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Autore: Sherry Jane Myers    04/05/2012    5 recensioni
"«Shinichi, scusa ma non posso più andare avanti così. Perdonami, ma non ti voglio più vedere. Dimenticati di me e sii felice con le tue indagini. Ran Mouri.»
Ran ha fatto la sua scelta, e Shinichi dovrà fare l'impossibile per farle cambiare idea.
Ma, quella che avrebbe potuto essere una semplice incomprensione sentimentale, si trasformerà nel più grande intrigo che il giovane detective abbia mai affrontato, quando entrerà in scena l'Organizzazione nera.
Shinichi riuscirà a spuntarla anche questa volta?
E se sì, a quale prezzo?
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Promises in the wind 

Parte 1: Don’t forget me

Non dimenticarmi
Era un pomeriggio di febbraio, uno come molti altri. Il piccolo Conan era sovrastato dalla moltitudine di bambini che scappavano fuori da scuola, felicissimi per quell’ultima campanella, che li aveva definitivamente liberati da quel tormento giornaliero. Almeno finché la sveglia successiva non li avesse riportati alla realtà. Il sole era alto nel cielo, e, come sempre, Lui e Haibara erano gli unici che non si lasciavano prendere da quella frenesia. A dirla tutta però, Ai si stava godendo l’ammirazione di alcuni compagni di classe, che le avevano regalato dei cioccolatini. Di lì a poco, in effetti, sarebbe stato San Valentino. In effetti, nella sua vita, perennemente controllata dall’organizzazione, non doveva aver avuto molte occasioni di festa come quella. Lui invece ne aveva viste così tante che non si eccitava più per una festicciola tra ragazzini. Se fosse stato Shinichi, si sarebbe impegnato per dare a Ran un bel regalo, ma…

Guardò infastidito anche Genta e Mitzuiko, impegnati a corteggiare Ayumi, spacciandosi per bambini obbligati dalla madre a quel gesto. Di sicuro non si sarebbero mossi prima di un buon quarto d’ora. Sarebbe dovuto andare a casa da solo.

- Conan, siamo quaggiù! – esclamò Ran, mentre il ragazzino, vedendo lei e Sonoko, le raggiungeva.

- Cosa ci fate qui? – domandò Conan, fissandola. Di solito tornava a casa insieme ai suoi amici quindi non pensava di trovarle lì.

- Oggi passavamo e abbiamo deciso di venirti a prendere. Così puoi tornare a casa con noi. -

- Oh, beh, grazie… - rispose lui.

Ran lo prese per mano, facendolo leggermente arrossire. Quel giorno aveva avuto uno strano presentimento, decidendo di passare a prendere Conan. Insieme, percorsero la strada di casa, la stessa di sempre, chiacchierando del più e del meno, dei voti scolastici e di altri argomenti cui Conan non si interessava minimamente. O almeno, non più, da quando non si poteva più permettere di ridere e scherzare con loro, di prendere in giro i prof… Ma da quando non era più Shinichi, tutti i divertimenti, anche minimi, di un tempo erano svaniti. Persi nel nulla.

Ma in quel caldo pomeriggio di sole, alquanto inusuale per la stagione, fu Sonoko, con la sua impareggiabile parlantina, che aveva la facoltà di arrivare sempre nel momento sbagliato, a far scoppiare la scintilla di quello che sarebbe successo da lì in poi.

- Tra poco è San Valentino, hai già preparato i cioccolatini per il tuo maritino? –

«Maritino» pensò Conan, stizzito. «Ancora con questo ridicolo nomignolo…»

- Di chi stai parlando? – domandò Ran.

«Ran… è possibile che tu faccia la stessa domanda ogni volta? Neanche tu riesci a passare per una persona tanto ingenua…» pensò. Se fosse stato Shinichi Kudo, probabilmente gliel’avrebbe detto ad alta voce, ma come Conan non poteva. Ma se fosse stato Shinichi Kudo, e non il piccolo bambino perso nella routine di quei pettegolezzi che seguiva distratto, avrebbe notato che nel tono di Ran questa volta non c’era più imbarazzo, ma un’ombra cupa che non avrebbe tardato a farsi sentire.

- Piantala, Ran! – esclamò divertita Sonoko. – Sto parlando di Shinichi Kudo, hai presente? –

Un altro giorno, Ran sarebbe arrossita esclamando “Ma cosa dici!” e “Non è per niente vero!” e Conan si sarebbe unito al coro, beccandosi sguardi di sospetto e disapprovazione.

Ma non era un altro giorno, e, visto che certe cose capitano sempre nel giorno sbagliato, quel giorno, Ran si bloccò nel sentire il nome di Shinichi. Abbassò lo sguardo e strinse la mano di Conan tanto forte da fargli male.

Cupa e decisa, come quando qualcuno la faceva arrabbiare e lei stava per tirare un calcio, scandendo ogni parola, tentando di mascherare la rabbia, disse:

- Non… pronunciare… quel… nome… -

Conan la fissò. Non aveva mai reagito così. Aveva pianto, lo aveva snobbato, aveva riso, aveva minimizzato. Aveva fatto tante cose in risposta al suo nome, ma quello mai.

Non ci fu bisogno di domande, perché l’ombra scivolò via dal viso di Ran, che, con le lacrime agli occhi spiegò:

- Io lo amo, lo amo tantissimo. Ma lui mi sta facendo solo male. Non posso andare avanti così, devo dimenticarmene. Per sempre. –

«Ran…» pensò amaramente Shinichi, con un tuffo al cuore. Aveva sempre saputo che quel momento sarebbe arrivato. Ma aveva sperato. Aveva creduto nei sentimenti che provavano l’una per l’altro. Ma evidentemente, i sentimenti non bastavano. E lui lo comprendeva, purtroppo, quindi non poteva neanche permettersi di essere in collera.

- Ci ho pensato molto a lungo negli ultimi tempi. Ma oggi ho deciso. Shinichi Kudo è uscito dalla mia vita. Per sempre. –

Come pugnali, le parole della ragazza trafissero Conan. Aveva appena detto che lui non esisteva più nel suo mondo. Nella sua vita. E invece era ancora lì, che camminava affianco a lei.

«Se almeno non mi stesse tenendo la mano, forse non sarebbe così tremendo». Pensò il bambino, mentre le lacrime iniziavano a salirgli agli occhi.

- Oggi è finita. Da tempo c’era un altro ragazzo, Ishimaru Michiko, che mi faceva la corte, ma l’avevo sempre rifiutato. Oggi ho accettato di stare con lui. –

Questa volta fu Conan a stringere la mano di Ran tanto da farle male. Non l’aveva dimenticato e basta, no, l’aveva sostituito. Come si fa con un giocattolo vecchio. Le lacrime caddero a terra, producendo un rumore impercettibile. Era finita. Finita per sempre. Un pensiero sfuggente ritornò alla sera in cui Ai si era rivelata essere Sherry. In quell’occasione, aveva definito Agasa il tramite fra lui e Shinichi. In quel momento capì quanto la ragazza si era sbagliata. Era Ran l’unico collegamento con Shinichi, e la riprova fu quanto si sentì piccolo, per la prima volta adatto alle sue dimensioni attuali.

- Ran, sei sicura? Ma se lo ami… perché lo lasci? – Sonoko adorava scherzare, ma questa volta aveva capito di averla combinata molto, molto, molto grossa.

- Shinichi non c’è. Manca da troppo tempo. Non chiama mai. Ogni giorno temo che gli sia successo qualcosa. Ogni giorno arrivo a pensare che sia morto, in pericolo o chissà cos’altro. È un assente ingiustificato, quindi non può essere riammesso nella mia vita. –

Conan non c’è la fece più. Fece scivolare la sua mano da quella di Ran e corse via.

- Conan! – gridò sorpresa la ragazza, senza però ricevere risposta.

Shinichi corse, come non aveva mai fatto nella sua vita da bambino, forse nemmeno nella sua vita da adulto. Si sentiva come un criminale in fuga. In fuga dal suo stesso cuore.

Superò in men che non si dica la porta dell’ufficio di Goro e si infilò nell’appartamento.

Ran lo raggiunse solo svariati minuti più tardi, non era riuscita a tenere il passo con la corsa disperata e sfuggente del ragazzino.

Lo trovò rannicchiato in un angolo, con la testa incassata nelle ginocchia. Singhiozzava insistentemente, forse non si era accorto di lei. Gli occhiali erano appoggiati a terra affianco a lui. Senza quegli occhiali sembrava proprio… no. Respinse quel nome con tutta la sua forza, ma non poté evitare il ricordo che riemerse nella sua mente, sulla sua infanzia con il detective.

Se lo ricordava come se fosse successo qualche giorno prima. Incredibile pensare che fossero passati dodici anni da allora.

La prima volta che aveva visto Shinichi piangere.

___________________________________

** Post-it di Sherry **

Dunque, alzino le mani coloro che speravano di non sentirmi più xD oh, beh...Invece rieccomi qui, a intasare EFP!
Sì. Nuovo finale (ancora??) ebbene sì, ancora! Promises in the wind, per i più negati in inglese, Promesse nel vento!
Le novità di questa fic? Beh, innanzitutto, dalla mia fic ho potuto io stessa percepire un enorme cambiamento (in meglio) del mio stile dalla prima che ho scritto. Si avvicina molto di più allo stile di "Forever our destiny" (non come trama, chiaro) anche se qui è molto più evidente.Poi, seconda cosa, ho deciso di iniziare a scrivere i titoli in inglese, perchè è più altisonante xD E la terza novità la trovate alla fine del mio commento ;-)
Dopo avervi enormemente annoiato, ringrazio i recensori della sopracitata fic (scusandomi se non li elenco, ma sto scrivendo con una mano e facendo i compiti con l'altra)
Beh, che dire, tenetevi forte, perchè sarà la più lunga che abbia mai scritto!
Commentate, per piacere!!
^.* Sherry

Nel prossimo capitolo di Promises in the wind
Scelte. Noi, in fondo, cosa siamo se non il risultato delle nostre scelte?
Giuste o sbagliate, le scelte che facciamo segnano la nostra strada, e non possiamo più tornare indietro.
Una scelta e una promessa. Ma dopotutto, non sono la stessa cosa?
Il prossimo capitolo di Promises in the wind: The choice and the promise.
"Non mi lasciare sola anche tu."



  
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