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Autore: Agapanto Blu    16/04/2012    6 recensioni
Lucia e Mattew stanno per sposarsi, come avevano deciso, e, tra riappacificazioni con il passato, grandi ritorni e amici di sempre, vedranno infine il culmine del loro amore...
Però il Destino sembra avere altri programmi e i due amanti si ritroveranno separati da qualcosa che entrambi amano e da qualcosa che pare insormontabile...
Assieme a Miriam e Nick e ad un (come sempre) imprevedibile Andrea, i due si troveranno davanti a una domanda cruciale per entrambi:
Quanto si è disposti a sacrificare quando si arriva al limite?
***
Seguito della storia "Il cuore dell'Arcangelo" ma incentrato, appunto, sulla coppia Mattew/Lucia...
Posso solo anticiparvi tanti colpi di scena e un bel po' di sorprese...
A presto!
Ciao ciao!
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La saga degli Angeli di Victoria'
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L’anima dell’Angelo

 

 
Cosa succede quando si perde un pezzo del proprio cuore?
Come si vive dopo la perdita di qualcuno che si ama?
La morte è davvero eterna? Può veramente dividere per sempre?
Questa storia grida “No!”…

1.

Lucia aprì gli occhi lentamente con il timore di essersi sognata tutto.
Come ogni mattina da due settimane a quella parte, la prima cosa che fece fu guardarsi l’anulare sinistro.
Sorrise nel vedere il sottile anello d’oro brillare alla luce del mattino.
La ragazza si sedette e se lo sfilò per leggere le parole al suo interno: Al mio unico Angelo, da Mattew.
Un pegno d’amore del suo fidanzato, parola usata con cognizione di causa.
Lucia si rimise l’anello sentendo il cuore battere forte al pensiero dell’abito bianco e del nuovo nome che avrebbe indossato: Lucia Orlean.
Sorrise e si voltò per controllare: come al solito, Mattew era uscito la mattina presto e l’aveva lasciata dormire senza svegliarla.
La sua solita gentilezza.
Si stiracchiò e, benedicendo con il pensiero le vacanza invernali, scivolò via dalle lenzuola bianche e andò in cucina: caffé già pronto sul fornello e tavola apparecchiata per una persona, il suo ragazzo decisamente non le faceva mancare nulla.
Faceva freddino e la ragazza aprì le imposte, stranamente chiuse.
Fuori era tutto bianco.
“Ha nevicato!” escalmò la ragazza con un sorriso di pura gioia.
Afferrò il telefono e compose il numero di Mattew.
Il ragazzo era passato da stagista a impiegato nell’azienda del padre e aveva lasciato gli studi, lavorava spesso nella speranza di poter guadagnare presto abbastanza soldi per le spese della cerimonia e, anche se avevano già messo da parte abbastanza per comprare la piccola casa indipendente e non doverne più pagare l’affitto, ci sarebbe voluto ancora un bel po’.
Mattew rispose al terzo squillo.
“Ehy!” salutò energico ma la ragazza sentì il ticchettio incessante di una tastiera e il ronzio di parecchi macchinari.
“Stai facendo degli straordinari?” chiese in tono vagamente accusatorio.
“No… Sì, il mio collega è malato e mi sono offerto di fare da solo…”
La ragazza sospirò.
“Mattew, non voglio sposare uno zombie…” borbottò poi si addolcì, “Non devi esagerare o potresti star male…”
“Sto già male: non mi sento più le dita!” replicò lui senza smettere di battere a computer, “Scherzi a parte, hai visto fuori?”
“Sì!” rispose Lucia euforica, “È bellissimo!”
Mattew scoppiò a ridere.
“Lo immaginavo e ho una sorpresa: domani ho un giorno libero…” decretò.
La ragazza spalancò la bocca, stupita.
“Davvero?!” chiese.
Il ragazzo rise di nuovo.
“Direi che tu e mio padre la pensate allo stesso modo: in pratica ha minacciato di cacciarmi a calci se domani mi presento in ufficio…!”
“E ha fatto bene!”
“Lasciami finire, per favore… Domani ho un giorni libero e ti porto fuori… Molto fuori…”
“Quanto fuori? Devo chiedere una sera libera anch’io al bar?”
“Direi di sì a meno che tu non voglia incappare nelle ire di Miriam: dubito che si accontenterà di una visita di poche ore senza nemmeno restare per cena…”
Lucia rimase senza parole.
Miriam, la sua amica Miriam, l’Arcangelo dei Caduti.
Non la vedeva da mesi e da quando si erano trasferiti, due anni prima, si erano potute incontrare solo d’estate e per pochi giorni.
Miriam voleva dire Victoria, voleva dire casa.
“Parli sul serio?” chiese a bassa voce.
“Non vorrai avvertirli del matrimonio solo tra mesi! Potrebbero offendersi…” scherzò Mattew ma era evidente che anche a lui mancasse molto il suo amico Nick, Angelo Caduto al servizio di Miriam nonché suo marito.
Nick, ovvero Nicola, e Miriam si erano sposati l’anno prima.
Cerimonia segreta, documenti falsi e pochissimi invitati: Lucia era stata la damigella d’onore della sposa mentre Betty, la quasi – mamma di Nick, era la sua testimone e Mattew era stato il testimone di Nick mentre Joe impersonava il padre della sposa e Chuck quello dello sposo.
Una cerimonia quasi del tutto falsa per celebrare un amore vero che aveva affrontato un secolo di difficoltà.
Lucia sorrise.
“Non potevi farmi una sorpresa più bella…” sussurrò.
“Davvero? Allora senti questa, sto pensando di chiedere ora le ferie arretrate e, se tu riesci a convincere il tuo capo, possiamo partire domani e restare esattamente due settimane… Se a te non dispiace aspettare un po’ per il matrimonio…”
“Se mi dispiace? Oh Cielo, Mattew! Mi stai facendo una sorpresa enorme! Chissà come la prenderà Betty! E Joe! Chissà che battute! Nick mi rinfaccerà a vita il fatto che abbia combinato tutto lui, cavolo!” iniziò a straparlare la ragazza ma Mattew la fece tacere con una sola frase.
“Luci, era per l’età…” sussurrò.
La ragazza tacque.
Mattew era un Nephilim perché sua madre era un Angelo Caduto che si era accoppiata con un umano ma lei non aveva origini celesti.
Lui era immortale e aveva smesso di cambiare: un eterno ventenne.
Lei?
Lei sarebbe invecchiata come una semplice umana ma la cosa non disturbava nessuno dei due.
Ne avevano parlato con i genitori di Mattew e avevano deciso che si sarebbero procurati i documenti che li vedevano sposati o imparentati in vari modi –madre e figlio, nonna e nipote etc…- al momento necessario.
Ma il matrimonio lo avrebbero voluto fare entrambi della stessa età.
“Qualche mese non cambierà molto…” sussurrò la ragazza.
Anche se non lo vedeva, era certa che il fidanzato stesse annuendo.
“Penso anch’io… Allora è fatta? Chiami il tuo capo e poi mi fai sapere?”
“Sì, ti chiamo presto… A dopo…”
“A dopo, amore…”
Lucia riattaccò cercando di non ridere: lei e Mattew non erano tipi da nomignoli però a volte lui li infilava di straforo ben sapendo che le avrebbero tirato su il morale.
La ragazza digitò il numero del locale dove lavorava poi si fermò, sbirciò con la coda dell’occhio la finestra e fece un sorriso furbo poi corse in camera.
Tirò fuori dall’armadio maglie, maglioni e la giacca più pesante che aveva con dei pantaloni spessissimi poi afferrò la sciarpa, il cappello e i guanti di lana e si osservò allo specchio.
Il cappello azzurro chiaro con ricami bianchi svettava su di lei con il piccolo pompon dello stesso colore facendola sembrare più giovane, la giacca a vento blu chiaro la infagottava per bene sopra al maglione bianco a collo alto e i pantaloni neri completavano il tutto assieme alla sciarpa azzurra con i fiocchi di neve candidi disegnati sopra e i guanti grigi.
Sorrise e corse all’ingresso, si infilò di corsa gli stivali, afferrò la borsa a tracolla di finta pelle bianca che le aveva regalato Mattew e afferrò le chiavi di casa dal ripiano sopra il termosifone accanto alla porta del salotto poi uscì come un tornado.
Una volta chiusa la porta, Lucia si trovò immersa nel bianco.
Scoppiò a ridere e iniziò a camminare spedita nella neve divertendosi come una bambina.
In strada c’erano poche persone, una decina di bambini che giocavano a palle di neve o a fare i pupazzi e alcuni vecchietti usciti in veranda a godersi lo spettacolo di quei giovanotti.
Una coppia di anziani che abitavano vicino a loro e a cui Lucia faceva la spesa quando la donna era stanca la salutò con calore ridacchiando nel vederla raccogliere e appallottolare una manciata di bianco per rispondere a un attacco di due ragazzini, i fratelli di una sua compagna di corso: scrittura creativa.
Lucia si fermava sempre, sorrideva e scambiava qualche parola con tutti poi ripartiva diretta al locale e decisa a ottenere le due settimane che le servivano.
Arrivò al bar-discoteca fradicia e sghignazzante e portò con sé l’allegria che contagiò anche le due poverette che avevano fatto la notte per pulire.
Non ci mise molto: la proprietaria, Carol, le voleva molto bene come a tutte le sue ragazze e, non solo le accordò le ferie, ma le fece anche le congratulazioni per la decisione.
Lucia ringraziò, salutò e uscì.
Fuori dal locale chiamò Mattew.
“Ehy! Già fatto?” chiese lui.
“Certamente! Ho le due settimane, tu?”
“Come promesso: mio padre non vede l’ora di sbarazzarsi di me! E sai la cosa strana? Mi ha detto che non vuole che tu ti sposi uno zombie… Ironico, no? Vi siete accordati?”
Lucia scoppiò a ridere ma prima di poter rispondere una palla di neve la colpì sulla spalla e la schizzò sul viso.
Inspirò forte quando l’acqua gelida le si infilò giù per la schiena.
“Luci? Tutto bene?” chiese Mattew preoccupato.
“Sì! Ora ti lascio: devo vendicarmi…”
“Vendicarti? Luci, non starai facendo a gara con i bambini del quartiere, vero? Ti ricordo che sei in netta minoranza numerica…”
Lucia sorrise.
“Sono solo due…” replicò prima di chiudere la telefonata e abbassarsi a prendere una nuova palla di neve.
Sarebbe dovuta andare a casa, farsi una doccia calda, preparare pranzo a Mattew e iniziare a fare le valigie…
Ma una palla di neve in più o in meno non avrebbe fatto differenza, giusto il tempo di far pentire quei due di averla attaccata a tradimento…
Un quarto dora dopo, si infilò di corsa in casa bagnata fradicia.

Eh già...
SONO TORNATA!!!
(Coro di: NOOOOOOOOOOOOO!!! PERCHèèèèèèèèèèèèèèè?!?!?!)
Beh, non so cosa dire di questo primo capitolo se non che mi piace (stranamente!)...
Voi che ne pensate? La storia vi ispira?
Fatemelo sapere!

AVVISO! Se qualcuno di voi è "nuovo", gli consiglio di andarsi prima a leggere la storia 1: Il cuore dell'Arcangelo che potete trovare nella sezione Fantasy, storie originali o, ovviamente, sulla mia pagina d'autrice...
Bene, detto questo ringrazio tutti per essere qui!
Alla prossima!
Ciao ciao!
Ah no!
Dimenticavo!
Da adesso aggiornerò un capitolo ogni settimana, il (che giorno è oggi?) Lunedì...
Titolo del prossimo capitolo: Una fiamma inestinguibile
Spoiler: " 
Fra tremolanti spiriti rosso fuoco, arancione e giallo, fra evanescenti torce e caverne roventi, stavano le anime.
Catene nere come il buio tutto intorno stringevano i polsi di uno spirito irrimediabilmente corrotto, al punto da non essere altro che un ombra cupa, ma questo non si ribellava.
Attendeva. "
Che ve ne pare?
Adesso davvero: Alla prossima!
Ciao ciao!
Lady Catherine
  
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