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Autore: mikilily    13/04/2012    6 recensioni
Salve, questa è l'ennesima Dramione che la mia mente malata sforna, ancora non so se sarò una long o una semplice one shot...vediamo cosa dice il pubblico sovrano.
La guerra magica è ormai alle spalle,i maghi hanno ripreso le consuete attività. Due in particolare, hanno trovato fortuna a Parigi e lì, hanno scoperto che infondo dall'odio può nascere qualcosa di buono come l'amicizia e forse... Questi sono: Draco Malfoy e Hermione Granger.
Se vi va' passate, Kiss.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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3-Il ritorno a Londra.

Il rumore del motore dell’aereo che l’avrebbe riportata a Londra ormai era penetrato nel suo cervello tanto che non riusciva nemmeno a pensare, figurarsi leggere.

Quello, però, non le dispiacque, il libro che si era portata dietro era un stupido romanzo sdolcinato che sua madre le aveva regalato lo scorso Natale.

Parlava dell’amore inconfessato di due amici e Parigi era la città, dove si svolgeva tutto. Jane, sua madre, l’aveva scelto proprio per quello, il suo regalo era un modo per dirle che dopo Ron doveva guardarsi intorno, poiché Parigi brulicava di bei ragazzi.

Una sera, ricordò all’improvviso Hermione, aveva chiesto come fosse il suo collega, quello che simpatico, con cui spesso usciva a cena, ma lei era stata vaga, aggiungendo poi che Draco, era uno sciupa femmine e che lei, per fortuna, non rientrava nei suoi cannoni, così potevano essere solo amici senza complicazioni.

Ora non erano nemmeno quello, constatò.

-Gradisce qualcosa signorina?- chiese l’hostess con un sorriso dolce.

-No grazie- rispose Hermione ridestandosi dai suoi pensieri e sorridendo di rimando.

La donna poi scomparve e Hermione stanca chiuse il libro, una morsa nel petto si fece più insistente al solo ricordo di Draco, le mancava. Le mancava da morire ma per orgoglio non l’aveva più cercato.

***

Si era chiusa in casa dei suoi genitori nella periferia della Londra babbana da ben tre giorni, Natale era oramai alle porte e non aveva avvisato nessuno del suo ritorno a casa.

Nessuno, nemmeno Ginny o Harry sapevano che la loro migliore amica era a Londra per le vacanze Natalizie.

Sua madre le aveva chiesto come mai non uscisse, l’aveva chiesto ininterrottamente per un giorno intero ma lei era stata vaga.

Come poteva spiegarle che non voleva incontrare nessuno per via del matrimonio imminente del suo ex.

Si era questo il motivo per cui non li aveva avvisati, solo questo penso chiudendo con decisione un vecchio tomo di pozioni in cui aveva messo una foto sua e di Draco scattata in costa azzurra la scorsa estate.

Si è per Ron e lavanda che sto così, solo a causa loro, ma sapeva bene che di Ron non le importava molto per lei era stato importante, il suo primo amore ma la fiammella della passione si era spenta subito e solo per noia aveva portato avanti quella storia fino a quando anche l’evidenza l’aveva messa davanti al fatto compito. Lei non amava Ron Weasley come Ron Weasley meritava e lasciarlo fu l’unica cosa giusta da fare. Lui non la prese per niente bene e non si stupì che nessuno nella sua famiglia approvasse la sua scelta. Solo Harry e Ginny le furono vicini, loro e Draco che però come sempre stette nell’ombra.

Chissà cosa avrebbero detto se avessero saputo della sua amicizia.

Un toc toc, la ridestò dai suoi pensieri e non fece nemmeno in tempo a dire: avanti che una rossa le si strinse al collo abbarcandola stretta.

-amichetta mia- disse la voce famigliare di Ginny Weasley in Potter

-Se non era per tua madre, che mi mandava un messaggio. Tu, non ti saresti fatta viva- disse subito dopo la rossa staccandosi da Hermione che imbarazzata la guardava dal basso del suo letto.

-Io..., ecco mi spiace- disse abbassando un attimo lo sguardo.

-Spero per te che non sia per colpa di quel cretino di mio fratello?- chiese mettendosi le mani sui fianchi, gesto che la faceva sembrare la coppia giovane di sua madre Molly.

-No e che...anche- ammise infine.

-Sai mia cara che non sei tu che ti devi preoccupare ma lui che si sposa quell’oca.

-Io l’ho lasciato Ginny-le ricordò Hermione. Io gli ho spezzato il cuore e per questo mi vergogno pensò ancora Hermione ma non lo disse.

-Tu, mia cara l’hai pure sopportato. È una tale lagna non ne hai idea-

Disse con la solita verve Ginny.

-Comunque basta parlare di lui, ma parliamo di te- disse Ginny guardandola con un sorriso malizioso in viso.

- Allora novità. Uomini?- chiese senza alcuna vergogna.

Hermione, divenne un poco rossa sulle guance e poi scosse il capo.

-Nessuno- disse infine.

-No. Non ci siamo proprio devi uscire, conoscere persone nuove. I francesi non fanno per te. Ora ti lavi e usciamo per fare un po’ di sano e necessario shopping. Questa sera, si va alla raccolta fondi per gli orfani di guerra- disse Ginny mostrandogli gli inviti.

-Sei fuori! io non vengo-cercò di ribellarsi Hermione.

-E per quale motivo- ribatté secca Ginny. – Tu vieni. Non voglio sentire storie, c’è tutta l’élite magica Londinese. Quindi papabili mariti per la bella e libera Hermione Jane Granger-.

-Si certo, come no-. Rispose seria. – Quelli sanno chi sono-aggiunse.

-Ah, ah , ah, anche in Francia sanno chi sei mia cara eroina Magica-rispose Ginny sollevandola di peso dal letto e spingendola, poi, dentro il box doccia. Hermione non riuscì a controbattere Ginny alla fine, aveva vinto e sua madre Jane ne era entusiasta.

-dovevo chiamarti subito- le sentì dire Hermione.

-Brave coalizzatevi alle mie spalle- disse entrando subito dopo in cucina dove sua madre e la sua migliore amica bevevano una tazza di te.

-tesoro- disse sua madre mettendosi una mano nel cuore.

-Noi lo facciamo per te, perché ti vogliamo bene-

-Tu, lo fai perché vuoi un nipote- rispose Hermione, afferrando un biscottino di pastafrolla a forma di babbo Natale.

-In effetti, lo faccio anche per quello, ma soprattutto perché ti voglio bene e ti voglio vedere felice-disse Jane Granger.

-Certo, certo...- rispose Hermione invitando con un semplice sguardo truce la sua amica Ginny ad alzarsi.

Quella mattina camminarono moltissimo alla ricerca di due super abiti per la serata, poi andarono dal magicentro estetico, dove estetiste e parrucchiere magiche le resero ancora più belle.

Alle otto sella sera, tramite metro polvere, Hermione si ritrovò a casa Potter e lì con una passaporta sarebbe arrivata alla villa nella quale si sarebbe svolto il galà. Quell’anno, come ben sapeva, a organizzare il tutto era Narcissa Black in Malfoy e il vecchio e magico Manor dei Malfoy sarebbe stato il teatro dell’evento.

Hermione, pallida in viso salutò tremante il suo amico Harry e poi Ginny, non vi fu spazio per i convenevoli che già si ritrovò davanti all’immenso cancello in ferro battuto che si spalancò appena i tre toccarono suolo.

-Bene- disse guardando davanti a se l’auror.

-Siamo arrivati. Su andiamo, non vorrei avessero già terminato i pasticcini-concluse il moro offrendo le sue forti braccia come appoggio alle due donne: a sinistra sua moglie e a destr ala sua migliore amica, che anche se titubante lo seguì.

 

 

   
 
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