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Autore: Hil 89    05/04/2012    2 recensioni
Ciao gente! Eccomi qui con un'altra storia. Ormai sono arrivata al 60esimo capito e il titolo è rimasto lo stesso, quindi non lo cambio più! Comunque è il settimo anno per il mitico trio, ma l'arrivo di Lucas Flatts sconvolgerà la vita di una grifoncina in particolare... Nello stesso tempo l'arrivo di altri misteriosi personaggi, sia buoni che cattivi, movimenteranno il settimo anno ad Hogwarts e forse porranno la parola fine su quella guerra che dura da molti anni!..Mi raccomando, commentate! Baci HiL
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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73. My Sacrifice




Se io potrò impedire ad un cuore di spezzarsi,
non avrò vissuto invano.
Se allieverò il dolore di una vita
o guarirò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido,
non avrò vissuto invano.

                                  -Emily Dickinson-






Mike Broms ed Hermione Jane Granger vennero scaravantati contro una delle pareti della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, la grifoncina trattenne il fiato per un istante, ma non tolse la concentrazione dallo scontro, certa che la mezzo demone non avrebbe atteso un solo momento a scagliarle un altro attacco mentale. Scontro che non tardò di arrivare. Sentì la forza della donna entrarle fin nell’anima, alzò tutte le barriere psichiche che conosceva cercando di contrastarla. Vacillò per un attimo, ma impedì nuovamente ad Elisabeth di entrare nella sua mente.
La mezzo demone strinse forte i pugni, consapevole del suo ennesimo tentativo andato a vuoto e assottigliando gli occhi lanciò un altro incantesimo non verbale contro la studentessa modello di Hogwarts che debole dall’attacco appena ricevuto andò a sbattere nuovamente contro il muro.
Hermione strinse gli occhi per un istante, recuperò la bacchetta da terra e puntò il suo sguardo d’oro in quello azzurro della donna, Mike le fu subito al fianco e l’aiutò ad alzarsi.
“Coraggio Occhi d’Oro, non farti scoraggiare” le sussurrò all’orecchio, la grifoncina annuì appoggiandosi per un istante soltando al braccio saldo nel mezzo demone. Strinse la bacchetta tra le dite e puntò nuovamente il suo sguardo in quello azzurro della donna.
“E’ ora di finirla con questi giochetti. Io non ho tempo da perdere con una ragazzina come te, quindi vedi di non mettermi i bastoni tra le ruote e vedi di collaborare” disse Elisabeth muovendo qualche passo verso i suoi nemici.
“Non credere che ti lascerò portare a termine il tuo intento senza opporre resistenza. Povera pazza” rispose a tono la grifoncina, spostando con un gesto della mano i capelli che le erano ricaduti davanti agli occhi.
Mike non allontanò il suo sguardo dalla donna neanche un attimo, poi per un secondo la sua attenzione fu attirata da un’aura molto potente venire nella loro direzione.
Incrociò lo sguardo trasparente di suo padre a allora capì.
“Adesso basta. Finiamola qui” disse Elisabeth scattando verso di loro, Hermione alzò una bariera protettiva cercando di contrastare il nuovo attacco della donna. Mike ne alzò una a sua volta per andare in aiuto della ragazza, ma la mezzo demone si lanciò direttamente contro il corpo di Hermione e la scaraventò per terra, sovrastandola con il suo corpo. Entrambe persero le bacchette durante la caduta, ma la grifoncina non  si perse d’animo, appoggiò entrambe le mani sulle spalle della demone cercando di allontarla, non ottenendo risoltati convincenti, unì alle mani anche le gambe iniziando a scalciare. Elisabeth per schivare i colpi della ragazza abbandonò la presa sul suo collo ed Hermione ne approfittò subito invertendo le posizioni, rotolarono sul pavimento della castello per qualche secondo fino a quando la grifoncina non riuscì ad alzarsi, allontanandosi così dalla presa fredda della mezzo demone.
In quello stesso istante Lucas Flatts entrò nel campo visivo di Elisabeth e quando la donna incrociò lo sguardo blu del giovane serpeverde, vacillò. Hermione se ne accorse e si voltò oltre le sue spalle e vide il suo ragazzo venirle incontro, anche lui aveva notato lo stato d’animo della donna.
La grifoncina non aspettò un secondo di più, attaccò con un incantesimo non verbale e la mezzo demone andò a sbattere contro il muro dietro di lei. Lucas affiancò la ragazza, prendendole una mano. Aveva appena salvato sua madre, non voleva di certo perdere lei. “Non ti lascio, Jane” le disse vedendola leggermente contrariata dalla sua decisione, “Non chiedermelo, perché non lo farò. Le faccio uno strano effetto, potremmo sfruttarlo a nostro favore”. Hermione non cercò di ribattere, sapeva benissimo anche lei di volere il ragazzo al suo fianco e forse il serpeverde aveva anche ragione.
“Possiamo sempre provare”
Lucas Flatts le strinse più forte la mano e poi puntò il suo sguardo blu in quello azzurro della mezzo demone: “Ti ricordi di me, Liz?”
“Cosa stai dicendo, ragazzino. Io e te non ci siamo mai conosciuti” rispose la donna, con una voce leggermente malferma, “Invece si, Amsterdam. Un bar in centro. Non puoi averlo dimenticato” vedendola vacillare ancora Lucas fece qualche passo verso di lei e continuò imperterrito nel suo intento: “Sei caduta subito ai miei piedi. È bastato un bacio. È stato facilissimo portati in albergo. Eri completamente sotto il mio controllo, non mi avresti mai detto di no. E infatti non l’hai fatto”
“Non dire stronzate. Io non sono mai stata ad Amsterdam, in quel posto pieno di babbani, ma soprattutto non sono mai stata con te”
Hermione teneva sotto controllo ogni movimento della mezzo demone e si rese perfettamente conto che le parole del giovane serpeverde la stavano destabilizzando, così decise di intervenire:”Te lo posso spiegare io il motivo per il quale non ti ricordi  nulla” iniziò  con un sorriso di scherno, “Quello sarà stato sicuramente il momento in cui Voldemort ti aveva tolto i poteri. Si vede che quando ti ha conosciuto in uno dei suoi viaggi, ha scoperto il tuo potenziale e ti ha adulato. Poi si è reso conto che il tuo potere era troppo grande anche per lui e ha trovato il modo per neutralizzarti o meglio per assopirteli”
Elisabeth vacillò, si ricordava di quei giorni, quando conobbe Tom in Egitto. Poi il buio, fino a qualche settimana prima, quando distrusse la scuola di Stoccolma.
“E fu proprio in quel periodo che ci incontrammo noi. Eri cosi debole e indifesa, è stato un gioco facilissimo sedurti!” infierì Lucas, senza mai staccarle gli occhi blu di dosso.
“E poi, quando Voldemort si è reso conto di avere un asso nella manica, ti ha risvegliata, facendo in modo di collegare la sua causa alla tua, così da non destare nessun sospetto”
“Ti ha usata per tutto questo tempo, cara Liz. Sei sempre stata una pedina sulla sua scacchiera. Non gli è mai interessato nulla di te!” concluse il giovane sorridendo.
“Adesso basta! Avete parlato troppo!” la voce della mezzo demone era leggermente inclinata, ma i suoi occhi si erano fatti lucidissimi. Alzò entrambe le mani e creò una bombarda potentissima che lanciò contro i due ragazzi, “Attenti!” Mike cercò di creare una barriera protettiva, mentre Lucas si lanciava contro Hermione, buttando a terra, per cercare di scansare l’incantesimo.

Il terreno tremò un'altra volta.

Dopo lo scoppio Mike Broms si pulì i capelli della polvere e dai pochi detriti che gli erano caduti addosso, guardò nella direzione dei due ragazzi e trattenne il fiato per un secondo: Hermione e Lucas erano stesi a terra praticamente illesi perché davanti a loro c’era lui, suo padre.
Elisabeth strinse i pugni specchiandosi negli occhi trasparenti del demone puro, Heric Broms la scrutò senza parlare. Aveva bloccato l’incantesimo della donna con una mano sola, senza particolare difficoltà, d’altronde non si attacca mai per rabbia, l’aveva sempre detto.
Hermione e Lucas si alzarono da terra  e guardarono la schiena del demone davanti a loro: se non fosse intervenuto lui, molto probabilmente sarebbero morti. Heric aveva salvato loro la vita.
“Grazie” sussurrò la grifoncina, il demone annuì impercettibilmente, “State bene?” disse senza staccare lo sguardo dalla mezzo demone, “Si, non ci siamo fatti niente. Grazie a te” continuò la ragazza, affiancandosi a lui con Lucas.
Il demone sorrise, poi si voltò solo per un attimo quando sentì la presenza del figlio alla sua destra. Mike lo guardò negli occhi senza parlare, poi insieme puntarono lo sguardo sulla donna.
“Basta lo dico io, adesso” iniziò Heric, “Ora ho capito tutto. Non c’è più bisogno di investigare su nulla. Tu sei stata una grande strega, hai tuoi tempi. Molti anni fa, per la precisione. Hai letto di me e volevi diventare una demone pura, non trovando il modo hai studiato su libri di Magia Oscura. Per questo sei arrivata ad uccidere pur di raggiungere il tuo scopo. Voldemort dopo ti ha scoperto, ma rendendosi conto che ancora non poteva controllarti, ti ha tolto i poteri trasformandoti in una babbana. Ti ha risvegliato non molto tempo fa, solo per unire le forze, per raggiungere il tuo scopo. A me non interessa nulla di quell’uomo e se devfo essere sincero, neanche di te, ma tu sei la causa della morte di mia moglie. E questo non te lo perdonerò mai”.
Elisabeth sorrise: “Quindi cosa vuoi fare? Permettermi di diventare una demone pura per sfidarmi o vuoi batterti qui?”
“Voglio distruggerti. E non ti farà mai arrivare a questa pura di cuore”
La donna strinse i pugni, “Non ti sarà cosi facile fermarmi”
“Questo è quello che pensi tu. Non mi puoi sconfiggere. Non sei abbastanza forte”
“Vedremo”.
Detto questo la mezzo demone lanciò un altro incantesimo verso il gruppo, ma Broms lo parò senza nessuna fatica, lanciò un controincantesimo non verbale e la donna venne sollevata da terra e lanciata contro la parete del castello.
“Non abbassate la guardia, potrebbe cercare lo stesso di attaccarvi. Siete stati bravi a farle perdere le staffe con le vostre parole. Avete scoperto l’unico punto debole che poteva permettervi di batterla. I demoni sono immortali, ma anche loro possono essere uccisi. Non so se Mike è riuscito a dirtelo: bisogna trovare il modo di fargli battere il cuore facendole provare un sentimento profondo e poi trafiggerlo”.
“Papà, solo che cosi non potremmo mai avvicinarla. Dobbiamo prima indebolirla”
“Lo so, a questo ci penso io. Posso tranquillamente tenerle testa. Dobbiamo solo trovare il modo di farle battere il cuore”
“D’accordo” annuì la grifoncina, “Cercherò di trovare un modo in poco tempo”
Il demone annuì, poi notando che la donna si stava alzando, si mosse nella sua direzione, lasciando il figlio con i due studenti.
Iniziarono una lotta alla pari, anche se la supramazia del demone puro era palese.
“Dovremmo cercare di riportarle alla mente pezzi del suo passato” propose la grifoncina, tenendo per mano Lucas, “Tu che dice, Mike?”
“L’idea non è malvagia, ma dovremmo trovare qualcosa che la sconvolge e non posso entrare nei suoi ricordi. La rievocazione di un ricordo è troppo lunga, non ho tempo ora per farlo”
Il serpeverde osservava Broms combattere contro la donna e un’idea attraversò la sua mente: avrebbe potuto funzionare.
“Potremmo usare i miei”
Hermione e Mike lo guardorono, “Potrebbe funziorare. Sbatterle davanti agli occhi pezzi della sua vita da babbana potrebbero far scattare in lei qualcosa che si era completamente dimenticata” continuò il mezzo demone.
“Tu cosa ne pensi Jane?” gli occhi blu si scontrarono nell’oro e la ragazza annuì, “Penso che dovremmo provare”
“E se non è sufficiente io sono qui in carne ed ossa. Vedendo i ricordi e poi scontrandosi con me reale potrebbe provare quello che ha provato quel giorno e il suo cuore potrebbe battere. E sarebbe fatta!”
“Coraggio allora. Diamoci una mossa” disse risoluto il giovane Broms, “Spostiamoci cosi non vede quello che siamo facendo, venite da questa parte”.
Nel frattempo Heric l’aveva spinta nuovamente contro il muro togliendole il fiato, Elisabeth non demorse, lanciò contro il demone un incantesimo che lo sbilanciò leggermente e sorrise. “Non basta questo per battermi. E lo sai anche tu. Sono troppo forte, non hai speranze. Rassegnati”
“Stai zitto! So perfettamente cosa provi guardandomi. Lo so che assomiglio a tua moglie come una goccia d’acqua. Ho preso le sue sembrianze quando le ho rubato l’anima. Di mio ho mantenuto solo il colore degli occhi”.
Heric Broms non stette a sentirla, non si doveva distrarre anche perché aveva capito le intenzioni del figlio e non poteva permettersi di perdere il controllo della situazione, non ora che erano quasi giunti alla resa dei conti.
“Non ti fa male combattere contro di lei? È Broms, non te la ricordo?”
“Non puoi neanche permetterti di paragonarti a lei” detto questo creò un’onda d’urto che la sbilanciò un'altra volta.
“Papà!” si senti chiamare alle sue spalle, “Ci siamo!”.
Mike puntò entrambe le mani sul corpo di Lucas Flatts seduto conto il muro della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, Hermione Jane Granger di fianco a lui teneva la bacchetta alzata in caso di un attacco improvviso da parte della mezzo demone.
Heric aspettò un cenno d’assenso di suo figlio e poi si scansò leggermente permettendo a Elisabeth di specchiarsi completamente nel ricordo che Mike aveva appena rievocato tramite il giovane serpeverde che fissava con i suoi occhi blu quelli azzurri della mezzo demone.
La donna venne invasa del flusso di pensieri che scaturino dalla mente di Lucas.
Vide con i suoi occhi una ragazza identica a lei che camminava su una via di Amsterdam e si scontrava con un paio d’occhi blu che le fecero venire subito i brividi.
Si sedette al tavolo con lui e un'altra coppia di ragazzi, iniziarono a parlare del più e del meno poi l’altra coppia si allontanò e il ragazzo daglio occhi blu non aspettò più un solo istante e la baciò.
In quello stesso istante Elisabeth si ricordò di quegli avvenimenti e si rese conto che non era la prima volta che li vedeva. Li aveva già sognati qualche settimana prima.
“Funziona” sussurrò Hermione alle spalle di Mike.
Il ricordo scemò e la donna si appoggò distrattamente una mano all’altessa del seno proprio sopra il cuore.
“Ora!” disse il mezzo demone, Lucas si alzò e inchiodò il suo sguardo in quello della donna, sorrise, ma non per scherno, doveva far sembrare tutto vero.
Elisabeth si specchiò in quelle iride profonde e eccolo quasi impercettibile, ma fiebile si sentiva: il battito di un altro cuore.
Heric Broms scattò verso la donna e quando lei si rese contro di quello che stava succedendo era troppo tardi: la lama di un pugnale si era già conficcata a fondo nel suo petto.

Quello che però successe dopo fu un rapido susseguirsi di attimi.
 
La donna si lasciò cadere a terra con una mano stretta intorno alla lama e il fiato corto, i suoi occhi azzurri si scontrarono in quelli di Heric e lui vi lesse qualcosa di conosciuto, qualcosa di amato.
Si inginocchiò al fianco della mezzo demone e la guardò meglio, il suo respiro si era fatto irregolare, il suo petto si alzava e si abbassava lentamente, segno che al suo cuore mancava davvero poco per fermarsi.
E proprio in quel momento gli occhi della donna cambiarono colore: da azzurri divennero marroni.
Il cuore del demone puro si fermò.
“NO!”
E l’urlo di Mike non arrivò mai in tempo.

 



 

Io mi prenderò il mio posto e tu seduta li al mio fianco mi dirai: Destinazione Paradiso.

              -Gianluca Grignani-

  
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