e che riuscirà a tenere la sua squadra molto più unità di quanto invece siano i Cleremont.
• Kasumi Ishikawa: La Kitsune, invece, è tutt’altra storia. Partiamo dal presupposto che adoro la figura del mito giapponese a cui è stata legata e, almeno da quello che ho visto, potrebbe sposarsi perfettamente con il tipo di figura che dovrebbe essa rappresentare, ci sono un paio di punti per cui devo ancora attendere una conferma, ma ci hai già fatto capire apertamente quanto non sia una ragazza da sottovalutare, per cui siamo sulla buona strada. Lei scatena sicuramente la mia fantasia, è abbastanza giovane, solo un anno più piccola dei Cleremont, eppure sembra essere più dentro alle dinamiche dell’Ordine anche rispetto a Gideon, che è più grande di lei, probabilmente ha una buona capacità di adattamento, o semplicemente far parte di questo sistema era solo il suo destino, l’ingranaggio di un macchinario che aspettava solo il momento giusto per iniziare a funzionare ed entrare in armonia con ciò che la circondava. Mi sembra una ragazza intelligente, forse una caratteristica necessaria per il tipo di ruolo che ha, insomma, se fosse stata una sprovveduta la sua carriera sarebbe certamente finita prima ancora di cominciare, invece pare che questa sia subito decollata, anche grazie al suo talento, che va sicuramente oltre a qualche alohomora detto al momento giusto… forse un percorso similie a quelli di uno spezzaincantesimi? In realtà, non ho idea se i membri più giovani abbiano effettivamente proseguito gli studi una volta concluso Hogwarts, ma non credo che l’Ordine accetterebbe dei ragazzini che hanno avuto solo un’istruzione alla magia basilare, per cui lo do per scontato, anche perché l’addestramento potrebbe essere anche interno. Ad ogni modo, sembra davvero molto seria, in certi versi anche più di Elijah, forse sfociando un po’ in una di quelle persone che studiano la loro lezioncina, in questo caso le regole e le caratteristiche della “società” in cui lavora, come se cercasse di compensare in questo modo qualche altra mancanza, ma credo che con il tempo sarà tutto più chiaro.
• Gideon Reed: Non so se il fatto che io lo adori dipenda dal personaggio di per se, dal fatto che il suo nome in codice sia Apollo o che il suo viso sia quello di Richard Madden, fatto sta che questa combinazione per me risulta incredibilmente fatale, trai Cavalieri è senza dubbio quello che mi piace di più, ora come ora, e non vedo l’ora di scoprire più informazioni su di lui, che mi sembra essere venuto meno allo scoperto degli altri. Purtroppo per me ho un debole per questo tipo di carattere nei personaggi, quelli che sono immischiati in una situazione enorme ma che cercano di prenderla con leggerezza, quasi come se fosse un enorme gioco, e magari poi si rivelano più serie e pratici di quanto mai si possa immaginare al momento in cui entrano in campo. Sembra proprio che sia questo il caso, tenendo conto del fatto che a quanto pare ha sempre portato al termine le sue missioni con successo, anche se di certo non mi aspettavo che fosse uno con la tendenza a lavorare in solitario, mi viene più facile immaginarlo di passaggio da un gruppo all’altro, pronto a ridere e scherzare con chiunque in attesa di qualche ordine. Non credo che sia uno che ragiona poi tanto su ciò che gli si dice di fare, insomma, da opinioni istintive, fa osservazioni un po’ derisorie e senza arrovellarsi in modo particolare nel pensiero, per cui posso solo supporre che sia uno che preferisca semplicemente agire, istintivo, quindi mi chiedo se, solitamente, i piani gli vengono forniti già belli costruiti insieme alla missione da portare a termine. Infine, hai pensato fosse il caso di riempirmi di curiosità con le sue straordinarie abilità, con cui potrebbe anche ovviare il problema Hillevi, senza però andare più nel dettaglio, complimenti, hai proprio voglia di farmi impazzire? Da ciò che è stato detto, non riesco proprio a farmi un’idea riguardo a cosa possa essere in grado di fare e ciò mi fa solo venire ancora più voglia di conoscerlo meglio e vederlo in azione!
• Nasheeta Ayed: Concludiamo i Cavallieri con la più piccola del gruppo, ovvero la Sfinge, nonché la fanciulla che ci ha gentilmente fornito le informazioni sui suoi compagni di squadra, grazie tesoro, mi hai semplificato la vita. Comunque, la adoro, magari non quanto Gideon, ma ha tutto il potenziale di conquistare il mio fragile cuoricino, perciò spero che lei e i suoi amichetti non si mettano d’impegno per distruggerlo. Nonostante, come ha tenuto a far notare, questa sia la prima missione seria che affronta, sono convinta che abbia davvero moltissimo potenziale, anche soltanto grazie al fatto che si tratti di una metamorfomaga: credo che questo tipo di personaggi siano parecchio sottovalutati all’interno del fandom, ma in una situazione del genere la capacità di assumere qualsiasi sembianza senza particolari vincoli deve essere davvero molto d’aiuto, basta pensare a con quanta facilità debba essere riuscita ad andare sotto copertura, perciò spero proprio che sfrutti al meglio questo suo piccolo dono, anche se non hai certamente bisogno di me per trovare tutti i modi in cui potrebbe utilizzarlo. Mi sembra anche un tipetto piuttosto intraprendente, con un buon senso dell’osservazione, vuole fare il suo lavoro al meglio, perciò, da quello che appare, ha fatto le sue ricerche preliminari sui fratelli Cleremont, notando le difficoltà riscontrate da alcuni di loro ed enunciando le sue conoscenze con fierezza, come se sapesse benissimo che quella è la sua occasione di dimostrare quanto si stia impegnando, il duro lavoro che sta portando avanti con l’obiettivo di avere un vero ruolo nel loro gruppo. In generale, comunque, mi piace davvero molto il suo entusiasmo, per quanto ci riguarda adesso l’Ordine si sta ponendo contro e a sfavore nei nostri eroi, conquistandosi il titolo di cattivi, ma lei sembra crederci davvero in quegli ideali e vuole entrare a farne parte in ogni modo, essere considerata un membro utile, da non mettere da parte, e questo mi fa capire che noi, dell’ordine, sappiamo meno di quanto pensiamo.
• Caesar Cleremont: Ecco, se Esmeralda era proprio come la immaginavo, per lui avevo tutt’altre aspettative, ma devo dire che così è decisamente meglio. Adesso non puoi saperlo, ma avevo provato ad analizzare ognuno di loro in base alle informazioni che avevo, per cui nel suo caso mi sono dovuta basare sulla canzone e le sensazioni che mi dava il suo prestavolto, arrivando a tutt’altra conclusione, però non posso davvero far altro che essere estasiata, lo amo, davvero. Il modo in cui ha reagito alla vista dei suoi fratelli, come se fossero la cosa più bella del mondo, tutto quello che potrebbe desiderare nella sua vita, questo è decisamente il tipo di “adorazione” che speravo di vedere da parte di almeno uno di loro, diamine, ne avevo proprio bisogno. Si è dimostrato fin da subito un ragazzo entusiasta, come se stesse cercando di vedere il positivo in questa situazione, ma a questo punto mi chiedo soltanto cosa provasse nei confronti di Octavius: è chiaro che fosse legato ai suoi fratelli e infatti, forse per ingenuità, una mancata comprensione di cosa passasse per la testa dei restanti Cleremont, non riusciva proprio a capire come mai questi avessero voluto andarsene, per cui mi chiedo se, da un certo punto di vista, essendo stato mandato in missione provasse un po’ di rancore nei confronti del padre, per averlo costretto ad allontanarsi da loro e privandolo quindi di alcuni momenti insieme. A questo punto, però, non mi sembra proprio possa essere definito come un tipo rancoroso, quindi non saprei, anche se per capirlo meglio dovrei anche sapere se quelli che ha incontrato fino a questo momento sono andati via di casa prima o dopo la sua partenza. Ad ogni modo, l’unica cosa che credo di aver effettivamente indovinato al primo tentativo, è che mi sembra proprio uno sicuro di sé, mi ha scaldato il cuore in modo ha conversato con i suoi fratelli, facendo capire quanto gli siano mancati e allo stesso tempo comportandosi quasi come se non si vedessero da solo una settimana. Okay, si capisce quanto questa cosa di lui e gli altri Cleremont mi abbia colpita? No perché deve essere chiaro che potrei morire per altre scene del genere. Ho bisogno che si vogliano tutti bene, anche se ci vorrà del tempo.
• Artemis Cleremont: Artemis non si smentisce, rispetto al capitolo precedente, rimane una dolcezza, non c’è che dire. Non potrei definirla come la mia preferita, complice il fatto che ho sempre avuto una preferenza per i personaggi maschili, ma ovviamente non posso che volere a lei e ai suoi modi di fare decisamente affettuosi già un mondo di bene. Posso dire che non sono stata affatto sorpresa di leggerla al piano? Ce la vedo proprio, sembra il suo strumento, delicato, come probabilmente è lei, sotto alcuni punti di vista, mi viene spontaneo immaginarla sedersi di fronte a questo con gioia mista a eccitazione, nella speranza che suonarlo potesse farla sentire di nuovo, completamente, a casa e nulla potrà convincermi del fatto che non sia stato così. Tuttavia, nonostante inquadrarla sembri una passeggiata, ho sempre di più la sensazione che non sia così: è rimasta ferita dal mondo esterno e ciò l’ha portata a desiderare di ripristinare il prima possibile il vecchio equilibrio, oramai andato distrutto, ma lei non si ferma certamente alla giovialità e gentilezza che sta dimostrando nei confronti dei suoi fratelli, credo che da una parte stia costruendo una sorta di maschera, come se cercasse di nascondere in tutti i modi come, per lei, non siano stati tutti rose e fiori quegli anni di lontananza, come se le sembrasse che questi abbiano trovato il loro posto e, di conseguenza, si sentisse in dovere di dimostrare che anche lei è felice, probabilmente senza neanche immaginare che, probabilmente, anche loro ne hanno passate tante. Il modo in cui è andata a difendere Caesar, quel Chase, poi, mi fa credere che abbiano avuto un forte rapporto di complicità in passato, del resto nello scorso capitolo ricorda lei stessa come lui, ogni volta che uscisse, volesse sapere tutto, perciò non vedo l’ora di scoprire meglio le loro dinamiche.
• Oliver Cleremont: Ecco, invece Oliver potrei già definirlo l’amore mio e dire che sono pronta a sposarlo. Che posso farci, questo ragazzo con due cagnoni e una delle vite più banali che ci si possa aspettare sembra proprio essere quello di cui aveva bisogna questa famiglia. Certo, non credo sia l’unico ad essere felice, ad avere un carattere positivo, ma al contrario non mi sembra proprio ci sia qualcun altro veramente leggero, come invece appare lui. Il modo con cui si comporta, prima con le sorelle, poi anche con il fratello, sembrano far intendere che sia uno di quelli che si è approcciato a questa separazione nel modo più positivo, vivendola come la normalità del crescere, anche se non è stato così per molti, ma vederla in questo modo gli permette di prendere il tutto con serenità, come se si lasciasse semplicemente guidare dal corso degli eventi, che mutano di volta in volta: lo ha detto lui stesso, sono stati lontani, è vero, ma questo non cambia i fatti, sono una famiglia. Nonostante in questo capitolo mi sia sembrato decisamente più rilassato, inoltre, quando lo hai introdotto non ho potuto che immaginarlo come parecchio energico, di quei ragazzi che senza neanche farlo apposta finiscono per muoversi costantemente come dei forsennati, perché semplicemente devono sfogare tutta quella carica che sono costretti a reprimere in altri momenti. Hai fatto capire, però, che a modo suo dovesse essere abbastanza responsabile, almeno quel che bastava per poter coprire Caesar, o forse il desiderio di stare vicino a uno dei fratelli, evitare che avesse problemi, aveva semplicemente la meglio sul suo carattere, che mi è parso avere anche toni leggermente infantili, a volte. Insomma, per farla bene, credo rientri in quella categoria di santi che pur di aiutare sono disposti a dimenticarsi che, tecnicamente, quelli maturi non sono loro. Di lui, in realtà, potrei parlare per secoli, ma in questo capitolo non mi è sembrato presente quanto nell’altro, per cui lascerò tutte le mie considerazioni su di lui per quando potrò recuperare quella recensione.
• Hillevi Cleremont: Passiamo invece alla cara Levi, così poi posso passare a un territorio che per me è più familiare. Tra i personaggi presenti in questo capitolo, lei è sicuramente quella che mi lascia con più dubbi e perplessità. Se non ricordo male, la prima cosa che mi aveva colpito di lei era il contrasto tra il suo prestavolto, con un look di tendenza gothic, e la sua casata, da cui sarebbe più facile aspettarsi qualcuna più simile a una Vsco Girl, del resto è la stessa casa da cui è uscito Tony, che di certo non ha l’aria più calorosa del mondo, quindi non c’è neanche da essere sorpresi, alla fine. Resta il fatto, che mi ero fatta una specifica idea di lei, affibbiandole quasi all’istante il ruolo di mamma del gruppo: mi da la sensazione di una piuttosto paziente e alcuni dei suoi interventi mi hanno fatto credere che potesse essere, a modo suo, piuttosto amorevole con i suoi fratelli, arrivando a preoccuparsi per loro molto facilmente. Purtroppo, da questo capitolo non sono riuscita a comprendere neanche lontanamente se mi trovo sulla giusta strada nel mio tentativo di definirla meglio all’interno della mia mente. Si, insomma, è rientrata nel gruppo più soft e che sembra non aver intenzione di scatenare parecchi drammi, ma ero già arrivata alla conclusione che debba essere piuttosto complessa, sia per il suo carattere che per la sua storia, perciò speravo davvero di potermi costruire qualche certezza in più, anche se a questo punto credo che finirai per farmi dannare un altro po’. Del resto, è uno dei personaggi che più mi incuriosisce, per cui probabilmente ci vorrà parecchio tempo prima che io sia pienamente soddisfatta di ciò che è venuto fuori. Comunque, cercando di non divagare troppo, per adesso preferisco come appare lontana da Ezra che con lui vicino. Lo scorso capitolo sembrava decisamente più tesa, come se la sua sola presenza potesse metterla in soggezione, limitandosi a un paio di frasi sporadiche, per cui sono stata davvero molto felice di vederla rilassata e vogliosa di scherzare con gli altri.
• Alexis Cleremont: Ed ecco finalmente il caro Alexis, l’ultimo dei Cleremont, sia per il suo numero che per l’arrivo! Che posso dire? Nulla, in teoria, visto che di lui so già tutto e sarebbe praticamente una presa in giro provare a capirci qualcosa. In compenso, lo conosco abbastanza bene da poter dire che, a mio parere, tu l’abbia reso davvero bene. Hai rivelato parecchi piccoli dettagli su di lui e la sua vita, eppure, allo stesso tempo, sei riuscito a lasciare per il futuro ancora molto da dire, cose importanti che possono aiutare a comprendere meglio il modo schivo con cui si sta comportando. Quando hai scelto di lasciare lui e Caesar da parte, avevo immaginato un’entrata in scena totalmente diversa, eppure sembra soltanto perfetto, vederlo sgattaiolare in casa come se non per lui non fosse mai stata tale, definire Octavius come il suo patrigno, decidere che no, la sua scelta di venire non è minimamente legata a loro padre, per lui non conta nulla, ma invece va ricondotta a Rigel, il suo fratellone così diverso da lui. Anche il suo modo di rivolgersi a Tony, una volta che il suo piano è andato in fumo, tutto questo mi sembrava semplicemente giusto, ma della scena ti parlerò meglio più avanti. Ad ogni modo, non è compito mio dirti se hai fatto o meno un buon lavoro nella sua resa, ma suppongo che almeno qualcosa debba contarlo, il fatto che a me sembri perfetto, e a questo punto spero solo che parlare di lui senza dir troppo diventi più facile.
• Antoine Cleremont: Concludiamo questa analisi con il mio bambino. Cos’altro posso dire, se non perfetto? Per adesso, è esattamente come lo avevo immaginato nel momento in cui ho iniziato a scrivere la sua scheda e non ho dubbi sul fatto che continuerà ad essere così anche con il proseguire della storia. In particolare, quando Artemis ha detto che si era chiuso in camera, mi è uscito dalle labbra uno spontaneo “aw, si, questo è proprio lui, finge di non esistere”, perché può sembrare una cosa stupida, ma avrebbe potuto star facendo qualsiasi altra cosa, eppure questa è una delle più adatte alla situazione in cui si trova. Lo hai mostrato giustamente schivo nei confronti dei suoi fratelli, come se cercasse effettivamente di far passare tutto il più velocemente possibile, ormai già pentito di essere tornato a casa, perché nonostante il poco tempo passato le cose si stanno già facendo più grandi e complesse di quanto avrebbe mai potuto volere lui, che è uno degli introversi della famiglia. Insomma, tutto ciò per dirti che mi sembri essere sulla giusta strada con lui, perciò spero proprio che continuerai così, per adesso ha interagito da solo soltanto con Alexis e, nonostante mi odierebbe per queste parole, io non vedo l’ora di vederlo confrontarsi meglio con il resto dei fratelli.
Wow. Okay, questa parte è finita. Come sempre ho un po’ esagerato rispetto al mio piano iniziale, ma spero sinceramente che questa serie di pensieri senza un vero e proprio filo logico sia stata sufficientemente chiara per comprendere come sto percependo questi personaggi. Ho provato a dire qualcosa su tutti coloro che sono stati presenti nel capitolo, perché proprio non mi va di escludere qualcuno, perciò spero di poter rimediare presto anche con i mancanti e di aver mantenuto un equilibrio decente tra una cosa e l’altra. Ora, passiamo alla fase tre, ovvero quella in cui provo effettivamente a parlare del capitolo. Credevi di poter finalmente liberarti di me, eh? Purtroppo per te, però, sono una logorroica e ho un altro po’ di cose da dire, per cui dovrai sopportarmi ancora. Iniziamo:
• Partiamo dal presupposto che amo i flashback e, se per qualche motivo, una volta finita questa storia decidessi di fare una raccolta dedicata solo al passato di questi ragazzi avresti il mio sostegno. Perciò, come avrai capito, è la parte che ora come ora mi interessa di più, perché senza questi momenti sarebbe davvero impossibile riuscire a capire come si è arrivati a quelli che sono adesso e il fatto che, per adesso, ognuno di loro veda un incontro in prima persona tra uno dei ragazzi e il padre lo rende ancora meglio. Ammetto che non mi aspettavo affatto che, su due capitoli, avremmo trovato in entrambi qualcuno che avesse, in qualche modo, una sorta di complicità con Octavius, aveva capito com’erano fatte le sue figlie e di conseguenza come comportarsi con loro, cosa fare per averle in pugno, dubito per lui fosse tanto difficile trovare la parola giusta al momento giusto e questo paragrafo ne è la prova, siamo sinceri, la metà dei genitori durante questo tipo di discussioni sono solo in grado di peggiorare la situazione. Al contrario, lui è persuasivo e con il suo modo di fare fermo e autorevole, quei piccoli momenti di affetto utilizzati quasi come premio, sembra essere riuscito a conquistare molti dei suoi ragazzi, riuscendo a domare Esmeralda anche durante lo scoppio di ribellione adolescenziale. Ho apprezzato davvero molto il riferimento al canon, visto che hai nominato Vitious, ma soprattutto sapere una parte importante delle dinamiche dell’Academy: sinceramente, non immaginavo che Octavius potesse aver scelto di non coinvolgere fin da subito Esme all’interno dell’azione, credo che possa essere comodo avere qualcuno che possa guarire gli altri nell’immediato, ma immagino che, dal suo punto di vista, la situazione fosse più complessa di così e, di conseguenza, gli sia parso più semplice agire in questo modo. Ad ogni modo, questo paragrafo è stato scritto in modo magistrale: non è affatto pesante e, il modo in cui hai descritto ogni emozione, è stato sicuramente molto utile pere entrare totalmente in sintonia con i personaggi, cosa che io trovo essenziale, specialmente quando il lettore non conosce ancora bene con chi si sta avendo a che fare, perciò non mi stancherò mai di dire quanto io ami il tuo stile di scrittura.
• Mi piace un sacco come hai strutturato questo paragrafo, anche se non saprei dirti con certezza il motivo, ma suppongo sia il fatto che si inizi nel mezzo dell’“azione”, per poi tornare indietro e lasciare spazio ai pensieri di uno dei personaggi. Il modo in cui hai parlato di ognuno di loro non è stato affatto invadente, anzi, credo risultasse davvero molto naturale, il che non deve essere stato facile, sei riuscito a trovare un giusto equilibrio, che non facesse sembrare troppo macchinoso il passaggio da un tipo di descrizione a un altro e, allo stesso tempo, abbiamo ricevuto qualche informazione in più anche sull’Ordine. La conclusione a cui sono arrivata per adesso, però, è che proprio non riesco a credere che siano del tutto cattivi, semplicemente c’è qualcosa di cui, ovviamente, non siamo ancora a conoscenza e che invece deve essere essenziale per comprendere il loro ruolo in tutto questo, non riesco neanche ad escludere l’idea che prima o poi debbano ritrovarsi a collaborare. Del resto, a quanto pare ogni loro azione ha uno scopo ben preciso e ragionato, quindi non avrebbe senso voler semplicemente fare qualcosa di cattivo, per di più credo ci sia un motivo dietro al “l'Ordine si sforza di versare meno sangue possibile”, insomma, come se stessero facendo qualcosa di giusto ma con mezzi per lo più scorretti, non so se mi spiego. Avrò ragione? Sto seguendo una pista totalmente sbagliata? Le frasi che sto costruendo, hanno effettivamente un senso anche per chi le legge? Suppongo che lo scopriremo solo vivendo. Devo ammettere, comunque, che ci sono parecchie cose che mi incuriosiscono, tra cui la loro sede, che sinceramente immaginavo un po’ meno deprimente, anche se suppongo che l’arredamento dei luoghi non sia proprio la loro priorità, anche perché ci si potrebbe lasciare dietro qualcosa di compromettente, in caso di emergenza, e la vera e propria organizzazione dell’Ordine, che sembrerebbe essere piuttosto complessa e con un discreto numero di membri, ma anche in questo caso credo proprio che mi tocchi aspettare.
• Allora, la presentazione di Caesar. Hai iniziato il tutto con una frase davvero d’effetto, mi è piaciuto l’utilizzo del termine randagi per parlare dei due grifi della famiglia, come se questi due ragazzi avessero entrambi vagato molto, negli ultimi anni, e adesso stessero cercando soltanto un posto dove fermarsi e recuperare le forze ormai sparite. L’arrivo in casa di Numero Tre mi ha fatto spuntare sul viso uno spontaneo sorriso che proprio non se n’è più voluto andare, per non parlare del fatto che amore fosse proprio Bizzie, perché insomma, sono convinta che in qualche modo fosse l’essere vivente preferito di ogni persona che abbia vissuto in quella casa. Poi, la stessa descrizione della scena che si è ritrovato davanti, è stato fantastico pensarli così uniti nonostante tutto, andando oltre a tutta la resistenza dimostrata invece dall’altra parte della famiglia: per un momento, è come se fossero diventati una famiglia normale, che si sta riunendo solamente perché è tradizione, e non per la morte del padre, ce n’era proprio bisogno dopo l’imbarazzante incontro del capitolo precedente. I loro dialoghi erano pieni della complicità e leggerezza che si può trovare solo tra persone che insieme ne hanno passate tante, che si conoscono da così tanto che non ha davvero nessuna importanza se poi si è stati lontani per un’altra buona porzione di tempo, perché certe cose non si dimenticano, non importa cosa succeda. Non lo so, sarò io che sono dannatamente debole quando si tratta di broship, ma è stato fantastico vederli lasciarsi tutto alle spalle, anche solo per qualche momento, tutto il male che hanno passato, in alcuni casi anche per colpa dei loro stessi fratelli. In particolare, poi, ho apprezzato incredibilmente conoscere il punto di vista di Caesar sulla “fuga” degli altri, anche lui se n’è andato, è vero, ma la situazione era totalmente diversa e deve aver fatto male non poter comprendere cosa accadeva.
• Ora, è vero, sono decisamente di parte, ma a mio parere questo paragrafo era semplicemente perfetto, l’ho amato dal primo momento fino all’ultimo. Come sempre, hai descritto ogni singola emozione in modo fantastico e non ho potuto che apprezzare il modo in cui lo hai mostrato, con questo immenso rifiuto nei confronti dell’idea di star davvero tornando a casa, perché davvero non era secondo i piani. Ritengo, in oltre, che tu abbia fatto una scelta eccelsa nel decidere di mostrare questo lato più debole di Rigel, sfruttando proprio quegli stessi poteri che Alexis non è mai stato pienamente in grado di controllare. Non oso immaginare quanto debba essere spiazzante ritrovarsi in una situazione del genere, il solo desiderio di ignorare una lettera che non voleva ricevere e poi vedersi parare davanti agli occhi una scena a cui mai avresti potuto credere avresti assistito, un giorno. Rigel si è ritrovato più distante dai suoi fratelli più di quanto avrebbe mai potuto volere, perché si, lui si era allontanato durante il periodo ad Hogwarts, ma sicuramente non desiderava che questi partissero, tal volta cambiando addirittura stato, pur di stare il più lontano possibile da quella che chiamavano casa. È stato il modo giusto di mostrarci tutto questo, una solitudine forzata, che è riuscita a portare con se una buona dose di sensi di colpa. Vogliamo parlare, poi, del dialogo tra Alexis e Tony? È stato breve, poche e semplici frasi, ma non credo che sarebbero state così efficaci se a parlare fossero stati altri dei fratelli Cleremont, né tantomeno se fosse stato più approfondito, andando a scavare nel dettaglio della loro intimità. Per questo, è sicuramente complice il fatto che conosco bene entrambe le loro storie, come hanno vissuto gli anni a casa, il momento in cui se ne sono andati e che tipo di vita hanno avuto dopo, cosa che invece mi manca per quanto riguarda gli altri OC, e, è innegabile (anche se stranamente non è stata una scelta volontaria) che mentre per alcune situazioni si sono ritrovati negli opposti totali, ci sono certe similitudini non indifferenti e che danno molta forza alle parole dette da Alexis in quel momento, insomma, credo che sia stata una scelta perfetta. Potrei parlare di questa parte per secoli, ad essere sincera, ma direi che questo sia più che sufficiente per farti capire la mia opinione, meglio andare avanti.
• Per forza di cose quest’ultimo paragrafo, a parer mio, è stato un po’ più confuso degli altri. I Cavalieri non vengono considerati in prima persona, ma bensì il suo scopo è mostrare meglio il loro piano, ma anche farci capire quali informazioni hanno sui ragazzi dell’Umbrella Academy e farne avere alcune a noi. Il problema è che, ovviamente, non conoscendo bene ognuno di loro può risultare difficile ricostruire il tutto, comprendendo con esattezza di chi si sta parlando, diciamo che io posso ritenermi fortunata, perché bene o male ho un’idea del potere di più o meno ciascuno di loro e non mi ci è voluto molto ad associare numeri, nomi, facce e capacità, ma questo non mi ha impedito di dover andare a utilizzare schemi e ad andare ad esclusione per capire di chi si stesse parlando, in alcuni momenti. Tuttavia, devo dire che questo è anche un grande punto di forza di questo pezzo. Mi spiego meglio: loro danno molto per scontato ed è perfettamente normale, sanno più di noi lettori, capiscono di cosa stanno parlando e sarebbe solo strano prolungarsi in spiegazioni che, per loro, non dovrebbero essere necessarie. Sono l’oggetto della loro missione, per cui sarebbe impossibile pensare che non abbiano idea di chi dovranno affrontare, per cui credo che sia molto più giusto così. Da quello che ho capito, poi, Levi è quella con il potere che avevo inizialmente dato a Tony e, come avrei voluto dire nella recensione al primo capitolo, sono davvero felice di aver fatto questa modifica, considerando poi quanto mi interessi quella ragazza. Di certo non mi aspettavo quel “sarebbe più difficile tenere a bada elementi come Numero Quattro o, Dio ce ne scampi, Numero Cinque”, tant’è che mi sono chiesta se avessi fatto confusione, anche se, in effetti, Tony potrebbe essere un po’ un problema una volta usciti della villa, quindi avrebbe senso questo commento, sempre se non consideriamo il fatto che non è affatto propenso ad utilizzare effettivamente il suo potere, nonostante ciò dai, alla fine sul momento non può causar loro poi tanti problemi. Comunque, a questo punto non vedo l’ora di sapere di più sui poteri di questi ragazzi e, soprattutto, chi ha avuto difficoltà nel gestirli, controllarli, e continua tutt’ora ad averne. Questo finale, perciò, mi ha lasciata con tanta curiosità, sia da questo punto di vista, sia per la voglia di leggere di questa nuova incursione all’interno di casa Cleremont.
E finalmente ho finito! Non vedevi l’ora, ammettilo. Sinceramente non sono neanche sicura che avrai la pazienza di leggere tutto questo, ma almeno così ho avuto una scusa per dare un senso ai miei pensieri, che come al solito fanno un po’ come gli pare. Per via della maggior parte delle fanfiction che seguo, sono abituata a capitoli ben più lunghi e corposi, ma ognuno ha le sue caratteristiche, così come i suoi gusti, perciò ho solo bisogno di un po’ di tempo per abituarmi a questo concetto e a darmi una regolata, di conseguenza, nel recensire, prometto che lavorerò su accorciare il tutto. Ho già tentato di darmi dei limiti, dicendomi di non scrivere più di un tot per ogni cosa, ma non è andata proprio benissimo, anche se in realtà poteva anche andare peggio.
Vorrei concludere ringraziandoti per essere tornato in azione, senza abbandonare la storia, sono stata entusiasta per tutta la lettura del capitolo ed è davvero un toccasana durante questa quarantena. Ah, un altro grazie anche per il fatto che nello scorso capitolo alla fine hai aggiunto la canzone corrispondente a ogni OC, che mi hanno accompagnata per tutto il corso di questa recensione, nonostante la maggior parte non rientri nel mio genere :’)
Detto ciò, spero di poter leggere presto un altro capitolo!
Baci
;*
Zoey
PS. Mi sono resa conto che, più andavo avanti, più degeneravo. Mi spiace. Ho provato ad avere un po’ di contegno, ma la maggior parte di questa recensione è stata scritta di notte, per cui non ti preoccupare se fai fatica a seguire qualche mio discorso. Colpa mia, non ho davvero la forza di rileggere il tutto e aggiustarlo, #sorrynotsorry. (Recensione modificata il 06/04/2020 - 04:15 pm) |