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Autore: Erin    09/12/2006    26 recensioni
Hermione, raffinata donna in carriera, abita in un lussuoso appartamento nel centro di Londra. Finchè la sua monotona vita non viene sconvolta dall'arrivo di una persona che non si sarebbe mai aspettata di rincontrare...
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“ Sapevo saresti tornata

Sapevo saresti tornata...”

“ Io...” la sua bocca fu chiusa prontamente da un bacio, infondendole tutto il calore e la passione emanata dal corpo del ragazzo che ora la stringeva a sé.

La porta fu richiusa dietro le spalle di Hermione e così calò di nuovo il buio. La fievole luce dalla luna riusciva a donare spessore agli oggetti, che acquistavano un colore così surreale da sembrare dipinti.

Un suono melodioso di baci leggeri e dolci, forti e passionali echeggiava nel salone d’ingresso. Poi un lieve pressione sul divano fece risuonare nella stanza il classico rumore di stoffa.

Solo lo spicchio d’argento che rischiarava il cielo notturno era spettatore di ciò che stava accadendo a casa di Draco.

Draco io...” mormorò nuovamente Hermione, tra un sospiro ed un altro.

Shhh” sussurrò Draco, sfiorandole le labbra in una dolce carezza.

I baci, via via sempre più passionali, stavano mandando a fuoco i loro corpi, forse per questo che sfiorando la pelle diafana di lui ci si poteva scottare, quasi fosse rovente. E che dire di lei, si sentiva persa...letteralmente persa.

Draco le accarezzò la vita dolcemente, fino ad insinuare la dita affusolate sotto il suo maglione dorato. Lievemente strinse i lembi del maglione ed iniziò a farlo salire fino alle spalle, poi al collo ed infine ad imprigionare i boccoli color miele di lei che dopo poco furono liberati quando il maglione fu adagiato sul bracciolo del divano. Seguiva i gesti delle sue mani con una scia di baci roventi, mentre, come se non volesse dimenticare neanche un centimetro del suo corpo, la baciava prima sulle spalle, poi sul collo, provocandole dei brividi d’emozione.

Il profumo di Hermione riempì l’anima del biondo, facendolo perdere nella sua dolcezza. Lentamente la ragazza accarezzò la schiena di Draco, fino alla vita dove, stringendo i lembi del suo maglione grigio perla, fece lo stesso, facendo scivolare la sue mani delicate sulla schiena bollente di Draco, che al contatto quasi trasalì. Carezze e baci adornarono il busto del biondo, dolci e lente, quasi a voler prolungare quel momento per sempre.

Draco le baciò l’incavo del collo, mentre le carezze di lei gli provocavano brividi d’emozione per tutto il corpo. Erano sensazioni stupende, che nessuno dei due aveva mai provato prima. Non era solo passione, pura e violenta passione; era qualcosa di più che li univa e che ora gli faceva stringere l’uno il corpo dell’altra come se fosse la cosa più importante del mondo, come se avessero paura di perdersi.

Le dita di Draco scivolarono lungo le curve del busto di lei con esasperante lentezza fino ad arrivare al bordo dei jeans, che sfiorò solo. Dopo poco, mentre continuava a baciarla ed i loro respiri si erano fatti ansanti e irregolari, sbottonò i pantaloni di lei, aprì la cerniera e lentamente li fece scivolare lungo le sue gambe perfette, rifinite in un angolo da un gruppo triangolare di nei stupendi, che dolcemente baciò. I jeans arrivarono fino alle caviglie e vennero adagiati al pavimento da lui.

Draco le baciò pian piano il collo, scendendo già fino all’incavo dei seni, passando per la pancia e sfiorando l’inguine. Ogni bacio così delicato aveva il potere di scatenare in Hermione così tante sensazioni che non aveva mai provato prima, con nessuno.

Lentamente, anche lei accarezzò il bordo dei pantaloni di Draco mentre lui le baciava le labbra rosse e morbide con estrema dolcezza, e dopo poco anche i jeans scuri di Draco scesero a fare compagnia a quelli di Hermione ai piedi del divano.

Istintivamente Draco le circondò il collo con un braccio e l’altro lo passò sotto le ginocchia, prendendola in braccio e baciandola dolcemente.

“ Vieni con me...” le sussurrò all’orecchio, poggiandola con tenerezza davanti a lui e baciandola con passione. Tra carezze e baci, cercando di camminare e talvolta sorridendo per aver inciampato su qualcosa che c’era in giro per casa, arrivarono in camera da letto di Draco.

Lei camminò all’indietro seguita dal biondo che continuava a stringerla a sé e a baciarla come se fosse il suo ossigeno. Quando poi le gambe di Hermione toccarono qualcosa che non le permise di continuare la sua lenta passeggiata all’indietro, si sedette spinta lievemente da Draco sul qualcosa di morbido e soffice, proprio il piumone verde scuro incastonato in un letto a due piazze e mezza a baldacchino nero, con rifiniture d’argento. Non si smentiva mai.

Hermione sentì il contatto del corpo rovente di Draco su di sé quando lui, adagiandola sul letto, le sfiorò la vita con la sua mettendosi sopra di lei.

Iniziò a incorniciare il suo corpo di baci. Hermione poteva sentire le sue labbra calde e morbide carezzarle il suo corpo, cosa che la fece quasi tremare.

Draco dovette accorgersene perché risalì con la scia di baci fino al suo orecchio, dove le sussurrò quando era bella, facendola arrossire.

Le mani di Hermione presero a salire lungo la schiena di lui, carezzandone ogni minino punto, ogni minimo neo, ogni piccola cicatrice.

“ Quella me la sono fatto giocando a Quiddich l’ultimo anno... mormorò sorridendo all’orecchio di lei, che lo strinse ancora di più.

Le labbra di Hermione salirono fino al collo di Draco, poi all’orecchio che iniziò a tormentare con roventi e dolci baci, facendo aderire la sua morbida bocca alla sua pelle, provocandogli alcuni gemiti e sorrisi.

Draco poi si mise a sedere strascinando Hermione con sé, che si mise a cavallo sulle sue gambe, slacciandole il reggiseno e facendolo finire ai piedi del letto. Iniziò a baciarle il seno, ad accarezzarglielo, così dolcemente quasi temesse di farle male. Era un Draco dolcissimo, che Hermione non aveva mai pensato esistesse. Dal canto suo il biondo si sorprese di quanto desiderasse il corpo di lei, ma non con una passione selvaggia ed irragionevole. Non era sesso, forse in quel momento stava davvero facendo l’amore.

Lentamente rotolarono sotto le coperte, facendosi avvolgere dal calore del morbido piumone e quando furono entrambi nudi, lui entrò dolcemente in lei, facendole salire un brivido lungo la schiena e facendo sì che un gemito scivolasse fuori dalle sue labbra.

La danza dei loro corpi riuscì a fare provare ad entrambi sensazioni mai sentite prima, così intense da fare quasi paura.

Raggiunsero l’apice insieme, tra baci passionali e teneri, tra sospiri e carezze, tra parole spezzate sussurrate all’orecchio dell’altro.

Quando Draco scivolò affianco a lei, il respiro irregolare, lei si voltò si lato dandogli le spalle. Era sconvolta per quello che era successo, non riusciva a capacitarsene: era stata a letto con Draco Malfoy. Ma Draco interpretò questo suo gesto pensando volesse andar via, la fissò mentre gli dava le spalle e si avvicinò cauto; così la strinse a sé possessivamente, socchiudendo gli occhi.

Hermione...” mormorò, baciandole la spalla “ ...resta con me.”

La ragazza si voltò, tra le sue braccia. Era strano, non si sarebbe mai aspettata una così dolce reazione da parte sua. Aveva pensato che finito di fare sesso sarebbe finita anche la voglia di stare insieme che li legava. Che sciocca, non aveva capito niente. Non aveva capito che non c’era solo da parte sua quell’emozione travolgente che inondava i sensi, non aveva capito che anche lui aveva fatto l’amore con lei e non solo sesso.

Si avvicinò di più a lui, fissandolo in quegli specchi d’argento.

“ E tu non lasciarmi...anche se sarà solo per questa notte, voglio poterti sentire accanto a me... sussurrò a fior di labbra dove poi vi posò un bacio leggero.

“ Lo sai che non sarà solo per questa notte... bisbigliò lui, lasciando che un’espressione di stupore si dipingesse sul volto di Hermione. Le aveva detto davvero quelle dolci parole? Quanto era cambiato Draco dai tempi della scuola?

Il biondo stringendola di più a sé le carezzò i suoi boccoli mentre Hermione sfiorava la sua guancia con una mano e appoggiava le labbra sul suo collo.

Abbracciati si addormentarono, mentre lei, con il capo adagiato sul petto di Draco, riuscì a sentire il battito del suo cuore, veloce ed irregolare, per tutta la notte.

 

 

Tiepidi raggi di sole si diffusero per la stanza, illuminandolo un bellissimo piumone verde scuro. Le lenzuola di seta nere avvolgevano il corpo dei due ragazzi ancora assopiti. Boccoli color miele sfioravano il collo diafano di un bellissimo ragazzo dai capelli biondo platino.

Draco era addormentato a pancia in su, il piumone gli scopriva il petto ed un braccio fuoriusciva dal bordo del letto. La bocca era socchiusa, i crini scompigliati e l’espressione beata.

Hermione era invece di fianco a lui, di spalle. Sfiorava con la sua schiena la spalla di lui e con le mani stringeva il cuscino a sé. Strizzò gli occhi e li aprì lentamente, realizzando di essere in camera di Draco; come un flash le passò avanti la notte passata insieme, l’amore e la passione racchiusa in quelle soffici coperte.

Senza far rumore, scivolò giù da letto, mettendo prima un piede e poi un altro. Fece il giro della stanza per riprendersi tutti i vestiti; andò anche il salone, dove trovò il maglione e il jeans. Si diresse in bagno, si diede una rinfrescata e si rivestì.

Passando per la camera in cui ancora Draco dormiva ignaro, si fermò sul ciglio della porta a fissarlo. Com’era bello...sembrava un bambino indifeso bisognoso d’affetto. Per quest’ultimo pensiero soffocò una risatina, poi si diresse in cucina.

Due occhi argentati s’aprirono d’improvviso facendo crollare tutti le presunte similitudini con un bambino indifeso: quegli occhi accattivanti e lascivi non si addicevano di certo ad un bambino di tenera età. Si stiracchiò e si voltò di poco verso il posto accanto a lui: vuoto. Improvvisamente si mise a sedere, di scatto, guardandosi intorno. In giro per la stanza c’era qualche indumento di lui, ma di lei nessuno. Se n’era andata. Scese dal letto prendendo alcuni vestiti puliti dall’armadio e si diresse in bagno. Fece una doccia veloce ed uscì. Ancora con l’asciugamano tra i capelli, mentre tentava di frizionarli, s’incamminò verso la cucina, nervoso ed arrabbiato, mentre sul viso scendeva ancora qualche gocciolina che faceva capolino sulla maglia a maniche lunghe azzurra.

Sul ciglio della porta però si fermò, perché quello che gli si presentò davanti lo lasciò senza parole.

C’era Hermione, che fischiettava di spalle ai fornelli, con davanti a lei una cioccolata calda che stava girando, mentre in tavola erano disposte due tazze bianche con vicino due brioche.

Poggiò l’asciugamano su una sedia dall’altro capo del tavolo e con i capelli ancora bagnati e scompigliati si diresse quatto quatto alle spalle di Hermione, che inconscia, continuava a fischiettare.

Hermione, persa nei suoi pensieri, sentì delle mani poggiarsi sulla sua vita e un corpo aderire al suo, mentre veniva inondata da un profumo di sapone e di menta.

‘Giorno...” mormorò lui, prima di baciarla sulla spalla, mentre lei continuava a mescolare la cioccolata. Hermione sorrise davanti a sé e lui l’abbracciò più forte, stringendola a sé.

“ Per un attimo ho creduto te ne fossi andata... le sussurrò, poggiandole il mento sulla spalla, e fissando le mani girare il mestolo nella cioccolata.

“ Pensavo ti avrebbe fatto piacere bere qualcosa di dolce...e poi sono sveglia da un po’... disse sorridendo, voltandosi quel tanto da poggiargli un veloce baciò a fior di labbra e tornare a mescolare.

Spense il fornello e lui si allontanò da lei, lasciandole la vita, permettendole di prendere il bricco e versare il contenuto nelle due tazze. La guardò girare per la sua cucina, tranquilla, ed inevitabilmente un sorriso gli si dipinse sulle labbra: avrebbe voluto poter vivere quella scena ogni mattina, trovarla nel suo letto o semplicemente vederla aggirarsi per casa sua, sedere sul suo divano, mangiare con lui, chiacchierare con lui.

Si era seduta e lo stava fissando sorridente quando lui la imitò, prendendo posto accanto a lei. Assaggiò la cioccolata e le fece i complimenti per quando era buona.

Draco, io adesso devo andare a lavoro. Oggi mi aspettavano parecchi pazienti...”

“ Si, anche io devo sbrigare alcune faccende al Ministero... mormorò, quasi scocciato.

Hermione si alzò seguita a ruota da Draco, che l’accompagnò davanti alla porta.

Voltatogli le spalle stava per aprire la porta, quando una mano fermò la sua sulla maniglia della porta.

“ Ehi, te ne vai via così? Non dimentichi proprio nulla?” fece maliziosa ed insieme stupita una voce alle sua spalle.

Lo sguardo di Hermione risalì lungo il braccio di Draco e voltandosi, lo fissò negli occhi.

“ Sentiamo, cosa mi starei dimenticando?” lo prese in giro lei, mettendosi le mani sui fianchi.

Il biondo prese a carezzarle una guancia, poi le labbra ed infine l’attirò a sé baciandola. Hermione si alzò leggermente sulle punte, intrecciando le mani dietro al suo collo, rendendo il bacio più intenso.

“ Devi per forza andar via?” le sussurrò lui, a fior di labbra.

“ Si, mi dispiace...non sai quanto volentieri resterei!” esclamò, sorridendogli e baciandolo con affetto a fior di labbra, prima di allontanarsi da lui.

“ Ci sentiamo più tardi, okay?” disse lei, facendo qualche passo all’indietro sul pianerottolo, verso la sua porta di casa.

“ Si, certo” annuì lui. La guardò voltarsi e smaterializzarsi davanti la porta di casa, per poi sparirvici dietro.

 

Hermione...

 

Rifletté, prima di chiudere la porta del suo appartamento e passarsi una mano tra i serici capelli ancora umidi.

 

 

Hermione entrò nel suo appartamento e ci si appoggiò di schiena contro la porta, lasciandosi scivolare e sospirando.

Sembrava un’adolescente alla prima cotta, ma cosa diavolo le prendeva? Ma inevitabilmente un sorriso di stampò sulle sue labbra, un sorriso che sfoggiò per tutta la giornata. Era felice, serena e tranquilla, sensazioni che non provava da molto ormai. Si diresse in bagno per una doccia e uscita, si asciugò velocemente, prima di vestirsi.

Trovò il suo cane intento a stiracchiarsi sul divano, così gli si avvicinò e lo strapazzò, giocando un po’ con un pupazzo di peluche che gli aveva regalato qualche mesetto fa.

All’improvviso però squillò il telefono.

“ Pronto”

Heeeeerm! Ma dove diavolo eri finita? Dove cavolo hai passato la notte che è da ieri sera che provo a chiamarti!?” urlò dall’altro capo un’esagitata Maila.

“ Ecco io...ehm...io...” balbettò Hermione, alquanto imbarazzata.

“ Oddio! Allora hai davvero passato la notte fuori?!” strillò, tanto che Hermione dovette allontanare la cornetta dall’orecchio.

“ Si, hai indovinato. Mi hanno rapito gli extraterrestri e mi sto nascondendo perché porto in grembo un feto non umano... mormorò, con aria sconsolata.

“ Per caso uno di questi extraterresti porta il nome di Draco Malfoy? No perché ho una mezza idea su come possa venire il figlio...” rise dall’altro capo, Maila.

Hermione scoppiò in una fragorosa risata, che coinvolse anche la cugina.

Comunque, non mi basta per niente questo accenno! Voglio sapere tutto, per filo e per segno! Sono stata chiara?” la minacciò, scherzando.

Okay, d’accordo. Senti, io adesso devo andare al lavoro...che ne dici se dopo ci vediamo? Stacco alle 14.00, vieni al terzo piano nel mio ufficio così andiamo a pranzo insieme!” suggerì la cugina maggiore.

Ma certo! Sono d’accordissimo. Allora vengo da te per quell’ora. A dopo!”

“ Ciao Maila!”

Posò il telefono sul divano e, dopo aver preso la giacca, uscì di casa.

 

Al San Mungo visitò alcuni pazienti, compilò alcuni documenti e aiutò qualche guaritrice alle prime armi. Tornata nel suo ufficio per togliersi il camice e uscire con Maila, che intanto l’aspettava fuori, trovò uno splendido fascio di rose rosse. Erano cremisi, un colore stupendo.

Stupita si avvicinò e sfiorò uno dei petali, trovandovi affianco un bigliettino.

 

 

Ceni da me stasera?

Mi manchi.

Draco Malfoy

 

 

“ Oddio...” sibilò, sbalordita. Poi divenne scarlatta quasi quanto le rose e prese a ridere, improvvisamente.

“ Ehi ma cosa...” mormorò Maila entrando e vedendola in preda ad un euforismo fuori programma.

Poi il suo sguardo cadde sulle rose dietro di lei, la bocca si spalancò di parecchi centimetro e guardò la cugina con gli occhi quasi da fuori.

Sono...sono...stupende! Ma è stato lui?”

“ Si! Oddio Maila non mi aspettavo un simile gesto da Draco... esclamò sorridente, avvicinandosi di nuovo ai fiori.

Li prese ancora sorridendo e si diressero fuori dal ufficio. Passò prima per l’auto, dove posò il fascio di rose, poi andarono al ristorante di fronte.

Giorno” salutò allegra Hermione, ricevendo in cambio un sorriso dal proprietario.

Ordinarono qualcosa, chiacchierando, mentre la riccia raccontava a Maila la meravigliosa notte insieme a lui. La cugina la stava ascoltando con le mani premute sulla bocca, incredula e sbalordita.

“ Brava Herm! Davvero, sono fiera di te!” esclamò poi la cugina, mangiando l’arrosto appena arrivato. Hermione rise, cominciando a mangiare anche la sua carne.

E così...” iniziò, mantenendosi sul vago “ La sera del ballo tu e Seamus, insomma...vi ho visto in atteggiamenti molti amichevoli...”

“ Mi piace” ammise Maila, sorridendo alla cugina “ E’ un ragazzo meraviglioso, simpatico e molto carino. E poi Dan ormai è uscito una volta per tutte dalla mia vita. Troppe volte ci siamo lasciati e rimessi, troppe volte abbiamo litigato. Ho appena 24 anni, devo vivermela la vita si o no? Non posso passarla dietro un stupido...”

“ Concordo. E poi hai ragione su Seamus, è un ragazzo in gamba. D’altronde sapevo ti sarebbe piaciuto...il mio sesto senso, ricordi?” sorrise Hermione, ricordando avvenimenti di quando erano piccole.

“ Si, non sbagliavi mai, lo devo riconoscere” asserì lei, sorridendo.

E quindi, stasera a cena da Draco? Finirete per sposarvi?” aggiunse prendendola in giro.

“ Ehi! Non corriamo! Ho solo 26 anni, dopotutto...non c’è nessuna fretta... disse, leggermente rossa in viso.

Però sei arrossita! Lo vedo!”

“ Non è vero!”

“ Si, è vero!”

“ No!”

Si guardarono un attimo cupe, poi scoppiarono a ridere rumorosamente.

“ Come quando eravamo piccole!” disse Hermione, tra una risata e un’altra.

“ Si, sembriamo ancora due bambine a volte!” esclamò Maila.

Finirono di mangiare rievocando i vecchi tempi, parlando del più e del meno, mentre ogni due minuti Maila le ripeteva di vestirsi da stragnocca quella sera.

Uscirono poi dal ristorante, dirigendosi ognuna nella propria auto, salutandosi e dandosi appuntamento per il giorno dopo.

Hermione, con i pensieri ancora rivolti a Draco, accennò l’ennesimo sorriso, mentre guidando, si dirigeva verso casa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccomi!! Allora...com’è questo nuovo capitolo??? Fatemi sapere, okay? Piano piano si sta evolvendo il tutto e Draco si è praticamente sciolto! *___*

 

Un saluto ed un bacio cm sempre a tutti quelli che recensiscono, ma anche che leggono solo questa ff! Grazie!!!^_____^

Bacioni, Erin.

 

  
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