Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Maqry    10/02/2020    5 recensioni
La vita non è una ballata, mio tesoro.
Un giorno potrai essere costretta ad apprendere questa realtà a tue spese.”

1- AryaxGendry
2- MissandeixJorah
3- RobbxTheon
4- DaenerysxJon
5- SansaxJon
Raccolta d'amore (?) in storie sparse, partecipante alla "Challenge delle sei coppie" indetta da GiuniaPalma/LadyPalma sul forum di EFP
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Arya Stark, Daenerys Targaryen, Missandei, Robb Stark, Sansa Stark
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest
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Ferro di Lupo

(RobbxTheon)
 
 
 
 
 
 
“Sono tuo fratello, ora e per sempre?”
 
Il Re del Nord si voltò lentamente verso il giovane uomo che aveva sguainato la spada nella sua direzione – Theon, l’amico, il compagno di battaglia, il confidente, il desiderio di qualcosa di più – e incrociò gli occhi scuri dell’altro.
Perché faceva così male quella parola, pronunciata dalle sue labbra sempre irriverenti e piegate in un sorriso canzonatorio? Ned Stark li aveva cresciuti entrambi come propri figli, come un branco compatto pronto a difendere la propria gente alla calata dell’Inverno, e allora fratelli lo dovevano essere – lo erano sempre stati.
Eppure, no avrebbe voluto urlargli scuotendolo violentemente, non fratelli…
 

*

 

Robb Stark ha otto anni, una spada di legno tra le mani e un fantoccio come avversario, quando la lady sua madre lo fa schierare nel cortile di Grande Inverno per accogliere il lord suo padre, di ritorno dalla guerra.
Impettito e solenne, come si conviene a un figlio del Nord, posa gli occhi cerulei sul ragazzino dai capelli neri, arruffati e troppo lunghi sulla fronte, che avanza accanto al padre. L’altro ricambia lo sguardo con un sorrisetto appena accennato, forse macchiato d’orgoglio ferito o di superiorità, forse per occultare il tremore suscitato dalle imponenti torri di quella che teme essere la propria prigione.
La mano di lord Eddard, dita ruvide di chi ha brandito la spada in troppe guerre e tocco amorevole di padre, si posa sulla giovane spalla dell’ultimo figlio maschio di Balon Greyjoy, mentre lo sospinge a fare la conoscenza della sua nuova famiglia – Questa è lady Catelyn, mia moglie, e loro i nostri figli: Robb, Sansa, Arya…
Robb si scosta un ricciolo ribelle dagli occhi e allunga la mano paffuta per stringere quella affusolata e ossuta del nuovo arrivato, il quale risponde nervosamente al saluto senza però smettere il ghigno traballante cucito sulle labbra. Il piccolo Stark non capisce proprio cosa trovi di tanto divertente in quella situazione, e un tremito gli corre lungo la schiena mentre ripensa alle storie della Vecchia Nan sugli Uomini di Ferro, nelle cui vene scorre l’acqua del mare in burrasca e che danno i nemici in pasto a giganteschi Kraken. Robb non sa quanta verità ci sia nelle leggende della rugosa nutrice – molto poca, si augura –, quello che sa è che Theon porta con sé l’odore gonfio dell’aria salmastra.
 
Da adulti si chiederà spesso se anche la sua pelle abbia il sapore del sale.
 
 
 

Robb Stark ha quattordici anni, una spada da torneo tra le mani e Jon come avversario, quando Theon interrompe annoiato il loro duello, inchiodando a terra il mantello del piccolo Snow con una freccia.
Severo e rigido, come si conviene all’erede del Nord, rivolge uno sguardo di rimprovero al giovane protetto del padre e scrolla infastidito la chioma ramata. L’altro ricambia schiudendo le labbra nella consueta smorfia, sprezzante e beffarda, e facendo riecheggiare il cortile di Grande Inverno della propria risata impertinente, quella che invita Robb ad accantonare l’armatura di ghiaccio da piccolo lord e rammenta a Jon la sua condizione di bastardo, sempre un gradino sotto anche rispetto al figlio prigioniero della grande Casa dei Greyjoy.
Il maggiore dei cuccioli Stark sa riconoscere la sofferenza negli occhi del fratellastro, ma l’ilarità e l’approvazione di Theon – il più grande, il più bravo con l’arco, l’unico tra loro ad essere già uomo – sono un richiamo più forte del basso uggiolio di Jon. Così Robb si unisce alle risa del ragazzo e decide di seguirlo a caccia nella Foresta del Lupo, dove si sfidano cercando di catturare più animali dell’altro e Theon gli racconta della propria terra e del mondo degli adulti. Se con Jon può solo giocare alla guerra, dalle memorie ingigantite del giovane Greyjoy apprende dell’assedio di Pyke e dell’incendio dell’intera Flotta di Ferro, di come lui stesso abbia scagliato frecce e pietre dall’alto della Torre del Mare. Robb non sa quanta verità ci sia nei ricordi del tronfio amico, in particolare riguardo alle sue millantate imprese – molto poca, sospetta –, quello che sa è che Theon porta in sé la rude e fiera spigolosità delle sue isole.
 
Da adulti si chiederà spesso se anche i suoi muscoli abbiano la compattezza della pietra.
 
 

 

Robb Stark ha diciotto anni, una spada affilata tra le mani e un soldato Lannister come avversario, quando nel cuore della notte attacca l’esercito dello Sterminatore di Re tra sussurri e ringhi di lupi affamati.
Glaciale e impavido, come si conviene al Protettore del Nord, combatte in prima linea guidando l’assalto, con Vento Grigio e Theon al proprio fianco a infondergli sicurezza, mentre lo sguardo determinato cerca quello amico per calibrare il prossimo fendente da sferrare sui nemici. L’altro ricambia increspando le labbra sottili in un sorriso esaltato, come se avesse atteso per tutta la vita il cozzare delle lame e l’odore del sangue che imbratta le corazze, e sogghigna complice in direzione del giovane lord.
Robb, mentre affonda la lama nel collo di un Lannister, ripensa a tutte le volte in cui si sono allenati assieme, sotto lo sguardo vigile del maestro d’armi, a come abbiano imparato a guardarsi le spalle l’un l’altro e ad affrontare uniti gli avversari. La forza sta nel branco, gli ha insegnato il lord suo padre, ed è il branco a sopravvivere al mattatoio dei leoni o al gelo dell’Inverno: è questa fede a sostenerlo nella sua prima prova da comandante, questa fede e la risata di Theon nelle orecchie.
Dopo aver assaggiato il vino dolce della vittoria, Theon narra a Catelyn Stark di quella lunga notte in cui come Estranei hanno marciato e portato tenebre senza fine, mentre i venti gelidi del Nord ululavano nelle Terre dei Fiumi. Robb non sa quanta verità ci sia nelle lodi dell’amico per il proprio valore – molto poca, teme –, quello che sa è che a udirlo le viscere gli si contraggono in uno spasmo caldo e inebriante, come il metallo nella fornace.
 
Ora che sono adulti si chiede spesso se anche la sua bocca sulla propria sia tagliente come l’acciaio.
 

*
 
No, fratelli mai…
Robb aveva rimarcato più volte, durante gli anni sereni della lunga estate, la loro appartenenza a diverse famiglie e diverse lealtà.
Per rimettere ogni cosa al proprio posto, prima fra tutte la supponenza altrui, si era convinto a credere.
Per lasciarsi aperto l’unico spiraglio concesso loro che la parola fratelli pareva sprangare irrevocabilmente, aveva infine compreso.
Eppure, fratelli o meno, ora che sul suo capo gravava la corona di ghiaccio del Nord – non meno acuminata del Trono del Sud –, qualsiasi possibilità ci fosse mai stata era ormai impraticabile.
Secondo Eddard Stark, che nel seguire scrupolosamente i propri dettami e rendere onore al proprio ruolo si era imbattuto nel boia reale, un buon lord era sempre onesto e pronto a lottare per la verità, a morire difendendola se necessario. A conti fatti, Robb immaginava che per i re potesse essere diverso, che fosse concesso mentire talvolta – e lui era il Re del Nord, ora, non il lord di Grande Inverno.
Annuì in direzione del giovane Greyjoy, perdendosi in quei pozzi scuri che fiammeggiavano rischiarati dal consueto guizzo divertito – sogghignava anche nei momenti meno opportuni, Theon.
 
Ora e per sempre.”
 
 

 
 
 
 
NdA
Questa volta non sono particolarmente soddisfatta del risultato finale, ma se la riscrivevo ancora una volta non avrei mai pubblicato nulla e sarebbe finita nel dimenticatoio insieme ai tentativi di una LorasxRenly (l’idea iniziale per questa storia). Il pairing, temo un po’ banale, partecipa alla challenge come coppia slash e come sempre un lieto fine non sono riuscita a concederlo nemmeno a loro due (considerate le coppie che ho in mente per le restanti categorie temo non vi sarà in nessuna), anche se, a ben pensarci, nel caso in cui davvero Robb fosse stato innamorato di Theon ci saremmo forse risparmiati il Red Wedding, quantomeno nella serie tv, e un lato positivo ci sarebbe bene o male stato.
Mie divagazioni a parte, la scena iniziale e quella finale si collocano nell’episodio 1x10 (da cui sono tratte anche le due battute che aprono e chiudono la storia), quando Robb viene acclamato Re del Nord, e per la sua età mi sono attenuta alla serie. Non ricordo se specifichino mai quella di Theon, ma l’ho sempre pensato più grande di Robb e Jon, come è nei libri (da cui ho ripreso i tratti somatici dei due). L’uso di sale, pietra e acciaio alla fine dei tre flashback riprende il rito dell’Annegamento del Dio Abissale, mostrato nella seconda stagione (“benedicilo con sale, benedicilo con la pietra, benedicilo con l'acciaio”). Ho non poche titubanze per il titolo, palesemente modellato sull’espressione “vetro di drago”, che con un gran brutto gioco di parole richiama le casate dei due personaggi e la doppia “natura” di Theon, tanto Greyjoy quanto Stark (l’unica alternativa a cui sia riuscita a pensare è un ancor più banale “Fratelli”, forse un pochino meno azzardato – immagino passerò i prossimi giorni combattuta se cambiarlo o meno).
Vi ringrazio per aver dedicato un po’ del vostro tempo a leggere questa storia, che spero essere stata di vostro gradimento.
A presto con le prossime coppie!
   
 
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