Ma buongiorno cuore, eccomi per continuare la lettura di questa tua nuova raccolta ^^
Questa però è triste, ma triste parecchio me lo devi permettere, eh… l’atmosfera è tesa, sempre profondamente reale e a tratti soffocante. I danni sono già fatti, c’è già compromissione nel tutto, qualcosa è cambiato e in modo irrimediabile oserei dire non tanto per un elemento che non è reintegrato, ma per quello che è rimasto nei cuori dei ragazzi. Deve essere stato davvero difficile, tanto da bruciare l’equilibrio anche se la musica è continuata… la complessità si legge nei pensieri di Nick e nelle reazioni di Roger, e qui come sempre noto come i tuoi dialoghi siano costruiti in modo tale da creare situazioni di discorsi perfettamente credibili e fluide. Le pause, i pensieri, il discorso tutto fila con delle intonazioni precise e chiare, così come i pensieri di Roger. Perché a lui non le mandi a dire, oh no, col carattere che ha no, e se devi scenderci a patti non è facile perché le cose te le dice tranquillamente in faccia, nonostante le conseguenze che si potrebbero scatenare.
La conclusione è più quieta ma della tranquillità che ci si aspetta dalla discesa dell’adrenalina post concerto, non c’è proprio traccia. Quella sensazione di inquietudine continua, serpeggia tra le sillabe, si insinua nelle parole e passa da una riga all’altra accompagnando gesti e reazioni di Nick.
Apprezzo tanto, ma tanto tantissimo il riferimento dfisico al wall che cade nei concerti e che Nick vede come un accostamento a quello che sta succedendo e a cui potrebbero tranquillamente arrivare più in là, come lui pensa… cioè quando i pezzi non si riuscirebbe più a raccoglierli, e starebbero lì a terra inerti, esattamente come loro.
Le parole di Roger paiono cercare di rassicurare il collega, ma diciamocelo, mi è parso di avvertire quasi esitazione – e per lui, dai, è difficile sia così. Proprio per l’argomento trattato la vedo la tensione, e il modo in cui ha cercato di liquidare non solo a Nick ma anche a se stesso tutta la situazione mi fa pensare “eccola, la compromissione la sento già e pure loro, è profonda.”
Penso questa sia tra tutte le tue fic che ho letto sui Floyd, quella che mi ha dato più da riflettere e fatto fare dei parallelismi: nonostante la brevità ci ho pensato su un sacco per scrivere questa recensione sperando di aver detto tutto ciò che ho avvertito, sentito e colto. Hai la capacità di stimolare le mie riflessioni cara, ed è proprio da pochi. Ti ringrazio per il lavoro che fai con loro e per noi, lo apprezzo davvero, sempre e tantissimo! Alla prossima e buona ispirazione! :3 |