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Autore: LaCla    27/04/2012    17 recensioni
Cosa accadrebbe se una manciata di schizzi e disegni di Oda, venisse investita da una serie di particolari radiazioni? Come reagirebbe il mondo reale, venendo a conoscienza del fatto, che i personaggi di uno dei manga più famosi del mondo, sono diventati reali, ed ora camminano tranquillamente tra di noi? Ma so prattutto, se Ace fosse stato catapultato nel nostro mondo, prima di Marineford? Se una ragazza potesse cambiarne il destino? e se invece non potesse realmente farlo?
Questa è la storia di una ragazza qualsiasi, che vivrà il suo sogno più bello, ma anche più doloroso!
FF che contine possibili spoiler, tanta fantasia (la richiede anche al lettore xD) e Ace! :) Buona lettura!!
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Of Love'
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Passai le settimane successive perennemente all’erta, pronta a captare anche solo un minimo accenno  ad Ace, ma sembrava essere svanito nel nulla. Intanto avevano ritrovato Akainu, si era nascosto in un’isoletta non distante dal Giappone, era stato inserito immediatamente nella lista dei soggetti pericolosi ed imprigionato nel nuovo centro di detenzione speciale, costruito sulla base di una vecchia piattaforma per l’estrazione del petrolio.
Una gigantesca struttura interamente rivestita di agalmatolite, circondata dal mare, con quattro celle separate da un muro spesso un metro, rinforzato anch’esso con il potente minerale in grado di annullare i poteri dei frutti del diavolo. Pur essendo all’apparenza inespugnabile, visto e considerato quello che era accaduto ad Impel Down, il governo nipponico, appoggiato dalle grandi potenze come gli Stati Uniti e la Russia, aveva deciso di condannare a morte i quattro prigionieri, per evitare che venissero impiegati da chiunque come arma o che tornassero a piede libero. Sono fondamentalmente contraria alla pena di morte, ma stavolta… l’unico condannato per cui provo compassione è Crocodile, dopotutto non l’ho mai considerato un cattivo esageratamente crudele, ad Alabasta sicuramente si, ma Croco-Boy a Marineford mi era piaciuto moltissimo!
Verso Ener restavo indifferente, sicuramente è un individuo pericoloso, ma con le tecnologie moderne dubito che sarebbe una grande minaccia; mi preoccuperei di più di placare il suo immenso ego. Per quanto riguarda Barbanera e Akainu invece, non posso essere più contenta. Avranno quello che si meritano, anzi, forse fanno persino un affare a morire così! Se li lasciassero in mano ai fan non oso immaginare cosa potrebbe succedergli. Anzi, qualcosa immagino, e sono veramente dispiaciuta che la loro fine sia così semplice. A volte mi sento una sadica con manie omicide, ma dannazione, erano due grandissimi pezzi di materia organica decomposta e puzzolente! Simpatici come zecche, cimici e pidocchi. Utili al mondo quanto le zanzare e il gessetto bianco nelle confezioni di matite colorate! Sul serio, mi sono sempre chiesta a cosa cavolo servisse un pastello bianco!? E poi quella lurida faccia da cubo di Akainu l’avrei spiaccicata con le mie mani! L’avrei resa ellittica! Non era stata ancora resa nota la vera data del disastro nucleare, ma una prigione non si costruiva dall’oggi al domani, e tantomeno tutti gli studi svolti sul fenomeno, chissà da quanti mesi andava avanti questa farsa…
Sbuffando cercai di trovare un contegno, e tornai al computer per spulciare le ultime news. I governi mondiali si erano calmati e pur essendo ancora molto indisposti verso il Giappone, avevano deciso di chiudere un occhio, soprattutto grazie alla reazione dell’opinione pubblica, entusiasta di questo fatto.
Erano usciti parecchi chiarimenti riguardo l’incidente. Pareva infatti che quel mucchio di fogli, rimasto nella città natale dell’autore, raccogliesse schizzi, appunti e schede dei personaggi; non pagine complete del manga; ecco spiegato il vasto assortimento di personaggi. Per quanto riguarda le radiazioni invece gli studiosi brancolavano ancora nel buio, incapaci di spiegare cosa abbiano innescato, e soprattutto perché solo stavolta e solo in quel luogo! Con tutte le esplosioni e disastri nucleari, possibile che mai un foglio disegnato fosse stato colpito da radiazioni? La faccenda resta avvolta nel mistero. Riguardo i viaggi promozionali dei personaggi invece, erano stati definiti i luoghi e le date delle apparizioni. Avrebbero girato tutto il mondo in un anno, tutti insieme, e poi avrebbero deciso la città in cui stanziarsi. Sarebbero venuti in Italia tra due settimane, partendo dal sud e salendo fino all’estremo nord, per poi continuare verso l’Europa. In totale sarebbero restati sul territorio italiano otto giorni.
Il sesto giorno sarebbero arrivati in Lombardia, dove era stata predisposta una dimostrazione dei poteri dei frutti sul lago di Como, era la mia unica occasione, non potevo mancare! Avrei visto volare la fenice, le lucciole di fuoco, il ghiaccio di Aokiji, forse avrebbero dato anche un piccolo assaggio dei poteri di Barbabianca! E poi tutta la ciurma di Rufy, forse Brook avrebbe suonato la canzone di Binks! Non stavo più nella pelle! Ormai l’estate bussava ostinatamente alle porte, scacciando la primavera. Il sole era sempre più caldo, e la pioggia sempre più rara. Mancavano due settimane, solamente due settimane, due lunghissime settimane. Chissà perché, quando si aspetta la data di un esame, i giorni volano; mentre quando si aspetta con trepidazione un lieto evento, le lancette dell’orologio sembrano sempre ferme!?
Mi ero già organizzata con la mia migliore amica, che a suo dire, non vedeva l’ora di farsi operare da Trafalgar Law. Erano tre giorni che mi mandava un messaggio alle nove in punto, con il conto alla rovescia dei giorni, seguito da un commento poco signorile sul suo dottore preferito. Era assurda, se qualcuno avesse letto i messaggi del mio telefono, l’avrebbero rinchiusa sicuramente per molestie.
Come a conferma dei miei pensieri, il telefono vibrò, alle nove e cinque minuti, annunciando l’ennesimo messaggio della mia folle amica.
Aprii e lessi, non riuscendo a trattenere una risata, che mi fa guadagnare un’occhiataccia dal gatto.

“-14 Giorni! Oddio Sely, ti prego sto male! Portami dal dottore! Voglio una visita ginecologica! Approfondita però, non vorrei che per la fretta tralasci qualcosa!!! Ti prego Traffy, visitamiiiiiii!!!”

Santi numi, fortuna che conoscendola da dieci anni non mi stupivo più di nulla! Sapevo che scherzava, se si fosse veramente trovata davanti Law, sarebbe arrossita come un peperone, scappando per l’imbarazzo! Ma tra di noi c’era una confidenza unica, ci dicevamo tutto, una volta quell’idiota mi aveva telefonato per dirmi che finalmente dopo tre giorni aveva fatto la cacca! Certo, anche io non ero da meno, mediamente rispondevo a tutte le sue provocazioni con altrettanta disinvoltura! Sia che fossimo da sole o in compagnia, non cambiava il nostro modo di comportarci, eravamo perennemente a rischio di fare figuracce, di finire in situazioni imbarazzanti o di esporre una battutaccia oscena nel classico momento di silenzio totale.
Iniziai a digitare rapida sul mio cellulare preistorico, un caro vecchio Nokia che mi rifiuto di sostituire con quei cosi touch, con i quali sono una completa incapace,  la mia risposta infuocata alle richieste di cure.

“Ele, resisti, che tra due settimane ti ci porto dal dottore! Tu piuttosto preoccupati per me! Devi andarmi a comprare la crema anti scottature, perché già ho i bollenti spiriti, se poi vado a giocare con il fuoco…. :P e ti prego, non chiamarlo Traffy, è osceno come soprannome! xD”

I giorni non passavano, provavo a fare di tutto, ma le ore erano lentissime, niente riusciva a far passare più velocemente il tempo, solo le uscite con Elena acceleravano leggermente le giornate!
Avevamo deciso, per avere un colorito che non ricordasse la mozzarella, di tentare d’abbronzarci. Tentativo che ci ha portato solo ad un bel color corallo, seguito da una muta totale della pelle. Fortunatamente gli effetti del nostro pomeriggio al sole passarono in fretta, non lasciando segni.
Quando mancavano solo due giorni al grande evento, ormai seguivamo tutti i programmi in cui si parlava del viaggio dei personaggi, ci sembrava di essere ritornate delle ragazzine fuori di testa, con l’ennesima cotta folle per il divo di turno! Proprio durante la visione di un servizio, dove mostravano l’arrivo a Firenze dei nostri adorati, Elena mi pose la domanda “X”, quella che terrorizza ogni ragazza prima di un evento speciale:
«Selene, ma tu cosa metterai quel giorno?» mi chiese d’un tratto.
«Oddio, non ne ho la più pallida idea! Tu?» le chiesi a mia volta.
«Ma secondo te perché l’ho chiesto? Per sport? Non so nemmeno io cosa mettermi!!! Posso frugare nel tuo armadio? Ovviamente la cosa è reciproca, con due guardaroba a disposizione, la scelta è più ampia, no?» finì la frase con un tono che sembrava quasi una supplica, il tutto condito con i suoi occhioni celesti che mi guardavano con la classica espressione da “ti prego, ti prego, ti prego!”.
Come dire di no ad una proposta tanto ben architettata?
«Per me va bene, iniziamo subito? Così almeno abbiamo tempo per decidere e facciamo passare questo maledetto pomeriggio!» proposi, e visto che ci trovavamo in casa mia, l’ispezione iniziò dal mio armadio.
La prima selezione fu la più facile, io presi i vestiti che preferivo, lei fece lo stesso. Mettemmo tutto in due borsone per la spesa, e ci dirigemmo verso casa sua. Meno male che le nostre abitazioni distavano trecento metri l’una dall’altra, altrimenti portare tutta quella roba sarebbe stato un problema.
Il suo povero armadio subì lo stesso trattamento del mio, e sui tre letti della sua camera, piovvero vestiti, magliette, camicie, calzoncini, Jeans, abitini, gonne, calze, scarpe, sandali, bigiotteria di ogni tipo. Rimettere in ordine quel caos ci avrebbe portato via tutta la serata, poco ma sicuro!
Mentre fissavamo, in preda alla disperazione, il mucchio di vestiti, entrò in camera la madre di Elena.
«Oddio! E qui cosa è successo? Ma siete impazzite? Avete vent’anni e state ancora in questo stato per dei cartoni animati? Poveri noi! Comunque un consiglio da mamma? Ci saranno tantissime reti televisive, non vestitevi da troie! Io sono in salotto se vi serve qualcosa! Ciao ragazze!» Disse tutto d’un fiato, uscendo poi dalla stanza, chiudendo la porta alle sue spalle.
Mi scappò un risolino quando incrociai lo sguardo sgomento della mia amica. Le nostre madri erano maledettamente simili, e questo l’abbiamo sempre attribuito al fatto che fossero nate nello stesso anno. Sembrerà una teoria folle, ma abbiamo sempre pensato che la nostra amicizia fosse stata decisa dal destino! Le nostre madri erano coscritte, andavano a scuola insieme, noi due avevamo i nomi perfetti per essere amiche, Elena infatti significa “splendente come il sole”, mentre Selene vuol dire “luna”, se questa non è una coincidenza strana!
Spostai il mio sguardo nuovamente sui letti.
«Allora, usiamo il metodo ad esclusione!» dissi convinta, sperando di riuscire a sfoltire la quantità di abiti tra cui scegliere. Quando vidi Elena annuire iniziai il mio ragionamento ad alta voce:
«Punto primo, comodità! Quindi niente tacchi, gonne, vestitini o top che devi sistemare ogni due secondi! E con questo risolviamo anche il problema esposto chiaramente da tua mamma di evitare sconciaggini! Punto secondo, vestiti a prova di caldo, quindi niente colori che facciano risaltare eventuali macchie di sudore, no alle maniche lunghe, assolutamente vietati i pantaloni o i jeans lunghi e forse sarebbe meglio eliminare anche le scarpe chiuse, escluse quelle da ginnastica ovviamente! Che ne dici?».
«Dico che tu inizi da quel letto, io da quell’altro e rimettiamo nell’armadio e nelle borse quello che scartiamo!» Mi rispose Elena, con un tono da combattente, manco stesse per affrontare una battaglia epica con gli agglomerati di tessuto sul letto.
Dopo la seconda selezione la scelta fu anche abbastanza facile da prendere, ed entrambe ottenemmo un look comodo, carino, anti-caldo e a prova di mamma! Perfetto no?
Sistemata la camera ci sdraiammo sul letto stremate. Avevamo sollevato e spostato di tutto e di più per l’intero pomeriggio, però almeno erano già le otto, il tempo era volato! Nel silenzio della camera si sentivano solo i nostri respiri, ma dopo così tanto tempo che conosci una persona, sei quasi in grado di sentire i suoi pensieri.
«Dimmi, a cosa stai pensando? Ti vedo preoccupata…» dissi voltandomi verso di lei, che girò la testa per guardarmi sorridendo.
«Sono felice, non vedo l’ora che arrivi posdomani, ma ho anche paura che poi finirà tutto. Si, li vedremo, però poi? Lo so che è stupido, però sono anche triste che si stia avvicinando il nostro incontro, perché mi mancherà sentire il mio cuore perennemente su di giri! Capisci che intendo?» la capivo eccome, avevo anche io lo stesso timore. Annuii, ma non risposi altro.
Era normale pensare al dopo, ed effettivamente con tutto il trambusto di quelle settimane, non mi ricordavo quasi più com’era la mia vita prima di questo evento; come passavo i pomeriggi? Come trascorrevo il tempo? Sarebbe tornato tutto come prima, monotono e senza troppi eventi sensazionali. Mi sarebbe mancata questa sensazione di felicità e libertà? Si, tantissimo…
I nostri pensieri furono interrotti dall’ordine della mia seconda mamma di apparecchiare la tavola. È già, ormai la chiamavo "mamma due", così come Elena chiamava “mamma adottiva” la mia. Siamo come sorelle, sicuramente poi nella nostra vita ci eravamo scambiate anche un bicchiere di liquore, quindi potevamo definirci tali a tutti gli effetti! Sorrisi a quel pensiero, mentre andavo ad aiutare in cucina.
Dopo cena tornai a casa con le borse di vestiti, e con la promessa di vederci l’indomani pomeriggio per gli ultimi preparativi. Avevamo deciso di dormire entrambe a casa mia, visto che guidavo io e dovevamo partire presto, era meglio non perdere tempo con chiamate e campanelli vari. La dimostrazione dei poteri dei frutti era fissata per le 14:30, ma tra viaggio e vari imprevisti avevamo deciso di partire per le sette di mattina. Calcolando la quantità di fan che si sarebbero presentati, era meglio tentare di arrivare il prima possibile, parcheggiare in un posto sicuro ed accaparrarsi una postazione decente!

Il giorno dopo passò altrettanto in fretta, forse anche di più, tra il preparare il pranzo al sacco, la macchina fotografica e controllare per l’ennesima volta la strada su Google Maps, le ore volarono; Ma la notte fu infinita! Nessuna delle due parlava, i movimenti erano ridotti al minimo, anche se avremmo voluto metterci a saltare sul letto, perché al minimo rumore cane e gatto si sarebbero svegliati, il che comportava svegliare anche mia mamma, e sarebbe stata una mossa poco intelligente, visto che fino a prova contraria, l’auto che avremmo usato era la sua. Provai di tutto per addormentarmi, dalle fantasie sull’indomani, alle pecore. Arrivata alla duecento ventiquattresima pecora però mandai al diavolo loro, la staccionata e l’idiota che aveva inventato quel metodo per dormire.
Ogni cinque minuti partiva uno sbadiglio, un osso veniva fatto scrocchiare, il cuscino sprimacciato, il lenzuolo tolto, rimesso e tolto di nuovo. Una notte infernale, fortunatamente la sveglia era impostata all’alba, altrimenti non avrei resistito in quel letto! Mi sembrava di impazzire, sforzandomi di stare il più ferma possibile. Esasperata presi l’Ipod dal comodino e lo accesi, porgendo una cuffia alla mia amica, che l’afferrò subito, confermando la mia ipotesi sulla sua insonnia. Fortuna che esisteva la musica, almeno anche se non dormivamo, potevamo distrarci con qualcosa! Sole, quanto ci metti per spuntare da quella maledetta montagna?


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Eccomi in leggero anticipo, perchè se rileggevo ancora una volta questo coso lo cancellavo del tutto, è il classico "capitolo no!" xD
Comunque ringrazio tre 88 per avermi concesso l'utilizzo della sua espressione "faccia da cubo"! xD
detto ciò, le vostre scene preferite mi hanno fatto morire dal ridere!!! ne avete nominate alcune che avevo scordato! xD la mia preferita in assoluto è QUESTA : la trasformazione di Kaku in giraffa, quando Jabura lo prende in giro, l'avrò rivista mille volte, ed ogni volta mi venivano le lacrime a forza di ridere! xD (quando muove le orecchie non riesco a trattenermi!)  giuro, quando gli dice "non sottovalutare la forza distruttiva della giraffa" non ce la faccio prorpio a trattenermi! xD la seconda è quella di Ace, Smoker e Rufy ad alabasta ovviamente, fantastica anche quella xD
mi sono dilungata anche troppo, grazie mille a tutti quelli che leggono! la domanda di oggi è... qual'è il vostro frutto del diavolo preferito? ^_^
ciao ciao!


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