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Autore: AmazingFreedom    11/05/2012    10 recensioni
Un sogno che si avverava, finalmente, dopo tanto tempo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 16- 1 settembre 2015

Un sole particolarmente lucente si stagliava nel cielo azzurro di quel primo settembre. Il parcheggio della stazione di King’s Cross era decisamente tranquillo se confrontato con il caotico viavai di carrelli all’interno.
“Non lo trovo! Non riesco trovarlo!” continuava a ripetere un ragazzo magro, dai capelli neri perennemente spettinati. “E smettila di lamentarti, Rufus!” esclamò dando un colpetto alla gabbia del suo barbagianni.
“James,, non sarebbe meglio aspettare gli altri?” domandò cautamente Milly, conoscendo il carattere irascibile dell’amico, che considerava come un cugino.
James si voltò verso di lei. “Forse hai ragione… ma come fai ad essere così calma?! Stiamo per andare a Hogwarts! Certo, non vorrei essere nei tuoi panni…”
La giovane lo guardò con fare interrogativo. “Che cosa vorresti dire?”
“Ecco… lo zio è quello che è, e tu sei sua figlia! Non passerai di certo inosservata!”
Milly assottigliò lo sguardo. “Già! Tu invece di confonderai con i gargoyle! James Sirius Potter: il figlio del salvatore del mondo mag…”
Il ragazzo le tappò la bocca con una mano. “Non urlare! Siamo tra i babbani, ricordi?” e lanciò un’occhiata verso un gruppo di persone che li stava osservando.
“Scusa…” sussurrò lei appena James allentò la presa.
“Così va meglio…” poi le diede un bacio sulla guancia.
All’improvviso, sentirono alcune voci che si stavano avvicinando.
“James! Milly!” chiamavano Hermione e Ginny, precedute da Harry e Severus.
Quando il ragazzo li vide, si staccò dall’amica ma ormai era troppo tardi: lo zio gli rivolgeva uno sguardo truce e penetrante.
“Eccovi! Pensavamo che aveste già oltrepassato la barriera!”
“Non avremmo mai potuto senza di voi, zio Harry!” Milly andò ad abbracciarlo.
“Vi siete persi , vero?”
James non rispose alla madre ma si limitò ad abbassare il capo.
“Mancano quindi minuti…” mormorò Severus, incamminandosi. Tutti lo seguirono e poco dopo si fermarono davanti ad un colonnato di pietra, che sembrava molto duro e resistente.
“Prima le signore…” disse Harry tutto allegro.
Le due donne corsero verso il muro e scomparvero. Istintivamente, Milly strinse la mano del padre.
I Potter sparirono, lasciandoli soli.
“Pronta?” domandò l’uomo. La figlia annuì: aveva la gola secca e le parole non volevano uscire.
Piton iniziò a camminare a passo spedito verso il muro, trascinandola lievemente e a poco prima dell’impatto, la ragazza chiuse gli occhi.
Qualche secondo dopo, un fischio acutissimo la fece sobbalzare.
“Milly! Vieni a mettere qui il baule! Il treno sta per partire!” Tra la marea di voci, Milly distinse chiaramente quella del cugino e andò verso di lui lasciandolo la mano del padre che, dopo una veloce occhiata nella direzione dei suoi prossimi studenti, raggiunse la moglie.
“…e Harry, grazie del regalo che hai fatto a Milly!” esclamò Hermione, abbracciando forte l’amico.
“Figurati! Il minimo che potessi fare per la mia nipotina!”
Severus fece una smorfia. “Un gufo… molto banale, Potter. E poi, mia figlia non è tua nipote.” Disse mellifluamente.
“Siamo una famiglia allargata. Dovresti saperlo ormai, Severus! Milly è mia nipote come James lo è per Hermione o per te!” sbottò Ginny, diventando rossa come i suoi capelli. “O dovrei forse credere che mio figlio sia solo un intralcio per voi?”
“Ginny!” esclamò Hermione “Ma cosa dici?! Lo sai benissimo che vale lo stesso per noi!” e tirò una gomitata al marito che arricciò le labbra: di certo non considerava il piccolo Potter come un parente, anche se aveva accettato l’epiteto di “zio”, ma era consapevole del fatto di nutrire una sorta di affetto verso James, sebbene non lo avesse mai ammesso ad alta voce.
“Rimango dell’idea che un gufo sia banale…”
“Ma a me piace tanto il regalo degli zii!” esclamò Milly, interrompendo il padre ed andando ad abbracciare Harry e Ginny.
“Cosa ti ha regalato tuo padre, cara?” domandò la rossa lanciando un’occhiataccia al suo ex professore.
La ragazza si voltò verso il cugino e si scambiarono un sorrisetto complice. “A dire il vero zia, papà non mi ha ancora regalato niente… ma può rimediare subito!”
Severus inarcò un sopracciglio. “Sii più precisa. Il treno sta per partire!”
“Ecco, James e io… mentre stavamo caricando i bagagli… ci siamo accorti si una cosa e…”
“Milly! Forza!”
“Va bene, papà! Vorrei che tu e lo zio vi abbracciaste!”
Harry scoppiò a ridere e si avvicinò all’uomo. “Forza Severus! Accontenta tua figlia!”
“Allontanati da me, Potter! O…”
I fischi del treno sovrastarono le sue parole.
Ginny e Hermione iniziarono a piangere e James corse a prendere posto, ma Milly rimase immobile puntando i suoi occhi neri in un altro paio così simile ai suoi.
“Papà per favore! Vi ho sempre sentito tirarvi frecciatine… Per favore!”
Severus sbuffò e la guardò di rimando. “Cocciuta come la madre!”
Milly sorrise nel vedere i due uomini stringersi in un goffo abbraccio.
Poi Harry si concentrò su di lei. “Mi raccomando. Tu e James mandateci subito un gufo! Voglio proprio sapere in che case capiterete! Sono propenso a pensare Grifondoro!”
Piton socchiuse gli occhi. “Ti ricordo che è mia figlia, Potter!”
“Sì, ma anche di Hermione…”
Sentendo altri fischi, Hermione, Severus e Milly salirono sul treno che dopo poco iniziò a muoversi.
Harry cominciò a seguirlo e, quando il figlio e la nipote si affacciarono al finestrino, agitò la mano a mezz’aria.
Non appena il treno lasciò King’s Cross, Milly e James si sedettero.
“Ti rendi conto?! Stiamo andando a Hogwarts! Non ti senti così… così…”
“Impaziente? Eccitata? Esaltata?”
“Sì!”
“James… io vivo a Hogwarts. Esco solo per passare l’estate a casa tua.”
"Sì, ma non hai mai frequentato le lezioni, non hai mai avuto la bacchetta, non hai mai potuto fare un incantesimo e soprattutto non hai mai giocato a Quidditch!” insisté il ragazzo.
“Già…” Milly sospirò.
“Facciamo una partita agli scacchi magici?” domandò James, notando l’espressione un po’ pensierosa della cugina.
“Non ti è bastata la batosta di ieri sera? Ne vuoi un’altra?” lo canzonò lei.
“Vedremo…” le rispose ed estrasse da una borsa di cuoio una scacchiera magica.
“Preparati ad un’altra sonora sconfitta, James Sirius Potter!”
Dopo qualche minuto la porta del loro scompartimento sbattè, ma erano troppo concentrati sul gioco per accorgersene.
“Cavallo in H3! Scacco Matto!” esclamò Milly con un sorrisetto degno del padre. “Non è possibile! Come fai a vincere sempre?!”
Un colpo di tosse li fece voltare.
“Mamma! Papà!”
“Zia! Zio!”
Severus inarcò un sopracciglio ed Hermione scoppiò a ridere.
“Dobbiamo parlarvi!” disse laconico l’uomo, sedendosi accanto alla figlia, mentre la donna si accomodava accanto al nipote.
“Ci sono un paio di cose di cui dobbiamo discutere…” iniziò la strega, un po’ imbarazzata.
“A scuola, noi saremo il professor Piton e la professoressa Granger.” Continuò Piton, squdrandoli. “Non riceverete alcun trattamento speciale. Sarete puniti se lo meriterete e saranno tolti punti a Grifondoro e Serpeverde se…”
“Come scusa? Grifondoro e Serpeverde?” lo interruppe la signora Piton. “Chi finirebbe in Serpeverde?”
“Milly, naturalmente. Chi altro? James è figlio di Grifondoro…”
“E anche Milly! Per caso non ricordi in quale casata era tua moglie?!”
Severus arricciò le labbra. “Purtroppo sì. Comunque, hai notato come è brava a giocare a scacchi?”
“Cosa c’entra questo?”
“C’entra eccome! Se non mi sbaglio, sei sempre stata negata in questo gioco a differenza mia. Quindi…”
Hermione si alzò di scatto e uscì dallo scompartimento senza degnarlo di uno sguardo, ma lui la seguì.
James tentò di soffocare le risate ma Milly era piuttosto seria.
“Hai mai pensato seriamente in quale casa potresti capitare?” gli chiese a bruciapelo.
“No, ad essere sinceri. Come dice lo zi… voglio dire, il professor Piton, la mia famiglia è in Grifondoro da un sacco di tempo, quindi sono quasi sicuro di finire lì. Tu?”
La ragazza sbuffò. “Io… io non lo so! Mamma Grifondoro e papà Serpeverde! Penso di avere delle caratteristiche che vadano bene per entrambe però…”
"Però?”
“Se dovessi finire in Serpeverde mamma sarò delusa e lo stesso vale per papà se capitassi in Grifondoro!”
“Potresti sempre essere in Corvonero o in Tassorosso…”
“Io piuttosto morirei!” lo interrupe una voce.
“Julius!” esclamò Milly, andando ad abbracciare un giovane biondo e dal mento appuntito. “Mi stavo chiedendo se avessi perso il treno!”
Julius rise. “Come potrei lasciarti nelle mani di Potter?” e fece un cenno col capo in direzione di James, che rispose con un semplice “Malfoy”.
Il biondo tornò a concentrarsi sull’amica. “Mi è dispiaciuto molto che non abbiate accettato il nostro invito a Malfoy Manor. Volevo tanto vederti…”
Milly arrossì lievemente. “Ho passato le vacanze da James. Sai, per stare un po’ in famiglia…”
“Ma non siete parenti! Severus è il mio padrino, quindi sei più unita a me che a lui!”
James scattò in piedi e si avvicinò minaccioso al viso del ragazzo. “Noi siamo una famiglia. Tu non ne fai parte, Malfoy!”
“Smettetela voi due! Julius, siediti con noi…”
“Mi spiace ma sono in un altro scompartimento.”
Detto questo, diede un bacio sulla guancia a Milly, senza smettere di guardare l’altro con sfida.
“Ci vediamo all’arrivo. Spero che il Cappello ti smisti a Serpeverde così potremo recuperare il tempo perso!” poi scomparve.
“Non lo sopporto!” urlò James, lasciandosi cadere sul sedile. “Non capisco come tu possa essere sua amica!”
La strega lo guardò di sbieco. “Lo sai benissimo che io e Julius siamo praticamente cresciuti insieme! Il signor Malfoy è molto legato a papà come lo sono mamma e Astoria, quindi sono venuti spesso a farci visita al castello!”
Milly si sedette di fronte al cugino e gli puntò contro l’indice. “Io voglio molto bene sia a te sia a Julius, quindi cercate di fare amicizia o per lo meno di andare d’accordo perché la mia idea è quella di passare più tempo possibile con voi. Non voglio essere nella condizione di dover scegliere. Chiaro?”
Il mago le fece un debole sorriso. “Vedrò cosa posso fare…”
Milly e James passarono il resto del viaggio giocando e ridendo ma non toccarono più l’argomento casate.
Solo quando sentirono dei gridolini eccitati e rumore di porte che si aprivano, i due uscirono dallo scompartimento e furono travolti da una folla di studenti che spingevano per scendere dal treno.
“Non spingete! Fateci piano! Primo anno! Qui!” sentì urlare lei appena si liberò dalla calca.
“Hagrid!” gridò e corse ad abbracciarlo.
“Ciao Milly! Come ti sei fatta grande! Mamma e papà?”
“Penso che si siano già diretti verso il castello. sai, papà… insomma, il professor Piton è vicepreside…”
“Che strano sentirti chiamare Severus così!” la interruppe Julius, avvicinandosi insieme a James.
“Ecco James! Uguale a tuo padre e a tuo nonno! E tu dovresti essere… Malfoy!
Il biondo fece un minimo cenno del capo, guardandolo torvo.
Hagrid borbottò qualcosa, poi si rivolse alla piccola folla che si era creata intorno a lui.
“Primo anno? Bene seguitemi!”
Poco dopo raggiunsero una baracca un po’ sgangherata ma, ad un movimento della strano ombrello rosa del gigante, una quindicina di barche iniziarono a muoversi sullo specchio d’acqua vicino.
“Forza! Saltateci sopra! Quattro per barca!”
Milly, James e Julius salirono sulla prima imbarcazione, seguiti da una ragazzina un po’ tremante. Quando tutti furono pronti, Hagrid agitò nuovamente l’ombrello e dei piccoli spruzzi bagnarono le loro divise nere
Lo spettacolo delle luci del castello che si stagliavano nella notte era davvero mozzafiato ma durò troppo poco per i gusti di Milly, che iniziava ad agitarsi.
Quando attraccarono, un uomo calvo e sdentato ordinò loro di seguirlo lungo una scala scavata nella roccia.
Dopo qualche minuto, sui volti dei nuovi arrivati si dipinse un’espressione di pura gioia: davanti a loro stava un monumentale portone di quercia, al centro del quale spiccava un’H intagliata.
Il custode bussò tre volte e poi entrarono.
“Benvenuti a Hogwarts!” li accolse una voce profonda che non fece alcuna fatica ad ottenere il silenzio. “Tra poco sarete smistati nella vostra casa: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero o Serpeverde.” Julius fece un mezzo sorriso a sentire il nome della casata di famiglia. “Durante l’anno potrete guadagnare punti o perderne. A giugno, alla casa con più punti verrà assegnata la Coppa delle Case!”
All’improvviso, l’attenzione dei presenti fu catturata dalla comparsa di una donna vestita d’azzurro in cima alla scalinata principale.
“E’ ora!” disse Hermione al marito.
“Seguitemi!” ordinò Severus, dando loro le spalle.
Milly sgranò gli occhi e il suo cuore accelerò di colpo.
Sentì una presa ferrea su entrambe le mani che la fece sobbalzare.
“Pronta?” le chiesero insieme James e Julius che non riuscivano a celare l’entusiasmo.
Milly fece un respiro profondo e allacciò le dita e quelle dei due ragazzi.
“Andiamo!”

*FINE*
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTRICE:
Salve a tutti!
Dopo ben quattro mesi, questa fan fiction giunge al termine. Non so davvero come passerò il mio tempo libero senza questa storia… magari penserò ad un seguito… magari no. Chi lo sa!
Volevo davvero ringraziarvi tutti per il sostegno che mi avete dato leggendola. Essendo questa la mia prima storia in assoluto, pensavo che sarebbe stata un fiasco totale, invece… mi avete resa davvero felice.
Ringrazio i miei lettori silenziosi, e coloro che l’hanno inserita tra le seguite, le preferite o le ricordate.

Ma devo fare dei ringraziamenti particolari.
UNIA: senza di te, non avrei scritto neanche una parola. Grazie di ascoltarmi sempre, di sopportarmi come nessun altro riesce a fare e grazie di avermi convinto a mettermi in gioco.
MARAMALFOY: nonostante il pairing non sia il tuo preferito, ti ringrazio dei complimenti che mi hai fatto e del sostegno morale!
COM AMELY JARJAYES: (che nome difficile da scrivere!) Grazie mille anche a te per i consigli e le correzioni che mi hai fatto. Spero ti sia piaciuta.
 

  
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