EPILOGO.
Era
passato quasi un mese da quando l’aveva
chiesta in moglie, sdraiata nello stupendo letto a baldacchino con
Draco al suo
fianco, tutto le sembrava un sogno.
Questo
era il suo sogno.
Il
sogno di una ragazza che finalmente aveva trovato
l’amore con la “A” maiuscola e tutto
questo, pensò Hermione, stava sfuggendole
di mano per la sua stupidità.
Stava
rinunciando all’uomo più importante della sua
vita per paura.
Per
fortuna, Draco aveva lottato per entrambi, scalfendo
il suo cuore pian piano.
Si era fatto
apprezzare prima come collega, poi come amico e confidente. Per lei
Draco Malfoy
era sempre disponibile, solo per lei era dolce e premuroso quando stava
male,
una spalla su cui piangere quando era triste. Con il tempo
quell’amicizia da
prima strana divenne sempre più forte, i suoi gesti gentili,
le sue coccole e
infine la dichiarazione della vigilia di Natale l’avevano
fatta capitolare.
Ora
era finalmente felice, lui la rendeva felice
nonostante il gran caos in cui si trovavano.
Infatti,
gli scatoloni con libri e sopramobili erano
dappertutto anche in bagno, ma ai due questo non importava avevano
abbastanza
tempo per mettere tutto in ordine, per fare di quella casa il loro nido
d’amore.
Avevano
deciso che avrebbero aspettato un po’ prima
di sposarsi, volevano fare le cose con calma, infondo ora convivevano e
le cose
sembravano procedere alla grande.
Tranne
che per i mobili ancora imballati nelle due grandi
sale e la lunga selezione per un abile giardiniere, ma quello non era
il
momento per pensare a quelle cose di poco conto.
Accarezzò
il suo petto delicatamente, giocando con
la peluria bionda, le piaceva da matti farlo e aveva notato che lui non
si
lamentava anzi, si lasciava accarezzare.
Lo
baciò sul collo e si alzò dal letto non curandosi
della sua nudità, non vi erano più tabu tra loro
e ne era felice.
-Dove
vai?- chiese Draco guardando la perfezione del
corpo della donna che presto sarebbe diventata sua moglie.
-A
prepararmi- disse senza girarsi, -hai detto che
dobbiamo essere da tua madre per le otto- disse Hermione girandosi un
poco con
un sorriso sul viso, -Faccio una doccia- disse invitandolo velatamente
a unirsi
a lei.
***
Arrivarono
di fronte al grande Manor alle otto in
punto.
-Hai
idea del motivo per cui i camini sono fuori uso?-
chiese Hermione, allisciando con la mano il suo bellissimo abito lungo
blu
notte.
-Pare
che li stia facendo revisionare-rispose con
voce pacata il biondo, aggiustandosi con infinita eleganza il
cravattino.
-Revisionare
i camini? Questa mi è nuova- replicò Hermione,
ma Draco non ribatté.
-Andiamo-
disse infine il biondo porgendo il suo
braccio alla sua fidanzata.
Hermione
lo strinse forte, sentiva, non sapeva per
quale ragione, le gambe molli e anche il respiro si faceva corto.
Ansia,
perché le stava salendo l’ansia, era solo una
cena con Narcissa quella che si stava apprestando a fare. Una cena con
sua
suocera, che a differenza delle altre, l’adorava.
-Promettimi-
disse Draco appena varcarono il grande
portone, - che non ti arrabbierai- aggiunse conducendola nella grande
sala.
Musica,
quella che si sentiva era musica.
-Draco-
disse girandosi preoccupata verso il suo
fidanzato.
-Sorridi-
disse infine il biondo Malfoy,
conducendola nella fossa dei leoni.
Camminarono
lentamente tra la gente, tutti si
complimentavano, stringendole la mano. Alcuni sorridevano, altre
sembravano
sull’orlo del pianto.
Draco
la condusse fin sopra una pedana dove sua
madre Jane e Narcissa la stavano aspettando.
Guardò
Draco con occhi sgranati e lui sorrise
tranquillo cercando di infonderle il suo proverbiale autocontrollo .
-Signori,
signore-Disse con voce alta e limpida Lady
Narcissa- siamo oggi qui riuniti per annunciare il fidanzamento del mio
unico
figlio-, Narcissa volse uno sguardo radioso verso Draco che
ricambiò quello di
sua madre.
-Sì,
anche Draco ha finalmente messo la testa a
posto- disse la donna facendo imbarazzare non poco il figlio, mentre
tutti
risero divertiti alla battuta di Narcissa. – Per questo
felice evento, c’è
voluto un bel più del tempo previsto.- disse ancora Narcissa
volgendo uno
sguardo verso Hermione che rossa sul viso non riusciva a far altro che
annuire,- ma la ricerca ha portato ottimi risultati. Quindi, sono
veramente
felice di accogliere nella grande famiglia Malfoy una ragazza splendida
e piena
di sani principi come Hermione Jane Granger- concluse la Lady mentre
tutti
applaudivano alla coppia.
Narcissa
e poi Jane, sua madre si avvicinarono un
attimo per donarle un delicato bacio sulla fronte.
-Benvenuta
in famiglia Hermione- disse ancora Narcissa
questa volta solo a lei.
-Grazie-
rispose Hermione.
-Sei
stupenda figlia mia- disse sua madre.
-Anche
tu- rispose la ragazza osservando l’abito
color ocra che sua madre indossava per l’occasione.
Infine
dopo le due donne venne il momento di Draco
che si avvicinò e s’inginocchiò
davanti, prendendole la mano, sfiorandola
appena con le labbra.
Un
brivido corse lungo la schiena.
-Può
concedermi questo ballo- chiese con voce
sensuale, la sua voce.
-Certo-
rispose stringendo nuovamente con la mano il
braccio del suo cavaliere, l’uomo della sua vita.
Volteggiarono
sotto gli occhi estasiati di tutti gli
invitati, ma nemmeno se ne accorsero i loro occhi erano persi uno
nell’altro,
quello che succedeva attorno non era importante. Per Draco esisteva
solo Hermione
e per Hermione solo Draco, si bearono di quel momento tanto romantico.
-Ti
amo- disse in un sussurro Draco stringendola
forte, Hermione chiuse gli occhi respirando affondo.
-Sono
incinta- disse facendo bloccare con quell’annuncio
il suo promesso sposo.
Il
cuore di Draco perse un battito.
-Sorridi-
disse ancora preoccupata per l’espressione
del suo viso.
Forse
era troppo presto, forse non voleva figli,
forse...
Draco
le regalò un sorriso stupendo e mentre
ripresero a ballare ora lentamente le elencava tutti i nomi possibili
per il frutto
del loro amore.
Un
sogno, la sua vita era un sogno.
Aveva
trovato l’amore e ora un bambino avrebbe
allietato la loro unione. Avevano accelerato le cose, la casa nuova era
ancora
tutta da sistemare ma loro si amavano e questa era la cosa
più importante.
L’unica
cosa importante.
MI VERGOGNO, QUESTO è IL PEGGIO CHE POTEVO FARE. NON SO SCRIVERE GLI EPILOGHI ORA POTETE TIRAMI I CARCIOFI ME LI MERITO...
SPERO CHE DALLE VOSTRE PARTI NON ABBIANO LE SPINE COME DA ME...