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Autore: Maya92    07/06/2012    2 recensioni
Era senza dubbio bellissima, con lunghi capelli corvini e occhi azzurri come il ghiaccio. Aveva subito attirato a se gli sguardi ammirati degli uomini e quelli un po’ meno compiaciuti delle ragazze. Il suo passo era svelto, sicuro e proseguendo nel suo percorso, nonostante gli occhi fissi ed il mormorio della gente, arrivò e si accomodò sulla sedia in attesa del cappello parlante.
Piton riprese la parola, era arrivato il momento delle presentazioni.
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Genere: Azione, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Voldemort
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Piccolo avviso prima della lettura, da questo capitolo succederanno delle cose non inerenti al libro ma spero comunque saranno di vostro gradimento :) inoltre mi sembrava giusto informarvi che i capitoli che ho postato e Canti di Natale parte 1 e 2 erano già “ preparati”. Quindi per gli altri ci vorrà un pochino più di tempo. Grazie a tutti quelli che hanno letto e commentato buona lettura :)


Canti di Natale parte 1

Dicembre era ormai arrivato, e con lui il freddo , la pioggia e la tanto attesta neve. Hogwarts sembrava così diversa in quel periodo. Tutto era ricoperto da quel candore, la cima delle torri, gli immensi prati. Tutti sembravano strani in quel periodo, più euforici .
I ragazzi pregustavano già l’idea delle imminenti vacanze di natale. Tutti tranne Cassandra. Lei odiava tutto questo, odiava quel mese, odiava la neve, e tutto  ciò la rendeva più scorbutica del solito.
Quel giorno era domenica e il castello era semivuoto perché molti studenti avevano deciso di recarsi ad Hogsmade. Cassandra era affacciata ad una delle immense vetrate del castello … osservava i ragazzi che lentamente salivano sulle carrozze che li avrebbero portati a destinazione. Ad un tratto li vide, Harry Potter ed i suoi fedeli amici, l’idiota rosso, la saccente mezzosangue… mancava Victor. Dove poteva essere? Strano erano inseparabili quei quattro.

-ciao –

Cassandra si girò era lui, in tutto il suo splendore. Dal giorno dell’ “incidente” con Potter e della loro prima chiacchierata si era creato qualcosa di strano. Un gioco di sguardi, frecciatine e scherzi , nato all’improvviso e cresciuto a poco a poco, ma era qualcosa che nessuno più di lei capiva quanto fosse sbagliato.

-ciao- disse lei , con qualcosa di strano nella voce un pizzico di gioia forse.
Qualunque cosa fosse Victor sembrò accorgersene perché sul suo viso si aprì un sorriso raggiante.

- senti… hai da fare oggi? –

-no, nulla in particolare. Perché?- rispose lei incuriosita.

- beh, volevo chiederti se … ti piacerebbe venire con me ad Hogsmeade! Per una semplice passeggiata, ti offro una burrobirra, e passiamo una mattinata … diversa-

Cassandra non se lo aspettava. Non si aspettava una richiesta simile,l’aveva colta decisamente alla sprovvista. Non sapeva cosa fare, cosa dire … come giustificarsi …

-Beh vedi ecco io … -

Il sorriso di Victor si spense e la delusione si accese nel suo volto, ma cercò di non darlo molto a vedere.

-No no tranquilla io ecco… lo capisco non dovevo neanche chiedertelo! Scusami tanto ciao-

Disse frettolosamente e girandosi per andar via. Voleva sprofondare sapeva che non avrebbe mai accettato. Sapeva benissimo che lei non era come le altre e non lo sarebbe mai stata.  C’era qualcosa , una forza troppo grande che si opponeva a loro.

-no aspetta! Io non è che non voglia venire anzi…. Il fatto è che, oddio io odio essere in imbarazzo è qualcosa che non sopporto! Ti odio… (piccolo sospiro)… vedi il fatto è che io non sono mai stata ad Hogsmeade … -

Adesso era lui quello colto alla sprovvista.

-Non sei mai stata ad Hogsmeade?-

-no…- rispose lei senza guardarlo. Era la prima volta che la vedeva così indifesa, quasi piccola e ingenua. Sapeva che era a disagio si vedeva e lui non volle infierire più di tanto.

-beh e qual è il problema? Sarà un onore per me accompagnarti per la prima volta-





Arrivarono ad Hogsmeade prima di quanto immaginasse. Cassandra si sentiva totalmente spaesata,quello che vedeva era così diverso da tutto quello a cui era abituata. Nella strada principale  era stata tolta la neve per permettere alle persone di poter camminare tranquillamente, ma i tetti delle case ne erano ricolmi. Da queste  e dai locali usciva un rivolo di fumo dai camini. I negozi erano già addobbati a festa, con ghirlande, candele e dolciumi di ogni tipo.
 Tantissime persone entravano nelle botteghe e ne uscivano con pacchi regalo in previsione del Natale . I bambini ridevano e tiravano le mani dei genitori per convincerli a comprare qualcosa che avevano appena visto, o che magari sognavano da tempo. Cassandra si sentiva frastornata da quel turbinio di sensazioni che provava. Istintivamente e senza accorgersene prese la mano di Victor iniziando a trascinarlo per quella grande via, fermandosi davanti a tutte le vetrine proprio come se fosse una di quelle bambine felici.
Victor però si accorse di quel gesto e le strinse la mano ancora di più , sorridendo vedendola spensierata come mai prima.
Ad un tratto lei si fermò di colpo. Qualcosa in una vetrina aveva attirato la sua attenzione. Era una collana …
Era strano, di oggetti preziosi ne possedeva , ma quello non aveva nulla a che fare con tutto ciò che aveva visto prima. Era semplice ma bellissima proprio per questo.
Un semplice filo d’oro con un piccolo ciondolo a forma di cuore d’acqua marina. Si girò versò Victor, ecco perché l’attraeva tanto, i suoi occhi erano dello stesso colore limpido di quella pietra.

-Ti piace? –

- mmm… carina.- disse lei dandogli poca importanza.  Aveva già perso fin troppo del suo contegno.
-ti và di andare a prendere qualcosa di caldo da bere?-

Ancora una volta purtroppo , il suo entusiasmo prese il sopravvento tradendola.



Erano seduti nella locanda finalmente al caldo, con le mani attorno ad una tazza di burrobirra  fumante. Victor l’avrebbe potuta guardare per ore senza mai stancarsi. Specialmente quel giorno era uscita una parte di lei mai vista prima. Così piccola , quasi ingenua e timida lei che solitamente non lasciava mai trasparire emozioni e debolezze.

-Ti piace?-

-si molto … - rispose Cassandra allontanando il viso dalla tazza. Ad un tratto si mise a ridere.

-cosa c’è? –

-sei sporco … sul naso – disse mentre avvicinava la mano al suo viso per pulirlo. Stava ancora sorridendo ma quando se ne accorse cercò di ricomporsi.

Victor era felice che finalmente dopo mesi fosse riuscito a farla sorridere per la prima volta … anche se in realtà rideva di lui, ma non importava.

-Mi piace l’inverno, mi piace tanto Dicembre, le feste l’aria natalizia, i regali … a te piace il natale? –

Cassandra si incupì improvvisamente e Victor pensò di aver detto qualcosa di sbagliato.

-no .. non mi piace il Natale, non mi piace Dicembre… non mi piacciono le feste in generale. –

-neanche il tuo compleanno?- disse Victor per “rimediare”.

-SPECIALMENTE il mio compleanno … - evidentemente fallì nel suo intento … che ragazza difficile.

- a proposito quando sei nata?- Cassandra esitò un po’, ma poi rispose:

- il 18 … Dicembre-

-il 18? Ma è …-

-tra due giorni si lo so, ma non c’è niente di eclatante in questa notizia è un giorno come tutti gli altri quindi per favore chiudiamola qui grazie.-

-Ma … -

-GRAZIE- disse con fare minaccioso. Se il discorso per lei si concludeva lì bene, il giovane non era tanto stupido da continuare a parlarne, ma perché era così restia a prendere quell’argomento. Purtroppo sapeva che se era un no era un NO!



Tornarono al castello che era già l’ora di cena. Victor stava procedendo verso la Sala Grande ma Cassandra si fermò improvvisamente  prima di varcare la soglia. Sapeva che non potevano entrare insieme, sapeva che non era il caso che Victor si facesse vedere con lei …
Durante la cena il preside prese la parola, doveva comunicare qualcosa:

-Come ben sapete questi non sono tempi tranquilli per il mondo magico, quindi Il ministero della magia e la nostra scuola hanno creduto fosse meglio che per quest’anno nessuno torni a casa per le feste. È un fattore di sicurezza.-

Dai tavoli si iniziarono a sollevare voci e commenti di protesta . La McGranitt prese allora la parola:
-ragazzi questa decisione non è stata presa contro di voi , ma per voi, per tenervi al sicuro. Ma la bella notizia è che la sera di Natale per festeggiare daremo un bellissimo ballo –

Disse la professoressa con le migliori intenzioni e con un gran sorriso stampato in faccia. Ma non sarebbe bastato così poco per rallegrare i ragazzi delusi e che avevano già preparato i bagagli per tornare dalle famiglie. Cassandra questo lo sapeva bene. Non serviva la magia per capire cosa stessero pensando i suoi compagni.

Gli sguardi taglienti come lame la penetravano fino all’anima e lei per la prima volta non riuscì a sostenere quel peso, un peso infondo troppo grande per una ragazza di 18 anni. Così Cassandra, la figlia del Signore Oscuro, colui che non doveva essere nominato, si alzò e usci quasi di corsa dalla sala grande desiderando che quegli sguardi ricolmi d’odio finissero, desiderando di essere in qualsiasi altro posto al mondo, desiderando forse veramente per la prima volta di non essere mai nata.



Cassandra fu svegliata da un lieve raggio di sole che aveva fatto capolino tra le nubi invernali. Aprì gli occhi e desiderò immediatamente richiuderli. Si sentiva strana la piccola Riddle da quando era lì e non capiva neanche lei il perché. Si sentiva sola ma non era la stessa sensazione che provava da bambina. Tutti la odiavano lì, la disprezzavano per una colpa che in fondo non aveva neanche commesso. Additata e disprezzata per quel fardello che era il suo cognome . “Forse non sarei mai dovuta venire qui …”  Si ritrovò a pensare. Si alzò con quei pensieri dal letto e andò a prepararsi per le lezioni.

Mentre camminava per i corridoi qualcuno la chiamò, ma avrebbe riconosciuto la sua voce tra milioni.

-Cassandra , Cassandra aspetta-

Victor la raggiunse col fiatone.

-Certo che vai veloce tu … Senti , so che probabilmente mi torturerai e poi mi ucciderai lentamente e dolorosamente, ma volevo farti gli auguri e darti … questo!-

Cassandra era senza parole. Il ragazzo le stava porgendo un piccolo scatolino color porpora con un bellissimo fiocco in organza d’oro.
Non sapeva cosa fare non sapeva come comportarsi …

-beh in effetti ho la tentazione di cruciarti e non è neanche furbo da parte tua portarmi uno scatolo con i colori dei grifondoro!- disse lei provando a smorzare la tensione … invano.

- per tua informazione non sono “i colori dei grifondoro” (disse facendole il verso) siamo in periodo natalizio e … oh avanti non fare l’antipatica come sempre. Prendilo .. per favore.-

Cassandra allungò la mano per prenderlo e vide che tremava. Era un tremore talmente lieve che nessuno avrebbe potuto percepirlo, tutti tranne lei perché era qualcosa che non le era mai successo. Scartò lentamente il regalo, aprì lo scatolino di velluto blu e la vide … era la collanina che avevano visto insieme ad Hogsmade! Cassandra era senza parole, lui era l’unico che riusciva a fargli quell’effetto e lo detestava.

-so che avrai cose mille volte più belle e preziose ma ho pensato che …-

-No … è bellissima … ti ringrazio Victor – e sorrise, il suo vero primo sorriso . non un ghigno, non una risata di scherno ma un vero sorriso che proveniva dal cuore.

-dovresti farlo più spesso sai?-

-cosa?-

-sorridere … hai un sorriso bellissimo- disse il ragazzo accarezzandole il viso delicatamente.

- ora devo andare ci vediamo e buon compleanno!-
Victor si allontanò lasciando ancora la ragazza con quella strana sensazione addosso, pensando che quel giorno magari non sarebbe stato tanto male e che forse, per il suo compleanno, d’ora in poi avrebbe potuto fare una piccola eccezione e sorridere di più.


Spero vi sia piaciuto commentate e fatemi avere le vostre opinioni :) la seconda parte sarà un pò più movimentata eheh xD Grazie a tutte un bacio grande a presto :D
  
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