Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Silveralterego    19/04/2012    2 recensioni
"Non è come sembra..." mormorò lui spiazzato.
Lei lo guardò,attonita "Ah no ? E com'è in realtà?"
Ron era a dir poco terrorizzato dalla calma olimpica di Hermione. Aveva la tremenda sensazione che sarebbe scoppiata come una bomba ad orologeria, da un momento all'altro.
"Si può..."
"...riparare.Sì,certo." completò Hermione.
Ron sembrò sollevato,per un attimo.
"Ma c'è un piccolo dettaglio,Ron. Il lavoro che ho fatto nell'arco di tutta la mattinata,non era stato salvato.O meglio,lo stavo per fare,prima che arrivassi tu." spiegò con la freddezza di un cyborg "Tu sai cosa vuol dire spegnere il computer senza prima aver salvato il documento,vero?"
Lui rimase in silenzio,non sapendo bene cosa rispondere.Dall'espressione di Hermione, intuì vagamente che fosse una cosa grave.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
The art of losing THE ART OF LOSING



Il rumore insistente del campanello echeggiò per tutta casa Granger,costringendo Hermione ad abbandonare malvolentieri la sua postazione di studio per andare ad aprire la porta d'ingresso.
Hermione Granger,la 'strega più brillante della sua età', aveva superato ormai da tempo,e con ottimi voti, gli esami della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts,e aveva deciso di proseguire i propri studi alla facoltà di Magisprudenza. La sua scelta non avrebbe potuto rivelarsi più esatta,considerando gli eccellenti risultati ottenuti in poco tempo. Aveva infatti superato i primi esami con voti eccellenti, e ora si ritrovava ad affrontare l'esame di Storia del diritto delle Creature Magiche, materia che per ovvi motivi, suscitava in lei un interesse particolare.
Così,in quei giorni la sua mente era stata completamente assorbita dalla stesura di una relazione di approfondimento che gli studenti avrebbero dovuto presentare qualche giorno prima dell'appello orale, e aveva deciso di dedicare quella domenica mattina allo studio,approfittando sia dell'assenza dei suoi genitori,partiti per il week end,sia del brutto tempo che da settimane attanagliava Londra.
Aprendo la porta, fu sorpresa nel trovare davanti a sè Ron, completamente infagottato in una voluminosa giacca a vento.
"Sorpresa!" cantilenò sorridendole radioso.
"Ron ?" esordì lei disorientata "Cosa ci fai qui?"
"Beh,eri da sola a casa stamattina..." mormorò lui sfregandosi le mani "e ho pensato che un po' di compagnia ti avrebbe fatto piacere!" concluse sorridente ,sfilandosi dalle spalle uno zainetto tempesato di spillette e targhette dei Cannoni di Chudley.
"E'molto... carino da parte tua" disse Hermione,non sapendo bene come reagire "Però,ecco Ron...io dovrei studiare.Sai che ho da fare la re-"
Ron la interruppe con la mano "Certo,certo la relazione Hermione!Lo so,non ti darò alcun fastidio!" disse continuando come se nulla fosse, mentre tirava fuori dallo zainetto un sacchetto colorato. "Ho portato i muffin al cioccolato!"
Hermione lo fissò poco convinta,indecisa sul da farsi.L'entusiasmo travolgente con cui si era presentato le impedì di essere categorica come avrebbe voluto. In realtà,dopotutto, non le dispiaceva affatto che Ron avesse avuto quel pensiero.
Lo fece accomodare a casa,cercando un compromesso che le potesse permettere di passare la giornata con lui e allo stesso tempo concludere la sua relazione.
" Di' un po',hai trasformato la tua casa nella succursale della biblioteca di Hogwarts?" ridacchiò lui,pescando un muffin dalla busta e lanciando un'occhiata alla pila di libri che sovrastava il tavolo del soggiorno.
"Oh, quelli non mi servono più...li avevo consultati per scrivere l'introduzione."
Ron tossì bruscamente "Quelli erano solo per l'introduzione?!"
"Certo." Annuì lei, noncurante del suo stupore.
Ron rimase in silenzio,in uno stato di rassegnata accettazione. Dopotutto si stava parlando di Hermione Granger,cosa avrebbe potuto aspettarsi? Decise di evitare ogni tipo di contestazione (che sarebbe risultata ovviamente vana),e prese ad osservare incuriosito - come faceva tutte le volte che metteva piede in casa Granger - ogni singolo oggetto babbano del salotto.
"Senti,Ron...io..." continuò lei esitante "Io però avrei bisogno di concentrazione..."
Lui trangugiò l'ultima parte di muffin,voltandosi verso di lei. "Cemto Hemmione,mom preoccupamti" rispose con la bocca piena,concentrandosi ad esaminare con un certo interesse il telecomando del televisore. " Quanto ti manca per finire?" proseguì dopo aver mandato giù il boccone.
"Non molto,mi manca solo la conclusione." rispose lei,poggiando un nuovo libro sul tavolo.
"Oh, bene! E dov'è? Quanti chilometri hai scritto?"
"L'ho scritta al computer " disse Hermione,cominciando a sfogliare un libro consunto e ingiallito "Uno dei vantaggi di non studiare più ad Hogwarts è non dover scrivere a mano pergamene infinite di compiti..."
"mmm..." mormorò Ron,incrociando le braccia al petto "beh potevi chiedermi una penna autoscrivente! George ne ha così tante!"
Hermione lo guardò scettica "Sì,certo...ti sei dimenticato tutti gli errori ortografici che abbiamo dovuto correggere l'ultima volta?"
"Ma gli errori ortografici sono un dettaglio!" asserì lui con leggerezza.
 Hermione inarcò un sopracciglio "Preferisco tenere sotto controllo certi dettagli..."
"E non hai pensato all'incantesimo Autoscribo ?" propose Ron,ignorando la sua puntualizzazione.
"Certo ,che ci ho pensato" rispose la ragazza quasi risentita "Ma i miei genitori preferiscono che qui a casa io usi metodi babbani.Nel caso dovesse venire qualche ospite..."
Ron sospirò pesantemente,alzando gli occhi al cielo "Piuttosto questo coso...questo pomtuter..."
"...computer " lo corresse Hermione.
"Sì beh...è affidabile? Voglio dire,come fai a scrivere la relazione in questa scatoletta? Sei sicura che ci entri? " osservò insospettito,fissando il portatile della ragazza.
Hermione smise per un attimo di sfogliare le pagine del libro,posando lo sguardo divertito su Ron. "Credo proprio di sì."
Ron la guardò poco convinto "Come si usa questo..." si fermò un secondo cercando di ricordarne il nome "pomcuter ?"
"c-o-m-p-u-t-e-r " puntualizzò di nuovo lei,con la stessa pedante pignoleria con cui era solita scandire la giusta pronuncia del termine C.R.E.P.A.
"E io che ho detto?" sbuffò Ron.
Lei lo ignorò,abbandonando il libro sul tavolo. "Dopo posso insegnarti ad usarlo,se vuoi.Ma prima devo finire-"
"Devi finire la relazione...certo,certo..." continuò a memoria Ron,sprofondando sul divano.
Lei sorrise,prima di posare un bacio sulle labbra del ragazzo.
Raccolse alcuni volumi tra le braccia,e fece per dirigersi verso la sua stanza "Vado a mettere a posto questi libri in camera mia e torno subito.Dammi qualche ora e poi avremo la giornata libera,va bene?" disse sorridendo.
Il ragazzo la seguì con lo sguardo sparire al di là delle scale.


------


Dopo qualche minuto di attesa, Ron si alzò e prese a passeggiare per il salotto,fischiettando distrattamente. Sfiorò con le dita gli scaffali della libreria di casa Granger,sfilando di tanto in tanto qualche tomo voluminoso.  Tuttavia,dopo aver constatato il noioso contenuto dei primi tre volumi che gli capitarono tra le mani -  Terapia causale delle malocclusioni, Curare le carie dentali, Corso di paradontologia - (evidentemente la libreria era monopolio dei genitori di Hermione, entrambi dentisti) storse la bocca in una smorfia disgustata e lasciò perdere.
Si voltò annoiato ad osservare Grattastinchi giocare con una pallina di gomma, e lo sguardo gli cadde sul piccolo portatile di Hermione. Si avvicinò con aria diffidente e lo prese tra le mani per studiarlo da vicino,notando che quel piccolo marchingegno presentava qualche affinità con la strana scatola rettangolare che i babbani chiamavano tevelisione (ma non era sicuro che quello fosse il nome esatto).
Un improvviso lampo di genio  creativo alla 'Arthur Weasley',gli suggerì di prendere il telecomando e puntarlo verso il portatile,pigiando a caso i tasti in attesa di qualche sensazionale scoperta ; ma quando non successe nulla, fissò sconsolato il computer e tornò a passeggiare per la stanza,voltandosi nuovamente verso la libreria.
Quando,dopo qualche minuto,avvertì il miagolìo insistente di Grattastinchi,si girò con fare annoiato per dirigersi verso il divano; quello fu l'attimo che precedette la rovina.
Inavvertitamente,poggiò un piede sulla coda vaporosa di Grattastinchi (che sgattaiolò via gemendo per il dolore e soffiando irritato) e  inciampò sul filo dell'alimentatore che era collegato al portatile.La forza dell'urto trascinò giù il portatile,il cui schermo fu attraversato da un rapido lampo prima di cadere a terra con un tonfo acuto.
"MISERIACCIA!"
"Ron,cos'è successo?!" urlò Hermione dalla sua camera.
"N-niente!" esclamò lui immergendo entrambe le mani tra i capelli fulvi e fiondandosi a recuperare ciò che rimaneva del computer. "Mi è caduta una pila di cd!" improvvisò con la voce rotta di chi è in procinto di camminare sui carboni ardenti.
Miseriaccia,miseriaccia...MISERIACCIA !
"Ti sei fatto male?" chiese preoccupata.
"N-no!Non ti preoccupare!" ribattè lui,sperando con tutto se stesso che Hermione non scendesse da quelle scale.
Ma le preghiere di Ron non vennero ascoltate.I passi di Hermione lo fecero letteralmente sprofondare in uno stato di terrore.Posò il computer su una sedia vicino al tavolo del salotto e vi si piantò davanti,nel disperato e assurdo tentativo di nascondere quella che agli occhi di Hermione avrebbe sicuramente assunto le proporzioni della più catastrofica delle tragedie.
Hermione arrivò due secondi più tardi,con in mano due libri di dimensioni mastodontiche.
"Aiutami a poggiare questi libri sul tavolo..." ansimò affaticata.
Il ragazzo restò immobile,pallido in volto.
Hermione lo fissò "Allora? Vuoi darmi una mano per favore?"
Ma Ron rimase con i piedi ben saldi sul posto,come un naufrago aggrappato ad uno scoglio.
"Beh..." sbuffò lei abbandonando con poca grazia i due libroni sul tavolo "Grazie,eh!"
"Ho..." esordì Ron in estrema difficoltà,cercando di selezionare al meglio le parole.Per un attimo fu tentato di dirle tutta la verità. "Il tuo coso...il..."
"computer?" completò distrattamente Hermione,impegnata a raggruppare altri libri.
"Sì,esatto.E' ..." vacillò con la gola sempre più secca "...molto...interessante..."  mentì alla fine, tormentandosi le mani dietro la schiena. "Puoi lasciarmelo per un po'?"
Hermione fermò lo sguardo sul ragazzo "Ron,mi dispiace...stamattina serve a me per la relazione." disse "...e poi non sai neanche come si usa!"
"Sì,invece!Lo so usare perfettamente..."
"Ah sì?" lo guardò scettica inarcando le sopracciglia,e Ron annuì poco convinto.
"In ogni caso stamattina serve a me,poi lo potrai usare quanto vorrai..." ripetè lei tranquilla,facendo un passo avanti.
"No !" reagì Ron scomposto,sbarrando la strada alla ragazza.Hermione lo guardò confusa.
"no...no,perchè..." biascicò goffamente "Perchè...stavo,stavo..." era nella disperata di ricerca di una scusa che potesse sembrare anche lontanamente plausibile. "Ecco,lo sto usando io adesso. " concluse vago,illudendosi che una risposta del genere potesse risultare accettabile.
Hermione continuò a fissarlo stupita e contrariata.
"Ron,vuoi farmi finire questa relazione sì o no? " protestò,cercando di superare il ragazzo.
Ron fece un passo indietro per mettersi di nuovo di fronte a lei ed impedirle il passaggio.Era nel panico totale.
"Dai,Herm! Riposati un po'!"
"Oh,ma insomma...si può sapere cos'hai?!" ora Hermione cominciava a spazientirsi.
 "Ecco...mi preoccupo per te...i-io..." balbettò "hai l'aria stanca,ecco. " aggiunse precipitoso,vedendola poco convinta.
Lei lo trafisse con gli occhi "Ronald Weasley ,c'è qualcosa che mi stai nascondendo? C'è qualcosa che dovresti dirmi? "
"NO !" ribattè d'impulso lui,accorgendosi un secondo dopo di aver letteralmente urlato.
Lei lo fissò come se stesse parlando con un matto.
Per sembrare più sciolto abbozzò un sorriso nervoso,che però non fece che peggiorare la situazione. "Cosa dovrei nasconderti?" Mise le mani sulle spalle della ragazza per farla voltare,ma Hermione,che evidentemente aveva intuito qualcosa di losco dietro al suo comportamento, fu più veloce di lui.
"Accio computer!"
Tutti i presagi funesti che avevano popolato la mente di Ron fino a quel momento,si concretizzarono nell'attimo stesso in cui il computer giunse tra le mani di Hermione.
La ragazza fissò con sguardo vacuo lo schermo dilaniato del computer,senza proferire parola. Sembrava quasi che il suo cervello si rifiutasse di elaborare l'immagine.
"Non è come sembra..." mormorò lui spiazzato.
Lei lo guardò,attonita "Ah no ? E com'è in realtà?"
Ron era a dir poco terrorizzato dalla calma olimpica di Hermione. Aveva la tremenda sensazione che sarebbe scoppiata come una bomba ad orologeria, da un momento all'altro.
"Si può..."
"...riparare.Sì,certo." completò Hermione.
Ron sembrò sollevato,per un attimo.
"Ma c'è un piccolo dettaglio,Ron. Il lavoro che ho fatto nell'arco di tutta la mattinata,non era stato salvato.O meglio,lo stavo per fare,prima che arrivassi tu." spiegò con la freddezza di un cyborg "Tu sai cosa vuol dire spegnere il computer senza prima aver salvato il documento,vero?"
Lui rimase in silenzio,non sapendo bene cosa rispondere.Dall'espressione di Hermione, intuì vagamente che fosse una cosa grave.
"Significa che quel documento su cui stavo lavorando da stamattina..." continuò la ragazza avvicinandosi al tavolo del salotto e poggiando il computer "...è perso.Capisci? Perso. " concluse con una punta di isteria nella voce.
"No,no...o-ora ci tranquillizziamo un attimo.Ragioniamo e recuperiamo tutto..." ansimò lui angosciato.
"Su cosa vuoi ragionare,Ron?" la voce di Hermione cominciava a dare segni di instabilità.
"Dai,Herm...un attimo,non essere precipitosa..." il ragazzo era in preda all'ansia "Guarda,intanto ripariamo lo schermo..." disse,tastandosi i pantaloni per prendere la bacchetta.
Hermione si accovacciò sulla sedia, tramortita. "Sono stata via per cinque minuti...cinque minuti..." ripetè con voce incredula e tremante,mentre Ron si aggirava per il soggiorno, alla ricerca della bacchetta.
"Mi ha anche rotto i cristalli liquidi.Incredibile..." continuò a mormorare Hermione tra sè e sè,con un tono che oscillava tra l'allibito e il disperato,ancora in stato di semi-incoscienza.
" No,ma è impossibile. Non c'era niente di liquido,è tutto asciutto qui..." spiegò ingenuamente Ron,afferrando la bacchetta che aveva lasciato sul divano.
Lei lo guardò torva.
"Che c'è?"
"Niente ." ribattè atona.
Ron si precipitò verso il tavolo,puntando la bacchetta sul portatile privo di sensi,quasi stesse soccorrendo un malato in fin di vita. "Ecco,ora lo mettiamo a posto e recuperiamo tutto eh...stai tranquilla." disse agitato.
"Reparo " recitò,puntando la bacchetta verso il computer,sotto lo sguardo funereo di Hermione.
In un attimo lo schermo tornò come nuovo e Ron sospirò sollevato,credendo di aver  risolto ogni problema.
"Bene,ora dobbiamo sol-"
"Devo ,Ron. Devo ricominciare a scrivere la parte finale della relazione. Da capo. " lo interruppe lei sull'orlo di una crisi di nervi, prima ancora che Ron potesse proporre qualche assurda soluzione.
"Dai,Herm...non prenderla così!In fondo quante pagine saranno state? Sono sicuro che ci metteremo un attimo..." tentò di sdrammatizzare il ragazzo.
Hermione lo fissò fuori di sè e un secondo dopo esplose come una furia indiavolata.
"RONALD WEASLEY !" sbraitò "per colpa tua devo recuperare tutto il lavoro di una giornata !"
"C-cosa? N-no assolutamente..." bofonchiò il ragazzo mortificato "dev'esserci un modo per..."
"Fuori di qui." sibilò Hermione paonazza.
"U-un attimo...cerchiamo di parlarne con calma..." boccheggiò Ron portando le mani avanti.
"Con calma ? Levicorpus !" urlò lei puntando la bacchetta contro Ron.
Il corpo del ragazzo si alzò a mezz'aria trascinandolo a testa in giù e facendolo rimanere appeso per la caviglia.
"Herm-mione...t-ti prego! " balbettò Ron dimenandosi.
"Fuori-di-qui." ripetè Hermione con gli occhi infiammati.Dalla punta della bacchetta fece apparire sul palmo della sua mano una colonia di piccoli ragni.
"V-va bene,va bene! V-vado via!" farfugliò Ron contorcendosi in aria. "Fammi scendere e me ne vado!"
Hermione sciolse l'incantesimo e si voltò immediatamente dall'altra parte, poggiando violentemente la bacchetta sul tavolo.
Ron cadde a terra sbattendo la faccia sul pavimento.
"Herm...ascolta,possiamo affrontare la questione in modo meno drastico?" riprovò,massaggiandosi il naso dolorante.
"Al momento,questo è l'unico modo che conosco!" ruggì la ragazza furibonda.
"Ma non è stata colpa mia!"
"Ah no?!" ruggì Hermione con tono di sfida "E di chi è stata?!"
 "Se non mi fossi ritrovato tra i piedi il tuo gatto..."
"Non ti azzardare!" lo bloccò Hermione rossa in volto "Non provare a dare la colpa a Grattastinchi!"
"N-non sto dando la colpa a Grattastichi! Dico solo che dovresti avere una visione d'insieme dell'incidente...e se tu riuscissi a rimanere un po' più tranquilla..." tentò di difendersi Ron.
"Ronald Weasley..." Hermione afferrò di nuovo la bacchetta,agitandola con un movimento rapidissimo "con quale faccia mi vieni a suggerire una cosa del genere?!"
Un ragnetto comparve sul colletto del maglione di Ron,facendolo urlare per il terrore. Cadde a terra carponi,dimenandosi come un pazzo "Hermione!A-aiuto! T-toglimelo subito di dosso!" piagnucolò fobico,ma lei non mosse un muscolo.
"A-aiuto!!!" mugolò disperato,rotolandosi sul pavimento.
"Dimmi perchè dovrei!"
Ron continuava a scalciare come un pazzo "Me ne vado!S-stavolta me ne vado davvero!Ti s-scongiuro!"
Hermione sbuffò irritata "Finite incantatem." si voltò di nuovo di spalle. "Fuori. Adesso ."
Lui rimase per qualche istante immobile sul pavimento,tremante, rannicchiato con le mani sulla testa.  Si alzò lentamente,seguendo i movimenti della ragazza con la coda dell'occhio. Quando ebbe la sensazione di essere effettivamente fuori pericolo,raggruppò precipitosamente le sue cose.
"...però la tua non è una reazione normale!" protestò,mentre infilava la giacca.
"SPARISCI ! Prima che ti faccia pentire di essere rimasto qui un minuto di più!" sibilò lei furente.
Ron deglutì sonoramente e senza esitare,uscì con la coda tra le gambe dalla porta d'ingresso,lasciando Hermione sola,in uno stato di completo delirio.


------


Dlin Dlon
Secondo livello.Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia.
La porta scorrevole dell'ascensore si aprì lentamente e Ron ne uscì con passo spedito,percorrendo frettolosamente il lungo corridoio del Ministero.Vagò disorientato tra i numerosi uffici del secondo piano,seguendo le indicazioni che lo avrebbero portato al Quartier Generale degli Auror.
Dannazione,come ho fatto a cacciarmi in un guaio così grosso!
Quando vide Harry,appoggiato al muro, con le braccia conserte,vicino all'entrata di un ufficio,parve lievemente rasserenato.
"Tu non avevi gli allenamenti fino a stasera?" chiese Ron,quando fu davanti all'amico.
"Sì,ma quando mi hai chiamato avevi una voce tutt'altro che rilassata.Mi sono preoccupato,e così ho chiesto un permesso." spiegò Harry
Ron lo guardò,riconoscente.
 "Allora? Si può sapere cosa succede?"
"Una tragedia." dichiarò il ragazzo "Ho combinato un casino."

------


"Accidenti,Ron! Ma come diavolo fai a cacciarti sempre nei guai con lei?"
"Non lo so..." si lamentò Ron grattandosi la nuca "ma stavolta non è stata colpa mia!"
Harry rimase in silenzio.Immaginando in modo estremamente nitido la reazione furiosa che sicuramente doveva aver avuto Hermione,ritenne che Ron non fosse nelle condizioni mentali di subire una nuova strigliata.
"Mi devi aiutare!" lo pregò disperato Ron "Non so come,ma devo rimediare!"
Harry si passò una mano sul mento "Non saprei come risolvere il problema..."
Ron precipitò in uno stato di totale sconforto "Questa è la volta buona che Hermione mi manderà al diavolo..."
" Intanto sai di cosa parlava questa relazione?" chiese Harry risoluto.
Ron tacque,rosso come un peperone.
Harry lo guardò storto "Almeno te lo ricordi il titolo, vero ?"
Il giovane Weasley mugolò sconsolato.
"Ron,per tutti i gargoyle!"
"Aspetta!Sto cercando di ricordare!" si difese Ron, a disagio. "Dunque...mi sembra che parlasse degli elfi domestici...e di una cosa del medioevo..." abbozzò esitante.
"Ti sembra o sei sicuro? " chiese Harry storcendo il naso.
"Ehi,non mi guardare così!Me ne aveva parlato qualche giorno fa,ma lo sai anche tu come sono i compiti di Hermione!Pieni di cose complicate,di parole strane..."
"Beh,comunque c'è un solo luogo che può tornarci utile." tagliò corto Harry,scompigliandosi i capelli corvini.
"Vale a dire?"
"Il Ministero ha un archivio.Non ci resta che visitare la biblioteca del quarto livello: Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche." sentenziò,conoscendo già la reazione di Ron.
"Dobbiamo andare in biblioteca ? "piagnucolò il ragazzo.
"Hai idee migliori?"
Ron abbassò la testa sconfitto "E va bene..." si arrese sconsolato,prima di dirigersi insieme a Harry verso l'ascensore del secondo piano.
Ron Weasley,sei un imbecille!

------

Premetto che la vicenda si ispira a fatti (ahimè!) realmente accaduti,quindi la reazione di Hermione è particolarmente sentita XD Ho dovuto dividere in due capitoli la storia,perchè altrimenti sarebbe risultata eccessivamente lunga.Un piccolo indizio: la storia non finisce come sembra che dovrebbe finire... ;)
Spero che la prima parte vi piaccia...al prossimo capitolo! :)

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Silveralterego