Recensioni per
Racconti di eccezionale ordinarietà
di Estel_naMar

Questa storia ha ottenuto 73 recensioni.
Positive : 73
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/05/20, ore 09:18
Cap. 4:

Ciao cara Bongi! Riprendo con molto piacere questa raccolta, scegliendo questo capitolo non solo perchè è quello fresco fresco di pubblicazione, ma anche perchè prende le mosse dall'interessantissimo contest dei Generi a catena.
Sono contenta di aver "beccato" il capitolo dove compare per la prima volta Abigail: è lei a raccogliere queste storie, come si evince dall'introduzione, e ora che l'ho conosciuta posso dire che  mi ha dato proprio l'idea di una persona che si ferma a osservare e cogliere le sfaccettature degli altri. 
Questa storia punta sull'amicizia, quella tra Abigail e Jo, un'amicizia di cui racconti l'origine che affonda in un passato molto lontano, tanto che Ab dice: Non ho ricordi della mia vita prima di conoscerla e sono sicura nell’affermare che per lei valga lo stesso (frase davvero molto bella per rappresentare l'idea di un'amicizia di vecchia data!); ma anche poi in particolare un episodio specifico. Jo e Abigail hanno preso inevitabilmente strade diverse nella loro vita, ma nonostante gli impegni e le scadenze lavorative la narratrice riesce finalmente a ricongiungersi con l'amica e passare un periodo a Berlino. Qui incontra nuove persone e prima ancora un'atmosfera nuova che è di fatto proprio quella che la induce a quello sguardo aperto verso il mondo di cui accennavo all'inizio. Di solito ero io che lasciavo pezzi di me sparsi per il mondo. Quella, però, fu una delle prime volte in cui mi accorsi di quanto anche gli altri ne avrebbero lasciati a me, se avessi avuto il coraggio di accoglierli.  E' proprio questa la frase che mi ha fatto pensare a questo sguardo nuovo verso il mondo, di cui tu di fatto con questa storia ci mostri l'origine.
L'avventura a TeePee Land diventa allora un'occasione non solo per ritrovare la sua migliore amica, ma anche per aprire nuovi orizzonti e per un viaggio interiore inaspettato e travolgente.
Anche qui, come nell'altra storia che ho letto della raccolta, ho apprezzato moltissimo la caratterizzazione a ttuto tondo che hai fatto dei personaggi, mostrandoci la scena principale senza tralasciare tutto il background che va a rendere il personaggio reale.
Mi è piaciuta, spero di poter continuare presto questa raccolta perchè voglio recueprare anche le altre due storie! Davvero complimenti - e in bocca al lupo per il contest!
Baci!

Recensore Veterano
14/05/20, ore 15:59
Cap. 2:

Ciao!

ero sicura, tornando su questi lidi, che avrei passato dei momenti letteralmente immersa nella vita e nelle sensazioni di qualcun altro: ed è stato così anche stavolta. Quello che più di tutto mi colpisce di te e delle tue scelte narrative è la ricerca di un momento di straordinarietà all'interno di vite qualsiasi, comuni. Quando ti leggo penso sempre al romanzo "Stoner": la storia di un uomo banale, assolutamente comune, foinorse mediocre, di cui ti importa davvero perché potrebbe essere la vita di chiunque e speri sempre che qualcosa, in fondo, qualcosa di speciale accada. Nella vita dei protagonisti di questa tua storia questo qualcosa accade. Accade per caso e per poco ma rimane come l'eco di un sogno nella mente di Max ed Annie: due ragazzi che casualmente finiscono col sentirsi, scambiarsi opinioni, ritrovarsi sorprendentemente, incredibilmente affini.Qualla di trovare qualcuno che abbia i nostri stessi interessi e li viva con la stessa passione con cui li viviamo noi sembra sempre un'aspirazione chimerica: per questo, forse, Max rimane così stupefatto dalla circostanza, tanto che insiste, macina chilometri per vederla il tempo di una notte. La complicità tra loro è stata immediata, alimentata com'era dai discorsi fatti via sms, ma è rimasta lì, congelata per sempre in quel frangente. Sebbene ci sarebbe potuto essere più di un pretesto per rivedersi - vedi la felpa - Max ed Annie si perdono, smettono immediatamente di cercarsi, di tentare. E' vero, spesso accade e questa storia è il ritratto tristemente realistico di come gli esseri umani finiscano sempre col confondersi, smarrirsi nel quotidiano e dunque perdere occasioni e persone. Probabilmente tra di loro, in ogni caso, non scocca la famigerata scintilla che muove gli oceani, eppure questo non impedisce loro di pensarsi di tanto in  tanto, di immaginare come avrebbe potuto essere. E in fondo, perché distruggere un sogno coi fumi dell'abitudine e della realtà? E' un finale triste, ma non troppo, se la si pensa in questi termini.

Che dirti? Sono sempre lietissima di leggere, soprattutto per il tuo approccio distintivo ai personaggi, ai luoghi e alle emozioni. La tua è una scrittura intima e credo che tu abbia una vera e propria disposizione d'animo verso lo studio dei rapporti umani - degli umani in generale. Ho visto che studi psicologia e  questo mi conferma ciò che ho intuito dai tuoi scritti.
Ottimo lavoro.  
Tornerò a leggerti con piacere,
W.

Recensore Master
14/05/20, ore 15:30
Cap. 2:

Ciao, cara! ♥
Eccomi qui per lo scambio, mi fa piacere ritrovarti perché mi piace molto il tuo stile, ho un debole per il genere introspettivo e le storie che vanno a scavare a fondo nell'animo dei personaggi sono quelle che preferisco maggiormente. 
Hai una scrittura molto matura, consapevole, lo si nota già dalle prime righe quando ci presenti il personaggio di Max che afferma che questo è l'unico nome che è in grado di farlo notare. Lo colleghi subito con Annie, lo fai notare subito e ci presenti una situazione che forse abbiamo vissuto tutti per quanto è comune. 
Questi due ragazzi si conoscono attraverso un'amica in comune e Max mette subito le mani in avanti, ho trovato carino il suo modo di approcciarsi con Annie perché è stato molto comprensibile, non da super macho. Appena iniziano a scriversi nessuno dei due si sbilancia troppo, mi è piaciuta la frase dove Max afferma che si facevano le domande tipiche delle persone che usano i siti d'incontri per tastare un po' il terreno, è stato un paragone azzeccato dato che i personaggi non si sono mai conosciuti dal vivo, e quindi tutto può succedere. 
Lui è diretto, le chiede di uscire anche se dimostra di essere infastidito da alcune sue risposte e dal suo tergiversare, lei non è un libro aperto e lui pare aver intenzione di comprenderla e di capire se potrebbe essere interessato a lui o meno. Ma diciamo che la misteriosa Annie lo liquida un po' in maniera indiretta, questa è stata la mia sensazione anche perché ha usato una tecnica tipica di chi non vuole dare buca in maniera cruda. Ma sentivo che non era proprio così, e Max infatti va oltre. 
Non è la tipica situazione dove scatta la scintilla, Max dimostra di essere affascinato dalla figura di Annie tanto che vuole andare più a fondo possibile. 
Ho trovato carina anche la parte dove lei gli chiede di che partito politico fa parte, è stato uno scenario piuttosto realistico e divertente che mi ha portato a ricordare a diversi appuntamenti alla fine andati male perché diventati poi un vero e proprio dibattito politico. Sono d'accordo con Max quando dice che è in parte l'ideologia politica definisce parte del proprio essere, non è sempre così e dipende dai casi ovviamente, ma diciamo che è un elemento che aiuta a capire anche tanto di una persona.
Questi due personaggi si sono conosciuti attraverso i loro pensieri, le loro parole dove andando più avanti si sono incastrati sempre di più, trovando una compatibilità che già l'amica Cassandra aveva previsto. 
E il resto della lettura mi ha fatto sorridere, quando Max e Annie iniziano a parlare di Star Wars e di come Il signore degli anelli scatta una chimica pazzesca, tanto che attraverso questo pretesto Max capisce molti altri aspetti di Annie e successivamente fa una piccola follia per lei, la raggiunge in bici nel cuore della notte, il loro primo incontro mi ha toccata perché è stato descritto benissimo. 
Ed è qui che ho la sensazione di aver conosciuto Annie, è successo insieme a Max dato che è sotto il suo punto di vista, e ho apprezzato tutto, non c'è niente che non mi abbia convinta in questo racconto. 
Il bello è che hai deciso di presentare una situazione semplice, ma profonda e soprattutto con un finale dolce e amaro, ho apprezzato tantissimo la tua scelta di non farli baciare perché è come se tu avessi voluto dire che il loro legame è stato forte anche senza un approccio fisico esplicito, mi è piaciuta molto la parte finale perché anche se non è triste hai lasciato quella nota malinconica e nostalgica che ho riscontrato già in altri tuoi racconti. Quindi non posso che farti i complimenti per la raccolta, non sono storie che parlano solo d'amore, ma vanno molto oltre e si percepisce chiaramente. Alla prossima!

Shakana

Recensore Master
14/05/20, ore 14:05
Cap. 4:

Sono arrivata molto tardi per la recensione di questo nuovo capitolo perché ho passato un paio di giorni a rileggerlo (ne avevo bisogno).

Mi ha ammaliata e, come tanti altri tuoi racconti che ho letto, mi ha permesso di riconoscere un aspetto del mio vissuto nelle tue parole.

Amo scrivere, come lo ami tu (altrimenti non saremmo qui) e come lo ama Abigail; io non ho mai avuto una Josefine a dirmi che avrei dovuto fare questo nella vita, ma ho avuto dei genitori sempre molto vicini ed entusiasti di ciò che facevo; alla fine ho scelto di fare l'archeologa, è vero, ma nel frattempo la passione per la scrittura non si è mai assopita; non lavoro per un editore, non ho scadenze, eppure me le autoimpongo, pianifico il progetto di pubblicazione, i tempi di correzione e a volte anche quelli di scrittura. Sono talmente abituata a darmi una routine nello scrivere che questa si riflette anche nel mio lavoro di tutti i giorni o negli studi universitari che affronto.
A volte perciò, come Abigail, ho bisogno di staccarmi, di riprendere fiato, di perdermi nel nulla che è tutto.

In Italia c'è qualcosa di molto simile al TeePee Land - o almeno, che si avvicina molto alla descrizione che tu ne hai dato: è un evento che dura quattro giorni ogni anno agli inizi di agosto, nelle Marche, e si tratta del Montelago Celtic Festival; per me, quel festival, in cui tutti viviamo a stretto contatto gli uni con gli altri, mangiando assieme, ascoltando musica, imparando cose strane, vivendo nelle tende e lavandoci con delle doccie a cielo aperto munite solo di acqua gelida, è ciò che aspetto per tutto l'anno, per ricaricare le batterie (quest'anno, a causa del covid, è particolarmente a rischio, temo che ahimé non ci sarà).

Ciò che più mi stupisce del leggere i tuoi scritti è che mi portano alla mente talmente tanti ricordi e sensazioni, che alla fine finisco per parlare di me stessa nelle mie recensioni, perché mi sento rispecchiata. Lo stile è encomiabile, come ti ho già detto in precedenza; il progetto che porti avanti è molto bello e non vedo l'ora di poter leggere altro.

Inoltre, ho adorato il pezzo di Rino Gaetano, come adoro tutta la sua musica, e la strofa di "Sfiorivano le viole" è ben azzeccata; ora l'avrò in testa per il resto della giornata.

Davvero complimenti e grazie delle emozioni; a presto.

Saeko

Recensore Master
13/05/20, ore 18:26
Cap. 4:

Ma ciao!

Sono stupita dal modo in cui metti in scena contesti e personaggi fra loro tanto differenti: ogni frammento presenta tematiche e ambientazioni suoi propri, che tu riesci a esaurire in maniera del tutto soddisfacente nello spazio ristretto di un singolo racconto. 
Come era avvenuto coi precedenti, anche nel capitolo in questione ho ritrovato qualcosa di me – peccherò di egocentrismo, chissà. 
Al pari della tua protagonista, pure la sottoscritta, in passato, si è scontrata con l'incertezza del futuro e la sensazione di non avere uno scopo; adesso, sulla soglia dei fatidici trenta, rimpiango di non avere avuto accanto persone che credessero in me e nella mia vocazione nella stessa misura in cui Jo ha creduto in Abigail. 
Con quest'ultima, condivido altresì la tendenza all'iper-produttività; nel costante tentativo di "non sprecare tempo", soglio trasformare ogni attività in qualcosa di potenzialmente costruttivo, col risultato ultimo di non riuscire a godermi nulla. 
L'attuale momento storico ha costretto me e i miei simili a venire a patti con tale abitudine, e tuttavia neppure adesso riuscirei a vivere alla maniera di Jo e compagni.
Ci vuole coraggio – e, forse, anche una bella dose di incoscienza – per mollare tutto e adottare uno stile di vita come quello da te descritto, soprattutto dopo aver investito tempo, sforzi e denaro nella propria formazione. Ma la realizzazione personale è un concetto soggettivo, che diverge dall'uno all'altro; la ricetta per la felicità, in fondo, è mettere passione in quello che fai – se sei così fortunato da riuscirci. 
Mi ha affascinato la tua panoramica della città, che comunica subito un senso di dinamismo e possibilità – come uno schizzo di colore su un muro bianco –: ciò che più mi piace dell'ambiente metropolitano è che puoi trovare di tutto ed essere chi vuoi (dalla "fricchettona" a quella che esce con la gonna a ruota e i tacchi alti per andare a fare la spesa), senza dover per forza uniformarti a un modello preconcetto. 
Con la sua commistione di elementi, questa storia comunica un estremo senso di libertà e, al contempo, contiene l'apprezzabile invito a soffermarsi sui dettagli e sui piccoli momenti che danno autenticità all'esistenza. 

É stato un piacere, nonché un'occasione di riflessione – come le altre volte, del resto. 
A presto, 
Irene 

Recensore Veterano
12/05/20, ore 08:37
Cap. 4:

Ciao cara, ben ritrovata!^^
Sono felice che tu abbia deciso di continuare la raccolta, perché come ti ho già scritto in precedenza, l'idea di mettere insieme scorci di vite diverse tenute insieme da un'unica "tessitrice" mi piace da matti!
E devo dire di essere rimasta piacevolmente sorpresa nello scoprire che questo racconto parla proprio di Abigail! Questa figura cosi sfuggente mi ha incuriosita sin dal primo racconto e mi sono sempre chiesta cosa l'abbia spinta a dedicarsi al raccogliere storie in giro per il mondo. E, ovviamente, in questo spaccato della sua vita lo si capisce perfettamente!
Ti dirò, io purtroppo in Germania non ci sono mai stata e, ironia della sorte, progettavo di concedermi un weekend a Berlino proprio in questo periodo come, regalo per la laurea... E invece a causa di questa dannata pandemia dovrò rimandare T-T perciò sono stata molto felice di avere un piccolo assaggio di questa città grazie alle tue righe. Berlino è sicuramente una delle capitali europee più affascinanti, proprio per i tanti cambiamenti che ha vissuto in pochi anni. Le sue strade hanno visto orrori indicibili e sofferenze, ma anche arte e bellezza e da storica dell'arte non posso non ammirare i suoi splendidi musei. Secondo me sei riuscita a cogliere in pieno tutti questi aspetti della città e soprattutto una delle sue caratteristiche principali: il costante cambiamento. Mi è piaciuta molto la cosa che ha detto l'addetta alla biglietteria della torre indicando le gru: dopo la caduta del muro, tutti hanno lavorato sicuramente sodo per rendere Berlino una città vivibile e soprattutto bella.
Ma torniamo alla nostra Abigail: conosciamo una ragazza che, seppure giovane, è riuscita a realizzare il suo sogno e diventate scrittrice, un sogno che probabilmente siamo in molti a condividere ahahah. Trovo che tu abbia ben delineato il percorso di Abigail nel raggiungere la consapevolezza che la scrittura sia la sua ragione di vita. "Ogni volta mi sorprendevo e meravigliavo per il fiume di pensieri e parole che, incontrollabili, prendevano colore e movimento nella mia mente e premevano impazienti sui polpastrelli delle mie dita trepidando all’idea di concretizzarsi." allora, questo passo è stupendo, credo che esprima benissimo tutto l'amore che Ab prova e riversa nella scrittura e credo che chiunque come noi scriva possa dire di sentire le stesse cose quando cade nel vortice travolgente dell'ispirazione!
Ma se Abigail è stata totalmente fagocitata dal mondo del lavoro, Josephine è il suo esatto opposto! L'una è meticolosa, prudente, ama organizzare e pianificare tutto, l'altra si lascia trasportare dagli eventi, segue l'istinto e il suo cuore in barba alle convenzioni sociali. Una dicotomia questa che mi è piaciuta molto e che sei stata in grado di rappresentare molto bene già dalle prime battute che si sono scambiate. Ed è proprio grazie alla spumeggiante Jo che AbigIl entra nel colorato e folle mondo di TeePee Land. Non ne avevo mai sentito parlare, ma sembra un luogo davvero interessante e che vale la pena visitare! Una sorta di Woodstock dove gente di tutto il mondo si ritrova per condividere passioni, storie, musica. Magico, davvero magico...anche se, probabilmente, nemmeno io come Abigail riuscirei a sopravvivere più di una settimana in tali condizioni AHAHAHAH
Insomma, Abigail si trova per la prima volta ad assaporare la vita nella sua forma più primordiale e autentica e questo le dà la spinta per dedicarsi alla scrittura con uno spirito nuovo, magari ritrovando quella passione che l'aveva spinta ad iniziare, ma che è stata pian piano travolta dal business dell'editoria.
Parlando dello stile, è sempre molto scorrevole e fluido e la lettura non mi è mai risultata pesante. Sei in grado di rappresentare situazioni e personaggi in maniera semplice ma efficace, anche se
confesso che avrei preferito che ci mostrassi Detlev, invece che descriverlo attraverso le parole di Jo, magari con un breve dialogo che ne mettesse in evidenza la personalità e ciò che lo ha spinto ad unirsi alla comunità.
Visto che lo hai chiesto, ti segnalo solo questo piccolo refuso: "Ogni cosa fin da *quanto* eravamo solo delle bambine"
Infine, se posso darti un piccolo consiglio, eviterei di inserire parole "italianeggianti" o tratte dal dialetto nei dialoghi tra persone di nazionalità diversa XD secondo me fa sì che il lettore non riesca ad immergersi totalmente nel contesto. Ovviamente, si tratta di gusto personale e sei liberissina di ignorare il suggerimento ahahah.
Alla prossima storia cara, complimenti, vai avanti così! <3

Zob

Recensore Master
11/05/20, ore 16:23
Cap. 4:

Bongiiii! Eccomi! Che bello poter tornare a leggerti! ^^

E benvenuta Abigail, è davvero un piacere conoscerti: so che probabilmente non è così, ma non ho potuto fare a meno di pensare che fosse un po' il tuo alter ego. Il primo motivo è che si tratta di una scrittrice, e in piccola parte anche tu lo sei, in secondo luogo dal suo amore per Berlino: io adoro la maniera in cui descrivi le città dove sei stata, è un qualcosa che apprezzo moltissimo in una storia, amo vedere da parte di autori e autrici una tale passione nel descrivere un luogo che gli ha rubato un pezzo di anima. Se si trattasse di me, di sicuro descriverei Londra, sebbene abbia bisogno di fare un piccolo ripasso di geografia, prima.
Oltre a quest'aspetto (e ti ringrazio perchè io di Berlino non so praticamente nulla ed è stato affascinantissimo vederla attraverso i tuoi occhi) la cosa più bella di questo racconto è, indubbiamente, il rapporto fra Abbie e Jo (adoro il nome Josephine, anche se nel tuo racconto è spellato diversamente, perchè mi ricorda Jo March). Mi ha ricordato in parte quello fra me e la mia migliore amica, facendomi scendere una lacrimuccia per la nostalgia...
Più che amiche, mi sono sembrate in certi momenti quasi sorelle e in altre, anime gemelle: la dolcezza di ogni loro sguardo, di ogni gesto, la maniera in cui entrambe si sanno aiutare a vicenda, si comprendono e si conoscono, ti giuro che mi ha portato a shipparle e a quasi sperare in un bacio o qualcosa di simile, a un certo punto <3. Non lo avrei trovato affatto forzato, anzi!
Jo è chiaramente la persona più importante della vita di Abbie, colei che l'ha aiutata a trovare la strada giusta e che, conoscendola bene, è riuscita a comprendere come qualcosa inizialmente non andasse e l'amica avesse bisogno di una vacanza. Non di una fuga in alberghi a cinque stelle, ma di qualcosa di unico ed essenziale, che l'aiutasse a ritrovare la propria bussola e a concentrarsi su ciò che è davvero essenziale. E da qui arriviamo a TeePee Land: non conoscevo questa realtà, ma adesso vorrei tantissimo farci un salto, specialmente per conoscere il vecchio Detlev, che mi ha fatto da subito una tenerezza incredibile, come se lo conoscessi da sempre. E' splendido come Abigail sia stata immediatamente accolta con entusiasmo, sarebbe davvero bello se lo stesso avvenisse in ogni realtà. Mi sono immedisimata moltissimo perchè mi sono sentita così quando ho conosciuto alcuni nuovi amici del mio ragazzo; a casa e in famiglia. In un posto come TeePee Land non conta il tuo aspetto o da dove provieni: sembra che l'importante sia che tu sia sincera, esprima quello che sei e ritrovi pienamente te stessa <3

Concludo dicendo che la frase scritta sui ciotoli mi ha davvero commossa **, abbiamo bisogno di ricordarcelo più spesso...

In bocca al lupo per il contest, cara, secondo me hai fatto un ottimo lavoro <3

la tua omonima Benni
 

Recensore Veterano
11/05/20, ore 15:50
Cap. 1:

Buon pomeriggio! Eccomi per lo scambio del Giardino ^^ Sono contenta di essere incappata proprio nella tua raccolta perché devo dire che fin da questo primo capitolo mi ha molto colpita.
Comincerò parlandoti dello stile. Nel complesso l'ho trovata ben scritta e anche se, come hai detto, alcuni hanno trovato eccessivamente lunghi e poco realistici i dialoghi, personalmente credo che siano del tutto plausibili. Dopotutto si tratta di un racconto di genere introspettivo, perciò li ho trovati perfettamente coerenti. Inoltre è capitato anche a me di parlare in questo modo, si tratta di riflessioni che puoi fare quando hai davanti qualcuno che veramente ti ascolta e con cui puoi aprirti a dei ragionamenti profondi. Anche i personaggi rappresentano in modo molto accurato categorie di persone che sono facilmente individuabili nella realtà di tutti i giorni. Forse ognuno di noi conosce una Andrea, un Alessio o un Gabriele. Anche se devo dire che l'amicizia tra i due protagonisti è veramente qualcosa di raro e prezioso.
Per quanto riguarda la trama, ho trovato molto coinvolgente il fatto che le preoccupazioni della protagonista vengano fatte emergere e raccontate attraverso il dialogo con il suo più caro amico anziché essere affidate a un monologo interiore. Il finale mi ha un po' sorpresa, in positivo si intende, perché non mi aspettavo che Gabriele avrebbe fatto un gesto simile per sorprendere Andrea.
Un'altra riflessione mi è stata suscitata invece dalla natura di questa storia d'amore. Da come ne parlava all'inizio Andrea, dicendo per esempio che si è sentita "svuotata" come se avesse dato troppo, mi ero fatta l'idea che si trattasse di una reazione prossima alla fine. Forse addirittura una relazione un po' tossica, di quel tipo in cui accontenti l'altro e così finisci per perdere te stessa. E quando l'interesse passa e le attenzioni vengono a mancare non ritrovi più la te stessa di prima, non riconosci più i tuoi interessi e ti senti persa. Proseguendo nella lettura, tuttavia, si intuisce che la tristezza della protagonista è più legata al fatto che la relazione sia a distanza e che quindi ha difficoltà a sopportare la mancanza e la poca comunicazione con l'amato. Sul finale, però, il gesto di Gabriele fa capire che la lontananza non è mancanza di interesse, ma è dovuta ad altri motivi e che quindi per entrambi vale la pena di tollerarla in nome dell'affetto che provano l'uno per l'altra. E chissà, magari questo percorso non proprio in discesa li porterà in un futuro a non essere più così distanti.

Recensore Junior
10/05/20, ore 16:31
Cap. 1:

Buongiorno cara,
sono contenta di ritrovarti tra gli scambi questa settimana e con piacere mi immergo in questa raccolta di oneshot. Oneshot che, al contrario di ciò che avevo inizialmente inteso, sono legate tra di loro.
Sin dalla trama che fornisci, si può ben intuire che Abigail sia la protagonista di queste storie e che sia tramite la sua visione del mondo che queste oneshot prendono vita. Che, per altro, definire protagonista è un parolone, perchè in realtà ogni storia ha un suo "eroe" se così vogliamo definirlo.
Andrea.
Al contrario di ciò che ci si può aspettare, la nostra Andrea è una ragazza. Ho sempre amato l'ambiguità di questo nome che, contrariamente al credo comune, può essere usato sia per i maschi che per le femmine. Ti dirò di più, al femminile, secondo me, è ancora più bello.
Mi piace perchè la storia si apre con uno scenario comune, tant'è che non riveli neanche il nome di quella città. Già, perchè il tuo fine è quello di ricreare una scena, una conversazione, una visione generica di vita qualunque, che si potrebbe vivere qui e lì, esattamente nello stesso modo. Spero di non aver reso l'idea in maniera troppo confusa. Diciamo che qualsiasi nome di città avessi scelto, sarebbe  stato uguale, non sarebbe cambiato nulla.
In questo primo dialogo tra Andrea e un amico tocchi due argomenti molto vicini a noi tutti. Prima di tutto l'amicizia. Ma non parliamo di un qualcosa di scontato, anzi, un'amicizia talmente profonda da essere in piedi da ben oltre 10 anni. Una di quelle amicizie che probabilmente ti porti dietro per il resto della tua vita e che, nonostante la distanza, non cambierà mai. L'altro argomento è il voler prendere e fuggire via innanzi ai propri problemi, per poi, chissà, tornare indietro un indomani più forti che mai per fronteggiare quei vecchi problemi e, se tutto va bene, eliminarli una volta per tutti.
Penso che la tua raccolta si presenti come una di quelle storie che leggi e pensi "cavolo, è successo anche a me". E' proprio quel genere di racconto che ti fa trovare tante linee comuni alla tua vita, perchè -giustamente- sono "solo" racconti di eccezionale ordinarietà.
Nel dialogo successivo Andrea si focalizza su una città in particolare, Torino. Già perchè attorno ad essa si esprime tutta la sua maturazione e ad essa ne attribuisce la sua crescita. Il modo di Andrea di parlare con il suo migliore amico è molto colloquiale e mi piace, perchè rende il loro dialogo ancora più complice, ancora più spontaneo.
Dal discorso che nasce tra i due si evince subito un problema di tipo sentimentale. Lei ha passato gli ultimi due anni e mezzo / tre a stare con un ragazzo al quale si è concessa completamente. Lei si definisce una persona molto logica, molto programmata, tant'è che si è auto-stupita del suo atteggiamento. Non si aspettava di potersi aprire tanto con una persona e in maniera così spontanea.
Pare che Andrea sia arrivata ad un bivio della sua vita e la scelta da fare è talmente ardua da renderla ancora più insicura di sé.
Alessio mi piace. E' un grande amico, senza peli sulla lingua, che le dice le cose come stanno e gliele spiattella ben bene in faccia senza alcun timore. Gli amici dovrebbero essere tutti così. Posso dire con certezza di avere anche io un alessio nella mia vita e ne vado molto fiera. Alessio è maturo e sa cosa dire e come dirlo. Tutto dovrebbero avere un alessio nella propria vita :D
Perdona il divagare su questo personaggio (come lo definisco io) di supporto, ma mi piace proprio tanto. Lui le spiega che la risposta è già in suo possesso. Perchè ciò che è passato non si può cambiare, né si può cancellare. La felicità vissuta è lì e resterà sempre in lei. L'apice, ovvero la perfezione, si potrà mai raggiungere, ma lo si può vivere negli attimi. E dio mio, quanto adoro questo tuo concetto!
Alessio guadagna altri miliardi di punti quando se ne esce fuori dicendo "Ho il dovere di ricordarti della persona che sei, anche quando te la dimentichi, anche quando ti metti da parte". Ecco, ancora una volta sottolinei l'importanza di avere Amici al proprio fianco. Motivo per cui, io sono convinta che non metterei MAI e poi mai in secondo piano la mia migliore amica (il mio alessio per intenderci XD).
Un ultimo argomento che trapela dalla loro conversazione è l'amore a distanza. Io più che mai posso capire questo dolore. Tu devi sapere che io sono dell'estremo nord, mentre mio marito è del sud. Quando ci siamo conosciuti da fidanzatini, non potevamo stare effettivamente insieme. Perciò il nostro amore è nato a distanza ed in quel periodo ho sofferto tantissimo. Talmente tanto che ero quasi disposta a gettare la spugna. Lui ha tenuto duro e lo ha fatto per entrambi. Morale della favola? Siamo sposati da 2 anni e mezzo con una creatura di 5 anni e mezzo ;)
E non immagini la sorpresa finale. Gabriele ha fatto quello che mio marito ha fatto per me. Ho pianto come una bambina felice nel finale perchè neanche immagini quanto mi senta così vicina a questa storia. Sembra la storia della mia vita, neanche immagini. E sono esplosi tutti i miei sentimenti e i ricordi ad essa legati.
Ecco, questo è ESATTAMENTE ciò che mi aspettavo da questa tua storia. Hai voluto scrivere una raccolta in cui tutti si potessero rivedere. Ma MAI mi aspettavo di venire trascinata così tanto ed in così poche righe. Lo dico apertamente e lo dico senza imbarazzo, ma GRAZIE davvero di cuore per aver scritto questo capitolo, grazie per avermi fatta emozionare tanto!

Recensore Master
01/05/20, ore 01:25
Cap. 1:

Ciao, cara!
Eccomi qui per l'ABC del Giardino e perdonami per il ritardo, avrei voluto passare prima ma riesco solo ora. Comunque una cosa che mi piace delle tue storie è che racconti delle vicende "comuni", che potrebbero toccare chiunque e la forte introspezione che inserisci all'interno del testo è graffiante, questo perché i personaggi che descrivi sono profondamente umani, hanno dei pensieri dove è facile immedesimarsi ed essendo la seconda volta che ti leggo anche in questo caso mi sono sentita completamente coinvolta nella lettura. 
L'idea di base di questa raccolta mi piace un sacco, rappresentare storie di eccezionale ordinarietà. Forte senso di nostalgia da parte di Andrea, lo si nota soprattutto da quando le mancano quelle tipiche serate con gli amici, condite di birrette e totale spontaneità potrebbe risultare banale ma non lo è assolutamente nel tuo caso specifico, questa è stata la mia impressione. E qui ritorna un tema che avevi già affrontato nella tua OS, ovvero quello dell'amicizia profonda, e quello di un amore difficile che pare essersi logorato da situazioni esterne. Il modo in cui sai rappresentare persone che provano qualcosa che però poi non hanno totalmente il coraggio di esternare è mi pare di capire che è un tema che ti sta molto a cuore. Lo apprezzo molto, perché sono argomenti che stanno molto a cuore anche me. 

"Mi sono abbandonata nelle braccia di qualcun altro: lasciata cadere senza appigli, senza sapere dove sarei finita."

Ho la tendenza a riportare le frasi che mi sono piaciute di più, solitamente, e anche qui non ho resistito. Durante lo strano dialogo tra Alessio e Andrea quest'ultima lo aggiorna sulla sua vita sentimentale lasciata a Torino, racconta di come sia scattata la scintilla con Gabriele e ti dirò... Il modo in cui hai scritto i dialoghi personalmente mi sono piaciuti un sacco, non li ho trovati impostati ma bensì terribilmente riflessivi e profondi, non sai quante volte mi è capitato di diventare una sorta di filosofa depressa durante le mie serate di svago con i miei amici, e sì. Mi sono ritrovata nelle parole di Andrea e ribadisco che hai strutturato dei dialoghi davvero interessanti, quindi complimenti. E poi un'altra parte che mi ha colpita particolarmente è sicuramente stata la figura di Alessio, lui ascolta lo sfogo di Andrea e poi dice delle cose bellissime, taglienti sì, ma nella sua schiettezza ho visto un bene incondizionato alla sua amica. E anche il modo in cui hai voluto farci sentire il loro legame è stato forte, ho apprezzato tutto, penso che sia palese. E io sono una fan dei finali aperti, di quelli che fanno intendere che però non dicono e non chiudono un bel niente, non mi aspettavo l'arrivo di Gabriele ma mi ha stretto il cuore, il sentimento ha spento per un attimo il mondo esterno ed è stato bellissimo vedere che si è ritrovato con Andrea. Forse anche solo per un momento, ma va bene così. Chissà. Comunque sei davvero brava, amo il tuo modo di scrivere, ancora complimenti e alla prossima!

Shakana

Recensore Master
22/04/20, ore 14:50
Cap. 2:

Ciao, cara!
Questo capitolo mi è piaciuto, forse più del precedente. 
Ho apprezzato molto la scelta di sviluppare la narrazione in prima persona; lo stile colloquiale, infatti, permette sin da subito di instaurare un certo feeling col protagonista, nonché di percepire l'evolversi delle sue sensazioni in modo lineare e progressivo. 
In accordo col tema della raccolta, anche questa vicenda rientra in quel novero di situazioni da definirsi "ordinarie" – nel senso che possono capitare a chiunque –, e tuttavia tu hai saputo cogliere gli aspetti salienti che rendono sempre un po' speciale occasioni di questo tipo. 

Da principio, e com'è naturale, Max si muove spinto da banale curiosità, senza aspettarsi nulla di particolare: sì, magari i primi scambi di battute sono stati stimolanti, ma non così tanto da giustificare un vero e proprio interesse nei riguardi di una perfetta sconosciuta.
È la lieve ritrosia di Annie a spingerlo a farsi più audace, mosso da quello spirito di rivalsa che usualmente si prova quando si pensa di essere sottostimati; da lì in poi, dettaglio dopo dettaglio, assistiamo a un crescendo di fascinazione per la ragazza, la quale, oltre a condividere con lui molti interessi, dà a questi ultimi la sua stessa rilevanza – non con tutti è possibile ammettere di conoscere a memoria frasi pronunciate in lingua elfica senza vergognarsene. 
Pare quasi di sentirla, la trepidazione di Max, mentre pensa che no, una simile affinità non può proprio essere ignorata – anche a costo di risultare insistente. 
Orientamento politico a parte – ma su questo dovrei aprire una riflessione poco appropriata, in queste sedi –, mi sono rivista in Annie e nel suo atteggiamento. Pur nutrendo a sua volta interesse per il suo interlocutore, appare decisamente meno propensa di lui ad approfondire di persona la conoscenza; come se temesse di ritrovarsi troppo coinvolta e non più in grado di gestire la faccenda con la dovuta dose di distacco. 
Mi ha dato l'impressione di essere una di quelle persone abituate a pesare minuziosamente i propri sentimenti, che decidono di investire soltanto sulle situazioni più "sicure".
L'incontro ha pienamente confermato la reciproca intesa esistente fra i due, i quali, nonostante prima non si fossero mai visti, sono in grado di interagire in maniera naturale e spontanea, con una confidenza che spesso non si ha neppure con conoscenti di lungo corso; tuttavia, entrambi decidono tacitamente di non dare seguito alla cosa. 
Il racconto ha il sapore delle occasioni mancate, di quei momenti fugaci che, seppur brevi, ti si appiccicano addosso con inusuale tenacia; fiori che, per superficialità o incuria, non abbiamo saputo cogliere, ma dei quali serbiamo dentro di noi un ricordo un po' malinconico, un po' dolce.  

È stata una lettura piacevole, che mi ha dato modo di riflettere – anche su me stessa. 
A presto!
Irene 

Recensore Veterano
22/04/20, ore 11:03
Cap. 2:

Rieccomi qui per continuare questa raccolta.
Questo secondo episodio l'ho trovato subito coinvolgente, forse anche grazie alla voce narrante.
Nel suo racconto Max mantiene un ritmo serrato, raccontando le tappe del percorso che lo hanno portato a conoscere Annie sempre più a fondo. Mi è piaciuto che, a questo proposito, lei inizialmente sia stata ritrosa; l'ho trovato plausibile, molto reale, e non farei fatica a vedere questo racconto come un episodio realmente accaduto.
A sostenere questa mia impressione sono i dettagli dei loro discorsi, i pensieri di Max e il modo in cui si ritrovano sugli stessi interessi.
Da amante delle opere di Tolkien ho trovato molto carino come entrambi ne parlino con entusiasmo, trovandovi finalmente un terreno comune su cui muoversi e confrontarsi.
Ammetto che avevo credo che la loro storia si sarebbe svolta sempre a distanza, attraverso i cellulari e magari, più avanti, un computer, e invece mi hai stupita quando i due ragazzi sono finalmente incontrati (anche se per tutto il tempo sono stata in pensiero per Annie, che era palesemente stanca). La confidenza che si era costruita poco a poco a distanza li ha aiutati a rompere il ghiaccio senza grossi problemi, e mentre parlavano è stato come assistere alle chiacchiere di due persone che si conoscono da moltissimo tempo.
Per tutta la durata del loro incontro ho aspettato che si baciassero. Erano davvero carini, e c'era tra loro una sintonia che mi faceva propendere per questo finale, ma evidentemente non era così che doveva andare.
In un certo senso avrei dovuto aspettarmelo dal tono e dalle parole malinconiche con cui Max inizia il suo racconto.
Alla fine lui e Annie si sono persi di vista, quel loro primo incontro è stato anche l'ultimo e non c'è stato un seguito nemmeno a quelle chiacchierate che avevano contribuito ad avvicinarli. Sono cose che succedono eppure non ho potuto fare a meno di chiedermi come sia potuto accadere, al punto da domandarmi se un simile taglio nei contatti non sia stato dovuto a un fattore esterno che ha coinvolto Annie (non Max, perché lui è qui che ci racconta la sua storia).
Questo capitolo me lo sono divorata. E' scritto benissimo, in un modo coinvolgente e scorrevole che ho adorato.
Complimenti vivissimi, e alla prossima! ^^

Recensore Master
21/04/20, ore 22:32
Cap. 3:

Ma ciao cara,
volevo farti da subito i complimenti per il tema trattata e di come è stato trattato, dato che mi riguarda molto da vicino, e mi sono sentita coinvolta da molte delle considerazioni che hai fatto, dal senso di impotenza, dal senso di poca appartenenza al mondo, perché da adolescente ho vissuto esattamente la situazione di Yashal. Una ragazza, che a rappresentanza del mondo intero e di varie categorie, ogni giorno combatte contro chi, ai suoi occhi, sembra vedere le cose con una semplicità così grande da sminuire quello che è un problema serio, vero, autotentico che non si affronta solo prendendo una decisione, ma rovesciando la propria vita combattendo senza mai crollare. Non è semplice, non è facile e non appena ho letto ho pensato a quella mia amica che, rabbiosa, commenta una nostra conoscente con "Come fanno a ridursi così? E che ci vuole a mettersi a dieta", certo. Anche a chi ha problemi di peso sembra facile, finché non lo fa, no?
E l'esempio di Yashal lo sento mio, ma in verità può essere associato a molte altre cose e il senso di distanza da quelli che sono ordinari, ci sarà sempre, per chiunque non si senta adeguato o non lo facciano sentire adeguato.

In più Yashal dà prova di averne superate, di fasi dolorose. La separazione dei genitori è ostacolo della vita che segna, ma lei lo ha accettato. Perché certe cose non si superano, un po' come i lutti, ma si comprendono e si accettano e fanno parte di noi. Ugualmente il peso (che questo sia troppo o poco) è qualcosa che per affrontarlo va accettato e sentirsi bene prima con se stessi per poter fare un passo grande come un percorso dimagrante e, come ti dicevo, ne so qualcosa. Ci ho messo anni a decidermi, ma il momento giusto è arrivato e nemmeno me ne sono accorta. L'ho fatto e basta, ed è stata durissima, ancora oggi mi chiedo chi mi abbia dato la forza ma, appunto, continuo a ricordare che no, non è facile. Non lo è. Non è come scegliere il maglione da indossare domani, è come scegliere se provare a darsi un obiettivo e accettare l'idea di poter fallire ancora. Non è facile.

Insomma, non so che altro dire oltre che mi hai toccata al cuore, mi hai commossa e mi hai fatto tornare indietro nel tempo, a quando gli stessi problemi di Yashal erano i miei, e dove le paure e il senso di inadeguatezza non mi facevano sentire parte della vita; dove ogni commento non era mai positivo, alle mie orecchie, nemmeno quando lo era davvero.
Un bellissimo capitolo, di una raccolta che ho sinceramente amato. Complimenti, è sempre bello tornare qui ♥
Miry

Nuovo recensore
21/04/20, ore 21:33
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui!
È la prima volta che leggo qualcosa di tuo e da amante dei testi introspettivi ho subito adocchiato questa storia.
L'idea di base la trovo molto interessante, così come il fatto di rendere ogni capitolo una storia a sé stante.
In questo primo capitolo ho avuto modo di leggere una storia nella quale ognuno potrebbe rispecchiarsi.
Forse non per alcune vicissitudini o per i lavori che svolgono i personaggi, ma quante volte ho vissuto momenti del genere col mio migliore amico, che sia estate o inverno, primavera o autunno; quante volte mi sono confidata con lui, quante volte l'ho fatto quando ero mezza brilla e quante volte lui mi ha ascoltata pazientemente, consigliandomi e standomi accanto.
E lo stesso vale per me, è una fiducia e uno stare bene reciproco che ho ritrovato anche in questo scritto mentre leggevo di Alessio e Andrea.
Il loro rapporto mi è davvero piaciuto perché si vede che si vogliono bene, si vede che si fidano l'uno dell'altra e si vede che Alessio, nonostante sia stato molto diretto e senza filtri, desideri solo aiutare la sua migliore amica in quella che è una relazione nella quale ci ha creduto talmente tanto da esserne spaventata.
Comprendo bene quando dice e spiega di quanto le faccia paura essere felice, in certi momenti, e di quanto ormai stia cercando di abituarsi il più possibile alla lontananza con Gabriele a causa del loro lavoro.
Personalmente parlando, ho sempre trovato altamente distruttivo il fatto che sia proprio il lavoro il fattore scatenante di una separazione, specie quando è un lavoro che fai con passione e per il quale ci si è impegnati tanto.
Per questo mi ha fatto molto piacere leggere il finale, quando Gabriele arriva e si ricongiunge con Andrea.
Solitamente i finali aperti non sono il mio genere, ma questo perché sono io stessa a essere molto insicura e a necessitare di rassicurazioni; in questo caso, però, devo dire che è perfettamente in linea con l'intero scritto perché la relazione tra Andrea e Gabriele alla fine è stata un vero salto nel vuoto in cui si sono lasciati andare e hanno vissuto dando tutto senza riserva alcuna, quindi il finale aperto mi infonde un senso di nuovo inizio, di un secondo salto nel vuoto, come se fossimo “tornati alle origini”, ecco.
In conclusione, hai svolto un bel lavoro e l'ho apprezzato.

Harriet;

Recensore Master
20/04/20, ore 20:05
Cap. 3:

Ed eccoci al terzo capitolo, dove viene trattato un tema ormai comune al giorno d'oggi: quello di non piacersi fisicamente, questo malessere che ci accompagnerà anche tutta la vita probabilmente, un malessere che ci porta a rovinarci non solo il nostro corpo ma anche la vita, da una parte capisco Yashal, i commenti e gli insulti sul mio corpo me li sono sentiti dire pure io, non tanto alle medie quanto i primi due anni di superiori dai miei compagni maschi, che a quanto pare non accetavano che io fossi - anche ora ma piano piano sto cercando di dimagrire- in sovvrapeso e anche avessi un seno abbondante, quindi so bene cosa vuol dire ma io le auguro davvero di ritrovare la parte e di imparare a stare bene, non per gli altri ma per se stessa, forza Yashal devi pensare a te stessa non agli altri, anche perché oltre a essere cattiva la gente non gli andrai mai bene che tu dimagrisca o meno quindi impara a farlo per te.
Come al solito la scrittura va bene anche se ammetto è stato più tosta leggere un capitolo senza dialoghi ma per l'argomento trattato ci stava, lo hai reso abbastanza fluido.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti, continua così e alla prossima, ciaoo.