Recensioni per
Non possiamo scegliere chi amare
di Maqry
Cara Maqri, |
Ciao cara! |
Ciao cara Maqri! |
Cara Maqri, |
Ciao! |
Ciao Maqry, le tue storie non sono sempre immediate, richiedono un momento in più per concentrarsi sulle parole e sui concetti che vuoi esprimere, dove ogni parola, ogni assunto, ogni pausa viene calibrata per dare un certo risultato e lasciare una riflessione nella mente del lettore. In questo caso non ho mai pensato a questi due personaggi come possibile coppia anche se l’interazione fra i due è stata dal primo momento piuttosto intensa. A Robb è piaciuto subito quel ragazzino magro riportato a casa da un padre giusto che aveva pensato non al figlio di un nemico ma ad un ragazzino che meritava di crescere come un ragazzo normale in una famiglia e non in una prigione come erroneamente aveva pensato lo stesso Theon una volta che aveva raggiunto Grande Inverno. Aveva conservato quel tipico ghigno sbruffone e di presunta superiorità della sua gente, orgoglioso della sua provenienza e grato per la forza interiore che gli aveva donato, anche quando era stato presentato all’intera famiglia Stark e aveva compreso in quell’ atto che ne avrebbe fatto parte. Theon ha sortito sul giovane lupo del nord una sorta di fascinazione che lo ha accompagnato per buona parte della sua vita. Robb e Theon sarebbero diventati fratelli. Ma per Robb in quella parola, nel concetto più ampio che esprimeva, sembrava esserci qualcosa che strideva e propriamente non si adattava al rapporto che aveva instaurato con il piccolo uomo delle isole di ferro. Durante gli anni trascorsi insieme a battersi sotto lo sguardo vigile o del lord loro padre o del maestro d’armi, insieme all’altro ragazzo, Jon, che però era il bastardo di Lord Stark, Robb aveva sempre guardato a Theon in modo diverso e tutti quelli che erano i suoi tratti distintivi sia fisici che di carattere avevano assunto un fascino particolare tanto da arrivare a desiderare di poterli toccare e provare. Ma con l’età adulta e l’aumentare delle responsabilità dovute al fatto di essere diventato il re del nord al posto del padre morto, tutte le sensazioni provate per quel ragazzo si sono necessariamente dovute ridimensionare e soprattutto accantonare. Ora finalmente può affermare che loro due saranno fratelli ora e per sempre. Come per le altre due coppie che hai voluto ritrarre hai saputo imprimere alle parole una forza che ti resta dentro e continua il suo lavoro di aiutarti nella riflessione di un rapporto molto intenso e che ha legato queste due persone comunque indissolubilmente. Ora ti aspetto sempre curiosa ma soprattutto interessata alle altre coppie che vorrai portare alla nostra attenzione certa che continuerai a stupirmi con la tua scrittura così coinvolgente. Un caro saluto. |
Ciao! |
Ciao mia adorata! |
Ciao di nuovo! Eccomi a leggere anche il secondo capitolo, in cui hai proposto una coppia davvero interessante. Jorah è un personaggio che mi piace molto e, ipotizzandolo lontano da Daenerys, ho spesso voluto leggere su questo pairing (anche se, per i miei gusti, è quasi vicino al canon ahah). Lo stile è brillante anche qui, mi ha colpito molto la tua capacità di calibrare ogni parola (in particolare quel miele e quelle farfalle ripetute, e l'orso che diventa metafora dalle mille sfaccettature) e anche di raccontare in poco un'intera storia. Ci mostri, infatti, dapprima il passato di Missandei, poi la canzone cantata da Barristan che svela in modo sottile un'attrazione ("Galeotto fu la canzone e chi la cantò" è il caso di dire) e infine lo scoppiare della passione clandestina, che è per entrambi un modo per consolarsi (in modo da non snaturare l'amore di Jorah per la Khaleesi). Mi è piaciuta molto anche la chiusura, con lei innamorata ormai di VermeGrigio, ma che riesce ancora a leggere la canzone nei suoi occhi. Questa storia potrebbe inserirsi davvero nel canon, amo questo tipo di storie, quindi ti faccio mille complimenti! Spero scriverai presto su una nuova coppia^^ |
Ciao, eccomi finalmente a leggere la prima storia che hai scritto per la mia challenge. È la prima volta che leggo qualcosa di tuo, e la prima cosa che mi viene da dire è la più banale ma anche la più immediata: scrivi molto bene. Lo stile è davvero incisivo e mi è piaciuto molto come hai gestito lo spazio del testo, sapendo creare pause e richiami azzeccati. Quel "ci sono cose che non si può più essere" reiterato e che sfociano di fatti nel non essere una lady (qualcosa che lei non è mai stata - nè prima nè dopo) mi ha colpito molto e l'ho trovata una frase perfetta per accompagnare un riepilogo della vita di Arya. Hai scandito molto bene il suo personaggio, le sue vicende e il suo animo nel corso della serie. Il rapporto con Gendry si inserisce in questa dinamica e si gioca sul desiderio di lei di essere compresa e la consapevolezza che questo non è mai davvero possibile perchè lei è frutto della sua storia, al di là di ogni comprensione. Hai ridato terreno a questa coppia (che mi piace molto) e dunque ho apprezzato molto questo tuo breve lavoro. Ora passo subito a leggere cosa hai combinato con la coppia crack^^ Complimenti e a presto, dunque! |
Ciao Maqry, che struggente ritratto che hai dipinto di una Missandei a cui non sono riusciti a togliere la possibilità di sognare e di essere se stessa. Qualcosa della sua infanzia prima di essere venduta come schiava le è rimasto ancorato nel cervello e più ancora profondamente nell’anima. Ha imparato molto, ha ascoltato molto, ed ha appreso ad interpretare i pensieri degli altri. E’ riuscita a imprimere un suo marchio in ciò che non semplicemente traduceva, poiché aveva imparato più lingue, ma a trasferire un pensiero che si formava nella sua mente. Ma una donna come lei, con le sue capacità non poteva pensare di poter continuare a rimanere in quella condizione di sudditanza, la sua anima aveva bisogno di qualcosa a cui ancorarsi per continuare a sentirsi viva. E così Missandei farfalla che svolazzava sulle dune di sabbia aveva compreso cosa sentiva la persona che stava sempre vicino alla sua regina, la quale l’aveva liberata dai padroni che in lei avevano solo visto una donna da vendere e non una persona con un cervello funzionante capace di pensieri e slanci propri di un essere umano. E come essere umano aveva voluto provare a capire cosa si provava ad essere amati; aveva compreso l’immensa solitudine che il cavaliere, che osservava Daenerys con occhi trasognati e adoranti solo per lei, sentiva dentro di sé per non poter esternare il suo sentimento verso l’unica donna per cui lo provava, ma si era concessa a lui comunque per provare calore e vicinanza senza però ottenere quello che stava cercando, l’amore era probabilmente un’altra cosa, e faceva male non poterlo provare sulla pelle e nel cuore. Missandei aveva affinato tutti i suoi sensi ma più di tutto aveva affinato l’udito della mente (bella espressione) ed era per questo che si accorgeva che non essere ricambiati faceva male ma lo accettava ugualmente. Ma poi qualcosa cambia nell’orizzonte di Missandei e l’amore bussa questa volta alla sua porta e lei si innamora ricambiata e guardandosi indietro e pensando a ser Jorah non prova più il dolore di un tempo ma rivede nello sguardo innamorato di Jorah verso la regina dei draghi il suo stesso sguardo di quando gli era vicina e gioiva delle sue carezze, ma essendo una mente accorta aveva compreso che era un’altra la donna che occupava il cuore del cavaliere; ora ripensadoci finalmente non fa più male. Mi è piaciuto immensamente questo tuo esperimento, il tentare di mettere insieme due personalità completamente differenti accomunate entrambe da un sentimento comune: quello della lealtà totale ed incondizionata verso la regina dei draghi per tutto ciò che rappresentava per ognuno di loro. La donna verso cui doveva la sua libertà, Missandei, mentre Jorah l’amore irrealizzabile della sua vita. Due vite diverse, due destini differenti da compiersi e due parabole che hanno raccontato molto della personalità di questi due personaggi. La tua scrittura poi è sempre molto evocativa ed immaginifica nel senso che le tue parole riescono a disegnare un’atmosfera, a far percepire perfettamente uno stato d’animo, a far vedere in maniera particolare il compiersi di atti e gesti che ad un occhio poco attento potrebbero sembrare usuali. La scelta delle parole associata alla cadenza che riesci ad imprimere al tuo racconto aiutano il lettore ad immedesimarsi nei personaggi che fai agire sul palcoscenico che hai allestito per loro permettendo di entrare in loro completa empatia, tralasciando il pensiero se questa coppia avrebbe potuto o meno esistere nella realtà del racconto. Tutto diviene talmente magico che personalmente mi godo ogni parola che hai scritto senza intestardirmi sulla possibilità che una tale situazione avesse potuto verificarsi. Sei veramente bravissima nel creare questo gioco sottile di introspezione. Ti aspetto pertanto con le prossime coppie, sicura che saprai stupirmi nuovamente con la tua narrazione elegante e profonda. Un affettuoso saluto. |
Ciao! |
Ciao! |
Gentile Autrice, sono molto lieta di aver letto questo tuo primo brano che ho trovato semplicemente perfetto. Sei riuscita a scandire attimi della vita di Arya con parole che ne hanno descritto perfettamente la personalità. Tutto ciò che è diventata è stato in merito a come ha dovuto cambiare la sua ottica, la sua visuale della vita. Ha ripercorso i tratti salienti di quegli anni che tanto l’hanno trasformata, pensando di essere Nessuno, una perfetta macchina da guerra, capace di estraniarsi effettivamente da quanto provava nell’immedesimarsi in altre persone e compiendo degli atti che però non avrebbero dovuto lasciare alcuno strascico su di lei. Lei non è mai stata una lady, non si è mai atteggiata come tale, forse già da piccola, sentiva dentro di lei che la sua vita avrebbe dovuto essere diversa, e lei avrebbe dovuto mutare, essere altro. E per non avere una personalità definita aveva scelto di essere Nessuno. Ha imparato a muoversi nell’ombra e diventare insieme all’ombra letale per chi le era nemico. I pensieri suoi scorrono e si ritrova anche un poco di amarezza, in quanto nel suo cammino non ha potuto dedicarsi a se stessa, a comprendere cosa volesse veramente, a darsi la possibilità di poter voler bene o di amare una persona. Ma prima della grande notte ha voluto darsi una possibilità, per capire cosa si provava ad amare ed essere amati, anche solo per una sola notte, dall’uomo che aveva incontrato nella fratellanza, Gendry, e che ora aveva ritrovato prima della battagllia delle battaglie. Arya è un personaggio complesso che la serie tv, soprattutto nelle stagioni finali, ha trasformato in un guerriero ninja conferendole il potere di poter risolvere la situazione, facendone appunto solo un guerriero tralasciando Arya come persona con tutto quello che le stava dietro. Ho apprezzato pertanto questo tuo scritto, particolarmente per il modo e lo stile preciso e puntuale che hai utilizzato per scandire i pensieri di Arya che sono giunti potenti alla mente del lettore. Ti aspetto alla prossima sperando di riuscire a commentare. Un saluto. |