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Autore: Julia Weasley    10/05/2012    10 recensioni
Seguito di “Eroi non si nasce, si diventa”.
Regulus è morto in circostanze misteriose, lasciando dietro di sé soltanto domande senza risposta. Ma quando una fidanzata che non si dà pace, un vecchio Indicibile in pensione e un elfo domestico che sa molto più di quanto possa sembrare incroceranno per caso le loro strade e uniranno le forze, tutto sarà destinato a cambiare.
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Black, Mangiamorte, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice, Regulus Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'R.A.B.'
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Non può piovere per sempre

Capitolo 44
I piani di Voldemort

Gli studenti del sesto anno accolsero con sollievo la fine delle prime due ore di Divinazione. Si alzarono in fretta dai tavolini in silenzio, decisi a rimandare i commenti a quando sarebbero stati lontani da quella nuova professoressa.
« Per la prossima volta annotate i vostri sogni ed esercitatevi ad interpretarli. Io li correggerò » disse la Cooman, alzando la voce per sovrastare il rumore degli sgabelli che strusciavano contro il pavimento.
Kingsley annuì, visto che lei lo stava guardando, poi diede un'occhiata all'orologio e decise di affrettarsi per non arrivare in ritardo a Difesa contro le Arti Oscure. Mentre scendeva dalla torre di Divinazione, ascoltò gli altri Grifondoro commentare la prima lezione dell'insegnante appena assunta.
« Non mi sembra un granché... »
« A me piace, il modo in cui spiega è affascinante! »
« Questo perché sei una credulona, Emily ».
« Non è vero! »
« Kingsley, tu che ne pensi? »
Lui li guardò, poi alzò le spalle. A lui la Cooman aveva profetizzato una morte atroce e in giovane età, quindi non era molto incline ad ammirarla.
« Non mi piace, ma è sempre meglio della professoressa Haruspex » disse, cercando di essere giusto. L'insegnante precedente era talmente anziana che ormai non provava più neanche a fare delle predizioni. Si limitava ad assegnare loro nuovi libri da prendere in prestito alla biblioteca.
« Se lo dici tu... Speriamo che il nuovo insegnante di Difesa sia migliore ».
I Grifondoro presero un passaggio dietro un ritratto, e si ritrovarono subito al terzo piano. Percorsero ancora qualche metro lungo il corridoio ed entrarono nell'aula di Difesa contro le Arti Oscure. Il professore non era ancora arrivato, ma gli altri studenti avevano già preso posto.
Kingsley si guardò intorno. Erano rimasti solo due posti liberi, uno accanto ad un Serpeverde dall'aria scontrosa e un altro vicino ad una Tassorosso che lui conosceva bene.
« Ciao Hestia, posso sedermi qui? » le chiese.
« Ciao! Certo, fai pure » rispose lei, allegra.
Hestia Jones era una ragazza sempre sorridente e allegra. Aveva i capelli neri e le guance di un colorito rosa intenso. Ma nonostante l'aspetto tutt'altro che spaventoso, era la migliore duellante che Kingsley avesse mai incontrato prima d'allora. E quando duellava non era affatto tenera come sembrava di solito.
« Come sono andati i tuoi G.U.F.O.? » chiese lei.
« Bene, anche se ho deciso di abbandonare Erbologia. Non posso dire di avere il pollice verde, ho preso appena Accettabile all'esame finale. Tu invece scommetto che hai preso Eccezionale in Difesa contro le Arti Oscure ».
« Naturalmente » si pavoneggiò lei. « E tu in Incantesimi. Non posso credere che hai abbandonato Erbologia e non Divinazione, è una follia! »
« Lo so, ma ho preso Oltre Ogni Previsione e mi sembrava un peccato lasciarla. A me sembri più folle tu che hai continuato Aritmanzia ».
« Aritmanzia è una materia bellissima, Shacklebolt » ribatté lei, fingendosi offesa. Poi ridacchiò. « Sono partite le scommesse su come anche questo nuovo professore di Difesa lascerà la cattedra alla fine dell'anno. Margaret dice che sarà un vampiro e succhierà il sangue di qualche studente, io dico che inciamperà in un tentacolo di Tentacula Velenosa della Sprite e verrà divorato dalle altre piante carnivore. Vuoi puntare anche tu? »
Kingsley ridacchiò.
« No grazie, preferisco non giocare a soldi perché di solito perdo. E poi se gli succedesse davvero qualcosa di grave mi sentirei in colpa a vita ».
« Animo nobile... Oh, eccolo! ».
Il nuovo insegnante era appena entrano in aula. Lo avevano già visto la sera precedente, al banchetto di inizio anno, ma da vicino faceva un'impressione diversa. Era alto e imponente. Li salutò con un sorriso estremamente cordiale, che contrastava con i tratti rozzi del viso.
« Buongiorno, ragazzi. Sono il professor Gibbon » si presentò, restando in piedi di fronte alla cattedra.
« Buongiorno » risposero gli studenti, educatamente.
Dopo aver fatto l'appello, Gibbon li guardò attentamente.
« Vi spiegherò brevemente in cosa consisterà il programma che voglio svolgere quest'anno. Come sapete tutti, viviamo in un periodo molto difficile, e non mi sembra il caso di parlare di Avvicini o creature oscure che non incontrerete mai, se non raramente, per quanto affascinanti possano essere. A parte qualche caso eccezionale, come lupi mannari e creature di cui purtroppo si sente parlare molto spesso in radio o sulla Gazzetta del Profeta, preferirei dedicare la maggior parte di questo corso ai duelli, alle maledizioni e alle contromaledizioni, se siete d'accordo ».
La maggior parte dei presenti annuì. Anche Kingsley si ritrovò d'accordo con il professore.
« Per lo meno sembra dotato di buon senso » sussurrò Hestia, ottimista.
« Quello che vorrei fare è dunque abituarvi a duellare e confrontarvi con gli avversari. Possiamo iniziare anche da subito, che ne dite? »
L'affermazione fu accolta con entusiasmo. Gli studenti grattarono le sedie contro il pavimento di pietra e si alzarono, emozionati e con le bacchette già alla mano. Hestia sorrise.
« Spero che questo professore non se ne vada mai! » disse a Kingsley.
« Non avevi scommesso sul fatto che sarebbe stato divorato da una pianta carnivora? » le chiese lui, divertito.
« Sì ma perderei solo un galeone. È un sacrificio che posso fare, pur di avere un insegnante competente e vivo, una volta tanto ».
Gibbon fece sparire i banchi e le sedie per liberare l'aula.
« Scegliete un'altra persona con cui duellare » disse.
Ci furono un paio di minuti di caos, in cui molti si aggirarono per l'aula alla ricerca del compagno che preferivano, poi finalmente riuscirono a fare come il professore aveva chiesto. Kingsley rimase con Hestia, anche se si sentiva un po' a disagio: aveva la netta sensazione che sarebbe finito a gambe all'aria. Per le meno lei non rinfacciava mai gli sbagli altrui.
« Voi avete appena iniziato il sesto anno » proseguì Gibbon, camminando tra le due file di studenti, « e dovreste iniziare gli incantesimi non verbali, ma per oggi potrete usare la voce. Voglio vedere a che livello siete arrivati fino a questo momento, quindi date il meglio di voi stessi ».
A quelle parole Kingsley notò che un paio di Serpeverde, Bundy e Higgs, si erano scambiati un'espressione esaltata ed euforica. Sperò che non esagerassero, o che Gibbon impedisse loro di usare maledizioni troppo pericolose.
« Al mio via, iniziate pure a duellare. Tre... due... uno... VIA! »
Hestia non andò per il sottile fin dall'inizio. Kingsley aveva appena pensato a quale maledizione usare che già dovette evocare un Sortilegio Scudo per bloccare una fattura della ragazza. Rispose in fretta, scagliandole contro una Fattura Orcovolante, che lei respinse all'ultimo momento.
Nel frattempo Gibbon camminava su e giù per l'aula, osservando i vari duelli con attenzione e fermandosi accanto a ciascuna coppia per dare dei consigli. Era in gamba e sembrava molto competente.
Chissà, pensò Kingsley. Forse quest'anno siamo stati fortunati.
Magari era troppo presto per dirlo, ma ci sperava. Il fatto che Gibbon avesse deciso di farli esercitare nei duelli era una cosa importante. Entro due anni, Kingsley e tutti gli altri sarebbero stati fuori da quel mondo sicuro e protetto che era Hogwarts. E fuori c'era la guerra. La necessità di prepararsi ad affrontare quello che li attendeva era un'opinione diffusa tra tutti gli studenti...
Ma i suoi pensieri furono interrotti bruscamente.
Qualcuno aveva urlato. Di colpo tutti smisero di combattere per vedere cosa stava succedendo.
Un Serpeverde che Kingsley riconobbe come Bundy, era inginocchiato per terra e si teneva la mano premuta sul viso come per trattenere qualcosa. Ma non ci riuscì, e un attimo dopo iniziò a vomitare, mentre il compagno di Casa che lo aveva colpito lo guardava con un'espressione in parte soddisfatta e in parte preoccupata, dal momento che sembrava aver dimenticato la contromaledizione.
All'inizio molti ridacchiarono, ma poi tacquero tutti, sgomenti, quando si accorsero che i conati del ragazzo sembravano non finire mai, e il suo volto stava diventando blu.
Qualcuno strillò, spaventato.
« Sta per soffocare! » sbottò Hestia, agitata.
Il professor Gibbon li aveva raggiunti. Lanciò un incantesimo al Serpeverde, che smise di rigettare appena in tempo: ormai sembrava arrivato al limite. Continuò a tossicchiare e ispirare profondamente, scosso e pallido come un lenzuolo, e lanciò un'occhiata colma di risentimento a quello che lo aveva colpito.
« Signor Higgs, questo genere di maledizioni non è ammesso dentro la scuola. Non so come ti sia venuto in mente. Poteva succedere qualcosa di molto grave » gli si rivolse il professore, con un tono molto severo, anche se era riuscito a mantenere la calma.
Higgs bofonchiò qualche vaga scusa.
« Mi spiace... pensavo... »
Il borbottio sfumò rapidamente.
« Che non si ripeta mai più. Signorina » disse l'insegnante, rivolgendosi a Hestia, che scattò in avanti. « Accompagna Bundy in infermeria ».
Lei aiutò il ragazzo a tornare in piedi e lo condusse fuori dall'aula.
La lezione riprese, questa volta con nessun altro infortunio. Higgs fu l'unico a non continuare a duellare. Il professore lo fece rimanere fermo in un angolo, ad osservare imbronciato i suoi compagni.
Quando Hestia fu tornata dall'infermeria, Kingsley riuscì a disarmarla, e lei pestò il piede a terra, stizzita.
« Non è giusto, sono più rapida di te! »
« Sei anche troppo frettolosa. La calma è la virtù dei forti anche nei duelli » le rispose lui, soddisfatto.
Hestia gli fece una linguaccia.
« Eccellente, siete stati tutti molto bravi » si congratulò Gibbon. « Credo che possiamo partire da un livello avanzato, dalla prossima lezione. Per oggi però abbiamo finito. Ci vediamo mercoledì ».
Entusiasti, gli studenti recuperarono le proprie borse. Prima che andassero, Kingsley notò che il professore chiese a Higgs di restare ancora un po'.
« Fa bene. Merita una bella lavata di capo » commentò Hestia, mentre uscivano dall'aula.
« Come stava Bundy? »
« Quando l'ho lasciato da Madama Chips sembrava essersi ripreso. Però non ha aperto bocca per tutto il tragitto fino all'infermeria, anche se l'ho sommerso di parole dall'inizio alla fine ».
« Hestia, sii comprensiva. Non è piacevole essere travolti da una valanga di chiacchiere, soprattutto se hai appena rischiato di morire soffocato dal tuo stesso vomito » rispose Kingsley, reprimendo a stento un sorrisetto.
« Spiritoso... Sai che non è stato un incidente, vero? »
Kingsley la guardò, perplesso.
« Ah no? Credevo che Higgs e Bundy fossero amici... »
Lei emise un verso sarcastico.
« Amici... parola grossa. Diciamo che si frequentavano. Ma qualche giorno fa è girata una certa voce... credevo che fosse una sciocchezza, e invece a quanto pare non era poi tanto falsa ».
« Cioè? »
« Bundy ha sempre detto che sua madre era una strega, ma era una bugia. Sua madre è Babbana. E visto che non ha mai conosciuto il padre, che è morto prima della sua nascita, molti Serpeverde hanno iniziato a pensare che Bundy sia un Nato Babbano ».
« Questo spiega molte cose » commentò Kingsley.
« Puoi dirlo forte... Poveretto, Bundy non è un cattivo ragazzo, e non deve essere facile essere un Serpeverde con origini Babbane... oh, no! » esclamò lei, fermandosi all'improvviso.
Erano già arrivati alla sala d'ingresso, e il profumo del pranzo nella Sala Grande aveva già stuzzicato lo stomaco vuoto di Kingsley.
« Cosa c'è? »
« Ho dimenticato il libro in aula... ma sto morendo di fame, quindi credo che lo lascerò lì ».
« Non te lo consiglio. Ho saputo che Pix ha preso l'abitudine di rubare e far sparire gli oggetti lasciati incustoditi. Te lo vado a prendere io, se vuoi » sospirò lui.
« Se fossi un Prefetto assegnerei cinque punti a Grifondoro! » esclamò lei, riconoscente.
« Ne dubito ».
All'inizio di ogni anno scolastico, Hestia affermava di essere assolutamente convinta che Tassorosso avrebbe vinto, per poi essere puntualmente smentita. Ma se molti dei suoi compagni di Casa si erano ormai arresi all'evidenza, lei non si era mai data per vinta. Non che non ne avessero le possibilità: la squadra di Quidditch di quegli anni era tra le più forti che Tassorosso avesse mai avuto, tanto che l'anno prima aveva vinto il campionato di Quidditch, ma Hestia attribuiva la carenza di punti nella Coppa delle Case a certi studenti che non amavano la competizione, e che di conseguenza non si impegnavano abbastanza per vincere. Kingsley era stupito dalla quantità di impegno che impiegava nel tentativo di guadagnare punti. Non era brava a Quidditch, anzi, lo detestava, ma faceva parte di tutti gli altri club, da quello di Gobbiglie a quello di scacchi magici.
Se devo perdere, voglio farlo combattendo, gli aveva detto una volta.
«
È il pensiero che conta, no? E non fare quella faccia. Quest'anno stiamo andando alla grande, meglio dell'anno scorso. Vi stracceremo tutti » disse la ragazza con lo stesso tono convinto che aveva avuto fin dal primo anno.
« Vedremo... Allora a dopo » tagliò corto lui, divertito.
Tornò indietro, salendo di nuovo le scale e percorrendo il corridoio che portava all'aula di Difesa contro le Arti Oscure.
Higgs doveva essere ancora dentro con il professor Gibbon, perché si sentivano le loro voci. Kingsley sarebbe entrato senza problemi, se una frase in particolare non lo avesse colpito, inducendolo a immobilizzarsi.
« No, non ti punirò, Higgs. A differenza di molti altri, non ritengo che amare le Arti Oscure sia una cosa di cui vergognarsi ».
Seguì una pausa di silenzio, durante la quale Higgs bofonchiò qualcosa frettolosamente, e Kingsley aggrottò la fronte, spostandosi a lato della porta, con una brutta sensazione.
« Higgs, sta' buono » riprese l'insegnante, sarcastico. « Credi che non conosca la maledizione che hai usato? Io ho insegnato a Durmstrang: so molte più cose di quanto tu potresti mai imparare in tutta la tua vita. Come ti ho già detto, non ti ho rimproverato perché sei interessato alle Arti Oscure, ma perché le hai usate nel bel mezzo di una lezione, qui, ad Hogwarts. Ci sono momenti, modi e luoghi più adatti per imparare certe cose. Hai capito? »
« Sì » borbottò il ragazzo.
« Ho visto come combatti, e non sei affatto male. Ma esercitarti da solo nella Arti Oscure potrebbe essere pericoloso anche per te stesso. Hai bisogno di qualcuno che ti insegni... »
Kingsley smise di respirare, nel timore di essere scoperto. Aveva i battiti a mille.
« Lei potrebbe insegnarmi? » chiese Higgs, con un tono euforico.
« Sì, ma non durante l'orario di lezione. Puoi venire nel mio ufficio dopo cena. Sempre se ti interessa davvero. È una branca molto difficile della magia, e se non sarai motivato non imparerai nulla ».
« Le assicuro che sono motivato! »
« Bene, allora possiamo cominciare una di queste sere. Non farne parola con nessuno, Higgs, questo è molto importante. Molte persone odiano le Arti Oscure perché le temono e non le capiscono, e Silente è uno di questi. Se non vuoi che perda il posto, dovrai mantenere il segreto ».
« Certo, signore, manterrò la parola... Solo una cosa... »
« Dimmi pure ».
« Non sono l'unico ad avere questo tipo di interessi... Molti miei amici vorrebbero impararle ».
« Se questi tuoi amici sono in grado di mantenere un segreto, sarò lieto di reclutare nuovi seguaci. Fammi sapere chi sono, e penserò io a proporre queste lezioni alternative... »
Kingsley aveva udito abbastanza. Cercando di non fare rumore, andò a nascondersi nel primo bagno che trovò. Aveva i sudori freddi e si sentiva nauseato.
Aveva giudicato troppo presto il nuovo insegnante. Era apparso fin troppo perfetto per essere vero. Era peggio, molto peggio, di tutti gli altri. Silente aveva sbagliato inconsapevolmente, aveva inserito una mela marcia, pronta a far marcire molte altre.
Reclutare nuovi seguaci. Seguaci di cosa... o di chi?
Quell'espressione a Kingsley non piaceva. Non gli piaceva per niente.

***

La Manticora era il pub più lurido e tetro di Notturn Alley. Al confronto, La Testa di Porco poteva essere scambiato per una locanda di lusso. Si diceva che fosse frequentato abitualmente da Lupi Mannari, tanto che nemmeno i Mangiamorte desideravano esserne clienti... a meno che non dovessero incontrare individui come Greyback. E questa doveva essere una di quelle occasioni.
Dorcas attraversò la strada, diretta verso la porta del pub che si era appena chiusa alle spalle del Mangiamorte. Aveva la mascella serrata e i denti che digrignavano, e niente avrebbe potuto distoglierla da quello che stava facendo.
La notte precedente non aveva chiuso occhio, e aveva trascorso l'intera giornata ad agitarsi. Ma ora che era calata l'oscurità ed era giunta l'ora di agire, l'ansia era passata, lasciando spazio soltanto ad una calma determinazione.
Tenendo il cappuccio calato sopra la testa, spinse la porta, che cigolò ruotando sui cardini.
Era stata fortunata. Il pub era praticamente vuoto, a parte per il proprietario al bancone e per il Mangiamorte che era entrato poco prima di lei, e che al momento le dava le spalle.
Sicura che nessuno sarebbe più entrato dopo di lei, si diresse verso l'uomo, rapida e silenziosa, sorprendendolo quando gli puntò la bacchetta dritta in mezzo alle costole.
« Buonasera, Travers » sibilò, e fu quasi certa che il suo tono lo avesse fatto rabbrividire.
Prima che Travers potesse reagire, si ritrovò legato dalla testa ai piedi come un salame. Dorcas si affrettò a Schiantare il proprietario del pub, il quale aveva avuto la pessima idea di attaccarla per aiutare il cliente che doveva ancora pagarlo.
Poi Dorcas si voltò di nuovo verso Travers. Era caduto a terra, e si stava agitando nel tentativo di liberarsi dalle corde. Ma il suo volto stava iniziando a diventare rosso e poi violaceo, man mano che la corda intorno al suo collo si stringeva...
« Se continui a muoverti, ti strangolerai da solo » si limitò a dirgli Dorcas. Era un'alternativa che non le dispiaceva affatto, ma che non le sarebbe stata utile. Prima doveva interrogarlo.
Travers seguì il suo consiglio e rimase immobile, con la schiena contro il pavimento sporco e freddo, e gli occhi iniettati di sangue che la fissavano con odio e stupore.
« Chi diavolo sei? » sbraitò.
« Non ha importanza, per ora » gli disse lei, chinandosi a frugargli nel mantello. Quando ebbe trovato la bacchetta del Mangiamorte, la osservò per alcuni istanti, ostentando una calma che non aveva. Forse era stata quella stessa bacchetta a uccidere Marlene. « Una bacchetta molto elegante... ma temo che non ti servirà più ».
« No! » urlò Travers, quando Dorcas la spezzò in due e ne lanciò i frammenti dall'altra parte del bancone. Ma smise di agitarsi, perché al minimo movimento, la corda continuava a stringersi intorno al collo. « Che vuoi da me?! »
Dorcas gli lanciò uno sguardo colmo di odio.
« Voglio vendicare Marlene McKinnon e la sua famiglia » gli riferì, le narici che quasi emettevano fumo.
« E chi diamine è? »
Travers non fece in tempo a finire la frase. Il pugno di Dorcas lo colpì con una violenza tale da rompergli il labbro e scheggiargli un paio di denti. Dorcas doveva essersi a sua volta rotta le nocche, o poco ci mancava, ma non fece caso né al dolore né ai gemiti di lui. Tremava di rabbia, mentre lo vedeva sputare sangue.
« Era una delle tante persone che hai ammazzato. Faceva parte dell'Ordine della Fenice. Sei andato a casa sua insieme ad altri assassini come te, e avete ammazzato lei e la sua famiglia. Aveva un fratello piccolo che andava ancora a Hogwarts, e avete ucciso anche lui ».
« Ah sì, la biondina » disse Travers con aria di sfida. « Ricordo che ci aveva supplicato di risparmiare gli altri, perché era lei che volevamo. Cos'è, ti infastidisce sapere che è morta supplicando? Me lo ricordo bene, era in lacrime quando l'ho uccisa. Io invece ridevo ».
Dorcas tremò di rabbia e gli assestò un altro pugno, esattamente dove lo aveva colpito col primo. Travers urlò di dolore e si contorse. La corda aveva iniziato a segargli il collo, ma lui continuò.
« Erano traditori del loro sangue, anche il ragazzino. Ed è inutile che mi prendi a pugni per farmi tacere. Tanto so che sei qui per uccidermi, quindi non perdere tempo e fallo ».
« Prima dovrai dirmi quali altri Mangiamorte erano con te quella notte ».
Travers tacque.
« Hai perso la lingua? Ti conviene usarla, perché ne sentirai la mancanza quando te la strapperò ».
« Non pensavo che quelli dell'Ordine usassero certi metodi... » commentò lui, sarcastico.
« Infatti non sono qui per conto dell'Ordine e non rispondo a nessuno delle mie azioni. Quindi ti conviene collaborare ».
« Non credo. Anche se te li dicessi, mi uccideresti lo stesso ».
« Giusto. Ma se non parlerai, morirai soffrendo ».
« Vuoi addirittura usare la Cruciatus? Non avrai sbagliato fazione? »
« Non credo proprio, e non userò la Cruciatus. Mi hai detto che ridevi quando hai ucciso Marlene. Se vuoi ridere anche adesso, ti accontento subito... Rictusempra ».
L'Incantesimo del Solletico lo colpì, e Travers iniziò a contorcersi, incapace di resistere. Le risate si mescolarono molto presto a respiri affannosi, perché più si agitava e più la corda lo strangolava. Aveva gli occhi sgranati e inspirava a vuoto nel tentativo di risucchiare ossigeno, ma il suo volto iniziava già a tendere al blu. Ogni volta che arrivava a quel punto, Dorcas interrompeva l'incantesimo per mezzo minuto, ma poi riprendeva.
« Ti prego, smettila! » urlò lui, quando la vide alzare la bacchetta per l'ennesima volta. « Non mi ricordo chi c'era con me! Era due anni fa! »
« Ti conviene ricordarlo, allora ».
Dorcas fingeva di provare soddisfazione per quello che stava facendo, ma non si era mai divertita di meno. Tuttavia preferiva non farglielo capire, anche perché era sicura che stesse per cedere.
« Sta a te decidere, Travers. Per quanto mi riguarda, non meriti altro che una morte ridicola come questa. Verrai ricordato per sempre come il Mangiamorte che morì dalle risate. Allora, ti piace? »
« No! Te lo dico, te lo dico! » ansimò lui, respirando pesantemente. « C'era Jugson con me... e anche Karkaroff. E... e... »
Sembrava terrorizzato all'idea di non ricordarli tutti. Dorcas gli intimò di non inventare, perché se ne sarebbe accorta e gliela avrebbe fatta pagare cara.
« E Wilkes! Ora è morto, ma c'era anche lui, insieme a Macnair, Yaxley e Avery. Ecco, li ho detti tutti, eravamo sette, lo ricordo bene! »
« Sette contro tre adulti e un ragazzino, complimenti » ringhiò Dorcas. In quel momento avrebbe voluto ucciderlo davvero. Una persona come Travers non meritava di vivere ancora, pensò.
Lui dovette leggerle nello sguardo quel pensiero, perché iniziò a gemere.
« Ti prego, ti ho aiutata. Non uccidermi! »
Dorcas socchiuse gli occhi, mordendosi la lingua.
« Hai comunque ucciso la mia amica, Travers ».
« Ma no, prima ho mentito. Volevo solo provocarti. Io in realtà non ho ucciso nessuno, puoi cred-! »
Dorcas gli aveva scagliato un incantesimo che gli incollò le labbra, impedendogli di parlare ancora.
Sentì i suoi mugugni terrorizzati mentre alzava di nuovo la bacchetta. Poi Travers chiuse gli occhi, aspettandosi di ricevere il colpo di grazia.
Per un solo istante, Dorcas fu tentata. Avrebbe potuto raccontare che lui aveva provato a difendersi, e che non le aveva lasciato scelta... Ma non lo fece. Tempo prima era già stata costretta a uccidere, perché l'alternativa era di essere uccisa a sua volta, ma non aveva nessuna intenzione di ripetere l'esperienza, a meno che non fosse necessario.
Così evocò delle scintille verdi che illuminarono la stanza: erano il segnale per quelli che l'aspettavano fuori.
Pochi istanti dopo, la porta del locale si aprì. Il primo ad entrare fu Malocchio che, non appena incrociò lo sguardo sconcertato di Travers, ordinò agli Auror che lo seguivano di catturarlo e portarlo dritto ad Azkaban.
« Hai fatto un buon lavoro » disse Moody, guardando Dorcas. Sapeva perfettamente quanto sarebbe stato difficile per lei non cedere al desiderio di vendetta. « Ti ha detto i nomi? »
« Jugson, Karkaroff, Wilkes, Macnair, Yaxley e Avery » riferì lei, ripetendo ogni nome senza nascondere l'odio che provava.
« Bene. Entro l'alba i quattro che sono ancora in circolazione saranno chiusi nelle rispettive celle di Azkaban » annunciò. Poi le voltò le spalle e se ne uscì zoppicando.
« Puoi credergli. Ha già sguinzagliato altri Auror per tutto il Regno Unito » le disse Fabian.
« Avete preso anche Greyback, per caso? » chiese Dorcas, rivolgendosi sia a lui che a Gideon.
« Non si è fatto vedere. Forse ha notato gli Auror che facevano la guardia alla porta mentre tu eri dentro, e ha deciso di tornarsene indietro » rispose l'altro.
« Comunque sia, se Malocchio riuscirà a catturare gli altri, oggi avremo assestato un brutto colpo alle schiere di Voldemort » disse Fabian.
« E i colpevoli avranno finalmente pagato per quello che hanno fatto » aggiunse Gideon. « Scommetto che ti sei liberata di un peso notevole ».
Dorcas lo guardò, e annuì.
Gideon aveva ragione: ora si sentiva molto più leggera.

***

Rodolphus attendeva, inquieto. Era insieme agli altri Mangiamorte, riuniti nel vasto salone in cui il Signore Oscuro era solito radunarli. Al momento Lord Voldemort stava interrogando Lucius Malfoy e Augustus Rookwood, i quali erano intenti a fare un rapporto completo della situazione al Ministero della Magia.
« Il Ministro è sempre più solo » stava dicendo Lucius. Rodolphus notò con fastidio e disprezzo il fremito compiaciuto nel suo tono di voce. « L'alleanza con Crouch è ufficialmente finita, e Crouch le ha portato via molti sostenitori. Per quanto mi riguarda, da quando sono entrato a far parte del suo consiglio, tengo sotto Maledizione Imperius due dei miei colleghi più influenti, e con il loro aiuto ho convinto la Bagnold a far licenziare un suo consigliere fidato ».
Il Signor Oscuro lo guardò, senza tradire la minima emozione. Lucius parve deluso. Probabilmente aveva sperato di ricevere un premio, da quel cagnolino che era, pensò Rodolphus.
« E la Bagnold è consapevole di quello che le sta succedendo? » domandò.
« Sì, mio Signore. Ma non può fare assolutamente nulla per uscire dal cerchio che le stiamo stringendo intorno. E, nel caso in cui avesse la tentazione di chiedere aiuto, ho già provveduto a dissuaderla ».
« In che modo? »
« Credo che qualche giorno fa abbia trovato i resti del suo elfo domestico. Un piccolo avvertimento da parte di Greyback ».
Nessuno commentò. Greyback era uno di quegli alleati molto utili ma, in quanto ibrido, le sue imprese non venivano mai accolte positivamente. E anche se gli elfi domestici erano considerati solo dei servi, erano comunque fedeli ai maghi. Rodolphus non vedeva l'ora che quel lupo mannaro non fosse più utile, in modo da poterlo uccidere personalmente.
« Bene » si limitò a commentare Voldemort. In quel periodo sembrava totalmente preso da qualcosa che lo preoccupava, era evidente. Ed era diventato molto più suscettibile e impaziente del solito. Questo contribuiva a rendere Rodolphus ancora più agitato. « La Bagnold ci serve così, nelle nostre mani, ma viva e vegeta. Anche se ha perso molti seguaci, ha ancora troppi sostenitori tra i Purosangue, e non è ancora arrivato il momento di ucciderla. Di questo passo, continuerà a perderli, e tocca a noi sottrarglieli. Rookwood, tu cosa mi racconti? »
Augustus si schiarì la voce.
« Mio Signore, anche io e Mulciber abbiamo imposto la Maledizione Imperius su molti membri del Ministero. Inoltre sto ricevendo diverse informazioni utili dal figlio di un mio amico, Ludo Bagman. Non ho avuto neanche bisogno di usare l'Imperius con lui. È Battitore nelle Vespe di Wimbourne e nella nazionale inglese, e i troppi colpi di Bolide devono averlo reso del tutto idiota ».
Molti ridacchiarono, ma il Signore Oscuro apparve piuttosto perplesso.
« E cosa me ne faccio delle chiacchiere di un giocatore di Quidditch? »
« Suo padre lavora al Ministero, ma è un tipo molto in gamba ed estremamente fedele a Crouch. Di suo figlio invece non si può dire che brilli d'intelligenza. Mi fornisce le informazioni di cui suo padre parla a cena. È convinto di aiutare la sua causa. E io inoltre gli ho promesso un posto al Ministero, quando avrà finito di volare sulle scope ».
« Molto bene, stai facendo un buon lavoro ».
Rookwood non notò l'espressione invidiosa di Malfoy, e continuò a parlare.
« Vi sono grato. Vorrei anche dire che sono sicuro che il Ministero sarebbe già sul punto di cadere, se non fosse per la presenza di Crouch. Purtroppo continua ad acquisire consensi da tutte le parti... »
« Crouch deve morire » affermò il Signore Oscuro senza giri di parole. « Lui e Silente sono i maggiori ostacoli alla mia ascesa al potere. Devono essere uccisi tutti e due. Ma, come il nostro amico Barty ci ha informati, sembra che Crouch stesso stia cercando di fare le scarpe al vecchio Filobabbano. Quindi perché tentare un omicidio, col rischio che si alleino entrambi contro di noi? Lasciamo che si affrontino tra di loro e restiamo a guardare finché non arriverà il momento giusto per attaccarli, quando saranno entrambi indeboliti. Al contrario, ci sono altre persone da uccidere al più presto. Primo tra tutti Alastor Moody. Voglio che la smetta di metterci i bastoni tra le ruote, lui e tutta quella combriccola di traditori dell'Ordine della Fenice. Moody è la nostra priorità. Bellatrix, affido questo incarico a te. Lo voglio morto ».
Bellatrix gli si prostrò davanti.
« Grazie, mio Signore. Mi avete concesso un grande onore. Non vi deluderò » disse, quasi col fiato spezzato.
Rodolphus cercò d'ignorare il comportamento di sua moglie, ma non ci riuscì. All'inizio si era illuso che Bellatrix fosse soltanto devota al Signore Oscuro, ma poi aveva dovuto smettere di mentire a se stesso, perché lei non aveva mai rivolto a suo marito lo sguardo che riservava al Signore Oscuro. Il loro rapporto da coniugi consisteva nel trascorrere le notti insieme oppure uccidere e torturare i loro nemici. Avevano una grande intesa, e gli sguardi che lei gli riservava erano pieni sia di malizia che di complicità, ma non c'era mai stato altro. La mente e il cuore di Bellatrix appartenevano all'uomo che entrambi avevano giurato di servire fino alla morte. Per quanto Rodolphus cercasse sollievo alla propria rabbia in molti modi – e le urla delle sue vittime in questo erano un toccasana – non bastava. Spesso aveva desiderato di ucciderla nel sonno, e una volta c'era andato vicino... ma alla fine non ne aveva avuto il coraggio. Era inutile negarlo: si erano scelti a vicenda perché erano affini. E lui l'aveva preferita a qualunque altra perché era la donna più forte e indipendente che avesse mai conosciuto. Se fosse stata una moglie obbediente e fedele la avrebbe annoiato sicuramente. In quei momenti odiava se stesso.
« Barty » chiamò il Signore Oscuro, liquidando Bellatrix.
Il ragazzo si fece avanti all'istante, emozionato come ogni volta che il Signore Oscuro mostrava di considerarlo e gli attribuiva importanza.
« Eccomi ».
« Voglio che tu vada ad Azkaban e uccida Igor Karkaroff. Finora non ha detto nulla dei nostri segreti, ma non vorrei che fare confessioni agli Auror iniziasse a piacergli più del dovuto. Inoltre, questo sarà un avvertimento per tutti gli altri Mangiamorte che sono stati rinchiusi insieme a Travers ».
« Lo farò » disse Barty, con un tono di voce molto meno insicuro di quello che aveva avuto quando era appena diventato un Mangiamorte.
« E qui veniamo a te, Rodolphus » disse Voldemort.
Lui si costrinse a restare impassibile mentre faceva un passo avanti e s'inchinava al suo Signore.
« Sono qui ».
« Lo vedo. Ma non vedo la persona che avevi promesso di consegnarmi. Dov'è Regulus Black? »
Rodolphus si morse un labbro a sangue. Quel giorno era l'unico a portare brutte notizie, e la cosa non gli piaceva per niente.
« Purtroppo non sono ancora riuscito a trovarlo. Io credo che l'Ordine della Fenice lo tenga nascosto ».
« Questo è evidente, ma non m'interessa. Non mi hai ancora portato Black. Non mi avevi assicurato che sarebbe morto a breve? Credi forse che dovrei sprecare uno dei miei migliori Mangiamorte per cercare un ragazzino spaventato? »
Rodolphus non rispose. Sapeva che quella di Voldemort era una domanda retorica.
« Ho ben altro a cui pensare, non certo a quel ragazzino. Avrà detto quel poco che sapeva a Silente, d'accordo, ma a parte questo ormai è del tutto innocuo. Voglio che venga ucciso alla prima occasione, oppure chiedi a qualcun altro di farlo uscire allo scoperto. Di sicuro non ho intenzione di inseguirlo e perdere di vista i miei veri obiettivi. Quindi inizia a fare qualcosa di più utile, come stanare gli altri dell'Ordine ».
Rodolphus annuì, ma non poteva fare a meno di considerare un fallimento l'impresa di uccidere Black.
« La persona più pericolosa dopo Moody è Dorcas Meadowes » continuò Voldemort. «
È la più giovane del Wizengamot, ma soltanto ieri è riuscita a far catturare ben cinque tra i miei seguaci. Nel suo caso, voglio occuparmene di persona. Tu dovrai aiutarmi a trovarla al più presto. Se lei e Moody venissero uccisi, l'Ordine perderebbe due leader. E se Silente sarà impegnato a Hogwarts, dove ho già provveduto ad infiltrare qualcuno che mi procuri seguaci tra le nuove generazioni di studenti, potremo facilmente trovare e sterminare tutti gli altri ».
Rodolphus annuì, sollevato: era ancora il suo braccio destro, nonostante tutto. Se Bellatrix avesse trovato Moody e lui la Meadowes, il Signore Oscuro avrebbe fatto un grosso passo avanti nella sua ascesa al potere. L'Ordine della Fenice sarebbe stato schiacciato, Hogwarts e il Ministero sarebbero caduti... la vittoria non era mai sembrata così a portata di mano.
Ma allora perché il Signore Oscuro appariva continuamente preoccupato, come se qualcosa lo minacciasse?







Naturalmente il nostro Voldie è preoccupatissimo per la Profezia, ma è un illuso se pensa che Regulus sia innocuo XD Ma per ora è meglio che la pensi così!
Per la scena a Hogwarts non sapevo chi usare, visto che in quegli anni a Hogwarts non c'era nessun personaggio noto, almeno ufficialmente, quindi ho pensato che Kingsley e Hestia potessero essere un po' più giovani degli altri, e li ho sfruttati. Anche loro saranno importanti. Ero indecisissima sulla Casa di Kingsley. Lo avre visto bene anche a Corvonero, ma visto che la prima volta che vede Harry dice a Remus "Somiglia a James", ho pensato che lo conoscesse molto bene già dai tempi della scuola e quindi poteva essere un Grifondoro anche lui. Per quanto riguarda Hestia, ammetto che in lei c'è molto di me: soprattutto dopo aver notato che anche su Potteremore Tassorosso è sempre ultima, e l'unica spiegazione che mi è venuta in mente è che è la Casa che più se ne infischia dei punti, e non perché sono schiappe o sciocchezze simili (queste cose proprio non le posso sentire -.-)... Io ad ogni modo ci tengo molto (troppo) e continuo a duellare con quell'account u.u
Inizio a capire perché quando ho riprovato a fare lo Smistamento con domande diverse, la maggior parte delle volte la domanda finale mi faceva scegliere tra Tassorosso e Serpeverde. Hestia insomma è una Tassorosso ambiziosa, e la adoro per questo (Slytherpuff pride!).
Cos'altro devo dire? Gibbon è uno dei Mangiamorte minori che si sentono nominare una volta sola (tipo Jugson e Selwyn, questi sconosciuti xD), quindi mi sembrava adatto a quel ruolo. Per quanto riguarda Dorcas, ora sarà molto meno angosciata... intanto ho goduto un sacco nel far morire Travers di paura XD

Prossimo capitolo il 24 maggio, e sarà ambientato alla Gringott (e tornerà anche Regulus, sono in astinenza anche io xD)

  
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