Recensioni per
The wonders still awaiting
di Abby_da_Edoras
Parole dure quelle di Wade, tuttavia sono anche necessarie. Mellish è sttao fortunato a sopravvivere, ma la guarigione dipende innanzitutto da lui. Con problemi come questi, se non si è convinti e non si prende consapevolezza, non c'è niente da fare. E Mellish sa bene che c'è qualcosa che non va, ma fa quello che tutti gli umani fanno: cerca di scappare dal dolore, quando invece solo affrontandolo può superarlo. Continua ad avere incubi, certo Josef è lì per aiutarlo e consolarlo con dolcezza, ma questo non basta. E che dire di Upham, a me come personaggio piace molto, perché è un grande amico sia di Mellish che di Josef, perché soffre nel vedere l'amico così e perché addirittura si sente in colpa. Persone come Upham e Josfer tengono a Mellish e cercano di ricordargli che non deve ascoltare la sua parte più "distruttiva", Mellish tuttavia è cocciuto, come lo è la gente che non vuole riconoscere che c'è qualcosa che li spaventa. Mellish è a pezzi, pensa che dovrà affidarsi per sempre a dei calmanti, ma si sa che le medicine, senza una cura di terapia a poco servono. E qui le parole di Wade sono provvidenziali, anche se può risultare brusco, Mellish aveva bisogno di svegliarsi. Quindi sono fiduciosa che da adesso le cose potranno andare un pochino meglio. |
Ciao Abby. Come ti ho scritto tante volte una delle cose che amo nelle tue storie è questa capacità di cambiare registro. Dall'epico al tragico al romantico per passare poi a toni più leggeri. Dalla Storia alla Favola. E non è un inizio da favola quello tra i giardini di Versailles? E come è adorabile Josef che già immagina passeggiate mano nella mano... E, con il suo buon carattere, è già pronto al perdono. Stan ovviamente non è dello stesso avviso, anche questo in linea con il suo temperamento più orgoglioso e introspettivo. Tutto è più complicato per Stan: accettarsi, perdonare, dimenticare. E così in questa fresca storia d'amore ritorna il dramma, nei ricordi del giovane soldato che ha rischiato la morte in modo tante crudele. Ma come in ogni favola che si rispetti, ecco arrivare l'impavido principe pronto a consolare il giovane spaventato... magari un principe buffo e un po' arruffato, ma uomo buono e gentile, tra le cui braccia il ragazzo potrà dimenticare gli incubi. Quanto è incantevole questa immagine? Tanto, come l'intero capitolo. |
Ciao ❤️ |
Ciao, eccomi qui 🥰 |
Eccomi anche qui! |
Cara Abby, che bel capitolo! Complesso come un intero romanzo, con spunti di riflessione che vanno al di là della storia d’amore. Lo scambio di accuse tra Stan e Josef è così vero nel sottolineare i pregiudizi dell’epoca, con il ragazzo che sfiora appena l’argomento dell’omosessualità ma che indubbiamente pensa anche a quello nell’Ameria degli anni quaranta, e la desolazione di Josef che non fa lo sforzo di capirlo, perché sì le bombe fanno male ovunque ma purtroppo per lui si è trovato dalla parte sbagliata della Storia, e non sarà facile ricucire certe ferite. |
Ciao! Mi è piaciuto davvero molto leggere del salvataggio di Mellish dal punto di vista di Josef. Ed è ovvio che le due versioni non coincidano: Mellish era terrorizzato e si è raccontato una versione meno traumatizzante per tirare avanti. Non mi sorprende nemmeno che sia scoppiato a piangere, non solo è poco più di un ragazzino ma non tutti i soldati che erano partiti erano addestrati psicologicamente per la guerra, molti sono tornati dal Vietnam traumatizzati a vita (lo so che qui non si parla del Vietnam). Peccato che Mellish non si ricordi di quel primo bacio con Joseph, probabilmente l'ha rimosso perché subito prima c'era stato quel crollo emotivo che vuole cancellare con tutte le sue forze. Mi dispiace per Joseph che si vede sempre rifiutato per mille motivi, alcuni, forse, validi altri no. Insomma ho l'impressione che se fosse stato Upham a fargli il filo, Mellish si sarebbe fatto meno problemi |
Joseph ha detto una grande verità: inevitabilmente Stan, ogni volta che lo guarda, si ricorda di quello che gli è successo e, anche se gli è grato di averlo salvato, preferirebbe allontanarlo nell'illusione che sparito il tedesco spariscano anche i brutti ricordi. Credo che la tua sia una profonda riflessione psicologica molto vera e umana: quando ero piccola mi ero arrampicata su uno scivolo ma, giunta in cima, mi bloccai dal terrore, l'idea di scivolare giù mi spaventava a morte, lì c'era solo un'altra bambina che mi esortò a scendere, facendomi vedere come fosse facile e banale, riuscii a scendere ma ero talmente umiliata della figura fatta che volevo dimenticare l'episodio al più presto, sfortunatamente ogni volta che vedevo quella bambina mi tornava in mente perciò mi convinsi che se non l'avessi più vista quel momento così terrorizzante sarebbe svanito nel nulla. |
Ciao <3 |
Ciao! |
Ciao, eccomi qui 🥰 |
Ciao <3 |
Cara Abby, questo è un capitolo davvero magico. E ne sono felice perché ne avevo bisogno. Come fai ad anticipare sempre i miei stati d'animo? Avevo bisogno di questa magia quieta, perché devo ritrovare la magia del fandom. Ma torniamo alla tua storia. Sono davvero felice che sia entrato in scena Ryan, il "non protagonista" più importante della storia. E sono già intrigata dall'amicizia con Mellish, in effetti questi due ragazzi hanno tanto in comune. Ed è soprattutto questo non sentirsi mai all'altezza: delle aspettative, della famiglia, della guerra... forse dell'amore. Il discorso tra i due è illuminante mentre lo scambio (di parole e non solo!) tra Stan e Josef è quanto di più tenero si possa immaginare. Josef si conferma il più adorabile e sornione mai visto, e il candore di Stan è a dir poco irresistibile. Sento tante cose fremere nei pensieri e nei sensi di questi giovani soldati e mi aspetto sviluppi sorprendenti! Nel frattempo ti confermi bravissima come sempre. |
Ma che domande ammazza-romanticismo che fai, Stan! Oh, siamo in guerra, voi sparate, loro sparano, non è che Joseph ha sparato oppure no a Wade perché si diverte a sparare alla gente a casaccio! Eh, mi sa che Stan sia ancora troppo immaturo, più per mentalità che per età, per stare con Joseph, deve maturare ancora un po'. Sono contenta che Joseph non se la sia presa per la storia della scatola e che si sia fatto una bella risata, lo sai che sto cominciando ad adorare Upham? |
Grazie al cielo non ho mai provato cosa voglia dire perdere un amico, magari sotto i propri occhi come accaduto a Mellish, o perdere la propria famiglia. Deve essere qualcosa di davvero devastante ed è gi tanto se non si impazzisce. Non appare quindi affatto strano che - al di là dell'attrazione- Saltzman voglia solidarizzare a tutti i costi anche con uno che fino a poco tempo prima er un suo nemico: sono pur sempre esseri umani prima di tutto, e probabilmente essendo sempre in prima linea capiscono più di tutto l'assurità della guerra che mette gli uomini gli uni contro gli altri. |