Ciao, eccomi di nuovo qui!
Innanzitutto, ti segnalo alcune piccole imprecisioni che ho trovato nel testo:
- "forse la disgusto" (credo che quel "la" sia di troppo");
- "Lucrezia, come la sua famiglia, sapevano perfettamente" (la foma giusta è "sapeva", perché il soggetto è "Lucrezia";
- "schernirle" (occhio, "schernire" regge il complemento oggetto, quindi è "schernirla);
- la virgola dei vocativi va sia prima che dopo il nome (mi sembra che ne manchi);
- quando il discorso diretto è seguito da un verbum dicendi, non ci va la maiuscola (come invece ho notato per tutto il capitolo).
Ok, ora veniamo a noi. In questo capitolo ci hai presentato Agnese, la madre della nostra protagonista, con la sua ambizione che però sembra essere destinata "irrealizzata". Hai mostrato con pochi e brevi cenni il suo carattere di donna delusa dal passato e che si attacca a qualsiasi pretesto per poter parlare con Lucrezia, la madre di Giuliano de' Medici... l'uomo che lei ha designato per sua figlia.
Non sono certa di apprezzare le due donne: mi sembrano severe (Lucrezia quasi austera), come se i loro desideri fossero al di sopra delle reali necessità dei figli; per ora non conosciamo Giuliano, ma chissà... Aspettiamo di vedere se è d'accordo con l'atteggiamento della madre.
Mi è piaciuto molto, invece, lo spaesamento di Fiammetta nel vedere l'amica che cammina assieme al marito, come se le volesse ricordare quello che lei non ha e che, se le cose continuano a stare così, non avrà mai... mi è dispiaciuto per lei, perché hai mostrato molto bene il carico di responsabilità che lei si è assunta sulle spalle (anche se in parte le è stato quasi "appioppato").
Un tocco di mistero è dato dalle due sorelle su cui, almeno per ora, non so farmi un'idea precisa: da un lato spero che possano essere amiche della povera Fiammetta, dall'altro temo che possano attirarla in un tranello... Non so, vorrei fidarmi ma non mi fido!
Credo di averti detto tutto, volo al prossimo capitolo^^ |