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Autore: Stormtroopers in stilettos    15/04/2012    5 recensioni
Quello che non sembrava possibile è alfine avvenuto: Sirius Black è ad un passo dall'altare. Come? Chiederete voi. Perchè? Chiederanno altri. Ma soprattutto, è ancora vivo? Poichè questo è un AU in cui la guerra è stata su per giù felicemente conclusa nel 1981, il nostro malandrino preferito ha bisogno di qualcosa che movimenti ancora un po' la sua vita. Se siete curiosi di sapere se sopravviverà tra partecipazioni, cognate romantiche, wedding planner ambigui e una futura moglie adorabile quando un Basilisco questa storia fa per voi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Note: Benvenuti ignari lettori! Le multiformi autrici sono felicissime di avervi qui con noi! La storia è assai semplice, e prevede una lenta, lunga, atroce tortura a Sirius Black costringendolo, più o meno, a sposarsi. La meravigliosa morosa del nostro cane preferito è un pg originale creato da Ladyhawke, la quale non ama scopiazzamenti, perché come il Signor Burns sa liberare cani che mordono le chiappe. La storia di questi tizi è semplice: sono giovani, dicono (gli altri, perché i due interessati NON ne parlano) innamorati, si rotolano spesso tra le lenzuola e sognano un matrimonio breve ed indolore. Cosa che, temiamo, faticheranno MOLTISSIMO ad ottenere. Questa storia ne ha altre ad essa collegate, per le quali vi forniremo un elenco a fine capitolo, per non spaventarvi troppo. L’idea è cercare comunque che ogni lettore possa leggere questa storia senza avere collassi multipli. La nostra protagonista ha una grandissima famiglia che imparerete a conoscere poco per volta!




Capitolo uno: la dura realtà

Sirius Black era decisamente uno strano animale. Non tanto per il fatto che fosse un Animagus, o perché fosse diventato un giovane eroe di guerra senza quasi rendersene conto, o perché fosse ritratto sulle carte delle Cioccorane con il suo sorriso migliore.
A dirla proprio tutta il mago stesso doveva ammettere che di tutte le follie, stronzate, stupidaggini eccetera che aveva compiuto nella sua vita, chiedere ad una strega di sposarlo forse era stata proprio la peggiore. Non c’era verso di vederla altrimenti. E doveva ammettere, con estremo imbarazzo, che era riuscito a farsi dare retta solo dopo tre, è bene ricordarlo, tre tentativi uno più ridicolo dell’altro. Con credenziali simili era chiaro che aveva agito nel pieno delle sue facoltà e sapeva dunque che in futuro non avrebbe potuto addurre la scusa di un’improvvisa infermità mentale. 
Mettendosi nei panni della sua… inquietante metà doveva ammettere che l’incredulità che lei aveva provato era stata legittima.
Eppure quell’ostacolo era stato superato nonostante gli scherzi di James, nonostante le sue paranoie, nonostante le follie del mondo.
Se ripensava agli ultimi due anni gli veniva da rabbrividire, sul serio. Se solo tre anni prima gli avessero predetto che si sarebbe, oh Merlino, innamorato di una donna, e per davvero, non ci avrebbe proprio creduto. L’idea poi era che, se proprio avesse dovuto capitolare per qualcuna, avrebbe dovuto essere quantomeno una donna indimenticabile, invece no: Cornelia Lethifold, sua vecchia “conoscenza” di scuola, era la donna più normale e banale del mondo. Non aveva niente che potesse farti pensare ad un attaccamento così duraturo. Niente che potesse farti pensare di cambiare un collaudato stile di vita per lei. Eppure era impazzito e l’aveva fatto, quindi eccolo qua.
Il dramma vero, in verità, veniva ora.
Sirius non aveva famiglia, ma aveva i Potter. In particolare, aveva James che, al solo pensiero di vedere l’amico tutto agghindato vicino ad un altare, aveva iniziato a saltare come un canguro insopportabilmente molesto dal giorno in cui aveva ricevuto la lieta novella. Troppi giorni. Senza contare Remus, il pacato professore che, senza dare segno di fare niente, avrebbe collaborato con Ramoso a chissà quale scherzo umiliante di lì a breve.
Non meno inquietante era la famiglia della dolce, morbida, pazza e isterica Cornelia: il tremebondo clan Lethifold. In caso di fortuna si sarebbe evitato gli sguardi astiosi del fratello maggiore di Quella lì, che non era affatto geloso della sorella, ma che lo detestava a pelle, e per partito preso. In caso di pesante sfortuna sarebbe perito sotto i cinguettii e i saggi consigli della futura cognatina Constance: moglie devota, notevole procreatrice e amante di eventi mondani. L’idea che quell’anima megalomane e romantica avrebbe cooperato all’organizzazione del matrimonio lo annichiliva, ma del resto la colpa era di Nel. Riguardo il fidanzamento, era stata lei a voler tenere Connie all’oscuro con l’inganno per un po’, ed era stata lei a concederle l’immenso onore di dare una mano in un momento di debolezza misto a senso di colpa. Questo, manco a dirlo, non avrebbe portato nulla di buono. Gli era parso chiaro quando tutti i conoscenti e amici di Nel avevano spedito a casa sua stormi di gufi recanti Strillettere: l’inizio della battaglia. Da allora, la sua Colombella aveva passato giorni a inviare messaggi di scuse e giustificazioni per evitare musi lunghi a mezzo mondo.
Il bello, si ripetè mentalmente Sirius, doveva ancora venire.
Un improvviso bussare al vetro del soggiorno lo riscosse dai suoi pensieri: un gufo aveva fretta di consegnare la sua lettera. Il mago aprì la finestra per farlo entrare poi, senza dar troppa importanza all’animale, agguantò il pezzo di pergamena e lesse:
 
 
Bene, E’ FINITA.
Quattro giorni di lettere, di gufi che volano nei pressi di casa mia e di lamentele da parte di chiunque. Penso che i vicini chiameranno qualcuno per controllare che io non abbia traffici illeciti di animali, ci mancherebbe solo questa. Non riesco nemmeno più a tenera la maledetta penna in mano, e sono stufa marcia di scusarmi per cose di cui non voglio scusarmi.
Non mi sento proprio in colpa!
Connie me la pagherà, non so come, ma me la pagherà.
Sentiti libero di venire a ridere delle mie sventure in qualunque momento. Non ho la forza di ribattere.
Nel
 
Sirius poteva immaginarsela, affranta e astiosa, china a scrivere cose che non pensava solo per zittire chiunque e riottenere un po’ di pace. Era stato davvero crudele, da parte della sorella Constance, mandare a tutti gli amici di lei la notizia delle sue imminenti nozze senza chiedere prima il permesso della futura sposa. Del resto, Connie non amava essere presa in giro su cose come i matrimoni: guerre tra donne, le peggiori al mondo!
Pensandoci bene in effetti sì, andare a prenderla in giro sarebbe stato piuttosto divertente, si disse. Tempo di un battito di ciglia e si era già Smaterializzato.
Mucchi di pergamene stropicciate lo accolsero nel piccolo appartamento di Nel: erano sparse praticamente ovunque, con diversi livelli di decomposizione. Cornelia stessa, quando la trovò, raggomitolata su una sedia in cucina a bere caffè, pareva aver visto giorni migliori.
- Ehilà, ti vedo bene. – la salutò, ridacchiando.
- E io ti odio. – rispose lei, guardandolo sono per un attimo, con gli occhi castani e dal taglio allungato ridotti a due fessure.
- Sono qui su invito tuo, sai? – trascinò la sedia su cui era seduta la ragazza per poter passare meglio dall’altra parte della piccola stanza, e sedersi a sua volta. – Allora?
- Speravo che il gufo dovesse cercarti fino al Ministero, di modo che tu potessi infastidirti per non poter venire a deridere me.
- Un piano ben congegnato, ma è andato male. – il superlavoro di quei giorni aveva reso i pensieri della ragazza ancora più contorti del solito.
- Cosa che non migliora affatto il mio umore. – rispose la ragazza, passandosi una mano tra i capelli neri e mossi. Era scarmigliata e in pigiama, con l’aria di chi aveva dormito poco e male.
- Questo aspetto da profuga solo per aver fatto la scribacchina?
Frase giusta al momento giusto, Cornelia scattò come una fiera: - Solo? SOLO? Come ho scritto appena tengo in mano una piuma ho i crampi! – disse, posando la tazza e mostrando la mano incriminata, scura di inchiostro che evidentemente si ostinava a non andarsene con il sapone. – Ma è stato un continuo di “ma non me l’avevi detto”, “avresti potuto dirmelo”, “ma che bella notizia”. E non bastavano i gufi, no! Telefonate, ore passate al telefono. Non so se è chiaro il concetto: Connie non ha avvisato solo i miei amici, ma mezza Manchester, INCLUSI I MIEI COMPAGNI DELL’ASILO!
Black fece una cosa stupida, da parte sua: ovvero ridere. La ragazza era così scarmigliata, irosa e affranta che era diventata ridicolmente comica. E rise ancora più forte, riducendo la sua risata in pratica ad un vero e proprio latrato, sotto lo sguardo attonito e sconvolto di Cornelia.
- Che diavolo ci trovi di così divertente?
- Ti stai facendo sommergere dal problema come un’autentica mammoletta.
La tazza quasi vuota sbattè sul piano del tavolo violentemente. – Mammoletta?
- Be’, guardati, ti sei ridotta ad un relitto umano per niente, non vedi? – ennesima stoccata, l’ultima che la giovane Lethifold fosse disposta a subire. Si alzò di scatto andando a chiudersi in bagno. Sirius sentì l’acqua scorrere e capì che mademoiselle si sarebbe messa all’opera per quello che in genere veniva definito “farsi bella”; operazione che a Nel non sarebbe mai riuscita, ma che, almeno, l’avrebbe resa un po’ più presentabile.
Fu incredibilmente rapida: Sirius sentì la porta del bagno riaprirsi molto prima di quanto si aspettasse. Si affacciò dalla cucina sul salotto e vide Cornelia avvolta in un asciugamano, scalza e coi capelli bagnati, dirigersi verso la stanza, afferrare dei vestiti e ritornare verso il bagno.
- Non dirmi di fare in fretta, hai già parlato abbastanza, tu. – l’apostrofò, prima scomparire di nuovo.
- Ai tuoi ordini. – rispose a voce alta, senza scomporsi.
Nel giro di una decina di minuti, durante i quali Sirius sentì bizzarri rumori uscire dalla porta del bagno, Cornelia riapparse ben vestita, ordinata e con la sua più agguerrita aria di sfida stampata in viso.
- Hai qualcos’altro da dire, ora? – domandò.
Black guardò attentamente la fidanzata: era ben vestita e ben pettinata, e pareva pronta per uscire.
- No, ora sei sciatta entro la norma. – disse, sorridendo. Non si sorprese affatto quando la strega gli si avvicinò per colpirlo, ed ebbe le sue difficoltà ad arginare la furia violenta di Nel.
Ci volle un po’ per calmarla, segnale che l’abbattimento di prima era definitivamente scemato, ma si era trasformato in un gran bisogno di prendersela con qualcuno, e scioccamente Black si era offerto come bersaglio ideale.
Alla fine dovette bloccarle le braccia con la forza, per evitare che lo graffiasse probabilmente a morte.
- Ti diverte così tanto farmi impazzire così? – chiese Cornelia tentando, con successi nulli, a dire il vero, di liberarsi.
- Ribadisco che sei stata tu ad invitarmi. E, che tu l’abbia notato o meno, al momento non sembri più un gomitolo di polvere e non stai piagnucolando su quanto brutta e cattiva sia tua sorella. Te ne sei accorta?
La ragazza sbuffò abbastanza forte da far sollevare la sua frangetta di capelli neri.
- Non ho sentito bene, sai? – insistette il mago.
- Sì, d’accordo, d’accordo. Prendermela con te mi ha distratto, contento? – borbottò la ragazza, liberandosi dalla presa di Sirius che non era più stretta come prima.
- Lo ammetto comunque, farti impazzire resta uno dei miei hobby preferiti a prescindere. – disse Sirius sorridendo.
Nel pensò di colpirlo di nuovo, ma si arrese velocemente: non ci sarebbe mai riuscita, e avrebbe solo perso altro tempo a battibeccare inutilmente.
- Prima della fine di quest’anno mi ucciderai, me lo sento. – riuscì a dire, sospirando.
- Vedi il lato positivo, se accadesse non dovremmo sposarci.
Questa fu, in verità, un’idea che accarezzarono entrambi per un momento, mentre ridacchiavano. L’idea aveva i suoi vantaggi, ma tutto sommato Cornelia avrebbe preferito, se proprio doveva farlo, partecipare ad una cerimonia in cui lei era la protagonista viva sulla scena.
- E mandare in fumo la macchina organizzativa della mia famiglia o la follia di James che non vede l’ora? Sarei davvero crudele a farlo. – sospirò la ragazza, guardando fuori alla finestra. Era buio pesto ormai, e il suo stomaco le stava segnalando che l’ora di cena era ormai prossima. – So che avevo promesso che mi sarei messa ai fornelli per entrambi, una di queste sere, - disse, rivolgendosi di nuovo a Sirius – ma sono stata profondamente offesa, e mi pare giusto che tu offra la cena, sai? E ti avverto, ho una fame da lupi.
- Potrei non avere denaro con me, ci hai pensato?
- Presto avrò diritto alla metà dei tuoi beni, Sirius. Se tu ti comporterai bene, prometto che non li scialacquerò. – commentò soave la futura sposina.
Preso in contro piede, Black dovette cedere, preparandosi già mentalmente al prossimo scontro con Quella lì.
Nonostante le bellicose premesse, passeggiare per Londra con calma fingendo di non notare il freddo della città e ignorando il resto del mondo fu piacevole e autenticamente rilassante. Per la verità, si rivelò essere il primo vero momento libero da ingombranti presenze esterne dopo il fatale annuncio.



Note finali: Da un paio di anni sono impelagata, assieme a delle amiche, con una serie di storie su Sirius Black e la ragazza che ho deciso di affibbiargli, Cornelia Lethifold. Da qui sono nate decisamente troppe storie! La prima è Lo strano caso del cane che abbaiava a mezzanotte: segue il canon, ed è ambientata al settimo anno dei Malandrini. Poi c'è Back chat, scritta da Rowena, e propone un secondo strambo incontro tra i due all'epoca del quinto libro, sempre canon. Solo che poi Sirius muore, e a tutte dispiaceva un po'. Dunque abbiamo creato un universo alternativo in cui la guerra finisce nel 1981, i Potter si salvano e Minus schiatta. E' perciò nata Lo strano caso del cane accalappiato a mezzanotte, appena conclusa.
Ma non ci siamo fermate! Le Stormtroopers in stilettos hanno creato altre storie. Io e Rowena abbiamo sfruttato il Natale con Thank God it's Christmas e Christmas Carol.
Decisa a continuare, io ho scritto una storia solo su Cornelia, che è Amore fraterno e un'altra legata alla famiglia di Cornelia: Le scocciature di Conrad Lethifold. L'ultima nata è ora: Muckross House. A volte penso seriamente che dovremmo fermarci XD

  
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