Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Mabs    09/05/2012    10 recensioni
Se ti iscrivevi a Twitter era quasi inevitabile amarli. Potevi cercare di resistergli, ma prima o poi avrebbero contagiato anche te. Erano cinque, erano bellissimi, e amati da tutti. Ma Clarissa li odiava, non riusciva proprio a sopportarli. Vedeva solo cinque ragazzini con una voce mediamente intonata e un faccino pulito e sorridente. Quel lunedì di Settembre, infilata la maglietta dei Nirvana, uscì di casa ignara di quello che le sarebbe successo di lì a poco.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Clarissa non aveva via di scampo. La ragazza bionda cominciò a schiaffeggiarla mentre la coetanea dietro di lei continuava a tenerla salda per i capelli.
-Io e le mie care amiche Directioners avremmo una proposta da farti.
 Clarissa riuscì faticosamente a liberare la ciocca di capelli stretta tra le mani della ragazza dietro di lei, per poi abbassarsi di scatto e tentare di trovare una via di fuga da là sotto; Ma ciò non fece che peggiorare la sua situazione ulteriormente.
La ragazza bionda le sferrò un calcio nello stomaco, afferrandola per un braccio e sbattendola contro il muro più vicino. Clarissa ebbe per un momento paura di perdere i sensi a causa del fortissimo dolore provocato dall’urto.
-Che cosa volete da me?
Sussurrò Clarissa con quel poco di voce che le rimaneva, facendo appello alle sue ultime forze.
Afferrandola nuovamente per i capelli e tirandola su con forza, la ragazza bionda le si avvicinò tanto che Clarissa sentiva il calore del suo respiro addosso.
-Direi che mi sembra più che ovvio. Ora ci accompagni nello studio di registrazione dei ragazzi e ce li presenti, uno ad uno.
Disse la ragazza bassa e tarchiata che la reggeva salda per un braccio.
-E poi lo lasci.
Continuò la ragazza castana che, almeno fino a quel momento, non aveva alzato un dito contro Clarissa e sembrava essere la più cauta e ragionevole.
-Non ci penso neanche.
Disse Clarissa indignata, scuotendo la testa.
Nemmeno un altro calcio nello stomaco, seguito da un’energica tirata di capelli, le fece cambiare idea.
-Allora? Cosa ne dici? Hai intenzione di accettare o no?
Clarissa, che in quell’esatto momento realizzò che un rivolo di sangue le stava pian piano scendendo dalla fronte, annuì sconfitta. Si alzò, facendo leva sul braccio della ragazza che la teneva per il polso, e disse con aria solenne:
-Andiamo, seguitemi. Lo studio è per di là.
Disse indicando l’incrocio alla loro destra. Si stupì, in seguito, di quanto fossero trafficate le strade, e di quanta gente afflitta dalla routine e dalla monotonia, passava accanto a quella scena pietosa senza neanche accorgersene.
Le ragazze si guardarono trionfanti, scambiandosi sorrisi e pacche sulle spalle. Entusiaste si incamminarono , due delle quali tenendosi per mano.
Clarissa, che aveva a lungo meditato se ricorrere o meno a quella che poteva rivelarsi una soluzione efficace , approfittò del momento di distrazione e di trionfo per voltarsi dalla parte opposta e correre il più veloce che poteva verso casa sua.
Diverse furono le persone che travolse durante il suo percorso, più volte inciampò rischiando di cadere, e la consapevolezza di averle ormai superate si faceva via via più forte.
Clarissa voltò l’angolo e si fermò per riprendere fiato, appoggiando le mani sulle ginocchia e scrutando i passanti attorno a lei: ce ne doveva pur essere uno almeno minimamente raccomandabile in grado di portarla all’ospedale per medicare la ferita che aveva poco sopra la fronte e per tranquillizzarla.
-Eccola! E' lì, correte!
Sentì urlare dietro di sé. Clarissa riconobbe la ragazza castana con gli occhiali e dietro essa tutte le altre ragazze che prima l’avevano molestata. Non fece in tempo a ricominciare a correre, poiché una mano le afferrò la maglietta e la scaraventò nuovamente a terra.
Le ragazze la accerchiarono in pochi secondi e Clarissa si rassegnò, scuotendo la testa con fare deciso ma esausto.
-Vi porterò da Louis e dagli altri. Ve lo prometto. Ma vi prego, non fatemi niente.
Provò ad indietreggiare ma trovò nuovamente  il cemento freddo dietro a sé.
La ragazza bionda frugò nella sua borsa a tracolla fucsia, tirandone fuori una bomboletta gialla, dalle dimensioni di un normale deodorante da viaggio, che tutto poteva essere, tranne che deodorante.
-Spray al peperoncino. Così ti calmerai un po’.
Disse puntandole la bomboletta sugli occhi e spruzzando con tanta noncuranza che poteva sembrare che la ragazza fosse solita ripetere quel gesto quotidianamente.

Clarissa cominciò ad urlare e a distorcersi dal bruciore, tamponandosi gli occhi prima con la mano, e poi con la manica della maglietta. Vedeva le ragazze attorno a sé sempre più sfocate, fino a che una serie di macchie nere non coprirono anche esse.

***

Poco ricordava Clarissa di tutto ciò che era successo.
Fatto sta che, aprendo gli occhi, attorno a lei vide una location che poco aveva a che fare con l’ultima che aveva visto prima che una ingombrante serie di macchie nere coprisse anche quella.
Poi ricordò.
E si stupì del fatto che dopo quell’orribile tortura, fosse ancora in grado di distinguere i colori e gli oggetti attorno a lei.
-Quello spray è una tortura, lo so. Ma è legale. E viene venduto ovunque; principalmente dovrebbe servire a proteggersi da eventuali ladri o stupratori, non a costringere la ragazza di un componente del tuo gruppo preferito a lasciarlo per motivi neanche lontanamente validi. L'effetto dovrebbe terminare entro due o tre ore. Non crea danni a lungo termine sulla vista, non preoccuparti.
Clarissa, stupita di vedere una di quelle psicopatiche ragazze seduta accanto al suo letto d’ospedale, continuava a chiedersi come fosse finita là, chi l’avesse salvata, e che fine avessero fatto le altre tre. Ma la ragazza castana, dai capelli mossi e un sorriso cordiale accanto a lei, diede una risposta ai suoi interrogativi senza che Clarissa aprisse bocca.
-Un passante ti ha sentita urlare ed è corso in tuo aiuto. Le altre sono scappate, ma io sono rimasta ad aiutarti. Non so nemmeno io il motivo per il quale sono riuscita a farmi convincere che un tale gesto fosse più che lecito. Sai, per i One Direction, ed in particolare, per Louis Tomlinson, farei di tutto. Ma quel “tutto” non implica di certo il far del male ad una persona a cui lui vuole bene.
Clarissa le sorrise di rimando, senza aprire bocca.
Era stufa di sentir parlare quella ragazza. Era stata leale, in fin dei conti. Ma l’aveva maltrattata ed era comunque stata una complice. Ed era anche a causa sua se ora Clarissa si trovava in un letto d’ospedale con un enorme ed antiestetico cerotto in fronte e la vista offuscata.
Clarissa e la ragazza accanto a lei si girarono di scatto quando sentirono qualcuno bussare alla porta.
Entrambe rimasero di stucco, quando videro alla porta Louis che si avvicinava con fare frettoloso.
Clarissa sorrise, mettendosi a sedere senza neanche troppa fatica, per abbracciare il ragazzo che, preoccupato e stracolmo di ansia, si era recato lì piantando in asso tutti gli altri componenti del gruppo.
La ragazza accanto a Clarissa non batté ciglio.
Aveva davanti a lei Louis Tomlinson, il suo idolo. Le mancava il respiro. Aveva voglia di urlare, ma non le usciva la voce. Aveva voglia di abbracciarlo, ma aveva paura di infastidirlo. Aveva voglia di urlargli in faccia tutto ciò che provava, ma non ne aveva né le forze, né il coraggio. Tutto ciò che si limitò a fare quando lui si voltò verso di lei, dopo aver scambiato le debite effusioni con la ragazza, fu tendergli la mano, e sussurrargli il suo nome:
-Mi chiamo Eleanor Calder, piacere di conoscerti.




Angolo Autrice
Ho scritto molte fanfiction, ma questo è forse il finale di cui sono più soddisfatta. Non sono una directioner, quindi non so esattamente come Eleanor e Louis nella vita reale si siano conosciuti. Diciamo che questo è...un modo alternativo, lol. Non voglio aggiungere altro, spero soltanto di aver suscitato in voi un po' di...non so, sorpresa?
Insomma, arriviamo ai saluti, dato che questo è l'ultimo capitolo. Grazie a tutti voi per aver recensito, e grazie alle 35 persone che l'hanno messa tra le seguite. Ecco, parlo a voi, 35 persone. Siete 35, perché avete recensito in 16? No seriamente AHAHHAHA non sto qui ad elemosinare recensioni però...beh, un commentino mi farebbe piacere, per sapere cosa ne pensate e per migliorarmi, se avete notato qualche sbaglio o, non so, qualche imprecisione (:
Allora di nuovo grazie a tutti, fatemi sapere che ne pensate del finale e...alla prossima! (:
   Mabs. (@unicornMABS)
  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Mabs