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Autore: Wany97    25/05/2012    1 recensioni
Questa fict è perlopiù un esperimento. Data da un idea che faceva la danza del ventre nella mia testa già da un po.
Dal terzo capitolo:
-Turner, mai fidarsi dei Turner, finiranno sempre per fare cose stupide tipo.. Questa- Disse Jack. Il silenzio era sceso nella cabina. -Sono contenta ci siano persone così ben temprate su questa nave- Sibilò Nancy -Ma il problema è di tutt'altra natura, signore, ora, vuole chiudere quella bocca e lasciarmi parlare o devo fargliela cucire dalle mani poco delicate di un membro a caso dell'equipaggio?- Bill mugugnò un -Mi scusi capitano- Nancy tornò a guardare Jack.
-Non posso accettare che in una spedizione di simile portata sul ponte della Mia nave cammini la mia intera f..- Si bloccò, come se non gli venisse la parola. Angelica sbuffò rumorosamente -F..F..- Ripetè di nuovo il giovane capitano, incapace di continuare. Intervenne Jack, in risposta agli sguardi perplessi dei presenti -Quello che mia figlia vorrebbe dire è che non vuole sulla Perla tutta la sua f..- E fece un gesto eloquente con un braccio, accompagnato da uno dei suoi sguardi tipici alla "avete capito no?". Ma nessuno aveva inteso cosa stesse dicendo lui. -Massì dai, saprete tutto cos'è una f...-
Di nuovo quel gesto e quell'occhiata. Ma senza alcun risultato. Così accorse Jace -Oh insomma, padre madre e fratello- Semplificò -Ecco, si poteva dire anche così- Assentì Jack. Angelica, da dove si trovava, intervenne -Maledetti voi Sparrow e le vostre stupide maledizioni! Maldito!- Bill lanciò un occhiata perplessa a Gibbs, che sottovoce si affrettò a spiegare sia a lui che a Juliet -La maledizione degli Sparrow, non riescono a pronunciare la parola famiglia.-
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angelica, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Will Turner
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Perla Nera era ormeggiata dietro gli scogli, infossata in una baia che nessuno vedeva.
Ma appena dietro Port Royale.
Una posizione in ogni caso rischiosa. Che però non aveva dato guai durante gli ultimi quattro giorni in cui era rimasta ormeggiata.
La ciurma si aggirava sopracoperta, con l'insana voglia di scendere di sotto, alla ricerca delle scorte di Rum. Scorte chiuse a chiave dal capitano, con grande disappunto da parte di tutti gli uomini.
Non solo non accennava a volersi muovere, ma li teneva anche fermi senza rum. Potendo cibarsi solo di pesci. Che cominciavano tutti seriamente ad odiare. Quella mattina del quinto giorno però, la situazione era destinata a smuoversi. Il sole era alto nel cielo, e picchiava con forza sopra alle loro teste.
Faceva caldo, un caldo da morire.
Tutta la ciurma non faceva che aggredire il primo ufficiale, chiedendogli spiegazioni. Era l'unico abbordabile, poichè il capitano aveva giurato che se uno solo di loro avesse osato interrompere il filo dei suoi pensieri, entrando nella sua cabina, sarebbe stato istantaneamente fucilato. Nessuno escluso. Ma costui, Nelburt, che soffriva più di tutti l'assenza di rum, non aveva risposte da dare. Fino a quando non li videro avanzare per la spiaggia. Un ragazzo e una ragazza. Il primo aveva capelli scuri e corti, l'altra portava un aureola bionda. Si stavano dirigendo assieme sulla Perla. Si fermarono sotto alla nave -
Vogliamo parlare col capitano-
Gridò il ragazzo.
Il mozzo, un ragazzino sui dodici anni, strizzò gli occhi per guardarlo meglio.
Il primo ufficiale invece cercò immediatamente una scusa per rispedirli lontano -Andatevene- Disse, di risposta -Il capitano non vuole essere disturbato- Il ragazzo sorrise. Ma venne intercettato da pochi, dati gli sguardi puntati su quella bellissima dama inglese - Credo che ce lo dovrete concedere, un colloquio.- Replicò immediatamente.
Nelburt aprì la bocca per replicare ma un urlo del mozzo lo fece zittire
-Ehy! Ma quello è il fratello del capitano!- Esclamò a gran voce.
Un brusio si levò sul pontile. -Signore, forse dovremmo avvertirlo..- Cominciò un marinaio. Un altro accanto a lui annuì vigorosamente -Si signore, dopotutto è suo fratello!- Continuò. Qualcuno intervenne -E magari poi potremmo anche chidergli se ci lascia un po da soli con quella bella signorina...- Il primo ufficiale capitolò. -Bene- Disse -Ma non sarò io a bussare a quella porta!- Sbottò -Grim- Indicò il mozzo -Tu mi precederai, e voi, razza di marmaglia, fateli saire a bordo!- Ordinò, ma lo si sentì borbottare -Ci gioco la scorta di rum che qui qualcuno finisce male- I due ragazzi salirono a bordo.
Lei sembrava intimorita e al contempo irritata da tutti gli sguardi maliziosi che gli rivolgeva la ciurma. -Vi portiamo alla cabina del capitano- Borbottò Nelbur, indicandogli la porta sotto al rialzo della poppa. I tre, proceduti da Grim, cominciarono. A Juliet, accanto a Jace, sembrò che tutti stessero trattenendo il respiro.
Il giovane mozzo davanti alla porta si mordicchiò esitante il labbro. Si voltò verso il primo ufficiale, tra lui e Juliet, -Sapete, forse dovremmo soltanto gettarli fuori dalla nave...- Cominciò. Il primo ufficiale ringhiò -Troppo tardi ragazzino, avanti, diamoci una mossa e chiudiamo questa storia..- Qualcuno dietro di loro annuì in assenso. Il ragazzino esitò ancora. A Juliet parve di notare la sua mano tremare -Ma il capitano a giurato che...- Cominciò con voce tremante.
Nelbur sbottò -Datti una mossa- Sibilò. -è così terribile il capitano?- Chiese Juliet, sussurrando, a Jace. Lui sorrise beffardo e senza abbassare la voce disse -Lo vedrai coi tuoi occhi- Disse. Grimm allungò la mano verso la maniglia. Lentamente la strinse. Aveva le mani bianche. La girò nel tempo che alla ragazza parve un eternità.
Poi, ancora più lentamente, l'aprì. Nessuno parlava. -Capitano..-Cominciò il povero ragazzino, con voce tremante - Capitano sono arrivate delle persone per lei...-
Non aveva ancora aperto la porta del tutto, che la pallottola sibilò nell'aria, facendoli sussultare.
Non colpì Grim, ne nessun'altro.
Si conficcò con una precisione scorcentante sull'albero maestro, dietro a un sacco di teste.
Tutti, però, sussultarono.
Tutti tranne Jace, che mostrava il suo sorriso beffardo alla porta mezzo aperta sulla cabina. -Avanti.- Disse una voce, all'interno. Grim entrò, chiaramente preoccupato. Seguito dal primo ufficiale, che manteneva un certo contegno.
Dopodichè Jace fece un segno galante a Juliet, perchè entrasse prima lei tra tutti. Così fece. Lui la seguì. La cabina del capitano era piuttosto grande. Dotata di qualche soprammobile, e un immensa scrivania di legno scuro che dava sull'enorme vetrata dietro. In piedi, dietro al tavolo, una ragazza rinfonderava la pistola.
Juliet mise a fuoco la sua figura, e ne rimase sconcertata. Senza sapere bene se ridere o mettersi a tremare. Avrebbe fatto volontieri tutte e due. Ma Jace al suo fianco sembrava tutto sommato tranquillo. Così, si costrinse a fare lo stesso. Aveva lunghi capelli neri, che le cadevano mossi sulla schiena. Intensi occhi marrone scuri, più del cacao. A cui mancava poco per sembrar neri. I lineamenti del volto erano al contempo delicati e duri.
Terribilmente simili a quelli di Jace che era impossibile non notare la parentela. E che in quel momento, lo stavano letteralmente trapassando con lo sguardo -Grim- Ordinò la ragazza.
Il ragazzino sussultò -Si capitano?- Lei non addolcì lo sguardo alla vista dell'evidente tremore del dodicenne -Esci dalla cabina e chiudi la porta.- Disse. Lui annuì -Nelbur, va con lui- Il primo ufficiale balbettò -Ma.. Io credevo.. Si insomma, la mia carica...- Lei lo azzittì con un occhiataccia - Esci di qui- Ripetè -E va a chiamarla, sono stata chiara?- Lui evidentemente contrariato annuì -Si capitano- Lei annuì. E i due uscirono. La ragazza sbuffò e trafisse prima Jace e poi Juliet con lo sguardo. La ragazza era sbalordita. Possibile che una ragazzina di massimo diciassette, forse diciotto anni, spaventasse così tanto la ciurma? Evidentemente si. -Che ci fai qui, Jace?- Chiese la ragazza, giocando dristattamente con l'elsa della spada che portava alla cinta
-Voglio fare un accordo- Disse il ragazzo, sorridendo. Lei sbuffò -Ne abbiamo gia fatto uno, mi pare- Osservò - A me la Perla Nera a te la bussola, doveva essere definitivo- Continuò -Eppure mi spieghi, che cavolo ci fai ancora qui, sulla Mia nave? Presentandoti con una ragazza inglese che è chiaro abbia ripercussioni su tutta quella marmaglia la fuori?- Il suo tono s'era via via indurito.
Jace prese fiato, continuando a sorridere. Erano così diversi, notò Juliet. La sorella incuteva un timore reverenziale, con quelle occhiate di fuoco, mentre che Jace sembrava più il ragazzo arguto che ti può fregare, ma che così su due piedi mica ti può far male. -Ho un altro accordo- Disse -Che porterà profitti ad entrambi- Sorrideva, sorrideva ancora. -Dopotutto, io ti ho portato la ragazza, qualcosa varrà- Nancy spostò gli occhi su Juliet, che sostenne lo sguardo. Sebbene con timore.
-Scusatemi, miss- Disse il capitano a quel punto. Juliet la guardò, attentendo -Potreste dirmi, a grandi linee, come mai siete qui?- La ragazza sospirò e lanciò un occhiata interrogativa a Jace, che annuì -Bene, sono qui perchè sto cercando un ragazzino che a quanto mi hanno detto è su questa nave- Lo sguardo di Nancy si ridusse a due fessure
-Ha otto anni e capelli biondi, come me, e occhi verdi. Si chiama Miky...- Lasciò la frase a metà. Nancy sembrò prendere un respiro -è vostro fratello?- Lei annuì. Il capitano spostò lo sguardo su Jace, che scrollò le spalle. -Che bastardo- Sibilò Nancy, lasciando Juliet interdetta. -Era l'unico modo- Ribattè Jace, e il sorriso svanì all'istante. -E tu hai pensato bene di sfruttarlo!- La ragazza sbottò. Jace ricambiò lo sguardo, e per un attimo i due rimasero a guardarsi a vicenda. Lo sguardo di lei lanciava lampi di rabbia, quello di lui era fermo, senza ombra di colpa.
Juliet s'intromise -Unico modo per cosa?- Chiese, guardandoli -Jace, di che state parlando?- Nancy distolse lo sguardo dal fratello, ma lui continuò a fissarla -Nulla- Disse -Siete la benvenuta su questa nave, dico bene, capitano?-
Lei ritornò a guardarlo -Perchè credi che io voglia farlo?- Chiese -Perchè cavolo pensi che voglia andare nel mare dei morti?- Lo sguardo di lui brillò -Che mi dici di Barbossa?-
Chiese lui. Lei aprì la bocca per replicare, ma in quel momento la porta venne spalacata. Un marinaio s'affaccio titubante alla porta -Capitano, ci sono altre visite- Lei sospirò e fece segno di fare entrare chiunque si trattasse. Ma non avrebbe dovuto. L'immancabile volto di Jack Sparrow fece la sua comparsa, con un sorriso sghembo in volto. Dietro di lui, Gibbs. Il cane fedele, pensò Nancy scocciata. E dietro ancora un ragazzo, capelli castani e occhi azzurri.
Bill Turner fissò sospettoso le figure nella stanza. Nancy alla loro vista si mise a sedere sulla sedia, sbuffando -E io che non volevo essere disturbata- Sbottò, mentre Juliet e Bill si lanciavano un occhiata sorpresa, a vicenda. -Miss...- Disse lui -Che ci fate qui?- -Ne ho bisogno Bill...- Disse - E tu?- Lui aprì la bocca per rispondere.
Ma Jack lo interruppe -Mi dispiace interrompere questo romanticissimo saluto, ma siamo qui per cose serie, ricordate?- Nancy alzò gli occhi al cielo. E lui si voltò a guardarla, facendosi avanti -Nancy! Piccola figlioletta ammutinata! Come va la vita a bordo della Perla?- -Una meraviglia- Bonfacchiò lei, e Jack si voltò verso Jace -E guarda un po chi c'è!- Esclamò -Ragazzo, quanto mi sei mancato!- Sorrise - A questo proposito- Incominciò -Non è che tu hai qualcosa che mi appertiene, vero? Non mi ricordo il preciso momento in cui te l'ho data ma la rivorrei indietro, se non ti dispiace-
Il ragazzo lanciò un occhiata ammonitrice a Nancy che intervenne -Non gliel'hai data, la bussola- Disse sbuffando -Te l'ha fregata lui mentre dormivi tranquillo, e no, non ha intenzione di ridartela- Sbuffò -Ora, vorreste farmi capire che cavolo ci fate tutti qui, sulla Mia nave?- Jack rivolse un occhiata a Gibbs
-Ha saltato di brutto la parte in cui ci si saluta- Borbottò. Gibbs ridacchiò. -Bene, figlioletta, veniamo alle cose serie- Disse sorridendo -Sono qui per imbarcarmi sulla Perla- Lei alzò un soppracciglio -E ho la mia moneta per pagare il biglietto- Aggiunse, mettendosi in posizione laterale, e indicando Bill.
Che si fece avanti titubante -Lui- Disse Jack mettendogli un braccio attorno alla spalla, e sorridendo a sua figlia -è  Bill Turner, ti dice niente questo nome?- Nancy lasciò trapelare la sorpresa, sebbene per un istante. -Non voglio andare sui mari dei morti-Disse trafiggendolo per un istante -Non mi interessano quei luoghi da cui nessuno fa ritorno- Intervenne Gibbs -Ma l'Olandese Volante si- Qualcuno, dietro di lui, rispose al posto di Nancy -Ma solo perchè la dea lo vuole, estupido!-Angelica sorpassò Juliet e Bill, facendosi largo nella cabina -La dea Calipso ha scelto una nave per quel viaggio- Disse
-E non è la Perla- Si voltò verso Jack -Ciao Angelica- Disse lui, lanciando un occhiata supplichevole a Jace, che ignorò. -Jack- La voce di lei trasudava rabbia. Ed entrambi sapevano perchè.
-Mi hai mollato a Siviglia, per la seconda volta!- Esclamò, tirando uno schiaffo con forza al viso dell'uomo –Idiota di uno Sparrow! - Sbottò. Jack si massaggiò la guancia dolorante -Suvvia- Disse -Sai bene che non l'avrei mai fatto, se avessi saputo dell'ammutinamente. Dopotutto Nancy è tornata indietro a prenderti, dico bene?- Sorrise, guadagnandosi un altro schiaffo. -Ma qui siete tutti matti- Esclamò Juliet. I lì presenti si voltarono a guardarla.
Lei deglutì -Insomma, state parlando di affari, c'è modo e modo di farlo, da uomini civili insomma..- Con quelle parole si guadagnò solo sguardi perplessi -Jace- Sbottò Nancy -Quanti particolari hai omesso, per la precisione?- Il ragazzo scrollò le spalle -Uno o due, fa tanta differenza?- Bill si rivolse a Juliet -Miss, non lo sapevate? Siete su una nave pirata- La ragazza la guardò sorpresa, e tutte le stranezze viste sulla Perla Nera fino a quel momento ebbero una spiegazione
-Oh- Disse, sorpresa. -Cosa dovrei fare esattamente?- Sbottò Nancy -Voi due- Indicò Jack e figlio -Non avete interesse a raggiungere il mare dei morti, volete solo imbarcarvi sulla Perla- Disse -Eppure non c'è alcun motivo per cui io debba farlo- Jack sorrise. Era un sorriso diverso, con occhi che brillavano d'arguzia -Veramente una ci sarebbe- Disse, Nancy alzò un soppracciglio
-Barbossa- Lo sguardo di lei gli si puntò addosso -Sbaglio o avete già avuto un incontro assai spicevole? Dopotutto, mancano tre uomini dalla ciurma- Continuò Jack -E siete nascosti qui ora, dico bene?- Sorrise di nuovo -C'è solo un posto dove Barbossa e la su nave non possono raggiungere la Perla, noi ti stiamo dando la possibilità di andarci.
- Era fatta pensò Bill. La ragazza sembrava convinta. Avrebbe raggiunto suo padre. Si portò istintivamente una mano alla cinta, la dove, sotto ai vestiti, nascosto in un sacchetto di tela, un cuore pulsava.
-C'è solo un problema che non hai calcolato, Jack- Disse Nancy, ancora seduta dietro alla scrivania
-Perchè lo chiama Jack e non papà?- Sussurrò Juliet, apparentemente di nuovo in forma. Gibs rispose sorridendo -Scoprirai che la famiglia Sparrow ha strani rapporti al suo interno.- Sussurrò.
Bill però non li ascoltava.
Un problema. Non ci dovevano essere problemi, dovevano andare nel mare dei morti.
Dovevano partire ora -Fammi il favore- Sbottò, adirato verso Nancy -Capitano, abbiamo tutti i nostri motivi per andare nel regno dei morti, e siamo pure equipaggiati per tornare, per non perderci- Ringhiò
-Non ci sono problemi, se non della presenza di un capitano che se la fa addosso!- Tutti lo guardarono sorpresi. Jack borbottò -Turner, mai fidarsi dei Turner, finiranno sempre per fare cose stupide tipo.. Questa- Il silenzio era sceso nella cabina. -Sono contenta ci siano persone così ben temprate su questa nave- Sibilò Nancy -Ma il problema è di tutt'altra natura, signore, ora, vuole chiudere quella bocca e lasciarmi parlare o devo fargliela cucire dalle mani poco delicate di un membro a caso dell'equipaggio?- Bill mugugnò un -Mi scusi capitano- Nancy tornò a guardare Jack
-Non posso accettare che in una spedizione di simile portata sul ponte della Mia nave cammini la mia intera f..- Si bloccò, come se non gli venisse la parola. Angelica sbuffò rumorosamente -F..F..- Ripetè di nuovo il giovane capitano, incapace di continuare. Intervenne Jack, in risposta agli sguardi perplessi dei presenti -Quello che mia figlia vorrebbe dire è che non vuole sulla Perla tutta la sua f..- E fece un gesto eloquente con un braccio, accompagnato da uno dei suoi sguardi tipici alla "avete capito no?". Ma nessuno aveva inteso cosa stesse dicendo lui. -Massì dai, saprete tutto cos'è una f...-
Di nuovo quel gesto e quell'occhiata. Ma senza alcun risultato. Così accorse Jace -Oh insomma, padre madre e fratello- Semplificò -Ecco, si poteva dire anche così- Assentì Jack. Angelica, da dove si trovava, intervenne -Maledetti voi Sparrow e le vostre stupide maledizioni! Maldito!- Bill lanciò un occhiata perplessa a Gibbs, che sottovoce si affrettò a spiegare sia a lui che a Juliet -La maledizione degli Sparrow, non riescono a pronunciare la parola famiglia.-
Juliet emise un verso di sorpresa, mentre Bill scuoteva sconcertato la testa. -Beh se posso intervenire- Commentò Gibbs a voce alta -Potremmo lasciare a terra il giovane Jace e partire, cosa ne dite capitano?- Jack si voltò verso Nancy -A me sembra una bellissima idea- Jace, guardando la sorella scosse la testa
-No, non se ne parla- -Si che se ne parla- Ribattè Jack voltandosi a guardarlo in faccia -No, non ci penso nemmeno- Ribattè il ragazzo -Oh si ma, Nancy ci pensa, non è vero?- Si voltò di nuovo a guardare la figlia -Vi porto dietro tutti- Disse quella, con evidente fatica. -Ma primo- Indicò Jack
-Tu verrai tenuto sott'occhio da un marinaio della ciurma, mentre svolgerai il tuo lavoro di mozzo- Quello aprì la bocca per replicare, ma Nancy lo interruppe -Gibbs, tu ci sarai d'aiuto, davvero- Disse -Terrete d'occhio la signorina Juliet, che non le venga in mente di farsi trovare dagli inglesi-
-Cosa?- Squittì quella interessata -Ma io..- -Starete in cella, miss, perlomeno finchè non avremo lasciato queste acque, Gibbs sarà vostro carceriere e di eventuali prigionieri-
Il capitano non ammise replice -Jace, aiutarai papà a pulire la nave, non sia mai che fosse solo-
Intervenne Bill -E io?- Chiese
-Tu cosa?-
-Io che faccio?- La ragazza sembrò pensarci -Sarete al completo servizio del primo ufficiale- Indicò Angelica -Farete tutto quello che vi comanderà- Chiuse il discorso. -E ora filate al lavoro! Tutti quanti!-

NOTA DELL'AUTRICE
C'ho messo un po, ma alla fine ecco un' altro capitolo. Spero che recensirete, ho bisogno di consigli per continuare!!!Purtroppo sono un po indaffarata con la scuola, ma fra poco saremo in vacanza, e quindi credo non avrò molti problemi a scrivere più velocemente =)
Allora, spero che pr ora sia tutto chiaro. Grazie mille.
Wany

  
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