Recensioni per
Racconti di eccezionale ordinarietà
di Estel_naMar

Questa storia ha ottenuto 73 recensioni.
Positive : 73
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/03/20, ore 16:24
Cap. 1:

Buondì cara, eccomi <3
devo dire che mi hai tenuta con il fiato sospeso per tutta la lettura, non ero affatto certa che ci sarebbe stato un lieto fine sebbene, come dici tu "almeno per quella volta", ero convintissima che tutti i dubbi, le paure e i pensieri di Andrea avrebbero preso il sopravvento. Un pochino mi sono immedesimata: in questo periodo anche a noi tocca vivere delle relazioni a distanza, ma nel mio caso - per fortuna - la lontananza sta amplificando l'affetto, invece di far sorgere dei dubbi.
Non me la sento affatto di commentare o giudicare le paure di Andrea, che sono veramente complesse e profonde: mi limiterò a dire che ho trovato tante cose splendide in questo racconto, una fra tutte è l'introspezione, veramente resa bene; secondo l'atmosfera che sei riuscita a evocare, così estiva, così tipica di un'estate italiana da farmi stare male per la nostalgia... chissà come sarà l'estate di quest'anno, sigh. E infine il rapporto Andrea/Alessio: inizialmente mi aspettavo che si trattasse di qualcosa di romantico, invece è stato uno splendido esempio di amicizia uomo/donna, cosa sempre più rara ormai. E' stato di una tenerezza incredibile <3
L'unica cosa che mi ha appesantito un pochino la lettura sono stati i dialoghi, a mio parere molto lunghi: secondo me si poteva trovare il modo di inframmezzarli, ma è una mera considerazione personale ;)

Complimenti, riesci sempre a scrivere dei racconti molto originali e ben gestiti <3
alla prossima, un bacio :-*

Bennina

Recensore Veterano
30/03/20, ore 13:31
Cap. 1:

Ciao! Allora, che dire, il titolo che hai deciso di dare a questa raccolta mi piace tantissimo. Del resto, a chi non è capitato di vivere un momento che, dall'esterno potrebbe sembrare banale, ma che invece per noi acquista un significato speciale? Mi é piaciuta anche molto l'idea di affidare ad un narratore esterno il compito di presentare queste storie, come una sorta di cantastorie che raccoglie frammenti di vite lungo il suo cammino per poi cucirli insieme. In questo spaccato, conosciamo la storia di Andrea, una ragazza tornata nel paese natale dopo essersi trasferita a Torino per motivi di lavoro. Nella parte iniziale la troviamo mentre si confronta e si scambia confidenze con un amico di vecchia data, che sembra conoscerla nel profondo, tanto da offrirle non solo sostengo emotivo ma anche preziosi consigli di vita. È sempre bello quando le amicizie durano a prescindere dalla lontananza fisica così che, quando ci si rincontra, sembra che non sia cambiato niente. Dopo questa premessa, però, devo ammettere che i dialoghi mi sono sembrati tutti un po' forzati e innaturali, nel senso: capisco che, essendo una one-shot, non ci si possa dilungare molto, ma un dialogo che voglia essere realistico e spontaneo, in teoria, dovrebbe essere fatto di botta e risposta, mentre già nelle primissime righe, i protagonisti fanno dei piccoli monologhi che sembrano confezionati per dare un sacco di info al lettore tutte insieme, non so se mi sono spiegata ahahaha anche quando la protagonista parla dei suoi sentimenti, di come si senta cambiata...ecco, l'impressione è che stia leggendo un discorso su un foglio. Cioé i suoi sentimenti sono espressi bene, anzi fin troppo bene per essere una confidenza fatta ad un amico al pub. Secondo me è la forma che stona, troppo elaborata, tanto da risultare spesso un po' pomposa e poco colloquiale. A parte questo, mi è piaciuta l'introspezione della protagonista e devo dire che mi ci sono rivista anche un po', soprattutto nel suo sentirsi spaesata da questo nuovo sentimento e dalle conseguenze della distanza. In questo periodo, in cui siamo costretti a stare lontani dalle persone care, la distanza può essere insopportabile da tollerare. E infatti, nonostante il clima festoso e spensierato del tipico falò estivo sulla spiaggia, Andrea non riesce ad essere completamente felice. Molto dolce e romantico il momenti in cui i due innamorati si ricongiungono, dopo averlo tanto desiderato: il loro amore viene espresso tramite uno scambio di gesti e sguardi, ad indicare un sentimento e una sintonia tali che non servono parole. Per quanto riguarda lo stile, devo dire che il tuo modo di scrivere mi piace, é molto immersivo, soprattutto nelle descrizioni, perché riesci con poche pennellate a rendere bene l'atmosfera che vuoi creare. Secondo me hai una buona penna, l'unica cosa che potresti perfezionare é la gestione dei dialoghi. Ti faccio i miei complimenti per la storia, mi piacerebbe continuare a leggere questa raccolta, alla prossima! ^^ Zobeyde

Recensore Veterano
29/03/20, ore 20:24
Cap. 1:

Ciao,
Sono qui per lo scambio del giardino.
Devo dire che questa raccolta mi ha catturata fin dal titolo, “Racconti di eccezionale ordinarietà”. Esprime al meglio un modo di concepire la scrittura che mi è caro (o almeno immagino che sia questo ciò che vuoi dire): parlare della vita normale, dell’ordinario, ma riconoscendo a questa normalità un certo grado di straordinario. Adoro questo concetto perché penso sia una delle chiavi della felicità: capire che la vita è fatta dall’ordinarietà e saperla riconoscere come eccezionale e accettarla come tale è un modo per essere felici.
Leggendo la descrizione della storia, ho confermato il sospetto che questi racconti saranno affini alla mia sensibilità. Cosa c’è di più interessante che ascoltare le storie delle persone? Per me, questa è l'essenza della scrittura.

“la sensazione era che quella città fosse stata creata a immagine mia, ed io a immagine sua.”
Questa frase mi è piaciuta molto perché ho capito subito la sensazione provata di Andrea senza il bisogno di troppe parole, quindi complimenti!
Per quanto riguarda i dialoghi, ho avuto in alcuni momenti la sensazione che si cercasse di creare un tono colloquiale (assolutamente giustificato dal contesto), ma in alcuni passaggi mi è sembrato che i dialoghi fossero troppo impostati per essere naturali, quindi ho percepito una sorta di disequilibrio: tono colloquiale e struttura “romanzata”. Mi viene in mente che potrebbe derivare dal fatto che tutto ciò che il lettore scopre della vita di Andrea a Torino viene dalle sue parole e quindi è stato necessario inserire le informazioni nel dialogo, ma credo che in alcuni punti sia risultato un poco forzato dato che c’erano elementi di linguaggio parlato ed elementi di linguaggio scritto.
Mi è piaciuto molto che alcune informazioni non fossero affrettate, ad esempio il lavoro di Andrea o il modo in cui lei e Gabriele si sono conosciuti, che vengono rivelati più avanti. Mi piace quando le storie si prendono il giusto tempo per svilupparsi lasciando intuire al lettore pochi dettagli alla volta. È un buon modo per incentivare la lettura, spingendo il lettore a volerne sapere di più, seguono le briciole di informazioni disseminate nel testo.
Nell’inizio della storia, invece, quando comincia il dialogo, mi è sembrato che ci fossero troppe informazioni tutte insieme. Per esempio, in un’unica battuta di Andrea sappiamo che è stata via tre anni e tornata un paio di volte all’anno e che vuole riprendere gli studi e che era partita in quarta all’inizio dell’unviersità. Questa è una questione di gusto personale, quindi spero di non offenderti e ripeto che sto esprimendo un parere, ma avrei preferito scoprire queste cose poco alla volta, per gradi, magari alternate a battute di Alessio per rendere la conversazione più dinamica :)
Per concludere, non posso che ripetere il mio grande piacere nel trovare una storia che decida di trattare questi temi e anche la struttura che ti sei riproposta (con un’unica narratrice, Abigail) mi sembra molto interessante. Sicuramente ripasserò per catturare qualche altro scorcio di “eccezionale ordinarietà”.
Grazie per avermi fatto scoprire un racconto così interessante che è stato un piacere leggere :)
Alla prossima,

M.

Nuovo recensore
29/03/20, ore 15:55
Cap. 2:

Ciao,
solitamente non amo molto le storie d'amore, ma questa è scritta veramente bene. 
Ho apprezzato la narrazione in prima persona e, insieme a essa, la descrizione dell'evoluzione del loro rapporto. Nel primo paragrafo hai forse citato il mito di Orfeo e Euridice?

L'iniziale indecisione di Max è molto credibile e l'inizio del loro rapporto è verosimile. Il paragrafo i cui scoprono di avere interessi musicali in comune è davvero godibile. Il successivo messaggio di Annie mi ha ricordato molto me stessa (probabilmente avrei fatto la stessa cosa al suo posto).

La scena dei messaggi vocali è molto tenera e i momenti da "nerd" mi sono piaciuti molto (anche se non sono una grande fan del Signore degli Anelli). Il loro incontro è descritto benissimo e spinge il lettore a desiderare che succeda qualcosa di diverso dal finale preannunciato nel primo paragrafo.

Il dettaglio della felpa è molto delicato: è una metafora della loro mancata relazione. Le riflessioni e i rimpianti finali sono perfetti.
 
(Recensione modificata il 29/03/2020 - 03:56 pm)

Recensore Master
27/03/20, ore 11:00
Cap. 2:

Come promesso nella scorsa rencesione,
eccomi qui, felice che il secondo capitolo d questa raccolta sia giunto prima di quanto pensanssi.
Mi è piaciuto veramente tanto - forse perché sono una fan dell'angst e in questa one-shot ce n'è veramente tanto; sono di Roma, amo il rock, Star Wars, il Signore degli Anelli e le storie tanto impossibili quanto ineluttabili.
Qui si vede l'inizio di due mondi che potrebbero diventare uno solo, ma si perdono prima ancora di intrecciarsi.
Mi sono persa nei dialoghi di Max e Annie, mi hanno fatto tornare ai tempi del liceo, a quel periodo strano dell'ultimo anno in cui conoscevo tante persone a scuola, praticamente tutti i ragazzi  e le ragazze dell'ultimo anno di tutte le sezioni (facevo parte del comitato studentesco, quindi ero a contatto con tanta gente tutti i giorni) e avevo stretto amicizia anche nelle scuole vicine alla mia. Era un periodo in cui si parlava di tutto e si tentava di fare colpo su chiunque, i miei gusti musicali sono persino passati per il metal e l'emo-core quel periodo, quindi figuriamoci. Era un momento in cui cominciavo ad affacciarmi al mondo della politica e cercavo di capire cosa ci fosse al di fuori del mio mondo scolastico; è stato l'anno in cui a Roma qualsiasi scuola ha fatto occupazione, per il ddl Aprea, se ricordo bene. Max e Annie sono evidentemente più grandi e maturi della me liceale, eppure il tuo modo di descriverli ha fatto in modo che io potessi riconoscermi in entrambi; bellissimo il dettaglio della felpa lasciata e non richiesta - perduta nel tempo, come l'inizio della loro relazione che in realtà non è mai iniziata.
Mi rivedo in questi tentativi di Max ed Annie di conoscersi e capire se sono compatibili.
Sono stata felice di essermi persa nelle tue parole.
L'unico appunto è una piccola svista in questa frase: "Non ho mai avuto restituito ad Annie la sua felpa preferita..." dove hai scritto due verbi che cozzano un po' tra di loro.
Per il resto complimenti, ti inserisco definitivamente tra le seguite e beh, al prossimo capitolo.
Un abbraccio

Saeko

 
(Recensione modificata il 27/03/2020 - 11:07 am)

Recensore Master
27/03/20, ore 03:48
Cap. 1:

Ciao!
Ho deciso di passare da qui perché incredibilmente attirata dal titolo, che rispecchia la storia e descrive la raccolta: l'ordinarietà, questi stralci di normalità che la tua Abigail ruba, ascoltandoli di tanto in tanto. Mi sembra un'immagine così bella e interessante che già di per sé stuzzica il lettore, incuriosisce.
Il tuo stile è introspettivo, sviscera gli angoli più remoti dell'animo umano, ma non li sviscera solo attraverso l'introspezione, ma anche attraverso i dialoghi che rispecchiano la complessità, le difficoltà che i tuoi personaggi attraverso. Fra tutti i personaggi, mi ha colpito di più Alessio, un ottimo migliore amico che sa dare consigli intelligenti, che mi sembra sempre centrato. Ci meritiamo tutti qualcuno che ci dica che ha il dovere di ricordarci della persona che siamo, prima ancora della relazione che Abigail sta vivendo e di qualsiasi altra cosa.
Capisco bene anche la transizione da bruco a farfalla che Andrea sta vivendo, perché è delicata: gli anni subito dopo la fine del liceo sono sempre destabilizzanti e Torino... è la città in cui sono nata, una città a cui sono visceralmente legata e in cui sono tornata adesso, per caso, dopo essere cresciuta a Siena. Ho sentito questo aspetto, le sue riflessioni sull'università incredibilmente vicine.
Non ho notato alcun tipo di errori e sviste: questa storia mi ha trasmesso un filo di nostalgia - non so esattamente di cosa, o forse sì - e mi ha lasciato un po' il sapore dolceamaro dei bilanci che si fanno a Capodanno.
Del resto, la protagonista Andrea analizzando la sua storia con Gabri fa sicuramente un bilancio di quella che è stata la sua esistenza fino a quel momento - i bilanci hanno sempre sapore dolceamaro: tante sono le cose che ci lasciamo indietro, tante quelle che abbiamo davanti.
La figura di Abigail resta stagliata nell'ombra: proprio in virtù di ciò sarei curiosa di sapere di più di lei nei prossimi capitoli.
Nel frattempo, ti aggiungo nelle ricordate perché lo meriti.
Alla prossima,
Desy

Recensore Master
26/03/20, ore 20:03
Cap. 1:

Ciao, sono qui per lo scambio libero del Giardino. 
Ho letto questa ultima storia perché il progetto mi sembrava interessante, per certi aspetti anche ambizioso, e quindi mi sono approcciata alla storia di Andrea. Ho compreso la storia di fondo, anche se i dubbi di Andrea erano così tanti che alla fine pensavo di confondermi anche io. La serata è descritta bene e con attenzione, i personaggi principali risultano leggermente stereotipati all'inizio, ma la lettura prosegue comunque tranquilla, quindi non è un ostacolo insommortabile. Sarà la mia scarsa abitudine a questo tipo di narrazione, prediligo più i testi introspettivi, invece in questo caso l'introspezione era nei dialoghi che erano molto a botta e risposta continua, come un copione ad un certo punto. I dialoghi quando seguivano un andamento più naturale e quotidiano risultavano gradevoli, ma c'erano dei momenti in cui le frasi si accavallavano e in cui risultavano poco realistiche. Erano pensieri espressi in forma letteraria, in una forma bella e curata,  ma inseriti dentro ad una battuta, quindi i personaggi risultavano solo parlare pomposamente. Ma questo non accade in tutta la narrazione, l'inizio era molto tranquillo, c'è solo un momento nella parte centrale in cui tutti si accavalla per poi distendersi nuovamente alla fine. La descrizione di Gabriele che torna, del loro darsi una possibilità e superare le paure è bello e lascia una luce di speranza sullo sfondo. Il progetto comunque rimane interessante. 
Arrivederci. 

Recensore Master
26/03/20, ore 16:27
Cap. 1:

Ciao Estel!

Mi piace molto questo racconto introspettivo che si apre un po’ come uno spiraglio su tre vite, anzi, quattro: abbiamo Andrea, la ragazza che ha cercato fortuna altrove e poi è tornata, in questaTorino che pareva fatta apposta per lei, Gabriele, l’affascinante fidanzato divenuto mezzo divo la cui vita sotto i riflettori e l’assenza di privacy stanno allontanando irrimediabilmente da lei e poi Alessio, l’amico ritrovato, attento a ogni parola di lei. La centralità del dialogo tra Alessio e Andrea è il mezzo – e l’ho apprezzato molto – tramite cui i due si confrontano nel difficile passaggio dall’età dell’innocenza e dell’università a quella adulta.

Andrea non sa che piega prenderà il suo rapporto con Gabriele e sente la distanza che si fa giornalmente più pesante. Una distanza che lei non cerca di accorciare, ma da cui anzi, si lascia trasportare quasi dovesse già abituarsi a una vita di solitudine. Nella sua spiegazione ad Alessio, che ha il compito di ricordarle chi è e di vedere anche in un modo forse più oggettivo e super partes la situazione, scopriamo questo personaggio con tutte le sue fragilità circa se stessa, il suo futuro e questa storia cui non vuole dare una svolta. Trovo sia indicativo che lei non abbia letto i messaggi del fidanzato (suppongo non l’abbia fatto per paura) tanto che quando lui lo raggiunge posticipando una fine forse inevitabile per lei è una totale sorpresa. Hai descritto molto bene quella sorta di timidezza che li vede sfiorarsi con le mani e che indica già un’esitazione e una lontananza irrimediabili.

Molto bella è anche la caratterizzazione di Alessio, l’amico comprensivo, ma non passivo. In quanto migliore amico della ragazza, offre spesso un giudizio di merito da grillo parlante alla situazione, rimproverandola bonariamente proprio perché la conosce e sa che tipo di persona è cosa si aspetta dalla vita. I finali aperti mi piacciono e ho trovato le tue note finali molto interessanti: di questa shot mi è rimasta la grandissima curiosità di scoprire qualcosa di più su Isabella, un personaggio che compare appena ma che viene citato più volte dato che è la ragazza di Alessio e sugli altri personaggi/storie raccontati da te/Abigail. Leggerti è stato proprio un vero piacere e trovo il tuo stile e il tuo modo di narrare piacevole e interessante. Spero a presto e buon pomeriggio/serata ^^
Shilyss ^^

Recensore Master
25/03/20, ore 07:04
Cap. 2:

Buongiorno.
Ma che bello, è stato un capitolo che mi ha intrattenuto un sacco; anche durante i momenti di conoscenza tramite mezzo tecnologico, avvertivo tutti i sentimenti in ballo con la stessa nitidezza che a volte provo io stesso, seppur con persone che conosco da anni.

Recensore Master
24/03/20, ore 16:16
Cap. 1:


Ehilà! Come accennato nella recensione lasciata allo scorso racconto, mi sono incuriosita e sono venuta a leggere questa serie, per cui eccomi qui a dirti cosa ne penso.
Innanzitutto, l’idea è molto carina: una persona che racconta di persone sconosciute, normali, in cui tutti noi possiamo rivederci.
Questa in particolare mi è piaciuta perché mi rivedo nei nomi di alcuni personaggi: il mio migliore amico d’infanzia si chiama Alessio, io mi sarei dovuta chiamare Andrea e il mio compagno si chiama Gabriele – questa cosa è talmente bella da essere inquietante.
Lo stile mi piace, scorre molto leggero e, anche se la tematica tratta dovrebbe incutere quel sano angst che si rispetti quando si parla d’amore e di relazioni interpersonali, si riesce a evitare quasi lo sconforto e a passare oltre.
Bella l’ambientazione generale del paesello affacciato sulla costa e del modello, personaggio quasi famoso, che si fa largo dalla folla solo per giungere alla sua amata, per c’è sempre qualcosa di più.
L’unico appunto che ti lascerei è il possibile approfondimento tra Abigail e Andrea: come si sono incontrate? Perché Abigail ne sta parlando? Sarebbe bello anche solo un accenno di un incontro fortuito.
Mi piacerebbe leggerne di altre cose di questo genere!
Per il momento, complimenti e ci vediamo alla prossima recensione.
Un abbraccio (virtuale)
 
Saeko
(Recensione modificata il 24/03/2020 - 04:18 pm)

Recensore Master
23/03/20, ore 10:55
Cap. 1:

ccciiiaaaoooo, felicissima di averti chiesto uno scambio.
Tu, ragazza mia, sei nata pe scrivere, poche storie, hai una capacità pazzesca di far calare il letore nella scena, ero al tavolo con Andrea e Alessio ad ascoltare le paranoie di lei.. mi hanno nche passato la canna a un certo punto, lol scherzo... però tornano seria, davvero, ho vissuto tutto.
è davvero un progetto ambizoso il tuo, probabilmente Abigail è a un tavolo vicino e ha sentito e origliato tutto, chissà quali altri personaggi le capiteranno a tiro, quali storie e quali finali.
I dialoghi hanno una naturalezza impressionante, sembra che Alessio sia il tuo amico di una vita e che Alessia sia tu, anto descrivi bene tutto.
Pensa che per un attimo ho pensato finissero insieme loro, con buona pace di Isabella.. invece aaaaaawww Gabriele è andato lì, che dolceee e sono contenta Andrea non abbia letto i messaggi, è stata un sorpresa con la S maiuscola.
bellissimo il modo in cui si sono incontrati e interessanti i lavori che fanno.
al si là di quanto sia curiosa di vedere le prossime storie (quindi, scriviiii, ma tipo ora, mettiti al pc, apri word, fissa il foglio bianco e dà sfogo all'immaginazione <3 ) , dovesti seriamente considerare di sviluppare questa in una long, potrebbe diventare un romanzo, io lo leggerei di sicuro ^^
a presto, spero, perché mi farebbe molto piacere fare un altro scambio (lol forse parlo troppo presto, metti che a te non piaccia quello che scrivo io ahaha )
comunque, complimenti ^^

Lu

Recensore Veterano
29/02/20, ore 20:43
Cap. 1:

Ciao, eccomi passata come promesso. E una storia ordinaria, ed anche molto creativa. Nella lettura non ho riscontrato errori, per essere la tua prima fiction, e ben curata. Aspetto il prossimo aggiornamento. Alla prossima

Recensore Master
25/02/20, ore 06:44
Cap. 1:

Buongiorno.
Uh, ma è un testo scritto benissimo!
Ottimo e curato anche l'aspetto introspettivo.
Ci sono storie che finiscono, altre che non sono ricambiate e destinate quindi a non sbocciare mai... ma ciascuno di noi ci mette impegno e quando il castello di carte crolla, ci si sente così svuotati... ma ci sono anche grandi storie che proseguono, invece :)

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