Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Smeme    07/11/2006    1 recensioni
Salve a tutti! Siamo liete di presentarvi "Dakota"...tra mille emozioni,avventure,tra pericoli ed amori...cosa nasconde il suo passato? Leggete!!!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Poco dopo, la nonna uscì di casa, ma delle due zie non c’era nessuna traccia, erano come scomparse nel nulla

Poco dopo, la nonna uscì di casa, ma delle due zie non c’era nessuna traccia, erano come scomparse nel nulla. Timorosa Dakota chiese:

  -Nonna, dove sono le zie?

  -Non ti preoccupare piccola, stanno bene! Ma ora sbrigati, è tardi, dobbiamo andare- rispose la nonna.

Nella sua voce c’era qualcosa che non andava, nascondeva qualcosa e Dakota lo intuiva molto bene. Dakota montò sul suo cavallo.

Il viaggio durò solo alcune ore, ma per Dakota sembrò eterno. Voleva fare altre domande su quello che era successo a casa sua, ma qualcosa dentro di lei glielo impediva. Il silenzio tra loro era assordante e sembrava raggelare tutto quello che era intorno a loro.

Ad un tratto la nonna finalmente parlò:

  -Mia cara, appena arriveremo sistemeremo la tua stanza e l’indomani mattina ti preparerai per il tuo primo giorno di scuola al villaggio-. Il suo tono ritornò rassicurante.

  -Va bene nonna- fece una pausa –manca ancora tanto al villaggio?-

  -Non molto, circa mezz’ora- continuò –ti va di raccontarmi qualcosa sulla tua infanzia?-

Dakota tornò con la mente al passato e iniziò a raccontare.

  -Sono sempre stata una ragazzina molto vivace, amichevole. Nella scuola che frequentavo avevo molti amici. Osservavo spesso papà mentre spaccava la legna nel bosco, e aiutavo la mamma a preparare i pasti. Grazie a lei, successivamente ho imparato a cucinare ed anche a rammendare-. Cercò di trattenere le lacrime, ma questo tentativo fu inutile.-Mi sono sempre ritenuta fortunata della vita che facevo, e ora che ho perso tutto, sento un gran vuoto dentro di me-.

Il viaggio continuò in silenzio, ormai più nessuno voleva parlare. L’unico rumore era quello del fruscio delle foglie mosse dal vento.

                                                                                                                       

Nella vecchia casa predominava il disordine: frammenti di stoviglie, mobili distrutti e un’enorme nuvola di polvere che offuscava la vista. Ad un tratto alcune travi di legno si mossero provocando un forte scricchiolio. Dalle macerie si levarono le due zie tutte impolverate e mal ridotte.

  -Quella stupida vecchia è riuscita a sopraffarci!- esclamò Tryne.

  -Non la passerà liscia, voglio vendetta- continuò Zake.

Si rialzarono a fatica spostando le travi che gli impedivano di muoversi. Tossirono violentemente a causa della polvere e corsero fuori. Imprecarono contro Iole, si diressero verso il bosco e scomparvero.                  

 

 

Salirono su una collinetta e Dakota riuscì a vedere il villaggio di Ker. Era un paesello abbastanza grande e da alcune case si poteva scorgere del fumo che sbucava dai camini.

Scesero dalla collina e imboccarono la strada maestra che portava al cancello principale del villaggio. Varcarono la cancellata. La maggior parte delle case era fatta in legno, tranne qualche eccezione. Si diressero verso il centro della cittadina. In mezzo alla piazza c’era un pozzo, che le persone utilizzavano per procurarsi l’acqua; ai suoi lati si ergeva la chiesetta del paese, e dalla parte opposta si poteva osservare la scuola.

Dakota era impressionata dalla bellezza del villaggio; questo fu la prima cosa, dopo la perdita dei suoi genitori, che le fece tornare il sorriso.  

Attraversarono tutto il villaggio, fino ad arrivare davanti ad una casa a due piani. Oltrepassarono il piccolo cancello di legno e si ritrovarono in un grazioso giardino. Percorsero il vialetto e varcarono la porta; erano in cucina. Dakota era stupefatta dall’ordine e dallo splendore. La nonna disse.

  -Bene cara, questa è casa mia, spero che ti troverai a tuo agio. Se sali le scale troverai la tua camera, la mia è al piano terra; la cena sarà pronta tra poco.

Dakota salì le scale, varcò la porta e si ritrovò nella sua stanza. Il letto era appoggiato alla parete e sul lato opposto c’era un piccolo armadio. Davanti a lei si ergeva una finestra che illuminava tutta la camera. Disfò i bagagli e corse giù in cucina. Nell’aria arieggiava l’odore di stufato e a Dakota venne subito l’acquolina in bocca. Si sedettero a tavola e iniziarono a mangiare. Ad un certo punto la ragazza disse.

  -La mia camera è molto graziosa e il cibo è buonissimo, grazie nonna per quello che stai facendo.

  -E’ un piacere piccola mia. Sono felice che tu ti stia trovando bene qui.

Dopo mangiato Dakota aiutò la nonna Iole a lavare le stoviglie e poi corse in camera sua per mettersi a letto: era stata una giornata molto pesante e faticosa. Si addormentò quasi subito. Dakota non se n’era ancora accorta, ma in cuor suo vedeva già la nonna come una figura di riferimento; sentiva che su di lei avrebbe sempre potuto contare e soprattutto sapeva che non l’avrebbe mai abbandonata.                                    

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Smeme