Recensioni per
Non possiamo scegliere chi amare
di Maqry

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Master
22/03/20, ore 21:14

Cara Maqri,
Se questa storia non fosse già nelle mie preferite la ri-preferirei, te lo dico. Robb e Theon hanno canonicamente un rapporto davvero intenso e fraterno che la loro storia spiega. L’IC di Theon è sorprendente: hai reso la sua spacconeria, la protervia che incontriamo all’inizio dei romanzi e della serie, quando ha sempre questi Uomini di Ferro in bocca, ma la cosa che più colpisce è il modo in cui l’intesa amicale e fraterna si trasforma in qualcosa di diverso che pare sempre rimanere nel limbo di un “pensiero stupendo” di Robb fino al paragrafo finale quando, a ben vedere, forse, ma dico forse, potrebbe esserci di più, con quel sorriso/ghigno di Theon che capita in un momento inopportuno. I momenti sono tre e perfettamente bilanciati: abbiamo un primo incontro, quando Ned porta il figlio più giovane di Greyjoy a Grande Inverno come ostaggio di riguardo/pupillo (una pratica medievale nota e molto usata, peraltro). Abbiamo l’allenamento, in cui le abilità guerresche di Theon spiccano contro la goffaggine di Jon, più giovane di Robb, e infine abbiamo il combattimento contro i Lannister.

Robb cresce, ma la sua attrazione verso Theon in verità più che mutare si consolida, perché è una sorta di amore a prima vista che non ignora gli evidenti difetti di Theon: il ragazzo viene subito scoperto per le sue grossolane bugie e per millantare abilità viste da lontano. La shot è terribilmente drammatica per un altro motivo, però: nonostante l’intesa, nonostante questo innamoramento, Theon come sappiamo tradirà Robb per ritornare in una casa dove a eccezione della sorella (un personaggio che adoro, lo confesso) nessuno vorrà averlo tra i piedi. L’espiazione per questo tradimento è terribile e la conosciamo tutti: finirà al nord, dove Theon potrà difendere Bran ricongiungendosi con l’unica, vera, famiglia che abbia mai avuto. Stilisticamente la storia mi piace moltissimo: le frasi che separano i paragrafi sono taglientissime e segnano una consapevolezza maggiore in Robb; Theon è ammantato di fascino e in lui abilità e difetti creano un quadro mirabile, bellissimo da vedere. Per tranquillizzarti riguardo alle note, dico che sei bravissima, che questa scelta anche per quanto concerne il pairing mi è piaciuta moltissimo e che anche il titolo è bello. Sempre felicissima di leggerti, ti auguro una serena serata ^^
Shilyss

Recensore Veterano
13/03/20, ore 19:01

Ciao cara!
Ecco che giungo finalmente qui da te per andare avanti con questa tua raccolta.
Questo terzo capitolo è dedicato alla coppia Robb/Theon.
Mi piace che, prendendo come spunto la scena in cui Theon sguaina la spada per dichiarare la sua lealtà a Robb, questo sia per quest’ultimo un input per ripensare a momenti passati che i due hanno vissuto insieme, momenti che lo portano a pensare che loro non sono mai stati fratelli. Infatti il giovane lupo si rende conto di provare per lui dei sentimenti ben più profondi, che vanno ben oltre quelli che si può provare per un fratello.
Mi piace che, raccontandoci tre momenti diversi del loro passato - il loro primo incontro a Grande Inverno, i momenti di spensieratezza durante l’adolescenza e la battaglia al Bosco dei Sussurri - ci siano degli elementi che che rimangono comuni: infatti, lui non è certo che tutto quello che si dice sugli Uomini di Ferro o tutto quello che dice lo stesso Theon è la verità, ma lui non può negare che, comunque vada, c’è qualcosa in lui che lo colpisce e affascina tremendamente, come l’odore di salsedine che emana e la rudezza e la spigolosità dei suoi atteggiamenti e che non può negare di sentire che le sue viscere che si contraggono quando lo sente parlare. Tutto questo gli fa chiedere se veramente, assaggiandola, la sua pelle sa di salsedine, se i suoi muscoli, al tatto, sono davvero duri come le pietre e se la sua bocca, contro la propria, sia tagliente come l’acciaio.
Ma queste possono rimanere solo delle domande: Robb ormai è il Re del Nord e non ci potrà più essere qualsiasi possibilità per loro, per essere altro.
Può solamente godersi la sua vicinanza e lealtà in questo momento di guerra (fin quanto durerà, visto che sappiamo che Theon lo tradirà).
Questo capitolo mi ha dato un senso di malinconia: rendersi conto che si vuole bene a una persona in maniera più profonda di quanto si vuole agli altri, ma non poter stare insieme perché le circostanze della vita ce lo impediscono, senza sapere se, nel caso le cose fossero diverse, ci sarebbe stata una possibilità per loro.
E’ un capitolo scritto molto bene, che porta il lettore ad empatizzare molto con il personaggio di Robb. Sei riuscita a far empatizzare anche a me con lui e puoi immaginare che io non sono proprio una sua fan (non ti dico che quando vedo le Nozze Rosse faccio partire i trenini stile Capodanno, ma poco ci manca).
Ora sono davvero curiosa di leggere i prossimi tre capitoli e scoprire quali altre coppie hai da proporci.
A prestissimo mia cara!
Un mega abbraccio (ovviamente virtuale viste le recenti norme),
Jodie

Recensore Master
12/03/20, ore 11:07

Ciao cara Maqri!
Mai avrei pensato di leggere un simile crack e pure io ho visto le serie una vita fa, al momento della loro uscita, per non parlare dei libri, ma ricordo ancora tutto piuttosto bene, anche se col colore degli occhi di Jorah mi rifaccio perlopiù all’attore. Missandei mi è piaciuta moltissimo. Il suo essere stata liberata da Daenerys la rende una donna in grado di amare, libera di decidere cosa fare del proprio corpo (un concetto impensabile per chi viene fatto schiavo), ma la scelta di unirsi a Jorah è dettata dall’amara consapevolezza che si tratta di un amore non totalmente corrisposto; lei rappresenta più da una consolazione che un amore vero e proprio, in eterno e inevitabile secondo piano rispetto alla regina Targaryen. Di questo l’intelligente Missandei è conscia fin dal primo minuto e ciò contribuisce a rendere la shot ancora più drammatica, perché non c’è alcun velo dell’illusione a ingannarla (e lei è stata addestrata ed educata per non lasciarsi ingannare, come dici all’inizio, anzi, per carpire e leggere anche il non detto). Ecco perché riesce a intuire e a interpretare quello che gli altri dicono e ne è sempre consapevole.

La shot è pervasa da una nostalgia incredibile, dato che questa relazione a parziale senso unico è destinata a finire o a non concretizzarsi (e Missandei vuole volare, con le sue ali di farfalla); tuttavia il sapere (o ricordare) perfettamente come stiano le cose tra loro non le impedisce, quando rivede il cavaliere, di provare una sorta di rimpianto per quelle serate passate a consolarsi a vicenda. Molto indicativo in tal senso è che Daenerys sia una figura che domina su tutta la storia, sì, ma che resti dietro la sua tenda, inaccessibile in un certo qual modo. L’uso della poesia e il riferimento a Naath sono bellissimi e molto poetici perché crea delle immagini incredibilmente forti di questo amore sentito come un bisogno o una necessità e marcato dalla consapevolezza dell’intelligenza di una donna come Missandei. Con il riferimento finale a Mereen e a Verme Grigio capiamo che Missandei, pur avendo volato altrove in un amore altrettanto infelice e mai completo del tutto, ma almeno ricambiato con forza, non ha dimenticato. E forse, in effetti, l’amore non si dimentica mai del tutto.
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Master
06/03/20, ore 16:24

Cara Maqri,

Ti confesso che volevo già passare da alcuni giorni per ringraziarti della tua bellissima recensione e stai sicura che lo farò molto presto, ma intanto passo qui. Pensavo che sarei andata direttamente su HP, ma mi incuriosiva leggere della ship Arya/Gendry perché non ho mai letto su di loro. Mi è piaciuta molto, sia come struttura, sia per il flusso di coscienza che segue l’analisi che della propria esistenza fa Arya, sia per la scelta di utilizzare le battute della serie. La scelta di diventare un’assassina fa parte di Arya fin da quando si ritrova a vedere l’amatissimo padre decapitato. Da quel momento in poi c’è spazio solo per la vendetta e la breve parentesi Arry, che comunque non cancella la voglia di uccidere chi ha ucciso i lupi. Uccidere è una necessità, un mestiere, ma anche laddove è la semplice esecuzione della setta non è un qualcosa che lascia l’anima indifferente. Ecco allora che Arya parla di strappi, di lacerazioni, di cose che non possono essere ricucite sia perché il prezzo di una vita è decisamente troppo alto, sia perché lei l’unico ago che sa manovrare è la spada che le ha regalato Jon.

All’interno di una disamina amara sul prezzo della vendetta, c’è il rapporto con Gendry. Arya vorrebbe che lui la capisse, che potesse amarla nonostante le molte ombre, ma non si fa illusioni. È bellissimo che distingua tra l’uccidere un estraneo per legittima difesa e uccidere un intero clan: da questa riflessione partono riflessioni su cosa vuol dire essere umani, cosa vuol dire amare e accettare, fino all’inevitabile ultima notte in cui, con la morte vicina, come spesso accade, la vita esplode anche e soprattutto con l’unione di due spiriti e due corpi. Non ti avevo mai letta, ma sei stata una sorpresa. Trovo che tu abbia sensibilità, un bello stile e soprattutto tratti delle tematiche interessanti in maniera approfondita. Sa di minaccia, ma attendi mie notizie, presto e anche sulle sezioni che ti sono più care e che leggo sempre con molto piacere! Un caro saluto,
Shilyss

Recensore Master
21/02/20, ore 01:52

Ciao!
Eccomi qui per lo scambio a catena del Giardino, e grazie a ciò ho potuto scoprirti come autrice, e devo dire che dopo la lettura di questo primo capitolo a primo impatto sono rimasta stupita dal tuo modo di scrivere, che ho trovato particolarmente poetico e stilisticamente non banale. Non ho potuto non scegliere di leggere questa raccolta perché sono una grande fan di GOT (anche se ammetto che l'ottava stagione non mi ha entusiasmata, ma vabbé). Arya è sicuramente uno dei miei personaggi preferiti da sempre, e tu con questo capitolo hai saputo delineare bene non solo la sua caratterizzazione, ma anche lo sviluppo del suo personaggio all'interno della serie, sottolineando il fatto di come lei abbia seguito la scia delle sue scelte. Mi è piaciuto come hai voluto soffermarti a dare valore a certe frasi che ritornano, ci sono parti di sé che si perdono quando si prende una vita, ed è vero, Arya ne è un perfetto esempio infatti. Mi è piaciuto come hai voluto mostrare il suo legame con Gendry, personalmente ammetto che non mi ricordavo che i dialoghi erano tratti proprio dalla serie, ma questa attenzione ai minimi dettagli l'ho apprezzata tanto! Tutto ciò per dire che leggendoti per la prima volta ho apprezzato subito il tuo lavoro, quindi complimenti e alla prossima! Sei molto brava!

Shakana

Recensore Master
11/02/20, ore 12:23

Ciao Maqry, le tue storie non sono sempre immediate, richiedono un momento in più per concentrarsi sulle parole e sui concetti che vuoi esprimere, dove ogni parola, ogni assunto, ogni pausa viene calibrata per dare un certo risultato e lasciare una riflessione nella mente del lettore. In questo caso non ho mai pensato a questi due personaggi come possibile coppia anche se l’interazione fra i due è stata dal primo momento piuttosto intensa. A Robb è piaciuto subito quel ragazzino magro riportato a casa da un padre giusto che aveva pensato non al figlio di un nemico ma ad un ragazzino che meritava di crescere come un ragazzo normale in una famiglia e non in una prigione come erroneamente aveva pensato lo stesso Theon una volta che aveva raggiunto Grande Inverno. Aveva conservato quel tipico ghigno sbruffone e di presunta superiorità della sua gente, orgoglioso della sua provenienza e grato per la forza interiore che gli aveva donato, anche quando era stato presentato all’intera famiglia Stark e aveva compreso in quell’ atto che ne avrebbe fatto parte. Theon ha sortito sul giovane lupo del nord una sorta di fascinazione che lo ha accompagnato per buona parte della sua vita. Robb e Theon sarebbero diventati fratelli. Ma per Robb in quella parola, nel concetto più ampio che esprimeva, sembrava esserci qualcosa che strideva e propriamente non si adattava al rapporto che aveva instaurato con il piccolo uomo delle isole di ferro. Durante gli anni trascorsi insieme a battersi sotto lo sguardo vigile o del lord loro padre o del maestro d’armi, insieme all’altro ragazzo, Jon, che però era il bastardo di Lord Stark, Robb aveva sempre guardato a Theon in modo diverso e tutti quelli che erano i suoi tratti distintivi sia fisici che di carattere avevano assunto un fascino particolare tanto da arrivare a desiderare di poterli toccare e provare. Ma con l’età adulta e l’aumentare delle responsabilità dovute al fatto di essere diventato il re del nord al posto del padre morto, tutte le sensazioni provate per quel ragazzo si sono necessariamente dovute ridimensionare e soprattutto accantonare. Ora finalmente può affermare che loro due saranno fratelli ora e per sempre. Come per le altre due coppie che hai voluto ritrarre hai saputo imprimere alle parole una forza che ti resta dentro e continua il suo lavoro di aiutarti nella riflessione di un rapporto molto intenso e che ha legato queste due persone comunque indissolubilmente. Ora ti aspetto sempre curiosa ma soprattutto interessata alle altre coppie che vorrai portare alla nostra attenzione certa che continuerai a stupirmi con la tua scrittura così coinvolgente. Un caro saluto.

Recensore Veterano
26/01/20, ore 14:45

Ciao!
Solitamente non riesco quasi mai ad andare oltre al primo capitolo quando comincio una fanfiction: recensisco quello e poi non trovo più il tempo per proseguire. Oramai ho perso il conto di quante volte sia successo.
Con questa raccolta, però, mi sono decisa ad andare avanti, e devo ammettere di esserne immensamente felice: non mi era mai capitato di leggere qualcosa su Missandei e Jorah, ma mi hai piacevolmente stupito. La storia è costruita bene, con uno stile sempre impeccabile e incalzante, che invoglia a proseguire la lettura. Hai descritto l'amore a senso unico di Missandei in maniera struggente e allo stesso tempo lucida, facendomi immedesimare tantissimo in lei.
L'accenno velato a Verme Grigio sul finale mi ha riempito di gioia (shippo immensamente questi due), ma il fatto che Jorah rimanga sempre nella mente di Missandei mi piace: è qualcosa in cui mi rivedo moltissimo.
In conclusione, ancora complimenti. Spero di poter continuare a leggere questa raccolta senza intoppi xD
A presto! *-* Baci, Jacki.

Recensore Veterano
24/01/20, ore 20:03

Ciao mia adorata!
Già ieri sera avevo visto che avevi aggiornato questa raccolta quindi ho approfittato di un momento di tranquillità qui in casa per leggere questo nuovo capitolo perché davvero incuriosita dalla tua scelta di inserire questa coppia formata da Missandei e Jorah.
Missandei non è tra i personaggi che preferisco, ma devo ammettere che la sua vita non è stata per nulla semplice. Da bambina è stata portata via dalla sua amata Naath (devo ammettermi di essermi davvero commossa quando nella puntata 8x2, Verme Grigio le dice dove vorrebbe andare una volta finito tutto e lei gli risponde di voler solo tornare a Naath, perché, in fondo, “nessun posto è come casa), venduta come schiava e costretta ha imparare così tante lingue per fare da traduttrice ai suoi padroni. Mi piace molto il passaggio dove le dicono “sii interprete, non semplice traduttrice…” perché è veramente una sua dote questa qui, una capacità di andare oltre il semplice linguaggio quando fa da interprete durante una conversazione. Questa settimana mi è capitato di rivedere la terza stagione perché l’hanno trasmessa su Sky e mi ha colpito molto come, durante il primo incontro tra Daenerys e il suo padrone, lei cerca molto di adattare il linguaggio e le parole usate a seconda di chi dei due traduce, in modo proprio da far trovare un punto d’incontro tra i due e non farli entrare in conflitto.
Mi piace molto che una delle prime cose che fa da donna libera è lasciarsi andare all’amore per un uomo. Ho trovato la scena del loro incontro amoroso molto delicata, cosa che di sicuro meritano sia lei che Jorah.
Ho davvero apprezzato la similitudine con l’orso e la farfalla e la spiegazione che, come l’orso e la farfalla possono solamente giocare e divertirsi insieme per un po’ di tempo, ma niente di più, anche il sentimento che c’è tra di loro può solamente avere vita breve; infatti, presto lei si innamorerà di Verme Grigio e Jorah rimarrà sempre fedele all’amore che prova per la sua khaleesi.
Penso che anche con questo capitolo hai fatto un vero e proprio capolavoro: è facile prendere due personaggi e creare una coppia crack, internet n’è pieno, ma tu sei riuscita perfettamente a inserire questa coppia in un discorso più ampio e devo ammettere che ci starebbe anche nella storia. Vista in quest’ottica, poteva essere plausibile un piccolo flirt tra i due, infatti ho apprezzato che, alla fine, non li hai resi una coppia stabile.
Ovviamente non posso che riconfermare i complimenti che ti ho fatto nel primo capitolo; si vede proprio l’amore che hai per la scrittura e questa è sempre una cosa bellissima da notare per un lettore.
Non vedo l’ora di leggere i prossimi capitoli e sono prontissima a farmi ancora sorprendere da te.
Alla prossima mia cara,
Jodie

Recensore Master
23/01/20, ore 18:52

Ciao di nuovo! Eccomi a leggere anche il secondo capitolo, in cui hai proposto una coppia davvero interessante. Jorah è un personaggio che mi piace molto e, ipotizzandolo lontano da Daenerys, ho spesso voluto leggere su questo pairing (anche se, per i miei gusti, è quasi vicino al canon ahah). Lo stile è brillante anche qui, mi ha colpito molto la tua capacità di calibrare ogni parola (in particolare quel miele e quelle farfalle ripetute, e l'orso che diventa metafora dalle mille sfaccettature) e anche di raccontare in poco un'intera storia. Ci mostri, infatti, dapprima il passato di Missandei, poi la canzone cantata da Barristan che svela in modo sottile un'attrazione ("Galeotto fu la canzone e chi la cantò" è il caso di dire) e infine lo scoppiare della passione clandestina, che è per entrambi un modo per consolarsi (in modo da non snaturare l'amore di Jorah per la Khaleesi). Mi è piaciuta molto anche la chiusura, con lei innamorata ormai di VermeGrigio, ma che riesce ancora a leggere la canzone nei suoi occhi. Questa storia potrebbe inserirsi davvero nel canon, amo questo tipo di storie, quindi ti faccio mille complimenti! Spero scriverai presto su una nuova coppia^^

Recensore Master
23/01/20, ore 18:10

Ciao, eccomi finalmente a leggere la prima storia che hai scritto per la mia challenge. È la prima volta che leggo qualcosa di tuo, e la prima cosa che mi viene da dire è la più banale ma anche la più immediata: scrivi molto bene. Lo stile è davvero incisivo e mi è piaciuto molto come hai gestito lo spazio del testo, sapendo creare pause e richiami azzeccati. Quel "ci sono cose che non si può più essere" reiterato e che sfociano di fatti nel non essere una lady (qualcosa che lei non è mai stata - nè prima nè dopo) mi ha colpito molto e l'ho trovata una frase perfetta per accompagnare un riepilogo della vita di Arya. Hai scandito molto bene il suo personaggio, le sue vicende e il suo animo nel corso della serie. Il rapporto con Gendry si inserisce in questa dinamica e si gioca sul desiderio di lei di essere compresa e la consapevolezza che questo non è mai davvero possibile perchè lei è frutto della sua storia, al di là di ogni comprensione. Hai ridato terreno a questa coppia (che mi piace molto) e dunque ho apprezzato molto questo tuo breve lavoro. Ora passo subito a leggere cosa hai combinato con la coppia crack^^ Complimenti e a presto, dunque!

Recensore Master
23/01/20, ore 14:15

Ciao Maqry, che struggente ritratto che hai dipinto di una Missandei a cui non sono riusciti a togliere la possibilità di sognare e di essere se stessa. Qualcosa della sua infanzia prima di essere venduta come schiava le è rimasto ancorato nel cervello e più ancora profondamente nell’anima. Ha imparato molto, ha ascoltato molto, ed ha appreso ad interpretare i pensieri degli altri. E’ riuscita a imprimere un suo marchio in ciò che non semplicemente traduceva, poiché aveva imparato più lingue, ma a trasferire un pensiero che si formava nella sua mente. Ma una donna come lei, con le sue capacità non poteva pensare di poter continuare a rimanere in quella condizione di sudditanza, la sua anima aveva bisogno di qualcosa a cui ancorarsi per continuare a sentirsi viva. E così Missandei farfalla che svolazzava sulle dune di sabbia aveva compreso cosa sentiva la persona che stava sempre vicino alla sua regina, la quale l’aveva liberata dai padroni che in lei avevano solo visto una donna da vendere e non una persona con un cervello funzionante capace di pensieri e slanci propri di un essere umano. E come essere umano aveva voluto provare a capire cosa si provava ad essere amati; aveva compreso l’immensa solitudine che il cavaliere, che osservava Daenerys con occhi trasognati e adoranti solo per lei, sentiva dentro di sé per non poter esternare il suo sentimento verso l’unica donna per cui lo provava, ma si era concessa a lui comunque per provare calore e vicinanza senza però ottenere quello che stava cercando, l’amore era probabilmente un’altra cosa, e faceva male non poterlo provare sulla pelle e nel cuore. Missandei aveva affinato tutti i suoi sensi ma più di tutto aveva affinato l’udito della mente (bella espressione) ed era per questo che si accorgeva che non essere ricambiati faceva male ma lo accettava ugualmente. Ma poi qualcosa cambia nell’orizzonte di Missandei e l’amore bussa questa volta alla sua porta e lei si innamora ricambiata e guardandosi indietro e pensando a ser Jorah non prova più il dolore di un tempo ma rivede nello sguardo innamorato di Jorah verso la regina dei draghi il suo stesso sguardo di quando gli era vicina e gioiva delle sue carezze, ma essendo una mente accorta aveva compreso che era un’altra la donna che occupava il cuore del cavaliere; ora ripensadoci finalmente non fa più male. Mi è piaciuto immensamente questo tuo esperimento, il tentare di mettere insieme due personalità completamente differenti accomunate entrambe da un sentimento comune: quello della lealtà totale ed incondizionata verso la regina dei draghi per tutto ciò che rappresentava per ognuno di loro. La donna verso cui doveva la sua libertà, Missandei, mentre Jorah l’amore irrealizzabile della sua vita. Due vite diverse, due destini differenti da compiersi e due parabole che hanno raccontato molto della personalità di questi due personaggi. La tua scrittura poi è sempre molto evocativa ed immaginifica nel senso che le tue parole riescono a disegnare un’atmosfera, a far percepire perfettamente uno stato d’animo, a far vedere in maniera particolare il compiersi di atti e gesti che ad un occhio poco attento potrebbero sembrare usuali. La scelta delle parole associata alla cadenza che riesci ad imprimere al tuo racconto aiutano il lettore ad immedesimarsi nei personaggi che fai agire sul palcoscenico che hai allestito per loro permettendo di entrare in loro completa empatia, tralasciando il pensiero se questa coppia avrebbe potuto o meno esistere nella realtà del racconto. Tutto diviene talmente magico che personalmente mi godo ogni parola che hai scritto senza intestardirmi sulla possibilità che una tale situazione avesse potuto verificarsi. Sei veramente bravissima nel creare questo gioco sottile di introspezione. Ti aspetto pertanto con le prossime coppie, sicura che saprai stupirmi nuovamente con la tua narrazione elegante e profonda. Un affettuoso saluto.

Recensore Veterano
23/01/20, ore 00:18

Ciao!
Ho deciso di leggere questa storia perché sono stata subito attratta dal titolo; penso che sia una delle frasi che ho più amato in tutto Game of Thrones e penso che chiunque, almeno una volta nella vita, si sia ritrovato in queste parole.
Arya penso che sia uno dei personaggi che più sia entrato nei cuori degli amanti di questa storia, soprattutto a causa di tutti gli ostacoli che ha dovuto superare fin da giovane età.
In questo capitolo hai deciso di riprendere la scena quando, ormai alle porte della battaglia di Grande Inverno, Arya raggiunge Gendry per “provare che cosa si prova prima di andarsene”, ma, invece di raccontarci i fatti accaduti in quel preciso momento, hai preso la palla al balzo per fare un piccolo excursus su quello che è stato il percorso della ragazza che l’ha condotta fino a lì.
Ho apprezzato molto che tu abbia deciso di ripetere in ogni paragrafo prima la frase “Ci sono parti di sé che si perdono, quando si prende una vita” e “Ci sono cose che non si può più essere, quando si prende una vita” perché le trovo entrambe veritiere e molto adatte a lei; è obbiettivamente vero che, dopo aver ucciso una persona, la tua vita non può essere più quella di prima, tu non puoi più essere la persona che eri prima. E’ qualcosa che ti cambia profondamente e con la quale si dovrà sempre fare i conti e naturalmente neanche Arya è incolume a tutto questo. Un conto è uccidere qualcuno per difesa, per proteggere se stessi o qualcuno a cui si vuole bene, ma un altro è uccide qualcuno per vendetta, come ha fatto ormai diverse volte lei. Ma in quel momento, quando si hanno così poche certezze su che cosa accadrà di li a poco e sul esito dalla battaglia tra i vivi e i morti, può mettere il peso del suo passato da parte e lasciarsi amare da Gendry, come qualsiasi ragazza della sua età.
Mi è piaciuto molto che tu abbia diviso i vari paragrafi con frasi dette da Arya e che sono comunque legati a passaggi importanti della sua storia, tranne l’ultimo. Infatti quel “Ma io non sono una lady. Non lo sono mai stata: non fa per me” lo dirà in una scena successiva, quando ormai tutto è tornato come prima, quando la realtà si era ormai ripresentata prepotente: non poteva cancellare quello che era per diventare una lady, diventare una moglie. Ormai era tardi per esserlo, senza contare che non era quello che voleva.
Nelle note dici che non avresti mai pensato che avresti scritto per questo fandom e che questa è una “breve sciocchezzuola”, ma secondo me hai fatto un lavoro davvero eccelso e sono stata davvero felicissima d’aver avuto l’occasione di leggerla.
Trovo che sia stata scritta molto bene, senza errori, e si vede che c’è una ricercatezza nello scrivere la frase, nello scegliere le parole per parlare di un personaggio così bello e complesso come Arya.
Spero di poter tornare a leggere molto presto qualcosa scritto da te perché mi piace molto il tuo stile e apprezzo molto il tuo talento.
Alla prossima,

Jodie

Recensore Veterano
21/01/20, ore 15:23

Ciao!
Ho letto questo primo capitolo qualche giorno fa, ma fra scuola e impegni vari non ho avuto il tempo di recensirlo prima.
Gendry e Arya sono due personaggi che adoro alla follia, e devo ammettere di essermi perdutamente innamorata del modo in cui li hai descritti qui: non è la classica Gendrya che qualcuno si aspetterebbe, bensì è un'introspezione su Arya in generale, ma anche sui sentimenti che prova per Gendry.
Il tuo stile mi ha colpito molto: la lettura è stata infatti incalzante e piacevolissima. Ho apprezzato moltissimo questo tuo modo di interpretare un personaggio così complesso come quello di Arya: tutti i pensieri sono perfettamente coerenti con quelli della ragazzina che abbiamo imparato a conoscere grazie a G.R.R. Martin prima e alla serie TV poi.
Assolutamente una delle storie che merita di più in questa categoria, a mio modesto parere.
Spero di poter leggere il prima possibile qualcos'altro di tuo. ;)
A presto! *-* Baci, Jacki.

Recensore Master
17/01/20, ore 11:55

Gentile Autrice, sono molto lieta di aver letto questo tuo primo brano che ho trovato semplicemente perfetto. Sei riuscita a scandire attimi della vita di Arya con parole che ne hanno descritto perfettamente la personalità. Tutto ciò che è diventata è stato in merito a come ha dovuto cambiare la sua ottica, la sua visuale della vita. Ha ripercorso i tratti salienti di quegli anni che tanto l’hanno trasformata, pensando di essere Nessuno, una perfetta macchina da guerra, capace di estraniarsi effettivamente da quanto provava nell’immedesimarsi in altre persone e compiendo degli atti che però non avrebbero dovuto lasciare alcuno strascico su di lei. Lei non è mai stata una lady, non si è mai atteggiata come tale, forse già da piccola, sentiva dentro di lei che la sua vita avrebbe dovuto essere diversa, e lei avrebbe dovuto mutare, essere altro. E per non avere una personalità definita aveva scelto di essere Nessuno. Ha imparato a muoversi nell’ombra e diventare insieme all’ombra letale per chi le era nemico. I pensieri suoi scorrono e si ritrova anche un poco di amarezza, in quanto nel suo cammino non ha potuto dedicarsi a se stessa, a comprendere cosa volesse veramente, a darsi la possibilità di poter voler bene o di amare una persona. Ma prima della grande notte ha voluto darsi una possibilità, per capire cosa si provava ad amare ed essere amati, anche solo per una sola notte, dall’uomo che aveva incontrato nella fratellanza, Gendry, e che ora aveva ritrovato prima della battagllia delle battaglie. Arya è un personaggio complesso che la serie tv, soprattutto nelle stagioni finali, ha trasformato in un guerriero ninja conferendole il potere di poter risolvere la situazione, facendone appunto solo un guerriero tralasciando Arya come persona con tutto quello che le stava dietro. Ho apprezzato pertanto questo tuo scritto, particolarmente per il modo e lo stile preciso e puntuale che hai utilizzato per scandire i pensieri di Arya che sono giunti potenti alla mente del lettore. Ti aspetto alla prossima sperando di riuscire a commentare. Un saluto.

[Precedente] 1 2 [Prossimo]