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Autore: Ili_sere_nere    18/04/2012    6 recensioni
Ad Ariel Mones, semplice ragazza italiana, viene proposto uno scambio culturale in una città americana, Mystic Falls - Virginia. Cosa accadrà quando, dopo aver saputo delle strane morti che avvengono in quella cittadina, dopo alcuni strani incontri, capirà che di "umano" e "normale" non vi è poi quasi nulla?
#Storia Ambientata Dopo La Seconda Stagione.Tuttavia, alcuni particolari riguardanti il finale di stagione sono stati cambiati#
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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34



Capitolo 34

 

POV DAMON

< Allora, che facciamo? > esclamai una volta raggiunta la tenuta dei Lockwood.
Elena mi guardò un po’ scocciata. < Mi raccomando, Damon, la prossima volta fai con più calma! >
< Domanda – esclamò Tyler – chi ci dice che Ariel non sia già morta? >
Strinsi i denti a quella domanda che, tuttavia, non aveva tutti i torti. Dopo una settimana quante erano le probabilità che Klaus non l’avesse già uccisa?
< Mi ha lasciato questa sul portico ieri > disse Elena, cacciando dalla tasca un biglietto.
< Credi che l’abbia scritta lei? > chiese Caroline
< Può essere una trappola > propose Alaric
< Non mi importa, trappola o no dobbiamo salvarla, o almeno darle degna sepoltura > disse Elena, abbassando lo sguardo.
< Elena ha ragione, ci sono ancora speranze che sia viva > ribadì Bonnie, facendo forza ad Elena, la quale le sorrise timidamente.
< D’accordo, d’accordo. Come agiamo? > domandai, volendo nettamente non pensare alla possibile morte di Ariel.
< C’è un passaggio segreto che collega il bosco nei pressi della pensione con l’abitazione di Klaus, ma se non ricordo male c’è un problema >
< Ovvero? > fece Stefan.
< Solo Klaus e i suoi ibridi possono entrare. Nessun’altro, forse solo gli umani >
Il mio sguardo saettò su Bonnie. < Sapresti rompere l’incantesimo? Lo hai fatto con quello della cripta >
Il viso di Bonnie si indurì e in pochi secondi dovetti accasciarmi a terra dolorante, tenendomi fortemente la testa. Quella piccola strega mi stava provocando infiniti aneurismi. < Ed è morta mia nonna >
< Ma ora sei molto più forte di allora > disse Stefan, posandole una mano sul braccio e facendo cessare tutto il dolore.
Mi rimisi in piedi, guardando malamente Bonnie, ma dovevo mantenere la calma. < Credo di potercela fare, ma fino a quando non sono di fronte l’incantesimo non posso esserne sicura >
< Bene, come agiamo in caso di attacco? > chiese Elena.
< Semplice, voi.. – mi fermai, voltando poi la testa verso sinistra – Credo che dovremmo saltare la parte teorica e passare direttamente a quella pratica > dissi, facendo una smorfia.
Elena ci guardò preoccupata. < Che succede? >
Stefan le si parò davanti, proteggendola. < Abbiamo visite >

Fu il turno di Caroline e Tyler di mettersi in posizione d’attacco e Alaric si armò velocemente.

Poco dopo, dalla schiera infinita di alberi che li circondavano, uscirono dai loro nascondigli quelli che riconobbero essere ibridi.
< Ric, credo che la tua opinione non fosse tanto sbagliata > proruppi, tenendo d’occhio ogni ibrido.
< Cosa volete? > chiese Stefan
< La doppelganger e la vostra morte > esclamò uno di loro
Storsi la bocca. < Papino non era il tipo da “io rispetto i patti?” >
< Dateci la ragazza >
< Se ci sono gli ibridi, vuol dire che nei paraggi ci saranno Klaus e Ariel >
Mi scrocchiai le dita. < Pensiamo a staccare un po’ di cuori, poi penseremo a loro >

 

POV ARIEL

< Non era nei patti, Klaus! > gli urlai contro.Avevo saputo cosa aveva fatto. Mandare i suoi ibridi contro Damon e gli altri per ucciderli. Cercavo di raggiungerlo per bloccarlo, cercando così ti ottenere spiegazioni. < Dannazione, stupido di un ibrido, vuoi fermarti? > sbottai adirata, afferrando un piccolo sasso e lanciandoglielo contro, colpendolo sulla schiena.
Klaus si fermò e, prima che me ne rendessi conto, ero a terra, con una guancia dolorante e pulsante. Strinsi gli occhi, portando una mano sulla zona lesa, mentre lo guardavo con odio. < Non farmi perdere la calma proprio ora. Ora alzati, non siamo ancora arrivati >
Mi rimisi in piedi, stringendo i denti. < Arrivati dove? >
< Tutto a suo tempo > rispose lui semplicemente, riprendendo la camminata.

Non so quanto tempo passò, ma dopo una lunga e infinita camminata raggiungemmo un’abitazione sperduta tra i boschi, isolata e controllata da alcuni ibridi. L’interno della casa era spoglia, come se servisse solamente come nascondiglio e non come abitazione in sé per sé.
Ciò che catturò la mia attenzione più di tutto, furono le cinque bare poste al centro della stanza. Feci istintivamente un passo indietro, ma mi scontrai con il petto di Klaus.
< Zuccherino, lasci che ti presenti la mia famiglia >
< Li.. Li hai tutti u-uccisi? >
< Teoricamente > disse mentre, dopo avermi superata, si avvicinava a una di esse, sfiorandola con la punta delle dita.
Continuai a guardare quelle bare. Ero confusa. Klaus andava in giro con la sua famiglia morta, ok lo sapeva, ma perche ora voleva mostrarmele? < Perché? >
< Con la morte definitiva di Mikael potrò riportarli in vita. Ci riuniremo e nessuno sarà mai più solo > completò, allontanandosi svelto dalle bare e avvicinandosi a uno scaffale. Sebbene non lo potessi vedere in faccia, avevo riconosciuto il tono di voce che aveva usato. Era lo stesso tono usato quando mi parlò, anzi mi urlò contro il disprezzo nei confronti dei suoi genitori. Ormai lo avevo capito bene, il punto debole di Klaus era la sua famiglia, i suoi fratelli.
Lo vidi ritornare con una boccetta in mano. < Cosa c’è lì dentro? >
< I tuoi amici non sono gli unici ad avere una strega al loro fianco, io ne ho tantissime e tutte con molti secoli alle spalle. Questa – mi mostrò maggiormente la boccetta – è la mia polizza >
< Che intendi dire? >
< Che una volta che avrai ingerito il contenuto, nessuno potrà salvarti. Il sangue dei tuoi amici vampiri o qualche stupido incantesimo della tua strega non serviranno. Lo hai detto tu, no? Se a non rispettare i patti fossi stata tu, io avrei avuto la tua vita. Mi sto solamente assicurando ciò, sai, non voglio nessun’altra sorpresa > disse, lasciando nella mia mano la boccetta. < Su, forza, bevi! > Mi aveva messa alle spalle al muro. Non si sarebbe fatto prendere in giro una seconda volta, non dopo l’aver scoperto che Elena era viva, anche se questo fu per lui un bene. Prendendo un lungo respiro, tolsi il tappo e portai la boccetta alla labbra, iniziando a ingerire tutto il contenuto. Tossii con forza, lasciando cadere la bottiglietta per terra, dove subito si frantumò in mille pezzi, mentre, con una mano sulla gola, guardavo sconvolta Klaus. < Diciamo che potrei aver leggermente modificato l’accordo – mi mise una mano su di una spalla – Quando voglio qualcosa, l’ottengo sempre. Ti aspetto fuori > disse, uscendo e lasciandomi lì dentro da sola.
Respirai affannosamente, sorreggendomi contro la parete di fianco. Quando il mio respirò tornò a farsi regolare, mi avvicinai ad una delle bare. Mi guardai intorno e, non vedendo arrivare nessuna, l’aprii. Al suo interno era posto il corpo di una ragazza dai capelli biondi. Al centro del suo petto faceva bella mostra di sé un pugnale d’argento.
Una strana idea passò per la mia mente. Se Klaus aveva usato quei pugnali per uccidere i fratelli, forse potevo usare lo stesso pugnale, uccidendo lui. Potevo provarci, ma avremmo poi avuto a che fare con un nuovo Originale.
< Non ci penserei se fossi in te > la voce improvvisa di Klaus mi fece sobbalzare.
Richiusi la bara. < Di fare cosa? >
Sentii poco dopo la presenza di Klaus dietro di me, il suo petto che aderiva alla mia schiena, il suo fiato a solleticarmi il collo. < Sono  immortale, my lovely. Quel pugnale con me non funziona >
Mi girai in modo da guardarlo negli occhi. < Lo so – gli toccai il petto  – per questo preferisco le cose tradizionali > gli dissi, sorridendo e ricevendo uno sguardo confuso.
< Cosa vuoi fare? > boccheggiò alcuni secondi, prima di piegare il busto verso di me.
< Vampiro o no, resti comunque un uomo – lo spostai da me – Alcune zone restano sensibili > Aprii la bara, estraendo il pugnale. < Non si sa mai > e glielo conficcai nel petto, correndo via subito dopo.

Ok, avevo appena segnato completamente la mia morte, ma non era proprio quello a cui puntavo? Cercai di correre il più velocemente possibile, ben sapendo che Klaus mi avrebbe raggiunta in men che non si dica. Inciampai in una radice, cadendo rovinosamente a terra e rotolando per via delle terreno scosceso. Mi sentivo tutta dolorante e alcune zone bruciavano, segno che mi ero ferita.
< Signorina, si sente bene? > esclamò la voce di un ragazzo, che comparì da dietro alcune piante.
Lo guardai mentre a fatica mi rimettevo in piedi. < Si, sto bene > risposi brusca, lanciando uno sguardo dietro alle mie spalle.
< Deve stare attenta, potrebbe farsi molto male >
< Si, lo so, grazie dell’interessamento > dissi, sorpassandolo  per riprendere la fuga, ma quello mi bloccò il polso con forza. < Che diavolo stai facendo? > chiesi, cercando di liberarmi dalla presa.
< Devo riportarti da Klaus > esclamò, sulle labbra ancora un sorriso.
Ibrido, ecco che diavolo era. < Zuccherino, non sono cose che si fanno queste > esclamò Klaus, di colpo dietro alle mie spalle. < Puoi andare – disse, rivolgendosi all’ibrido – Tu, invece, hai appena ottenuto quanto volevi >
< Odio attendere > dissi ironica mentre mi fece voltare con forza e spingendomi contro il tronco di un albero.
Le mani di Klaus si chiusero attorno al mio viso, la sua fronte si posò contro la mia e le sue labbra erano a pochi centimetri dalle mie.
< Speravo non dovesse finire in questo modo > mormorò, parlando sulla mia bocca.
< Crepa > risposi dura, guardandolo con astio.
Lui scosse il capo, sorridendo. < Vediamo se questa bocca sa fare anche dell’altro >. Spalancai gli occhi e cercai di oppormi, ma non ci riuscii. La sua bocca forzò la mia, dando vita ad un bacio violento. La sua bocca si mosse avida contro la mia e la sua lingua ispezionò la mia bocca. Cercavo in ogni modo di oppormi. Graffiavo la sua pelle, tiravo pugni contro il suo petto, ma niente.

< Che diavolo succede qui? > esclamò la voce di Damon.
Klaus si allontanò dalle mie labbra, guardando alle mie spalle. sorrise sprezzante.  Klaus mi fece girare, stringendomi a lui con un braccio sulla mia vita.
Che diamine stava cercando di fare Damon? Era sparito per una intera settimana, rompendo qualsiasi legame con me. Perché diavolo doveva cercare di salvarmi, ora?
< Lasciala. Andare. Ora! > disse Damon a denti stretti.
Sentii una mano di Klaus accarezzarmi la schiena e fermarsi in mezzo ad essa, l’altra, invece, si chiuse sul mio mento, voltandomi il viso verso di lui. < Salvatore, di addio alla ragazza – strusciò il naso contro la mia guancia – Saresti stata un’ottima vampira > sussurrò al mio orecchio.
Liberai il volto dalla presa di Klaus, puntando lo sguardo negli occhi azzurri di Damon.
< Ti ho detto che devi lasciarla andare, adesso, o farai la fine dei tuoi stupidi ibridi >
Lo sguardo di Klaus si indurì, come i lineamenti del suo viso. < Già, dovevo immaginarlo, ma sai – strusciò il naso contro il mio collo – con la sua morte potrei ottenere molto di più. Come mai cerchi di salvarla? Non avevi preferito fuggire pur di non avere più nulla a che fare con lei? >
Fu il turno di Damon di indurire il viso. < Sai come si dice, piccoli incidenti di percorso >
< Mi dispiace, ma non avrete il tempo di fare la pace >
Mi si mozzò il fiato e aprii maggiormente gli occhi e la bocca, non riuscendo a emettere alcun suono. Tutto quello che percepivo era un fortissimo bruciore e dolore che attraversa tutto il mio corpo.  Quando abbassai lo sguardo, boccheggiai in cerca d’aria, notando come il mio busto era stato trapassato dal braccio di Klaus.
< Ariel! > esclamò sconvolto Damon, alternando lo sguardo da me a Klaus, prima di guardare Klaus con rabbia.
< Non dannarti l’anima nel darle il tuo sangue, non la salverà. Nessuno potrà salvarla > sorrise Klaus, lasciandomi cadere per terra. Damon corse verso di me, prendendomi poi tra le braccia. < Ve lo avevo detto: l’amore è la più grande debolezza per un vampiro > e così uscì di scena.
Damon iniziò ad accarezzarmi i capelli ed il viso. < Non so cosa tu mi abbia fatto piccola essere umano, ma tu hai riportato completamente a galla, sulla terra ferma, l'umanità che credevo perduta. Quell'umanità che Elena aveva riportato in vita >. La voce di Damon si incrinò. < Nonostante il male che ti ho causato non hai mai smesso di voler bene, di amare questo stupido vampiro. – fece un lungo respiro - Ti amo, Ariel. Ti amo e... Ti prego torna da me >>
Abbozzai un sorriso. < Non perdere la tua umanità perché sai di essere un vampiro, un uomo migliore. Proprio in punto di morte dovevi dirmi di amarmi? > cercai di essere leggermente divertita.
< Mi.. Mi dispiace così tanto > disse lui.
Facendomi forza, posai una mano sulla guancia di Damon, accarezzandola. Scossi il capo senza smettere di sorridere. < Ti amo e non potevo chiedere di meglio >
Un vociare insistito, il mio nome che veniva chiamato da più persone, mi fece capire che erano arrivati anche gli altri. Erano figure sfumate, ma riuscivo a intravedere i loro visi, a distinguerli. Elena, Bonnie e Caroline avevano una espressione sconvolta, forse Elena piangeva. Stefan la strinse a sé, facendole sprofondare il viso nel suo petto.
Non lo so perché, ma sentivo di star sorridendo. C’era ancora una cosa da fare. Non potevo morire senza avere come ultimo ricordo il viso di Damon! Guardai gli occhi azzurri di Damon, in quel momento lucidi, e il mio sorriso si aprì maggiormente.
Si, ora potevo morire felice.






Spazio Autrice ( sempre per modo di dire )
Ma buongiorno! Come state? Spero bene.. Siamo arrivati così all'ultimo capitolo di questa storia.. Mii, non ci credo ma è così.. Domenica verrà pubblicato l'epilogo e lì farò tutti i ringraziamenti.. E chissà, forse vi lascerò una piccola chicca ;)
Allora.. Damon è andato a salvare Ariel, ma i nostri amici sono caduti in una piccola imboscata, andata tuttavia male per gli ibriducci di Klaus.. Ariel, invece, cerca una via di fuga che risulta anch'essa inutile.. Mi scuso, come ho fatto ieri nel gruppo su Fb, se la parte della fuga è risultata banale.. Chiedo perdono ma non sapevo come collegare le due scene.. Ma ritornando a noi, uccisi tutti gli ibridi Damon rintraccia Klaus e Ariel e beh.... Il finale di questo capitolo parla da solo.. La domanda è: Klaus ha cambiato il patto quando ha dato la boccetta ad Ariel.. In pratica non può essere trasformata o salvata dai suoi amici.. Cosa vedrete nell'epilogo se Ariel è morta? Probabilmente le reazioni post mortem, o chissà...
Vorrei ringraziare i lettori silenziosi, coloro che recensiscono, chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/da ricordare e chi mi ha messo tra gli autori preferiti.. Grazie mille :)
Non mi resta che dirvi a Domenica :*













  
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