Recensioni per
DOPO IL LAMPO ARRIVA IL TUONO
di Dorabella27

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 31
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
08/07/21, ore 03:54
Cap. 3:

Non mi aspettavo un simile finale.ci sono rimasta di sasso. Direi alternativo ai soliti e più aderente alla realtà. Bel capitolo.

Recensore Veterano
07/07/21, ore 15:48
Cap. 3:

Quello che si dice un "colpo di scena" Dorabella27!
La cosa inquietante dei sogni è che siamo noi stessi a produrli. Anche quelli più orribili, anche quelli che ci sconvolgono e ci atterriscono, anche quelli inverosimili.
La perdita dell'occhio sinistro di André, conseguenza dello scontro con il Cavaliere Nero, ma anche della sua negligenza riguardo alle raccomandazioni del medico, per correre, certo, naturalmente, a salvare Oscar prigioniera del Cavaliere stesso, è un grumo di dolore che nell'anime, non viene mai affrontato in modo esplicito.
Del senso di colpa, che certo era schiacciante, Oscar nell'anime non parla mai, anzi, questo suo tormento inespresso, sommandosi a tutte le altre cose di cui non può più parlare con André ( primo tra tutti il ballo con Fersen) e innescando quella serie di reazioni a catena che condurrà inesorabilmente verso la drammatica scena che conclude l’episodio 28, rende sempre più alto il muro che ormai si è creato tra loro.
Non possono più parlare perché troppe cose sono venute alla luce, troppe cose sono ormai evidenti.
Questa scena onirica, cruda fino all'inverosimile, ci scuote e ci punge sul vivo perché dà voce al giudizio, severissimo, di Oscar verso se stessa. Oscar non si perdona, come potrebbe? Ora che le motivazioni di André, e i suoi sentimenti, sono così terribilmente chiari davanti a lei? Ora che nessun mezzo è più utile ad evitare che anche i suoi stessi sentimenti le si chiariscano con un'evidenza a cui non può sfuggire? Ora che si è aperta una breccia nel muro?
È eccezionale il modo straniante in cui le vicende, nel sogno, si dipanano, e questo André, che non è André (ed è evidente che non può esserlo!) ma è Oscar contro se stessa, "ma André le serrava ancora le mani nelle sue, e continuava a baciarla"; " Un'idea ce l'avrei, rispose lui, malizioso" è un coltello rigirato nella piaga. E Oscar con se stessa è veramente spietata.
Tanto più spietata quanto più in difficoltà a comunicare, innanzitutto con se stessa e con le proprie emozioni.

Recensore Master
07/07/21, ore 15:48
Cap. 3:

Gentilissima Dorabella 27
Grazie innanzitutto per la risposta privata dopo aver letto quest' ultimo capitolo, hai dissipato ogni mio dubbio.
Debbo ammettere che le mie sensazioni erano esatte,tanti ci sono " cascati" ed era facile farsi ingannare, tuttavia io ho controllato le note,non c'era l' ooc, quindi questa Oscar così irreale è soltanto la trasposizione di un sogno.
In un contesto onirico è fattibile che Oscar, spaventata da André dopo la scioccante rottura di un rapporto che durava da più di vent'anni, abbia avuto l' incubo di una nuova aggressione con tanto di frasi rancorose e insultanti. Povera Oscar, come si colpevolizza!
Io devo ammettere, se non avessi letto prima la tua risposta alla mia recensione, ci sarei cascata ,hai mantenuto la suspense fino alla fine,il risultato dal punto di vista linguistico e descrittivo è magistrale.
La storia si legge bene anche se la formattazione del testo non è perfetta ma io sono sempre dell'idea che è il contenuto quello che conta .
Forse questa Oscar è psicologicamente più fragile di come ce la ricordiamo nell'anime, dove per molti episodi ancora (penso al giorno del pestaggio di André oppure a quello in cui lui si offre al generale per essere giustiziato) continua imperterrita a rimuovere le sue emozioni, comunque in linea col manga dove lei spesso piange e la sua angoscia è evidente.
Questa è la tua prima storia, mi auguro di leggere ancora di te in futuro.
Grazie, a presto
(Recensione modificata il 07/07/2021 - 04:06 pm)

Recensore Veterano
05/07/21, ore 22:17
Cap. 2:

È la prima volta che recensisco qualcosa su EFP.
Credo che l’essenzialità dell’anime si presti, nell’intenzione stessa degli autori, alla riflessione su cosa possa essere passato per la testa dei protagonisti, nei momenti in cui a sottolineare i passaggi cruciali sono solo gli sguardi o i silenzi.
Ed è ciò che questo secondo capitolo di “Dopo il lampo arriva il tuono” ci regala. Entrare nei pensieri di Oscar e provare a districare, insieme a lei, il groviglio di sensazioni e di emozioni successivo al momento dell’anime più controverso e complesso da interpretare, per noi e per i protagonisti stessi, lo spartiacque tra un prima e un dopo, il punto del non ritorno.
Il motivo conduttore di questo groviglio di sensazioni è la volontà granitica, da parte di Oscar, di razionalizzare “Cercava di ridimensionare, di razionalizzare; di inquadrare quei minuti ( quei secondi?) di follia in un contesto di normalità”. Qui però l’autrice dà voce a qualcosa che nell’anime è presente, ma inespresso, cioè l'impossibilità, da parte di Oscar di mettere veramente a tacere, nella testa e nel cuore, ciò che non riesce, adesso più che mai, ad ignorare: “Dillo Oscar, dillo. Pensalo. Ammettilo.”
Vediamo qui, nei suoi diversi passaggi, la più tormentata e dolorosa delle battaglie, quella che Oscar è costretta ad ingaggiare con se stessa.
Viviamo il suo dolore, la sua sofferenza nel contrapporre un passato felice, almeno nel ricordo, ad un presente in cui quegli equilibri paradossali e fuori dalle righe ( il castello di carte costruito con pazienza, sagacia e abnegazione in oltre vent’anni) non sono comunque più possibili. E proviamo una esaltazione feroce per come l'inespresso dell'anime ( inespresso, non assente!) viene qui fuori “ Perché André non veniva?”, " Fa che sia lui, fa che sia lui" .
Nei lunghi giorni in Normandia, dei quali, nell’anime, ci è dato vedere solo uno stralcio (nel quale, tuttavia, è evidente, soprattutto nei dialoghi originali, che i pensieri di Oscar sono, fondamentalmente, dedicati ad André) queste cose, a qualche livello, lei deve averle pensate.
Geniale lo scambio di battute: “Madamigella Oscar, mi permettete una osservazione frivola ed estemporanea?” “ Se proprio è necessario, Girodelle”
Mi piace molto. Grazie Dorabella 27.

Recensore Veterano
05/07/21, ore 10:22
Cap. 2:

Gentile Dorabella27,
un altro capitolo davvero delizioso e ben scritto.
Dai meandri dell'infanzia/abbraccio nel temporale ci porti a uno dei momenti salienti della storia, il momento cruciale a partire  dl quale cambiera' tutto, e che adoro leggere sempre perché ogni autore lo tratta con una sensibilità differente e arricchendolo di particolari originali.
Mi pareva di vederli veramente i polsi di Madamigella segnati da lividi blu!
E Girodelle che nota il pizzo di Valencienne e' una vera chicca!
Molto carino anche il compleanno festeggiato con ostriche e champagne, dopo il quale Oscar sorregge l'amico che si sente male.
Ecco, una cosa che mi piace molto della tua storia e' che emerga una  maggiore reciprocità nel rapporto tra Oscar e Andre': infatti, mentre e' palese che Andre' abbia sempre provveduto a Oscar, il contrario non è invece altrettanto evidente. 
Chi è poi il misterioso Conte che l'ha messa in guardia ed è morto per amore in un duello d'inverno?
In un primo momento avevo pensato a Fersen, ma dalla tua descrizione mi viene da pensare al Visconte di Valmont de "Le relazioni pericolose"! Ci credo che Andre' era geloso!
Toccante il dilemma interiore di Oscar, che vive tutte inseme le emozioni della paura, del tradimento, ma anche, a sorpresa, del desiderio (neanche lei è fatta di marmo.. e di fronte a cotanto uomo!).
Sono cuiriorissima di vedere chi ha bussato alla porta in questa notte buia e tempestosa.
Complimenti per questo secondo capitolo davvero coinvolgente.
A presto, Galla88

Recensore Veterano
05/07/21, ore 01:34
Cap. 1:

C'è veramente poco o niente sugli anni spensierati che hanno accompagnato la crescita di Oscar e André. Èppure risultano imprescindibili, per comprendere quello che rappresentano l'uno per l'altra. Lei lo accoglie nel lettone e si abbandona tra le sue braccia rassicuranti, è un sostenersi reciproco e il tuono, alla fine, non rappresenta che un pretesto per allungare la giornata e riuscire a stare ancora insieme.
È un abbraccio che compensa le assenze e le mancanze, che ripiana i vuoti e che rende unico un rapporto destinato a vivere per sempre. Mi è piaciuta tanto, perché li ho rivisti, nella dolcezza delle parole, nella tenerezza delle espressioni e nell'affetto incondizionato che riescono reciprocamente a donarsi.

Recensore Master
03/07/21, ore 15:02
Cap. 2:

Mia cara Dorabella, un capitolo veramente sorprendente, a mio modo di vedere, narrato con eleganza, ponendoci di fronte ad una intensa introspezione relativa ai momenti successivi al famoso “strappo”.
Personalmente, il leggere fanfiction, mi piace perché mi dà l’opportunità di vedere i nostri amati personaggi muoversi in un ambiente diverso, emotivamente parlando, da quello creato da Madame Ikeda.
A seconda della sensibilità di ogni singolo autore vengono portati alla luce un sacco di particolari che, nella storia canonica, sono venuti a mancare, formando così dei “buchi narrativi” che possono essere riempiti seguendo l’estro dell’autore.
E’ lo scoprire questo mondo interiore dei personaggi che perseguo nelle letture; andare a fondo, sviscerare le questioni che sono rimaste in sospeso, o meglio passate in cavalleria perché trattate troppo frettolosamente, chissà se per esigenze di copione o cos’altro.
Pertanto tutto questo lungo e noioso preambolo per dirti quanto sia soddisfacente per me leggere questo tormento interiore che, sicuramente, Oscar deve aver provato subito dopo quegli eventi che avevano scosso tutto il suo modo d’essere, fino a giungere nelle parti più recondite di se stessa e con le quai non era mai scesa a confrontarsi. Ora invece è il momento per analizzare la vicenda, ripercorrendone gli eventi e per analizzarsi sinceramente.
Tutto quanto è accaduto è ancora presentissimo sulla sua pelle, e non mi riferisco ai lividi, i quali sono solo la traccia visibile di un livido che invece si è formato sul cuore. Il pensiero torna e ritorna sull’accaduto, risentendo le sue parole e quelle di André, e nel mentre si mischiano ai ricordi che sono lontani nel tempo ma assolutamente ben presenti nella memoria, come storia che li ha uniti e li ha fatti crescere.
Belle pertanto queste sue memorie che tornano a galla, non per infastidirla ma, più probabilmente, per farle trovare una motivazione al fatto che tra loro due non possa esserci una chiusura totale. Quello che lei gli ha detto, il voler a tutti i costi dimenticare non avendocela con lui, sono solo i paliativi che la sua mente confusa e ora tormentata, cercano per comprendere cosa provi in questo suo eremitaggio in Normandia. La scelta della villa in Normandia non deve essere stata per lei ottimale, a primo avviso, forse perché quel posto è intriso di ricordi ma forse proprio per questo può diventare il luogo deputato a una riflessione profonda.
Lì, insieme, hanno trascorso bei momenti, come quello che ci riporti circa il festeggiamento del compleanno di André, con tutto l’affetto e gli onori che si dedicano ad una persona cui si vuole veramente bene, e non solo perché si è cresciuti insieme, poiché celato nei gesti c’è molto di più.
Anche le tue descrizioni, così attente e particolareggiate, mi piacciono molto. Mi aiutano a vedere le scene che descrivi. Come non riuscire a visualizzare la camicia dalle lunghe maniche orlate di prezioso pizzo Valenciennes, che solo uno come Girodelle poteva notare.
Anche l’inserimento di personaggi frutto della tua fantasia non stridono, anzi rendono ancora più rotondo il tuo racconto, che si può assaporare al pari di un buon bicchiere di brandy, facendo roteare l’aromatico liquido e osservando gli archi che produce.
Dalla infanzia, raccontata nel precedente capitolo, abbiamo fatto un deciso salto temporale, ma nel periodo intermedio ancora non narrato, saranno maturate considerazioni e riflessioni, mediante le quali ora Oscar si sta comportanto in questa maniera, decisamente meno rigida di quella dipinta nell’anime, forse nel manga, che io ancora non ho avuto la possibilità di leggere, ha una connotazione più morbida, mi pare di aver capito dai commenti altrui, letti qui e altrove.
Caspita, anche questa volta mi sono dilungata, ma il capitolo è veramente notevole e poi la tua scrittura è piacevole. L’unico appunto, se posso permettermi, è l’impaginazione che sarebbe da rivedere per rendere semplicemente più fluida e fruibile la lettura.
Non mi resta che attenderti, ormai curiosissima, al prossimo step per sapere chi sia ad aver bussato al portone della villa, in questa notte buia e tempestosa, sia per il tempo meteorologico che per l’animo dei personaggi coinvolti, certa che riuscirai a sviluppare al meglio il tuo progetto, donando la possibilità ai nostri due testoni di chiarire la situazione, ingestibile materialmente e insostenibile per il cuore di ognuno di loro. Ho sempre sperato, dentro di me, che potesse esserci fra di loro l’opportunità di chiarire e forse, chissà, tu mi stai dando soddisfazione in tale senso.
A presto e complimenti. Elena

Recensore Veterano
03/07/21, ore 13:11
Cap. 2:

Ciao Dorabella, avevo già letto il primo capitolo riproponendomi di tornarci sopra quando avessi avuto più tempo...bene, eccoci qua. Loro due bambini non li abbiamo mai visti ma è bello fantasticare su come potrebbero essere stati (l'ho fatto anch'io), come si potrebbero essere create le basi di questo rapporto così particolare. E tu l'hai fatto molto bene: dolce l'episodio, bella la scrittura. Ma ora, alla luce di quest'ultimo capitolo quell'episodio assume un altro significato. Mi è piaciuta la tua Oscar, così piena di dubbi, di perplessità, così femminile e "umana", più simile a quella del manga. Quella che non allontana Andrè dopo lo strappo ma inizia a guardare dentro se stessa per cercare di capire come lui possa amarla da sempre...per arrivare poi a comprendere di provare la stessa cosa. Belli gli episodi di loro due insieme...va bene il rigore militare, ma sono pur sempre "ragazzi". E sono ancora qui che sogghigno pensando al siparietto di Girodel e del pizzo Valenciennes:D
Unica cosa che non ho capito è chi era il personaggio dell'Allée d'Apollon...
Poi, se posso permettermi un consiglio: il testo è un pò difficoltoso da leggere a causa dell'impaginazione...forse dovresti rivedere la suddivisione in capoversi e andare a capo un pò più spesso. Lo dico per me, sai? Perchè la tua storia ho intenzione di seguirla fino alla fine;)
Un saluto
A presto

Recensore Junior
03/07/21, ore 01:27
Cap. 2:

Gentilissima damigella, cara Dorabella,

giungo di notte sui tetti come i gatti, per lasciarti due parole (ma io in due parole non so fare niente) su questo capitolo, ma non poteva essere altrimenti. Intanto, grazie per Orazio. Gli anni fuggono fugaci, incombono vecchiaia e morte, Plutone, dio che non sa piangere, non viene placato neppure da trecento tori. E subito alzo la puntata: madamigella in persona, nell’anime, afferma di leggere di preferenza Cicerone e Catone. Me lo metti Marco Tullio?

Dopo il dolce vien l’amaro, si sa. Io me li sognerò, i polsi venati di blu di madamigella, anche se a riconoscere il pizzo non son bravo come Girodelle. Non è mai facile con la puntata 28, comunque si fa, si personalizza. Eppure lo strappo ce l’ha messo madame Ikeda. E nell’anime è reso in maniera veloce ma cinematografica, col dramma non da poco, e con tutta la consapevolezza che quella era roba per minori. Eppure da lì bisogna passare, non si discute. Nel manga madamigella non appare così sconvolta, sarà la particolare etica giapponese. Nell’anime fugge in Normandia. Cosa pensa? E qui scattiamo noi, coloro che scrivono, ladri di non detti.

Il DYLAN DOG del mese – lo hai capito, sono un appassionato anche dei fumetti della Bonelli – è una fanfiction. Su SALLY di Vasco. È splendido, uno lo legge e comprende di essere braccia rubate all’agricoltura; c’è la mano di Roy, e la mente della Barbato. E c’è il placet del Blasco. Eppure non è Sally. È una fanfiction, appunto. Un momento perduto, direi. Inserito in una trama più ampia. Potrei dire che è “fuori dal personaggio”, Sally, ma l’autore (Vasco) in persona ha detto di no, che va bene. Perché è un omaggio. Perché lui stesso ha detto che è onorato. Chi sono io per dire il contrario?

Per questo ho sempre il massimo rispetto per ogni possibile interpretazione, spesso proprio quando non coincidono con le mie. Stavolta, ma è un caso, coincide con la mia. Cosa coincide?
1) Il tentativo di razionalizzare, di togliere quello che tu definisci – bene – il ‘potere esplosivo’. Mi par normale, mi par giusto. Non si cancellano vent’anni con un colpo di spugna. O sì? Resta doveroso domandarselo.
2) L’idea di poterlo ricambiare. Sarò di parte, ma Oscar per me resta una donna. Una donna che non ha mai baciato nessuno. Una donna che non è riuscita ad ottenere neppure un bacio dall’uomo che pensava di amare. Una donna che avrebbe bisogno invece di essere baciata, e spesso. Una donna che, abbagliata dalla differenza di rango e dalla sua integrità di diamante, non si è accorta di un uomo innamorato. È davvero così impossibile che ci abbia pensato, anche per un momento, a ricambiarlo, e poi muoia anche Sansone con tutti i filistei? Non so, che sia di marmo, lei, non mi pare. Ma qui si resta sul personale sentire gli eventi.
3) Lo avevi detto che eri più a tuo agio con gli arabeschi della mente e dei ricordi. Alzo le mani: è vero.

Mi piace che tu abbia dato spazio ai ricordi e anche alla descrizione di personaggi minori: narrativamente ottimo, perché rende il tutto più reale, è anche un bel leggere. Peso le parole, ma direi proustiano. Ho una forte simpatia per i personaggi che escono dalla penna e si inseriscono bene nel contesto. Parlo di Augustine, va da sé: le vecchie carampane alla miss Marple mi han sempre attirato – in senso narrativo, eh, che ora passo per gerontofilo.

E, per curiosità personale, vorrei sapere chi è quello che ha detto a madamigella che verrà il giorno in cui potrà non piacere a tutti. O non potrà piacere a tutti. Uno che si allontana con aria indolente. Chi mi devo immaginare, ineffabile Dorabella? Devo andare alle “Relazioni pericolose” di Laclos? Perché Malcovich nei panni di Valmont avrebbe potuto, forse solo lui avrebbe potuto.

Mi accendo un cicchino, l’ultimo della giornata. Penso che avrei potuto dire: “Sono d’accordo con Musetta, il recensore di prima, alla quale va lasciato il colore rosso” e forse avrei fatto miglior figura.
Ormai è andata così. È bello, talvolta viene detto, quando questi personaggi diventano carne e anche più reali delle persone che vedi per strada. Ultimamente vedo che succede. Forse soffia lo Spirito su questo fandom.

E vediamo se, dopo questo commento che è una divagazione che è un sogno dentro un sogno, mi parlerai ancora.

Fulmen in clausa: spoiler: lo so che alla fine sarà Girodelle a bussare di notte - quando il possibile deve essere escluso, resta l'impossibile, elementare.

Sacrogral, devotissimo

Recensore Veterano
02/07/21, ore 18:18
Cap. 2:

Cara Dorabella27, ho letto i primi due capitoli della tua storia e l'ho inserita nelle seguite perché mi ha già catturato.
Non amo troppo le storie di loro bambini, anche se i rimandi all'infanzia sono sempre molto belli e utili a ribadire il concetto che il loro legame ha radici forti e profonde, ma dall'infanzia (episodio molto tenero, il tuo) siamo già passati al momento clou, il dopo episodio 28, su cui anche io, come molte autrici, mi sono cimentata perché trovo che sia veramente il momento più drammatico e allo stesso tempo intrigante della storia, almeno dal mio punto di vista.
Anch'io, pensando ad un seguito di quel racconto, ho avuto nella mente una Oscar confusa e spiazzata come la tua, che in quei momenti ha avuto paura ma si è anche sentita stranamente coinvolta, tentata, eccitata (se così si può dire) e si è poi trovata in lotta contro se stessa cercando di ricacciare in fondo all'anima questo accenno di sentimento che lei ha vissuto come una debolezza, un cedimento.
Forse la dipingiamo così perché vedere Oscar e André così distanti e sofferenti come li abbiamo visti nell'anime ci fa sempre troppo male!!!
Aiutiamoli!!!! 😅
In fondo, nel manga è tutto più soft, non c'è questa lacerazione dolorosa nel loro rapporto.
Mi piace molto la tua narrazione, l'analisi psicologica, l'attenzione ad ogni sfumatura, la ricerca di tanti piccoli particolari che riempiano i vuoti lasciati sempre dall'anime.
Una bellissima scoperta.
Ti seguo con piacere ed interesse, buon proseguimento di scrittura!

Musetta
PS con piacere trovo un altro Nick name di derivazione operistica, come il mio...fa sempre piacere...☺️

Recensore Master
02/07/21, ore 18:16
Cap. 2:

Il disastro fatto da André! È vero che la tisi è ancora lontana, ma le basi ci sono tutte.

Recensore Master
02/07/21, ore 15:34
Cap. 2:

Ciao Dorabella 27,bentornata
Nella recensione precedente mi scrivevi "Tecnologicamente sono un autentico flagello" ,non certamente e'così ,però questa volta ho osservato alcuni errori di battitura ,sicuramente dovuti alla tastiera, se poi scrivi con lo smartphone anziché col computer, la faccenda è assai comprensibile (ne so qualcosa).
In questo secondo capitolo Oscar esamina se stessa dopo il famigerato strappo della puntata 28. Però mi sembra davvero confusa e contraddittoria al 100/100.
Molte volte qui su efp ho letto versioni di Oscar fuori carattere (ooc) e ci sta',ma questa tua parla con le frasi dell'anime mentre pensa ad altro,quasi come se fosse già palesemente cotta di André.
Non comprendo il suo desiderio di andare in Normandia e nello stesso tempo " desiderare" che André si faccia vedere anche lì. Spero che non lo faccia, visto che gli ordini erano quelli.
D'altro canto se da un lato " preferisce dimenticare " dall' altro non fa che pensare a lui e alla scena che ha vissuto, i baci rubati e i polsi stretti come in una morsa.
È difficile credere che dopo un tentativo di forzare Oscar nei sentimenti, quest' ultima anziché essere offesa e sentirsi umiliata e sconfitta si dispiacqua per non aver ricambiato i suoi baci.
Sarà un mio limite ma questo capitolo è fuori dalla mia comprensione ,attendo il successivo in attesa do' un giudizio neutro ,attendendo (possibilmente) anche una risposta. Un saluto, buon weekend
(Recensione modificata il 03/07/2021 - 07:34 am)

Recensore Veterano
02/07/21, ore 00:22
Cap. 1:

Gentile Dorebella27,
La tua storia e' squisita come una bevanda calda davanti al camino in una giornata di pioggia.
Tenerissima e deliziosa!
Purtroppo nell'anime e nel manga ci sono pochissimi spezzoni relativi all'infanzia e all'adolescenza dei nostri beniamini, perciò mi piace sempre vedere gli autori colmare questi vuoti con i loro originalissimi racconti. Sono momenti che scaldano il cuore, perché ci ricordano che Oscar e Andre' hanno vissuto comunque dei momenti splendidi e intensi insieme, nonostante la loro prematura fine.
I miei più vivi apprezzamenti.
Spero di rileggerti presto! 
Buona serata, Galla88

Recensore Master
30/06/21, ore 15:05
Cap. 1:

Gentile Autrice, è con vero piacere che ti do il benvenuto in questo fandom, nel quale hai portato una ventata di leggerezza e di dolcezza, con questo tuo primo passaggio nel mondo di Lady Oscar, volendo esaminare e condividere i momenti relativi all’infanzia di questi due amati personaggi e che nell’anime si sono visti solo di sfuggita. Io non ho letto il manga e, forse, lì possono esserci dei rimandi alla loro adolescenza che, probabilmente, per esigenze di copione sono state superate. E’ sempre interessante esaminare questa parte della loro vita, durante la quale sono state gettate le basi per tutto ciò che verrà dopo e forse, a seconda dell’onda che spinge l’autore a scrivere, a dare loro qualche altra e inesplorata prospettiva o addirittura aprirli a nuove possibilità.
In questo primo capitolo li vediamo già molto uniti nell’affrontare una paura che, per un bambino, può essere devastante, se lasciato completamente da solo. Invece loro dall’unione traggono il coraggio necessario per affrontare quella prova. Troviamo una Osar quasi materna nei confronti di André; ho sempre pensato infatti che fosse quest’ultimo a infondere coraggio alla bambina Oscar durante le notte di temporale. Per lei è un piacere accogliere il suo amico di sempre, e persino sentire il suono della sua voce che chiede di entrare nella sua stanza nella quale condividere quei momenti.
Tenerissimi nell’abbracciarsi vicendevolmente, consci che solo così sono in grado di lasciare andare la paura. Dapprima è André che avvicinandosi ad Oscar la stringe talmente forte, come se fosse lui a doverla proteggere da qualcosa di sconosciuto, mentre si accorge che è lui ad aver bisogno di sentirsi stringere fra le braccia di qualcuno, e il suo pensiero torna a sua madre, pensiero che tenta di non portare troppe volte alla memoria per non soffrirne la mancanza.
Ad entrambi la vicinanza fa del bene, tanto che Oscar in particolare, durante quel lampeggiare di fulmini e avvertire il tuono che si avvicina, prova una sorta di brivido che, scorrendole lungo la schiena, le dona una sensazione di piacevolezza e completezza. Avere vicino a sé Andrè, che sa di buono, di sapone di Marsiglia, le fa percepire il sentore e il calore di casa, di tutti quegli abbracci che le sono sempre mancati, dovuti al fatto che il generale le sta impartendo una rigida educazione, allontanandola forse anche un pochino dall’affetto materno. E così lei ritrova ciò che sa di aver perduto proprio in compagnia di André, il quale già da piccolo, è una grande fonte di sicurezza.
Complimenti per questa tua narrazione così ariosa e riuscita, compiuta a tal punto da essere in grado di veicolare le emozioni dei due bambini anche al lettore.
Non mi resta che attenderti, con curiosità, al prossimo passaggio e augurarti un buon proseguimento del tuo bel lavoro.

Recensore Junior
30/06/21, ore 00:47
Cap. 1:

“Era una notte buia e tempestosa”. Potrebbe essere l’inizio dell’incompiuto romanzo di Snoopy. Potrebbe essere l’inizio di una fanfiction su madamigella bambina.

Ciao, Dorabella27. Passo a salutarti forte della mia scrittura eroica. E chiaramente mi accorgo di qualcosa che eppure dico sempre: chi mi scrive commenti in realtà scrive meglio di me.

Perché certe notti la strada non conta, quello che conta è sapere che vai. Certe notti, intendo, fra cosce e zanzare e nebbie e locali a cui dai del tu. Ma, certe notti, quant’è bello invece ascoltare i venti pieni di violenza, mentre si è a letto, stringendo la donna amata.

Dorabella gentilissima, la seconda cosa che devi sapere di me è che non so scrivere recensioni. Vai a sentimento.

Il tuo stile è pulitissimo, le pause dei dialoghi son quelle giuste, e la storia è dolce come un biscotto buono.

Chissà se mi parlerai ancora dopo questo metacommento che ricevi, per l’appunto, di notte.

Omaggi devotissimi,

Sacrogral, tuo cavaliere