Recensioni per
We want to live
di Darty
Una strega cattiva, un incantesimo e un bacio d'amore! Che tenerezza André! |
Buonasera Darty, molto bello questo capitolo, incentrato sulle sensazioni di André nella sera del famoso ballo, quando Oscar vi si era recata in gran riserbo, da sola, per incontrare il conte di Fersen. Non aveva permesso che lui la accompagnasse, poiché lei doveva manifestare un alone di mistero, non si doveva venire a sapere che il colonnello delle guardie reali si fosse vestita da donna. E la prima volta che lo aveva fatto non era stato di certo per André, il quale aveva avuto la sola consolazione di essere stato il primo a vederla così agghindata e a percepirne la magnificenza in quel suo abito bianco, nonostante non si trovasse a suo perfetto agio con quelle scarpine e l’abito da tenere alzato per non inciampare. Quanto tempo aveva atteso che tornasse, cercando il calore di un bicchiere di vino rimasto intonso. Poi era corso a cercarla, trovandola, sola e con gli occhi umidi di pianto. Erano tornati a casa insieme sul suo cavallo, con nessuna parola tra di loro, tanto si erano compresi pur nel silenzio. E’ palpabile il dolore di André nel vedere così prostrata la donna amata per essere stata evidentemente rifiutata dal conte. André che era al corrente di tutto un tempo, tranne ora. Ecco allora che si rivolge al Conte il quale aveva ricevuto la visita dell’attendente del colonnello il giorno dopo, con una richiesta di aiuto per cercare di ritrovare Oscar, la quale aveva proseguito la caccia al cavaliere recandosi nei pressi del palazzo reale e quindi dal duca d’Orleans. Ecco come Fersen e Girodelle sono entrati a far parte di quella strana compagine di soccorso. Un piano studiato in quattro e quattr’otto da André, che si sarebbe intrufolato a palazzo, mentre Girodelle avrebbe proseguito nelle zone circostanti le ricerche mentre a Fersen sarebbe toccato il compito di avere un colloquio con il duca, nel caso malaugurato André non avesse trovato Oscar in un tempo stabilito. E veniamo allora all’incontro del duca con Fersen, mentre Oscar e André languiscono nelle segrete dopo l’ultima intimazione del duca. |
Altro bel capitolo! I pensieri e le considerazioni di Oscar ci fanno capire che non è ancora pronta a capire i veri sentimenti che prova per Andrè, ma che ne è molto vicina! 🙂 |
Cara Darty, te l'ho già detto ma lo ripeto che questo tuo gergo marinaresco è una meraviglia e ora la navigazione si arricchisce anche di tutte le leggende del mare... |
Ciao Darty! Che bel capitolo! |
Ecco allora con cosa vuole ricattare Oscar il Duca d’Orleans, facendo sapere in giro la sua combine con nientemeno che Jeanne Valois, con la quale avrebbe orchestrato il famoso furto della collana, di cui niente si era più saputo e, per coprire questo atto che avrebbe permesso di spartire un ricco bottino, ecco tutto ciò che conseguentemente era avvenuto a Saverne, con lo scoppio del convento, dove era ricoverata Jeanne insieme a suo marito Nicolas, liberandosi così proditoriamente di scomodi testimoni. Aveva voluto condurre quella operazione interamente da sola, intimando ai suoi soldati di non intervenire, salvo poi l’intervento dell’unico a non obbedire a tale ordine che l’aveva seguita, chissà come avesse fatto, nel momento opportuno per portarla in salvo. Il suo servo, quell’attendente da cui non si separava mai. Queste perlomeno sono le riflessioni del duca; Oscar però ha omesso di riferire ad André parte della conversazione circa il fatto che, insieme al suo attendente, avesse architettato una complessa messinscena da poter poi replicare con l’invenzione del cavaliere nero. Non comprendo però perché Oscar non si sia completamente confidata con André, il quale è disposto sempre a tutto per lei, a difenderla contro chiunque, fosse anche il duca, come dimostra la scena finale. Però nonostante tutto sono ancora insieme e forse ci sarà tempo per una verità più completa. Alla prossima! |
Eccomi a proseguire nella lettura, mentre sia Oscar che André sono ancora rinchiusi in quella lurida cella. |
Gentile Autrice, finalmente sono riuscita a ritagliarmi del tempo per leggere la tua storia, con l’attenzione che merita, incuriosita dall’incipit e da questo primo capitolo che ci riporta ai momenti della cattura di Oscar dopo le vicende del cavaliere nero. Noto con piacere questa volta che André, nell’andare a cercarla, abbia deciso di preservare, con una opportuna benda, l’occhio ferito nello scontro con il cavaliere e soprattutto che non sia andato da solo in quella ricerca, ma abbia comunicato la sua decisione anche a Girodel e a Fersen, non appena venuto a conoscenza della scomparsa di Oscar. Ora André è stato catturato e gettato nella cella dove si trova Oscar, la quale è immobile, ferita alla testa e sta avendo un incubo e, delirando per la febbre, sta invocando il suo nome pregandolo di non morire, non ora che forse ha tante cose ancora da dirgli. La delicatezza e la dolcezza di André si manifestano anche in questa evenienza, cercando di svegliarla e al contempo calmarla con la sua presenza e avvolgendola per riscaldarla nella giacca del finto cavaliere nero, che Oscar nota subito abbia però il buon profumo di André, di casa e di buono. Senza quell’abbraccio si sarebbe sentita persa; i suoi pensieri ora sono per lui, di Fersen è rimasto solo un grato e caro ricordo, l’importante ora è salvarsi insieme, ma soprattutto salvare lui. André è sempre lui, lui che farebbe sempre qualsiasi cosa per la sua Oscar e in quella cella umida e sporca cerca di darle sollievo, lasciando poi scivolare, per l’emozione di essere riuscito a trovarla, le lacrime comparse nell’averla vista pur in quelle condizioni. |
Il viaggio non inizia nel migliore dei modi per André che patisce il mal di mare. Provvidenziale arriva la tappa a Genova dove i due possono rifocillarsi e provvedersi di nuove armi. Belle le preghiere quasi gemelle e la suggestione esercitata su Oscar dai versi sulla libertà. |
Cara Darty, sono felice di vedere che condividiamo, oltre alla passione per il Duca Bianco, anche l'amore per Caproni. Questo capitolo, dopo che ci hai illustrato le bellezze di Genova, ci porta dentro uno dei luoghi più suggestivi di Napoli, e al cuore di una delle dottrine che hanno segnato maggiormente il pensiero e la storia settecentesca: anche il mio amatissimo Mozart, infatti, era massone, e una meraviglia come il "Flauto magico" gronda di allusioni a queste tematiche. Ma l'alchimia è anche un percorso di iniziazione alla conoscenza di sè, attraverso i passaggi di nigredo- rubedo- albedo, e Oscar, fuori dal contesto e dai vincoli della suo quotdianità legata ai ritmi del servizio a Versailles, sta scoprendo se stessa, prima nella tempesta, esteriore e interiore, come hai dimostrato nei capitoli precedenti, e poi, sotto il sole che bacia il mare, raccontando a un ascoltatore esterno la sua vita. E quella chiarezza che viene dal narrare di sé a un estraneo, come talvolta accade, fortunosamente, qui è potenziata, grazie alla statura eccezionale dell'ascoltatore: niente meno che Goethe, che capisce molte cose "Ed era anche il racconto di un ragazzo, diventato uomo, cresciuto con i nobili, educato come un aristocratico, ma pur sempre nato servo. Ma che come servo non si era mai comportato, non perché non fosse fedele e ligio al dovere, ma perché quella nei confronti della sua nobile padrona non era fedeltà, era devozione. |
Il Duca d'Orléans si è dimostrato sardonico come sempre nella scelta delle identità segrete di Oscar e André, ma poco avveduto nella selezione degli accompagnatori. Rischiava di pregiudicare la missione. |
Cara Darty, qui la faccenda si fa impegnativa e ricca di simbolismo, degna del "Codice da Vinci" |
Caspita, Darty, le cose si fanno complicate! Sta emergendo uno scenario piuttosto intricato, nel quale i nostri stanno piombando senza troppi punti di riferimento. Goethe sembra più interessato alla loro storia personale che alla loro missione, e tu nuovamente ci fai intravedere il legame sempre più saldo tra i due. Davvero no riesco ad immaginare come andrà a finire questa avventura! |
Cara Darty, |
Come diceva qualcuno "Scherzando, si può dire di tutto, anche la verità..." |